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Dopo il tira e molla dei giorni scorsi la Catalogna ha deciso per l'indipendenza. Una decisione presa dal Parlament di Barcellona allo scadere dell'ultimatum di Madrid che in contemporanea ha sentenziato il commissariamento delle istituzioni e della polizia catalana.

di Lamberto Colla Parma 28 ottobre 2017 -
A Barcellona si festeggia e si ammainano le bandiere spagnole mentre a Madrid si promette di ristabilire lo Stato di diritto.
Lo scontro è pesante e se l'orologio fosse indietro di soli vent'anni la guerra civile sarebbe già scoppiata.

Carles Puigdemont e i 70 del parlamento che hanno votato a favore (10 contrari e due astenuti) rischiano sino a trent'anni di carcere.

La mozione sull'indipendenza unilaterale approvata dal Parlament della Catalogna "va contro la legge e suppone un atto criminale". Lo dice il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, intervenendo in Senato. "Il governo - sottolinea Rajaoy - prenderà tutte le misure necessarie, questo stesso pomeriggio, per restaurare la legalità".

L'obiettivo catalano è sempre stato chiaro "dichiarare la Catalogna come Stato indipendente in forma di Repubblica".
Un indirizzo che si sposa perfettamente con il sacrosanto diritto all'autodeterminazione dei popoli, che comunque non vede contemplata la secessione) ma dall'altra parte c'è il Diritto Costituzionale Spagnolo, sottoscritto a suo tempo anche dalla Catalogna, che individua la Spagna un Patria unica e indivisibile.

Al momento l'Unione Europea non ha preso posizioni ufficiali e i maggiori Stati membri, Gran Bretagna compresa, hanno dato l'appoggio a Madrid, ma sarebbe forse molto utile, alla stabilità del popolo spagnolo, che l'UE intervenisse a congelare la situazione e riportare al tavolo negoziale i contendenti prima che gli animi si surriscaldino troppo portando a conseguenze poi difficilmente controllabili.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore e se la soluzione di indire nuove elezioni in Catalogna sarà sufficiente a fare rientrare l'apice di crisi.

(FOTO: Barcellona dal mare durante una regata velica - "Tall Ships")

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Editoriale: Manovre elettorali - Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero - Cereali e dintorni. Tentativi per tornare alla normalità - Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 42 22 ottobre 2017
1.1 editoriale
Manovre pre elettorali
2.1 lattiero caseario Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero
3.1 cereali e dintorni  Tentativi per tornare alla normalità.
4.1 irrigazione e bonifica Il Consorzio di Bonifica dell'Emilia centrale presenta i dati d'irrigazione 2017.
5.1 sicurezza alimentare Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?.
5.2 sicurezza alimentare Ministero della salute richiama un lotto di vino
6.1 ambiente Acqua e valutazioni dei rischi ambientali nel Nord Italia
6.2 rischio idraulico Rischio di dissesto idrogeologico in Emilia Romagna:
7.1 Bonifica e tecnologia Il Consorzio di Bonifica è anche sviluppo e tecnologia
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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20171022-42-cibus 

 

Domenica, 22 Ottobre 2017 07:28

Manovre elettorali

Una manovra finanziaria 2018, oggi legge di stabilità, tutta rose e fiori per il Governo e non di trabocchetti e "prelievi" per i commentatori economici. La longevità è un punto debole di questa e delle prossime manovre.

di Lamberto Colla Parma 22 ottobre 2017
La "finanziaria" è stata licenziata con toni trionfalistici del tipo "non è lacrime e sangue" oppure "non c'è aumento delle tasse". 

I vari rappresentanti governativi pronti a sottolineare gli aspetti positivi come il lavoro giovanile e gli sgravi fiscali per le assunzioni o le regolarizzazioni di contratti a termine o nel pubblico impiego dove la Ministra Maria Anna Madia annuncia un nuovo aumento di 85 euro che va ad aggiungersi agli 80 del bonus di Renzi".

Dopo l'approvazione della legge elettorale sembra che tutti si siano svegliati di soprassalto!

Ognuno vuol dire la sua per accaparrarsi il merito di una qualche riga di "finanziaria" piuttosto che annunciare come sarà bella l'Italia con loro al Governo nell'imminente futuro.

Trascorrono le ore, i giorni e nonostante il testo della legge di stabilità 2018 non sia ancora disponibile, iniziano a trapelare indiscrezioni che, guarda caso, smorzano gli entusiastici annunci governativi.

Le "povere" banche avranno anche loro un interessante obolo che pagheranno tutti, indistintamente poveri e ricchi. Il pagamento elettronico diventa obbligatorio anche per i micro importi.

I pensionati dovranno così comprare la micca di pane quotidiana e le due uova settimanali attraverso una semplice transazione elettronica e molti di loro saranno così disincentivati dal trascorrere una giornata intera nella sala di attesa dell'ufficio postale per ritirare la pensione "Brevi manu" con tutti i rischi connessi, come quello di essere rapinati.

No, però le tasse non le hanno aumentate.
Solo una mini patrimoniale, sulle polizze vita a capitale garantito, giusto per non perdere il vizio e tenersi in allenamento per quando la BCE smantellerà il QE (Quantitatve Easing) e gli interessi torneranno a correre parimenti della crescita dello spread e il debito pubblico s'innalzerà posto che nel frattempo , nessuna misura di controllo della spesa è stata messa in campo e di spending review si è solo parlato a vanvera.

E alla vigilia delle elezioni meglio non parlarne più.
Meglio inventarsi delle scommesse sul futuro innalzamento del PIL (1,5%), in grado da assorbire i maggiori oneri. Tanto poi, se ciò non dovesse accadere, una colpa ai governi precedenti o alla sfortunata congiuntura economica si trova sempre per giustificare la necessità di una manovra correttiva.

In conclusione, qualche regalia elettorale per mantenere il consenso, qualche parola di speranza in più sul consolidamento del trend di crescita del pil e il gioco è fatto.

Resta in sospeso il nodo delle pensioni. Un problema serio che si è tentato di risolvere innalzando il tetto pensionabile, passando dal sistema contributivo a quello retributivo per finire infine nelle fauci della riforma Fornero, tanto criticata, compreso il Matteo Renzi, ma che ancora resta in piedi e nessuno si azzarda a toccare.

Tantomeno il Ministro Padoan che ama i pensionati come il fumo negli occhi.
La loro longevità gli fa sballare i conti. Infatti, dopo aver accusato i sindacati, Camusso in primis, di «non aver letto la manovra» e ammesso di non avere «la bacchetta magica», il titolare del MEF ha spiegato che l'aumento dell'età pensionabile è dovuto ad «una legge concordata in sede europea che tiene conto dell'aspettativa di vita, un meccanismo che ha a che fare con la demografia».
Si deduce quindi che la soluzione migliore sarebbe di anticipare l'incontro con le anime dei parenti e degli antenati.

Chissà che i pagamenti elettronici siano stati introdotti anche a questo scopo? Aiutare la dipartita a questi pericolosi spacciatori di liquidità nonché complici del sommerso e dell'evasione fiscale. Almeno, avranno pensato a via XX Settembre, se alla fine non vorranno tirare le cuoia, almeno saranno utili portatori sani di introiti per le banche.

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Editoriale: Ma come pensano? - Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano. - Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza. - Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma - Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy" - Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena - Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE -

SOMMARIO Anno 16 - n° 41 15 ottobre 2017
1.1 editoriale
Ma come pensano?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.
4.1 Latte & Formaggio Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma
4.2 made in italy Mulino Alimentare a Colonia.
5.1 made in italy Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy"
6.1 sicurezza alimentare Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena
6.2 sicurezza alimentare Gli "Spinaci Millefoglie Bonduelle" surgelati sono sicuri.
7.1 Culatello e "Verdi" Sua maestà il Culatello di Zibello Dop celebra il compleanno del Maestro Giuseppe Verdi
7.2 gelato con glifosato Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE
8.1 Rischio idraulico 13 ottobre: Giornata Internazionale per la Riduzione del rischio di disastri naturali
9.1 carne Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171015-Cibus COP 

 

Domenica, 15 Ottobre 2017 08:19

Ma come pensano?

Viene veramente da domandare come pensano i nostri deputati. Quali sono i processi logici che che sottendono i loro ragionamenti?

di Lamberto Colla Parma 15 ottobre 2017
Più mi interrogo e più mi convinco che i nostri rappresentanti appartengano a una razza aliena, sempre più distanti dalla realtà del Paese e dalle esigenze "basali" dei suoi abitanti.

Prendiamo ad esempio la legge elettorale che sta prendendo corpo in queste ore.
Due anni di schermaglie dialettiche, senza alcun contenuto, sono trascorse pur di arrivare e scavallare il fatidico "Vitalizio day", ovvero il compimento dei 4 anni, 6 mesi e un giorno che finalmente concedono il diritto, ai parlamentari di prima nomina, di portarsi a casa la "pensioncina".

Due anni persi e ora hanno fretta! il Paese non può attendere, sembra che sia l'opinione non dichiarata dei rappresentati delle principali forze politiche.

E allora giù di mattarellum per far passare il rosatellum (bis).

Lasciamo da parte le declinazioni "simil latineggianti" assegnate alle leggi elettorali e alle proposte discusse, viene però da chiedersi come "diavolo" ragionino e se un po' di pudore e sensibilità gli sia rimasta nell'anima o, come purtroppo inizio a convincermi, possano dire e fare tutto perché ormai gli italiani sono anestetizzati e troppo deboli per ribellarsi, tramortiti dai troppi pensieri personali.

Ma che la legge elettorale, pur di farla passare in breve tempo, venga forzata con il "Voto di Fiducia" non si era mai visto nella pur breve vita della nostra repubblica.

Di fiducia in fiducia il Rosatellum bis ha superato lo scoglio della Camera dei deputati.

Al tempo dei governi Berlusconi, non passava giorno che i quotidiani inveissero sull'uso disinvolto del voto di fiducia. Negli ultimi 5 anni di "governi" imposti, la fiducia è stata utilizzata ben più frequentemente di Berlusconi, per giungere addirittura a farne uso sulla legge elettorale, nel silenzio di tutti i grandi editorialisti e anchorman televisivi. Hanno taciuto persino le opposizioni. Pur ipotizzando un buon testo legislativo, cosa comunque non vera leggendo i punti cardine della riforma, la legge elettorale è una questione parlamentare e non certo di governo per essere trattata con la fiducia.

E alla fine cosa è stato partorito? Un meccanismo elettorale che non toglierà di mano il pallino alle segreterie dei partiti e perciò avremo ancora un parlamento di sconosciuti e di soggetti che non rappresenteranno i territori di provenienza, che residenti in Italia potranno essere candidati nei collegi esteri e che il voto disgiunto non sarà ammesso.

Ormai è inutile parlarne, le segreterie non molleranno mai più il l'osso.

Ma quello che sconcerta sono le dichiarazioni che sono seguite. Una in particolare, quella dell'On. Brunetta (FI), è rappresentativa del modus operandi tra maggioranza e opposizione, esprime soddisfazione perché è la "legge che scontenta un po' tutti e quindi è la migliore che si potesse fare".
Va bene il negoziato, ma i sacri testi scrivevano il contrario. Il miglior compromesso deve soddisfare tutte le parti coinvolte, non scontentarle tutte!

Ormai siamo allo sbando.

Il Buon senso si è smarrito completamente e l'applicazione delle norme quotidianamente confermano il detto latino "summum ius, summa iniuria" . L'eccesso di diritto equivale a eccesso di ingiustizia.

Ne sa bene Peppina, la nonnina 95enne di San Martino di Fiastra, sfrattata dalla casetta di legno costruita sul suo terreno dopo che la sua casa è andata distrutta dal terremoto. Non era in regola con il vincolo del paesaggio e per di più volumi in eccesso.

Un esempio tipico di ingiustizia e immoralità. A sua difesa avrebbero dovuto intervenire i giovani del luogo, picchettando l'abitazione e cercando di far rinsavire i burocrati e gli inutili amministratori dell'emergenza e della ricostruzione! Commissari insensibili e pavidi, capaci solo di gongolarsi di mostrine e medaglie, nemmeno conseguite sul campo.

A Peppina non resta che dormire in una roulotte, con bagno esterno, cercando di sopravvivere ai rigori dell'inverno imminente. Svegliamoci!

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Editoriale: il rigurgito delle autonomie - Precipita il latte spot - Minori stock di corn rispetto alle previsioni - Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui - Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense - Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali - Ismea: import e export in crescita

SOMMARIO
Anno 16 - n° 40 8 ottobre 2017
1.1 editoriale
Il rigurgito delle autonomie.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il latte spot
3.1 cereali e dintorni Minori stock di corn rispetto alle previsioni
4.1 vino e biodiversità Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.
6.1 bonifica / nomine Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense
7.1 sicurezza alimentare Taleggio Contaminato. Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi
7.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci surgelati, scatta il richiamo del Ministero della Salute.
8.1 allarme prosecco belgio Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali
8.2 eventi -ANUGA Mulino Alimentare Spa, presente all'ANUGA dal 7 all'11 ottobre.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio mantiene alti i prezzi.
10.1 import export Ismea: import e export in crescita
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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 20171008-cibus40-COP

 

Domenica, 08 Ottobre 2017 08:55

Il rigurgito delle autonomie.

E Brexit fu solo l'inizio. Se un risultato positivo si poteva riconoscere all'Europa Unita è la "pace" che si è instaurata nel vecchio continente. Le sopite spinte indipendentiste potrebbero invece riprendere forza, minando l'Europa e addirittura gli stessi Stati.

di Lamberto Colla Parma 08 ottobre 2017
Finalmente dopo due guerre mondiali sembrava che gli uomini avessero imparato la lezione dando vita a tutta una sequenza di accordi comuni che diedero, infine, vita all'Unione Europea. Vincitori e vinti tutti insieme per ricostruire e costruire un nuovo sistema economico e sociale fondato sui pilastri della solidarietà.

Anche quei conflitti interni ad alcuni Stati, che sembravano irrisolvibili, dall'IRA all'ETA, si sono sedati e le fazioni armate hanno deposto le armi accettando di negoziare i loro specifici interessi, attraverso la dialettica politica.

Era il 28 luglio 2005 quando l'IRA, (Irish Republican Army) l'Armata repubblicana irlandese, decise di abbandonare la lotta armata contro il governo della Gran Bretagna ordinando a tutti i suoi militanti di non svolgere più alcuna azione violenta e armata per perseguire i propri fini.

Nel 2011 l'Eta ha dichiarato il cessate il fuoco e da quel momento non ci sono più state azioni terroristiche. Dall'aprile del 2017 inoltre, in una lettera diffusa dalla BBC, l'ETA ha dichiarato il completo disarmo sottolineando comunque che "il processo di disarmo è ancora in corso e può essere ancora compromesso dai nemici della pace".

E il problema sta proprio qui.

I fatti di Catalogna, dove si è tentato di votare il referendum per ottenere l'indipendenza dallo Stato spagnolo, associati a un più esteso malcontento tra i popoli europei, possono aver rianimato i diversi sentimenti autonomisti o indipendentisti, minando, questa volta in maniera irreversibile, gli instabili equilibri da poco ottenuti.
Tant'è che, a seguito della Brexit, è stata la volta della Scozia a manifestare la volontà di sganciarsi da sua maestà la Regina per aggregarsi, questa volta all'UE.

Anche l'Italia non vuole sottrarsi alla moda dell'autonomia. I cittadini di Lombardia e Veneto andranno alle urne, il prossimo 22 ottobre, chiamati a esprimersi sulla possibilità di realizzare un accordo con lo Stato allo scopo di chiedere maggiori poteri in un modo previsto dalla Costituzione italiana. Pochi giorni fa, infine, l'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna ha votato affinché il Presidente Stefano Bonaccini abbia pieni poteri per negoziare con lo Stato Centrale una maggiore autonomia regionale.

Il rischio è che il voto in Lombardia e Veneto possa tornare a dare forza ai movimenti autonomisti e indipendentisti del nord Italia.

Insomma, l'unione dell'Europa è sempre meno vissuto come un fattore di forza bensì come elemento di di debolezza, soprattutto per le regioni a maggior tasso di ricchezza (vedi Catalogna, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna).

Ora, se una falla dovesse aprirsi, l'UE si dissolverebbe come la neve al sole. E' giunto perciò il momento che la politica riprenda le redini degli Stati e dell'UE pensionando l'esercito di UEmanoidi, i freddi e asettici burocrati che hanno preso pieni poteri condizionando fortemente le politiche dei paesi membri, riuscendo nell'impresa, quasi impossibile, di allontanare i popoli dall'UE. Quell'unione tanto desiderata e finalmente festeggiata con l'introduzione definitiva della moneta unica, il capodanno dell'Euro l'1gennaio 2002. L'euro scetticismo in quel momento si era sopito sovrastato dalle speranze di miglioramenti.

L'indebolimento politico della Merkel, a seguito delle recenti elezioni tedesche, potrebbe aprire spazi per riprendere una conduzione collettiva e politica dell'UE, magari ripristinando anche gli antichi valori che furono i fondamenti originali, e dove l'Italia e la Francia potrebbero tornare ad assumere un ruolo di maggior peso sulle questioni del "sud europa" e sulla stabilità politica del  l.

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Martedì, 03 Ottobre 2017 10:28

Il prezzo della libertà

Una società aperta, come lo è quella occidentale, sarà sempre esposta all'aggressione. Ma la libertà conquistata con milioni di morti, va difesa a denti stretti e con lo stesso coraggio dei nostri nonni e bisnonni che son caduti in guerra per donarcela.

di Lamberto Colla - Parma 3 ottobre 2017 -
Difficile immaginare quale interruttore si sia acceso nella testa di Stephen Paddock, il pensionato 64enne autore della più orrenda strage mai registrata negli USA.

Certamente non è stata una reazione d'ira improvvisa. Nella camera d'albergo, al 32esimo piano dell'hotel Mandalay Bay, il killer si era preoccupato di portare 20 delle 42 armi, tra fucili, mitragliatori e pistole, di sua proprietà oltre a materiale per la costruzione di ordigni casalinghi.

Sotto di lui 40.000 persone riunite per cantare e ballare al festival country che ogni anno si tiene nella città del gioco e divertimento per eccellenza.

Nulla, nella vita di Stephen, poteva far pensare a un epilogo del genere. La sua vita, leggendo le cronache, era corsa via nella tranquillità nonostante fosse figlio di un pregiudicato. Il padre, Benjamin Hoskins Paddock, è stato per anni nella lista dei più ricercati dall'Fbi dopo essere fuggito da un carcere federale del Texas dove stava scontando una condanna a vent'anni.

Voci ancora non confermate, attribuiscono al killer, la conversione all'islam assumendo il nome di Samir Al-Hajib.

Vero o meno, la notizia è molto ghiotta, e immediatamente il sedicente "califfato" ne ha rivendicato l'azione.

Il risultato finale, ancora in via di aggiornamento, è di 59 morti e 527 feriti. Una carneficina!

Ma se a fare impressione è il conteggio matematico delle vittime di Las Vegas, a Marsiglia, poche ore prima, nei pressi della stazione ferroviaria, un "soldato" dell'Isis aveva sgozzato una giovane ragazza di soli 17 anni e un'altra pugnalata a morte all'addome, prima di essere a sua volta freddato dalle sentinelle anti terrorismo.

Nel mezzo di questo week end di sangue, un altro assalto è attribuibile all'isis. Questa volta il teatro di guerra è Edmonton, capitale dell'Alberta in Canada, dove un richiedente asilo somalo ha investito con l'auto un poliziotto che immediatamente dopo ha provveduto a accoltellare prima di darsi alla fuga per tornare all'azione armato di con un furgone (noleggiato in precedenza) e causando il ferimento di cinque persone.

E' evidente che con l'acclamarsi della sconfitta sul campo aperto del "Califfato" la strategia del terrore sta prendendo il sopravvento sulla guerra militare e gli attacchi a persone inermi sono la nuova frontiera del terrorismo islamista. Attacchi che diventeranno sempre più frequenti e imprevedibili e nessun paese, occidentale o islamico, potrà considerarsi immune.

Da parte nostra dobbiamo prendere coscienza che nessuna protezione può rivelarsi efficace,  salvo appunto una drastica riduzione della libertà personale.

E' il prezzo che dobbiamo pagare!

Il sistema occidentale, nonostante i difetti e le macroscopiche quanto feroci contraddizioni, è un mondo aperto. Aperto alle religioni, ai pensieri e agli scambi. E come tale è facilmente aggredibile.

Non possiamo permetterci la chiusura. La libertà è una conquista ottenuta a caro prezzo che dobbiamo difendere a denti stretti.

Prima di tutto allontanando la paura o facendoci imbrigliare dalle diffidenze verso le differenze, sociali o etniche che siano, ma reagendo uniti, in una vigile e attenta veglia a quanto accade attorno a noi, collaborando con le forze di polizia e soprattutto abbattendo le barriere dell'egoismo.

Al contempo dobbiamo addestrare il "terzo occhio" al riconoscimento del bene e del male.

Purtroppo, le 59+2 vittime del week end, sono l'ennesimo dazio che la società libera ha dovuto sborsare.

(Foto Jon Sullivan PD Photo.org )

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Domenica, 01 Ottobre 2017 09:45

Italia - Francia, pace armata?

Si accendono le speranze di cambiamento. Italia e Francia si accordano sulla delicata questione Fincantieri - STX, in modo da non far sfigurare nessuno.

di Lamberto Colla Parma 01 ottobre 2017 -
La notte porta consiglio. In questo caso, la disputa che vede contrapporsi interessi strategici incrociati tra Italia e Francia, è stata l'estate a portare consiglio.

Da un lato la Francia di Macron, che smentendo gli accordi del suo predecessore Hollande, è pronta a giocare il Golden Power, infilandosi a gamba tesa sull'acquisizione da parte di Fincantieri del cantiere navale STX, azienda giudicata strategica dal nuovo presidente francese.
Nel frattempo, i giochi pirotecnici di Monsieur Bollorè, patron di Vivendì, hanno acceso l'orgoglio italico quando, acquisito il controllo di TIM senza averne dato comunicazione, il Governo italiano è intervenuto anch'esso minacciato l'utilizzo dell'opzione Golden Power, ritenendo TIM e il comparto comunicazioni di interesse strategico.

Opzione che non era possibile mettere in campo nella disputa Vivendi-Mediaset, allorquando Bollorè decise di non rispettare l'accordo con Berlusconi, relativamente a Premium, e intraprendere la scalata a Mediaset di fine 2016 a seguito della quale il "biscione" ha fatto intervenire il Tribunale. Tre miliardi di euro l'ammontare del risarcimento richiesto da parte di Mediaset, dalla controllata Rti, e da Fininvest, secondo quanto Radiocor Plus ha estrapolato dalla lettura della relazione trimestrale di bilancio di Vivendi.

Il primo "Gioco di Prestigio", come l'ha etichettato la stampa transalpina, è stato definito nelle scorse ore tra il nostro Paolo Gentiloni e il "nuovo che avanza" Emmanuel Macron, sulla questione della cantieristica navale.
A Fincantieri è stato assegnato il 50% del capitale (49% ai francesi) e la Governance sarà garantita, per 12 anni attraverso la concessione in prestito dell'1% al capitale di maggioranza, a patto che la compagnia italiana rispetti gli accordi di sviluppo pattuiti. In caso contrario i cugini saranno legittimati a applicare il Golden Power.

Più che un gioco di prestigio, una trattativa all'"italiana", un'accordo che apparentemente non fa sfigurare nessuna parte in causa.
Una vittoria italiana, migliore del previsto secondo il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda, che potrà ammansire i nostri negoziatori sulla vicenda TIM riconoscendo, probabilmente, uno sconto sulla sanzione prevista (300 milioni) o qualche altro altro "benefit" che Bollorè dovesse avanzare, visti i molteplici interessi in terra italica.

Vedremo come proseguirà la vicenda.

Al momento occorre comunque registrare un passo significativamente importante nei colloqui bilaterali tra Francia e Italia che, se saranno ben coltivati, potrebbero effettivamente trasferire la trazione dell'Europa da germanocentrica a integrale mediterranea.

Chissà se Gentiloni e Macron troveranno una piattaforma di interessi da condividere, sempre che non si accenda la lite libica per il controllo dei pozzi, trascinando i partner fuori dall'austerity per intraprendere nuovamente il cammino dello sviluppo e della solidarietà.
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SOMMARIO Anno 16 - n° 39 01 ottobre 2017 - Editoriale: Italia - Francia, pace armata - Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte. - Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa - Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi - Salmone o non Salmone, questo è il problema! - Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.

SOMMARIO Anno 16 - n° 39 1 ottobre 2017

1.1 editoriale
Italia - Francia, pace armata.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa
4.1 turismo Turismo da record in Emilia Romagna
5.1 economia / Viabilità Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi
6.1 campagna cereali Consorzio Agrario di Parma: primo bilancio della stagione cereali
6.2 sisma 2012 fondi sicurezza Sisma 2012. Fondi aperti anche per il settore agricolo.
7.1 nutrizione, scienza e fake Salmone o non Salmone, questo è il problema!
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Niente di scontato. In attesa degli aggiornamenti di USDA.
9.1 crisi e occupazione Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.
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