Notti insonni a causa del piccolo rapace, una specie protetta, che emette un particolare canto monosillabico. Il 'gufetto' è alla ricerca di una compagna.
Modena, 11 giugno 2018
È un piccolo rapace della lunghezza di una ventina di centimetri, difficile da avvistare durante il giorno. Ma nelle ore notturne sono in parecchi a sentirlo, stando alle telefonate giunte alla Polizia municipale di Modena.
Alcuni modenesi, residenti in zone diverse della città, stanno passando notti insonni disturbati da quello che sembra il suono continuato di una strana sirena, come di "una sonda" e qualcuno ha anche chiesto l'intervento della Polizia municipale. L'ispettore in servizio notturno, per altro residente in una zona collinare, non ci ha messo molto a riconoscere il caratteristico canto che l'Assiolo emette soprattutto nelle stagione primaverile ed estiva per richiamare un'eventuale compagna. Il verso emesso ininterrottamente per ore è quasi sempre monosillabico e assomiglia a un "djü" o "chiù", come sanno bene gli estimatori di Giovanni Pascoli che lo ricorda nella sua "L'assiuolo" in Myricae.
L'attività di canto dell'Assiolo comincia poco dopo il tramonto e finisce all'alba, proprio come lamentano i cittadini che hanno segnalato la presenza dell'incessante rumore; al sorgere del sole, il "gufetto", tanto attivo di notte quando caccia insetti e topolini, solitamente scompare nella cavità di un albero.
Comune di Modena
Rapporto AlmaLaurea: il 74,6% dei laureati triennali e il 76,4% dei laureati magistrali biennali occupati a un anno dal titolo; l'89,7% dei magistrali biennali a cinque anni. Stipendi più alti della media italiana.
Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato oggi il XX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati al Convegno Mutamenti strutturali, laureati e posti di lavoro.
Le indagini hanno coinvolto i laureati di 74 università delle 75 ad oggi aderenti al Consorzio (la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia ha aderito al Consorzio successivamente all'avvio delle indagini). Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di oltre 276 mila laureati nel 2017: in particolare, 157 mila laureati di primo livello, 81 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 36 mila laureati a ciclo unico; il Rapporto di AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale ha analizzato oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
Il presente documento riguarda i laureati dell'Università di Parma; il confronto con i relativi dati nazionali è riportato nelle tabelle di sintesi in allegato.
IL PROFILO DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DI PARMA
I laureati nel 2017 dell'Università di Parma coinvolti nel XX Rapporto sul Profilo dei laureati sono 4.580. Si tratta di 2.377 di primo livello, 1.533 magistrali biennali e 653 a ciclo unico; i restanti sono laureati in altri corsi pre-riforma.
Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l'analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e dei laureati magistrali biennali, ma si rimanda alle tabelle di sintesi per i dati sui laureati magistrali a ciclo unico.
Cittadinanza, provenienza e background formativo: il 45,9% dei laureati proviene da fuori regione
La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4,6%: il 5,2% tra i triennali e il 3,6% tra i magistrali biennali.
Il 45,9% dei laureati proviene da fuori regione; in particolare è il 41,1% tra i triennali e il 51,7% tra i magistrali biennali.
È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 63,9% dei laureati: è il 58,6% per il primo livello e il 63,8% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 21,4% dei laureati: è il 25,3% per il primo livello e il 21,4% per i magistrali biennali. Residuale la quota dei laureati con diploma professionale.
Età, regolarità e voto di laurea: 26 anni l'età media alla laurea, voto medio 101,3
L'età media alla laurea è 26,0 anni per il complesso dei laureati, nello specifico di 24,8 anni per i laureati di primo livello e di 27,3 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell'iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.
Il 50,5% dei laureati termina l'università in corso: in particolare è il 50,6% tra i triennali e il 60,1% tra i magistrali biennali.
Il voto medio di laurea è 101,3 su 110: 98,2 per i laureati di primo livello e 105,8 per i magistrali biennali.
Tirocini curriculari, studio all'estero e lavoro durante gli studi: tirocini riconosciuti per il 67,1% dei laureati
Il 67,1% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 70,1% tra i laureati di primo livello e il 68,9% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 79,6% considerando anche coloro che l'hanno svolto solo nel triennio).
Ha compiuto un'esperienza di studio all'estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 10,1% dei laureati: il 6,0% per i triennali e il 13,3% per magistrali biennali (quota che sale al 17,1% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).
Il 64,9% dei laureati ha svolto un'attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 67,5% tra i laureati di primo livello e il 65,5% tra i magistrali biennali.
La soddisfazione per l'esperienza universitaria: l'88,8% dei laureati soddisfatto
Per analizzare la soddisfazione per l'esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l'opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.
L'86,9% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l'83,1% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall'Ateneo, l'80,0% dei laureati considera le aule adeguate. Più in generale, l'88,8% dei laureati si dichiara soddisfatto dell'esperienza universitaria nel suo complesso.
E quanti si iscriverebbero di nuovo all'Università? Il 67,9% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7,6% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.
LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DI PARMA
L'Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 8.615 laureati dell'Università di Parma. I dati si concentrano sull'analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2016 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2012 e intervistati dopo cinque anni.
Data la natura dei laureati magistrali a ciclo unico, caratterizzati da un'elevata prosecuzione degli studi con formazione propedeutica all'avvio delle carriere libero professionali (ad esempio praticantati, specializzazioni), per esigenze di sintesi non si riporta in questa sede l'analisi delle loro performance occupazionali.
Lavoro, i laureati triennali a un anno dalla laurea: tasso di occupazione 74,6% (media italiana 71.1%)
L'Indagine ha coinvolto 2.348 laureati triennali del 2016 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2017).
Il 57,4% dei laureati di primo livello, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire il percorso formativo iscrivendosi ad un corso di secondo livello (marginale la quota di chi si iscrive ad un corso triennale). Dopo un anno il 56,7% risulta ancora iscritto. Per un'analisi più puntuale, pertanto, vengono di seguito fotografate le performance occupazionali dei laureati di primo livello che, dopo la conquista del titolo, hanno scelto di non proseguire gli studi universitari e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro.
Isolando quindi i laureati triennali dell'Università di Parma che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (41,2%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall'Istat, tutti coloro che sono impegnati in un'attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 74,6%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 16,5%.
Tra gli occupati, il 25,9% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 16,1% ha invece cambiato lavoro; il 58,0% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.
Il 25,7% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 44,3% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 9,4% svolge un'attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.).
Il lavoro part-time coinvolge il 31,6% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.156 euro mensili netti.
Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato? Si è presa in esame l'efficacia del titolo, che combina la richiesta della laurea per l'esercizio del lavoro svolto e l'utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese all'università. Sono il 59,1% gli occupati che considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono. Più nel dettaglio, il 49,0% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all'università.
Lavoro, i laureati magistrali biennali a uno e cinque anni dalla laurea
I laureati magistrali biennali del 2016 contattati dopo un anno dal titolo sono 1.473, quelli del 2012 contattati a cinque anni sono 1.524.
A un anno: tasso di occupazione 76.4% (media italiana 73.9%)
Tra i laureati magistrali biennali del 2016 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un'attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari al 76,4%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 15,3%.
Il 24,3% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 17,1% ha invece cambiato lavoro; il 58,6% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.
Il 21,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 40,2% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 7,4% svolge un'attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.).
Il lavoro part-time coinvolge il 20,1% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.202 euro mensili netti.
Il 48,7% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; inoltre, il 41,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi.
A cinque anni: tasso di occupazione 89.7% (media italiana 87.3%)
Il tasso di occupazione dei laureati magistrali biennali del 2012, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari all'89,7%. Il tasso di disoccupazione è pari al 5,6%.
Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 54,4%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 16,0%. Svolge un lavoro autonomo il 21,6%.
Il lavoro part-time coinvolge il 13,9% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.457 euro mensili netti. Il 52,3% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; il 40,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all'università.
Ma dove vanno a lavorare? L'83,5% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 12,1% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (3,6%). L'ambito dei servizi assorbe il 60,2%, mentre l'industria accoglie il 36,7% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell'agricoltura.
Fonte: Università degli Studi di Parma
Operazione "Alto Impatto". Tre cittadini stranieri arrestati dalla Polizia di Stato. Detenevano mezzo chilo di shaboo.
Nell'ambito dell'operazione "Alto Impatto" mirata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei parchi cittadini di Modena, personale della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, dopo una lunga e attenta attività di osservazione e pedinamento, avvenuto anche sui mezzi di trasporto pubblico, ha tratto in arresto due fratelli nigeriani per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo "shaboo" per un peso complessivo pari a 482 grammi e 5 grammi di marijuana.
I due cittadini nigeriani, residenti entrambi in Spagna, in possesso di permesso di soggiorno spagnolo, ma di fatto domiciliati in città, alla discesa dall'autobus sono stati bloccati dagli agenti che a seguito della perquisizione personale estesa al domicilio ha rinvenuto oltre al notevole quantitativo di sostanza stupefacente anche diversi telefoni cellulari, materiale per il preconfezionamento, bilancini di precisione e un ingente somma di denaro.
Sempre nell'ambito di questi controlli è stato individuato e arrestato un cittadino filippino, residente a Modena con regolare permesso di soggiorno, sorpreso nel tentativo di spacciare una dose di sostanza stupefacente ad alcuni avventori giunti sul posto a bordo di un taxi. La successiva perquisizione effettuata all'interno di un garage a lui in uso, ha portato al rinvenimento e sequestro sempre di "shaboo" per un peso pari a 16,3 grammi.
Al termine degli accertamenti di rito i tre sono stati associati presso la locale Casa Circondariale.
Questa mattina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Parma per XXIV Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio.
Durante il suo breve intervento, alla cerimonia di inaugurazione, tenutosi presso l'Auditorium Paganini, ha elogiato il contributo dato dall'ACRI - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa - alla stabilità finanziaria, prezioso per il risparmio degli italiani e dell'intero Paese. A conclusione ha poi promesso di tornare nella nostra città in occasione di Parma 2020, Capitale italiana della Cultura.
Ad accogliere il capo dello Stato, erano presenti il sindaco Federico Pizzarotti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti. La visita del è durata circa un'ora e mezza e ha dato il via alla due giorni del Congresso.
È bastata una piccola distrazione della nonna, che era andata a prenderlo al nido, perché la portiera si chiudesse con le chiavi dentro all'auto. Tempestivo l'intervento degli agenti, che hanno liberato il piccolo rompendo il finestrino.
Modena –
La sua mente deve essere andata subito ai tristi fatti di cronaca, mentre il peggiore degli incubi si materializzava davanti ai suoi occhi: il suo nipotino di due anni chiuso in auto, sotto il sole cocente, mentre, all'interno dell'abitacolo, la temperatura continuava a salire.
Erano le 13 di ieri quando una nonna di 62 anni si è recata, come di consueto, al nido comunale di via Loschi per prendere il nipotino di due. Ha poi sistemato il piccolo sul sedile posteriore, assicurandolo all'apposito seggiolino con le cinture, come prevede la legge. La donna ha fatto poi per mettersi alla guida, ma in quel momento, si è accorta che il bimbo si era divincolato, liberandosi dal seggiolino. Si è quindi spostata dalla sua parte per rimetterlo a posto. Ma proprio qui è entrata in gioco la fatalità: la portiera del lato del guidatore si è chiusa prima che la donna raggiungesse quella posteriore per sistemare il bambino, mentre le chiavi erano rimaste sul cruscotto.
Il bimbo si è quindi trovato imprigionato nell'abitacolo, sotto il sole cocente e ha cominciato ad agitarsi. La nonna ha immediatamente chiamato aiuto e ha allertato la Polizia che ha girato la richiesta di soccorso a una Volante, subito intervenuta. Gli agenti hanno rotto un finestrino e liberato il piccolo, che era accaldato e spaventato. Lo hanno poi portato all'interno dell'asilo, dove è stato reidratato e calmato.
Sul posto è arrivata successivamente anche un'ambulanza che ha trasportato il bimbo, accompagnato dalla nonna, all'ospedale per verificare le sue condizioni di salute dopo il grande spavento.
Automedica e medici per tutto il giorno in Piazza Garibaldi in occasione del trentennale dall'avvio del servizio.
Questa mattina è iniziata la tradizionale "Settimana della Pubblica" organizzata da Assistenza Pubblica Parma Onlus con il patrocinio del Comune di Parma. Fino a domenica 10 giugno eventi e iniziative speciali.
Oggi tutta la cittadinanza è attesa, fino alle 19, per celebrare il trentennale dell' automedica, con "Papa 30 in piazza". Trent'anni dall'avvio del servizio di Automedica, primo di questo tipo in Italia e i militi sono a disposizione per misurare gratuitamente i parametri vitali.
PROGRAMMA "SETTIMANA DELLA PUBBLICA" 2018
MARTEDÌ 5 GIUGNO
Dalle ore 9.00 alle 19.00 "Papa 30 in piazza" (per tutta la cittadinanza)
Festeggiamo il trentennale della prima automedica
italiana. Vi sarà inoltre la possibilità di misurazione
gratuita dei parametri vitali a cura dei medici del servizio.
Parma - Piazza Garibaldi
ore 20.45 "Obiettivo Sicurezza"
La protezione dei volontari in ambito infettivologico
Relatore: dott. Giacomo Magnani
Assistenza Pubblica – Viale Gorizia, 2/A
MERCOLEDÌ 6 GIUGNO
ore 19.00 APERIPIZZA (ingresso a offerta)
In collaborazione con Pizzeria "La Barchetta"
Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
ore 21.30 Coro CAI Mariotti
Appuntamento con il bel canto, grazie al coro nato nel 1970, in senso alla sezione di Parma del Club Alpino Italiano
Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
GIOVEDÌ 7 GIUGNO
ore 20.45 "WONDER" (ingresso libero)
Proiezione del film a cura di Telefono Amico Parma
In collaborazione con Ufficio Cinema – Comune di Parma
Cinema Astra d'Essai - Piazzale Volta, 3
VENERDÌ 8 GIUGNO
ore 19.30 Biciclettata per le vie del centro
Iniziativa per tutti
Ritrovo e arrivo in Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
dalle ore 20.30 Torta fritta e salume (ingresso a offerta)
In collaborazione con Protezione Civile Parma
Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
SABATO 9 GIUGNO
ore 18.00 Inaugurazione nuova Papa 7
nell'ambito del progetto Ambulanza dei desideri,
in memoria di Giuseppe Varesi, con il contributo della Fondazione Assistenza Pubblica Parma
Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
DOMENICA 10 GIUGNO
ore 15.30 "Bimbi in Pubblica!" (ingresso libero)
Pompieropoli (In collaborazione con i Vigili del Fuoco in congedo di Parma)
Ambulanza dei Pupazzi
Educazione Stradale
Simulazioni Di Protezione Civile
Merenda per tutti i piccoli partecipanti
Assistenza Pubblica - Viale Gorizia, 2/A
Maggiori info sulla pagina facebook.
Foto di Francesca Bocchia
Nell'ambito dell'ordinaria attività di controllo del territorio volta alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, personale della Squadra Mobile di Modena ha intercettato due cittadini albanesi, che si aggiravano con atteggiamento sospetto a bordo di una autovettura in zona Fratelli Rosselli.
I due stranieri, di 23 e 26 anni, senza lavoro, trovati in possesso 2.300 euro in contanti, non sono stati in grado di giustificare la provenienza dell'ingente somma di denaro, fornendo risposte evasive e contraddittorie.
Anche la perquisizione all'interno della loro abitazione ha dato esito positivo in quanto, sopra un comò della camera da letto, sono state rinvenute varie confezioni contenenti cocaina, per un peso complessivo di 88 grammi, oltre ad una serie di strumenti utilizzati per la preparazione e il confezionamento in dosi della sostanza stupefacente. Il tutto, unitamente al denaro contante e a cinque telefoni cellulari, è stato sottoposto a sequestro.
I due albanesi sono stati tratti in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e tradotti presso la locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione della Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri di Carpi e quelli di Novi, insieme ai volontari Oipa, sono intervenuti in un campo nomadi tra Carpi e Novi in seguito a una segnalazione e hanno trovato il cane rinchiuso in una gabbia artigianale e con una corda stretta al collo che gli aveva procurato ferite.
CARPI (MO) – Ha solo sette mesi, ma ha già conosciuto la cattiveria umana o, almeno, quella di chi lo teneva rinchiuso in una gabbia artigianale, senza protezione dal sole a picco o dalle intemperie, tra piastrelle rotte e rottami di vario tipo. In più, con una corda al collo così stretta da procuragli ferite al collo.
È stato trovato così, in seguito a una segnalazione, un cucciolo di pitbull, che era detenuto in condizioni disumane in un campo nomadi della Bassa modenese, tra Carpi e Novi di Modena.
Intervenuti sul posto, i Carabinieri di Carpi e di Novi di Modena, insieme ai volontari delle Guardie eco-zoofile Oipa, hanno anche verificato che il cane era privo del microchip obbligatorio per legge.
È stato quindi sequestrato, preso in custodia dalle guardie zoofile e trasferito al canile di Carpi per curare le ferite, quelle fisiche, ma, soprattutto, quelle dell'anima. Per la proprietaria, una nomade di 39 anni, è scattata invece la denuncia per maltrattamento di animali.
La ferita si trova proprio sotto all'occhio. L'esame autoptico ha rilevato anche un'ecchimosi sul labbro. Ma secondo il medico legale il decesso del bimbo di quattro anni è il soffocamento. Resta indagata la mamma 30 enne.
CARPI - Procedono le indagini sulla morte del piccolo Nicolas, il bambino di quattro anni deceduto dopo che la mamma, la 30 enne carpigiana Anna Beltrami, lo aveva trovato riverso sull'erba mentre giocavano a nascondino vicino all'argine del Cavo Lama, a Soliera.
La donna ha sempre detto di essere stata lei stessa a togliere di bocca al figlioletto un giocattolo di gomma, che ne avrebbe provocato il successivo soffocamento. Se da un primo esame il medico legale non aveva rilevato nella bocca e nella gola del bimbo ferite o lesioni, ora dall'autopsia emergono nuovi particolari.
Il piccolo avrebbe una lesione sulla fronte, proprio sopra agli occhi, e un'ecchimosi sul labbro. Ferite che, tuttavia, non sono collegabili al decesso. Secondo il medico legale incaricato dalla Procura, infatti, la causa è l'ipossia, anche se sul piccolo non sono trovate tracce esterne, come macchie sul collo o sotto agli occhi, tipiche di un soffocamento.
Resta quindi da stabilire come Nicolas si sia procurato le ferite alla fronte e al labbro. Secondo la mamma, che resta indagata come atto dovuto per consentire le indagini, e il suo avvocato Luca Brezigar, il bimbo potrebbe essersele procurate durante i concitati momenti che hanno seguito il suo ritrovamento privo di sensi. È stata infatti la mamma a caricarlo in macchina e a portarlo di corsa al Ramazzini di Carpi. Da qui, data la gravità della situazione, Nicholas è stato successivamente trasferito al Policlinico di Modena dove, purtroppo, è deceduto il mattino successivo.
In via Emilia Est un mezzo SETA di ventidue anni ha preso fuoco ieri sera attorno alle 19.30. A metà pomeriggio, invece, un magrebino ha aggredito un autista che lo aveva rimproverato per aver battuto troppo forte contro un vetro.
Utilizzare i mezzi pubblici al posto dell'auto privata aiuterebbe di sicuro l'ambiente. Tuttavia, salire su un autobus sta diventando ogni giorno più rischioso, sia per i passeggeri che per i conducenti.
Nella giornata di ieri, a Modena, lungo la via Emilia, sono stati ben due gli episodi spiacevoli che hanno visto coinvolti due mezzi di Seta. Il primo si è verificato nel pomeriggio in via Emilia Ovest, all'altezza della Comet, quando l'autobus della Linea 9 ha effettuato la fermata. Poco dopo essere ripartito, l'autista si è fermato di nuovo per consentire a tre persone uscite dal lavoro di salire sul mezzo. Appena le porte si sono chiuse, tuttavia, un giovane magrebino ha sferrato un gran colpo contro il finestrino per chiedere di salire anche lui, arrivato in ritardo.
A questo punto, l'autista gli ha aperto la porta, ma lo ha redarguito per la violenza con cui aveva sferrato il colpo contro al vetro, rischiando di romperlo. Il giovane, allora, ha cominciato a provocare il conducente del bus: "Stai calmo, stai calmo...", continuava a ripetere a raffica.
L'autista, infastidito, ha "osato" rispondere con un "Altrimenti?". Il magrebino, allora, è sceso dal mezzo approfittando del fatto che la porta fosse ancora aperta e ha afferrato un sasso con il tentativo di colpire il conducente. Ma questi ha prontamente chiuso la porta e ha avvisato le Forze dell'Ordine. A questo punto, il giovane si è dileguato. All'arrivo della Polizia, gli altri passeggeri hanno testimoniato a favore del dipendente Seta.
Da via Emilia Ovest, ci spostiamo in via Emilia Est, dove, alle 19.30 circa un altro mezzo Seta, un "veterano" con alle spalle ventidue anni di onorato servizio, ha preso fuoco per un guasto meccanico.
Durante la corsa della Linea 1, alcuni passeggeri hanno segnalato all'autista un odore acre, come di cavi bruciati, che sembrava provenire da sotto il mezzo. Poco dopo, un automobilista di passaggio ha segnalato la presenza di fumo proveniente proprio dalla parte posteriore. Il conducente ha quindi accostato e ha chiamato i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a domare le fiamme prima che si propagassero.
È il quinto mezzo Seta ad andare a fuoco nel giro di un mese, e il nono in quattordici mesi.