Fine anno in apnea per i "piccoli". Sostanzialmente stabile il dato congiunturale delle piccole imprese manifatturiere modenesi nel terzo trimestre 2014. Segnali di deterioramento della situazione nei settori portanti della nostra economia, anche se regge il fatturato, come testimoniano i dati elaborati dall'Ufficio Studi di CNA di concerto con la Camera di Commercio di Modena.
Modena, 27 dicembre 2014 --
Come previsto, è sostanzialmente stabile, la situazione economica delle imprese modenesi del settore manifatturiero sino a 50 dipendenti. Nel terzo trimestre del 2014, infatti, le pmi di casa nostra hanno segnato un -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013, confermando la debolezza dell'attuale situazione congiunturale. A salvarci, al solito, è l'export, come hanno dimostrato anche i dati diffusi una decina di giorni fa dalla Camera di Commercio: anche per i piccoli, infatti, un euro su quattro arriva ormai dall'estero (23% del fatturato complessivo). Proprio da oltreconfine arrivano anche le notizie migliori, con gli ordinativi esteri in crescita del 14,8%. In calo, invece, gli ordini interni del 4,3%. Diminuisce la produzione, ma aumenta il fatturato, che rispetto al terzo trimestre 2013 cresce del 2,3%. Stabile l'occupazione.
AI LIVELLI DEL 2010
Il dato del terzo trimestre consente di difendere il risultato ottenuto nei primi tre mesi dell'anno, consentendo di stimare in crescita il dato definitivo del 2014. In ogni caso, la produzione delle pmi modenesi rimarrebbe ben al di sotto dei massimi raggiunti in passato, attestandosi attorno ai valori del 2010.
I SETTORI
Segnali contrastanti a livello settoriale, dove il generalo calo (con qualche importante eccezione) nella produzione è compensato da una tenuta del fatturato. Preoccupa il segno meno che fa capolino nella meccanica, sia quella pesante che di precisione, che come è noto rappresentano il comparto portante dell'economia modenese. Nel dettaglio gli andamenti settoriali (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).
Alimentare. Prosegue il buon momento di questo importante settore, grazie anche alle produzione prenatalizia del terzo trimestre. Tiene anche il mercato interno, visto che la quota "estera" del fatturato scende dal 25% del secondo trimestre al 17,9% del periodo luglio-settembre.
Una sorpresa inattesa arriva dalla maglieria, trainata anche in questo caso dall'export, che raggiunge la quota record del 34,4%.
Sostanziale tenuta per l'abbigliamento, per il quale a preoccupare è la netta flessione del fatturato. A difendersi meglio sono le imprese in conto proprio, soprattutto quelle che si collocano nella fascia medio-alta del mercato.
Ceramica. Nessuna nuova sul fronte del terzo fuoco, dove continua la crisi, malgrado le attese rispetto al mercato estero.
Dopo un anno di segni positivi, diminuisce la produzione della meccanica pesante, che vede aumentare considerevolmente la quota di fatturato estero. Buone le prospettive per il futuro: sia gli ordini esteri (17,4%) che quelli interni (0,5%) sono infatti in aumento.
Macchine e Apparecchi meccanici. C'è ancora il segno meno, ma riprende a marciare il fatturato nel segmento principe del manifatturiero geminiano, che sconta un calo degli ordini nazionali (-2,9%), ma segna una crescita di quelli esteri (+6,3%). Del resto la quota estera del fatturato rimane su valori piuttosto elevati, sfiorando il 36%.
Biomedicale. Nonostante i numeri, apparentemente preoccupanti, rimangono solidi i fondamentali di questo dinamico comparto, che esporta la metà di ciò che produce, anche per ciò che riguarda le pmi.
Apparecchiature elettriche e elettroniche. Conferma la sua dinamicità un comparto magari ancora non molto rappresentativo per la nostra economia, ma da seguire attentamente, sia per la sua "esportabilità" (un prodotto su quattro termina oltre confine), sia per i suoi contenuti in termini di tecnologia ed innovazione.
LE CONSIDERAZIONI DI CNA.
"Sono numeri – commenta Umberto Venturi, presidente di CNA Modena – che confermano il clima di incertezza che permea l'economia modenese e che non agevola certo gli investimenti, né in capitale umano, né in macchinari. Da questo punto di vista, pur andando in una condivisibile direzione, gli interventi previsti dal Governo nella Legge di Stabilità non sono sufficientemente aggressivi".
"Una situazione di emergenza, infatti, va affrontata con interventi di emergenza – sottolinea ancora Venturi – mentre mancano all'appello misure per migliorare l'accesso al credito delle Pmi, ridurre il costo dell'energia, semplificare la tassazione immobiliare, che ha raggiunto livelli abnormi, e le norme ambientali".
Sempre in tema fiscale, se è apprezzabile la diminuzione del carico fiscale sulle imprese, con la deduzione del costo del lavoro dall'imponibile Irap, occorre che la riduzione riguardi anche i 3 milioni di imprese senza dipendenti con un innalzamento della franchigia Irap, evitando la beffa addirittura di un incremento dal 3,5% al 3,9% per questi soggetti. E constatiamo che i più recenti emendamenti del Governo in materia non vanno in questa direzione.
Ed è proprio sugli aspetti fiscali, in particolari quelli riguardanti l'area del sisma, che si concentra l'attenzione di Venturi. "A giugno 2015 le aziende dell'Area Nord, se non cambieranno le cose, dovranno iniziare a rimborsare i prestiti della Cassa Depositi e Prestiti utilizzati per il pagamento delle imposte. Bene, è opportuno avere la consapevolezza che la stragrande maggioranza di queste ultime, soprattutto quelle che non hanno ancora ricevuto i rimborsi relativi all'ordinanza 57, queste risorse non le hanno. Stiamo parlando, se vogliamo stimare delle cifre, di circa 2.000 imprese e 8.000 addetti. Ipotizzare la chiusura di queste imprese, se l'inizio dei rimborsi non sarà prorogato al 30 giugno 2016 e se la restituzione non sarà spalmata su almeno cinque anni anzichè due, non è azzardato. E sarebbe un gran brutto modo iniziare il 2015 con questa spada di Damocle su un'area così importante del nostro territorio".
L'Ufficio Stampa CNA
Domani, martedì 16 dicembre, alle 20, presso il Castello di Formigine la presentazione del libro "Cacciavite, robot e tablet" -
Modena, 15 dicembre 2014 -
Per necessità e poi per virtù le imprese hanno affrontato ristrutturazioni in cui si trovano a convivere cacciavite, robot e tablet. Ma quali sono le politiche e gli strumenti che i governi e il sistema delle imprese devono adottare per rilanciare la manifattura, un macrosettore ancora determinante per il nostro Paese e il territorio modenese in particolare? Dal confronto tra un economista e un giornalista, Gianfranco Viesti e Dario Di Vico, nasce il libro "Cacciavite Robot e Tablet", che sarà presentato martedì 16 dicembre alle 20.30, presso la Sala del Consiglio del Castello di Formigine, nel corso di una serata organizzata da CNA e dal Comune di Formigine.
A parlarne, oltre ad uno degli autori, Dario Di Vico, firma del "Corsera", Mario Agati, assessore alla Cultura e Smart City della locale amministrazione, e Umberto Venturi (Presidente provinciale CNA, oltre a Cristian Barozzi, presidente della delegazione formiginese dell'Associazione.
Un libro interessante, quello di Di Vico e Viesti, che contrappone due tesi: se Viesti sostiene il rilancio di un'azione pubblica all'altezza delle sfide della globalizzazione, in grado di accrescere la dimensione delle imprese e di favorirne internazionalizzazione e innovazione, il giornalista del Corsera è, invece, per una politica industriale plurale in cui lo Stato diminuisca le tasse e passi l'iniziativa a banche, fondi di investimento e multinazionali. Due soluzioni diverse a confronto su uno stesso problema che non mancherà di suscitare un interessante dibattito.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Si è conclusa la missione imprenditoriale. Regione, Camere di commercio, associazioni di categoria, sistema bancario a supporto delle aziende dell'Emilia-Romagna -
Parma, 1 dicembre 2014 -
Infrastrutture e impiantistica. Ma anche trasporti, settore biomedicale, energia, senza dimenticare i comparti tradizionali del "Made in Italy", come il tessile-abbigliamento. I macchinari restano importantissimi, c'è grande attenzione alla tecnologia italiana. Sono tante e diversificate le opportunità e le chance da cogliere in Vietnam, cuore dell'area Asean (10 Paesi con oltre 600 milioni di abitanti) che si apre alla collaborazione delle imprese italiane.
Ciò ha confermato la missione imprenditoriale plurisettoriale che si è conclusa nel Binh Duong, provincia che del dinamico Paese asiatico è locomotiva.
Nel corso della missione, importanti imprese emiliano-romagnole hanno approfondito le possibilità di business attraverso operatori vietnamiti selezionati e visite alle aziende locali. A comporre il gruppo erano Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Silfradent di Santa Sofia e Trevi Finanziaria Industriale di Cesena, Ferrarini Spa e Simet di Reggio Emilia, oltre al sistema bancario e associativo, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Confindustria Modena.
A coordinare la delegazione regionale, Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, azienda speciale della Camera di commercio di Modena.
L'imprenditore Stefano Landi, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, ha guidato per Unioncamere regionale le imprese emiliano-romagnole come componente della delegazione italiana. In Binh Duong, ha incontrato il presidente della Provincia, Thanh Cung, e Van Hung Nguyen, presidente della agenzia per lo sviluppo Becamex, per l'ultimo di una serie di eventi istituzionali che prima a Hanoi e Ho Chi Minh City gli hanno permesso di confrontarsi, tra gli altri, con il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, l'ambasciatore italiano in Vietnam, Lorenzo Angeloni, il presidente di ICE agenzia, Riccardo Monti., il vicedirettore generale di Confindustria Daniel Kraus, il presidente della Camera di commercio italiana in Vietnam, Michele D'Ercole, e altri rappresentati istituzionali vietnamiti tra cui il vice presidente del Comitato del Popolo di Ho Chi Minh City, Le Thanh Liem.
Landi ha così approfondito le opportunità di collaborazione esistenti tra imprese italiane e vietnamite in vari settori ed è intervenuto a un incontro con la business community italiana e locale.
Nel corso della missione, il sottosegretario Della Vedova ha inaugurato insieme all'ambasciatore Angeloni, il neo istituito Consolato Generale d'Italia a Ho Chi Minh City. La nuova sede consolare, nella capitale economica e finanziaria del Vietnam, è retta dalla diplomatica reggiana Carlotta Colli.
Il presidente Landi è intervenuto all'insediamento della prima Commissione economica congiunta Italia-Vietnam istituita dai due Governi, che dovrà affrontare i problemi di natura burocratica, normativa e finanziaria che ripresentano nei rapporti economici bilaterali.
"Il Vietnam è un paese che sta dimostrando grande vitalità e voglia di progredire, come attesta lo scarso impatto della crisi globale sulla sua economia. Questa missione di sistema – dichiara Landi - è un segnale della volontà di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in vista della firma di un accordo tra Vietnam e Unione Europea che si stima farà incrementare gli interscambi commerciali da 33 a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni".
Secondo i dati dell'Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere ER, nel 2013 l'export verso il Vietnam è cresciuto del 27 per cento rispetto al 2012, per un valore di 121 milioni di euro che coinvolge 270 imprese, di cui il 48% rappresentato dalla meccanica strumentale.
Camere di commercio dell'Emilia-Romagna e Regione hanno un ruolo di primo piano.
"A quasi un anno e mezzo dall'avvio del progetto "Destinazione Vietnam" - sottolinea il presidente Landi - i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire su questo percorso che promuove investimenti, trasferimento tecnologie, collaborazione economica".
I commenti al ritorno dalla missione
"Un dialogo strategico da continuare per aumentare le esportazioni nel Paese, ma anche gli investimenti". Così sintetizza il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, l'esito della missione in Vietnam. "C'è stato un salto di qualità nelle relazioni politiche e diplomatiche tra i due Paesi. In questa occasione si è riunita per la prima volta la Commissione economica congiunta, e abbiamo inaugurato il consolato italiano a Ho Chi Minh city, nel sud del Paese, la parte più industriale del Vietnam. In significativa contro- tendenza rispetto alla riduzione del numero delle nostre sedi diplomatiche all'estero. Uno dei nostri obiettivi – conclude Della Vedova - è spingere il negoziato Ue-Vietnam ed esserne protagonisti, anche per proteggere le indicazioni geografiche e le regole di origine nel tessile".
Per Riccardo Monti, presidente ICE Agenzia "Il Vietnam è un'ottima base per espandersi in questa area geografica. E' un Paese molto interessante che ha fatto un grande lavoro sull'attrazione degli investimenti, ha un ottimo programma di zone economiche speciali, parchi industriali e una legislazione fiscale molto favorevole. Inoltre ha buoni strumenti di supporto finanziari messi a disposizione dalla Banca Mondiale e dell'Asia Development Bank. Nel consolidamento del rapporto con il Vietnam, in questa azione patrocinata dall'ICE– aggiunge Monti - l'Emilia-Romagna ha svolto un ruolo di apripista per una esperienza che potrà essere seguita da altri territori regionali con l'obiettivo di incrementare il numero delle nostre imprese esportatrici. Gli ottimi risultati dell'indagine sulla soddisfazione delle imprese presenti ci indica che siamo sulla buona strada".
"Se posso fare un primo bilancio, la presenza così numerosa di imprenditori, Associazioni Industriali e Istituzioni italiane alla nostra missione è l'esempio concreto dell'interesse del Sistema verso questo paese - afferma Daniel Kraus, vice direttore generale di Confindustria a guida della parte business della delegazione in Vietnam - Infatti, il Vietnam è un mercato estremamente promettente: cresce a ritmi elevati, è una economia basata su una popolazione giovane e numerosa e fa parte di un'area di circa 4,5 ml di kmq, per un totale di oltre 600 milioni di abitanti. Inoltre - prosegue - è un Paese che sta lavorando per affermarsi come potenza economica asiatica, ma anche come partner privilegiato dell'Europa, ne è una dimostrazione lo sforzo del Governo per concludere il negoziato UE- Vietnam".
Partner
La missione, nata all'interno del progetto Destinazione Vietnam e co-finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione con soggetto attuatore Promec, patrocinato dai Ministeri Sviluppo Economico e Affari Esteri, ICE agenzia, realizzato in collaborazione con ICHAM (Camera di commercio italiana in Vietnam) e le Associazioni di categoria, è confluita in un'ottica di sistema nella più ampia iniziativa del Governo Italiano, organizzata nell'ambito della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale, lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in materia.
La Cabina di Regia per l'Italia Internazionale, co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (che co-presiede per le materie di propria competenza), il Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, di UnionCamere, Confindustria, Rete Imprese Italia, ABI e Alleanza delle Cooperative.
(Fonte: ufficio stampa Unioncamere Emilia Romagna)
Le vendite verso l'estero, si legge nel Rapporto Export della Camera di Commercio, sono salite del 3% rispetto all'anno scorso. Alimentare e farmaceutico sono i settori che evidenziano i migliori risultati, insieme alla meccanica. "La tecnologia parmense riscuote interesse crescente nel mondo, come abbiamo riscontrato direttamente a Cibus Tec e Tech Agrifood il mese scorso" commenta Zanlari, presidente della Camera di Commercio -
Parma, 1 dicembre 2014 -
Nel primo semestre del 2014 il valore delle esportazioni parmensi, secondo i dati Istat, è aumentato del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato positivo, inferiore a quello regionale (+4,5%) e del Nord-Est (+3,4%) ma superiore all'andamento nazionale (+1,3%).
Il valore complessivo delle esportazioni del 2014 supera del 20,2 per cento quello del 2008 (che è l'importo più alto prima della crisi internazionale). In valore assoluto Parma, nel periodo gennaio-giugno 2014, ha esportato merci per quasi 2,9 milioni di euro, in gran parte provenienti dai settori "macchinari e apparecchiature" (30,1 per cento), "prodotti alimentari" (23,3 per cento), "prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici" (11,5 per cento).
Nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2013, considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, gli aumenti più significativi sono stati messi a punto dai prodotti farmaceutici (+8,7 per cento) seguiti dai i prodotti alimentari (+7,7 per cento), dagli articoli in gomma e materie plastiche (+9,7 per cento) e dai prodotti in metallo (+11,3 per cento). Un incremento più contenuto (+4,2 per cento) è stato invece registrato dagli articoli di abbigliamento.
Le esportazioni sono cresciute sia verso l'Europa che verso l'America e l'Asia. Particolarmente significativo l'incremento verso l'Asia (+8,8 per cento), che assorbe il 14,4 per cento dell'export parmense. L'export destinato all'Europa, pari ai due terzi del totale, cresce invece del 2,4 per cento. In particolare i paesi area UE, che ricevono quasi il 60 per cento dell'export totale parmense, hanno segnato un incremento del 3,8 per cento mentre le esportazioni verso l'America sono cresciute del 5,8 per cento.
Calano leggermente invece le vendite verso l'Africa (-1,1 per cento) e l'Oceania e altri territori (-19,9 per cento) che rappresentano rispettivamente il 5,7 e 1,5 per cento del totale delle esportazioni.
Per quanto riguarda i principali partner europei, hanno segnato ottime performance le esportazioni verso la Germania (+8,7 per cento) e la Spagna (+15,4 per cento), mentre risultano in flessione verso la Francia (-2,6 per cento).
Al di fuori dell'Unione europea è stata forte la caduta delle vendite sul mercato russo (-13,5 per cento), derivante dalle difficoltà dell'economia russa e dalle sanzioni conseguenti dalla crisi ucraina. Si conferma ampiamente positivo l'export verso gli Stati Uniti (+6 per cento). Nel continente asiatico segnano un forte aumento le esportazioni in Cina (+26,9 per cento) mentre calano quelle verso l'India (-20,5 per cento) e il Giappone (-7,5 per cento).
Meccanica alimentare, nuove relazioni commerciali nate a Tech Agrifood. Protagonisti i paesi dell'area Maghreb, Russia e Vietnam.
Si è svolta dal 28 al 29 ottobre, nella cornice di CIBUS TEC, la quinta edizione di Tech Agrifood - European mediterranean Business Meetings, manifestazione dedicata a imprese, centri di ricerca e università che operano nel campo delle tecnologie per la trasformazione di frutta, verdura e cereali e nella filiera vitivinicola e olearia.
Tra le 126 organizzazioni partecipanti, in prevalenza aziende (105), spiccava la presenza del mondo dell'università e della ricerca (10), come per esempio l'INRA francese e la Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve alimentari (azienda speciale della Camera di commercio). Nove gli istituti pubblici di ricerca presenti.
Soddisfazione tra le imprese di Parma e tra gli organizzatori: la Camera di Commercio di Parma, la Camera di Commercio italiana per la Francia a Marsiglia e il polo francese Terralia.
"Siamo soddisfatti, - dice il presidente della Camera di Commercio, Andrea Zanlari - i riscontri avuti dalle nostre imprese sono stati positivi. Tutte, ed erano 23 quelle di Parma, hanno incontrato molti operatori esteri e tutte hanno sottolineato l'efficacia dei b2b e la funzionalità dell'organizzazione. Il nostro obiettivo, come Camera di commercio, è stato quello di favorire la conoscenza della tecnologia parmense per l'agroalimentare in molti Paesi contemporaneamente, favorendo relazioni e business, e posso dire che abbiamo centrato questo risultato.Quest'anno inoltre abbiamo deciso di allargare la partecipazione anche a due mercati difficili ma decisamente interessanti come Vietnam e Russia. L'interesse per la nostra tecnologia è stato alto. Mi fa veramente piacere che molte aziende ci abbiamo detto che grazie a questa manifestazione hanno incontrato Paesi e operatori che altrimenti non avrebbero mai avuto l'occasione di conoscere".
Undici i paesi rappresentati, provenienti da tre continenti; per la gran parte dell'area del Mediterraneo, c'erano tuttavia alcune interessanti eccezioni: oltre Algeria (15 partecipanti), Egitto (6), Marocco (3), Tunisia (9), Turchia (7), Libano (3), Francia (5), Italia (55), Spagna (4), erano presenti infatti 12 operatori dalla Russia e 8 dal Vietnam. Circa 500 gli incontri b2b realizzati, tutti nella filiera della trasformazione di frutta, verdura e cereali e in quella vitivinicola e olearia. In particolare, i paesi dell'area Maghreb e la Turchia hanno dimostrato un forte interesse verso le tecnologie di lavorazione e confezionamento di ortaggi, frutta e olio. Ma il Paese che ha forse suscitato il maggiore interesse è stato il Vietnam, perché ancora poco esplorato e con caratteristiche molto interessanti per le aziende italiane.
Da Parma, hanno preso parte a Tech Agrifood, Asepsystems Srl, Bg Srl, Ceti Group Srl, Cobe Ingegneria Srl, Fipal Srl, Ghizzoni D. Spa, Ing. A. Rossi Impianti Industriali Srl, Labs Srl, Lanzi Tiziano, Levati Food Tech Srl, L.W.P. Engineering Srl, MGF Srl, Navatta Grop Food Processing Srl, Nuova Sara Srl, Parma Tech Magreb, PSA Italy Srl, Refri Group Srl, Rg Strumenti Srl, Stv di Salati G. & C. Snc, Tropical Food Machinery Srl, Zacmi Spa e Zilli & Bellini Srl oltre alla già menzionata Ssica.
"Questa manifestazione, che organizziamo con la Camera di commercio italiana di Marsiglia e con Terralia, Polo di competitività del sud est della Francia, è nata 5 anni fa per favorire lo sviluppo di partenariati commerciali, tecnologici e scientifici su alcuni temi focali tra cui i processi di conservazione e trasformazione, l'imballaggio e il confezionamento, lo stoccaggio e la distribuzione" aggiunge Zanlari. "Parma – spiega ancora il presidente della Camera di commercio - è leader in tutti questi settori ed è per questo che, per la seconda volta, abbiamo deciso di portare la manifestazione, nata in Francia, qui da noi. Siamo centrali in Europa ed è giusto che riva nord e riva sud del Mediterraneo si incontrino qui".
In allegato scaricabile rapporto export 2014
(Fonte: Ufficio Stampa Camera di commercio di Parma)
La Polonia è divenuta, in questi ultimi anni, terra di opportunità. Opportunità di investimento, nella fattispecie. Se ne è parlato all'Aula Magna di Palazzo Scaruffi a Reggio Emilia, in un incontro organizzato da Camera di Commercio, Unindustria Reggio Emilia, Global Strategy e Unicredit -
Di Federico Bonati - Reggio Emilia, 27 novembre 2014 -
L'economia reggiana, è risaputo, ruota attorno all'esportazione, un capitolo economico che vede Reggio Emilia al terzo posto come provincia esportatrice della regione. "Si tratta di un riconoscimento internazionale delle eccellenze del territorio - dice Paola Silvi, vicepresidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia - che vedrà un supporto sempre maggiore da parte della Camera di Commercio nell'anno che verrà, in particolar modo durante il periodo di Expo 2015".
In questa fase di internazionalizzazione dell'esportazione, un ruolo chiave lo sta giocando la Polonia, nucleo centrale dell'incontro.
Un paese che ha l'Italia come quarto partner commerciale assoluto, del quale si sa molto, ma non abbastanza.
Divenuta a pieno titolo membro dell'UE nel 2004 e facente parte dal 2007 dello spazio Schengen, la Polonia sta vivendo un momento particolarmente felice grazie ai governi moderati ed europeisti di Tusk e della Kopacz, con i quali il paese ha saputo sfruttare le occasioni offerte dall'Unione Europea. Grazie a queste occasioni, la Polonia ha saputo ritagliarsi uno spazio importante ed uno sviluppo fiorente.
"La Polonia è stata la seconda economia – spiega Alessia Messina di Unicredit – a registrare la crescita più veloce dal 2004 a oggi. Inoltre, è stato l'unico paese europeo nel 2009 a non entrare in recessione, con una crescita del PIL reale dell'1,6% e che arriverà al 3,2% nel 2015".
Un'economia, quella polacca, che si potrebbe definire frizzante, un ponte tra l'Oriente e l'Occidente, con il vantaggio di essere affacciata sul Mar Baltico. Nel 2013, le esportazioni verso l'Italia sono state pari ai 6,6 miliardi di €, mentre le importazioni dal Bel Paese alla Polonia hanno raggiunto oltre gli 8 miliardi di €.
Ma dove investire e cosa vendere in Polonia?
Secondo un report del Ministero degli Affari Esteri del 2014, le principali fonti di investimento in territorio polacco riguardano l'energia elettrica, il gas, i mezzi di trasporto, i prodotti farmaceutici di base e i preparati farmaceutici e le attività amministrative e di servizi di supporto. Per quanto riguarda la vendita, si punta su macchinari e apparecchiature, costruzioni, prodotti alimentari, prodotti chimici e articoli di abbigliamento. Sono quattro, nella fattispecie, le zone più interessanti per gli investimenti. Si tratta di Slupsk, aperta ai mercati verso occidente, Pomerania, situata nei pressi del Baltico, Kamienna Góra, zona specializzata in piccole e medie imprese di manutenzione e il Technology Park di Cracovia, specializzato in servizi e tecnologie innovative.
Sono stati infine messi in luce i punti deboli e i punti forti della Polonia.
Gli elementi di debolezza riguardano la disoccupazione, un problema strutturale soprattutto tra i giovani, l'impatto delle carenze burocratiche nell'apparato economico e il possibile rallentamento nell'adozione di nuove riforme a causa del fitto calendario elettorale del 2015.
Il rovescio della medaglia presenta, altresì, le positività del territorio polacco: gli alti tassi di crescita e la forte domanda interna, il grande mercato interno, il facile accesso ai mercati limitrofi, in particolar modo russo e tedesco, grazie ad una posizione geografica strategica, la solidità del sistema bancario e la forza del manifatturiero, il capitale umano altamente qualificato ed una società giovane, l'età media è di 36 anni, fra le più istruite d'Europa.
Il "Forum Polonia" ha messo in luce gli aspetti economici, e non solo, di un paese dinamico ed innovativo, aperto agli investimenti e che rappresenta una zona interessante per l'esportazione locale e nazionale. Una zona, quella polacca, che sta diventando sempre più una nuova terra delle opportunità.
L'export regionale verso il Vietnam è cresciuto in un anno del 27 per cento. Regione, Camere di commercio, associazioni di categoria, sistema bancario a supporto delle aziende dell'Emilia-Romagna -
Reggio Emilia, 21 novembre 2014 -
E' in partenza la missione imprenditoriale plurisettoriale che dal 23 al 27 novembre toccherà le città di Hanoi e Ho Chi Minh City, e si concluderà con la visita della provincia di Binh Duong.
Alcune importanti imprese emiliano-romagnole rappresentative di importanti settori economici, potranno approfondire le possibilità di business attraverso incontri con operatori vietnamiti selezionati, e visite alle aziende locali. Si tratta di Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Silfradent di Santa Sofia e Trevi Finanziaria Industriale di Cesena, Ingegneria Biomedica Santa Lucia di Piacenza, Ferrarini Spa e Simet di Reggio Emilia, oltre al sistema bancario e associativo, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Confindustria Modena. A coordinare la delegazione regionale, Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, azienda speciale della Camera di commercio di Modena.
Sarà un'occasione per scoprire le opportunità di affari in Vietnam, piattaforma per l'espansione commerciale delle imprese nell'area ASEAN (10 Paesi con oltre 600 milioni di abitanti) anche grazie alla firma, ormai prossima, dell'accordo di libero scambio tra Vietnam e Unione Europea.
L'imprenditore Stefano Landi, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, guiderà per Unioncamere regionale le imprese emiliano-romagnole come componente della delegazione italiana. Landi interverrà martedì 25 novembre all'insediamento della prima commissione economica Italia-Vietnam istituita dai due Governi. Sarà la prima partecipazione di una Unione regionale delle Camere di commercio a una Commissione Economica, occasione prestigiosa e insieme di forte rilievo per lo sviluppo dei rapporti di cooperazione industriale e commerciale.
"Il Vietnam è un paese che sta dimostrando grande vitalità e voglia di progredire, come attesta lo scarso impatto della crisi globale sulla sua economia. Questa missione di sistema – dichiara Landi- è un segnale della volontà di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in vista della firma di un accordo tra Vietnam e Unione Europea che si stima farà incrementare gli interscambi commerciali da 33 a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni".
Secondo i dati dell'Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere ER, nel 2013 l'export verso il Vietnam è cresciuto del 27 per cento rispetto al 2012, per un valore di 121 milioni di euro che coinvolge 270 imprese, di cui il 48% rappresentato dalla meccanica strumentale.
Camere di commercio dell'Emilia-Romagna e Regione hanno un ruolo di primo piano.
"A quasi un anno e mezzo dall'avvio del progetto "Destinazione Vietnam" - sottolinea il presidente Landi - i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire su questo percorso che promuove investimenti, trasferimento tecnologie, collaborazione economica".
Il Desk Vietnam, coordinato da Unioncamere Emilia-Romagna, ha fornito assistenza a oltre 200 imprese, un numero doppio di aziende ha partecipato a momenti formativi/informativi, 37 i report di pre-fattibilità realizzati e 21 visite di check-up aziendale sono stati 200 gli incontri di affari con buyer vietnamiti organizzati dal sistema camerale, Regione e in collaborazione con le associazioni di categoria.
La missione, nata all'interno del progetto Destinazione Vietnam e co-finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione con soggetto attuatore Promec, patrocinato dai Ministeri Sviluppo Economico e Affari Esteri, ICE agenzia, realizzato in collaborazione con ICHAM (Camera di commercio italiana in Vietnam) e le Associazioni di categoria, è confluita in un'ottica di sistema nella più ampia iniziativa del Governo Italiano, organizzata nell'ambito della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale.
La Cabina di Regia per l'Italia Internazionale è lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione.
Co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (che co-presiede per le materie di propria competenza), il Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, di UnionCamere, Confindustria, Rete Imprese Italia, ABI e Alleanza delle Cooperative.
(Fonte: ufficio stampa Unioncamere)
Il Consiglio dell'ente di via Verdi ha confermato la sua fiducia al presidente uscente che inizia così il suo quarto mandato consecutivo -
Parma, 18 novembre 2014 -
Andrea Zanlari è stato eletto per la quarta volta consecutiva presidente della Camera di Commercio di Parma. La riconferma arriva a Zanlari dopo quindici anni alla guida dell'ente di via Verdi, a testimoniare la fiducia che il mondo delle associazioni di categoria ripone in lui e come riconoscimento per gli importanti risultati ottenuti nei mandati precedenti. A suo favore si sono espressi 25 consiglieri su 26 presenti.
Laureato in giurisprudenza, consulente d'impresa, ha ricoperto numerosi incarichi nel mondo dell'associazionismo economico parmense. Insegna Storia e Cultura dell'alimentazione presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Parma. Dal 2003 al 2013 è stato presidente di Unioncamere Emilia-Romagna. E' presidente di Indis (Istituto nazionale della distribuzione e servizi) e vicepresidente di Borsa Merci Telematica Italiana S.p.a.. E' consigliere di Infocamere s.c.p,a., presidente di Parma alimentare S.r.l. e consigliere di Alma S.r.l - Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Dal 2010 è alla guida della Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari.
Sotto la sua presidenza, la Camera di Commercio ha dato un contributo decisivo nel valorizzare il "sistema Parma" con progetti ambiziosi come la creazione di Alma, la Scuola internazionale di cucina Italiana che insegna ai futuri cuochi, provenienti da ogni parte del mondo, cosa significa davvero mangiare italiano usando prodotti autentici. Ma anche con l'ammodernamento e la valorizzazione della Borsa merci di Parma, divenuta sede delle Commissioni uniche nazionali per le previsioni dei prezzi per le carni suine e oggi sede anche di una Commissione di area vasta per la rilevazione dei prezzi del Parmigiano Reggiano. La Camera di commercio è diventata anche socio di riferimento della Borsa Merci Telematica Italiana, il mercato telematico italiano dei prodotti agroalimentari. L'Italia è stata il primo Paese al mondo a realizzare una piattaforma telematica di questo livello, per di più legittimandola attraverso un percorso legislativo guidato dal Ministero dell'Agricoltura e Parma oggi è sede di due Comitati di filiera (gli organismi deputati a elaborare la piattaforma regolamentare delle contrattazioni dei prodotti): Formaggio Parmigiano-Reggiano e Prosciutto di Parma DOP.
Altro ruolo decisivo la Camera di commercio lo ha giocato nel facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del territorio. Negli ultimi 5 anni è stato fatto uno sforzo senza precedenti: ben 20milioni e 400 mila euro sono stati immessi direttamente nel circuito operativo dei Confidi e utilizzati per sostenere le garanzie o abbattere i tassi di interesse. In più, oltre 2 milioni sono stati resi disponibili per controgarantire i Confidi in operazioni di finanziamento straordinarie quelle per esempio volte a far fronte alle crisi di liquidità aziendale del 2010 e 2011, quella per supportare la ricostruzione delle aziende colpite dalle frane del 2013.
In questi quindici anni è stato potenziato l'impiego della telematica per la gestione dei servizi amministrativi per le imprese del territorio, che hanno potuto contare anche su un'efficace attività di regolazione del mercato.
Sul fronte dell'internazionalizzazione delle imprese lo sforzo si è concentrato soprattutto nell'aprire nuovi mercati alle aziende di piccole e medie dimensioni, alle quali sono state dati opportunità d'affari in Australia, India, Vietnam, Paesi del Maghreb, Russia.
"La sfida che questo nuova fase impone alla Camera di commercio – ha dichiarato Zanlari – è di essere propositiva e lungimirante. Ancora una volta dobbiamo condurre e non subire il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, guidati da un chiaro obiettivo strategico: rafforzare il ruolo della Camera come presidio permanente sul territorio a sostegno delle PMI, per far tornare competitivo il Sistema Parma".
(Fonte: Ufficio stampa Camera di Commercio)
I numeri relativi al primo semestre 2014 esaminati da TrendER, l'osservatorio di CNA validato dall'Istat e elaborato in collaborazione con la Federazione regionale delle Banche di Credito Cooperativo: tutti gli indicatori registrano decise diminuzioni nel confronto col primo semestre 2013 -
Modena, 7 novembre 2014 -
Sono stati presentati nei giorni scorsi a Bologna i numeri relativi al primo semestre 2014 esaminati da TrendER, l'osservatorio di CNA validato dall'Istat e elaborato in collaborazione con la Federazione regionale delle Banche di Credito Cooperativo, che si basa su una banca dati di migliaia di imprese con meno di venti addetti della nostra regione. Una situazione, quella fotografata da CNA, ben poco rosea: tutti gli indicatori registrano decise diminuzioni nel confronto col primo semestre 2013: il fatturato complessivo cala dell'8,6%, quello estero del 21,1%, quello interno dell'8,3%, quello per conto terzi del 10,2%. Insomma, dal 2008, anno in cui è esplosa la crisi, quelli del 2014 sono i dati peggiori. Ed è poco consolante sapere che in questo scenario negativo Modena se la passa meglio di altre province.
Andamento fatturato imprese con meno di 20 dipendenti – primo semestre 2014
(percentuale rispetto allo stesso perido dell'anno precedente)
La tenuta del nostro sistema produttivo è ancora più evidente se si analizza il livello di fatturato a giugno 2014, facendo pari a 100 quello del primo semestre 2014. In questo Modena è la seconda provincia, dietro Ravenna, in termini di recupero del fatturato pre-crisi.
Le altre province, insomma, stanno peggio, ma ciò non significa che Modena goda di buona salute, anzi.
MALE SERVIZI E COSTRUZIONI, TIENE IL MANUFATTURIERO. La decisa caduta che interessa il fatturato complessivo (-6,4%) è ancora più pronunciata per la componente in conto terzi (-9,3%) che era entrata in forte crisi già nella seconda metà del 2013 e che, dunque, caratterizza in negativo le dinamiche recenti dell'economia provinciale.
Si arresta e si inverte il processo di crescita delle spese per retribuzioni (da +6,5% a -5,9%). Un andamento preoccupante, quest'ultimo, perché individua un calo dell'occupazione (nelle rilevazioni precedenti, iniziate nel 2008, quest'ultima era sostanzialmente stabile). Continuano a calare le spese per consumi (-6,9%), cioè materie prime ed energia, e crollano quelle per la formazione (-34,1%), diminuzione particolarmente preoccupante, perché determina un arretramento del nostro sistema produttivo in termini di competitività.
La forte diminuzione del fatturato totale è dovuta soprattutto al calo registrato dal terziario e dalle costruzioni (oltre il 10% in meno in ambedue i casi); assai più contenuto è il ridimensionamento registrato nel manifatturiero (-1,8%), ridimensionamento che, tuttavia, configura un preoccupante stop al processo di ripresa del comparto che si era avviato a fine 2012.
Analizzando le prosuzioni manifatturiere, mentre la meccanica registra l'arresto del processo di ripresa che si era avviato a fine 2012 (-0,2% la variazione tendenziale di fatturato), per legno mobile e sistema moda prosegue il trend negativo. Solo le trasformazioni alimentari registrano una (modesta) crescita di fatturato (+0,9%). Tra le attività di servizio, le dinamiche più negative interessano ancora i servizi a persone e famiglie (-12,9%) e le riparazioni veicoli (-15,7%).
Le considerazioni finali non rappresentano una novità: regge meglio chi esporta e chi produce in conto proprio (non a caso, il calo del fatturato totale è direttamente correlato a quello del fatturato interno e all'andamento del fatturato in conto terzi). Al solito, ci si aggrappa alla meccanica, vera spina dorsale del nostro sistema produttivo, mentre torna in crisi la moda. Nel settore legno si produce la metà di quanto si faceva nel 2008, mentre continua la crisi del settore costruzioni.
LE RETI. Nel corso della presentazione dei dati si è parlato anche di reti, una delle modalità per affrontare la crisi. Da questo punto di vista le imprese dell'Emilia Romagna non sono state con le mani in mano, tanto meno quelle modenesi. La nostra regione, infatti, è la seconda in Italia per numero di contratti di rete: sono 1.107 le imprese che hanno utilizzato questa nuova forma di aggregazione, solo la Lombardia fa meglio con 1.997 imprese. I benefici del fare network tra imprese sono invece testimoniati dai risultati del progetto "Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici 2" avviato nel 2011 da diversi soggetti, tra cui Cna Innovazione, col finanziamento della Regione Emilia Romagna e il Ministero dello Sviluppo Economico. Questo progetto ha prodotto 93 nuove reti che hanno coinvolto complessivamente 281 imprese, di cui 118 micro e piccole aziende. Questa iniziativa ha consentito l'assunzione di quasi 300 ricercatori e ricercatrici nelle imprese delle reti, dei quali 170 con contratti non occasionali. Le reti sono nate praticamente in tutti i settori, per quanto riguarda le province, 85 le imprese modenesi che hanno partecipato al progetto, 81 quelle di Bologna, 42 di Reggio Emilia, 34 di Ravenna, 31 di Forlì Cesena, 23 di Rimini, 17 di Parma, 14 di Piacenza, 11 di Ferrara.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
La Camera di Commercio di Reggio Emilia punta ad un nuovo rialzo delle esportazioni reggiane verso la Turchia, facendo leva su uno dei settori trainanti gli scambi commerciali con il mercato turco: le macchine agricole -
Reggio Emilia, 7 novembre 2014 -
Dopo il buon risultato del 2013 (138 milioni di valore, con un +4,6% sul 2012), la Camera di Commercio di Reggio Emilia punta ad un nuovo rialzo delle esportazioni reggiane verso la Turchia, facendo leva su uno dei settori trainanti gli scambi commerciali con il mercato turco: le macchine agricole.
Proprio a questo comparto, infatti, sono dedicati gli incontri – organizzati in collaborazione con Promec, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena - che il 10 e 11 novembre nella nostra città vedranno a confronto un gruppo di operatori turchi e una ventina di aziende reggiane delle macchine agricole e della componentistica, espressione di quel tessuto economico locale che, nel 2013, ha esportato beni per oltre 138 milioni in Turchia.
"Il dato più interessante per le nostre imprese della meccanica agricola – spiega il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è rappresentato da una domanda che in Turchia si mantiene particolarmente forte: siamo, infatti, di fronte ad un Paese che lega all'economia agricola il 16% del Pil e oltre il 26% della forza lavoro, con ampi spazi anche nell'industria zootecnica, nelle tecnologie per l'irrigazione e nell'industria connessa all'allevamento".
"L'industria della meccanica agricola reggiana – prosegue Landi – è peraltro particolarmente apprezzata in Turchia per la sua capacità d'innovazione e la sua affidabilità, tanto che quasi il 20% di tutto l'export italiano di settore si lega alla nostra provincia".
L'iniziativa camerale prevede una serie di incontri individuali tra le aziende reggiane e gli operatori economici turchi che si terranno a Palazzo Scaruffi.
All'iniziativa hanno aderito 19 imprese reggiane che incontreranno 7 operatori turchi.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
A Reggio nel primo semestre 2014 calano ancora fatturato complessivo (-8,3%) e investimenti (-16,1%). Il settore manifatturiero quello più in perdita (-16,3%), crescono i trasporti (+7,6%)
Reggio Emilia, 5 novembre 2014 -
Se le imprese che hanno fatto rete sorridono, per il resto le piccole aziende dell'Emilia Romagna hanno ben pochi motivi per essere soddisfatte in questo 2014: tutti negativi gli indici di fatturato complessivo (-8,6%), investimenti (-1,3%), export (-21,1%) e consumi (-7%). E' questa la sintesi dei risultati del progetto "Distretti 2" e dell'analisi congiunturale sull'Osservatorio regionale di CNA Emilia Romagna Trender per il primo semestre 2014, presentati in un convegno promosso dalla CNA regionale al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.
La nostra regione è la seconda in Italia per numero di contratti di rete, sono 1.107 le imprese che hanno utilizzato questa nuova forma di aggregazione, solo la Lombardia fa meglio con 1.997 imprese. I benefici del fare network tra imprese sono testimoniati dai risultati del progetto "Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici 2" avviato nel 2011 da diversi soggetti, col finanziamento della Regione Emilia Romagna e il Ministero dello Sviluppo Economico. Questo progetto ha prodotto 93 nuove reti che hanno coinvolto complessivamente 281 imprese praticamente di tutti i settori, di cui 118 micro e piccole aziende. Ben 42 le imprese di Reggio Emilia aderenti al progetto.
"Un esempio eccellente – commenta il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - dell'importanza per i più piccoli di unirsi in consorzi e aggregazioni per affrontare e superare la crisi. Anche CNA Reggio Emilia è in prima linea nella promozione delle reti d'impresa, un'arma vincente nel mercato domestico e soprattutto internazionale".
Ma di buone notizie per le piccole imprese dell'Emilia-Romagna non ce ne sono altre. Per le aziende con meno di 20 addetti il primo semestre 2014 segna l'aggravarsi della crisi, tutti gli indicatori registrano decise diminuzioni nel confronto col primo semestre 2013: il fatturato interno cala dell'8,3%, quello per conto terzi del 10,2%. Dal 2008, anno in cui è esplosa la crisi, quelli del 2014 sono i dati peggiori.
Sul piano provinciale il 2014 si apre con un'ulteriore diminuzione del fatturato complessivo (-8,3%), la quinta consecutiva, mentre calano in misura inferiore le componenti del fatturato nazionale (-7,8%) e in conto terzi (-4,1%).
Calano ancora gli investimenti (-16,1%) dopo il crollo di fine 2013 (-44,9%) così come le spese per retribuzioni (-14,2%). Continuano decisamente a crescere, invece, le spese per formazione (+48%) e quelle per assicurazioni (+12,1%).
Il prolungarsi della crisi riguarda soprattutto il manifatturiero (-16,3%) con particolare riferimento ai settori della meccanica (-15,8%) e del sistema moda (-16,5%); per il legno mobile il calo del fatturato è anch'esso intenso (-10,8%) ma segue ad un aumento registrato a fine 2013. Nel terziario, sono in perdita soprattutto le riparazioni veicoli (-12,9%), poi i servizi a persone e famiglie (-1,7%), mentre riprende a crescere il fatturato dei trasporti (+7,6%).
"Uno scenario sconfortante – conclude il Presidente Dallari - che a sei anni dal boom della crisi deve far riflettere su quanto poco è stato fatto e quanto resta da fare in tempi strettissimi per salvare quell'imprenditorialità diffusa costituita da micro e piccole imprese, che pur rappresentando oltre il 90% del Pil italiano, sono agonizzanti sotto il peso di una pressione fiscale altissima e adempimenti burocratici onerosi in termini di tempi e costi. Basterebbe cominciare da riforme sostanziali su fisco e PA per ottenere i primi risultati positivi".
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
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