Giovedì 27 ottobre, presso la Libreria Piccoli Labirinti di Parma, sarà presentato in anteprima nazionale l'ultimo lavoro della scrittrice e traduttrice. Si tratta di una raccolta di cinque racconti che dipingono in maniera reale e "spietata" storie e relazioni di personaggi che potremo essere noi. E, a fare da sfondo, un Parigi concreta, affatto romantica, tutta da vivere.
Di Manuela Fiorini
PARMA - C'è Galia, che scrive appassionati necrologi per una rivista e che è l'amante di Luc, imprigionato da vent'anni in un matrimonio intiepidito; c'è Sabine, che convive con il fidanzato Didier, e che a sedici anni è stata sequestrata e violentata durante una rapina; c'è Miriam, che si fa trasferire a Parigi per sfuggire all'amore soffocante dei suoi genitori, ma si sposa con Serge senza mai cessare di essere figlia; c'è Daniel, il cui matrimonio con Valerie non regge davanti alle difficoltà di crescere un figlio autistico e si innamora di Nadja durante un viaggio di lavoro in Brasile, e c'è Antonia, studentessa modello, che sta con Moses, ma ha una breve relazione con Alberto, fratello di Moses. Sono loro i protagonisti dei cinque racconti di "Spietati i mansueti", l'ultimo libro della scrittrice e traduttrice Lisa Ginzburg, che sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 27 ottobre, alle ore 19, presso la Libreria Piccoli Labirinti di via Gramsci 5, a Parma.
Ne abbiamo parlato con l'autrice.
Lisa Ginzburg ph. copyright Carlotta Origoni
Il titolo del libro "Spietati i mansueti", è ispirato a un verso di Emily Dickinson, riportato anche all'inizio. Chi sono i "mansueti" di Lisa Ginzburg?
"I mansueti? Penso siano quelli che non riescono a leggere nelle vite degli altri, a non percepire i solchi delle ferite: né le altrui né le proprie. Chi è convinto di agire in modo altruistico, ma si incaglia nel suo proprio egocentrismo. Come si aiuta, un altro? Come gli si può stare autenticamente accanto, quando ne ha bisogno o quando cova quel bisogno senza saperlo? Come si può davvero "vedere", "sentire" le vite altrui ? Questa domanda mi attanaglia, la mia scrittura nasce in molta parte da lì, penso. Da adolescente lessi un testo della fotografa americana Diane Arbus, in cui tra le molte altre cose scriveva "in fondo, la tragedia di un altro mai potrà essere la tua". Quelle parole mi sono entrate dentro, non credo di essermi spostata di un millimetro dal profondo effetto che ebbero allora su di me. Siamo circondati di sedicenti mansueti, di continuo viene usata la parola "empatia", ma io trovo ci sia qualcosa di spietato in questo sbandierare la comprensione umana senza interrogarsi davvero sui suoi limiti e confini"
In quattro dei cinque racconti a fare da sfondo alle vicende dei protagonisti c'è Parigi, una città concreta, descritta con cura nelle sue vie, nelle sue piazze, luoghi e locali. Ma in tutti i racconti c'è anche un "altrove" che per i protagonisti è rifugio, rimpianto, ritorno, o dove avviene la svolta che cambierà la loro vita. Possiamo dire che anche il luogo non è un semplice scenario, ma un coprotagonista dei racconti?
"Parigi conta moltissimo, è coprotagonista senza dubbio e"tradirla" con vari altrove, rientra nel ruolo privilegiato che la città detiene nell'economia di questi racconti. Penso vi sia una ragione autobiografica, Parigi è' la città dove vivo da sette anni, e quella dove sin da ragazzetta sono sempre venuta, a rifugiarmi, coltivare il mio desiderio di essere una scrittrice lontano dall'Italia, dove il mio cognome mi ingombrava molto (Lisa è nipote della famosa scrittrice Natalia Ginzburg n.d.r) E poi è protagonista nella sua urbanistica, geometrica ma anche tentacolare, una grande città dove biografie disparatissime convergono. I luoghi, in genere, per scrivere sono decisivi. Dove l'ambientazione è forte, caratterizzata, vari altri elementi del narrare una storia vanno al loro posto".
Un altro elemento in comune che hanno i racconti e il sesso, che è spesso soddisfazione di un bisogno, ma mai soddisfacente o motivo di gioia. Per alcuni è un trauma, per altri è violento o diventa un'abitudine, per altri banale o motivo di pentimento. Come mai questa scelta, se vogliamo un po' controcorrente rispetto a una società moderna in cui il sesso è spettacolarizzato, esibito e inserito in tutti gli ambiti, al punto che ne siamo diventati bulimici?
"Nel primo racconto. "Buonanotte gattina", il sesso in una relazione clandestina, tra una giovane donna e uomo sposato, finché dura è fonte di gioia. È violento nella misura in cui inaugura un gioco erotico, un gioco che segue un suo percorso, nutrendo in modo vero i due amanti. Nelle altre storie forse sì, il sesso è traumatico, o riparatore, comunque non felice. Ma bisogna distinguere, nel sesso, tra erotismo, sesso, pornografia. Dimensioni una dall'altra diversissime. Se è vero che il mondo intorno a noi è bulimico, certo non lo è di erotismo. Il sesso da solo è pura performance, certo non espressione di autentiche felicità. È l'erotismo a dare gioia, e se il mondo ne fosse affamato, bulimico, penso proprio che respireremmo un'atmosfera ben più felice di come invece è!"
Un altro fil-rouge che lega i protagonisti dei racconti è l'incomunicabilità: possiamo dire che i personaggi sono lo specchio di una società, quella moderna, in cui abbiamo a disposizione tanti mezzi di comunicazione, ma comunichiamo sempre meno tra noi, a scapito delle relazioni umane?
"Non ricondurrei le difficoltà di comunicazione tra i protagonisti di questi racconti, all'afasia che segna gran parte del nostro tempo. Tranne nel caso di Sabine, la giovane al centro del secondo racconto, quello intitolato appunto "Spietati i mansueti". Lei si rifugia in una spettacolarizzazione di se stessa, e della propria vicenda traumatica, e invece di affidarsi all'intimità con il ragazzo che la ama, consegna il proprio disagio a un mondo pubblico e predatorio. Per gli altri direi che si tratta di incomunicabilità "nella norma", le stesse che contraddistinguono i rapporti umani da che mondo è mondo. I silenzi, i non detti, la potenza di quel che è taciuto si insinua nei nostri rapporti più profondi. Sempre è stato così. Immaginare un mondo di limpida, ininterrotta, totale sincerità mi parrebbe ingenuo. Internet, Facebook e tutto il resto hanno accentuato un'afasia, che in altre forme è sempre esistita"
Messi di fronte alle loro responsabilità, i personaggi che preferiscono sfuggire piuttosto che affrontarle. E l'irresponsabilità, l'immaturità che rende i mansueti spietati?
"La sola vera responsabilità a cui può accadere di sfuggire, non riuscendo a diventare maturi e adulti, io penso sia quella verso se stessi. Mansueti (e spietati) possono essere quanti credono di avere vite risolte, ben determinate, e dentro se stessi invece annaspano, non riuscendo a stabilire contatti autentici con gli altri. Una distorta idea dell'altruismo, una presunta "mansuetudine", di fatto miope sulle complessità umane proprie e altrui, è segno di immaturità. Però se la crescita sta nell'imparare ad ascoltarsi, allora scegliere, assumere impegni deve accadere avendo chiaro che è se stessi che si sta implicando, scegliendo, mettendo in gioco. È lì che il rapporto con il mondo diviene più vero, concreto".
Come nasce questa raccolta di racconti? Per le storie e i personaggi si è ispirata a persone e situazioni reali?
"Qua e là mi sono ispirata a spunti reali, ma altrimenti sono storie inventate. Sono racconti nati dal desiderio di leggere storie di vita immaginate dietro volti incrociati in strada, su un treno, una metropolitana. Destini ignoti intersecano il nostro andare, e provare a immaginarli è' tentativo di sottrarre spietatezza alla mansuetudine. Descrivere biografie leggendole attraverso una lente che sappia guardare tra i solchi delle ferite, e delle guarigioni degli altri. Di personaggi inventati e che pure ho sentito così vicini"
Lisa Ginzburg, vive e lavora a Parigi, dove è stata direttrice di cultura della Unione latina. Ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo Desiderava la bufera (2002), la raccolta di racconti Colpi d'ala (2006). L'e-book La guerriera (Terra Ferma 2015). Il romanzo Per amore (Marsilio 2016). Ha curato con Cesare Garboli il testo di Natalia Ginzburg È difficile parlare di sé (Einaudi 1999). È autrice di una biografia (Anita.Racconto della storia di Anita Garibaldi, e/o 2005) e di due reportage (Mercati.Viaggio nell'Italia che vende, Editori Riuniti 2001, Malìa Bahia, Laterza 2007).
Spietati i mansueti
Gaffi Editore
128 pagine - 15 euro
Domenica 16 ottobre alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di Modena, incontro con l'autore che parlerà del suo saggio in cui teorizza un nuovo modello di organizzazione aziendale.
Di Manuela Fiorini
Modena, 15 ottobre 2016
Si può "vivere felici" nella propria azienda? Rispondere "sì" dovrebbe essere semplice, invece, purtroppo, la realtà è molto diversa. Le gerarchie, il rapporto con i superiori e i colleghi sono spesso causa di malcontento e frustrazione. La conoscenza viene trasmessa secondo un modello verticale, dove, a ogni piano si perdono informazioni importanti, nella fretta di soddisfare un mercato sempre più dinamico e competitivo. Cambiare, tuttavia, si può. E' quello che sostiene Guido Zaccarelli, docente di Informatica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e Referente del Servizio Informativo dell'AUSL di Modena presso il Distretto di Mirandola nel suo saggio "La Conoscenza condivisa – Verso un nuovo modello di organizzazione aziendale" (Franco Angeli Editore), che sarà presentato domenica 16 ottobre, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop di Via Fonte d'Abisso, nel centro storico di Modena. L'evento è promosso dall'Associazione di scrittori I Semi Neri con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna.
Guido, come nasce questo libro?
"Dal desiderio di portare la propria esperienza personale, professionale e la visione d'azienda alle persone che lavorano e operano ogni giorno all'interno delle organizzazioni, affinché nasca in ognuno il senso della condivisione. Il mutare delle aziende, da micro, piccole a medie fino alle multinazionali hanno subito negli ultimi anni continui e profondi capovolgimenti di fronte per rispondere celermente alle richieste provenienti da un mercato dinamico e altamente competitivo, che chiede ogni giorno di soddisfare in breve tempo i bisogni e i desideri delle persone. Questo ha contribuito in modo rilevante a creare aziende sempre più piramidali e verticistiche dove la comunicazione si è prima dilatata fino a interrompersi creando vere e proprie situazioni di "interruzione dei canali informativi e relazionali", dove la conoscenza è diventata "parcellizzata". Lo scopo del libro è suggerire un cammino di ricerca all'interno delle organizzazioni per condurre le persone verso la conoscenza condivisa e creare una "Wiki azienda" dove la conoscenza è "liquida". Il lettore viene accompagnato a osservare il Medioevo, il Taylorismo, la globalizzazione e il mondo cloud e per ognuno di questi periodi viene messo nelle condizioni di chiedersi: "Com'era la conoscenza in quei tempi, prima lontani e ora prossimi a noi come il mondo della nuvola digitale?"
Che cosa è la conoscenza condivisa
"E' una filosofia, uno stile di vita che consente alle persone di" vivere felici" all'interno dei luoghi di lavoro dove vengono rispettate e valorizzate. Nasce osservando il comportamento dell'uomo nelle organizzazioni aziendali, un atteggiamento che è sempre più declinato a trattenere la conoscenza per sé evitando di condividerla con gli altri. Il malessere è l'anima che sostiene questo comportamento che, nel tempo, si consolida fino a creare blocchi relazionali incapaci di dirigere il pensiero e l'azione verso lo scopo condiviso indicato dall'azienda. La "piramide organizzativa" crea una gerarchia ben espressa dalle frazioni aritmetiche, dove la linea di frazione ( fractus-interrotta) che separa il capo dal sottoposto suggerisce l'idea di una conoscenza spezzata tra chi comanda e chi riceve un ordine. La conoscenza condivisa toglie la linea di frazione che indica il "rapporto" tra le persone per creare un modello circolare dove "la relazione" è l'anima che alimenta il benessere della conoscenza viene condivisa".
Come si può applicare alle realtà aziendali di oggi?
"La Conoscenza condivisa deve superare diversi anfratti che si collocano tra il mondo dove la conoscenza è in mano a pochi, e viene trattenuta per farne un simbolo di potere, e le imprese che desiderano ardentemente modificare la struttura organizzativa, consapevoli che la loro presenza sul mercato dipende da un deciso cambiamento economico e culturale. La formazione orizzontale è la prima linea d'azione che deve essere impiegata per diffondere il senso di una nuova cultura etica, dove le persone possano riconoscersi per identità e senso di appartenenza. La form-azione consente di dare azione alla mente, di formarsi per modificare giorno dopo giorno l'atteggiamento verso i colleghi e la realtà aziendale. Il clima mite che gradualmente si viene a creare all'interno dell'organizzazione consente di rivedere meccanismi e schemi d'azione consolidati nel tempo che necessitano di essere modificati alla luce della nuova traiettoria educativa adottata dall'impresa. La possibilità di avviare una riflessione interiore a tutti i livelli aziendali consente di recuperare sacche di inefficienza sostenuti dalla visione a specchio che ognuno ha di se stesso in relazione agli altri. Il tempo filtra e modifica situazioni che inizialmente si mostravano resistenti a ricevere un nuovo colore con il quale dare una mano di vernice al passato per infondere una nuova luce alla stanza della propria anima aziendale".
Quali sono gli strumenti di cui si avvale?
"La formazione, la tecnologia, il marchio d'impresa, le Wiki learning, la comunicazione e ora il documento tecnico T/R 11642 emanato dall'UNI – Nazionale (Ente di Normazione) sono i cardini sui quali costruire le colonne portanti della conoscenza condivisa. La riorganizzazione interna consente di modulare in senso circolare il sistema delle relazioni interne creando percorsi di partecipazione al raggiungimento degli obiettivi aziendali mai disgiunti da quelli personali. La partecipazione collettiva consente di accrescere il valore delle idee che nell'azienda 4.0 dividono le imprese "analogiche" da quelle che vedono nella persona la svolta di un futuro eticamente sostenibile. L'intangibile in bilancio diventa un valore non-economico che opportunamente valorizzato può trasformarsi in un valore monetario di valore assoluto in grado di recuperare risorse finanziarie da destinare a futuri investimenti".
Chi sono i destinatari, i fruitori e i fautori di questa conoscenza?
"La Conoscenza condivisa potrebbe essere vista come uno strumento orientato solo al management per ri-organizzare la struttura operativa e relazionale dell'azienda. In realtà, è destinata a tutte le persone, ai cittadini, a tutti NOI, che ogni giorno varchiamo il cancello della nostra azienda oppure entriamo in contatto con organizzazioni aziendali, pubbliche e private. L'intento è di creare una unicità d'intenti per consentire alle persone di unirsi per creare una nuova consapevolezza civile e sociale orientata a promuovere ogni forma d'iniziativa e a farsi portatrice di nuovi e coinvolgenti interessi comuni. Gli organi istituzionali, l'ambiente economico e sociale, gli stakeholder sono gli ambienti nei quali più di altri dovrebbe nascere spontaneo il desiderio di mutare gli scenari di una realtà sempre più complessa ed esposta ai richiami di comportamenti individualistici concentrati sull'IO anziché sul NOI. Le persone sono stanche e l'unica via di uscita è avviare un cambiamento culturale che proietti gli individui nel vedersi proiettati all'interno di un sistema che lo veda collocato al centro dell'ecosistema organizzativo per identità, interessi, competenze e desiderio di fare".
INFO
Guido Zaccarelli
La Conoscenza condivisa – Verso un nuovo modello di organizzazione aziendale
Franco Angeli Editore – 134 pag, 18 euro
Presentazione domenica 16 ottobre c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena Centro
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel 349/5369707 – INGRESSO GRATUITO
Sabato 15 ottobre, presso il Teatro Comunale, alle 15, sarà presentata l'antologia dell'Associazione di scrittori modenesi. Aprirà l'evento il sindaco di Riolunato Daniela Contri, conduce Livio Miglioli, Presidente dell'Accademia del Frignano "Lo Scoltenna". Saranno presenti gli autori e Massimo Casarini (Damster Edizioni).
Di Manuela Fiorini
Modena, 13 ottobre 2016
Vi siete mai trovati sulla soglia, divisi tra la certezza di una situazione conosciuta e il timore dell'ignoto? Cosa fareste se una volta presa la decisione di oltrepassarla, dall'altra parte vi trovaste in un altro mondo, in un'altra epoca o in un'altra realtà? E' questo il filo conduttore di Soglie, la nuova antologia di racconti firmata per Damster ( www.damster.it ) da cinque autori dell'Associazione I Semi Neri che sabato 15 ottobre (ore 15) per la sua prima presentazione ufficiale ha scelto il Teatro Comunale di Riolunato, in via Castello 8.
L'evento sarà introdotto dal sindaco di Riolunato Daniela Contri. Conduce Livio Migliori, Presidente dell'Accademia del Frignano "Lo Scoltenna". Intervengono gli autori e l'editore Massimo Casarini.
Soglie si compone di cinque racconti, ognuno ispirato a un mistero di Modena e di diversi luoghi della sua provincia. Due studenti si ritrovano in una realtà alternativa, un gruppo di amici si introducono in una casa dalla nomea nefasta, il ritrovamento di due scheletri abbracciati trasporta chi legge indietro nel tempo, due amici durante un'escursione in montagna si imbattono in una sinistra locanda che nasconde un segreto che riporta ai Celti e ai Romani e un condottiero osa ingannare le streghe per propiziarsi le sorti della battaglia. In ogni racconto c'è una soglia, al di là della quale c'è la salvezza o l'abisso. Gli autori: Manuela Fiorini (L'Ordine dei Viaggiatori), Fabrizio Fangareggi (La centesima finestra), Gabriele Sorrentino (Uniti per sempre), Marco Panini (Le streghe di Sasso Tignoso) e Daniela Ori (Serapius) hanno dato libero sfogo alla fantasia per interpretare il loro "mistero" e darne un'interpretazione tra le tante possibili.
A fare da cornice a ogni racconto c'è anche la Storia, che tocca l'epoca dei Celti, la Mutina Romana, il Medioevo, il Settecento e i giorni nostri, ipotizzando anche un presente dispotico e possibile. Nell'elaborare il proprio "mistero", poi, ogni autore è partito da un luogo reale e ben rintracciabile, che il lettore può divertirsi ad andare a visitare e sperimentare le "soglie" che ogni scrittore si è divertito ad attraversare.
GUARDA IL BOOKTRAILER www.youtube.com/watch?v=N1NQ-6FIhbM
INFO
I Semi Neri
Soglie
Damster Edizioni – 290 pagine, 14 euro
Sabato 15 ottobre c/o Teatro Comunale di Riolunato (via Castello 8, ore 15).
INGRESSO LIBERO
Sabato 8 ottobre, alle ore 16, si parte dal Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà per una passeggiata guidata in compagnia de I Semi Neri, autori del romanzo "L'Enigma del Toro"(Damster Edizioni). Il ricavato sarà devoluto ai terremotati del Centro Italia.
Di Manuela Fiorini
Modena, 4 ottobre 2016 -
Un thriller che inizia da un incidente che ha tutte le carte in regola per essere un omicidio, un ispettore ostinato che non si ferma davanti alle apparenze, una donna bella e misteriosa e una famiglia di nobili decaduti con un segreto che si tramanda nei secoli. E, a fare da sfondo, Modena e la sua provincia. Sono questi gli "ingredienti" de "L'Enigma del Toro" il romanzo del collettivo di scrittori I Semi Neri, che sabato 8 ottobre farà da spunto per un'entusiasmante passeggiata storico-letteraria nel centro storico di Modena.
Si parte alle ore 16 dal Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38 con itinerario Palazzo Gandini-Corni-Aggazzotti, Via San Pietro, Abbazia di San Pietro, Chiesa di San Biagio nel Carmine, Corso Canalgrande, Piazza Roma, via Fonte d'Abisso, via Torre, Chiesa della Madonna del Voto, Largo Lodovico Antonio Muratori. I partecipanti saranno accompagnati dalla voce di Simonetta Aggazzotti e di alcuni degli autori del romanzo.
Per saperne di più, abbiamo incontrato Daniela Ori, presidentessa dell'Associazione "I Semi Neri" e ideatrice dell'evento.
I Semi Neri hanno all'attivo diverse opere, come mai per questo evento è stato scelto proprio "L'Enigma del Toro?"
"E' vero, il collettivo di scrittori ha pubblicato diverse Antologie: Solitudine Giapponese e altre storie, Emilia la via Maestra e Presenze di Spirito. L'Enigma del Toro, tuttavia, è il primo romanzo scritto con il contributo di sette autori, soci dell'associazione. Era la prima volta che I Semi Neri si cimentavano in un'impresa così complessa, che ha richiesto più stesure e una lunga revisione per conciliare i diversi stili in un'opera scorrevole e dalla trama avvincente. Trattandosi di un thriller con molti colpi di scena, poi, tutte le tessere del mosaico dovevano combaciare perfettamente. Una fatica che ha dato però molte soddisfazioni".
La visita guidata seguirà "I passi dei Tarvisi", chi sono?
"Il nome Tarvisi è di fantasia e non è casuale. Contiene infatti la stessa radice del latino taurus con chiari riferimenti al passato della famiglia e alle vicende narrate, che si svolgono, attraverso dei flashback, dai giorni nostri fino, a ritroso, al cinquecento. Nel romanzo i Tarvisi sono nobili decaduti, con un'attività nel campo della moda, originari della Bassa pianura modenese. La loro villa di famiglia si trova nella località immaginaria di Cà del Toro, nelle vicinanze di Cavezzo. Le vicende, però, si svolgono tra la Bassa e il centro storico di Modena, ma con riferimenti anche a Carpi, all'Appennino, a Ferrara e a Firenze. La passeggiata parte proprio da viale Martiri della Libertà, dove, nel romanzo, la protagonista Lucrezia Guicciardi ha un appartamento dove risiede quando si reca a Modena. Per suscitare curiosità, durante il pomeriggio, lungo il percorso guidato, gli autori leggeranno alcuni brani tratti dal thriller".
Il romanzo si svolge in un lasso di tempo di diversi secoli, tra due terremoti, quello del 2012 e quello del 1570. In realtà, gli autori e l'organizzazione di questo evento hanno nel cuore un altro terremoto più recente: quello che ha colpito il Centro Italia ad agosto di quest'anno.
"La vicenda scatenante da cui si dipana tutta la trama è a sua volta una conseguenza del sisma che ha colpito l'Emilia nel 2012. Il romanzo era ancora in embrione quando siamo stati travolti da questa tragedia della natura e così abbiamo deciso di includere il terremoto nella trama. La fortuna dei Tarvisi, infatti, inizia a vacillare proprio quando la loro azienda di moda viene distrutta dal terremoto. Le vicende si svolgono poi a ritroso fino a un altro sisma di analoga gravità che colpì la nostra regione, quello del 1570. Quando siamo usciti con L'Enigma del Toro abbiamo dedicato il romanzo alla nostra Emilia, con un augurio di coraggio e di forza per la ricostruzione. Questa volta il ricavato dell'evento, che prevede un ticket di 5 euro a persona, sarà devoluto alla Caritas Italiana per i terremotati del Centro Italia. Per chi volesse poi acquistare il romanzo, è prevista una tappa presso Emily Bookshop, la libreria di Via Fonte d'Abisso, dove la nostra associazione è domiciliata".
Quali sono i prossimi progetti de I Semi Neri?
"E' appena uscita l'ultima antologia, sempre per l'editore modenese Damster. Si intitola Soglie ed è una raccolta di cinque racconti di fantasia nei quali ogni autore ha fornito una propria versione, o soluzione, a misteri irrisolti di Modena e del suo territorio. Naturalmente, non può mancare lo sfondo storico".
INFO
Modena tra delitti e segreti- Sui passi dei Tarvisi – Passeggiata guidata nel centro storico di Modena ispirata ai luoghi e ai personaggi del romanzo "L'Enigma del Toro".
Sabato 8 ottobre 2016, ore 16,00 con partenza dal Salotto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà 38, Modena.
Quota di partecipazione € 5. Il ricavato sarà devoluto a Caritas Italiana per i terremotati del Centro Italia.
www.simonettaaggazzotti.it
www.semineri.it
Cosa c'è di meglio di un buon libro da divorare sotto l'ombrellone? Cecilia Novembri propone alcuni libri da leggere questa estate. Dal thriller al romanzo d'amore...
Di Cecilia Novembri
Proposte di lettura estive quasi tutte al femminile con Concita De Gregorio e il suo "Cosa pensano le ragazze" libro su un'analisi fatta dalle donne, soprattutto adolescenti e giovani donne, che hanno espresso le loro opinioni su quale sia la cosa più importante nella vita, su come fare ad ottenerla e la delusione quando non arriva, tema centrale l'amore.
Per gli amanti del thriller Renèe Knight propone "La vita perfetta" definito dal New York Times "un romanzo speciale", è un vero e proprio caso editoriale, in corso di traduzione in 30 paesi.
Da ragazze di campagna del 1960 a Country girl del 2012, torna nelle librerie la scrittrice irlandese Edna O'Brien con "Oggetto d'amore", dove protagonisti sono sempre i sentimenti, amore, sesso, patria, gioia, solitudine e chi più ne ha più ne metta!
"Non è la fine del mondo" è il nuovo romanzo di Alessia Gazzola, la storia di una trentenne, eterna stagista che spera nel posto fisso. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo.
Infine l'elemento di lettura maschile per l'estate: "Enjoy" è il libro che introduce nella vita dell'imprenditore e Re dei social Gianluca Vacchi che propone aneddoti e curiosità, dimostrandosi capace di autoironia, ma allo stesso tempo uomo carismatico e geniale.
Letture estive a 360° per tutti i gusti!
Buon relax e ....Enjoy summer
CREDITS: - culturaeculture.it - intelligonews.it - einaudi.it - illibraio.it - womennews.net - amazon.it - officinadellibro.com - giuntialpunto.it – blog.pianetadonna.it – menchic.it
Estate...tempo di vacanze per grandi e piccini, senza dimenticare i nostri amici animali! E se proprio non potete portarli con voi assicuratevi che siano ben custoditi!!!! La nostra sensibilizzazione all'ANTI-abbandono degli animali si collega alla divertente proposta di lettura di SUSANNA VOLIANI perchè, anche se non lo sapete, anche gli animali vanno in vacanza! Dove?....trovate la risposta nell'articolo odierno! Enjoy Summer Holidays.
Di Susanna Voliani
L'autrice ed illustratrice canadese Marianne Dubuc propone, dopo Le case degli animali, questo Le vacanze degli animali (ancora per l'Editore Orecchio Acerbo), la storia di Topo Postino alle prese con le ferie estive e con una serie di pacchetti da consegnare ai suoi amici in giro per il mondo. In campeggio, su un'isola vulcanica, in mezzo alla giungla: un giro del globo con la sua famiglia, per rilassarsi, consegnare puntualmente i pacchi ma anche per osservare attentamente l'ambiente di ogni singola tappa. Moglie e figli di Topo Postino si adattano perfettamente e con gioia a tutti gli habitat, in questa vacanza che ha dell'incredibile.
Un albo che è una sorta di catalogo delle case vacanza degli animali, in tutte le zone e tutti gli ambienti, ognuna immersa nella natura. Dalla roulotte alla tenda da campeggio alla tana delle marmotte, senza dimenticare l'interno fresco di un cactus nel deserto o un igloo del Polo Nord. Insomma, una ricca rassegna di abitazioni di ogni tipo e dimensione, illustrate con estrema precisione in quanto tutte finemente arredate. Dimore superaccessoriate, belle, colorate e confortevoli per accogliere ogni specie di animale in ogni parte del mondo.
Pagine che fanno viaggiare con la fantasia grandi e piccini, che sprigionano calore e gioia e che insegnano ai bambini come ogni ambiente abbia le sue caratteristiche e come le abitazioni si adattino ad esso. Durante le prossime vacanze estive, cari genitori, aiutate i più piccoli, albo alla mano, ad individuare le tane di animali nei boschi, le tipologie di case tipiche di ogni zona di mare o montagna, immaginando il loro interno. - Dai 4 anni.
Preparate le valigie! Avrete da divertirvi!
..... e NON abbandonate i vostri amici animali!
CREDITS : - ecoo.it – viaggi.corriere.it – collemagico.it – grenme.it – theguardian.com- intelligonews.it – mameli11.blogree.net
L'autore è Massimo Dallaglio, giornalista e direttore del network Mollotutto. Nel suo nuovo libro edito da Iacobelli ci spiega quali sono i lavori più richiesti, i corsi da fare e le dritte per girare il mondo senza spendere un euro, anzi, guadagnando.
Di Manuela Fiorini – foto di Massimo Dallaglio
Modena, 9 luglio 2016
Viaggiare senza soldi? Il sogno di tutti. Spesso, però, è proprio la mancanza di un budget da dedicare alla scoperta del mondo che limita i nostri spostamenti, se li intendiamo come vacanza, divertimento, soggiorni in alberghi e pranzi al ristorante. C'è un altro modo per esplorare paesi diversi e confrontarsi con culture differenti, senza spendere un euro, anzi, guadagnando.
Lo spiega Massimo Dallaglio, reggiano, giornalista e direttore del network Mollotutto nel suo nuovo libro "Viaggiare senza soldi" edito da Iacobelli. Il volume si presenta come una raccolta di suggerimenti e informazioni sui mestieri utili per viaggiare e lavorare in tutto il mondo, dalla formazione ai corsi, ai primi passi, con una parte finale dedicata alla compilazione del curriculum, anzi "dei" curriculum, che varia a seconda del paese in cui si cerca lavoro, ai consigli per risparmiare sui trasporti, su vitto e alloggio e su come imparare in fretta l'inglese, la lingua che ci consente di comunicare in tutto il mondo.
Massimo, come nasce questo libro?
"Ho deciso di scriverlo dopo avere raccolto per 18 anni interviste e testimonianze, pubblicate sul network Mollotutto.info e Mollotutto.com di persone che avevano deciso di lasciarsi alle spalle la vita di prima e trasferirsi all'estero. Ho notato che c'erano delle caratteristiche ricorrenti, che ho diviso in macroprofili: i cervelli in fuga, cioè coloro che hanno una formazione alta, sono magari laureati in Medicina, Ingegneria o biologia, e di solito non tornano più in Italia perché all'estero hanno trovato condizioni migliori. Poi, ci sono i pensionati, che vanno in paesi dove la loro pensione vale di più e che difficilmente rientrano. Ci sono poi i piccoli imprenditori, che vanno altrove per aprire un'attività. Infine, ci sono coloro che mi hanno ispirato questo libro: quelle persone che hanno fatto un corso di formazione e che portano la loro professionalità in tutto il mondo e si spostano lavorando".
Se un giovane volesse imparare un mestiere finalizzato proprio a viaggiare e andare all'estero, quale gli consiglieresti?
"Metto al primo posto il croupier. Tutte persone di cui ho raccolto la testimonianza si dicono soddisfatte del lavoro che fanno e che hanno trovato facilmente. I corsi di formazione si fanno in una delle quattro scuole certificate in Italia, poi, dopo il corso si fa un'esperienza all'estero e di solito il lavoro è garantito. Al secondo posto metterei il barman che non è il barista che prepara caffè e il cappuccino o i cocktail in discoteca, ma un professionista formato, per esempio, alla Mixology Academy di Milano, dove ha imparato a fare tutti i cocktail internazionali, oppure ha una specializzazione "acrobatica" e può mandare il curriculum in locali, ristoranti, alberghi di lusso in tutto il mondo. Al terzo posto metto il mago, che nel nostro immaginario è quello che annoda i palloncini alle feste per bambini. Invece, all'estero è una figura molto apprezzata e ricercata, che "fa strappare i capelli alle ragazzine" come una rockstar. Se uno è bravo può lavorare a Las Vegas o in diverse trasmissioni televisive".
Quali sono i primi passi da fare quando si è presa la decisione di "mollare tutto" e trasferirsi all'estero?
"Prima di tutto si deve studiare rigorosamente quella che è l'Immigration Law, cioè la legge sull'immigrazione del paese che ci interessa e di attenersi scrupolosamente alle regole, producendo i documenti richiesti. Negli USA, Canada, Australia sono molto rigorosi in tema di visti, non si può improvvisare, oppure arrivare con un visto turistico e dire "Se trovo qualcosa, mi fermo", oppure "Ho uno zio, un cugino che mi può aiutare", perché la prima cosa che fanno è fermarti e metterti in galera per 48 ore prima di espellerti dal paese! I pensionati, in genere, devono invece dimostrare di avere un'entrata fissa mensile che consente loro di mantenersi".
L'inglese è la lingua attraverso la quale possiamo farci capire in tutto il mondo. Come si può fare per impararlo bene?
"In Italia si fanno corsi su corsi dove si impara la grammatica e appena si commette un errore scatta il "No, ripeti", sottolineando lo sbaglio fatto. Questo blocca la persona nel momento che deve parlare in maniera fluente. Dobbiamo tenere presente che noi parliamo non per parole, ma per frasi. Per questo una lingua si impara più velocemente guardando film sottotitolati, oppure cartoni animati in lingua originale, che usano un linguaggio più semplice e frasi più brevi. Dobbiamo "buttarci" e parlare, anche sbagliando, perché all'estero ti capiscono lo stesso. Alcune scuole, poi, consentono di prenotare ore di conversazione, magari da fare su Skype".
Come possiamo rendere infine il nostro curriculum efficace?
"Quello che non si deve fare è tradurre semplicemente il nostro CV in inglese o utilizzare il famigerato "curriculum europeo" che in molti casi è addirittura controproducente. Ogni nazione ha i suoi standard. Per esempio, se indichi il sesso, in alcuni paesi crei una differenza di genere, in altri è gradita la foto, in altri ancora no. Nel mio sito ho creato una sezione dove poter confrontare le diverse formule".
Il libro
Massimo Dallaglio
Viaggiare senza soldi
Iacobelli Editore, 224 pag – 16 euro
INFO
www.mollotutto.net
www.mollotutto.info
www.offertelavoroestero.com
www.viaggiaresenzasoldi.com
Vi è mai venuta voglia di crogiolarvi su un albero in un dolce "far niente" tra calura estiva e il ritmante cicaleccio di sottofondo? Sicuramente è la passione di molti bambini e che in realtà manteniamo un pò anche noi più grandicelli. SUSANNA VOLIANI ci porta oggi proprio lì con una lettura a metà tra natura, sogni, speranze e relax.....e poi magari ci viene pure voglia di cantare quella famosa sigla indimenticabile di una strepitosa Heather Parisi! Delle Cicale..
Di Susanna Voliani
Chi di noi non ha mai desiderato, da bambino, una casa sull'albero? E forse alcuni di noi sono anche riusciti ad averla! Sfogliamo questo magico albo e riaffioreranno nella memoria ricordi e sogni d'infanzia...
Con grande intensità e poesia, l'autrice Janna Carioli e l'illustratrice Sonia Maria Luce Possentini ci regalano proprio la storia di una casa sull'albero, costruita su un grande ciliegio in riva ad un lago da due bambini che ne faranno il suggello della loro amicizia estiva.
Dopo giochi, risa e giorni senza fine in un'estate assolata da non dimenticare mai, tra fiori, ciliegie, matite, pirati, marinai, progetti, tesori trovati nei dintorni o sottratti da casa, un litigio segnerà la fine dell'amicizia.
Ma la casetta rimarrà e diverrà il simbolo dello scorrere del tempo. Sarà testimone delle stagioni che si susseguiranno, nel corso degli anni, rifugio per piccoli animali e protettrice di momenti preziosi e di memorie. Fino all'arrivo, molti anni dopo, di un'altra bambina, di un altro bambino, di un nuovo incontro.
Una nuova amicizia, nuove emozioni, nuovi giochi, nuove avventure, un nuova passione che si accende. Amici forse per sempre. O forse il tempo di un'estate. Una casa sull'albero per un'estate che dura tutta la vita.
Colori vividi, dettagli in primo piano, gli occhi grandi dei bambini e le parole del racconto, essenziali ma evocative.
Ci sembra di udirle magicamente, tra le pagine, le cicale che cantano, le risa, il bisbiglio dei segreti, il profumo dei fiori ed il sapore dei frutti.
Dagli 11 anni.
CREDITS: - arredareilgiardino.it – karakteria.org – designmag.it – gold.libero.it – tempostretto.it – black-flag.it – heatherparisi.com
Prosegue il progetto di recupero della memoria storica di Giovanni Acquaderni, fondatore del Credito Romagnolo e dell'Avvenire, con la presentazione del quarto volume a stampa delle sue "Lettere". Nel quarto volume, dedicato alle opere per il Giubileo, l'insegnamento sempre attuale di un grande uomo politico e religioso, e del suo impegno per lo sviluppo sociale ed economico del territorio.
Bologna, 1 luglio 2016
Dagli archivi arcivescovili riemergono ancora attuali gli insegnamenti di Giovanni Acquaderni, fondatore del Credito Romagnolo e del quotidiano l'Avvenire, grazie al certosino lavoro del Professor Giampaolo Venturi, dell'Istituto per la Storia della Chiesa di Bologna, che cura il progetto con il sostegno di UniCredit.
Proprio Venturi, giovedì 7 luglio, con inizio alle 17 presso l'Istituto Veritatis Splendor in via Riva di Reno n. 57 a Bologna, llustrerà nuove evidenze dell'impegno di Giovanni Acquaderni, contenute nel quarto volume a stampa delle sue "Lettere".
Saranno presenti il Presidente ISCBO, Don Maurizio Tagliaferri; il Vescovo Monsignor Ernesto Vecchi; e il Deputy Regionale Manager Centro Nord UniCredit, Luca Lorenzi.
"Il prezioso lavoro di recupero dell'attività di Acquaderni – sottolinea Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit - è un'operazione importante che consente di rileggere la storia dello sviluppo e economico e sociale del nostro territorio e del nostro Paese, confermando quanto siano ancora attuali i valori che hanno ispirato l'impegno civile di quest'uomo straordinario molto legato alla storia della nostra Banca."
Nel volume in presentazione emerge la prevalente attenzione di Acquaderni per il Giubileo: l'organizzazione generale dell'evento, quella del Congresso di Ferrara e, a Bologna, le celebrazioni per il XXV di Svampa. Le lettere consentono di seguire il faticoso lavoro di accordo con le Società ferroviarie, anche attraverso la convocazione e la realizzazione del Congresso di Ferrara del 1899.
Un affresco in scrittura che illustra persone ed opere presenti, soprattutto in relazione al periodico L'Eco del Purgatorio: una rassegna di alcune centinaia di figure e una piccola antologia dell'impegno della Chiesa del tempo.
"Questo volume giunge alla stampa dopo la scomparsa del maggiore promotore dell'iniziativa, Monsignor Baviera, già presidente dell'Istituto per la Storia della Chiesa di Bologna - ricorda il Professore Venturi - . Nella sua lunga e molteplice attività, l'impegno per la pubblicazione delle Lettere resterà, credo, uno dei suoi titoli di merito."
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Un meraviglioso albo per bambini scritto da Luca Tortolini ed illustrato da Claudia Palmarucci (Orecchio Acerbo Editore), che invita ad uscire dalla nostra casa per entrare in quelle degli altri per osservarle con lo sguardo puro di un fanciullo.
Di Susanna Voliani
Questo meraviglioso albo di grande formato, scritto da Luca Tortolini ed illustrato da Claudia Palmarucci (Orecchio Acerbo Editore), ci invita ad uscire dalla nostra casa per entrare in quelle degli altri per osservarle con lo sguardo puro di un fanciullo.
Undici case per altrettanti bambini, da quella di Giacomo nel rione Monti a quella di Lorena che è un intero palazzo molto antico, da quella di Sindel che è una capanna vicino al fiume a quella di Mimmo che ha una stanza per la musica dove suona il suo papà.
Ad ogni pagina una diversa casa, una nuova rappresentazione, una vita da immaginarci dentro.
I testi sintetici delle descrizioni di ogni singola abitazione accompagnano illustrazioni di forte impatto, ricchissime di particolari, realistiche, corredate di figure umane che ci paiono vicine e conosciute.
Case ricche, case popolari, case colte, case che non sono un albergo, case che sono un albergo, seconde case, case silenziose o rumorose, case vuote o piene di persone.
Sembra quasi di sentirli bene i rumori, i profumi, le voci: il pavimento che scricchiola, l'odore di cavolo, le parole della mamma.
Ogni piccolo dettaglio di ciascuna casa ci racconterà qualcosa di chi ci abita e l'esplorazione dell'intimità altrui stimolerà la conoscenza dell'amico. I bambini che sfoglieranno queste pagine si apriranno alla curiosità verso ciò che non conoscono e senza diffidenza potranno apprezzare, con la sensibilità dell'infanzia, anche il diverso.
Un albo di rara bellezza e delicatezza.
Dai 6 anni.
CREDITS : - myluxury.it – style.it – homelidays.it – romatreproject.com