A sette anni già gareggiava nel salto degli ostacoli. Oggi è presente ai massimi livelli nei principali concorsi completi di equitazione. E là, ormai poco distante, vede Tokyo 2021: le Olimpiadi.
Pietro Sandei, parmigiano classe 1991, si sta preparando a questa grande avventura al Circolo Ippico Podere Torre di Collecchio, dopo essere diventato istruttore federale e aver iniziato a onorare il gruppo sportivo Fiamme Oro già dall’età di 20 anni: “Oltre a essere un motivo d’orgoglio, è stato il premio per l’impegno e i risultati ottenuti in quello che, ora, è il mio lavoro. È un onore per me indossare questa divisa durante le gare che svolgo in tutto il mondo”.
Nel 2017 ha conquistato il campionato italiano completo: è il primo grande successo della sua carriera.
“L’anno precedente avevo vanificato tutto all’ultimo ostacolo nella prova conclusiva.
Il titolo del 2017 è stato un’enorme soddisfazione, arrivata come conclusione di una brillante stagione agonistica che mi ha portato una medaglia di bronzo ai campionati europei di completo a Strzegom (Polonia) e la partecipazione, per la prima volta, a Badminton, una delle più prestigiose competizioni al mondo dove il livello di difficolta è al massimo”.
Nel 2019 poi è tornato al Badminton Horse Trials: cosa ha significato essere invitato a questa competizione?
“Ad oggi è stata la soddisfazione più grande di tutte. Perché vivere un sogno è bello ma viverlo due volte, è meglio. Un aneddoto? Nel 2017 ho dovuto sperare fino all’ultimo giorno prima di avere la certezza di essere convocato. Mouse, il mio cavallo a quell’epoca, mi ha regalato una gara perfetta. Forse perché sapeva che sarebbe stata l’ultima insieme prima di potersi godere la sua meritata pensione a casa”.
E l’esperienza del 2019 invece?
“È stata pazzesca. Ero presente con l’altro mio cavallo, Rubis de Prere. Abbiamo ottenuto un buon piazzamento. In Inghilterra questo sport è amato e seguito. Gli spettatori sono circa 80.000 a giornata e tra essi c’è anche la Famiglia Reale, sempre presente anche durante le premiazioni”.
Quest’anno ha in programma 3 gare internazionali: Saumur ad aprile, Marbach a maggio, Strzegom a giugno.
“Il 2021 sarà un anno importante: questi impegni all’estero mi serviranno per riprendere la routine e l’abitudine alle gare che sono mancate per gran parte del 2020. Il tutto in vista di nuovi obiettivi”.
A luglio poi, se tutto andrà come deve andare, ci saranno le Olimpiadi nel suo destino. E lei è già stato inserito dal CONI nel “Club Olimpico Tokyo 2020”.
“Cerco di pensarci il meno possibile e di non dare niente per scontato. Saranno pochi i posti a disposizione per ogni nazione. Io cercherò di farmi trovare pronto e spero che questo programma di gare possa darmi uno dei posti disponibili. Un'Olimpiade per me sarebbe un altro grande traguardo professionale e un altro bellissimo sogno che si avvera”.
Pietro Razzini