I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno dato esecuzione all'ordinanza con cui il Gip di Parma ha disposto la custodia cautelare in carcere per Francesco Greco (già ristretto per altra causa) e Giuseppe Gigliotti, per il il reato di estorsione aggravata in concorso.
L’attività investigativa è iniziata a luglio 2017 quando l’imprenditore parmigiano Alberto Aschieri, operante nel settore dell’impiantistica alimentare, ha denunciato ai Carabinieri della Stazione di Vigatto il rinvenimento, nella cassetta postale dell’azienda, con sede a Corcagnano, di tre cartucce per revolver calibro 40.
Pochi giorni dopo, il 31 luglio, un’altra grave intimidazione colpiva l’imprenditore: nel corso della notte, ignoti incendiavano una porta vetrata dell’azienda dopo averla cosparsa di liquido infiammabile.
I primi accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno consentivano di rinvenire, nelle immediate adiacenze della porta data alle fiamme, un sacchetto in plastica con il logo “Brico Center” contenente carta assorbente intrisa di combustibile, verosimilmente gasolio ed un sacco di cellophane nero (del tipo solitamente utilizzato per contenere la spazzatura) predisposto con fori per gli occhi e la bocca.
Attraverso le telecamere della videosorveglianza, i Carabinieri hanno potuto appurare, che, poco dopo la mezzanotte, un individuo con il capo coperto dal sacco in cellophane nero aveva dapprima cosparso di liquido infiammabile la porta della sede aziendale e poi appiccato il fuoco. Le immagini evidenziavano l’utilizzo di una tanica di colore rosso con il tappo nero per il trasporto del combustibile.
Il tipo di reato e le peculiari modalità di esecuzione -inconsuete per questo territorio- inducevano la Procura della Repubblica di Parma ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo ad orientare le indagini verso gli affari dell’imprenditore. Emergeva così che nel mese di aprile 2017 l’azienda aveva partecipato ad una gara d’appalto per una cospicua commessa di lavoro in Danimarca: unica concorrente la “G.F. Nuove Tecnologie” riconducibile all’imprenditore calabrese Gigliotti Franco (coinvolto nell’ambito dell’operazione “Stige” della Procura Distrettuale di Catanzaro).
La gara era stata vinta dal suddetto imprenditore ma Aschieri aveva esternato dubbi sulla linearità della licitazione, sospettando che gli importi della propria proposta commerciale fossero stati preventivamente comunicati a Gigliotti.
Vi era stata anche un’altra occasione di frizione tra le due imprese: in particolare, a fronte di un credito per oltre 300 mila euro che entrambe le aziende vantavano verso una ditta parmigiana, la “G.F. Laser” ne voleva acquisire il patrimonio aziendale per rientrare nel credito: occasione sfumata per l’ingiunzione di pagamento presentata da Aschieri che, nel settembre 2017, aveva determinato il fallimento dell’impresa insolvente. Nella circostanza a condurre la trattativa per la “G.F. Laser”, anche con Aschieri per indurlo a non richiedere l’ingiunzione di pagamento, era stato Gigliotti Giuseppe, cugino di Franco ed attuale indagato.
Le indagini proseguivano sul fronte dell’individuazione dell’esecutore materiale del delitto: partendo dalla busta rinvenuta la mattina seguente l’incendio, i militari hanno accertato che presso il Bricoman di San Leonardo, il 30 luglio, cioè il giorno prima dell’incendio, era stata acquistata una tanica da cinque litri del tutto simile a quella utilizzata dall’autore del reato (nera con il tappo rosso). I Carabinieri del RIS di Parma, inoltre, rilevavano sul sacco nero utilizzato dal reo tre impronte digitali riconducibili all’indagato Greco Francesco.
L’analisi dei dati di traffico telefonico relativi ai predetti Gigliotti e Greco evidenziava non solo che i due si conoscevano (essendo emersi diversi contatti telefonici tra le rispettive utenze), ma che tali contatti erano avvenuti nei giorni prossimi ai due eventi criminosi subiti dall’Aschieri, interrompendosi poi bruscamente per alcuni mesi subito dopo la consumazione degli stessi. Inoltre, la geolocalizzazione delle conversazioni evidenziava la presenza di entrambi, il giorno e nell’ora dell’acquisto della tanica, in luogo compatibile con il Bricoman.
Il 13 marzo 2018 la Gazzetta di Parma riportava la notizia che, relativamente all’incendio subito da una ditta di Corcagnano nella notte del 31 aprile 2017, i Carabinieri del RIS di Parma avevano evidenziato un’impronta su uno degli oggetti rinvenuti sul luogo dell’incendio. La pubblicazione suscitava preoccupazione nei soggetti monitorati, inducendoli evidentemente ad iniziative che hanno dato manforte alle ipotesi investigstivi, facendo ricondurre il danneggiamento dei locali della sede dell’impresa Aschieri a Greci Francesco ed a Gigliotti Giuseppe, il primo quale esecutore materiale, il secondo quale ispiratore e mandante.
La finalità emersa dalle indagini appare quella estorsiva, essendo diretta a costringere Aschieri a rinunciare al lavoro in Danimarca (che l’imprenditore avrebbe potuto conseguire in ragione delle elevate competenze aziendali), permettendo alla “G.F. Nuove Tecnologie” di aggiudicarselo.
Dopo le intimidazioni, in sede di ribasso, Aschieri aveva infatti ridotto la propria offerta di solo 10 mila euro (pur potendo praticare uno sconto maggiore per essere competitivo), così di fatto rinunciando ad aggiudicarsi il lavoro e l’appalto se l’era aggiudicato la “G.F. Nuove Tecnologie”.