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Di seguito il commento dell'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa circa l'aggressione avvenuta in stazione a Parma, alle 23 di ieri sera, da parte di un gruppo di pusher ai danni di un 27enne. Il ragazzo è stato rapinato nel piazzale, dopo aver avvicinato il gruppo di africani per comprare della sostanza stupefacente.

"L'aggressione in stazione è un fatto senza precedenti, lo Stato una volta per tutte deve rispondere con fermezza. Ricordo bene quando al ministro Salvini avevamo chiesto un presidio fisso dell'esercito in zona stazione: ci aveva risposto picche. Questa è la conseguenza di quell'atto. Se oggi ci fosse un presidio fisso h24 probabilmente non ci sarebbe stata nessuna aggressione. A livello locale si sta facendo tutto il possibile con le sole forze a disposizione, grazie alla straordinaria sinergia tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Comune insieme alla Polizia Municipale. Il presidio in stazione lo abbiamo attivato noi con la Polizia Municipale per alcune ore del giorno e le altre forze dell'ordine in occasione di alcuni eventi particolari. Abbiamo attivato convenzioni con i volontari in congedo della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, abbiamo coinvolto la cittadinanza attivando fino a 28 gruppi di controllo di vicinato, stiamo continuando ad installare sistemi di videosorveglianza nelle zone più critiche della città. Ogni santo giorno siamo sul territorio per sopperire alle mancanze dello Stato. Ma mi chiedo perché chi ci governa non si muova ad espellere con più velocità gli irregolari sul territorio. Che cosa state aspettando? Che cosa state aspettando a fare leggi più efficaci contro chi spaccia morte per le nostre strade? Che cosa state aspettando a darci più unità di forze dell'ordine oltre a quelle già garantite dall'ex ministro Minniti? Sono le domande che continuiamo a porre a questo governo, che è lì per tutelare la sicurezza degli italiani e dei parmigiani. Noi nel frattempo continueremo a fare il nostro, come facciamo tutti i giorni, ma pretendiamo che lo Stato torni a fare lo Stato. Basta scuse e soprattutto basta chiacchiere!"

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Mercoledì, 02 Gennaio 2019 15:57

Modena, Dèsirèe: è la prima nata del 2019

A Modena alle 3:13 del 1 gennaio è nata Dèsirèe: è la prima in provincia. A Mirandola l’ultimo nato del 2018 negli ospedali AUSL e AOU, è Leonardo, alle 23.10 del 31 dicembre.

Modena - 

Al Policlinico il primo vagito, in provincia, del 2019. La prima nata del 2019 è Dèsirèe, venuta al mondo alle 3:13, pesa 3kg e 95g di peso. La mamma, Tiziana (35 anni) e il papà, Giovanni (28) sono di originari risiedono a Bastiglia e sono al primo figlio. 

È stato a Mirandola alle 23.10 del 31 dicembre l’ultimo nato negli ospedali AUSL e AOU: si chiama Leonardo e pesa 3kg540; mamma Beatrice e papà Gianluca sono residenti a Medolla. Alle 22.03 al Policlinico è nato invece Matteo, 3kg e 49g, ultimo nato della città di Modena. La mamma, Lagrimas (39 anni) e il papà (37) sono originari delle Filippine e risiedono da tempo in città e sono al secondo figlio. 

A Carpi il primo nato, alle ore 9.20 di oggi, è stato Manuel, peso 3kg720, da mamma Annarita e papà Marco. Italiani, residenti a San Martino in Rio (RE), sono al secondo figlio. Ultima nata al Ramazzini alle ore 15.51 è Annamaria, 2kg975; la mamma Maria e il papà Adrian, di origine rumena, abitano a Soliera.

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Trovando un portafogli contenente soldi e documenti lo ha portato subito ai Carabinieri: l'esemplare gesto è stato fatto da un un uomo di origine nigeriana irrogare in Italia. 

Bologna -

Ieri mattina, un uomo di origine nigeriana si è presentato ai Carabinieri della Stazione di Vergato, in provincia di Bologna, per consegnare un portafogli pieno di banconote, documenti ed effetti personali che aveva trovato per strada.

Come da prassi, dopo aver accertato che il borsello apparteneva a una 35enne di Vergato che lo aveva smarrito in zona, i Carabinieri hanno proceduto all’identificazione del cittadino scoprendo che lo stesso, 32enne, incensurato, senza fissa dimora, risultava irregolare sul territorio italiano. A quel punto i militari hanno eseguito ulteriori accertamenti amministrativi per verificare la posizione dello straniero. Considerato l’esemplare gesto del nigeriano, il Sindaco di Vergato si è reso disponibile a incontrarlo per ringraziarlo personalmente e ad accoglierlo nel suo territorio. 

In attesa delle procedure burocratiche, la 35enne ha riavuto il portafogli contenente l’esatta somma di banconote contenute all’interno, ovvero 205 euro e il nigeriano ha pranzato in Caserma in compagnia dei Carabinieri.

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Grave incidente all'altezza del Km 114. Tratto chiuso tra Terre di Canossa Campegine e Parma verso Milano.

21 dicembre 2018 -

Autostrade per l'Italia comunica che alle 15:30 circa, sull'A1 Milano-Napoli, è stato chiuso il tratto tra Terre di Canossa Campegine e Parma in direzioni di Milano, a causa di un incidente avvenuto all'altezza del Km 114 che ha visto coinvolte 5 autovetture. A causa dell'incidente una persona è deceduta e 5 sono rimaste ferite. Sul luogo dell'evento sono intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici le pattuglie della Polizia Stradale, oltre al personale di Autostrade per l'Italia della Direzione 2° Tronco di Milano.

Il traffico è bloccato e si registrano circa 7 km di coda verso Milano e circa 5 Km di coda verso Bologna per gli utenti che rallentano incuriositi dall'incidente.

Autostrade per l'Italia consiglia agli utenti provenienti da Bologna e diretti verso Milano, dopo l'uscita obbligatoria a Terre di Canossa, di percorrere la SS9 Via Emilia e rientrare in autostrada a Parma.

Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità e sui percorsi alternativi sono diramati tramite: i notiziari "my way" in onda sul canale 501 di SKY Meteo24; sulla app my way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; sul sito autostrade.it; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21.

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Controlli della Polizia municipale con l’ausilio dell’unità cinofila in un circolo e in un alloggio: primo giorno di lavoro a Modena per il pastore tedesco Victor.
 
Modena -
 
Primo giorno di lavoro per Victor, il pastore tedesco che entra ufficialmente in azione anche in città grazie a un accordo della Polizia municipale di Modena con il Servizio Associato di Polizia Locale dell'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano.

Il suo fiuto ha già consentito alla Polizia municipale di Modena di recuperare circa 40 grammi di hashish, per quanto ben nascosti addirittura all’interno di una cappa di aspirazione e nello stesso pomeriggio ha confermato i sospetti a carico di due uomini che occupavano abusivamente un appartamento.

Nel pomeriggio di martedì 18 dicembre agenti di Quartiere 2, Npt e Nucleo di Polizia commerciale della Municipale, con l’ausilio dell’unità cinofila dell’Appennino reggiano, hanno svolto diversi controlli volti a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. In un circolo privato gestito da nordafricani, situato vicino al centro città, in zona Cittadella, il controllo si è esteso al locale della cucina dove Victor ha segnalato in modo inequivocabile la presenza di droga alla cappa di aspirazione sopra i fornelli. Gli agenti hanno vi hanno trovato un panetto di hashish del peso di circa 40 grammi. La droga è stata sequestrata e denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio un uomo di nazionalità marocchina, avventore del circolo. Nello stesso locale è stato anche identificato un pregiudicato per reati legati allo spaccio di stupefacenti, trovato per altro in possesso di un notevole quantitativo di denaro contante.

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Poco prima Victor, durante un controllo in un alloggio di zona Fratelli Rosselli, aveva segnalato agli agenti della Municipale una valigia dove con ogni probabilità era stata nascosta della droga. Sospetti confermati dal ritrovamento nello stesso appartamento di un bilancino di precisione e alcuni ‘grinder’ utilizzati per sminuzzare la marijuana. Nell’alloggio c’erano due uomini, uno originario della Nigeria, l’altro del Burkina Faso, denunciati per occupazione abusiva. Il controllo era appunto scattato dopo la denuncia presentata dalla proprietaria dell’appartamento.

L’accordo per l’utilizzo in città di Victor, che durante le operazioni viene condotto dal suo istruttore, è finalizzato a servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti.

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Storia a lieto fine per un 66enne bolognese che si è visto restituire dai Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme un portafogli che aveva perso.

E' successo ieri pomeriggio in via Cavour, quando i Carabinieri sono stati contattati da un fruttivendolo che riferiva di aver rinvenuto un portafogli contenente diverse banconote, carte di credito, bancomat e altre tessere varie. L'esercente, raro esempio di onestà, ha restituito il borsello ai militari i quali, dopo aver accertato la presenza di 1.180 euro in banconote di vario taglio, si sono messi alla ricerca del proprietario e lo hanno trovato in brevissimo tempo.

Il 66enne, inizialmente incredulo alla notizia, ha ringraziato per l'ottimo lavoro di squadra: "Cittadinanza – Arma dei Carabinieri".

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Mercoledì, 19 Dicembre 2018 15:14

Estorsore per conto dei Casalesi arrestato a Soliera

Si tratta di Luciano Cardone, 37 anni, di professione muratore e pregiudicato. Avrebbe messo in atto estorsioni tramite minacce e intimidazioni ai danni di imprenditori e professionisti per tutelare il clan da eventuali azioni dei creditori.

SOLIERA (MO) –

C’è anche un 37 enne di origine napoletana, ma residente a Soliera, tra le sette persone arrestate ieri mattina dalla Compagnia dei Carabinieri di Carpi, con l’ausilio della DIA di Bologna, su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Trieste. Si tratta di Luciano Cardone, ufficialmente di professione muratore, pregiudicato, di fatto estorsore per conto del clan dei Casalesi

A lui si è arrivati dopo una complessa indagine, che ha portato a indagare 12 persone, che ha origine in Croazia e ruota attorno alla figura di Fabio Gaiatto, sedicente intermediario finanziario di Portogruaro, tutt’ora in carcere, che avrebbe investito circa 12 milioni di euro, appartenenti al clan dei Casalesi, in società croate. In seguito al mancato pagamento di debiti contratti con imprenditori locali, le autorità croate gli hanno di fatto pignorato le aziende all’inizio del 2018, impedendo, di fatto, al clan di rientrare in possesso delle somme investite. 

A questo punto, il Gaiatto si è trovato impossibilitato a restituire ai Casalesi i loro soldi. Le richieste del clan si sono fatte sempre più pressanti. Ed è a questo punto che, in una sorta di tutela contro le ritorsioni nei suoi confronti, Gaiatto mette in atto una serie di estorsioni ai danni di imprenditori e professionisti, alcuni dei quali italiani operanti nella città di Pola. Attraverso minacce e intimidazioni, le vittime venivano costrette e rinunciare ai loro ingenti crediti e spesso anche a cedere allo stesso Gaiatto, prestiti, beni mobili e immobili senza alcun corrispettivo in cambio, per un giro d’affari di decine di migliaia di euro. 

Il Cardone sarebbe stato uno degli esecutori delle estorsioni. Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite a Modena ulteriori perquisizioni. 

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Nell’ambito della attività di controllo a tutela del Made in Italy le Fiamme Gialle hanno rilevato la mancanza di qualsiasi etichetta sulle confezioni che ne indicasse la tracciabilità. Tra la merce non sicura anche addobbi natalizi e giocattoli destinati ai più piccoli.

MODENA –

Addobbi natalizi, ma anche giocattoli, gadget e articoli per la casa. Tutti privi di regolare etichetta che ne certificasse la provenienza e, soprattutto, la sicurezza. Per questo la Guardia di Finanza, nell’ambito dei controlli per la tutela del Made in Italy, ha sequestrato 1148 prodotti, per un valore commerciale di circa 7000 euro, in un supermarket gestito da un cittadino cinese, situato nelle vicinanze di Viale Gramsci.

La merce sottoposta a sequestro amministrativo è stata immediatamente rimossa dagli scaffali e dalla vetrina in quanto potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. 

 

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Un giovane colombiano di 19 anni è stato trovato all’interno di un esercizio del centro storico di Modena, dove si era introdotto per rubare. 

MODENA –

Serata sfortunata per un 19 enne colombiano, che la scorsa notte ha pensato di introdursi in un locale del centro storico di Modena forzando la porta. I suoi movimenti, però, non sono sfuggiti a un Istituto di Vigilanza, che ha segnalato la sua intrusione alla sala operativa della Questura.

La seconda circostanza sfortunata per il giovane è stata che una volante della Polizia si trovava a soli 100 metri dal locale dove si era introdotto e, al suo arrivo, lo ha trovato ancora all’interno. Il giovane, colto sul fatto, ha tentato di nascondersi sotto un tavolino, ma è stato facilmente scoperto. Gli agenti gli hanno anche trovato un tablet di cui era riuscito di proprietà dell’esercizio di cui era riuscito nel frattempo a impossessarsi.

L’uomo è quindi stato bloccato e accompagnato presso gli uffici della Questura. Qui, attraverso una verifica nella banca dati, è emerso che a carico del giovane sudamericano gravavano diversi precedenti penali in materia di reati contro la persona, reati contro il patrimonio e reati legati agli stupefacenti. Il Magistrato di turno ha quindi disposto per lui l’arresto all’interno delle camere di sicurezza, in attesa del processo per direttissima.

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A Sorbolo, in provincia di Parma, consegnati alla Guardia di Finanza 13 appartamenti confiscati alla 'ndrangheta nell'ambito del processo Aemilia. Sono 119 i beni sottratti alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Il presidente Bonaccini: "Istituzioni unite contro le mafie, l'azione di contrasto non deve conoscere differenze politiche". Presenti alla cerimonia il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e, per la Regione, l'assessore Palma Costi.

Parma -

Tredici appartamenti, oltre a 10 autorimesse, una cantina e un locale tecnico che dalle mani della criminalità organizzata passano in quelle della Guardia di Finanza, che ne farà una propria sede. E' la destinazione dell'immobile confiscato alla 'ndrangheta a Sorbolo, in provincia di Parma, che oggi è stato consegnato alla Guardia di Finanza dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), nel corso di una cerimonia che si è svolta nella Sala civica comunale alla presenza del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e, per la Regione Emilia-Romagna, dell'assessore Palma Costi.

I locali, confiscati nell'ambito del processo "Aemilia", situati in via Montefiorino 2, sono stati assegnati in comodato gratuito alla Guardia di Finanza (Reparto logistico-amministrativo dell'Emilia-Romagna) che li utilizzerà come foresteria e alloggi di servizio in base ad un accordo firmato lo scorso ottobre con l'Anbsc.

"Un giorno importante. Un altro bene, e sono 119 in Emilia-Romagna, confiscato alla criminalità organizzata e ora nella piena disponibilità della Guardia di Finanza, e quindi della collettività- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Del contrasto alle mafie abbiamo fatto una priorità in questi anni. Per questo abbiamo investito oltre un milione di euro per far svolgere il  processo Aemilia  qui, prima a Bologna e poi a Reggio Emilia, proprio perché volevamo che in questa terra si potesse vedere cosa era successo e che fosse chiaro a tutti che dobbiamo stroncare chi pensa di fare affari stravolgendo le regole e il tessuto socioeconomico, che chi infrange la legge viene prima giudicato e poi condannato e costretto a scontare la pena. Ringrazio la Magistratura e gli inquirenti, così come il ministro Salvini per la sua presenza a Sorbolo: la lotta alle mafie non deve conoscere differenze politiche e vedere le istituzioni unite come un sol uomo in una dura azione di contrasto e a favore della legalità".

 

BENI CONFISCATI IN EMILIA-ROMAGNA

Il totale dei beni immobili confiscati in Emilia-Romagna è di 119, mentre dal 2011 (anno in cui è entrata in vigore la prima legge regionale in materia, poi sostituita nel 2016 dal Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili) sono 25 gli Accordi di programma sottoscritti su 15 beni immobili, con un contributo regionale di oltre 1,5 milioni.

Unica in Italia, la Regione ha finanziato, in collaborazione con l'Università di Bologna, una mappatura on line dei beni immobili confiscati alle mafie. Un impegno rafforzato con la sottoscrizione nel 2017 del Protocollo d'Intesa sulla gestione dei beni sequestrati e confiscati proposto dal Tribunale di Bologna per accelerare la destinazione a fini sociali dei beni immobili.

 

Foto a cura di Francesca Bocchia

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Fonte: Regione ER

Pubblicato in Cronaca Parma
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