Sono quasi le 18.00 di mercoledì 5 luglio 2023, quando, sul campo in sintetico Quirino Zanichelli del complesso sportivo Stuard “Ferruccio Bellè” a San Pancrazio (PR), tante bambine si affacciano sul rettangolo verde: alcune sono alla prima esperienza e l’emozione le ammutolisce, restano in disparte e continuano a cercare lo sguardo tranquillizzante dei genitori, altre (e le riconosci dalle scarpette ben allacciate) sembrano, già professioniste navigate…
Alcune arrivano già con la Maglia del Parma, sperando che sia di buon auspicio, altre con quella della propria società, perché alla fine il calcio è soprattutto amicizia e senso di appartenenza. C’è anche quella di “Lautaro Martinez” indossata dalla più piccina di tutte, Celeste che, a poco più di 8 anni (e lo sguardo sveglio), non vuole rinunziare alla maglia del suo idolo nerazzurro.
Dopo una bella presentazione per rompere il ghiaccio, ecco che le aspiranti Crociatine iniziano a giocare con la palla: vengono divise in base all’età, le più piccole con Angelo Bottiglieri e le più grandicelle con Roberto Bottiglieri. Ed ecco che, come per magia, la timidezza e la paura di sbagliare vengono spazzate via dalla voglia di rincorrere il pallone.
I 90 minuti di allenamento volano veloci: le ragazze giocano, segnano, dribblano, tirano, parano ed esultano come fossero già una squadra: in un paio di minuti tutte si conoscono già per nome e così basta un bel passaggio per vedere tutte complimentarsi.
Mia calcia già da veterana, Aicha dribbla tutte, Vittoria ed Emily hanno sempre e solo giocato con i fratelli e ora trovano loro coetanee, Andrea e Giulia giocano oltr’Enza. ma vogliono i colori Crociati sulle spalle, Alice, Anita, Ines e tutte le altre desiderano solo provare a giocare…
Dalla piccola tribunetta i genitori e amici, osservano le piccole atlete, quasi col fiato sospeso, e con applausi e sorrisi cercano di incoraggiarle. Alle 19,30, quando tutte le bambine vengono chiamate a centrocampo, si lamentano perché vorrebbero giocare ancora un po’… Il sole ormai sta scendendo, quando le ultime irriducibili escono dal campo, escono felici e sorridenti ed è proprio osservando i loro volti, che si percepisce la loro passione per il calcio, quello autentico.