(Gmajo) – La telenovela iniziata lo scorso giovedì 25 aprile 2024, con la bomba lanciata da Luca Ampollini durante Calcio & Calcio, “Buffon al Parma”, è terminata, con la conferma dell’ex portierone nei ranghi federali azzurri, dopo il rendez vous con il presidente Gabriele Gravina, a seguito della turbolenta fine dell’avventura dell’Italia ad Euro 2024 e la rimessa del mandato, prima dei chiarimenti delle ultime ore che, evidentemente, lo hanno in tutto accontentato.
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Si potrebbe sottilmente titolare: Buffon come Gravina e Spalletti, ma, a ben vedere, a differenza degli altri due, lui, almeno apparentemente, si è messo in discussione, anche se resta nel palato la spiacevole sensazione che in tutta la vicenda il Parma sia stato un po’ usato.
Mi spiego: quello che Buffon andava cercando, per dare un senso alla sua (nuova) esistenza nel calcio, era un ruolo più operativo, concetto che aveva sottolineato a più riprese, dando di naso all’impiego da ambassador (che obiettivamente come rappresentatività in Lega Serie A per il sodalizio Crociato sarebbe stato tanta manna). E cosa ha ottenuto, dopo il faccia-faccia coi vertici FIGC? Appunto di avere più poteri, condizione che egli, evidentemente, aveva posto per andare avanti con gli azzurri.
Mi sono letto con la dovuta attenzione l’articolo della palazzologa della rosea Elisabetta Esposito, che ha ripreso la nota ufficiale della FIGC, ma non ho trovato, al di là dei blablabla (sempre di moda a tutte le latitudini) dei vari attori, uno straccio di spiegazione dell’allargamento delle mansioni promesse all’ex campione del mondo (nella foto sopra con l’ex compagno Alex Del Piero, mentre cazzeggiava in Germania, quando le cose sembrava si fossero messe bene, prima di esser silente dopo l’eliminazione, lasciando agli altri il compito di metterci la faccia), sicché non ho idea di cosa possa significare concretamente questa promozione, risultata indigesta allo spigoloso Paolo Ziliani.
Quello della operatività, comunque, era un chiodo fisso di Buffon: come detto, l’avrebbe reclamata anche al Parma, dove, concretamente, sarebbe stato difficile accontentarlo, trovandogli una adeguata collocazione. Vero che Roel Vaeyens, al di là delle recenti interviste concesse, continua a traballare parecchio, mettendosi in lista per fare la fine dei suoi predecessori (anche perché la frase “Vogliamo salvarci, faremo altri acquisti”, è un po’ contraddittoria e in controtendenza rispetto a quelle esternate dal suo sottoposto Mauro Pederzoli, che sa star bene al mondo, specie quello Crociato)…
…ma un avvicendamento del genere sarebbe stato alquanto pericoloso per entrambi gli sposi (mancati), perché Buffon non ha ancora maturato l’esperienza necessaria nel delicato ruolo, al di là del carisma per il glorioso passato (ed in questo senso sarebbe stata ottimale la scuola guida Cherubini, anche per via dell’afflato tra i due) e per il Parma che, in quella posizione, avrebbe bisogno di un manager con i controattributi, lasciato finalmente libero di operare scegliendo il meglio per la mission, e non per assecondare pedissequamente il padrone. Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".