L'inquietante episodio a Camposanto, nella Bassa modenese. A scoprire il cadavere dell'81 enne Edvige Zucchini è stato il genero. La Procura indaga sul comportamento della figlia.
CAMPOSANTO (MO) – Ogni giorno si recava a far visita all'anziana madre, che abita nella casa accanto a quella dove vivono lei e il marito. Le visite sono continuate assiduamente anche nell'ultima settimana, ma l'81 enne Edvige Zucchini era morta da almeno sette giorni.
A dare l'allarme è stato il genero, insospettito dall'odore nauseabondo che proveniva dalla casa della suocera, in via Prato Grasso al Bosco della Saliceta, appena fuori Camposanto. Entrando nella casa ha infatti scorto il corpo dell'anziana donna, sdraiato sul letto e ormai irriconoscibile per l'avanzato stato di decomposizione, accelerato dalle alte temperature di questi giorni.
L'uomo ha quindi avvertito i Carabinieri, informandoli della macabra scoperta. Sul posto sono intervenuti i militari di San Felice e il nucleo investigativo di Carpi, mentre è stata allertata anche la Medicina Legale.
I primi accertamenti sembrerebbero indicare che l'81 enne sarebbe deceduta per cause naturali. Tuttavia, lo strano comportamento della figlia, che non ha immediatamente denunciato il decesso della madre, continuando a farle visita come se nulla fosse, nascondendone, di fatto, il cadavere, ha portato all'apertura di un'inchiesta.
Non solo saranno effettuati esami autoptici più approfonditi per verificare le effettive cause della morte e accertare se c'è stata qualche responsabilità, ma la stessa figlia dovrà rendere conto del suo comportamento.
Nella serata di ieri, nel corso del servizio di controllo del territorio, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino gambiano di 21 anni per spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare gli agenti, nelle immediate adiacenze di un di un'area giochi per bambini al parco Pertini, hanno notato due individui sospetti, uno dei quali a bordo di una bicicletta e l'altro a piedi, intenti a scambiarsi qualcosa.
Sottoponendo a controllo i due, il ventunenne in bici è stato trovato in possesso, occultata ancora nel pugno della mano, di una dose di Marjuana di grammi 1,8, e di un ulteriore busta di cellophane occultata negli slip, per un totale di grammi 10,30 di sostanza stupefacente del tipo Marjuana, nonché di una banconota da 10 Euro appena fornita dall'altro ragazzo, 48enne modenese, per comprare la dose.
Il gambiano, richiedente asilo politico, nullafacente, destinatario di rintraccio per notifica di un Ordine di esecuzione per la carcerazione e contestuale sospensione dello stesso per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, è stato arrestato e trattenuto, su disposizione dell'A.G., presso le celle di sicurezza della locale Questura, mentre l'italiano, tossicodipendente, è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito.
Nei confronti dello straniero è stata attivata la procedura per la revoca dell'accoglienza assistita.
L'ennesima lite fra due vicini di casa, residenti nel Comune di Carpi, il primo di 59 anni e l'altro di 83, ha portato qualche giorno fa ad una denuncia nei confronti di quest'ultimo.
Il motivo, la presenza di numerosi piccioni che quotidianamente facevano visita alla persona anziana rea, a dire del 59enne, di dargli da mangiare. Alle continue richieste di non dar loro cibo poiché arrivano in stormi, sporcano e creano fastidio, l'anziano ha replicato addirittura minacciando il vicino di sparargli alle gambe.
L'uomo preoccupato per la sua incolumità si è quindi recato presso il locale Commissariato di PS dove ha raccontato tutti agli Agenti che da accertamenti specifici hanno appurato che l'anziano era in possesso di regolare porto d'armi e deteneva due fucili e diverse munizioni.
Si è proceduto quindi alla denuncia dell'83enne per minaccia aggravata e al sequestro preventivo delle armi e delle munizioni in attesa del provvedimento di revoca dell'autorizzazione da parte del Prefetto.
Ieri pomeriggio, la Polizia di Modena ha prestato soccorso ad una donna che, in evidente stato di agitazione, cercava aiuto poiché minacciata ed inseguita dal marito violento. Gli operatori sono tempestivamente intervenuti in strada Montanara, proprio nel momento in cui l'uomo le ha strappato di mano il cellulare e lo ha gettato in un vicino canale.
Il rapporto fra i due, sposati dal 2016, si è definitivamente interrotto nel mese scorso per volontà della moglie, a causa di numerosi episodi di gelosia e comportamenti aggressivi del giovane, mai denunciati alle Forze dell'Ordine.
Il marocchino, che non ha mai accettato la separazione, ha continuato a cercarla e presentandosi sul posto di lavoro della donna, si è offerto di accompagnarla in auto a casa. La giovane, accettando per paura di una scenata che l'avrebbe compromessa in ambito lavorativo, dopo averci pranzato insieme, si è accorta dello strano percorso utilizzato dal marito che portava fuori dal centro abitato.
Accostato il veicolo, l'uomo l'ha implorata di ritornare insieme, cercando un approccio amoroso ma al rifiuto della moglie, le ha chiesto di ucciderlo fornendogli una forbice ed un coltellino. La donna, inorridita dalla richiesta, ha gettato gli arnesi nel corso d'acqua scatenando la reazione del marito che ha indirizzato l'autovettura verso il canale al grido "Se non torni con me, ci ammazziamo tutti e due", fermandola in bilico sull'argine del canale. Riuscendo a divincolarsi, la donna ha tentato di allontanarsi scappando e chiamando nel mentre la Polizia che è tempestivamente giunta a prestarle soccorso.
I due sono stati accompagnati presso la Questura per accertamenti, dove la signora ha sporto querela nei confronti dell'uomo, clandestino sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per reati di droga. Nei confronti del marocchino è scattato l'arresto per violenza privata ed è stato trattenuto nelle celle di sicurezza, dove in preda ad una presumibile crisi d'ansia, si è procurato abrasioni alla fronte per le quali è stato trasferito presso l'Ospedale di Baggiovara, in attesa di processo con rito direttissimo.
Salto di corsia in tangenziale, guard rail distrutto. Disagi al traffico anche per consentire i lavori di messa in sicurezza della barriera danneggiata dall'autocarro. Polizia municipale sul posto per regolare la viabilità.
Modena -
Verso le ore 9.20 della mattinata di ieri, martedì 12 giugno, un autocarro che procedeva nella corsia di sorpasso della tangenziale Pasternak di Modena, in direzione Milano, all'altezza dell'uscita 7 ha fatto un salto di corsia che lo ha catapultato contro mano nella carreggiata in direzione Bologna, falciando il guard rail centrale.
Fortunatamente l'incidente non ha coinvolto altri veicoli e il conducente del camion è rimasto illeso. Significativi sono però stati i disagi al traffico. Sul posto per svolgere il servizio di viabilità la Polizia municipale di Modena, mentre il sinistro è stato rilevato dalla Polizia stradale.
Per tutta la mattinata il tratto della corsia di sorpasso in direzione Bologna, tra le uscite 7 e 10 è stato chiuso al traffico per sgomberare la strada dal mezzo pesante, ripulire la carreggiata dal gasolio perso dall'automezzo e, soprattutto, per i rischi che il guard rail pesantemente danneggiato e ripiegato verso l'interno della strada avrebbe costituito per i veicoli in transito.
Verso le 12, coordinati dal Servizio Manutenzione dei Lavori pubblici del Comune, sono iniziati i lavori di messa in sicurezza provvisoria del guard rail, che hanno comportato l'asportazione del tratto incidentato e la collocazione temporanea di new jersy in plastica per separare le carreggiate di marcia della tangenziale. Nel primo pomeriggio I lavori hanno richiesto la chiusura di un breve tratto delle corsie di sorpasso di entrambe le direzioni di marcia, in prossimità dell'uscita 7. Poco dopo le 15 la situazione era completamente ripristinata e il traffico ha ripreso a scorrere regolarmente.
Già nei prossimi giorni si procederà alla riparazione definitiva del guard rail con l'installazione della barriera permanente.
Temporale e vento forte ieri pomeriggio a Parma e provincia. Le precipitazioni che si sono abbattute sulla città sono state un evento eccezionale. Il vento è aumentato da 7 km a 54 km/h in meno di un'ora. L'intensità è stata acuita dalla pioggia molta intensa.
L'incidente più grave si è verificato verso le 16. Un grosso ramo ha ferito una signora che stava transitando in bicicletta al Parco Ducale, poco prima che venisse chiuso. Si tratta di una signora anziana che è stata subito soccorsa dal 118 e trasportata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore.
Al fine di verificare opportunamente tutte le alberature questa mattina il Giardino Pubblico resterà chiuso per le verifiche agronomiche del caso.
Da ieri pomerggio sono in corso i sopralluoghi da parte dei tecnici dell'ufficio del Verde Pubblico (che sovrintende ai 40.000 alberi che compongono il patrimonio arboreo del Comune di Parma) che hanno verificato la caduta di un grosso ramo sulla recinzione di una casa privata in Viale Mentana. La porzione di alberatura è stata messa in sicurezza e la pianta verrà rimossa.
In via Sidoli sono cadute ramaglie di piccole dimensioni, senza danni. In Stradello Gronchi è caduto un pioppo, dall'adiacente area ex militare, messo subito in sicurezza. In via Pontasso è caduto un albero da una villa privata che ha colpito un'auto fortunatamente senza danni alle persone.
Il Comune di Parma vuole anche precisare che la manutenzione del verde pubblico di Parma avviene con costanza ed è stata fatta da poco tempo la rimonda del secco e tutti gli alberi sono soggetti ad uno screening costante.
Tragico incidente nella tarda mattina di oggi sul raccordo A1-A14 all'altezza di Bologna. Due persone sono rimaste ferite e una purtroppo è deceduta. Autostrade per l'Italia comunica che lo scontro ha coinvolto tre mezzi pesanti di cui una cisterna che, oltre ad occupare l'intera carreggiata, ha urtato lo spartitraffico con la Tangenziale di Bologna. Sono prontamente intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i soccorsi sanitari e meccanici oltre al personale della Direzione del 3° Tronco di Bologna.
Sul Raccordo di Casalecchio è stato chiuso il tratto tra l'uscita di Bologna Casalecchio ed il bivio con l'A14 in direzione di Ancona.
Per gli utenti che dall'A1 sono diretti sulla A14 si consiglia di uscire a Bologna Casalecchio per poi prendere la Tangenziale di Bologna, e rientrare in A14 a Bologna Arcoveggio.
Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità saranno diramati tramite: i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24 e su Sky TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del Digitale Terrestre); sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD; sul sito www.autostrade.it; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21, attivo 24 ore su 24.
12 giugno 2018
Nella mattina di oggi, nell'Aula Convegni del Complesso Universitario San Geminiano di Modena, si è svolto il corso di formazione "La violenza di genere. Profili sostanziali, processuali e modalità operative", iniziativa che ha come promotori la Questura di Modena e l'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione sulla Legalità e contro le Mafie e con il Comune di Modena.
L'evento, preceduto dai saluti introduttivi pronunciati dal Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Luigi Foffani, e del Questore di Modena dott. Filippo Santarelli, è dedicato alla violenza di genere, analizzata da un punto di vista sostanziale, attraverso i contributi del dott. Francesco Diamanti, assegnista di Ricerca dell'Università Ferrara e professore a contratto Unimore, processuale, su cui si è soffermato l'avv. Guido Sola, Presidente della Camera penale di Modena, e operativo, seguito dalla dott.ssa Maria Laura Barbera, Primo Dirigente Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena.
Con il termine "violenza di genere" si intende ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica, subita in particolare dalle donne, incluse le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà che avvenga nella vita pubblica o privata. La violenza di genere è intesa come una forma di squilibrio relazionale, dove il desiderio di controllo e possesso si articola nell'esercizio di potere finalizzato al dominio di un'altra persona.
Questo è il terzo appuntamento, frutto della collaborazione fra la Polizia di Stato e il Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore, riguardante tematiche di diritto penale e di polizia, di grande attualità e interesse pratico per tutte le forze dell'ordine e per la Polizia Municipale.
Il seminario si è svolto nell'attuazione delle direttive contenute nel "Patto per Modena Sicura" che prevede forme di aggiornamento integrato tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, finalizzate ai diversi aspetti di prevenzione e gestione dei fenomeni che minacciano la sicurezza urbana.
Nel primo semestre 2018, la Squadra Volante di Modena, ha attivato per ben 86 volte il noto protocollo "EVA", acronimo di Esame Violenze Agite, che codifica in linee guida le "best practices" per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere. La Polizia Anticrimine inoltre ha emesso un totale di 18 ammonimenti per violenza domestica e per stalking.
Si ricorda che è attivo il numero rosa 1522, servizio gratuito di pubblica utilità della rete nazionale antiviolenza, attivo 24 h su 24, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari opportunità, che si occupa della tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica, attraverso una rete di case-rifugio, criteri di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione da violenza domestica e stalking. Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri, incardinato presso la Direzione Centrale Polizia Criminale.
Danneggiato un cavo di media tensione durante lavori di scavo in via Einstein. Scattano le protezioni alla cabina primaria di via toscana.
Parma, 11 giugno 2018 -
Questo pomeriggio, verso le 14,45, una ditta che stava effettuando lavori di scavo in Via Einstein ha urtato un cavo di media tensione nel sottosuolo. Il cavo distribuisce l'elettricità alla zona ad una tensione di 15.000 Volt, ed è connesso direttamente alla cabina di trasformazione primaria di Via Toscana, che a sua volta preleva l'elettricità dalla rete ad alta tensione (132.000 Volt) di TERNA per distribuirla a buona parte del centro città e nella zona est.
Il danneggiamento del cavo in Via Einstein ha fatto scattare immediatamente le protezioni sulla linea di media tensione ed anche alla cabina primaria di Via Toscana. Pertanto buona parte del centro cittadino e della zona est (zone del centro, Vie San Paolo, Rasori, Casa Bianca, La Grola, San Lazzaro, Portilia, Toscana, Milazzo, Stadio Tardini, Caprazzucca, Lungoparma, Barilla Center per citarne solo alcune) sono rimaste senza elettricità.
Subito coordinate dal centro di telecontrollo aziendale, sono accorse le squadre di pronto intervento che hanno cominciato a risolvere l'interruzione, dapprima ripristinando l'erogazione dalla cabina primaria di Via Toscana, e poi andando a ricollegare le cabine di media tensione. Alle ore 15,10 circa, gran parte delle zone interessate dalla interruzione era stato rialimentato, con l'esclusione di Via Einstein, Via Galimberti, Via Zarotto, Via Battei e zone limitrofe, dove la mancanza di elettricità si protraeva fin verso alle 16.
Iren ringrazia i cittadini per la collaborazione e si scusa per gli involontari disagi.
La cagnolina è stata aggredita in strada mentre era al guinzaglio di un 87enne cardiopatico, all'ospedale per lo choc. La Polizia municipale ha identificato il fuggitivo: denunciato e animali sequestrati.
11 giugno 2018
Due Rottweiler di grossa taglia senza guinzaglio e museruola hanno aggredito e ucciso in strada una cagnolina, una Bichon maltese, mentre era al guinzaglio del padrone, un 87enne che, cardiopatico, è stato ricoverato al Policlinico per lo choc. Il padrone dei due Rottweiler, invece, si è allontanato con i cani. La Polizia municipale lo ha identificato alcune ore dopo, incrociando le testimonianze raccolte, vecchie segnalazioni e indizi ricavati dai Social, per poi denunciarlo: si tratta di un 32enne di Serramazzoni, D.C. le iniziali. In accordo con il magistrato, i due cani sono stati sequestrati e sono in custodia al Canile comunale.
È successo nel tardo pomeriggio di sabato 9 giugno in via San Giovanni Bosco a Modena. L'anziano, di origine rumena, residente da tempo nel quartiere, stava rientrando da una passeggiata nel parchetto vicino alla chiesa con la cagnolina al guinzaglio quando intorno alle 18.15 è stato raggiunto dai due Rottweiler di colore nero e marrone, liberi e seguiti a pochi metri di distanza da chi pareva essere il loro padrone. I due cani hanno aggredito la cagnolina, azzannandola a più riprese, con l'anziano che ha cercato di sottrarla alla loro furia tirandola con il guinzaglio. Per lo sforzo si è anche procurato delle ferite alla mano (la prognosi è di dieci giorni).
Ai due animali sono bastati pochi minuti per lasciare la bestiola senza vita sull'asfalto. A quel punto il loro padrone è intervenuto prendendoli per il manico da conduzione che portavano sulla pettorina scura e si è allontanato di buon passo in direzione di via Divisione Acqui, senza particolari parole di scuse e limitandosi a rassicurare l'anziano e le persone che nel frattempo stavano accorrendo con un laconico: "Porto a casa i cani e torno subito".
L'anziano è stato soccorso dal 118, mentre la Polizia municipale, giunta sul posto pochi minuti dopo l'aggressione, ha iniziato a raccogliere testimonianze ed elementi per risalire all'identità della persona scappata. All'identificazione si è arrivati in tarda serata recuperando una vecchia segnalazione riferita a due Rottweiler su di un furgone, proprio in quella zona della città. Il furgone apparteneva a una persona di Serramazzoni le cui immagini postate sui Social per gli operatori della Polizia municipale hanno rappresentato ben più di un indizio: foto di lui corrispondenti alla descrizione dei testimoni e anche diverse dedicate a due Rottweiler del tutto simili a quelli che avevano ucciso la cagnolina.
Non solo, mentre il 32enne risiede a Serramazzoni, la madre abita proprio nella zona di via Divisione Acqui, a due passi da dove si sono svolti i fatti. Coordinandosi con il magistrato di turno, la Polizia municipale è quindi andata a casa della madre dove ha trovato sia i due cani, poi affidati al Canile, sia il giovane, che è stato accompagnato al Comando dove è stata formalizzata la denuncia per l'uccisione dell'animale e per le lesioni colpose.