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La 22esima edizione del Mercanteinfiera si chiude con un +10% di presenze e boom di vendite in Italia e all'estero. Vittorio Sgarbi: "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante".

Parma, 9 Marzo 2016 

A chiudere la 22esima edizione del Mercanteinfiera è un commento di Vittorio Sgarbi "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante. Un' esposizione impressionante, non trovo aggettivi più calzanti".
Ed infatti, questo continua ad essere un format sempre più vincente e attrattivo: l'antico che si fonde con linguaggi contemporanei, capaci di coniugare gusto ed eleganza, stile, ricercatezza.
L'edizione primaverile della prestigiosa kermesse internazionale dedicata all'antiquariato, al modernariato ed al collezionismo vintage, ha registrato un significativo +10% sulle presenze registrate rispetto alla passata edizione, con una corposa rappresentanza proveniente dall'estero.

Oltre 1.000 gli espositori presenti, con proposte che hanno suscitato interesse ed apprezzamento fra i visitatori ed in particolare fra le centinaia di buyer che si sono alternati, per tutta la settimana, negli spazi del polo fieristico, alla ricerca del migliore acquisto. Buyer giunti a Parma da ogni parte del mondo: Stati Uniti, Cina, Brasile, Russia, FrancIa, Turchia, Norvegia e Danimarca i paesi più rappresentati.
Un vero e proprio successo, un boom certificato dai numeri che evidenziano quanto le vendite all'estero siano lievitate in maniera considerevole: oltre 300 sono infatti le opere, destinate a raggiungere i diversi stati esteri, per i quali gli acquirenti hanno richiesto una valutazione ai periti antiquari messi gratuitamente a disposizione da Fiere di Parma.

L'edizione primaverile ha visto Mercanteinfiera agire soprattutto sulla leva del rinnovamento abbracciando, attraverso i suoi appuntamenti collaterali e la sezione "Art Parma Fair" una molteplicità di linguaggi espressivi che hanno calamitato l'interesse del pubblico:"Sole o accompagnate? L'opera fotografica come opera singola e come serie", percorso di Fabio Castelli, ideatore di MIA Photo Fair; "Parma 360 on view", installazione realizzata da Federica Bianconi, Chiara Canali, Simona Manfredi e Camilla Mineo che anticipava i temi del Festival della creatività contemporanea; infine la mostra dedicata a Mario Sironi, curata da Estemio Serri e Alan Serri per Edizioni Cinquantasei Bologna e Galleria d'arte Cinquantasei, che negli spazi di "Art Parma Fair" ha raccolto novanta opere dell'artista.
Un risultato frutto anche della proficua sinergia con i diversi attori del territorio parmense: i fotografi del gruppo Obiettivamente, che hanno arricchito l'archivio delle immagini legate all'evento, valorizzandone appieno i suoi contenuti; il Centro Studi e Archivio per la Comunicazione (Csac); l'Assessorato al Turismo del Comune di Parma; i Castelli del Ducato; la Fondazione Teatro Due.
Mercanteinfiera tornerà con l'edizione autunnale in programma dall'1 al 9 ottobre 2016, preceduta intorno alla metà di settembre dall'avvio dell'ormai consueto programma del fuorisalone "OFF".
Incontri, mostre ed eventi che, in città, avranno tra i sicuri protagonisti anche Carla Sozzani, vera e propria "icona del fashion world italiano", fondatrice della galleria milanese "10 Corso Como" e, qualche mese fa, insignita del Premio Mercanteinfiera 2016.

foto di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cultura Parma
Venerdì, 04 Marzo 2016 09:20

Curiosando a Mercanteinfiera

La prestigiosa kermesse internazionale, in corso alle Fiere di Parma sino a domenica 6 marzo, offre ai visitatori la possibilità di perdersi fra pezzi pregiati di antiquariato, modernariato, raffinato collezionismo vintage e non solo.

Arredi, gioielli e oggetti vintage, autentici conversation pieces: 1.000 gli espositori presenti. Questa XXII edizione, si arricchisce in oltre di una serie di appuntamenti collaterali che guardano al contemporaneo mettendo in vetrina le opere di artisti di fama mondiale: da Nan Goldin a Pistoletto, da Vico Magistretti a Ulrich Tillmann, Maurizio Galimberti e Mario Sironi.

Il nuovo volto di Mercanteinfiera fra design, arte contemporanea e fotografia è un viaggio tra passato e modernità attraverso diversi linguaggi espressivi.

Parma, 4 marzo 2016

foto di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cultura Parma

Le Fiere di Parma grazie alla collaborazione con Fabio Castelli, collezionista e ideatore di MIA Photo Fair, propongono a Mercanteinfiera uno spazio dedicato alla fotografia e alla sua ricerca. Un percorso di oltre 100 scatti di autori di fama internazionale.

Parma, 2 marzo 2016

Foto di Francesca Bocchia 

Spazio alla fotografia d'autore. Mercanteinfiera per la sua XXII edizione, - in corso alle Fiere di Parma sino al 6 marzo - crea un percorso tra passato e modernità interpretato attraverso i diversi linguaggi espressivi in cui la fotografia sposta l'antiquariato, il modernariato e il vintage.

Ad affascinare sono sono gli scatti provocanti e provocatori di James (nickname di Jamie) King supermodel, la prima modella trans immortalata in uno shooting di moda del 1995 dalla statunitense Nan Goldin protagonista, accanto ad Antonio Biasucci, Franco Fontana, Ulrich Tillmann ed altri mostri sacri della fotografia, di "Sole o accompagnate? L'opera fotografica come opera singola e come serie".

La collaterale, allestita presso il Padiglione 4 delle Fiere e realizzata grazie alla prestigiosa collaborazione di Fabio Castelli, ideatore di MIA Photo Fair - prima e più importante fiera d'arte dedicata alla fotografia e all'immagine in movimento in Italia - è realizzata tramite un percorso di oltre 100 scatti.

"Il mio intento - afferma Fabio Castelli - è quello di offrire al pubblico di "Mercanteinfiera" uno sguardo diverso sulla fotografia al fine di sensibilizzarlo su questo mezzo espressivo. La mostra infatti vuole sottolineare la differenza tra la fruizione di un'immagine autoriale singola e la serie di cui fa parte in quanto rappresentativa di un progetto complesso. In tal senso intende anche offrire uno stimolo: quello della "fotografia anonima", cioè immagini di cui non si conosce l'autore ma alle quali può essere attribuito dall'acquirente un valore e un significato diverso da quello originale. Un mercato ancora inesplorato in Italia, ma che all'estero presenta già nuove forme, tendenze e prospettive".

In mostra un totale di 13 autori italiani e stranieri, tra cui molti nomi famosi a livello internazionale: Sergio Scabar, Luigi Veronesi, Franco Fontana, Antonio Biasiucci, Vittore Fossati, Leonardo Genovese, Lynne Lawner, Rita Lintz, Marcello Mariana, Cosimo di Leo Ricatto e Sara Rossi, con opere che provengono dalla collezione privata di Fabio Castelli.

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Oggi alla mostra anche le telecamere di La7 per uno speciale su Mercanteinfiera, in onda sabato all'interno del programma di approfondimento Magazine7 alle 12:45.

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Pubblicato in Cultura Parma

Si è conclusa la nona edizione di Italian Golf Show: un'affluenza ancora maggiore rispetto agli anni passati. Nell'ultima giornata dedicata ai bambini delle scuole, a sorpresa la visita dell'allenatore del Bologna Roberto Donadoni.

Parma, 1 Marzo 2016 

Si è conclusa la nona edizione di Italian Golf Show, l'evento interamente dedicato al Golf che ha animato il PalaCassa delle Fiere di Parma. Quest'ultimo appuntamento ha fatto registrare un'affluenza ancora maggiore rispetto agli anni passati.
Tra le presenze note anche Roberto Donadoni. L'attuale allenatore del Bologna F.C., è stato ospite dello stand della Callaway e si è cimentato a lungo nelle pratica e nel test di ferri e bastoni. Per lui anche una breve sosta presso lo stand della Federazione Italiana Golf (presso il quale è stato ritratto in uno scatto promozionale per l'Open d'Italia, allegato a questo comunicato) e allo stand della PGAI.

Giornate di sport dedicate anche ai bambini e alle scuole che sono stati accompagnati lungo un percorso conoscitivo alla scoperta del Golf e delle sue caratteristiche. Dalle prime nozioni alla pratica, effettuata grazie alla collaborazione con FIG e SNAG che hanno messo a disposizione attrezzature appositamente studiate per i bambini: i giovani golfisti hanno giocato per 3 ore, senza fermarsi mai. Una splendida esperienza che ha consentito loro di prendere i primi contatti con i bastoni e le palline da golf e guardare da vicino alcuni esempi pratici sul driving range. Nel corso della mattinata per i piccoli studenti-golfisti anche una gustosa e sana merenda, con prodotti genuini come Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano, forniti da Fiere di Parma.

Una giornata dunque soddisfacente, così come è stata soddisfacente tutta l'edizione 2016 di Italian Golf Show, per stessa ammissione di quasi tutti gli espositori che hanno tratto un bilancio altamente positivo di questa 3 giorni parmigiana.

Foto di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Parma

Dal 15 al 17 maggio Fiere di Parma ospita "Italia Invita" l'appuntamento della creatività tessile: corsi di ricamo, tessuti di alta moda, merletti, le collezioni del "guru del vintage" Franco Jacassi e workshop, anche per bambini. -

Parma, 13 maggio 2015 -

Filati, tessuti, ricami, accessori e finiture d'alta moda sono i protagonisti indiscussi dal 15 al 17 maggio presso le Fiere di Parma con "Italia Invita". L'evento dedicato alla creatività tessile giunge quest'anno alla sua settima edizione con espositori provenienti da tutta Italia. Per l'occasione, il polo fieristico inaugura inoltre il suo upgrade tecnologico e per la prima volta garantirà in tutta la struttura la connessione wifi a tutti i visitatori.

Un evento, nato come forum specializzato di ricamo che comprende oggi anche il knitting, il quilting, il patchwork, il feltro, il punto croce, la maglia, l'uncinetto, la tessitura, il cucito creativo e il re-fashion in un format totalmente rinnovato caratterizzato da cinque aree tematiche (Tradition, Creation, Essence e Look). Cinque veri e propri 'distretti' pensati per visitatori e buyer, che accoglieranno mostre, seminari, workshop, corsi e temporary shop dove confrontarsi e conoscere tecniche artigianali poco diffuse del ricamo.

Punto Parma, la tecnica di ricamo andata perduta

Una tre giorni di corsi e dimostrazioni brevi dove imparare un'artigianalità preziosa, tra cui lo spettacolare Punto Parma. Per apprendere questa tecnica di ricamo unica che riporta su tessuto i motivi ornamentali del Duomo e del Battistero ispirati alle sculture dell'Antelami, sono organizzati dall'Associazione Arcadia. La tecnica si perse dopo lo scoppio della Grande Guerra e oggi la sua sopravvivenza è garantita proprio grazie al prezioso lavoro dell'Associazione che gestisce alcuni piccoli gruppi di ricamo e che porterà in mostra gli unici ricami antichi finora rinvenuti.

Arsenico e vecchi merletti

Non solo ricamo. Ad invadere i padiglioni delle Fiere di Parma nella tre giorni anche Arsenico e vecchi merletti. Un percorso espositivo a cura di Franco Jacassi, partner dell'evento e 'guru del vintage' che da più di 30 anni segna la storia del costume in Italia e nel mondo grazie alla sua collezione di abiti, tessuti e di ben 10.000 bottoni. Chanel, Vionnet, Dior, Balenciaga, Pucci, Yves Saint Laurent, Valentino e Versace sono solo alcuni dei grandi nomi che si possono trovare nel suo atelier milanese.
Per Italia Invita Jacassi fa "sfilare" tra i padiglioni una selezione di passamanerie dalla metà dell'800 fino agli anni Sessanta del 900.

Il workshop "Re-fashion" e The Gender

Il carnet degli eventi non guarda solo al passato ma pensa anche alle moderne tendenze con il workshop "Re-fashion" per imparare a creare outfit glamour dando nuova allure agli abiti esistenti, e soprattutto strizza l'occhio all' universo maschile.
E'infatti The Gender la novità, un vero e proprio corso di "sopravvivenza" per uomini single per imparare l'abc della stiratura e del cucito.

Temporary shop e arte del knitting

Anche l'arte del knitting, a italia Invita, acquista un'atmosfera tutta particolare. Durante i giorni dell'evento infatti, in collaborazione con Misterlino Officina Lana e Caffè, sarà realizzato un temporary shop dove il knitting diventa "slow" tra filati e bevande. Presenti per un talk e per raccontare ai curiosi i segreti della loro arte, i blogger Emma Fassio e Ivan Lazzaretti.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

L'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi dopo il taglio del nastro a MECSPE ha incontrato il sindaco Pizzarotti ed i vertici di Fiere Parma. Palma Costi: "Ho trovato attenzione per il progetto e per la necessità di disegnare l'architettura di un nuovo sistema fieristico regionale a supporto delle imprese emiliano romagnole" -

Parma, 27 marzo 2015 -

L'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi si è recata a Parma ieri, dove, dopo il taglio del nastro in mattinata presso i padiglioni della Fiere di Parma di MECSPE - l'esposizione internazionale delle tecnologie per l'innovazione organizzata da Senaf - ha incontrato i vertici della fiera insieme all'assessore alle attività produttive del Comune di Parma Cristiano Casa. Al centro del vertice, il progetto di un nuovo sistema fieristico regionale.

«Ho illustrato in modo approfondito l'obiettivo della Regione di procedere verso un unica 'piattaforma fieristica regionale'. A Parma i soggetti interessati al processo guardano con attenzione all'obiettivo complessivo ovvero di disegnare l'architettura del sistema, da Piacenza a Rimini, in grado di competere nel futuro con le migliori fiere italiane, europee e mondiali nell'interesse delle imprese emiliano romagnole». - dichiara Palma Costi nella nota della Regione.

Durante l'incontro con il presidente di Fiere Parma Gian Domenico Auricchio e con l'Amministratore Delegato Antonio Cellie si è svolto un confronto sulla necessità di perseguire un obiettivo comune per la creazione di una cabina di regia del sistema fieristico regionale che ne armonizzi strategie e contenuti.
 Poi l' incontro in Comune con il sindaco Pizzarotti, a cui hanno preso parte anche l'assessore al bilancio Marco Ferretti e l'assessore all'urbanistica, lavori pubblici ed energia Michele Alinovi.

«Durante gli incontri ho ribadito che i nostri distretti e le nostre imprese hanno assolutamente necessità di una piattaforma fieristica forte sia negli asset, sia nei marchi fieristici a valenza internazionale. Una piattaforma con capacità di entrare in reti mondiali come motore per il riposizionamento competitivo dell'intero sistema produttivo regionale. Oggi è quanto più necessario perché la competizione è forte e altri sistemi fieristici, si sono e si stanno organizzando con aggregazioni in grado di contare di più nello scenario globale». - conclude Palma Costi nella nota.

Pubblicato in Cronaca Parma

Aumentate le presenze a dimostrazione di quanto sia l'interesse per l'evento, soprattutto per quel che riguarda la parte commerciale -

Parma, 3 marzo 2015 -

L'ultimo giorno di Italian Golf Show è scivolato via con un inaspettato successo di pubblico. Normalmente, infatti, il terzo e ultimo giorno potrebbe essere quello che, fisiologicamente, vede un leggero calo nelle presenze e invece, l'edizione 2015 dello Show ha fornito ottimi spunti anche nella giornata del lunedì. Le presenze sono aumentate rispetto al passato e hanno dato dimostrazione di quanto sia l'interesse per l'evento, soprattutto per quel che riguarda la parte commerciale.

La soddisfazione più grande, ovviamente, arriva dagli organizzatori e quindi da Fiere di Parma, dove fino a domenica prossima 8 marzo, continua l'esposizione di Mercanteinfiera Primavera, e da Golf Town, segreteria organizzativa dello Show. In entrambi i casi, quando si parla di tirare un bilancio sono parole di entusiasmo: «In attesa di potervi dare i numeri certi di questa manifestazione – afferma Roberto Squeri, Responsabile del PalaCassa – posso certamente dire che noi di Fiere di Parma siamo soddisfatti. Questo era il nostro secondo anno e, se dobbiamo fare un paragone con il 2014, si può affermare che i numeri siano molto molto simili. Lo scorso anno avevamo avuto "la fortuna" di avere giornate piovose, che avevano consentito ai golfisti, non potendo giocare, di venire da noi nei giorni di sabato e domenica. Quest'anno, invece, qualche numero in meno lo abbiamo fatto sul week-end, ma il lunedì è stato decisamente un successo.

Quando potremo analizzare i numeri sono sicuro che questa mia sensazione sarà anche avvalorata dalle cifre». Gli fa eco Antonella Fantoni, Direttore di Golf Town: «Sono soddisfatta, perché le presenze ci confortano. In una annata così difficile dal punto di vista economico per tutto in Italia, riuscire a confermare quanto fatto in passato è certamente un punto dal quale ripartire per migliorarsi ancora. Di manifestazioni come questa non ce ne sono e noi vogliamo continuare a essere un punto di riferimento per i tanti appassionati che vogliono aggiornarsi».

Questa filosofia del miglioramento e dell'aggiornamento ha creato anche grande, grandissimo interesse su tutte le case produttrici di bastoni e ferri che, nel momento in cui gli stand stavano smontando, hanno palesato un entusiastica soddisfazione per i risultati ottenuti. Tanti, anzi, si potrebbe dire quasi tutti, hanno frequentato l'enorme driving-range di 100° mq con quindici postazioni, per provare le tante varietà di ferri, con la customizzazione corretta per ogni tipo di fisico, swing e gusto; tanti sono stati anche gli affari portati a termine in maniera biunivoca. Quando si parla di affari, infatti, si parla di quelli dei rivenditori, ma anche di quelli dei golfisti che hanno portato a casa numerosi oggetti di altissima qualità a prezzi altamente competitivi.

Ora non resta che attendere la prossima edizione, per cercare di ampliare ancora di più il fascino e l'appeal di una manifestazione che non ha avuto momenti di stanca. Anche perché, in questi giorni di Show quando qualcuno, all'interno del PalaCassa non sapeva come impiegare il tempo c'era sempre subito qualcun altro pronto a sfidarlo in gare di approcci al driving rangeo o di imbucata sui due putting green messi a disposizione da Ferro Dodici o Brilliant8.
In realtà il primo vero prossimo appuntamento sarà quello di domani con l'analisi dei numeri della fiera.

(Fonte: ufficio stampa Italian Golf Show)

Italian Golf Show dal 28 febbraio al 2 marzo 2015. Sui tappeti del driving range anche Hernan Crespo, indimenticato attaccante di Parma, Lazio, Chelsea, Milan e Inter -

Parma, 2 marzo 2015 -

Seconda giornata estremamente vivace all'Italian Golf Show, nella quale non si è parlato solo di golf, ma ancora una volta anche di calcio. In maniera inaspettata, infatti, a un certo punto sui tappeti del driving range, messi a disposizione da Ferro Dodici, è comparso Hernan Crespo, indimenticato attaccante di Parma, Lazio, Chelsea, Milan e Inter. «Mi sono ritagliato qualche ora per far scoprire alle mie due bambine uno sport bellissimo – ha detto l'attuale allenatore della Primavera del Parma – La mia società sta vivendo un momento veramente difficile e non so nemmeno se ne usciremo, ma finché ci sarà la possibilità lotteremo per darci un futuro. Intanto mi godo queste ore di libertà anche se so che questa potrebbe il golf potrebbe diventare una "malattia". Non mi ci sono mai avvicinato sul serio perché, vista la mia maniacalità nell'affrontare qualsiasi tipo di avventura e sfida, sono sicuro che poi avrei avuto bisogno di giornate ben più lunghe delle normali 24 ore». Crespo si è anche intrattenuto a lungo con il media partner ufficiale della manifestazione Sportal.it parlando di calcio a tuttotondo.

Tra gli ospiti vip di sabato anche i commentatori del golf su Sky Sport, Nicola Pomponi e Alessandro Lupi che, prima di tornare a Milano per commentare in diretta dalla sede Sky di Santa Giulia, la terza giornata dell'Honda Classic, torneo del PGA Tour, hanno voluto provare e testare dal vivo nuovi materiali e hanno scambiato qualche parola con il Direttore Tecnico della FIG, Gianluca Crespi.
Lo Show ha vissuto momenti di assoluta vitalità, sia sotto il profilo tecnico, sia per quel che riguarda gli eventi collaterali che si sono succeduti nell'area Ospitalità. Il Maestro Andrea Zanardelli ha, in due momenti diversi della giornata, tenuto due golf clinic: il primo ha avuto come argomento il putting, mentre il secondo, che si è svolto nell'area del gonfiabile dimostrativo, messo a disposizione dalla UISP, era focalizzato sullo swing in senso lato.

Nell'area Ospitalità, dove come sempre il catering è stato realizzato dal Ristorante parmigiano La Raquette, che si è avvalso dei prodotti di alta qualità dei partner Prosecco Ponte, Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Eismann, è stato consegnato il premio Golf & Gusto Awards 2014. Il Direttore di Golf & Gusto, Roberta Candus, ha premiato il Ristorante "Buca 19" Golf Club Bologna diretto da Antonio Cassano con lo Chef Denis Degli Esposti. A proposito di premi, va ricordato che il premio, consegnato da Golf Town, per il miglior allestimento negli stand è andato a una azienda parmigiana: Caddy Shack. Ma proprio di una azienda parmigiana, la Creazioni Jacono si è parlato tanto in questi giorni di Show per l'innovativa linea in pelle, appositamente studiata per il golf: modelli ricercati e frutto di costante ricerca e innovazione che si sposano con modelli classici e di classe per occasioni importanti. Ernesto Iacono e il suo Team propongono stile e comodità al proprio pubblico, attraverso l'uso di materiali ricercati e pellami di qualità e tessuti di riciclo con la costante attenzione alle tendenze della moda.

(Fonte: ufficio stampa Italian Golf Show)

Martedì, 06 Maggio 2014 08:14

Cibus 2014: inaugurata l’edizione dei record

 

 

Piena soddisfazione di Franco Boni per gli obiettivi raggiunti nell’edizione 2014 di Cibus. Il profilo internazionale è stato apprezzato dagli espositori , dagli operatori e buyer esteri. 

- di Virgilio

Parma 05 Maggio 2014 ----

A Paolo De Castro l’onore del  taglio del nastro per la 17esima edizione di una delle più importanti manifestazione mondiali dedicate all’agroalimentare. Cibus 2014 registra il tutto esaurito degli spazi con 140mila mq di superficie lorda. 2.700 gli espositori e centinaia le novità esposte per l’occasione dalle aziende presenti.

Pare proprio che le imprese alimentari abbiano molto gradito il profilo internazionale allestito da  Fiere di Parma negli ultimi quattro anni contribuendo a rafforzare il ruolo di terza fiera alimentare al mondo, dopo Anuga di Colonia e Alimentaria di Barcellona.

Una soddisfazione ben manifestata dal presidente dell’ente fiere Franco Boni in occasione del discorso inaugurale: “Presentiamo una manifestazione che nonostante la crisi dimostra numeri in crescita, in controtendenza alla crisi.”  Tanti e profondi i cambiamenti che hanno portato a questo punto di eccellenza  Cibus2014 e perciò il presidente ci tiene a ringraziare “soprattutto tutte le aziende che hanno confermato la fiducia a “Cibus” e non hanno dato ascolto alle sirene che provenivano da altrove, e gli azionisti per il sostegno  dato  con gli aumenti di capitale che ci  hanno consentito di rinnovare pressoché totalmente questo quartiere”.  Una soddisfazione che il Presidente Boni intende condividere con la struttura dell’Ente Fiere, che sotto la guida dell’amministratore delegato Antonio Cellie, è stata in grado di organizzare una manifestazione di così ampia portata internazionale.

Ringraziamenti che si sommano a quelli di Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, “innanzitutto come rappresentante del 50% del marchio Cibus non posso che rallegrarmi con l’amministratore delegato Cellie e la struttura per il risultato record di questa edizione. E’ un risultato questo molto importante per il nostro settore perché interviene in un momento che sta attraversando un periodo di difficoltà. Usciamo da un 2013 che ha visto una perdita di produzione dello 0,7% che si somma alle perdite degli anni precedenti e va a totalizzare un 3,4% di produzione persa. L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”

Un tema, quello dell’internazionalizzazione, che sta molto a cuore al ministero,  quest’oggi rappresentato da Carlo Calenda, Vice Ministro allo Sviluppo Economico, il quale nel riconoscere il settore agroalimentare come tra quelli in più forte espansione individua però nel limitato numero di imprese esportatrici il punto di debolezza del sistema italiano. Per fare fronte a questa mancanza occorre operare, secondo Calenda, con una strategia complessa e articolata per dare vita a  una fase di difesa e a una di attacco. La prima difendendo le indicazioni geografiche, espressione della cultura italiana, combattendo l’italian sound,  e proseguendo con gli accordi bilaterali di libero scambio come ad esempio quello recentemente realizzato con il Canada. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che “giorno dopo giorno, ribadisce il vice ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l’India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell’America meridionale ndr).”

La fase d’attacco invece deve orientarsi verso nuovi mercati esteri e l’incentivazione all’esportazione. “Noi siamo forti nei mercati di prossimità. Sono mercati più complessi, Russia, Turchia e Nordafrica. Sono mercati che stanno manifestando elementi di instabilità”. Dove invece sta crescendo un commercio sempre più libero e sempre più aperto sono i paesi “dell’alleanza del Pacifico, prosegue Calenda, Cile, Colombia, Perù e Messico”. Ma c’è anche    l’America più profonda dove esiste un gap enorme tra promozione e importazione di prodotti italiani. “Il Texas, sottolinea il viceministro,  è ad esempio il paese che crescerà di più nei prossimi anni. 6 dei 50 container di prodotti sono texani ma lì non è mai stata fatta una promozione italiana.” La grande distribuzione è lo strumento più efficace per aggredire questi mercati e nei quali fare promozione. In conclusione l’dea è di dare incentivi alle grandi catene estere e incentivare le imprese italiane per dotarsi di export manager anche con la formula del “temporary management”. 

Per Vasco Errani, Governatore dell’Emilia Romagna, il settore agroalimentare è un settore strategico per l’Italia. “E’ molto importante perché non mette più l’agricoltura e l’agroindustria in una dinamica marginale nella discussione di questo Paese.  La possibilità di crescita e di  proiezione globale della qualità del nostro sistema è gigantesca.” Una affermazione internazionale che le imprese non possono raggiungere da sole e soprattutto decidendo “chi fa che cosa”, eliminando le innumerevoli sovrapposizioni e il “barocchismo italiano” senza porsi il problema “lo devo fare io lo deve fare qualcun altro”. L’altro problema, per Errani, è procedere in modo spedito sull’integrazione di filiera. ”Questo richiede un protagonismo nuovo da parte degli operatori” mentre il decisore politico  deve realizzare i suoi procedimenti secondo gli obiettivi della internazionalizzazione e della integrazione spinta di filiera. Il presidente conclude con la necessità di promuovere la Ricerca e la Formazione spingendosi a sostenere che l’Emilia Romagna dovrà diventare leader in europa sul terreno della ricerca sulla qualità agroalimentare. “Il nuovo piano di sviluppo rurale sarà tutto orientato in questa direzione per vedere se siamo in grado di integrare sino alla grande distribuzione e alla commercializzazione”.

A chiudere la serie di interventi è Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale dell’UE, il quale sottolinea come sia  necessario aumentare notevolmente la capacità organizzativa per arrivare a quei 50 miliardi di euro d’esportazione. Un traguardo, rispetto gli attuali 33 miliardi raggiungibile non con la sola qualità e eccellenza delle produzioni ma con l’organizzazione. Organizzazione che la Germania possiede tanto da produrre valori d’esportazione doppi di quelli italiani. “Noi, conclude De Castro, lavoreremo per rendere più forte l’Italia ma molto dipenderà da quanta Italia ci sarà dentro le istituzioni europee”.  

Che la grande kermesse abbia inizio all’insegna della internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni.

Cibus2014 inaugurazione corteo gde

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

 

 

Due padiglioni e 2.600 mq per raccontare storia, cultura e filiera del settore.

 

Milano, 16 aprile 2014 - Due padiglioni e circa 2.600 mq per raccontare l’agroindustria italiana ai visitatori di Expo 2015, in un viaggio interattivo per scoprirne i prodotti, i protagonisti, la ricchezza dei territori, i marchi e gli imprenditori che li hanno creati e sviluppati, rendendoli  un riferimento per l’economia del Paese e ambasciatori dell’italian food nel mondo. Sono le caratteristiche di Federalimentare 4EXPO, progetto di edutainment che Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato a Expo 2015 SpA. E che costituirà il principale canale di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015.

 

Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione

I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015. 

 

Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare. Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale. 

 

Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).

 

Secondo Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare, “L’agroindustria italiana riflette la ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata e sviluppata. Processi e prodotti artigiani sono diventati industriali e hanno guidato lo sviluppo di un importante settore anch’esso leader nel mondo. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce da vicende industriali centenarie e vive nelle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian food nel mondo. Non esisterebbe made in Italy se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria ‘ossessione’: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.  

 

“Oggi possiamo finalmente svelare i dettagli di questo progetto non commerciale di valorizzazione per l’industria alimentare – dichiara Paolo Zanetti, Vice Presidente di Federalimentare con delega Expo. Siamo contenti che Expo 2015 SpA si sia reso conto della validità di un progetto che abbiamo concepito e sviluppato assieme a Fiere di Parma fin dal 2010, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e la filiera dell’agroindustria italiana, secondo settore del manifatturiero italiano e ambasciatore del made in Italy, con un export di 26,2 miliardi di euro. Con questo padiglione educativo, che ha avuto anche l’apprezzamento del MIPAAF, verranno dati spazio e visibilità a chi produce il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo, in un percorso coerente con i temi di una manifestazione che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione e la nutrizione.”

 

Aggiunge Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, partner operativo di Federalimentare: “La crescente fiducia nei confronti di Fiere di Parma da parte della business community dipende anche dall’approccio, scelto insieme a Federalimentare 12 mesi fa, rispetto alla grande opportunità di Expo. Secondo noi questo importante appuntamento deve essere anche un’occasione concreta di business per molte imprese italiane e quindi abbiamo immaginato e realizzato un modello di partecipazione per le aziende che sia rivolto anche ai professionisti della distribuzione e della ristorazione di tutto il mondo che si recheranno all’Esposizione Universale. Durante i sei mesi di Expo molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno dei padiglione Federalimentare4EXPO la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza.”

 

Federalimentare 4EXPO potrà contare anche sul fondamentale contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che realizzerà un’analisi scientifica multidisciplinare per fotografare il sistema alimentare italiano e il suo ruolo nel panorama economico italiano. Così Lorenzo Ornaghi, Presidente dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: “I marchi del sistema alimentare italiano disegnano la fisionomia di una vera e propria élite creativa, generatrice di ricchezza sociale, economica e anche culturale. Particolare attenzione verrà dedicata alla costante cura che tali realtà hanno per la qualità dei prodotti, per la loro gestione, per le iniziative che promuovono e sponsorizzano sul territorio e che le rendono punti di riferimento affidabili per le comunità locali. Questo studio economico-aziendale, politologico e sociale vuole scoprire ragioni e condizioni che hanno favorito la nascita e il consolidamento di queste aziende, spesso basate su un’architettura familiare. E sottolinea la necessità di un pieno riconoscimento e di una legittimazione della leadership del settore alimentare all’interno del più ampio sistema economico-sociale italiano.”

(Federalimentare)

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