Giusto il tempo di una foto di gruppo "al volo" per poi riprendere subito le loro postazioni. La nostra Francesca Bocchia è stata alla Centrale operativa del 118 di Parma, in via del Taglio, gentilmente accolta dal Coordinatore Marco Boselli, per raccontare fotograficamente i volti e i particolari di un luogo di lavoro così fondamentale per tutta la popolazione.
Compito principale della Centrale operativa è, infatti, fornire prontamente la risposta più qualificata e rapida possibile nelle situazioni di emergenza e urgenza sanitaria, per poi coordinare ogni fase dei soccorsi.
Poltrone vissute, occupate 24h su 24h, da infermieri esperti e abituati a procedere in situazioni di Emergenza.Tutti gli operatori vantano infatti un'alta formazione e sono abituati ad intervenire in situazioni di estrema urgenza, proveniendo principalmente da dipartimenti di Terapia Intensiva, Rianimazione e Pronto Soccorso. Professionisti capaci, che sanno subito quali domande fare, quali indicazioni dare e quale codice attivare per individuare il mezzo di soccorso più adeguato e più vicino, coordinandone l’azione fino all’arrivo al Pronto soccorso di destinazione.
Il soccorso può essere svolto, in base alla tipologie di intervento, da un'ambulanza di base con volontari o da un'ambulanza avanzata con l'infermiere o il medico a bordo (automedica) fino ad arrivare all'impiego dell'elicottero (eliambulanza).
In quest'ultimo caso, tre sono i minuti per il decollo; 12-13 i minuti di media per il volo sulle tre province di competenza; 1 il chilometro in orizzontale e 150 i metri in verticale della distanza minima di visibilità per consentire l’alzata in volo; un medico anestesista e due infermieri l’equipaggio per la missione in aria.
Cifre di quantità, intervalli, distanze e professionisti che raccontano quanto i fattori tempo e sicurezza condizionano l’efficacia dell’intervento, la possibilità di realizzarlo e il suo successo per l’ammalato in condizioni di emergenza-urgenza.
A bordo dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest, il medico anestesista-rianimatore proviene dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia; tra i due infermieri dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, uno ha il compito di coordinare la missione e gestire la sicurezza in volo, il terzo si dedica soprattutto alla funzione assistenziale.
Durante un soccorso primario, - attività prevalente dell’elicottero -, si tratta di operare in modo diretto sul luogo dell’evento. Delicata e importante è anche l’attività di trasferimento da ospedale a ospedale, in particolare verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma centro di riferimento regionale - secondo il modello Hub & Spoke - per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, trapianti d’organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.
Sono queste le strutture ospedaliere che rappresentano lo scenario imprescindibile per l’efficacia dell’attività di soccorso dell’intero equipaggio, che si preparano ad accogliere l’ammalato in modo tempestivo e appropriato. Il tutto grazie all’attività di coordinamento dell’operatore 118 “a terra” che dalla Centrale Operativa 118 segue il volo, minuto per minuto, indirizzandolo in modo efficace sul luogo preciso della chiamata, con raccordo dell’eventuale ambulanza e monitoraggio costante di meteo, viabilità e tempi. Funzione imperativa dell’intera operazione che coinvolge tutti: avviare la prima diagnosi per soccorre e curare in modo efficace e appropriato.
Stessa efficacia e appropriatezza governano il volo la notte, sormontando la complicazione oscurità.
Il volo notturno, operativo dal 15 agosto con base operativa a Bologna, è oggi possibile grazie a particolari visori ad intensificatore di luce installate sui caschi dei piloti: una speciale tecnologia, Night Vision Goggles, NVG che illumina le basi di atterraggio fino a permettere modalità operative analoghe a quelle del giorno (diurne). Si moltiplica in questo modo la possibilità di intervento, rendendo possibile anche in condizioni di oscurità salvare una vita o rendere meno negativa una prognosi.
Ad oggi in tutta la Regione Emilia Romagna le aree di atterraggio idonee per le operazioni notturne con tecnologia NVG sono 180, 70 nell’area di competenza della CO118 Emilia Ovest, concentrate in prevalenza nelle zone montane, più periferiche e di difficile accesso, con possibilità di “centralizzare” i pazienti più gravi sugli Ospedali di più alta valenza specialistica. In nove mesi sono stati 36 gli interventi notturni con elicottero nelle provincie di Parma, Reggio Emilia e Piacenza.
A Parma, l’elisoccorso notturno con partenza da Bologna è intervenuto soccorrendo e trasportando 12 persone. Gli eventi di natura traumatica rappresentano il 47% delle attivazioni dell’elicottero notturno, seguiti da eventi acuti di tipo cardiologico (24%) e neurologico (22%).
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Questa mattina, nell’ambito del Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, unitamente alla locale Polizia Municipale, al Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e a due unità cinofile antidroga di Bologna, ha effettuato un servizio finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono state identificate una trentina di persone e controllati 18 autovetture.
Le verifiche hanno interessato diverse zone del comune, in particolare l’area verde adiacente il mercato cittadino, la stazione ferroviaria e quella delle autocorriere.
Sono stati effettuati controlli, con esito negativo, anche presso un istituto scolastico, estesi alle aree esterne di pertinenza.
“Controllo Integrato del Territorio”: verifiche capillari della Polizia di Stato nelle zone a rischio della città di Modena.
Modena -
Nella giornata di ieri, nell’ambito del “Controllo Integrato del Territorio”, personale della Squadra Volante, della Squadra Amministrativa e della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e da una unità cinofila di Bologna, ha effettuato una capillare attività di prevenzione e contrasto ai reati predatori, all’immigrazione clandestina e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono state interessate dai controlli diverse zone della città, tra cui quella della Stazione Ferroviaria e delle autocorriere, viale Gramsci ed i parchi XXII Aprile e Novi Sad. All’interno dei due parchi, nascosti tra i cespugli, sono stati rinvenuti complessivi 54,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e hashish, sequestrati a carico di ignoti.
Gli agenti hanno identificato 143 persone, di cui 21 straniere e controllato 51 veicoli.
Un cittadino tunisino è stato trovato in possesso di una dose di marijuana e pertanto segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.
Sono stati, inoltre, effettuate verifiche, estese agli avventori, all’interno di tre esercizi commerciali.
Personale della Divisione Polizia Anticrimine ha effettuato controlli a nove soggetti sottoposti a misure di prevenzione e sicurezza, alternative alla detenzione, e misure cautelari personali.
Ex Mercatone Uno. Nuovo incontro al Ministero, nulla di fatto ancora per l'amministrazione straordinaria. La Regione chiede al Governo di mantenere l'impegno affinchè le procedure previste per la tutela dei lavoratori sia attivata prima possibile.
Bologna –
L’amministrazione straordinaria di Mercatone Uno non ha ancora presentato istanza al Tribunale di Bologna per chiedere di tornare a gestire la compagine aziendale di Shernon Holding, la società che aveva acquisito il marchio che è stata dichiarata fallita nei giorni scorsi dal Tribunale di Milano.
La notizia si è appresa ieri pomeriggio, nel corso di un incontro che si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo economico, presenti oltre ai rappresentanti dell’amministrazione straordinaria di Mercatone Uno anche rappresentanti del Ministero e delle Regioni coinvolte per la presenza di punti vendita sul loro territorio e dell’associazione dei fornitori di Mercatone Uno e di Shernon Holding.
L’assessore regionale alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna ha rimarcato come il riavvio della amministrazione straordinaria sia ad oggi l’unico modo attraverso il quale è possibile salvaguardare il reddito dei lavoratori attivando ammortizzatori sociali e riprendere le attività commerciali. Sempre secondo l’assessore, è necessario che il Governo, come peraltro si era impegnato a fare nel corso dell’incontro di lunedì scorso, ponga il massimo impegno affinché si proceda celermente per riattivare l’amministrazione straordinaria, unico modo per garantire il sostegno al reddito ai 1.800 lavoratori dei 55 punti vendita in tutta Italia. /BM
Fonte: Regione ER
Presso il campo di softball “Stuard 2” del complesso sportivo di San Pancrazio Parmense, ieri sera si è svolta la partita tra giocatori ed ex giocatoriche si sono avvicinati al baseball grazie a Don Sergio. La squadra di softball amatoriale Virales ha promosso l’iniziativa perchè "non esiste giocatore di baseball cresciuto sportivamente a Parma che non abbia, direttamente o indirettamente, un debito di riconoscenza nei confronti di Don Sergio Sacchi”.
Farlo sul campo è il modo migliore per ricordare Don Sergio Sacchi.
L’incontro è stato disputato dalle due simboliche squadre di “San Vitale” e “Santa Maria del Rosario”, ovvero tra le rappresentative di due tra le parrocchie cittadine dove Don Sergio ha lasciato un segno indelebile. La Parrocchia di Santa Maria del Rosario capitanata da Michele, il nipote di Don Sergio, quella della Parrocchia di San Vitale, selezionata da Gianluca Agoletti, presidente della Cooperativa il Giardino.
Il ricavato dell'evento sarà destinato a sostenere la Cooperativa Il Giardino.
Don Sergio Sacchi
Nato nel 1935 e Sacerdote dal 1960, Don Sergio Sacchi è stato Cappellano di Ognissanti e Santa Maria del Rosario dal 1960 al 1966; Santa Maria del Rosario ha sede in via Aristo e Giuseppe Isola. Grazie a Don Sergio, crescerà giocando nei cortili della Parrocchia in quegli anni una generazione di futuri campioni il cui simbolo è il grande Giorgio Castelli.
Don Sacchi tornerà a Santa Maria del Rosario come Parroco nel 1978, non prima di essere stato Parroco a Baganzola (1966-1971) e a San Vitale (1971-1978), in via della Repubblica.
Lasciata la Parrocchia di Santa Maria del Rosario nel 2000 Don Sergio Sacchi, che nel frattempo (1983-1986) era stato anche Vicario Episcopale, divenne Canonico della Cattedrale nel 2000 e lo rimase fino al 2005. Successivamente è stato Parroco moderatore a Fontanellato (2005-2010) e Parroco moderatore a Gaiano (2010-2016).
Don Sergio Sacchi si è spento, dopo una strenua lotta con la malattia, il 7 giugno del 2018. Il sito della Diocesi di Parma lo ha voluto ricordare per le rivoluzioni che sapeva mettere in atto grazie alla “dolcezza del suo volto sorridente”.
Foto a cura di Francesca Bocchia
Si avvicina il 40esimo dallo scoppio del Cattani: dedicata ai famigliari delle vittime l’inchiesta degli studenti del corso di laurea in giornalismo, guidati dal cronista Gabriele Balestrazzi.
Parma -
Un martedì nero rivisto con gli occhi di oggi: è la presentazione della ricerca che gli studenti del Corso di Laurea in giornalismo Carmine Albanese, Martina Alfieri, Giulia Gessa, Karin Piffer, Pier Paolo Polimeno, Eleonora Puggioni e Giorgia Tecchiati regalano al Maggiore di Parma e alla città intera.
Il lavoro amalgama gli aspetti storici del resoconto con gli occhi della stampa e dell’opinione pubblica, offrendo all’Ospedale l’identità di luogo simbolo, e portando alla luce numerose storie di persone e famiglie, legate da un’esperienza fortissima. Per questo la ricerca è il risultato dell’incrocio del lavoro di cronista con un grande evento, come ha sottolineato Gabriele Balestrazzi, guida del corso di Laurea.
La ricostruzione tratteggia i momenti dello scoppio del padiglione Cattani, la più grande strage civica del dopoguerra ad oggi a Parma, la descrizione delle ore successive -con i primi soccorsi e lo strazio per le vittime - e i mesi a seguire - con la ricerca delle cause e la ricostruzione. “Avete colto il senso della rivisitazione collettiva di un evento di cui si può perdere la memoria, ma non la traccia emotiva”, ha sottolineato il direttore generale del Maggiore Massimo Fabi, ringraziando gli studenti. La ricerca, pronta per la stampa, sarà donata alle famiglie delle vittime in occasione della prossima cerimonia di commemorazione, in calendario per il mese di novembre, promossa dall’associazione Sodales e dal suo presidente Fabrizio Savani che in queste settimane predispone un nuovo lavoro di rivisitazione emotiva dell’evento.
Per questo, si offre ai famigliari o amici delle vittime l’opportunità di segnalare all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. il desiderio di partecipare alla cerimonia o di contribuire con una testimonianza, o di partecipare all’attività dell’associazione nella cura del “Bosco del Ricordo” messo a dimora, davanti alla Torre Medicine, per onorare le vittime della tragedia.
La lobectomia videotoracoscopica consente di intervenire attraverso tre piccole incisioni toraciche. Nel mese di maggio 2019 la Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretta dal prof. Uliano Morandi, ha raggiunto il traguardo dei 100 interventi di lobectomia polmonare eseguiti in videotoracoscopia, affermandosi come centro di riferimento per l'applicazione di questa metodica.
La lobectomia videotoracoscopica o VATS (video-assisted thoracoscopic) lobectomy è una tecnica mini-invasiva di avanguardia che consente di eseguire l'asportazione di un lobo polmonare attraverso 3 piccole incisioni sulla parete del torace, senza divaricazione delle coste, mediante l'utilizzo di un sistema video e di strumenti chirurgici dedicati. Un'ottica collegata a una telecamera è introdotta nel cavo pleurico e il chirurgo opera a torace chiuso basandosi sulle immagini proiettate su un monitor. La lobectomia polmonare in videotoracoscopia è indicata per i pazienti affetti da tumore del polmone allo stadio precoce, per i quali rappresenta un intervento meno invasivo rispetto alla toracotomia e con identici risultati sul piano oncologico. Rispetto all'approccio tradizionale in toracotomia, che prevede un'incisione più ampia della parete toracica con divaricazione delle coste, la videotoracoscopia comporta infatti una serie di vantaggi, quali minor dolore postoperatorio, minori complicanze postoperatorie, tempi di drenaggio e di degenza postoperatoria più brevi, recupero più rapido della funzione respiratoria e, in generale, un miglioramento della qualità della vita dopo l'intervento.
Questa tecnica si è diffusa largamente in tutto il mondo negli ultimi 5-10 anni ed è oggi considerata il gold standard per l'esecuzione della lobectomia nei pazienti portatori di tumore del polmone allo stadio I. La Chirurgia Toracica di Modena ha avviato il programma di lobectomia videotoracoscopica nel 2015 e attualmente la metodica viene utilizzata routinariamente nei casi in cui vi sia l'indicazione.
"Dopo le perplessità iniziali relative alla affidabilità oncologica della metodica mini-invasiva polmonare – ha commentato il prof. Uliano Morandi, Direttore della Chirurgia Toracica - superate dalle ripetute verifiche della letteratura mondiale sulla parità di risultati in chirurgia open vs VATS, anche la Chirurgia Toracica di Modena ha brillantemente adottato nelle giuste indicazioni questa metodica. L'impegno di tutta l'Equipe di Chirurgia Toracica del Policlinico ed in particolare del prof. Alessandro Stefani, oltre che ad essere in grado di garantire la corretta applicazione della metodica, è già in grado di procedere alla formazione di altri chirurghi per garantire un futuro a questa chirurgia. Naturalmente non ci fermeremo qui. La possibilità di accedere al robot in dotazione alla Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ci consentirà di estendere la chirurgia oncologica mininvasiva polmonare anche in questo contesto. Stiamo lavorando anche per il futuro e di questo sono veramente orgoglioso e riconoscente a tutti i componenti della nostra Equipe."
La VATS lobectomy si inserisce a pieno titolo nell'insieme dei trattamenti chirurgici praticati presso la Chirurgia Toracica del Policlinico e contribuisce ulteriormente a orientare l'offerta chirurgica dell'AOU di Modena verso quella mini-invasività che ormai rappresenta uno dei principali obbiettivi della moderna chirurgia.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno dato esecuzione all'ordinanza con cui il Gip di Parma ha disposto la custodia cautelare in carcere per Francesco Greco (già ristretto per altra causa) e Giuseppe Gigliotti, per il il reato di estorsione aggravata in concorso.
L’attività investigativa è iniziata a luglio 2017 quando l’imprenditore parmigiano Alberto Aschieri, operante nel settore dell’impiantistica alimentare, ha denunciato ai Carabinieri della Stazione di Vigatto il rinvenimento, nella cassetta postale dell’azienda, con sede a Corcagnano, di tre cartucce per revolver calibro 40.
Pochi giorni dopo, il 31 luglio, un’altra grave intimidazione colpiva l’imprenditore: nel corso della notte, ignoti incendiavano una porta vetrata dell’azienda dopo averla cosparsa di liquido infiammabile.
I primi accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno consentivano di rinvenire, nelle immediate adiacenze della porta data alle fiamme, un sacchetto in plastica con il logo “Brico Center” contenente carta assorbente intrisa di combustibile, verosimilmente gasolio ed un sacco di cellophane nero (del tipo solitamente utilizzato per contenere la spazzatura) predisposto con fori per gli occhi e la bocca.
Attraverso le telecamere della videosorveglianza, i Carabinieri hanno potuto appurare, che, poco dopo la mezzanotte, un individuo con il capo coperto dal sacco in cellophane nero aveva dapprima cosparso di liquido infiammabile la porta della sede aziendale e poi appiccato il fuoco. Le immagini evidenziavano l’utilizzo di una tanica di colore rosso con il tappo nero per il trasporto del combustibile.
Il tipo di reato e le peculiari modalità di esecuzione -inconsuete per questo territorio- inducevano la Procura della Repubblica di Parma ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo ad orientare le indagini verso gli affari dell’imprenditore. Emergeva così che nel mese di aprile 2017 l’azienda aveva partecipato ad una gara d’appalto per una cospicua commessa di lavoro in Danimarca: unica concorrente la “G.F. Nuove Tecnologie” riconducibile all’imprenditore calabrese Gigliotti Franco (coinvolto nell’ambito dell’operazione “Stige” della Procura Distrettuale di Catanzaro).
La gara era stata vinta dal suddetto imprenditore ma Aschieri aveva esternato dubbi sulla linearità della licitazione, sospettando che gli importi della propria proposta commerciale fossero stati preventivamente comunicati a Gigliotti.
Vi era stata anche un’altra occasione di frizione tra le due imprese: in particolare, a fronte di un credito per oltre 300 mila euro che entrambe le aziende vantavano verso una ditta parmigiana, la “G.F. Laser” ne voleva acquisire il patrimonio aziendale per rientrare nel credito: occasione sfumata per l’ingiunzione di pagamento presentata da Aschieri che, nel settembre 2017, aveva determinato il fallimento dell’impresa insolvente. Nella circostanza a condurre la trattativa per la “G.F. Laser”, anche con Aschieri per indurlo a non richiedere l’ingiunzione di pagamento, era stato Gigliotti Giuseppe, cugino di Franco ed attuale indagato.
Le indagini proseguivano sul fronte dell’individuazione dell’esecutore materiale del delitto: partendo dalla busta rinvenuta la mattina seguente l’incendio, i militari hanno accertato che presso il Bricoman di San Leonardo, il 30 luglio, cioè il giorno prima dell’incendio, era stata acquistata una tanica da cinque litri del tutto simile a quella utilizzata dall’autore del reato (nera con il tappo rosso). I Carabinieri del RIS di Parma, inoltre, rilevavano sul sacco nero utilizzato dal reo tre impronte digitali riconducibili all’indagato Greco Francesco.
L’analisi dei dati di traffico telefonico relativi ai predetti Gigliotti e Greco evidenziava non solo che i due si conoscevano (essendo emersi diversi contatti telefonici tra le rispettive utenze), ma che tali contatti erano avvenuti nei giorni prossimi ai due eventi criminosi subiti dall’Aschieri, interrompendosi poi bruscamente per alcuni mesi subito dopo la consumazione degli stessi. Inoltre, la geolocalizzazione delle conversazioni evidenziava la presenza di entrambi, il giorno e nell’ora dell’acquisto della tanica, in luogo compatibile con il Bricoman.
Il 13 marzo 2018 la Gazzetta di Parma riportava la notizia che, relativamente all’incendio subito da una ditta di Corcagnano nella notte del 31 aprile 2017, i Carabinieri del RIS di Parma avevano evidenziato un’impronta su uno degli oggetti rinvenuti sul luogo dell’incendio. La pubblicazione suscitava preoccupazione nei soggetti monitorati, inducendoli evidentemente ad iniziative che hanno dato manforte alle ipotesi investigstivi, facendo ricondurre il danneggiamento dei locali della sede dell’impresa Aschieri a Greci Francesco ed a Gigliotti Giuseppe, il primo quale esecutore materiale, il secondo quale ispiratore e mandante.
La finalità emersa dalle indagini appare quella estorsiva, essendo diretta a costringere Aschieri a rinunciare al lavoro in Danimarca (che l’imprenditore avrebbe potuto conseguire in ragione delle elevate competenze aziendali), permettendo alla “G.F. Nuove Tecnologie” di aggiudicarselo.
Dopo le intimidazioni, in sede di ribasso, Aschieri aveva infatti ridotto la propria offerta di solo 10 mila euro (pur potendo praticare uno sconto maggiore per essere competitivo), così di fatto rinunciando ad aggiudicarsi il lavoro e l’appalto se l’era aggiudicato la “G.F. Nuove Tecnologie”.
Marco Vissani e il suo socio Lo Verde Nicolò dal 2002 gestiscono il chiosco di via Toscana, che da quarant’anni è un punto di ritrovo per gli studenti dell’istituto Itis Leonardo da Vinci di Parma e delle scuole della zona.
Un grande dispiacere per i tanti giovani affezionati a questo storico punto ristoro, dove trovarsi a scambiare due chiacchiere fra un panino e una coca. Una scelta obbligata purtroppo. Essendo prevista la riqualificazione dell’area cortilizia, il Chiosco verrà demolito e i due gestori andranno in pensione.
Gli studenti dispiaciuti hanno anche fatto una racconta firma per prorogare almeno di un paio d’anni la decisione, ma purtroppo domani, 31 maggio, l’attività del Chiosco volgerà al termine.
I gestori salutano tutti con affetto.
Foto a cura di Francesca Bocchia