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Un uomo qualunque compie una strage e scappa. Pazzo, stressato o uomo che viveva sopra le righe ma non c'è motivazione che tenga per giustificare quanto avvenuto al Tribunale di Milano giovedi mattina scorso.

di Lamberto Colla - Parma, 12 aprile 2015 -

E' paradossale ma mentre Claudio Giardiello compiva i suoi gesti eroici in tutta libertà all'interno del Tribunale di Milano, in Prefettura era in corso una riunione per discutere di sicurezza in presenza del Ministro dell'Interni Angelino Alfano. Certo che con l'inaugurazione dell'EXPO 2015 a meno di un mese e con l'ISIS a poche miglia dalle nostre coste, il Signor Claudio Giardiello, è riuscito a accendere tragicamente i fari sulle falle della sicurezza dei nostri obiettivi sensibili.

Quello che è accaduto al Tribunale di Milano sorprende ancor più se si pensa che da 12 anni "Striscia la Notizia" documenta le falle nella sicurezza dei Tribunali italiani, Milano compreso. Servizi giornalisti ben documentati che pare non abbiano ottenuto la necessaria attenzione da chi è preposto alla sicurezza di uno dei Fori più importanti del Paese.

E' stata necessaria l'impresa dell'uomo qualunque, il Claudio Giardiello, soffocato dalla crisi economica, a giudizio per bancarotta fraudolenta, armato di pistola vera e con due caricatori di scorta a svegliare l'opinione pubblica e fare cadere in disgrazia le famiglie delle 4 vittime, dirette o indirette, della lucida follia di un ex imprenditore.
Una persona qualunque, vestito della uniforme da professionista, è riuscita a entrare eludendo ogni controllo ben armato e, almeno da quanto hanno raccontato le cronache locali, a scorribandare all'interno del Tribunale per cercare le sue vittime e poi, mentre le teste di cuoio pensavano a come fare irruzione, ecco che l'assassino non è più asserragliato al 7° o al 4° piano bensì fuori dall'edificio e, in sella al suo scuterone, indirizzato verso il successivo obiettivo se non fosse stato finalmente intercettato presso Vimercate a 30 km dal luogo della strage.

Non un terrorista, dunque, ma una delle tante persone disperate, non un fanatico guerrafondaio addestrato nei campi dell'Isis, ma una cultura criminale acquisita solo dai telefilm polizieschi di cui era appassionato. Ebbene quest'uomo ha raggiunto il suo scopo, selezionando le sue vittime e colpendole a morte, tranne una persona colta da malore, ma avrebbe potuto essere una strage di ben altre proporzioni se l'agguato fosse stato preparato da professionisti del crimine, se invece di una beretta 7,65 fosse stato dotato di una mitraglietta o, ancor peggio, di bombe. Decine e decine sarebbero state le vittime accomunate nel tragico destino.

Prima che venga definitivamente e rapidamente sepolto l'episodio avremo da ascoltare le solite banalità dei benpensanti, di coloro che cercheranno di sminuire l'accaduto, e di altri che, come peraltro ha già dichiarato il giudice Gerardo Colombo, sosterranno che è frutto del clima avverso ai giudici.
Altri ancora cercheranno di dipingere l'assassino armato dalla Stato usurante, tant'è che già nel pomeriggio di giovedì era stata aperta una comunità su Facebook "Claudio Giardiello Vittima dello stato" che, all'alba del giorno successivo, contava già 232 fan.

Tante ne sentiremo per addolcire la pillola ma, c'è da scommetterci, ben presto calerà il silenzio, non per pudore ma per opportunismo.

Fatto sta che la gravità di quanto è accaduto giovedi scorso al Tribunale di Milano non può passare sotto l'uscio.
I responsabili della sicurezza del Tribunale dovranno essere perseguiti e la Sicurezza generale del nostro Paese dovrà essere rivista, meglio coordinata e soprattutto, accogliendo l'invito dell'arcivescovo di Milano, Cardinale Angelo Scola, a non lasciarsi coinvolgere da sterili polemiche auspicando invece che ognuno faccia la sua parte per garantire la sicurezza "Ogni Istituzione, scrive l'Arcivescovo di Milano, a partire dalla Chiesa, faccia la propria parte per prevenire e contenere il male che acceca e uccide, per educare al bene comune e per garantire sicurezza ai cittadini."

Il paradosso è che mentre l'uomo qualunque cercava le sue vittime, dentro e fuori il tribunale il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, era in Prefettura del capoluogo lombardo a discutere, guarda caso, sulla sicurezza potendo così vivere sul campo il tasso di protezione garantito agli obiettivi sensibili. Non voglio immaginare quanto possono essere esposti gli obiettivi meno sensibili.

Che nessuno si scandalizzi se ben presto saremo testimoni di una rincorsa a acquistare armi per la difesa personale.
E allora sarà veramente il far west!

 

 

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L' Assessore al Welfare del Comune di Parma, Laura Rossi: "Il Governo finge di non togliere soldi agli italiani e scarica sugli Enti Locali. Stiamo rischiando tutti di non vederci garantiti i diritti essenziali nei prossimi anni". -

Parma, 9 aprile 2015 -

Riceviamo e pubblichiamo -

"Questo Def non è una manovra, che toglie i soldi dalle tasche degli italiani... Non ci saranno tagli alle prestazioni per i cittadini"... Matteo Renzi - 7 aprile 2015.

"Dopo sei anni diciamo basta ai tagli ai Comuni. Quando si parla di spesa nei Comuni bisogna sapere che cosa significa: asili nido, scuole materne, assistenza domiciliare, disabili, trasporti, riassetto del territorio e promozione cultura. Dal 2010 i Comuni hanno contribuito al risanamento con oltre 17 miliardi, di cui 8,5 miliardi per il Patto di Stabilità e altri 8,5 come riduzione della spesa. Sforzo mai chiesto in uguale misura a nessuna altra amministrazione pubblica, partendo dai ministeri alle regioni. Alle amministrazioni che hanno la maggiore responsabilità del debito e della spesa pubblica, non è stato chiesto un sacrificio pari a quello che hanno dovuto sopportare i sindaci. Dopo sei anni diciamo basta. Siamo stufi di sentirci spiegare come bisogna gestire i Comuni da dirigenti ministeriali che un Comune non lo hanno mai visto. E non hanno mai amministrato nemmeno un condominio. Vogliamo che la forbice si fermi... Piero Fassino - 7 aprile 2015.

Piero Fassino, presidente dell'ANCI, ha temporeggiato quanto poteva, per rispetto del Presidente del Consiglio che è anche segretario del suo partito ma, infine, ha tuonato...
I Comuni devono, per legge, chiudere i bilanci di previsione 2015 e anche i Sindaci del PD sono costretti a dire ciò che a Parma stiamo dicendo da Novembre.
Il Governo finge di non togliere soldi agli italiani e scarica sugli Enti Locali quei tagli lineari ed indiscriminati, che costringono i Sindaci ad aumentare le tasse e a ridimensionare i servizi, riorganizzandoli, poiché non ci sono più le coperture di legge.
Le affermazioni di Matteo Renzi e Piero Fassino sono evidentemente in contraddizione l'un l'altra e la politica locale è incapace di proporre soluzioni ma sa bene come sfruttare ed organizzare la protesta per meri scopi elettorali.
La proposta, essere capaci di proposta, anche se dall'opposizione, è prassi politica Italiana sconosciuta ma riconoscere nelle parole di Piero Fassino la reale preoccupazione che hanno tutti gli amministratori locali di non essere più in grado di garantire livelli di servizi precedentemente conquistati, è realtà, è evidente a chiunque.
Cari cittadini, intellettualmente onesti non organizzati dalla politica, non lasciatevi incantare dalle sirene della politica locale, la verità è che stiamo rischiando TUTTI di non vederci garantiti i diritti essenziali nei prossimi anni se il Governo non cambia veramente verso, ve lo stiamo dicendo da mesi...
Lavoriamo tutti i giorni per trovare soluzioni, nell'ostracismo quotidiano di chi non ha a cuore la crescita della Città ma il solo obbiettivo di "riconquistare" il potere, sfruttando qualsiasi argomento o occasione.
Spero che la voce di Piero Fassino tuoni più forte della nostra...

Laura Rossi
Assessore al Welfare del Comune di Parma
www.assessorelaurarossi.it

 

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(C.A.S.E.A.) - Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 14 5 aprile 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 14 5 aprile 2015 (scaricabile in formato pdf

1.1 editoriale Il silenzio della portinaia d'Europa. Perché non parli?
3.1 cereali In attesa dei dati USDA, si registra qualche segno meno.
4.1 Lattiero caseario Fine regime delle quote latte. Crolla il latte spot.
5.1 Quote Latte Latte a libero mercato. Dopo 32 anni finisce il regime delle quote latte.
5.2 Quote latte Quote latte parmigiano reggiano. Adesione in massa degli allevatori
6.1 economia Istat, la fiducia mai così alta dal 2002. Ma dove?
6.2 animali da compagnia Le ricette "Cruelty Free" di Michela Vittoria Brambilla.
7.1 agroalimentare Ismea. Previsioni settimanali.
9.1 promozioni Per Bacco che partner

Cibus 14 COP

Dalla tragedia della Lufthansa alla cerimonia di Tunisi in commemorazione della strage del Museo Bardo. Le occasioni mancate della Cancelliera Merkel.

di Lamberto Colla - Parma, 05 aprile 2015 -

Seppure la stampa, anche quella più autorevole e internazionale, non ne abbia dato il giusto risalto, ma la assenza di Angela Merkel, o di un suo degno rappresentante, alla "Marcia di Tunisi" alla quale invece ha partecipato il nostro Matteo Renzi è stato un enorme errore di stile e politico.

Troppi lutti, forse, per la cancelliera in quei giorni o forse troppa la vergogna per il disastro causato dal suo fanatico concittadino, del quale meglio non riportare il nome per non dare soddisfazione al suo egocentrismo omicida.

Una vicenda, quella della compagnia di bandiera tedesca, che urla vendetta e la dice lunga sulla infallibilità dei tedeschi, capaci più a vanagloriarsi e a nascondere le magagne a differenza di noi "stupidi" italiani che tutto invece mettiamo in piazza, soprattutto le magagne.

La portinaia del condominio "europa", che tutto sa e su tutti ha da dire, l'onnipresente cancelliera che in barba ai protocolli e ruoli istituzionali di cui lei si fa portabandiera, prende a braccetto il bambolotto transalpino e corre ai tavoli della pace con Putin, la cancelliera che si fece immortalare a fianco di Hollande e degli altri grandi della terra (assente solo Obama) per manifestare contro l'assalto al giornale satirico parigino, è mancata all'analoga occasione tunisina. Viene da chiedersi del perché di una tale differenza di trattamento.

Forse che gli incolpevoli turisti fossero meno importanti dei "maleducati" vignettisti satirici e comunque inermi vittime della follia jihadista?

La sua presenza, così come quella di tutti rappresentanti politici dell'occidente, sarebbe stato di grande conforto per la nazione magrebina simbolo della riconversione democratica dei paesi nord africani. Da lì ebbe inizio la "primavera araba" e da lì sono partiti il maggior numero di terroristi arruolati nelle fila di Abū Bakr al-Baghdādī, il sanguinario leader dell'Isis, a dimostrazione di quanto sia difficile e oneroso ristabilire la democrazia dopo il caos.

Ma si sa, la Germania è lontana dalla Libia, dall'Algeria e dagli altri porti da dove si muoveranno le forze jihadiste per la conquista dell'Europa.

Così come non la toccavano i problemi dei confini mediterranei e la disperazione dei profughi accolti da "marenostrum" altrettanto, probabilmente, non toccano la Cancelliera i problemi di Tunisi.

Però che nessun commento sia stato registrato a seguito dello schianto dell'aereo della Lufthansa sorprende e, questa volta, non lo si può giustificare. Non si pretende che faccia harakiri, alla pari di quell'ingegnere giapponese 51enne suicidatosi col rito dei samurai a seguito del crollo del ponte da lui stesso progettato, ma che almeno si scusasse col mondo intero per l'incidente aereo costato la vita a neonati, ragazzi in gita premio, genitori in attesa di un nuovo fiocco rosa o azzurro non si sa, comunque di donne e uomini ognuno con una vita ancora da consumare.

Niente, nessun commento dalla portineria del litigioso condominio europa.

Adesso però che non le venga in mente di trovare qualche escamotage per sostenere la compagnia di bandiera a rischio di fallimento (peraltro in forte difficoltà già prima dell'incidente) per il monte risarcitorio a cui dovrà far fronte. Escamotage che in diverse circostanze la furbetta ha adottato. Come ad esempio quando si è trattato di dichiarare il Pil sommerso o di nascondere i problemini delle sue banche e, purtroppo, nessuno l'ha contrastata concedendo il lusso di "taroccare" i conti.

A noi italiani, è inutile nasconderlo,  non va giù il boccone che la Germania ci fece ingoiare, in piena crisi economica, vendendo, in pochi giorni - maggio 2011 - , quasi tutti i nostri titoli di stato innescando una turbolenza finanziaria e politica di cui stiamo ancora curando le profonde ferite.

Questa volta tocca a noi rammentarle, preventivamente, che gli aiuti di Stato sono banditi dagli accordi UE e che non si azzardi a mettere in campo azioni di salvataggio della ex gloriosa Lufthansa.

Quindi, gentile Angela Merkel, faccia un esame di coscienza e, nel tentativo di riabilitarsi, provi a immaginare un'Europa di cooperazione piuttosto che un campo di sfruttamento economico. Ne gioverebbe anche la grande Germania, almeno in simpatia.

Buona Pasqua anche a lei signora Angela e che la Colomba le porti quel pizzico di umanità che, almeno all'apparenza, le manca per diventare un leader da tutti riconosciuto.

 

Marcia di Tunisi 29 marzo 2015 - Fermo immagine del video della Presidenza del Consiglio

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Domenica, 05 Aprile 2015 10:35

Grazie "Corte". La giustizia all'ultimo grado.


Ancora una volta la Suprema Corte di Cassazione ribalta il giudizio e l'assoluzione riabilita due giovani che hanno comunque trascorso 4 dei più belli anni di gioventù dietro le sbarre.

di Lamberto Colla -
Parma 5 Aprile 2015 - 

Un grosso respiro di sollievo per le famiglie dei due imputati di concorso in omicidio della povera Meredith Kercher, che vedono finalmente assolti i figli Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Due giovani che, dopo 8 anni di massima esposizione mediatica, dei quali si è detto di tutto e di più durante i due processi oggi, seppure con difficoltà, si apriranno a una nuova vita.

Una sedimentazione di negatività che non verrà mai più ripulita e un dolore che, forse solo parzialmente, sarà attenuato dai risarcimenti che lo Stato italiano riconoscerà, sempre che decidano di farne richiesta.

Ancora una volta l'assoluzione viene determinata dalla Corte Suprema di Cassazione. La stessa Corte che, in questo caso specifico, il 26 marzo 2013 annullò la sentenza assolutoria d'appello e rinviò gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze. Per il procuratore generale di Perugia Giovanni Galati, la sentenza di assoluzione era "da cassare" poiché minata da "tantissime omissioni", "errori" e, quindi, da "inconsistenza delle motivazioni".
Il 30 gennaio 2014 la Corte d'Assise d'Appello di Firenze confermò la colpevolezza degli imputati condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione e infine, un anno dopo, il 27 marzo scorso la Corte Suprema di Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne per non aver commesso il fatto ponendo definitivamente la parola fine sul caso giudiziario che ha avuto tanto eco internazionale da meritarsi le copertine dei più illustri giornali statunitensi e inglesi.

Una ragazza barbaramente assassinata e almeno una decina di vittime che, a vario titolo, rimarranno ferite dalla vicenda giudiziaria.

Oltre ai due ragazzi e ai loro congiunti, un pensiero deve andare ai familiari di Meredith che rimarranno con il dubbio che giustizia non sia stata ottenuta pienamente.
Infatti, Rudy Hermann Guede, che aveva optato per il rito abbreviato, fu definitivamente condannato a 16 anni di reclusione per concorso in omicidio e violenza sessuale mentre chi avrebbe dovuto concorrere all'omicidio, Raffaele e Amanda, sono stati finalmente assolti. Il dubbio perciò che altri abbiano partecipato al delitto e siano ancora in circolazione sarà difficilmente alienabile dalla mente del papà e della mamma della giovane studentessa inglese.

Un processo certamente difficile, vissuto troppo mediaticamente, che ha scatenato una diffusa curiosità morbosa da parte di una opinione pubblica malata di gossip.
Alla fine, la giustizia ha fatto il suo corso, restaurando le vite di due giovani sepolti dalla disperazione, dalla vergogna e dalla incredulità di essere entrati nel tritacarne della giustizia italiana alla quale però infine devono essere riconoscenti.

E ancora una volta occorre che tutti ringraziamo l'istituzione del terzo grado di giudizio, quella Corte Suprema di Cassazione che ha il coraggio e l'onestà di ribaltare le sentenze riportando la bilancia della giustizia in posizione di equità. Un collegio di giudici il cui operato non può essere invidiato per le responsabilità morali che sono chiamati ad assumersi verso la società e spesso verso i loro colleghi che hanno giudicato nei precedenti gradi di giudizio.
Un argine di garanzia forte al quale sempre più spesso occorre fare ricorso ma, purtroppo, non tutti hanno le disponibilità economiche per farsi assistere sino alla fine. Un limite discriminante per coloro che, oltre all'aria nei polmoni per gridare la propria innocenza, non hanno mezzi sufficienti per approdare al terzo grado di cassazione.

La legge è uguale ... quasi per tutti ma per fortuna la "Corte di Cassazione" c'è e un grazie è doveroso offrire a quelle donne e a quegli uomini di legge che ne fanno parte, onorando la toga e la nazione.

Ma una riflessione sul sistema di giustizia italiano sarebbe opportuno farla.

A partire dalle modalità di indagine, dall'utilizzo smodato delle intercettazioni telefoniche e dalla loro diffusione frequentemente pilotate, da una parte o dall'altra, nel tentativo, spesso riuscito, di condizionare l'opinione pubblica.
Sono solo alcuni esempi ai quali aggiungerei l'eccessiva spettacolarizzazione dei processi ma addirittura delle indagini arrivando al punto che, l'avviso di garanzia, anzichè un amisura di tutela dell'indagato si trasforma, per l'opinione pubblica, in una sentenza di colpevolezza perché spesso collegata a aridissime e incomplete intercettazioni telefoniche, "sfuggite" alla privacy, e giustamente riportate sui giornali. Un percorso che, come ovvio, condiziona l'opinione pubblica e, in certa misura, anche gli stessi procedimenti giudiziari in corso.

E in queste malsane consuetudini i giornalisti stessi rischiano di essere i portatori di frammenti di trascrizioni anonime, parole prive di alcun sentimento dove, ovviamente, i toni e le inflessioni della voce non possono essre trascritti. Documenti spesso stracolmi di - OMISSIS - e di commenti dell'ufficiale trascrittore che ne può influenzare il giudizio ma che fanno tanto gola al pubblico sempre più pruriginoso.
Giornalisti quindi inconsapevoli vettori di informazioni incomplete e abilmente pilotate allo scopo di favorire una o l'altra parte.
Molto ci sarebbe da fare ma per il momento accontentiamoci del fatto che la Corte di Cassazione esiste.

(FOTO - Scott - Amanda Knox lascia il carcere di Perugia su un'auto insieme a Corrado Maria Daclon, segretario generale della Fondazione Italia USA)

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La nota della Gilda Insegnanti sulla presenza di un esponente del Pd al "Solari" di Fidenza in occasione della "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia" -

Parma, 31 marzo 2015 -

Per la seconda volta in pochi giorni rileviamo la presenza di esponenti del Pd all'interno delle scuole di Parma, dopo il caso dell'Istituto Comprensivo di Traversetolo è successo anche al "Solari" di Fidenza in occasione della "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia", che stando ai media locali sarebbe stata aperta da un esponente del Pd locale. Precisando che la Gilda degli Insegnanti è apartitica ed apolitica (contestavamo in maniera durissima anche le scelte dell'ex governo Berlusconi), essa esprime il proprio disappunto per l'invito ad esponenti politici, innanzitutto perché la scuola è per definizione apolitica e poi perchè è inopportuno invitare proprio gli esponendi del Pd in questo momento, quando tutti i sindacati rappresentativi del settore (compresi quattro sindacati dei dirigenti scolastici) hanno proclamato, come non avveniva da anni, uno stato di agitazione unitario contro le scelte che il governo, ovvero il Pd, vuole imporre ai docenti italiani.

La presenza di esponenti del Pd all'interno delle scuole suona come una provocazione: il testo del cosiddetto Disegno di Legge sulla "Buona Scuola", prevede l'insaturazione della dittatura del preside, scardina il principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione, rimettendo sostanzialmente alla volontà di un singolo la decisione dei criteri per le assunzioni e addirittura dei trasferimenti dei docenti, volontà che se passeranno saranno portatrici di inevitabili fenomeni di corruzione anche nelle scuole. Si vuole dare ai presidi il potere di entrare nella didattica, nonostante la Costituzione tuteli espressamente la libertà dell'insegnamento. Inoltre si vogliono licenziare d'ufficio tutti coloro che per oltre 36 mesi sono stati sfruttati con contratti a temine, ciò se malauguratamente non dovessero rientrare in un fumoso piano di assunzioni che il governo intende agganciare alla sua pseudo riforma e che invece potrebbe attuare con un decreto ad hoc. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Sappiamo che l'iniziativa di Fidenza non ha niente a che vedere con la pseudo riforma del governo, tuttavia è auspicabile che anche il territorio Parmense dia segnali chiari di repulsione nei confronti delle intenzioni di una certa parte politica".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

L' interrogazione di Andrea Bertani (M5s) alla Giunta sulla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e l'eventuale riassorbimento di competenze e funzioni in quelle delle altre Forze di polizia. -

Parma, 31 marzo 2015 -

La ventilata riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e l'eventuale riassorbimento di competenze e funzioni in quelle delle altre Forze di polizia, secondo le previsioni del disegno di legge "Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche" del 23 luglio 2014, è oggetto di un'interrogazione di Andrea Bertani (M5s).

Il disegno di legge proposto dal Governo, sottolinea l'esponente M5s, "andrebbe nella direzione di sopprimere il Corpo forestale, le cui funzioni sarebbero, presumibilmente, assorbite in quelle delle altre Forze di polizia o di altri enti pubblici, con il risultato di smembrare l'univocità di competenze in materia di tutela ambientale e del territorio agreste e rurale che lo caratterizzano".

In Emilia-Romagna, ricorda il consigliere, "il Corpo forestale opera, d'intesa con la Regione, nell'ambito del controllo dell'ambiente e della prevenzione e gestione delle emergenze" e, "pur garantendo un servizio eccellente, presenta una rilevante carenza di organico (410 unità rispetto alle 641 della pianta organica) particolarmente allarmante nelle province di Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini".

Considerato che l'azione del Corpo forestale è oggi indispensabile anche nella lotta all'inquinamento ambientale e nel contrasto alle sofisticazioni agro alimentari, "chiedo alla Giunta", conclude Bertani, "di intervenire sul Governo e in Conferenza Stato Regioni e Unificata affinché il Corpo forestale non sia soppresso ma, anzi, venga rafforzato attraverso l'assorbimento di personale proveniente da altre pubbliche amministrazioni".

(lg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 13 29 marzo 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 13 29 marzo 2015

(in allegato il documento scaricabile in pdf)


1.1 editoriale Miracolo italiano: Expo 2015
2.1 Speciale vinitaly Vinitaly 2015: un'ottima annata
3.1 cereali e materie prime (2) Comincia a farsi sentire il peso dei raccolti sud americani.
4.1 export e tutela L'Europa deve difendere la qualità per competere sui mercati
5.1 cereali e materie prime (1) mercato infiammato
6.1 Lattiero caseario Listini stabili su tutti i fronti
7.1 italian sounding Reggio Emilia chiede al Governo più tutela internazionale per il Parmigiano Reggiano
7.2 speciale vinitaly Torna a volare il mercato interno delle Cantine Lungarotti
8.1 export russia Crollo dell'export verso la Russia
8.2 speciale vinitaly Bevitori alla guida tremate. L'autovelox si è montato l'alcoltest
9.1 speciale vinitaly Le idee stravaganti e qui il tasso alcolico non c'entra
10.1 lavoro Street Food, come "aprire" una cucina su 4 ruote
11.1 speciale vinitaly Le creazioni di luce che seducono i wine blogger
11.2 prezzi origine Ismea, più 0,4% i prezzi agricoli a febbraio
12.1 speciale vinitaly Inaugurato il 49° Vinitaly con il Ministro Martina e una grandissima affluenza di pubblico.
12.2 speciale vinitaly Vinitaly, una grande festa italiana
13.1 speciale vinitaly Vinitaly, Valpolicella e Parmigiano insieme
14.1 promozioni Per Bacco che promozioni e che Partner

Domenica, 29 Marzo 2015 12:34

Miracolo italiano: Expo 2015

L'avranno vinta i "gufi" o le migliaia di maestranze e tecnici che stanno turnando giorno e notte per consegnare al mondo l'efficienza italiana? Anche Hannover non debuttò nel migliore dei modi tanto da essere rimasto come simbolo negativo nell'albo delle esposizioni universali. E che dire dei mondiali di calcio del Brasile?

di Lamberto Colla - Parma, 29 marzo 2015 -
Trentatre giorni all'inaugurazione di Expo2015. Un count down inesorabile scandito dalle pillole, quasi quotidiane, del Commissario Giuseppe Sala sullo stato di avanzamento dei lavori. 4 o 5 i padiglioni in ritardo sul crono-programma, stando all'ultimo resoconto di giovedi scorso del Commissario. Un ritardo sul 70% delle opere stando a altre fonti di informazione.
Un gap troppo elevato anche in ragione del fatto che l'accesso ai cantieri è giustamente protetto. Chi ha avuto modo di osservare da vicino (una cinquantina di giornalisti sono stati invitati alla inaugurazione del padiglione di Intesa San Paolo) ha potuto constatare un diffuso ottimismo tra gli operatori che non può che far ben sperare nell'ennesimo miracolo italiano.

Un po' come la liquefazione del sangue di San Gennaro, il primo maggio si alzerà il sipario di EXPO2015 di Milano e il teatrino dedicato al cibo andrà in scena regolarmente per 6 mesi in barba ai gufi.

A meno 50 giorni, preso dalla curiosità, ho tentato un avvicinamento all'area espositiva, giusto per curiosare e annusare l'atmosfera. Non nego di essere rimasto deluso, prima di tutto per la difficoltà di accesso.
Il traffico milanese non si può certamente considerare tra i più fluidi e le nuove infrastrutture sono ancora ben lontane dall'essere completate. Un esempio è il grande ponte ad arco progettato dagli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, difficile che possa essere inaugurato per tempo. Per chi dovesse invece giungere con la metropolitana dovrebbe farsi una sgambinata di circa un chilometro per raggiungere l'ingresso.

L'impressione e tengo a precisare, solo una impressione, è stata di un cantiere ancora in alto mare ben diversa dalla reale constatazione che tutti possono apprezzare seguendo le evoluzioni del Drone messo a disposizione da EXPO (Expo 2015: Belvedere in città) e che settimanalmente, postato su youtube, aggiorna sullo stato d'avanzamento dei lavori.
Infine ben venga l'investimento di quasi tre milioni di euro destinati a "pulire" il panorama, mimetizzare quanto ancora incompiuto e quello che rovinerebbe l'estetica. In fondo avremo ospiti importanti da tutto il mondo e sarebbe sconveniente e poco educato ospitarli nel disordine.

E allora via con le operazioni posa in opera, degli "External exhibition elements", degli allestimenti delle quinte di camouflage, nonché dell'installazione dell'arredo urbano del Sito Espositivo.

A questo punto, che siano 20 milioni o solo 15 milioni i visitatori, l'importante è aprire e dimostrare l'efficenza e la caparbietà della gente normale di questo piccolo grande paese.

La forza e la maestria di migliaiai di anonimi che con il sudore e l'ingegno fanno fare gran belle figure a incapaci, spesso disonesti, rappresentanti delle istituzioni.
Per tutte queste belle persone che lavorano giorno e notte dobbiamo fare il tifo. E se l'Expo 2015 avrà successo sarà prevalentemente per merito loro che, in piccolo, rappresentano la maggioranza del Paese, quelle donne e uomini che con umiltà e in silenzio con orgoglio responsabilità portano avanti, in gravi difficoltà, le loro famiglie.
L'Italia c'è!

Il volo del Drone del 16 marzo 2015

 

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La prima, presentata dalla Lega nord, primo firmatario Fabio Rainieri, sottoscritta anche dai consiglieri Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fdi), approvata all'unanimità. La seconda presentata da Pd e Sel, prima firmataria Barbara Lori (Pd), approvata da tutti Gruppi ad eccezione del Movimento 5stelle -

Parma, 26 marzo 2015 -

Sono state approvate ieri, dall'Assemblea legislativa regionale, due risoluzioni finalizzate ad evitare la soppressione della sede distaccata del Tribunale amministrativo regionale di Parma.

La prima, presentata dalla Lega nord, primo firmatario Fabio Rainieri, e sottoscritta anche dai consiglieri Enrico Aimi (Fi) e Tommaso Foti (Fdi), approvata all'unanimità, chiede alla Giunta regionale di adoperarsi presso il Governo "affinché valuti le ragioni di funzionalità e celerità della giustizia che rendono opportuno mantenere aperta la sede parmense" del Tar.

La seconda risoluzione, presentata da Pd e Sel, prima firmataria Barbara Lori (Pd), approvata da tutti Gruppi ad eccezione del Movimento 5stelle, che si è astenuto, chiede alla Giunta di attivarsi per chiedere al Governo "una proroga di almeno sei mesi, entro la quale svolgere un adeguato approfondimento sull'economicità dell'operazione e, più in generale, del reale rapporto costi-benefici considerato che la chiusura del Tar di Parma comporterebbe, comunque, la necessità di riorganizzazione in altra sede e un più complessivo allontanamento dai territori di riferimento" - si legge nella nota della Regione.

"La soppressione del Tar di Parma- spiega Rainieri nella nota - avrebbe come sicura conseguenza un aggravio a carico di cittadini e imprese di costi e disagi per ottenere giustizia, mentre è dubbia l'economicità della chiusura". 
Condivisione sulla mancata economicità dell'eventuale chiusura e sull'aggravio di costi per cittadini e imprese anche dai consiglieri Foti (Fdi), Aimi (Fi), Lori e Massimo Iotti (Pd), Igor Taruffi (Sel) e Gian Luca Sassi (M5s).

Pubblicato in Cronaca Parma
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