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Giovedì, 11 Febbraio 2016 15:19

Tutti i baci in cielo e in terra

San Valentino è l'occasione giusta per indagare le diverse forme dell'amore. "Tutti i baci in cielo e in terra": è un libro per grandi e piccini per giocare scoprendo il bacio più bello. Divertente ed educativo, per bambini dai tre anni. 

Di Susanna Voliani

Tradotto dal francese dall'Editore Gribaudo, questo libro di grande formato è in grado di conquistare tutti, grandi e piccini. L'autrice Kimiko, franco-giapponese specializzata in testi per i piccolissimi, illustra con queste coloratissime pagine una sorta di enciclopedia del bacio, organizzata secondo il succedersi dei mesi e dei giorni.

bocca baci san valentino

Un calendario in cui in ogni doppia pagina si apre un panorama diverso in sintonia del mese e quindi della stagione corrispondente: ci sono le pagine dei baci polari, quelle dei baci della spiaggia, quelle dei baci della fattoria, una situazione per ogni mese insomma.
Ed in ogni mese, una coppia che si bacia per ogni giorno, con la corrispondente definizione della tipologia di bacio, per scoprire chi si bacia 365 giorni all'anno!

Dodici scenari diversi, tutti ricchissimi di dettagli. I più piccoli esamineranno ogni pagina alla ricerca degli animali conosciuti: a gennaio gli animali del Polo Nord, a febbraio il paesaggio preistorico dei dinosauri, ad agosto l'ambiente marino, a settembre la città, a ottobre il mondo delle fiabe, a dicembre un innevato paesaggio natalizio.

baci animali san valentino 2

I più grandicelli apprezzeranno anche lo svolgersi temporale e stagionale dei panorami. Il tutto con il piacere di apprendere grazie alla tenerezza di un gesto d'amore.

baci animali san valentino

Ma qual è il bacio più bello? Quello fra i delfini, quello delle coccinelle, quello dei trichechi o forse quello fra Cappuccetto Rosso e la sua mamma? E chi si bacia il 10 gennaio? E il 15 agosto?
Un gioco divertente ed educativo, perfetto nel giorno di San Valentino, per gli innamorati di ogni età. E per tutto l'anno!
Dai 3 anni.

baci bambini san valentino

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Sarà presentato a BUK, festival del piccola e media editoria, a Modena, oggi, sabato 20 febbraio alle 17. "Lettere di Corsa" (Damster Edizioni) un libro che attraverso le lettere che Bruno Solmi, tecnico della Ferrari, inviava alla sua famiglia, dipinge il ritratto di un'epoca. L'autore è Enrico Solmi, figlio di Bruno.

Di Manuela Fiorini – foto Enrico Solmi

Modena, 13 febbraio 2016

Ferrari è un brand conosciuto in tutto il mondo. Le auto, la velocità, le gare, i piloti, ora anche i parchi tematici. Dietro al successo del Cavallino Rampante, tuttavia, ci sono uomini e donne che hanno lavorato e lavorano "dietro le quinte", dando il loro indispensabile contributo alla fama della celebre casa di Maranello. Tra di loro c'era anche Bruno Solmi, che per vent'anni ha seguito le corse delle "rosse", sia in Formula Uno che in altre categorie, come cambista per la prima squadra. Era stato assunto da Enzo Ferrari a 16 anni, nel 1943, durante la guerra, quando la allora Auto Avio Costruzioni si era trasferita a Maranello. Aveva poi frequentato una scuola di professionale, che poi sarebbe diventato l'Istituto Ferrari e si era specializzato meccanico. Nel 1945, era sfuggito a un rastrellamento, grazie alla misericordia di un sergente di origini polacche, che si era impietosito vedendo sua madre pregare per il figlio con in mano un crocifisso, era riuscito a fuggire sugli Appennini, dove si era unito alle Brigate Partigiane. Dopo la fine della Guerra, era tornato a lavorare alla Ferrari per iniziare la sua carriera di meccanico da corsa sempre in giro per il mondo. Dalle città in cui si svolgevano le gare, Bruno Solmi inviava lettere alla famiglia lontana. Erano missive piene di sogni, speranza, passione, umanità, nostalgia di casa, che si mescolavano alla cronaca degli avvenimenti sportivi.

bruno solmi ferrari motori libro musso 54

Quelle lettere rivivono oggi nel volume "Lettere di Corsa. Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari", pubblicato da Damster Edizioni e scritto dal figlio di Bruno, Enrico Solmi. Il volume, che sarà presentato a BUK, festival della piccola e media editoria, sabato 20 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Longo Samuele Chimisso, è diviso in capitoli, uno per ogni anno e i ordine cronologico, secondo la data della lettera. All'inizio di ogni capitolo, una breve introduzione aiuta il lettore a inquadrare meglio le lettere nel loro contesto storico. "Lettere di Corsa" non è un libro sulla Ferrari, anzi è "anche" un libro sulla Ferrari, ma il mito del Cavallino Rampante cede qui il passo alla storia familiare di un uomo che ha vissuto con passione e sacrificio il suo lavoro, che lo ha tenuto spesso lontano dalla famiglie e dagli affetti. E' anche l'omaggio di un figlio al padre, scomparso troppo presto e un affresco che descrive la vita di quegli uomini umili, fortemente legati alla loro terra.

Ne abbiamo parlato con l'autore.

Enrico Solmi autore

Come nasce Lettere di Corsa e perché hai deciso di raccogliere in questo libro le lettere di tuo padre Bruno?

"Il plico di lettere mi è stato consegnato da mia madre che le conservava gelosamente. Me le consegnò poco prima di morire qualche anno fa, raccomandandosi di averne cura dicendomi «leggile e ricordaci, perché è tutto quello che resterà di noi dopo che me ne sarò andata». Non ebbi il coraggio di leggerle subito e le misi da parte per riprenderle solo qualche tempo dopo. La spinta alla pubblicazione è arrivata per diversi motivi: far conoscere la storia di mio padre, uomo umile e schivo ma pieno di passione e di fame di conoscenza; dare uno sguardo al mondo Ferrari negli anni eroici, uno sguardo da dietro le quinte dei riflettori; infine, e soprattutto, il mio istinto di scrittore mi aveva fatto intravedere in questa raccolta di lettere, un vero e proprio romanzo di formazione, una storia esemplare di un ragazzo italiano nell'immediato dopoguerra, che partendo dal nulla si costruiva una vita anche grazie a un mestiere molto particolare come quello del meccanico da corsa di un mito mondiale come Ferrari, che portò lavoro in una zona dove la guerra civile era stata particolarmente cruenta".

bruno solmi ferrari motori libro  Monaco56 Collins3

Cos'hai provato rileggendo le lettere di tuo padre?

"Certamente una forte emozione: stavo rileggendo la storia della mia famiglia, narrata da mio padre e da mia madre. Quelle parole erano talmente vivide che quasi potevo sentire la loro presenza al mio fianco.
Alcuni episodi mi erano noti, molti altri no. Ho potuto inoltre capire diverse cose, all'interno delle
dinamiche famigliari, a cui non avevo fatto caso in passato".

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La lettura della corrispondenza tra i tuoi genitori ti ha aiutato a conoscere meglio tuo padre o ha rivelato aspetti del suo carattere che non conoscevi?

"Diciamo che in parte hanno confermato la persona che mi ricordavo fosse. Una persona sensibile, molto legata alla famiglia. Ha sempre dimostrato una grande passione per il suo lavoro. Ricordo il suo orgoglio e la sua soddisfazione quando raccontava aneddoti dei suoi viaggi. Una cosa però traspare dalle lettere e che non avevo percepito: la grande sofferenza nello stare lontano da casa e della frammentarietà delle notizie che riusciva ad avere. Ricordiamoci che la lettera era un mezzo piuttosto precario. Spesso arrivavano in ritardo, magari quando si era già spostato. Poteva passare un mese senza che ricevesse notizie. Direi che il ritratto che ne esce rispetto a come lo ricordo è di una persona combattuta tra la passione e la necessità del lavoro, un lavoro importante che dava soddisfazione, e la nostalgia della famiglia".

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Tra i documenti storici riportati nel libro, c'è anche il telegramma che Enzo Ferrari scrisse alla tua famiglia per fare le condoglianze in seguito alla scomparsa di tuo papà. Un gesto che sottolinea l'importanza di ogni lavoratore aveva allora per l'azienda per cui lavorava. Approccio che oggi, è venuto meno.

"Il periodo in cui padre iniziò a lavorare in Ferrari era proprio l'inizio dell'avventura, erano tempi eroici, terribili, difficili, incoscienti ma indubbiamente pieni di fascino e più ingenui o genuini. I rapporti umani erano molto più stretti, anche perché l'elemento umano era fondamentale e indispensabile. Come ho detto si trattava solo di una piccola officina all'inizio, basta confrontare le foto dei meccanici di allora con quelle di adesso. Certo le condizioni di lavoro erano più dure e la sicurezza lasciava a desiderare. Credo che quello che si possa recuperare di quei tempi sia lo spirito, l'amicizia e i valori in cui quegli uomini credevano. Oggi tutto è migliorato, ma è tutto più asettico, complici anche gli enormi interessi in ballo".

bruno solmi ferrari motori libro Reims

Che cosa ti auguri per "Lettere di corsa"?

"Innanzitutto spero possa piacere a un pubblico il più vasto possibile e non solo ai semplici appassionati. Libri sulla Ferrari ne sono stati pubblicati migliaia e non sentivo il bisogno di farne un altro. La mia intenzione era di parlare di un uomo, di un ragazzo uscito dalla guerra senza nulla tranne la sua voglia di fare e di imparare. Un ragazzo che ha contribuito, per la sua parte, a creare il mito che è la Ferrari oggi. Una storia italiana esemplare direi, piena di emozioni, sentimenti genuini, dolori, amori, delusioni, gioia. Il tutto senza nessuna retorica e assolutamente vero, realmente accaduto. Il messaggio che vorrei lasciare al lettore è che l'esempio di mio padre possa far riflettere su come si possa vivere facendo qualcosa di grande continuando ad amare le cose semplici e fondamentali della vita, con umiltà e senza l'arroganza di volerlo mostrare".

Lettere di Corsa Damster bruno solmi ferrari motori libro

Info
Enrico Solmi
Lettere di corsa.Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari
Damster Edizioni 2016, 190 pag, € 14

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Oggi, Sabato 6 febbraio, presentazione del thriller "Il grido della verita'". Un evento di letture, musica con aperitivo letterario organizzato dall'Associazione I SEMI NERI e dal Centro Culturale Giacomo Alberione. 

Modena, 6 febbraio 2016

La Modena dell'Ottocento è protagonista sabato 6 febbraio 2016 dalle ore 17,30 di un evento di letture, musica con aperitivo letterario organizzato dall'Associazione I SEMI NERI e dal Centro Culturale Giacomo Alberione. Il pomeriggio, condotto da Daniela Ori, sarà incentrato sulle vicende narrate ne Il Grido della Verità (Artestampa 2015), il thriller, scritto da Gabriele Sorrentino, ambientato nella Modena nel 1860 che da pochi mesi ha smesso di essere capitale e dove le vicende dei protagonisti si intrecciano con quelle di personaggi reali del Risorgimento modenese. Un giallo che vede il primo di vari delitti sotto al torrione occidentale del Palazzo Ducale, dove un tempo si trovava la Fonte d'Abisso e che svelerà una città sotterranea, celata dietro le eleganti facciate dei palazzi dell'antica capitale estense.

L'evento (biglietto di ingresso 5,00 euro) si articolerà in letture, conversazioni con l'autore e brani musicali e canti dell'ottocento. Le letture saranno eseguite da Daniela Ori, Paolo Bocelli e don Dino Mulassano. Al pianoforte il Maestro Paolo Gattolin accompagnerà le melodie interpretate dalla soprano Giuliana Notolini. Nel corso del pomeriggio faremo la conoscenza della figura del musicista modenese Angelo Catelani (1811-1866), protagonista della scena musicale ottocentesca che collaborò anche con Antonio Peretti (1815-1858), poeta di corte e autore del verso Dalle fosche cittadine mura che da' il nome all'evento. Il pomeriggio sarà concluso dalla proiezione del video di immagini di Modena ottocentesca realizzato da Giuseppe Mucci e dall'aperitivo tradizionale modenese curato da Serena Caselli. Per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 059.236853 (da Lunedì a Venerdì 16.00-19.30) o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. 

Interesse, Odio, Ansia. Sono questi i sentimenti che albergano a Modena nel 1860, dopo che i plebisciti hanno consegnato la città al nuovo Regno di Vittorio Emanuele II di Savoia e il governo provvisorio di Luigi Carlo Farini ha emarginato gli intellettuali fedeli al Duca Francesco V d'Austria Este in esilio dal giugno 1859. In questo clima i modenesi attendono il 4 maggio, data fatidica quando Vittorio Emanuele II giungerà in città, in treno, per visitare i suoi nuovi sudditi. Mentre fervono i preparativi per la visita del Re nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 aprile la Guardia Nazionale rinviene un cadavere nella piazza antistante il Palazzo Ducale. La vittima, un patriota, è adagiato come in croce con cucito in bocca un ritaglio di giornale. Un rituale inquietante che spinge le autorità modenesi a chiedere aiuto a Torino: il Re sta arrivando, la città è in subbuglio e si teme per la sicurezza del sovrano. Il Governo manda in città Urbano Platini che fingendosi un giornalista dovrà indagare sull'omicidio e sulla fedeltà della città alla Causa. Comincia così una frenetica caccia all'uomo dove personaggi di fantasia interagiscono con altri realmente esistiti per offrire uno spaccato realistico della città in un periodo cruciale della sua storia.

L'autore

Gabriele Sorrentino (Modena 1976). È laureato in Scienze Politiche con indirizzo storico – politico e una tesi in Storia Medievale. Vive e lavora a Modena dove è addetto stampa e responsabile della comunicazione di un ente pubblico. Da anni si occupa di storia locale scrivendo per riviste quali Modena Storia, Il Ducato, Rassegna Frignanese. È membro dell'Associazione Terra e Identità. Ha all'attivo fortunate monografie storiche: I Tempi del Duca Passerino (TEI 2007) e L'Affaire Giuseppe Ricci (TEI 2010), Quando a Modena c'erano i Romani (TEI 2013). All'attività storica affianca da tempo quella di narratore. È coautore del romanzo storico Francigena. Novellario AD 1107 (Fabrizio Filios 2007, ripubblicato in e-book nel 2014 con Go-Ware) e vanta partecipazioni in numerose antologie tra cui, per citare solo le ultime, Toscana tra crimini e misteri (Felici 2009) Presenze di Spirito (Damster 2011), L'Enigma del Toro (Damster 2013). Membro dell'associazione di scrittori "I Semi Neri" fa parte del Laboratorio di Scrittura XOmegaP, con il quale ha all'attivo diversi progetti di scrittura collettiva, svolti anche in collaborazione con le Biblioteche di Modena e, soprattutto ha pubblicato la trilogia fantasy Finisterra (Le sorgenti del Dumrak, Il Risveglio degli Obliati, L'Ultimo Eroe, Edizioni Domino) il cui secondo episodio ha vinto il Premio Cittadella 2013, mentre la trilogia completa ha trionfato al Trofeo Cittadella 2015; dalla saga è stato tratto un Gioco di Narrazione presentato a Play, la fiera del gioco di Modena. Ha partecipato il 5 luglio 2014, come relatore, al Convegno Il medioevo tra noi. Un itinerario tra storia e immaginario, organizzato dall'Università degli Studi di Urbino presso la Rocca di Gradara e il 18 luglio 2015 al Convegno Antichi Vestini: dalla terra ai sapori e alle tradizioni organizzato dall'Archeoclub di Cepagatti (PE). Il suo sito è www.gabrielesorrentino.it

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Giovedì, 04 Febbraio 2016 11:02

Ma dov'e' il Carnevale?

Una lettura che si sposa bene con il periodo di Carnevale. Un viaggio che tutti i bambini da 5 anni possono compiere tramite le avventure bizzarre e spassose di un bradipo, un delfino, un coccodrillo ed un pappagallo. Da leggere con i vostri figli e partire alla volta del Brasile!

di Susanna Voliani

Parma, 4 febbraio 2016

Questo colorato e simpatico libriccino, scritto in rima ed illustrato da Simone Frasca e pubblicato alcuni anni fa nella collana Battello a Vapore (Piemme Editore), sembra ricomparire ogni anno tra le mani dei bambini proprio in questo periodo, a ridosso dei nostri festeggiamenti carnevaleschi. Leggiamolo di nuovo insieme a loro, perché di avventure bizzarre e spassose con cui scoprire il mondo non ce ne sono mai abbastanza.

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La storia è quella di quattro amici, un bradipo, un delfino, un coccodrillo ed un pappagallo, protagonisti dell'annuale carnevale che, ahimè, dura troppo poco. Tristi, annoiati e stanchi di dover attendere tanto tempo prima di poter fare di nuovo festa, i quattro decidono di partire, con il loro carro per troppo tempo inutilizzato in magazzino, alla volta del Brasile, in cerca di sole e soprattutto di quel carnevale che si dice duri tutto l'anno. Ne vedranno delle belle viaggiando per mare, finché giungeranno in un'isola sperduta abitata da strani individui variopinti. Saranno arrivati in Brasile? Forse non proprio.... Ma in fondo che importa? Evviva il Carnevale, ovunque esso sia!
Dai 5 anni.

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Mercoledì 27 Gennaio alle ore 18:00 la scrittrice Ilaria Gaspari festeggia in maniera inconsueta alla Libreria Diari di Bordo di Parma il successo di critica e di pubblico del suo libro d'esordio ''Etica dell'acquario'', edito dalla casa editrice Voland.

Dopo l'introduzione al Libro di Alice Pisu e la lettura di un piccolo brano ad Alta Voce di Antonello Saiz, sarà l'Autrice stessa a condurre il pubblico per mano in un racconto insolito sul romanzo e pensato proprio per la Libreria Diari di Bordo.

''Dall'acquario stavamo per essere liberati, autorizzati finalmente al mare aperto..."

Gaia è bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna nella città in cui ha studiato, dopo un'assenza di dieci anni. A Pisa niente sembra cambiato, invece è cambiato tutto. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore dei tempi dell'università; ma a dividerli ci sono, ora, gli anni passati lontani e la morte di una compagna di studi, Virginia, avvenuta in circostanze oscure. L'inchiesta sul misterioso suicidio si snoda fra le vie della città e i collegi della Scuola Normale, fra ricordi sepolti e ossessioni che vengono alla luce.

Invito Gaspari Diari di Bordo rid

Parma, 27 gennaio 2016

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La Biblioteca Delfini ospiterà Violetta Bellocchio, Giuliana Altamura e Carolina Crespi, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015). Appuntamento sabato 23 gennaio alle ore 17.

Modena, 22 gennaio 2016

Sabato 23 gennaio alle ore 17 la Biblioteca Delfini ospiterà VIOLETTA BELLOCCHIO, GIULIANA ALTAMURA e CAROLINA CRESPI, fra le autrici dell'antologia di racconti Quello che hai amato (Utet 2015), che racchiude undici storie in cui si parla d'amore per oggetti, situazioni, città o persone che hanno segnato la vita di chi le racconta. L'evento è in collaborazione con l'associazione culturale l'Asino che vola.

Violetta Bellocchio è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Per Mondadori ha pubblicato il romanzo 'Sono io che me ne vado' (2009) e il memoir 'Il corpo non dimentica' (2014), per Minimum Fax un racconto nell'antologia 'L'età della febbre' (2015). Dal 2013 è la curatrice della rivista online "Abbiamo le prove" (abbiamoleprove.com), un contenitore di storie nonfiction scritte da donne italiane, vincitore del Macchianera Italian Award come miglior sito letterario del 2014. Nel 2015 ha curato per Utet l'antologia 'Quello che hai amato'.

Giuliana Altamura è ricercatrice universitaria e scrittrice. Con il suo prima romanzo 'Corpi di Gloria' si è aggiudicata il Premio Rapallo Carige Opera Prima 2014. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

Carolina Crespi è scrittrice e collaboratrice per alcune testate giornalistiche. Ha pubblicato le raccolte 'Quello che mi rimane' (Giraldi Editore 2008) e 'Il futuro è pieno di fiori' (No Reply 2012). Nel 2010 ha vinto il premio Chiara Giovani con il racconto 'Asfalto Tremante'. Collabora alla rivista online "Abbiamo le prove" e nel 2015 ha pubblicato un racconto nell'antologia 'Quello che hai amato' (Utet 2015).

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La Libreria Ubik di Parma, in collaborazione con l’Associazione culturale Massimo Boscaini promuove “Progetto Dante”, iniziativa volta ad aiutare chi ha più bisogno: ciascun lettore può donare 50 centesimi al momento dell'acquisto di libri, ai quali ne verranno aggiunti altrettanti da parte della libreria.

Parma, 21 Gennaio 2016 -

Si intitola “Progetto Dante” e ha come scopo quello di aiutare Stefano, un uomo che vive per strada dopo aver perso il lavoro.

A lanciarlo sono state la Libreria Ubik di Parma e l'Associazione culturale Massimo Boscaini che hanno preso spunto da una celebre frase pronunciata nel 2010 dall'allora ministro Giulio Tremonti: "Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia".

Al contrario, però, di cultura si può vivere o, quantomeno, tramite essa sostenere chi non ha più nulla e si trova costretto a chiedere l'elemosina.

Il “Progetto Dante” prevede che, per aiutare Stefano, ciascun lettore possa donare 50 centesimi al momento dell'acquisto di libri, ai quali ne verranno aggiunti altrettanti da parte della libreria.

“Grazie al vostro e al nostro amore verso i libri - recita il cartello che illustra l'iniziativa - potremo aiutare una persona in difficoltà. Magari cominciando proprio da una copia della Divina Commedia”

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Crediamo – spiega Salvo Taranto, uno dei due titolari della Ubik di Parma insieme a Giovanni Musumeciche non ci sia modo migliore per dimostrare quanto poco fondamento abbia una dichiarazione come quella dell'ex ministro: provare a dare da mangiare, proprio tramite la cultura, a chi in questo momento non può permettersi nulla. Il libro, insomma, non soltanto come pane per la mente”.

Al fianco della libreria in questo progetto compare l'Associazione culturale Massimo Boscaini,  realtà sorta a Parma per promuovere la musica classica ed offrire borse di studio a giovani musicisti. Tra le sue fila il maestro Romano Franceschetto, uno dei maggiori baritoni italiani.

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Sabato 16 gennaio 2016, ore 17, Biblioteca Delfini la scrittrice Alessia Gazzola e l'attore Lino Guanciale raccontano le avventure di Alice Allevi, la famosa specializzanda in medicina legale con l'hobby dell'indagine, presto anche in tv grazie alla fiction Rai Endemol L'Allieva in cui Lino Guanciale recita nel ruolo di Claudio Conforti, collega e affascinante capo di Alice.

Parma, 11 gennaio 2016

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Alessia Gazzola

E' scrittrice e medico specialista in medicina legale. Con il suo primo romanzo L'allieva (Longanesi 2011) ha creato il personaggio di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale con l'hobby dell'indagine. A seguire ha pubblicato altri quattro libri con la stessa protagonista, sempre per Longanesi: Un segreto non è per sempre (2012), Sindrome da cuore in sospeso (2012), Le ossa della principessa (2014) e Una lunga estate crudele (2015). Nel 2016 andrà in onda sulle reti Rai la fiction L'Allieva tratta dai suoi primi tre romanzi.

Lino Guanciale

E' attore per il teatro, il cinema e la tv. Dal suo esordio teatrale nel 2003, quando vince il Premio Gassman, ha lavorato con Gigi Proietti, Franco Branciaroli, Michele Placido, Luca Ronconi, Walter Le Moli, Massimo Popolizio, Claudio Longhi e molti altri maestri del teatro. Nel 2009 debutta al cinema con il film Io, Don Giovanni di Carlos Saura, cui seguiranno La prima linea di Renato De Maria, Il Gioiellino di Andrea Molaioli, Il sesso aggiunto di Francesco Antonio Castaldo, Il mio domani di Marina Spada, To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2011 esordisce anche in televisione con la fiction Il segreto dell'acqua su Rai Uno. Recita poi anche nelle serie Una grande famiglia, Che dio ci aiuti e La dama velata, tutte sulle reti Rai. Nel 2015 vince il Premio Flaiano come attore rivelazione dell'anno. A breve lo vedremo impegnato in altre serie, tra cui L'Allieva, ispirata ai libri della scrittrice Alessia Gazzola.

Pagina FB della serie tv L'Allieva

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E’ stata da poco presentata l’edizione 2016 dell’ormai storica Guida Michelin Italia, lo strumento utile e pratico per chi ama viaggiare e provare i sapori locali dei vari luoghi. Tantissimi gli indirizzi segnalati, nuove stelle e novità.

Di Chiara Marando – 12 Dicembre 2015 -

Tutti ormai la conosciamo, il suo nome è già da solo una sicurezza per la ricerca del “buon mangiare”, molti la criticano ed altri, al contrario, non ne possono fare a meno.

Quello che certamente si può dire è che la Guida Michelin è diventata uno strumento importante, e di riconosciuta attendibilità, dedicato a chi viaggia e cerca ristoranti e locali dove fermarsi per godere delle bontà gastronomiche locali e non solo.

Una guida che si rinnova ogni anno e che, proprio nei giorni scorsi, è uscita con l’edizione 2016 della Guida Michelin Italia, ovvero “una delle destinazioni più dinamiche ed affascinanti del mondo”, come ha ben spiegato Michael Ellis, direttore internazionale delle Guida Michelin.

Durante questa occasione di presentazione ufficiale è stato anche chiarito  il ruolo degli ispettori, ed il loro imprescindibile anonimato durante i momenti di lavoro, ma anche sottolineata l’identità della Guida che, nel tempo, ha acquistato un ruolo ben preciso e determinato.

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Un totale di 6300 indirizzi segnalati, con 26 nuove stelle come nel caso del ristorante La Tana di Alessandro Dal Degan, il Borgo San Giacomo di Peter Brunel e le 3 new entry milanesi, il ristorante Armani, Seta di Antonio Guida, Tokuyoshi di Yoji Tokuyoshi. Si perdono la stella per strada invece il Pont de Ferr ed il Combal Zero che da due passa ad una.

Ma in cosa è diversa questa edizione 2016?

Si può dire che sia una guida più giovane, con una buona metà di nuovi stellati sotto i 35 anni di età, e che punti l’attenzione sulla ristorazione del Sud Italia, come ben dimostra la presenza massiccia di ristoranti stellati nella provincia di Napoli e nella regione della Campania.

L’Italia si conferma ancora una volta un paese pulsante di energia ed idee, nonché il secondo paese più stellato al mondo grazie alle diverse culture che la popolano, specchio di altrettante tradizioni culinarie che rendono il territorio italiano un unicum nel suo genere.

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Che si tratti di ristoranti blasonati, trattorie oppure locali per appetizer stuzzicanti, la parola d’ordine è stupire il palato, accarezzarlo con sapori genuini, con profumi che si fanno ricordare, ma soprattutto con una cucina che rifletta l’anima di un luogo ed insegni ad apprezzarlo.

Ed ora, passiamo all’elenco dettagliato degli stellati premiati dalla Guida Michelin Italia 2016. Fatevi ispirare per la vostra prossima sosta enogastronomica.

TRE STELLE
Nella 61a edizione della Guida Michelin Italia confermano di avere una cucina che «vale il viaggio», e quindi le 3 stelle Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2015:
Piazza Duomo ad Alba,
Da Vittorio a Brusaporto,
Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio,
Reale a Castel di Sangro,
Enoteca Pinchiorri a Firenze,
Osteria Francescana a Modena,
La Pergola a Roma,
Le Calandre a Rubano

DUE STELLE

38 i ristoranti che «meritano una deviazione», ovvero quelli a due stelle. Ecco le due novità:
Casa Perbellini a Verona, dello chef Giancarlo Perbellini.
Gourmetstube Einhorn a Mules, dello chef Peter Girtler.

UNA STELLA

Sono 288 i ristoranti dall’«ottima cucina», di cui 26 novità:
I Due Buoi, Alessandria - chef Andrea Ribaldone
La Tana Gourmet, Asiago - chef Alessandro Dal Degan
Aqua Crua, Barbarano Vicentino - chef Giuliano Baldessari
Bacco di Barletta - chef Angela Campana, Cosimo Cassano e Dajgo Takescy
Meo Modo di Chiusdino - Chef Andrea Mattei
L'Argine di Vencò di Dolegna del Collio/Vencò - chef Antonia Klugmann
Signum di Salina, Isole Eolie - chef Martina Caruso
Acquerello, Fagnano Olona - chef Silvio Salmoiraghi
Borgo San Jacopo di Firenze - chef Peter Brunel
Castello di Grinzane Cavour - Marc Lanteri
Atman a Villa Rospigliosi, Lamporecchio - chef Igles Corelli
Shalai a Linguaglossa - chef Giovanni Santoro
Armani a Milano - chef Filippo Gozzoli
Seta a Milano - chef Antonio Guida
Tokuyoshi a Milano - chef Yoji Tokuyoshi
Dolce Vita Stube a Naturno - chef Thomas Ebner
Vespasia a Norcia - chef Emanuele Mazzella
Cielo a Ostuni - chef Andrea Cannalire
Enoteca al Parlamento Achilli a Roma - chef Massimo Viglietti
Re Maurì a Salerno - chef Lorenzo Cuomo
Don Geppi a Sant'Agnello - chef Mario Affinita
Aga, San Vito di Cadore - chef Oliver Piras e Alessandra Del Favero
Alpenroyal Gourmet, Selva di Val Gardena - Mario Porcelli
Osteria Arbustico a Valva - chef Cristian Torsiello
Dopolavoro a Venezia - chef Federico Belluco
Oro Restaurant a Venezia - chef Davide Guida

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Presentazione speciale, sabato 5 Dicembre alle 18.00 ai Diari di Bordo di Parma: JACOPO MASINI introduce l'autore MIRKO VOLPI. Insieme racconteranno quell'oceano di fili d'erba increspati che compongono ''OCEANO PADANO''. L'affresco di una vita semplice ma ricca scandita dal ritmo della natura. -

- di Alexa Kuhne -

Parma, 5 dicembre 2015 -

Un mondo antico, lontano. Un microcosmo in costante movimento che continua il suo moto racchiuso, inglobato nella modernità: è la pianura più grande e fertile del Paese ed è raccontata in 'Oceano padano', l'ultimo lavoro di Mirko Volpi.
Il saggio è come un grande quadro, un affresco che fa scoprire una vita semplice ma ricca, silenziosa eppure vivace, fatta di gesti vetusti che si ripetono da secoli, scanditi dal ritmo della natura.
L'appuntamento per conoscere questo autore e la sua ultima fatica letteraria è per sabato 5 dicembre, alle 18.00, alla libreria Diari di Bordo di Parma, dove lo scrittore Jacopo Masini introdurrà il libro dell'autore Mirko Volpi.
Leggendo questo narratore si può scoprire che con i silenzi della campagna convivono dei rumori pieni di fascino che si trovano solo in questa enorme e generosa distesa: sono il "rombo della mietitrebbia e quello del temporale".
Perché, il tempo, in questa vastità, è tutto particolare.
L'Oceano padano, racconta di "villaggi e cascine come piccole isole, divise da campi e rogge, unite da sottili lingue d'asfalto".
Con questi occhi attenti e appassionati l'autore Mirko Volpi, osserva il suo mare verde e lo imprime in un affresco realista, di un mondo che galleggia su "acqua, letame e burro".
Molti lo conoscono per la sua instancabile agiografia del paese natio Nosadello: piccolo centro agricolo della Padania, o meglio dell'Oceano Padano, termine coniato dallo stesso autore per indicare il mondo pianeggiante compreso tra l'arco delle Prealpi e i contrafforti appenninici. Un saggio-racconto quello di Mirko Volpi che nel libro va a caccia della natura profonda di chi nasce e lavora in questo "mare d'erba, in un mondo fatto di quieta e operosa noia, solcato da rogge e risorgive, scandito da campi e capannoni, abitato da genti semplici, essenziali, senza fronzoli e isterie cittadine".

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L'autore scrive: "Il vero abitante dell'oceano padano non ama il mare salato, non lo capisce, se ne tiene alla larga. Cosa me ne faccio, pensa davanti a quella spaventosa massa dal colore estraneo, dall'odore sospetto, che al posto di scorrere, rifluisce, ripiega lamentosamente su sé stessa, innaturalmente fa avanti e indietro senza costrutto sulla riva. Cosa ci adacquo? Ci irrighi mica i campi, con questa...,torna a ripetersi l'uomo agricolo, l'archetipo eterno della bassa: e si allontana da sabbia e alghe e conchiglie - elementi oscenamente sterili - come covando nel cuore un segreto sgomento. Lui ama solo le rogge, i pesci di fosso, le polle d'acqua sorgiva, gli infidi canali ombreggiati dai filari di ontani, le increspature dei fili d'erba delle verdissime distese: e nella sua mente - mentre riposa al tramonto con uno stelo di fiore in bocca - vede tutto ciò tramutarsi in foraggio, concime, latte, formaggio. Lavoro. Ricchezza." 


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Mirko Volpi, nato a Nosadello nel 1977, è ricercatore in Linguistica italiana all'Università di Pavia. Si occupa prevalentemente di Dante, di antichi testi volgari, di lingua della politica nel Novecento e di filologia. Tra le altre cose ha pubblicato alcune lecturae Dantis, il Commento alla 'Commedia' di Iacomo della Lana, con la relativa monografia linguistica, un volume di studi su lingua, italiano popolare e politica tra le due guerre mondiali, e ha curato la riedizione di Il nuovo corso di Mario Pomilio. Nel 2011 ha scritto per Epika Edizioni Il diario di Mirko V.

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