Dal giorno della prima dose di vaccino covid-19, sono insorte patologie dolorose e inguaribili e non è più autonoma.
La testimonianza offerta a QuotidianoWeb per superare il muro di omertà che ad oggi si erge nei confronti dei danneggiati da vaccino.
Luigina come è iniziata la sua disavventura?
“A maggio del 2021 mi sono sottoposta alla prima vaccinazione anti covid-19 (Pfizer FA4597). Non avevo nessuna patologia pregressa, ero sanissima e come si vede dalle mie fotografie, avevo una vita molto attiva. Dopo appena 24 ore è insorto un dolore fortissimo alle gambe, e il medico, riconoscendolo come un effetto avverso alla vaccinazione, mi ha prescritto soltanto del paracetamolo. La sensazione era come se le gambe scoppiassero da un momento all’altro, e a quello, nei giorni successivi, si sono aggiunti forti sbalzi di pressione e mal di testa, durati per 9 giorni. Dopo circa un mese ho effettuato la seconda vaccinazione e da quel momento è iniziato un vero e proprio incubo.”
La seconda dose e le diagnosi
Prima delle inoculazioni, Luigina godeva di ottima salute. Immediatamente dopo le somministrazioni incomincia ad avvertire una serie di sintomi disastrosi che nascondono uno scenario tragico: l’insorgenza di un tumore raro e aggressivo, disturbi cardiologici, neurologici e autoimmuni.
“Dopo circa un mese, il 12 giugno, faccio la seconda dose. Alcuni giorni dopo, ricominciano i disturbi avuti dopo il primo vaccino, con dolori fortissimi. Mi sottopongo a risonanza magnetica completa, per un forte dolore al braccio, e viene scoperto un problema del midollo spinale. Il giorno successivo all’ospedale di Vicenza mi diagnosticano una mielite post vaccino e sorge il sospetto di un tumore al midollo. Mi ricoverano per 26 giorni, dove vengo sottoposta ad una serie infinita di esami e accertamenti, dopo i quali viene fatta la diagnosi di ependinoma maligno di grado 2, raro tumore del sistema nervoso centrale che colpisce il midollo spinale. Mi inviano a Verona per l’intervento chirurgico, dove rimango 20 giorni, per poi venire trasferita nuovamente a Vicenza in un centro di riabilitazione, perché la mia gamba sinistra era paralizzata ed ero costretta su una carrozzina.”
Come è cambiata la sua vita?
La signora Luigina non riesce a spiegarsi come siano potute insorgere tante patologie senza aver mai avuto nessuna avvisaglia e uno stato di salute ottimo, e l’unica spiegazione è la correlazione con il vaccino.
Diversi medici azzardano una correlazione, ammettono che le inoculazioni hanno avuto un impatto devastante, ma faticano, in un primo momento, a metterlo nero su bianco.
“Prima lavoravo da privati, facevo tanto sport, mi mantenevo in forma e avevo tanti hobby, adesso passo le giornate in modo faticoso e con dolori lancinanti. Prima di sottopormi alle vaccinazioni camminavo in montagna per 28 km due volte alla settimana, facevo alpinismo. Nuotavo anche in apnea fino a 5 metri. Oggi non riesco a fare 500 metri senza supporto e i danni subiti si fanno sentire costantemente. Purtroppo, oltre queste patologie mi sono state diagnosticate anche pericardite, tiroidite autoimmune, neuropatia delle piccole fibre, soffro di vescica e intestino neurologico, ho difficoltà nel quotidiano e lavorare mi è impossibile, ho costantemente le gambe molto gonfie e doloranti, e devo camminare con almeno una stampella. Nonostante la grave situazione di salute, mi è stato riconosciuto prima il 67% di disabilità e successivamente, dopo varie richieste di aggravamento, il 70%. Della vita precedente non c’è più nulla.”
La signora Luigina, come tanti altri danneggiati da vaccinazione anti covid-19, ha presentato domanda di indennizzo Legge 210/92, per ottenere il riconoscimento economico del danno irreversibile a seguito della vaccinazione, ed è in attesa di essere chiamata davanti alla Commissione competente.
Ad oggi non esistono tabelle che riportano chiaramente tutta la varietà di effetti avversi scatenati a seguito delle somministrazioni del vaccino covid-19.