I crociati pareggiano negli ultimi minuti contro il Bassano nell'ultima gara da allenatore ducale di Morrone. D'Aversa già presente in tribuna e motivato a riportare la squadra tra le prime posizioni.
Parma, 4 novembre 2016
di Luca Gabrielli
I tre punti anche ieri non sono arrivati. Stefano Morrone non riesce a congedarsi dalla sua breve parentesi da allenatore del Parma con una vittoria ma almeno si sono visti timidi segnali di reazione della squadra che forse e sottolineo forse, ha capito con che spirito calarsi in questa Lega Pro. Non è stata sicuramente una bella partita ma finalmente i crociati hanno messo in campo voglia e spirito di sacrificio anche se in modo confuso e discontinuo.
Un tempo per ciascuno dove nella prima frazione i crociati sono andati più volte vicini al gol con una traversa del rientrante Ricci, un colpo di testa di Nocciolini finito fuori di poco ed un'ottima parata di Bastianoni su colpo di testa di Calaiò.
La ripresa ha visto invece un Bassano più deciso e pericoloso rispetto al primo tempo che ha impensierito più volte uno Zommers attento e puntuale nelle parate.
Il nettissimo rigore fischiato all'80' minuto in favore del Bassano per una ingenua trattenuta di Nunzella e la trasformazione di Minesso, ha portato per l'ennesima volta nella disperazione i tifosi crociati ma otto minuti dopo Baraye ha riportato in parità la partita approfittando di una mischia in area. C'è stato tempo anche per un accenno di rissa a fine match con i due capitani, Lucarelli e Bizzotto, che si sono colpiti tra di loro e hanno raggiunto anticipatamente gli spogliatoi.
Risultato quindi giusto ma che denota che ci sarà molto da lavorare per il neo allenatore crociato D'Aversa, in tribuna durante la gara e presentato nei minuti successivi al finale di partita. Arriva con lo spirito giusto, conscio del fatto che non sarà per niente facile creare una squadra coesa a campionato in corso.
I tifosi ci sperano ancora nella risalita ma soprattutto vogliono vedere un gruppo che ci metta entusiasmo e voglia ogni domenica. Di tempo ancora ce n'è e là davanti non si è ancora vista la squadra ammazzacampionato che ridimensioni gli obiettivi crociati di inizio stagione.