Mercoledì, 16 Febbraio 2022 12:34

Parma: una città per lo sport per tornare sul podio

Scritto da FC

Parma è da sempre una città dove lo sport ha un ruolo da protagonista non soltanto a livello nazionale grazie ai successi delle società sportive più famose ma anche per l’attività in ambito locale, atta a educare i più giovani e ad aggregare i cittadini.

Nel 2011, durante l’amministrazione Vignali, grazie sia a investimenti massicci nell’impiantistica sportiva (i nuovi stadi di Rugby e Baseball, il centro polisportivo Campus) e una politica volta a sostenere tutte le discipline e società sportive sia all’organizzazione di ben 334 eventi  Parma divenne Capitale dello Sport italiano piazzandosi al primo posto nella classifica annuale secondo gli indicatori del Sole 24 Ore.

Troppo spesso, però, negli ultimi anni lo sport non ha avuto l’attenzione che merita. In base alla stessa classifica del Sole 24 Ore del 2021, in soli 10 anni la nostra città è scivolata dalla 1a alla 41a posizione. Per questo è fondamentale tornare a occuparsi in maniera costruttiva di tutto ciò che concerne l’attività sportiva: dai contributi alle società sportive dilettantistiche alla verifica e manutenzione costante degli impianti, passando per le iniziative di carattere ludico-sportivo da promuovere nelle scuole, nelle piazze e nei singoli quartieri.

Per tale ragione, in qualità di esponenti del mondo dello sport cittadino, abbiamo deciso di sottoscrivere questo manifesto di proposte per riportare la nostra città sul podio nazionale, sostenendo tutte le discipline sportive della città.

Innanzitutto è indispensabile possedere spazi adeguati dove praticare sport: si parte dal censimento di edifici e capannoni che possono avere una destinazione sportiva, delle aree all’aperto e degli impianti pubblici. Bisognerà valutarne lo stato attuale e riqualificarli. Lo scopo finale è dare la possibilità di praticare sport in impianti idonei anche a ceti sociali meno abbienti rendendoli accessibili a tutti, normodotati e disabili.

 La Cittadella va concepita come un immenso spazio verde adibito alla pratica di sport individuali e non come luogo dove realizzare eventi.

Andrebbe rilanciato il progetto della Casa dello Sport, inaugurato da Vignali e Ghiretti nel 2011, come luogo di incontro, socializzazione e pratica sportiva.

Servirebbe poi prevedere un Pala-eventi moderno e funzionale che possa essere utilizzato per  attività sportive e culturali.

Scuola e sport devono garantire un percorso di formazione culturale, di benessere psico-fisico ed educativo di alto livello, al fine di contribuire a prevenire un disagio giovanile sempre più diffuso.

A tal fine occorre sviluppare:

  • attività sportive attraverso un’alfabetizzazione motoria continua sia nelle scuole primarie che secondarie e la promozione di tornei fra scuole e progetti per potenziare il nuoto per i bambini 
  • incontri specifici con allenatori di varie discipline per parlare di preparazione fisica, con arbitri per spiegare le regole, con campioni per trasmettere le loro esperienze.
  • eventi per trasmettere ai ragazzi i concetti della cultura sportiva (il rispetto dell’avversario, il lavoro di squadra, il sacrificio, la volontà di porsi obiettivi e raggiungerli, la cultura della sconfitta).

Le iniziative sportive all’interno di una città non devono solo coinvolgere i punti nevralgici ma arrivare anche nei singoli quartieri e nelle periferie assumendo in questo modo una valenza sociale e aggregativa  e di prevenzione del degrado.

Attrezzare le piazze per praticare sport di massa (come già avvenuto in passato durante Parma capitale Europea dello Sport 2011) o per assistere a eventi sportivi faciliterebbe  la divulgazione dell’attività sportiva per tutti e si faciliterebbe la socializzazione fra cittadini di età differenti  aiutando chi non può pagare una quota a palestre o circoli privati  garantendo anche spettacoli di carattere sportivo a chi non può si può permettere di pagare un biglietto.

Lo sport spesso va oltre due concetti importantissimi come educazione e socializzazione. Le Associazioni Sportive rappresentano una seconda famiglia soprattutto per giovani nella fascia adolescenziale. Sono agenzie educative. Bisogna per questo sostenerle nel loro ruolo per rieducare i ragazzi con un passato difficile e quelle che contribuiscono a far praticare attività sportive alle persone affette da disabilità fisiche o intellettive. Per questo è indispensabile sostenere con aiuti concreti tutte le Associazioni Sportive favorendo la realizzazione di progetti come “scuole aperte” che potrebbero dare l’opportunità alle associazioni di utilizzare, quando non utilizzate, le palestre scolastiche delle scuole superiori.

Marco Osio (calcio), Alessandro Melli (calcio), Federico Bocchia (nuoto) , Carlo Festuccia (rugby), Pamela Azzolini (ateltica), Pierpaolo Pessini (golf), Katia Bottioni (socia di Aned Sport), Paolo Peschiera (Parma Marathon), Matteo Azzali (boxe), Zied Ouerghi (boxe)