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Imprese. Emilia-Romagna in California, 66 start up e Pmi innovative in Silicon Valley grazie alla Regione: contratti, finanziamenti e nuovi modelli di sviluppo. Dal 2016 investiti quasi 14 milioni di euro. Nella missione istituzionale a San Francisco, il presidente Bonaccini all'European innovation day: "Siamo l'unica realtà italiana ad avere qui un presidio permanente, scelta strategica per dare un'opportunità di crescita a realtà create e guidate soprattutto da giovani ragazzi e ragazze". In Emilia-Romagna 912 startup, una ogni dieci fra tutte quelle presenti nel Paese.

Bologna -

"Siamo l'unica realtà italiana che ha un presidio permanente in California, a disposizione delle imprese e delle start up emiliano-romagnole, per creare una rete di contatti solida su cui fare affidamento per la ricerca di capitali e possibilità di crescita e per renderle imprese di successo. Un presidio strategico, pensando soprattutto al fatto che si tratta di realtà create, pensate e guidate da giovani, ragazzi e ragazze che hanno bisogno di opportunità e aiuto: a oggi sono infatti 66 quelle che grazie alla Regione sono potute venire in Silicon Valley, con la gran parte di esse che ha sfruttato positivamente l'esperienza oltre oceano una volta tornate in Emilia-Romagna".

Nella sua prima giornata della missione istituzionale in California, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme all'assessore alle Attività produttive, Palma Costi, partecipa ai lavori dello European Innovation Day, occasione per riaffermare la collaborazione con l'area a maggior tasso di innovazione del pianeta e illustrare i risultati raggiunti in Silicon Valley. Un ponte, quello con San Francisco, che si è rivelato di estrema importanza per un territorio, l'Emilia-Romagna, nel quale si trova una start up su dieci di quelle esistenti in Italia. In tre anni, la Regione vi ha portato circa 70 imprese innovative tra Pmi e start up: il 30% del settore dell'Ict, il 16% del food, il 16% della salute e sanità, il 7% del comparto life science e il 7% del turismo. Una su tre ha chiuso o sta chiudendo contratti con contatti avviati in Silicon Valley e 8 su dieci dichiarano di aver significativamente modificato il proprio modello di business in seguito al periodo trascorso negli Usa. Significativo che oltre il 20% abbia ottenuto finanziamenti diretti per la propria idea di impresa e che il 15% sia entrato in programmi di accelerazione.

Un'esperienza, ha sottolineato Bonaccini, che la Regione intende rafforzare. Tra quest'anno e il prossimo il progetto in Silicon Valley vedrà il consolidamento delle azioni a favore di start up e piccole e medie imprese, con l'introduzione di nuovi meccanismi di supporto e accompagnamento, pensando anche ad aziende di grandi dimensioni del territorio valorizzando a livello internazionale il lavoro in corso delle nuove Associazioni Clust-ER – Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna promosse dalla Regione stessa nei vari comparti (salute, edilizia e costruzioni, meccatronica, agroalimentare, innovazione e servizi, energia e sviluppo), comunità di soggetti pubblici e privati (centri di ricerca, imprese, enti di formazione) che condivido e mettono in rete idee, competenze e strumenti per sostenere la competitività dei principali sistemi produttivi del territorio regionale.

Una terra fertile per le start up: quasi 14 milioni stanziati dal 2016

L'Emilia-Romagna è tra le regioni con le politiche più avanzate in termini di start up innovative. Qui si trova una start up su dieci di tutte quelle italiane iscritte al Registro delle Camere di Commercio (912 in Emilia-Romagna su un totale in Italia di 9.615). Inoltre, è sede di 160 spin-off universitari (il 13% del totale di 1.190 attivi in Italia) e ospita 4 Incubatori certificati dal Ministero. Una regione dotata di una rete strutture di supporto alle start up composta da oltre 80 soggetti attivi su tutto il territorio, il tutto raccordato da www.emiliaromagnastartup.it, il portale che offre servizi on e off line alle start up emiliano-romagnole. Dati frutto di scelte e investimenti fatti dalla Regione, con uno stanziamento complessivo nel triennio 2016-2018 di 13,7 milioni.

L'Emilia-Romagna in Silicon Valley

Il presidio della Regione Emilia-Romagna in Silicon Valley si trova all'interno della sede dell'EIT Digital, struttura dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, negli spazi di RocketSpace, uno dei principali acceleratori su scala globale a San Francisco. Il luogo è a disposizione di tutte le imprese che, tramite percorsi regionali o autonomamente, siano interessate ad avvicinarsi alla realtà californiana. Questo anche grazie alla sottoscrizione di un accordo con il più celebre acceleratore internazionale, Plug&Play, per la messa a disposizione delle imprese innovative emiliano-romagnole dei servizi di implementazione del progetto d'impresa e di soft landing negli Usa.

La scelta di scommettere sulla Silicon Valley parte nel 2015 quando la Regione, attraverso Aster, la società consortile dell'Emilia-Romagna per l'innovazione e il trasferimento tecnologico, ha lanciato uno specifico programma per fornire alle imprese regionali strumenti e contatti per aprire un nuovo canale di mercato, e riportarne i risultati in Emilia-Romagna: imprese e partecipanti sono stati selezionati tramite bandi regionali.

Fonte: Regione ER

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Agricoltura. L'Emilia-Romagna sempre più bio: crescono aziende (+68% sul 2014) e superfici (+72%). L'assessore Caselli: "Primi in Italia per numero di imprese di trasformazione, puntiamo a crescere ancora nella scia del boom dei consumi"
I campi coltivati superano quota 152mila ettari e il numero complessivo di operatori è salito a 6.231 al 30 giugno 2018. Parma in vetta alla classifica per provincia. Erogati 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque con l'ultimo bando del Psr 2014-2020. La fotografia del settore alla vigilia dell'apertura del Sana di Bologna, dove la Regione sarà presente con un proprio stand (C13, padiglione 21)

Bologna – Prosegue l'ascesa del biologico made in Emilia-Romagna, con i campi coltivati senza l'uso di prodotti chimici di sintesi che a fine giugno 2018 hanno toccato il record di 152.400 ettari, pari al 15% dell'intera superfice agricola utilizzata (Sau) in regione (+72% sul 2014) e oltre 5.040 imprese agricole (+68%). Un boom che non conosce soste, anzi accelera, nella scia dell'ultimo bando ad hoc del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, datato 2018, che ha registrato un'altissima adesione, con 2.613 domande ammissibili, di cui 1.851 già finanziate, per un totale di 11,3 milioni di euro di contributi annui. Le restanti 762 domande saranno finanziate a breve, portando il totale dei finanziamenti erogati a 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque. In questo modo saranno coperte tutte le domande presentate con quest'ultimo bando, per un totale di 130mila ettari.

Sono alcuni dei numeri che fanno da contorno alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna con un proprio stand (C13, padiglione 21) al Sana, il salone del biologico e del naturale che festeggia quest'anno il 30^ compleanno e in programma da domani a lunedì prossimo nei padiglioni del Fiera di Bologna.

"Siamo la quinta regione in Italia per numero complessivo di operatori e la prima per quanto riguarda le aziende di trasformazione- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli-. Traguardi importanti, tuttavia puntiamo a crescere ancora, sull'onda di una crescente domanda da parte di consumatori sempre più attenti alla salubrità e alla tutela ambientale. Un trend positivo che sta garantendo buone prospettive di reddito alle nostre imprese agricole". "In Emilia-Romagna-prosegue- sono presenti tutte le filiere del biologico, dall'ortofrutta ai cereali, dal latte per il Parmigiano Reggiano alle carni e ai salumi. Le imprese più numerose sono non specializzate; ad esse si affiancano quelle che si occupano della moltiplicazione delle sementi, di mangimistica e di uova, che detengono la leadership nei rispettivi settori in ambito nazionale. Per il futuro continueremo a garantire il sostegno finanziario del Psr, puntando a rafforzare l'assistenza tecnica ai produttori soprattutto in campo ortofrutticolo e a favorire l'innovazione e lo sviluppo di sinergie tra i vari segmenti della filiera per lasciare al settore primario il massimo del valore".

Il settore in cifre

Sulla base delle ultime rilevazioni, dati aggiornati al 30 giugno scorso, sono 6.231 le imprese emiliano-romagnole attive nel settore del biologico, di cui appunto 5.043 agricole e le rimanenti 1.188 che si occupano di trasformazione e commercializzazione. La provincia che vanta il più alto numero di operatori è Parma (1.082), seguita nell'ordine da Forlì-Cesena (907), Bologna (864), Modena (802) e Piacenza (693). Completano il quadro Reggio Emilia (673), Ferrara (485), Ravenna (391) e Rimini (334).

La parte preponderante degli oltre 152mila ettari di campi coltivati secondo i dettami dell'agricoltura bio è rappresentata dai seminativi (82%). Al secondo posto della classifica vengono prati e pascoli (12%), poi la vite (3%), la frutta (2%) e, con percentuali via via più risicate, la frutta a guscio e l'olivo. L'ascesa del biologico negli ultimi anni sta contagiando anche il settore zootecnico, con gli allevamenti bio che ormai sfiorano quota 1.170 (+11% sul 2016), pari al 5% sul totale regionale. Particolare interesse si sta registrando per la conversione di allevamenti di bovini da latte, sia fresco che per la produzione di Parmigiano Reggiano, e di bovini da carne. In sensibile aumento anche gli allevamenti di galline ovaiole e tacchini.

Per convincere gli agricoltori a convertirsi al biologico e compensare i maggiori costi per le aziende la Regione eroga per i primi cinque anni dopo il passaggio al metodo "naturale" un contributo che varia dai 126 ai 742 euro ad ettaro all'anno, secondo il tipo di coltura. Incentivi lievemente più bassi - da 90 a 668 euro all'ettaro - per chi si è già convertito. Per la zootecnia i contributi variano da 370 a 425 in fase di conversione e da 333 a 383 euro all'ettaro all'anno per il mantenimento. Per agevolare l'adesione al bio sono stati semplificati gli adempimenti burocratici; inoltre viene riconosciuta una priorità "trasversale" a favore del biologico per molte altre misure del Psr (formazione e informazione, investimenti in azienda, giovani, innovazione e ricerca, certificazione, ecc.)

Gli appuntamenti della Regione al Sana

Lo stand della Regione Emilia-Romagna ospiterà nelle quattro giornate del Sana una ventina di iniziative che spaziano dalla presentazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio Dop e Igp in chiave bio, ai progetti di educazione alimentare per le diverse fasce di età, passando per le innovazioni in agricoltura e la tutela dell'agrobiodiversità. Spazio anche alla presentazione di uno dei prossimi presidi Slow Food rappresentato dalla "pesca dal buco incavato" di Massa Lombarda (Ra) e delle più recenti novità editoriali in tema agroalimentare. Per i buongustai in programma degustazioni varie. /G.Ma.

In allegato:

- Emilia-Romagna_numero imprese bio.pdf
- Emilia-Romagna - superfici bio.pdf
- Gli appuntamenti della Regione a Sana 2018.pdf

 

 

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Giovedì, 06 Settembre 2018 08:36

Vaccini. Conferma dell'obbligo

Vaccini. Conferma dell'obbligo, il presidente Bonaccini e l'assessore Venturi: "Una vittoria del buonsenso e della scienza. E la conferma che avevamo ragione quando in Emilia-Romagna lo introducemmo due anni fa". Dopo l'emendamento della maggioranza al Milleproroghe che cancella il rinvio di un anno. "Una decisione che mette al riparo il tema della salute pubblica dal dibattito politico. Insensato opporsi a quanto sostiene l'intera comunità scientifica"

Bologna - "E' innanzitutto la vittoria del buonsenso: è la risposta giusta alle tante richieste di medici, pediatri, esperti di sanità, ma anche di famiglie e dirigenti scolastici, che a più riprese avevano contestato una scelta rischiosa per la salute dei più piccoli e dell'intera collettività. E sarebbe una vittoria anche per noi, la conferma della correttezza della scelta che avevamo fatto come Regione: l'Emilia-Romagna, lo ricordiamo con orgoglio, ha aperto per prima un percorso con l'approvazione della legge regionale sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi nel novembre 2016, anticipando la normativa nazionale".
E' quanto affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, commentando la notiziadella presentazione, da parte della maggioranza parlamentare, di un emendamento al Milleproroghe che sopprime il rinvio di un anno dell'applicazione del divieto di frequenza scolastica in assenza delle vaccinazioni obbligatorie, introdotto al Senato.

"Non abbiamo mai avuto dubbi in proposito- aggiungono-: la salute pubblica va tutelata, in particolare quella dei bambini, soprattutto dei più deboli. Questo ci ha portato ad avviare un percorso complesso, che alla fine ci ha premiato: ad oggi, in Emilia-Romagna la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali abbiamo introdotto l'obbligo regionale, e dunque difterite, tetano, poliomielite ed epatite B, ha superato il 97% tra i nati nel 2016. Oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Non possiamo, dunque, che essere profondamente soddisfatti- concludono Bonaccini e Venturi-, perché questa, lo ripetiamo, è una vittoria del buonsenso ma anche della scienza e delle istituzioni sanitarie. Una decisione che, giustamente, mette al riparo il tema della salute pubblica da quello che sono confronto e polemica politica".

Infanzia. Al via a Vignola (Modena) "Bambinopoli", la due giorni dedicata ai bambini tra dibattiti, giochi, laboratori e storia. Regione e Comune insieme per rendere protagonisti i più piccoli. L'8 e il 9 settembre la 17esima edizione della manifestazione patrocinata dalla Regione. La vicepresidente Gualmini: "Lavoriamo con i territori per garantire ai bambini benessere e sviluppo delle loro capacità e potenzialità"

Bologna -

Una due giorni totalmente dedicata ai bambini, protagonisti assoluti di giochi, laboratori didattici, letture animate e spettacoli; senza dimenticare, però, gli adulti, che potranno confrontarsi sul mondo dell'infanzia attraverso dibattiti e incontri con esperti dell'Università di Bologna e istituzioni. Succede l'8 e il 9 settembre a "Bambinopoli", la grande festa in programma a Vignola, nel modenese, con un dibattito a 360 gradi sul futuro dei bambini, che in Emilia-Romagna, tra 0 e 10 anni, rappresentano il 9,6% della popolazione residente (quasi 4,5 milioni).

Ad illustrate alla stampa obiettivi e contenuti della manifestazione sono stati oggi a Bologna, nella sede della Regione, la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, e il sindaco di Vignola, Simone Pelloni.

Il filo conduttore di "Bambinopoli" è stato scelto per attraversare l'immaginaria linea del tempo che va dal passato al futuro, toccando i temi che caratterizzano la crescita del bambino all'interno di una realtà in continua evoluzione. In occasione della manifestazione le vie del centro della cittadina si animano di laboratori, giochi e spettacoli, declinati in diverse aree tematiche, per un vero e proprio viaggio nel tempo. La città è stata infatti suddivisa in tre zone, quella dei bambini di 'ieri', di 'oggi' e di 'domani', ognuna con iniziative ad hoc. Educazione scolastica, salute, famiglia, alimentazione e utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei più piccoli i temi in discussione nella sezione specifica a loro dedicata, dal titolo: "Domani: quale sarà il futuro dei bambini di oggi?".

"Guardo con molto interesse questa iniziativa del Comune di Vignola, patrocinata dalla Regione, della quale condivido lo spirito e gli obiettivi- sottolinea Gualmini-. Il tema dell'infanzia è stato sempre centrale nelle politiche di welfare della nostra Giunta, e continuiamo a sostenerlo investendo in programmi e risorse economiche ingenti. In particolare- prosegue la vicepresidente- desidero ricordare la recente approvazione del nuovo programma triennale per la prima infanzia, che finanzia e qualifica il sistema socio-educativodell'Emilia-Romagna per la fascia d'età 0-6grazie ad uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l'anno a partire dal 2018.Si tratta di risorse- spiega Gualmini-con le quali la Regione sostiene concretamentegli Enti localinella gestione e qualificazione dei servizi educativi, per aumentare il numero dei bambini iscrittiriducendo le liste d'attesa e il costo delle rette.Continuiamo quindi a lavorare assieme al territorio- chiude la vicepresidente- per il benessere dei bambini e lo sviluppo delle loro capacità e potenzialità".

"Ringrazio la Regione per aver condiviso con noi la realizzazione dell'iniziativa e per il sostegno nella gestione e qualificazione dei servizi educativi del nostro territorio. Bambinopoli - spiega Pelloni - torna quest'anno con una formula completamente rinnovata, che propone tante iniziative e animazioni per i bambini di ogni età. Per due giorni il centro della nostra città sarà realmente a misura di bambino. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile l'organizzazione di questo grande evento, fortemente voluto dalla nostra amministrazione e dall'associazione di commercianti Vignola Grandi Idee".

Il programma

L'iniziativa parte sabato 8 settembre alle ore 14 e si chiude domenica 9 alle 20. Tra gli eventi più significativi quelli organizzati nell'area "Oggi: il bambino nei giorni nostri" con artisti di strada, spazi dedicati all'elettronica e al digitale, stand per attività formative e didattiche sulla sicurezza del web. Proprio sul tema delle nuove tecnologie si svolgeranno gli incontri: "Bambini e nuove tecnologie", "Bambini e web", "Bambini e videogames".

Dedicata invece alla storia l'area intitolata "Ieri", organizzata nella Rocca di Vignola, dove i bambini, veri protagonisti di questo viaggio nel passato, potranno rivivere il Medioevo all'interno del simbolo culturale della città modenese, grazie alle numerose attività didattiche organizzate in collaborazione con le associazioni di rievocazione storica.

Il programma di Bambinopoli 2018 è consultabile sul sito ufficiale della manifestazione, www.bambinopolivignola.it  /Ti.Ga.

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Fonte: Regione ER

Esplosione Borgo Panigale. Il presidente Bonaccini incontra l'autista del camion tamponato sull'A14, Antonio Verdicchio: "Sembrava un film. Un miracolo essermi salvato. Grazie a tutti i soccorritori". Bonaccini: "Grazie per la prontezza e il coraggio dimostrati nell'avvisare chi accorreva del pericolo imminente".

Bologna –

"Sembrava un film. Correvo e dicevo a tutti di scappare, anche alla polizia e ai medici che mi venivano incontro. E poi, per l'onda d'urto, ho fatto 4-5 metri senza toccare i piedi per terra, come nei film, solo che lì era vero. La maglietta bruciava e cercavo di toglierla".
A parlare è Antonio Verdicchio, l'autista del Tir tamponato lunedì 6 agosto sulla A14 all'altezza di Borgo Panigale, a Bologna, che questa mattina, ha incontrato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nel giorno che Regione, Assemblea legislativa regionale, Comune e Prefettura di Bologna hanno voluto per ringraziare tutti i soccorritori che quella mattina intervennero per gestire l'emergenza. Insieme a lui, il fratello del titolare della ditta per la quale Verdicchio lavora, Luca De Lucia.

Arrivato da Maddaloni (Caserta), ripercorre quel pomeriggio che, senza la prontezza dello stesso autista e poi del sistema della sicurezza e della sanità dell'Emilia-Romagna, avrebbe potuto portare a un bilancio ancora più tragico rispetto al pur drammatico tributo di due morti e 145 feriti.

"Ho visto dallo specchietto retrovisore che l'autocisterna arrivava veloce e che non si sarebbe fermata. Penso che l'autista si sia sentito male. E ho avuta fortuna- afferma Verdicchio-, tanta fortuna. La cintura di sicurezza del Tir che proprio in quei giorni si sganciava con fatica, si è aperta subito dopo l'impatto e lo sportello è rimasto intatto e così sono riuscito a fuggire".

"Un vero e proprio miracolo", sottolinea De Lucia.

Il presidente Bonaccini, dopo essersi sincerato della condizione di salute dell'autista e dei tempi per il pieno recupero dopo le ustioni riportate, ha ringraziato Verdicchio "a nome di tutta la comunità regionale per la prontezza e il coraggio dimostrati nell'avvisare chi stava arrivando dell'imminente pericolo" e ha ricordato tutte le forze messe in campo quel giorno: "E' stato fatto un lavoro di squadra esemplare, anche se il primo pensiero va alle vittime, ai loro famigliari e a tutti i feriti. Il sistema dei soccorsi ha funzionato con grande efficacia e grazie a questo- conclude il presidente- abbiamo evitato una strage di proporzioni ancora maggiori".

 

Fonte: Regione ER

Martedì, 04 Settembre 2018 08:56

L'Emilia Romagna vince a Venezia 75

Cinema. Il mondiale in piazza e Saremo Giovani e bellissimi, film made in Emilia-Romagna, premiati a Venezia 75. L'assessore regionale Massimo Mezzetti: "Grande soddisfazione per la Regione aver sostenuto e collaborato nella realizzazione"

In laguna produzioni sostenute dal Fondo regionale per il cinema e dalle attività di Emilia-Romagna Film Commission

Bologna – Due opere emiliano-romagnole, realizzate con il sostegno e contributo della Regione attraverso Emilia Romagna film Commisssion, conquistano premi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La sezione MigrArti – realizzata in collaborazione con il MiBAC – ha decretato Miglior Film del concorso "Il mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture. Mentre Saremo giovani e bellissimi, opera prima di Letizia Lamartire ha ottenuto il premio speciale di Soundtrack Stars Award, che ha anticipato il verdetto finale dedicato alla migliore colonna sonora tra i film in concorso di questa edizione 2018.

"Non c'è soddisfazione più grande- ha detto l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti- che vedere premiate opere sostenute dalla Regione, realizzate nel nostro territorio o da case di produzione regionali, come "Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire sostenuto da noi e girato a Ferrara e a Comacchio che ha conquistato il premio Soundtrack Stars. Un premio che coniuga cinema e musica, due settori in cui stiamo credendo fortemente da aver approvato due leggi dedicate. Altra grande soddisfazione è giunta questa mattina. La sezione MigrArti ha premiato il corto "Il Mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture, con il casting curato daEmilia-Romagna Film Commission. Risultati che promuovono la strada intrapresa dalla Regione".

I film premiati

"Il mondiale in piazza", girato in Puglia con casting curato da Bologna, celebra con sensibilità e intelligenza l'amore italiano per il calcio e l'attenzione per i diritti dei migranti di seconda generazione. Nell'anno dell'esclusione ai mondiali di calcio della Nazionale italiana, in un paesino di provincia un gruppo di ragazzi decide di superare la delusione e organizzare comunque un campionato parallelo. In questo campionato da piazza ci sono ben due Italie in competizione, di cui una composta da immigrati stranieri che si sentono appieno italiani. MigrArti ha premiato il corto anche con il Premio Patrimonio Culturale 2018, importante riconoscimento proprio nell'anno in cui l'Europa ne celebra il valore culturale e sociale imprescindibile.
L'Emilia-Romagna era in concorso anche con altri 3 corti: La felicità è blu, di Enza Negroni; Dem Dikk Africa di Maria Martinelli; La follia degli altri di Francesco Merini.

"Saremo giovani e bellissimi" è stato realizzato a Ferrara e Comacchio con il supporto di Emilia-Romagna Fil Commission. Il film, unico italiano in concorso nella prestigiosa sezione della Settimana Internazionale della Critica, è stato proiettato in anteprima assoluta al Lido. Lo speciale Soundtrack è stato conferito alle musiche originali di Matteo Buzzanca (Sugar) e anche alla voce di Barbora Bobulova, protagonista del film che ha sorpreso tutti anche come interprete, in particolare della canzone "Tic tac" motivo portante del film, prodotto da Csc Production e da Rai Cinema. Soundtrack Stars Award, prevede nel suo regolamento oltre il riconoscimento finale destinato alla colonna sonora del miglior film in concorso anche Premi speciali e un Omaggio alla carriera.
/CL

Pubblicato in Cultura Emilia

La Regione Emilia Romagna ha deliberato un assestamento di Bilancio che distribuirà capillarmente nelle città emiliano-romagnole un capitale di 55 milione di euro. Per Parma un accordo particolare: un milione e mezzo di euro alla Capitale Italiana della Cultura 2020.

Parma, 31 Agosto 2018. Un assestamento del Bilancio della Regione Emilia Romagna, porterà nelle casse del Comune di Parma, con un accordo specifico, un ulteriore milione e mezzo di euro per "Parma capitale italiana della cultura 2020".
Nuove risorse per welfare e sviluppo dei territori, frutto di risparmi e maggiori entrate derivanti dal recupero dell'evasione fiscale - circa 18 milioni - andranno a sostenere interventi in tutta l'Emilia Romagna per complessivi 55 milioni di euro.

La Giunta di Bologna ha suddiviso gli investimenti, tra l'altro, per sanità, (12,6 milioni di euro), impiantistica sportiva (10 milioni), fondo delle Province (7,8 milioni), banda ultra-larga e agenda digitale (5,2 milioni), ripristino delle strade provinciali (3 milioni), fondi per l'abbattimento delle barriere architettoniche (1,4 milioni), fondi per imprevisti calamità naturali (3 milioni), acquisto di auto ibride (1 milione) e riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro).

Parma sarà investita in particolar modo da questa distribuzione di risorse, grazie alla vittoria di Capitale Cultura 2020.

"Ringraziamo la Regione Emilia Romagna dell'attenzione che ha riservato a Parma" commenta il Sindaco Federico Pizzarotti "La destinazione di importanti risorse verso la nostra città vede premiata ancora una volta un'attività strategica che coglie identità ed eccellenze in cammino verso il traguardo del 2020, ma più ancora verso l'integrazione delle città emiliane e verso il loro posizionamento a livello turistico, attrattivo, culturale e di valorizzazione del patrimonio storico artistico sia in ambito nazionale che internazionale".

"La Regione Emilia Romagna è stata sempre vicina alle tre città emiliane candidate, durante il percorso di avvicinamento alla proclamazione" commenta l'assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra. "La Regione ha fatto sua la vittoria di Parma sentendola un motivo di orgoglio per l'intera regione, e non soltanto per l'area vasta – Parma, Piacenza, Reggio Emilia – che dovrà capitalizzare il risultato. Lo sforzo economico che compiono ora è indicativo di una notevole fiducia nei confronti della nostra città, ma anche il segno di come il 2020 sia ritenuto un anno strategico per la crescita culturale dell'intero territorio".

Pubblicato in Cultura Emilia

Maggiore autonomia per l'Emilia-Romagna, oggi in Regione incontro con la Lombardia. Petitti: "Condivisione su metodo, merito e tempi. Ribadiamo il nostro obiettivo: via libera dal Parlamento entro l'anno". Riunione operativa dell'assessore con il collega lombardo Stefano Bruno Galli. Da martedì nelle commissioni consiliari via all'esame del progetto della Giunta con l'ampliamento da 12 a 15 delle competenze di cui si chiede la gestione diretta e con risorse certe, poi l'esame in Aula e il testo definitivo da portare al tavolo di confronto col Governo entro settembre

Bologna –

Prosegue a ritmi serrati il lavoro della Regione per ottenere maggiore autonomia per l'Emilia-Romagna, con l'obiettivo, confermato, di tagliare il traguardo entro l'anno con la legge approvata dal Parlamento. Oggi negli uffici regionali di viale Aldo Moro, a Bologna, l'assessore al Riordino istituzionale, Emma Petitti, ha incontrato l'assessore all'Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, riunione, sottolinea Petitti, "nella quale ci siamo trovati d'accordo sul percorso che stiamo facendo. In particolare, la condivisione riguarda il metodo, che passa per l'intesa con il Governo sul progetto di autonomia che diventerà poi il progetto di legge che l'esecutivo presenterà alle Camere; il merito, ovvero la scelta per entrambe le Regioni di singole competenze di cui si chiede la gestione diretta individuate nell'ambito di aree tematiche strategiche; e i tempi, sulla base delle indicazioni che ci sono state date sempre dal Governo.

"Per quanto ci riguarda- afferma Petitti- ribadiamo l'intenzione di voler veder riconosciuta la maggiore autonomia all'Emilia-Romagna già entro la fine dell'anno, vista anche la disponibilità del Governo che abbiamo riscontrato negli incontri avuti dal presidente Stefano Bonaccini con la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani. L'incontro di oggi- chiude Petitti- si inserisce nell'ambito della positiva collaborazione tra Emilia-Romagna e Lombardia che ha caratterizzato il rapporto tra le due Regioni fin dall'inizio e che i due presidenti, Bonaccini e Attilio Fontana, hanno ribadito anche in un recente incontro pubblico a Bologna".

L'articolo 116 della Costituzione, al terzo comma prevede l'attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori "forme e condizioni particolari di autonomia" attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un'intesa fra il Governo e la Regione interessata. Un regionalismo differenziato col quale la Regione Emilia-Romagna punta ad avere la gestione diretta, e con risorse certe, di numerose competenze in aree strategiche come politiche per il lavoro, istruzione, sanità, tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, relazioni internazionali e rapporti con la Ue e che ha visto lo scorso 28 febbraio il presidente Bonaccini firmare un Accordo preliminare con il Governo precedente insieme a Lombardia e Veneto.

E poco più di un mese fa, il 26 luglio, Bonaccini ha consegnato alla ministra Stefani il progetto di autonomia dell'Emilia-Romagna, condiviso con le parti sociali nell'ambito del Patto per il Lavoro, che prevede un aumento delle competenze richieste, aggiungendo alle 12 già definite la gestione diretta di altre tre: agricoltura, acquacoltura, protezione della fauna e attività venatoria; cultura e spettacolo e sport. Dunque, in totale 15 competenze. Da martedì prossimo il progetto ampliato sarà portato al confronto con i Gruppi consiliari in Assemblea legislativa, con l'avvio dell'esame nelle Commissioni e l'approdo in Aula per il voto sul documento probabilmente il 18 settembre (sarà la Conferenza dei Capigruppo a decidere e ufficializzare la data). Fin da luglio, la Regione Emilia-Romagna aveva ribadito la propria disponibilità a riavviare da subito il confronto col Governo e attende la convocazione a Roma per dare attuazione al percorso concordato.

 

Fonte: Regione ER

Vaccini. La Regione fa chiarezza: cosa deve fare chi ha presentato l'autodichiarazione sulle vaccinazioni per accedere a Nidi e Scuole per l'infanzia. Venturi: "Attraverso l'anagrafe vaccinale regionale, possibili i controlli sui casi dubbi che ci dovessero essere segnalati. L'obbligo si conferma la scelta giusta". La Giunta regionale approva le indicazioni operative per l'anno 2018/2019. Coperture vaccinali in crescita in tutti i territori per i bambini nati nel 2014, 2015 e 2016: i dati aggiornati per provincia. L'assessore regionale: "La salute dei bambini, soprattutto dei più indifesi, alla base del nostro impegno. Se il Parlamento dovesse approvare la proroga di un anno, che ci vede contrari, varrebbe comunque la legge regionale: non possiamo permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti".

Bologna - "Sul tema vaccini, la nostra posizione è sempre stata molto chiara, da sempre: tutelare la salute pubblica e in particolate quella dei bambini, in ogni caso, soprattutto i più deboli. Per questo, prima Regione in Italia, abbiamo introdotto l'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi approvando una legge ormai due anni fa, e i dati ci danno ragione: la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali introducemmo l'obbligo - difterite, tetano, poliomieliteedepatite B – ha superato il 97% tra i nati nel 2016, ben oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità, superata anche dai bimbi nati nel 2014 e 2015. Allo stesso tempo, come Istituzione prendiamo atto delle decisioni prese in sede nazionale, rispettandole e dando indicazioni che possano aiutare genitori e famiglie, senza rinunciare a far valere la nostra posizione negli ambiti che ci competono, perché la tutela della salute non deve diventare terreno di scontro politico".

Parte da qui l'assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi, per fare chiarezza su come possono regolarsi le famiglie emiliano-romagnole rispetto all'obbligo vaccinale, pienamente in vigore, per non rischiare l'esclusione dei propri bambini dalla frequenza dei servizi educativi e scuole per l'infanzia.

Le indicazioni per essere ammessi agli asili nido e alle scuole per l'Infanzia sono contenute in un documento approvato dalla Giunta regionale, che affronta in particolare il tema delle autodichiarazioni, che attestano le avvenute vaccinazioni, oppure la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni stesse, presentate secondo quanto indicato in una circolare dei ministeri della Salute e dell'Istruzione dell'Università e Ricerca del 6 luglio scorso.

In primo luogo, il documento chiarisce che non vi sono problemi di sorta nel caso in cui la famiglia presenti, a seguito delle verifiche fatte sulle autodichiarazioni dai gestori dei servizi educativi e scuole dell'infanzia, il certificato che attesta che la vaccinazione è stata effettuata o la prenotazione della vaccinazione stessa.

Se la prenotazione è stata fatta prima dell'inizio della frequenza, anche in questo caso nessun problema, a condizione che venga consegnato l'attestato di avvenuta vaccinazione una volta fatta e sempre prima che il bambino cominci a frequentare. Lo stesso avviene per coloro che hanno la prenotazione per una data successiva a quella di inizio della scuola, purché – alla data stabilita per fare la vaccinazione – alla scuola venga consegnata la certificazione.

La Giunta regionale, poi, chiarisce che nei casi in cui la frequenza venga sospesa, per esempio di fronte alla mancata vaccinazione in caso di prenotazione fissata successivamente all'inizio della scuola, i bambini possono mantenere l'iscrizione, mentre per quanto riguarda il pagamento delle rette ogni decisione in merito è affidata ai singoli gestori delle strutture.

Inoltre, la Regione è a disposizione per i controlli sulle autodichiarazioni:"In Emilia-Romagna abbiamo una anagrafe vaccinale assolutamente aggiornata- sottolinea Venturi- e nei casi ritenuti dubbi, dirigenti scolastici o altre autorità possono chiederci di effettuare le verifiche. E' chiaro che nel caso in cui si presentassero casi di autodichiarazioni false, la denuncia diventerà un atto dovuto".

Le indicazioni della Regione fanno ovviamente riferimento alla situazione così come definita attualmente: "Nel decreto Milleproroghe approvato al Senato- ricorda l'assessore- è previsto il rinvio di un anno dell'obbligo di vaccinazione, misura che ci vede ovviamente contrari. Ma se venisse confermato con il via libera della Camera allo stesso testo, il quadro cambierebbe. In quel caso, in Emilia-Romagna varrebbe comunque la legge regionale e ai nidi potranno avere accesso solo i bambini vaccinati. Non possiamo infatti permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti dopo aver approvato una legge che, lo ribadisco, garantisce la salute dei più piccoli, soprattutto di quelli più indifesi".

OBBLIGO VACCINALE, COPERTURA IN AUMENTO: I DATI NELLE PROVINCE

Intanto, a meno di due anni (novembre 2016) dall'approvazione della legge regionale che ha previsto il rispetto degli obblighi vaccinali per l'ammissione ai servizi educativi e centri ricreativi dell'infanzia, la copertura vaccinale complessiva contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tocca il 97,1%tra i nati nel 2016.

Come richiesto anche dal Ministero, sono poi state rivalutate al 30 giugno 2018 le coperture vaccinali, già rilevate al 31 dicembre 2017, per i nati nel 2014 e 2015.

L'aumento, visibile già alla precedente rilevazione, si è ulteriormente incrementato per tutte le vaccinazioni obbligatorie fino a superare la soglia di sicurezza del 95% fissata dall'Oms, a partire dalle quattro già inserite nella legge regionale: difterite (96,1% per i nati nel 2015 e 96% per quelli nel 2014); polio (96,2% per entrambe le classi d'età); tetano (96,3% e 96.6%), epatite b (95,9% e 95.6%). Poi le altre: pertosse (96,1% e 96%),emofilo b (95,1% e 94,2% per i nati nel 2014, i soli a non arrivare ancora al 95%), e MPR - morbillo-parotite-rosolia (95% e 95,2%).

Per i nati nel 2016, l'aggiornamento verrà fatto solo dopo il completamento del ciclo vaccinale di 24 mesi, e quindi sarà relativo al 31 dicembre 2018.

 

Fonte: Regione ER

Agricoltura. Vino, più qualità e competitività sui mercati extra Ue: ai produttori dell'Emilia-Romagna la Regione mette a disposizione 6,5 milioni di euro per la campagna viticola 2018/2019

Promozione dei vini regionali: al via il bando per il sostegno ad azioni di promozione dei vini Docg, Doc, Igt e da agricoltura biologica. L'assessore Caselli: "Dalla Regione fondi per dotare rapidamente le nostre imprese di strumenti di promozione e rafforzare l'export di un settore tra i principali del nostro comparto agroalimentare"

Bologna 8 agosto 2018 – Circa 6,5 milioni di euro dalla Regione per il sostegno ad azioni di promozione dei vini Doc, Docg e Igt e da agricoltura biologica, protagonisti di un'importante crescita qualitativa e sempre più apprezzati sui mercati esteri: i dati dell'export dopo la vendemmia 2017 registrano un fatturato di oltre 320 milioni di euro con un balzo in avanti del 10,7% sull'anno precedente. Le risorse in arrivo, nell'ambito dell'Ocm Vino (l'Organizzazione comune di mercato Ue), puntano a sostenere e accelerare questo processo di qualificazione e internazionalizzazione.
La decisione della Giunta regionale è immediatamente successiva all'approvazione del 27 luglio scorso, da parte del ministero delle Politiche agricole, dell'avviso per i progetti relativi alla campagna viticola 2018/2019.

"L'approvazione quasi immediata del bando regionale a seguito del decreto del ministero- ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli – testimonia dell'impegno della Regione per dotare rapidamente le nostre imprese di uno strumento di grande utilità, in modo da restare al passo con i produttori degli altri Paesi europei e rafforzare l'export di un settore tra i principali del nostro comparto agroalimentare. Con il bando regionale ora approvato, le aziende dell'Emilia-Romagna potranno riprendere con ancor maggiore determinazione quelle azioni promozionali che accompagnano il positivo andamento dell'export del vino italiano nei paesi extra Ue".

"I dati dell'esportazione per i vini dell'Emilia-Romagna, dopo la vendemmia 2017, sono estremamente positivi- ha proseguito Caselli - con il superamento dei 320 milioni di euro e un più 10,7% sul 2016. Come amministrazione regionale stiamo accelerando sulla promozione con particolare attenzione ai mercati emergenti del sud asiatico, alla Cina e al Giappone, ma senza dimenticare Russia, Canada e gli Stati Uniti che restano il principale mercato di sbocco per il made in Italy. Le risorse in arrivo puntano proprio a sostenere e accelerare questo processo di qualificazione e internazionalizzazione".

Il bando è rivolto ad aziende agricole in forma singola e associata, consorzi e gruppi di imprese, per progetti che prevedono un investimento minimo di 100 mila euro. Verranno finanziati, nella misura massima del 50% della spesa ammissibile, gli interventi aziendali relativi alla partecipazione ad eventi e fiere, azioni di incoming riservate agli operatori commerciali di altri Paesi, promozioni nei punti vendita, allestimento di spazi e di attrezzature destinate alle degustazioni da realizzare direttamente in azienda.

Pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale 261 del 7 agosto 2018, il bando tiene conto delle caratteristiche delle proposte di promozione, con diversi criteri premiali: si va dall'attenzione particolare ai soggetti che si occupano di promuovere prevalentemente vini di propria produzione, alle nuove imprese che per la prima volta si dedicano all'export e alle aziende interessate a nuovi Paesi e mercati. Alle imprese che si dedicano alla promozione esclusivamente di vini a Denominazione d'origine protetta e/o Indicazione geografica tipica o Docg viene riservato un punteggio aggiuntivo./OC

Le domande devono essere presentate entro le ore 15.00 del 5 ottobre 2018 al servizio Innovazione, Qualità, Promozione e Internazionalizzazione del Sistema Agroalimentare della direzione generale Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna (viale della Fiera, 8 – Bologna) tel. 051.527.4843
Gli uffici regionali sono a disposizione delle imprese per fornire tutte le informazioni utili a presentare i progetti di promozione.

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