Il ministero della Salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, l'immediato ritiro di alcuni lotti di due tipologie di formaggio ritenuti pericolosi, per la presenza di Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC gene eae sg O26). Oggetto dei ritiri sono il formaggio del marchio “Tessaro”. Il nome di denominazione di vendita sono: “Form. Il saporito di M.l.c Quarto” e “FORM. il SAPORITO di MONTAGNA L.C.”. Il nome del produttore è il Caseificio sociale Predazzo e Moena (ITALIA 42/012 CEE) con sede dello stabilimento in via Fiamme Gialle, 48 a Pedrazzo. I numeri di lotto incriminati sono rispettivamente del “Form. Il saporito di M.l.c Quarto” il BT2331224 e il BT040125 con scadenza 23.12.24-04.01.25 “FORME TAGLIATE A QUARTI 2,5 KG CIRCA” e del “FORM. il SAPORITO di MONTAGNA L.C.”i numeri di lotto L.24197-L.24201-L.24205 “FORME INTERE DA CIRCA 10 Kg”. Le confezioni sono riconoscibili dalla forma di formaggio a marchio “Il Saporito di Montagna”. Sulla forma è presente il disegno di una mucca e alcuni fiori mentre le forme tagliate a quarti sono di circa 2,5 kg, per un totale di 10 kg. Per i clienti che hanno preso una forma piccola, fare attenzione alla grafica rossa e gialla sulla superficie. Si evidenzia tuttavia che la nota di richiamo del ministero della Salute è del 25/11/2024, pubblicata solo oggi., con un ritardo di 10 giorni. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda i possessori a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso. Cos’è l’Escherichia coli? Escherichia coli è un germe il cui habitat naturale è l’intestino dell’uomo e di altri animali. Alcuni ceppi definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica, crampi addominali, nausea, vomito e febbre. Generalmente, questa infezione guarisce da sola entro pochi giorni. Nei casi più gravi, comunque, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale per una cura a base di antibiotici. I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente.
(lecce 4 dicembre 2024)