Nell'ambito di controlli antidroga svolti dalla Squadra Mobile nel territorio della provincia di Modena, a seguito di segnalazione, gli agenti hanno rintracciato il 47enne presso la propria abitazione in Formigine, all'interno della quale sono stati rivenuti oltre 14 kg di hashish, suddivisi in 8 mattonelle, il cui valore sul mercato illegale è di oltre 60.000 euro, e 73,6 grammi di marijuana occultati dentro una scatola di attrezzi e nel garage. L'uomo, di professione meccanico, aveva forse ritenuto che lo stupefacente, mimetizzato tra gli attrezzi del mestiere, potesse passare inosservato ad un eventuale controllo delle Forze dell'Ordine.
Oltre alla sostanza stupefacente, è stata sequestrata una somma di denaro di circa 15.000 euro in banconote di vario taglio, custodita all'interno di un armadio, nonché del materiale per il confezionamento della droga. Personale della Polizia di Stato l'ha tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L'uomo, come disposto dal Magistrato di turno, è stato associato alla locale Casa Circondariale.
Ieri sera un 56 enne di Soliera è finito in un canale mentre viaggiava da Novi a Concordia. Eroe per caso un carpigiano, che ha aiutato l'uomo a uscire dalla vettura. L'uomo è stato ricoverato all'ospedale di Baggiovara. Le sue condizioni sarebbero gravi
NOVI DI MODENA – Stava percorrendo la SP8 da Novi in direzione di Concordia, quando, all'altezza del ponte sul canale Collettore Acque Basse, ha notato un'auto nel canale e un uomo che a fatica cercava di uscire dalla vettura. Così, senza pensarci due volte, si è gettato nell'acqua è ha aiutato il malcapitato a liberarsi dalla prigione delle lamiere.
Così, mercoledì sera, attorno alle 20.30, un automobilista di passaggio si è trasformato in "eroe per caso", salvando la vita a un 56 enne di Soliera che aveva sbandato finendo con la vettura dritto nel canale. Dopo aver tranquillizzato il solierese, il salvatore ha avvertito anche il 118.
Sul posto è intervenuta un'ambulanza e un'auto medica, ma anche i Carabinieri e la Polizia Municipale per i primi accertamenti e i rilievi del caso. Mentre i sanitari prestavano le prime cure al 56 enne, la Municipale lo ha sottoposto all'alcool test, che sarebbe risultato positivo. L'uomo è poi stato trasportato con urgenza all'ospedale di Baggiovara.
Nel frattempo, sono arrivati anche i Vigili del Fuoco con una squadra di sommozzatori provenienti da Bologna, che si sono accertati prima di tutto che non ci fossero altre persone coinvolte nell'incidente, magari ancora intrappolate in auto o nel canale. Una volta appurato che l'uomo "aveva fatto tutto da solo", hanno provveduto al recupero dell'auto.
Falso allarme dirottamento aereo per un codice radio sbagliato. L'incredibile fatto è accaduto martedì 26 giugno all'aeroporto John F. Kennedy di New York. Il pilota del volo 1623 JetBlue diretto a Los Angeles delle 19.30 ora locale, ha pigiato il tasto che segna erroneamente un dirottamento a bordo.
Decine di agenti di polizia, ambulanze, uomini dell'Fbi, del Dipartimento di Sicurezza Nazionale e vigili del fuoco hanno circondato il volo, salendo a bordo e intimando ai passeggeri già terrorizzati ad alzare le mani in alto, costringendoli a restare così per diversi minuti. Un portavoce della JetBlue ha definito l'incidente un falso allarme: "Mentre la comunicazione è stata ristabilita usando i canali radio alternativi, l'aereo è stato ispezionato per diversi minuti senza che venisse trovata alcuna minaccia alla sicurezza".
Il pilota, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", voleva solo comunicare di avere problemi radio e invece per errore ha usato il codice che segnala un dirottamento, allertando così, senza ragione, i mezzi di sicurezza e decine di poliziotti. Ci sono voluti 90 minuti prima che l'aereo potesse lasciare l'aeroporto di New York.
Un anno fa l'incauto acquisto, ma ben presto quella che poteva rivelarsi una semplice truffa si è rivelata una vera e propria estorsione, con minacce di morte alla famiglia della vittima, che poi trovato la forza di denunciare il suo aguzzino ai Carabinieri. L'uomo è stato arrestato.
SOLIERA (MO) – Quel televisore al plasma con uno schermo di grandi dimensioni, propostogli per 1300 euro da un 22 enne tunisino sembrava proprio un affare, ma dopo aver bonificato al venditore a prima trance della cifra, la trattativa si è arenata perché la TV non viene mai consegnata.
L'incauto acquisto poteva fermarsi alla truffa, invece, per un imprenditore solierese di 48 anni, gestore di alcuni impianti sportivi, è invece iniziato un incubo durato un anno intero. Il tunisino, infatti, comincia con le richieste di denaro, che si fanno sempre più pressanti, al punto da arrivare a minacciare di morte l'imprenditore e i suoi figli. E per dimostrare di "fare sul serio", gli invia anche una fotografia di se stesso mentre impugna una pistola.
Il solierese, preoccupato per l'incolumità dei suoi familiari, paga e continua a pagare. In 64 diversi bonifici, l'uomo consegna al suo aguzzino ben 50 mila euro. Alla fine, stanco delle minacce e dalle continue richieste di denaro, trova la forza di denunciare tutto ai Carabinieri di Carpi.
Dopo aver svolto i dovuti accertamenti, gli uomini dell'Arma fanno scattare la trappola. L'imprenditore fissa un incontro con il tunisino per la consegna del denaro. Quello che l'estorsore no sa, è che e banconote sono "segnate" e i militari intervengono durante il passaggio, quindi in flagranza di reato. Per il 22 enne, con all'attivo precedenti per diversi reati, tra cui spaccio di stupefacenti, contrabbando e ricettazione, sono scattate le manette con l'accusa di estorsione continuata e aggravata. Un altro reato che si aggiunge al suo poco edificante "medagliere". Il 48 enne imprenditore, invece, può finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Da "Vita sociale" a "Se stasera sono qui", da "Come mi vedono gli altri" a "Mi sono innamorato dite": Luigi Tenco, le sue canzoni e le sue parole sono il filo conduttore della quinta edizione del Festival della Parola di Parma, organizzato dall'associazione culturale Rinascimento 2.0, in programma alla Pergola della Corale Verdi, sino al 27 giugno 2018.
Il secondo appuntamento, svoltosi ieri sera, ha ospitato Susanna Binacchi e Suor Rita Quaretti con il dibattito Cara maestra, dando voce alle suore Maestre Luigine di Parma, la più antica istituzione educativa della città, che hanno cresciuto tante generazioni di studenti e ai loro ex allievi.
Spazio anche a Vita social(e) con una domanda per tutti: si vive sempre più virtualmente, siamo certi che siamo noi ad usare i social e non il contrario? A discuterne i ragazzi di Radio Immaginaria, che lo scorso aprile ha deciso di lasciare i social, Nicola Zamperini, giornalista e autore di "Manuale di disobbedienza digitale" e Giuliana Laurita, coordinatrice del Master in Social Media and Digital PR presso IED, Milano.
Lo spettacolo è stato dedicato al Viaggio di Nicola Calipari con due attori, Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani, che hanno ripercorso insieme alla giornalista Giuliana Sgrena, liberata dallo stesso Calipari, la storia dello 007 italiano in un viaggio verso l'aeroporto dove l'euforia diventa all'improvviso tragedia.
Foto di Francesca Bocchia
Ultimo appuntamento con il Festival della Parola
Oggi, 27 giugno, ultimo giorno del Festival, sarà di scena l'incontro Come mi vedono gli altri con Katia Ricciarelli, soprano e attrice, Artemio Cabassi, costumista e regista teatrale e Andrea Merli, melomane, critico musicale e Impiccione Viaggiatore del programma La Barcaccia di RAI Radio 3. Riflessioni sull'Italia e sul costume italico visti dal palcoscenico - attraverso la testimonianza di una delle più grandi dive del nostro tempo - ma anche nella vita di ognuno perché, con le parole di Tenco, "la mia paura è che a vedereme come sono io potrei rimanere deluso". Alle 21,30 in prima assoluta Ginevra di Marco interpreta Luigi Tenco in Mi sono innamorato di te (perchénon avevo niente da fare) accompagnata da Francesco Magnelli (tastiere e samples) e Andrea Salvatori (chitarre) e i Filarmonici dell'Opera Italiana (Gabriele Bellu e Francesco Bonacini al violino, Pietro Scalvinialla viola, Marco Ferri al violoncello).
L'inquietante episodio a Camposanto, nella Bassa modenese. A scoprire il cadavere dell'81 enne Edvige Zucchini è stato il genero. La Procura indaga sul comportamento della figlia.
CAMPOSANTO (MO) – Ogni giorno si recava a far visita all'anziana madre, che abita nella casa accanto a quella dove vivono lei e il marito. Le visite sono continuate assiduamente anche nell'ultima settimana, ma l'81 enne Edvige Zucchini era morta da almeno sette giorni.
A dare l'allarme è stato il genero, insospettito dall'odore nauseabondo che proveniva dalla casa della suocera, in via Prato Grasso al Bosco della Saliceta, appena fuori Camposanto. Entrando nella casa ha infatti scorto il corpo dell'anziana donna, sdraiato sul letto e ormai irriconoscibile per l'avanzato stato di decomposizione, accelerato dalle alte temperature di questi giorni.
L'uomo ha quindi avvertito i Carabinieri, informandoli della macabra scoperta. Sul posto sono intervenuti i militari di San Felice e il nucleo investigativo di Carpi, mentre è stata allertata anche la Medicina Legale.
I primi accertamenti sembrerebbero indicare che l'81 enne sarebbe deceduta per cause naturali. Tuttavia, lo strano comportamento della figlia, che non ha immediatamente denunciato il decesso della madre, continuando a farle visita come se nulla fosse, nascondendone, di fatto, il cadavere, ha portato all'apertura di un'inchiesta.
Non solo saranno effettuati esami autoptici più approfonditi per verificare le effettive cause della morte e accertare se c'è stata qualche responsabilità, ma la stessa figlia dovrà rendere conto del suo comportamento.
Nella serata di ieri, nel corso del servizio di controllo del territorio, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino gambiano di 21 anni per spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare gli agenti, nelle immediate adiacenze di un di un'area giochi per bambini al parco Pertini, hanno notato due individui sospetti, uno dei quali a bordo di una bicicletta e l'altro a piedi, intenti a scambiarsi qualcosa.
Sottoponendo a controllo i due, il ventunenne in bici è stato trovato in possesso, occultata ancora nel pugno della mano, di una dose di Marjuana di grammi 1,8, e di un ulteriore busta di cellophane occultata negli slip, per un totale di grammi 10,30 di sostanza stupefacente del tipo Marjuana, nonché di una banconota da 10 Euro appena fornita dall'altro ragazzo, 48enne modenese, per comprare la dose.
Il gambiano, richiedente asilo politico, nullafacente, destinatario di rintraccio per notifica di un Ordine di esecuzione per la carcerazione e contestuale sospensione dello stesso per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, è stato arrestato e trattenuto, su disposizione dell'A.G., presso le celle di sicurezza della locale Questura, mentre l'italiano, tossicodipendente, è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito.
Nei confronti dello straniero è stata attivata la procedura per la revoca dell'accoglienza assistita.
L'ennesima lite fra due vicini di casa, residenti nel Comune di Carpi, il primo di 59 anni e l'altro di 83, ha portato qualche giorno fa ad una denuncia nei confronti di quest'ultimo.
Il motivo, la presenza di numerosi piccioni che quotidianamente facevano visita alla persona anziana rea, a dire del 59enne, di dargli da mangiare. Alle continue richieste di non dar loro cibo poiché arrivano in stormi, sporcano e creano fastidio, l'anziano ha replicato addirittura minacciando il vicino di sparargli alle gambe.
L'uomo preoccupato per la sua incolumità si è quindi recato presso il locale Commissariato di PS dove ha raccontato tutti agli Agenti che da accertamenti specifici hanno appurato che l'anziano era in possesso di regolare porto d'armi e deteneva due fucili e diverse munizioni.
Si è proceduto quindi alla denuncia dell'83enne per minaccia aggravata e al sequestro preventivo delle armi e delle munizioni in attesa del provvedimento di revoca dell'autorizzazione da parte del Prefetto.
Ieri pomeriggio, la Polizia di Modena ha prestato soccorso ad una donna che, in evidente stato di agitazione, cercava aiuto poiché minacciata ed inseguita dal marito violento. Gli operatori sono tempestivamente intervenuti in strada Montanara, proprio nel momento in cui l'uomo le ha strappato di mano il cellulare e lo ha gettato in un vicino canale.
Il rapporto fra i due, sposati dal 2016, si è definitivamente interrotto nel mese scorso per volontà della moglie, a causa di numerosi episodi di gelosia e comportamenti aggressivi del giovane, mai denunciati alle Forze dell'Ordine.
Il marocchino, che non ha mai accettato la separazione, ha continuato a cercarla e presentandosi sul posto di lavoro della donna, si è offerto di accompagnarla in auto a casa. La giovane, accettando per paura di una scenata che l'avrebbe compromessa in ambito lavorativo, dopo averci pranzato insieme, si è accorta dello strano percorso utilizzato dal marito che portava fuori dal centro abitato.
Accostato il veicolo, l'uomo l'ha implorata di ritornare insieme, cercando un approccio amoroso ma al rifiuto della moglie, le ha chiesto di ucciderlo fornendogli una forbice ed un coltellino. La donna, inorridita dalla richiesta, ha gettato gli arnesi nel corso d'acqua scatenando la reazione del marito che ha indirizzato l'autovettura verso il canale al grido "Se non torni con me, ci ammazziamo tutti e due", fermandola in bilico sull'argine del canale. Riuscendo a divincolarsi, la donna ha tentato di allontanarsi scappando e chiamando nel mentre la Polizia che è tempestivamente giunta a prestarle soccorso.
I due sono stati accompagnati presso la Questura per accertamenti, dove la signora ha sporto querela nei confronti dell'uomo, clandestino sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per reati di droga. Nei confronti del marocchino è scattato l'arresto per violenza privata ed è stato trattenuto nelle celle di sicurezza, dove in preda ad una presumibile crisi d'ansia, si è procurato abrasioni alla fronte per le quali è stato trasferito presso l'Ospedale di Baggiovara, in attesa di processo con rito direttissimo.
Salto di corsia in tangenziale, guard rail distrutto. Disagi al traffico anche per consentire i lavori di messa in sicurezza della barriera danneggiata dall'autocarro. Polizia municipale sul posto per regolare la viabilità.
Modena -
Verso le ore 9.20 della mattinata di ieri, martedì 12 giugno, un autocarro che procedeva nella corsia di sorpasso della tangenziale Pasternak di Modena, in direzione Milano, all'altezza dell'uscita 7 ha fatto un salto di corsia che lo ha catapultato contro mano nella carreggiata in direzione Bologna, falciando il guard rail centrale.
Fortunatamente l'incidente non ha coinvolto altri veicoli e il conducente del camion è rimasto illeso. Significativi sono però stati i disagi al traffico. Sul posto per svolgere il servizio di viabilità la Polizia municipale di Modena, mentre il sinistro è stato rilevato dalla Polizia stradale.
Per tutta la mattinata il tratto della corsia di sorpasso in direzione Bologna, tra le uscite 7 e 10 è stato chiuso al traffico per sgomberare la strada dal mezzo pesante, ripulire la carreggiata dal gasolio perso dall'automezzo e, soprattutto, per i rischi che il guard rail pesantemente danneggiato e ripiegato verso l'interno della strada avrebbe costituito per i veicoli in transito.
Verso le 12, coordinati dal Servizio Manutenzione dei Lavori pubblici del Comune, sono iniziati i lavori di messa in sicurezza provvisoria del guard rail, che hanno comportato l'asportazione del tratto incidentato e la collocazione temporanea di new jersy in plastica per separare le carreggiate di marcia della tangenziale. Nel primo pomeriggio I lavori hanno richiesto la chiusura di un breve tratto delle corsie di sorpasso di entrambe le direzioni di marcia, in prossimità dell'uscita 7. Poco dopo le 15 la situazione era completamente ripristinata e il traffico ha ripreso a scorrere regolarmente.
Già nei prossimi giorni si procederà alla riparazione definitiva del guard rail con l'installazione della barriera permanente.