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Gazzetta dell'Emilia si è recata a Genova per documentare l'inizio dei lavori di demolizione del Ponte Morandi. L'inaugurazione del nuovo ponte è prevista entro i primi mesi del 2020. 

9 febbraio 2019

Lunghe e delicate le operazioni per smontare e calare a terra la prima trave tampone, lunga 36 metri e pesante 800 tonnellate, che segna l'inizio della demolizione del Ponte Morandi. A quasi sei mesi dal tragico crollo del 14 agosto scorso, che causò la morte di 43 persone e oltre 600 sfollati, sono infatti iniziate ieri le prime fasi dello smantellamento di una parte del moncone Ovest del ponte sul Polcevera, propedeutiche alla ricostruzione. 

Le operazioni estremamente complesse, sono state rallentate e rese ancora più difficili dal forte vento che ieri ha interessato Genova, posticipando a questa mattina la discesa della trave. Fra le aziende a cui è stato affidato l'appalto per la demolizione e lo smantellamento anche l'emiliana Fagioli S.p.A.

Questa fase, che segue tutte le opere propedeutiche iniziate il 15 dicembre, farà si che l'impalcato, sorretto dai cavi di acciaio degli strand jack, - i potenti pistoni idraulici solitamente usati per costruire i viadotti, sia posato dolcemente a terra senza scossoni.

Presenti all'avvio della demolizione il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi, il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera Marco Bucci.

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Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che il ponte sarà ricostruito entro fine anno e l'inaugurazione è prevista entro i primi 3/4 mesi del 2020.

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Le impegnative operazioni in atto in queste ore segnano un nuovo inizio dal forte valore simbolico non solo per la città, ma per tutto il Paese, - "Abbattiamo un sistema di gestione dei beni pubblici che ha messo gli interessi di pochi davanti alla sicurezza e al benessere di tutti. Vedere oggi che, a distanza di pochi mesi, si demolisce un ponte che è stato mal gestito da chi ne ha approfittato in vantaggi economici, e sapere che tra pochi mesi si ricostruirà e che il prossimo anno potrà essere finalmente collaudato e riaperto, penso che sia uno slancio positivo per tutta l'Italia" - ha sottolineato il Ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, presente ieri a Genova.

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"Ci dicevano che non avremmo fatto in tempo – ha aggiunto il Ministro - che ci avremmo messo anni e come tutte le altre tragedie che hanno colpito l'Italia dopo anni avremmo visto ancora gli sfollati per strada. Adesso ho incontrato due sfollati: uno ha comprato la casa e un'altra ha scelto la zona in cui vivere vicino alla figlia e lo stanno facendo grazie all'impegno di un governo che gli ha dato i soldi necessari per trovare la casa nuova. Ho trovato due persone abbastanza serene nelle difficoltà. Ed è una grandissima soddisfazione umana".

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"Sono molto contento - ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera Marco Bucci - che siano arrivati i vertici del governo. La presenza del primo ministro Giuseppe Conte e del ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli testimonia la vicinanza di tutto il Paese a cui dimostriamo che le cose si possono fare bene, nel minor tempo possibile e con i costi giusti. Oggi è una giornata simbolica - ha concluso Bucci - senza mai dimenticare le 43 vittime del crollo ma anche senza dimenticare che stiamo lavorando dal 15 dicembre e tutto sta procedendo secondo i piani".

Le operazioni di taglio sono durate tutta la notte, ritardate di qualche ora a causa del vento e questa mattina, verso le 8.30, è iniziata la lenta discesa della trave tampone da una altezza di 45 metri che impiegherà circa 5 metri l'ora.

 

Sulla Pagina Facebook @gazzettaemilia i video realizzati ieri 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Emilia
Venerdì, 08 Febbraio 2019 11:14

Il post piena di Enza e Secchia causa danni ingenti

La piena di Enza e Secchia che ha attraversato nei giorni scorsi il comprensorio Reggiano causa danni ingenti. I primi stimati alle strutture e agli argini consortili ammontano ad oltre 650 mila euro solo a Castellarano e Cerezzola.

REGGIO EMILIA –

La piena che ha attraversato nei giorni scorsi il comprensorio Reggiano e che ha ingrossato notevolmente le portate del torrente Enza e del fiume Secchia è transitata senza generare tracimazioni gravi dei corsi d'acqua naturali come nel Bolognese, ma ha ugualmente causato alcune criticità non certo sottovalutabili.

A seguito di una prima stima dei danni effettuata nei giorni scorsi durante un monitoraggio capillare dello staff tecnico del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale i danni causati alle strutture consortili e arginali ammonta a oltre 500.000 euro. L'area maggiormente colpita si concentra soprattutto sul nodo idraulico di "Castellarano – San Michele", in prossimità della nuova centrale idroelettrica, dove l'argine che separa il letto del Secchia dall'invaso irriguo è stato eroso in modo significativo dalla forza dell'acqua. I detriti, portati a valle dai flussi, si sono infatti accumulati in grande quantità proprio sulle paratoie di fondo della Traversa stessa e contestualmente anche sulle chiaviche di presa della risorsa idrica.

Ulteriori danni, anche se di entità leggermente inferiore, si sono registrati sulla traversa di Cerezzola sull'Enza. In questi giorni le maestranze dell'Emilia Centrale hanno presidiato ininterrottamente i punti d'intersezione tra i Fiumi Enza e Secchia e più in generale tutta la rete di bonifica interessata (punti di presa, scarichi e chiaviche) per controllare in tempo reale la tenuta delle opere idrauliche interessate al transito della piena e dal successivo scioglimento delle nevi restanti. Nelle ultime ore l'attività è proseguita con un'operazione tecnica rilevante volta a liberare le numerose condotte della rete di canalizzazione da ramaglie e fanghi trasportati dall'ondata di piena che stavano rischiando di compromettere funzionalità e quindi anche la sicurezza delle aree servite dal Consorzio. 

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Nelle foto: il passaggio della piena a Cerezzola e gli effetti dell'acqua a Castellarano – San Michele 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
Giovedì, 07 Febbraio 2019 15:38

Svolta nel caso della donna carbonizzata a Modena

Svolta nelle indagini sul caso della donna ritrovata carbonizzata nella sua auto nella zona dell'inceneritore di Modena.

Modena, 7 febbraio 2019

La donna, il cui corpo carbonizzato è stato trovato ieri in un’auto parcheggiata in via Cavazza a Modena, sarebbe stata uccisa dal marito, attualmente in stato di fermo e unico indagato per omicidio premeditato. 

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’uomo abbia colpito ripetutamente la vittima, utilizzando un coltello per trafiggerle la schiena. Una volta uccisa avrebbe poi bruciato il corpo, per inscenare un suicidio.

I due era separati da alcuni mesi e forse il movente potrebbe essere la mancata accettazione della fine del matrimonio.

Dalla borsa della donna erano spariti sia il cellulare che il portachiavi e il ritrovamento di quest’ultimo oggetto è stato fondamentale per gli inquirenti nella svolta delle indagini.

L’uomo, che attualmente ha negato ogni coinvolgimento, verrà nuovamente interrogato dal Magistrato. Intanto si attendono i risultati dell’autopsia.

Pubblicato in Cronaca Modena
Mercoledì, 06 Febbraio 2019 13:42

Modena - Trovato cadavere di una donna carbonizzato

Cadavere carbonizzato di una donna trovato in via Cavazza a Modena. A fare la macabra scoperta un carabiniere in servizio che ha notato del fumo uscire da una vettura parcheggiata vicino all’inceneritore. Le prime indagini fanno propendere per un omicidio.

MODENA – 

Il corpo carbonizzato di una donna è stato trovato questa mattina in via Cavazza, nella zona dell’inceneritore. La macabra scoperta è stata fatta da un carabiniere fuori servizio, che ha notato del fumo provenire da una Nissan Juke, parcheggiata in una zona isolata, accanto al tracciato ferroviario che serve le imprese del villaggio artigianale.

L’auto era parzialmente bruciata e sul sedile posteriore è stato trovato il cadavere ormai carbonizzato di una donna. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Squadra Mobile, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e personale del 118. Dalle prime verifiche è emerso che la vittima, di cui non sono state ancora rese note le generalità, sarebbe una cittadina marocchina di 30 anni, regolare e residente a Modena.

Accanto al corpo i militari hanno rinvenuto anche una bottiglietta, il cui contenuto è al vaglio degli investigatori per capire se contenesse liquido infiammabile. Dalle prime ipotesi investigative, sembra tuttavia alta l’ipotesi che si sia trattato di un omicidio. Saranno ulteriori indagini a stabilire se la donna è stata uccisa prima di essere stata data alle fiamme all’interno della vettura.

Pubblicato in Cronaca Modena

Un 38 enne marocchino è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, dopo che la donna era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari. I Carabinieri hanno scoperto che non era la prima volta che la donna, mamma di un bimbo di pochi mesi, subiva le percosse e le vessazioni del marito.

SAN FELICE (MO) –

Voleva imparare l’italiano e usare internet, ma al marito, un 38 enne marocchino, questa voglia di “libertà” e integrazione della moglie, sua connazionale, non andava proprio giù, al punto da esercitare su di lei violenze si psicologiche che fisiche

Ed è stato proprio quando la donna è stata costretta a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dopo aver subito le percosse del marito che le avevano procurato ferite a un braccio che i Carabinieri di San Felice hanno cominciato a indagare sul passato della famiglia, portando alla luce una situazione di maltrattamenti prolungati nel tempo.

La donna, mamma di un bimbo di pochi mesi, stanca di subire, questa volta ha denunciato il marito violento e ha raccontato alcuni episodi di cui è stata vittima. Il più grave risale allo scorso mese di ottobre, quando il consorte l’aveva sorpresa a usare Facebook e, in preda all’ira, l’aveva ripetutamente colpita al volto, incurante del fatto che la donna fosse incinta, fino a farla svenire, per poi abbandonarla priva di sensi sul pavimento. 

Ora la donna e il bimbo sono ospiti presso l’abitazione di un connazionale residente nella zona, mentre il marito violento è stato portato in caserma e denunciato a piede libero per maltrattamenti in famiglia

 

Pubblicato in Cronaca Modena

L’uomo, di origini campane, aveva conosciuto su internet una coetanea modenese con la quale aveva intrapreso una relazione. La donna aveva poi messo fine alla loro storia. Lui allora ha cominciato con appostamenti, telefonate e messaggi asfissianti, fino a chiederle 6000 euro e pretendere che avesse rapporti sessuali con altri per non pubblicare foto hard.

MODENA –

Si erano conosciuti su internet e, come spesso avviene in questi casi, dopo uno scambio di mail e chat, i due, un cinquantenne di origine campana e una coetanea modenese, hanno deciso di incontrarsi di persona. Da qui è iniziata una relazione, durata circa un anno, ma poi la modenese, nello scorso mese di luglio, decide di troncare. L’uomo, tuttavia, non accetta la fine di quella storia e comincia a tempestare la sua ex con messaggi e telefonate, arrivando anche a 180 contatti al giorno.

Non contento, il 50 enne organizza anche degli appostamenti sotto casa della modenese, coinvolgendo persino degli amici. Al contempo, i messaggi si fanno sempre più numerosi, pressanti e minacciosi, fino ad arrivare alla vera e propria estorsione. Il campano, infatti, è arrivato a ricattare la sua ormai ex minacciando di pubblicare su internet e divulgare alcune foto hard scattate durante il periodo della loro relazione. Per evitare questo, la donna avrebbe dovuto “sborsare” 6000 euro, oppure, in alternativa, avere rapporti sessuali con dieci uomini che lui le avrebbe indicato.

La modenese, tuttavia, non si è fatta intimorire e si è rivolta alle Forze dell’Ordine denunciando tutto quanto. Lo scorso 23 gennaio sono partite le indagini, condotte dalla Terza Sezione della Squadra Mobile di Modena. Attraverso le intercettazioni telefoniche è stato quindi possibile appurare sia la quantità che la natura dei contatti. Di fronte alle palesi minacce, il Pm titolare dell’inchiesta le ha valutate come un chiaro tentativo di estorsione.

La Squadra mobile è quindi intervenuta organizzando un finto appuntamento in un bar di via Emilia Est. Al posto della ex, lo stalker ha quindi trovato gli agenti che lo hanno tratto in arresto. Per lui le ipotesi di reato sono stalking e tentata estorsione. 

 

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Rientra l'allerta smog a Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Sassuolo e Formigine: da domani, 1 febbraio non saranno più attive le misure emergenziali previste dal PAIR e torneranno a circolare nei centri urbani anche i veicoli diesel euro 4. 

Nelle 4 province occidentali di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, si sono infatti verificate le condizioni per il rientro dell'allerta smog che era scattata il 29 gennaio (2 giorni consecutivi di rientro nella soglia di legge dei 50ug/mnei 4 giorni precedenti quello di controllo): il PM10 è rientrato sotto il limiti di legge il 29 e 30 gennaio in tutto il territorio regionale. Nessuna allerta anche nelle altre province del territorio regionale.

 

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Giovedì, 31 Gennaio 2019 15:42

La Ghirlandina illuminata di Rosa

La Ghirlandina rosa, Torre simbolo di Modena, illuminata a 102 giorni dalla partenza della 102ª edizione della corsa che farà tappa in città. Su Istagram contest per fotografarla.

Modena -

Ghirlandina tutta rosa per una serata. La Torre civica simbolo di Modena, infatti, è stata illuminata in rosa. Martedì, a 102 giorni dall'avvio della 102 ª edizione del Giro d'Italia. L'iniziativa, che ha dato il via al conto alla rovescia per la prestigiosa gara ciclistica che quest'anno parte da Bologna sabato 11 maggio, riguarda i principali monumenti e luoghi simbolo delle 36 città di tappa.

A Modena l'arrivo del Giro è in programma con la decima tappa, martedì 21 maggio, e la corsa il giorno dopo ripartirà da Carpi.

Con l'illuminazione in rosa della Ghirlandina, a cura di Hera Luce, il Comune ha proposto anche un contest fotografico per chi scatta le immagini più suggestive della Torre civica, simbolo della città, che sorge proprio a fianco dell'abside del Duomo romanico e, insieme anche a Piazza Grande, rientra nel sito dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Per partecipare al contest bisogna fotografare la Ghirlandina in rosa e pubblicare le immagini su Instagram taggandole #ghirlandinaxilgiro.

Nel frattempo, è on line la pagina internet www.comune.modena.it/giroditalia dove è possibile trovare tutte le informazioni sugli appuntamenti in programma in vista dell'arrivo della carovana rosa.

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Fonte: Comune di Modena

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La pistola era in realtà era una scacciacani caricata a salve, ma riproduzione perfetta di una Colt 45. Fermato dalla Polizia muncipale dopo la segnalazione di una passante.

Modena -

È accaduto martedì, poco dopo le 12, dopo che una donna, visibilmente agitata, si è recata presso la sede della Polizia municipale del centro storico dicendo di aver visto una persona armata di pistola aggirarsi nella zona di via Emilia Ovest e viale Storchi e fornendo una descrizione dell’individuo. La donna ha raccontato di aver visto l’uomo seduto su una panchina dove aveva anche appoggiato ben in vista una pistola che ha poi messo in tasca prima di allontanarsi.

Subito gli agenti della Municipale si sono messi alla ricerca della persona descritta e l’hanno individuata poco dopo all'altezza di largo Biagi constatando già a distanza che appariva evidente la fondatezza della segnalazione, visto che dalla tasca dei pantaloni sbucava il calcio di una pistola.

Con tutte le cautele del caso, compreso l'utilizzo dei giubbotti antiproiettili, gli operatori della Municipale hanno fermato l’uomo, un 41enne modenese che non ha opposto resistenza: era senza documenti e in possesso di una scacciacani riproduzione fedele di una Colt semiautomatica calibro 45, completa di caricatore e di sette colpi a salve oltre che priva del tappo rosso che contraddistingue le armi caricate a salve.

Quando si è appurato che l’arma era uno scacciacani, anche se perfettamente uguale a una vera Colt, l’uomo è stato rilasciato e denunciato a piede libero per procurato allarme. L'uomo, incensurato, non ha fornito spiegazioni sul suo atteggiamento. L'arma è stata posta sotto sequestro.

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Sciopero nazionale distribuzione carburanti, 5-6 febbraio 2019: di seguito gli impianti della rete autostradale in Emilia-Romagna che garantiscono il servizio. 

Bologna -

In occasione dello sciopero nazionale degli impianti di distribuzione carburanti della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi, indetto dalle ore 22 del 5 febbraio alle ore 22 del 6 febbraio 2019, di seguito le aree in Emilia-Romagna che devono garantire il servizio per tutta la durata dello sciopero (decreto del Presidente della Giunta regionale n. 53/2011):

AUTOSTRADA

DIREZIONE

AREA DI SERVIZIO

CHILOMETRO

REGIONE

A1

da Milano a Napoli

ARDA OVEST

73

Emilia-Romagna

A1

da Milano a Napoli

CANTAGALLO OVEST

199

Emilia-Romagna

A1

da Napoli a Milano

CANTAGALLO EST

199

Emilia-Romagna

A1

da Napoli a Milano

ARDA EST

73

Emilia-Romagna

A13

da Bologna a Padova

CASTEL BENTIVOGLIO EST

11

Emilia-Romagna

A13

da Padova a Bologna

CASTEL BENTIVOGLIO OVEST

11

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

LA PIOPPA OVEST

2

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

SANTERNO OVEST

59

Emilia-Romagna

A14

da Bologna a Taranto

MONTEFELTRO OVEST

133

Emilia-Romagna

A14

da Taranto a Bologna

BEVANO EST

89

Emilia-Romagna

A14

da Taranto a Bologna

SILLARO EST

37

Emilia-Romagna

A15

da Parma a La Spezia

MEDESANO OVEST

15

Emilia-Romagna

A15

da La Spezia a Parma

TUGO EST

54

Emilia-Romagna

A22

da Modena a Brennero

CAMPOGALLIANO EST

309

Emilia-Romagna

Fonte: Regione ER

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
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