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Il 17 gennaio 2017 un 44 enne moldavo, socio di una ditta di logistica venne brutalmente malmenato e rapinato di 30 mila euro. Le indagini hanno portato gli investigatori a identificare tre rumeni residenti a Sassuolo. Fondamentali le immagini delle telecamere.

MODENA - 

Ci sono voluti due anni di indagini per identificare i presunti colpevoli di un violenta rapina avvenuta il 17 gennaio 2017 ai danni di uno dei soci di una ditta di logistica con sede in via Balbo, nella zona della Sacca, a Modena. All’epoca, il fatto fece scalpore per l’inaudita violenza usata nei confronti della vittima, un 44 enne moldavo, che era stato preso a calci e pugni e aveva riportato la rottura del setto nasale e di un dente. Portato al Pronto Soccorso, per lui la prima prognosi era stata di 21 giorni, poi saliti a 40 a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.

Il bottino della rapina era stato ingente, come se i malviventi sapessero “dove andare a parare”. Ben 30 mila euro, di cui 13.400 in contanti, assegni già compilato per un valore totale di 12 mila, lo zaino del titolare e un cellulare di ultima generazione, per non farsi mancare nulla.

Poi sulla vicenda è calato il silenzio, come spesso accade per i fatti di cronaca. Invece, i Carabinieri, coordinati dal pm Marco Imperato, hanno indagato per due anni, arrivando ad acquisire elementi importanti che hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati due fratelli di origine rumena di 21 e 43 anni, e di un terzo complice di 24 anni, della stessa nazionalità, tutti residenti a Sassuolo.

I Carabinieri sono in possesso di un video registrato da una telecamera in cui si vedono tre persone con il volto travisato da un passamontagna mentre minacciano la vittima con un cutter per poi scagliarsi su di lui con inaudita violenza per poi fuggire una volta ottenuto il bottino.

Dalle indagini risulta anche che vittima e rapinatori non si conoscevamo e che i cellulari dei presunti responsabili quella sera sono stati agganciati da una cella che copre la zona della rapina. Ma anche il cellulare Samsung sottratto alla vittima potrebbe essere stato determinante per tracciare gli spostamenti della banda e giungere all’identificazione dei responsabili.

Il confronto tra accusa e difesa è atteso in tribunale il prossimo 6 marzo. 

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Il giovane aveva raccontato di essere stato aggredito da due stranieri che lo avevano derubato di denaro e cellulare. Ma il suo racconto ha insospettito i Carabinieri di Carpi, che lo hanno smascherato e denunciato per simulazione di reato. 

CARPI (MO) –

Aveva denunciato di essere stato affrontato e aggredito in via Fassi da due stranieri dai tratti asiatici, che lo avevano prima minacciato con un coltello, poi malmenato e derubato di soldi e cellulare. Si era anche recato al Pronto Soccorso, dicendo di accusare dolore al petto dove, a suo dire, i malviventi lo avevano ripetutamente colpito a pugni, ottenendo una prognosi di sette giorni

Qualcosa, però, non tornava nel racconto di un 28 enne carpigiano, residente in città. Le indagini svolte dai Carabinieri di Carpi lo hanno infatti “smascherato”. Il ragazzo si era inventato tutto per giustificare agli occhi dei genitori gli ammanchi di denaro, che il 28nne spendeva e spandeva in prestazioni sessuali. Al punto da avere dato in pegno anche il proprio cellulare. Un “passatempo” non solo “costoso”, ma che gli ha causato anche un mare di guai, dal momento che la sua fantasiosa giustificazione gli è costata una denuncia per simulazione di reato. 

 

Pubblicato in Cronaca Modena

La 56 enne era stata sospesa dall’insegnamento nello scorso mese di settembre. Le intercettazioni ambientali e le telecamere nascoste hanno consentito agli investigatori di documentare decine di episodi tra maltrattamenti, minacce, violenze nei confronti di otto bambini di quattro anni tra settembre 2017 e giugno 2018.

REGGIO EMILIA –

“Piangi pure, non mi interessa sentirti piangere… Se continui così non vieni neanche a tavola. Vuoi vedere che finisce male davvero?”. Erano questi i toni e le frasi minacciose e perentorie con cui un’insegnante di 56 anni, originaria di Sassuolo e residente a Scandiano, si rivolgeva ai bambini dell’asilo comunale “Loris Malaguzzi”, considerato per i suoi modelli educativi “l’asilo più bello del mondo”. 

Non solo, parole, purtroppo. Le indagini, partite in seguito alla denuncia di una mamma, la cui bambina di 4 anni appariva terrorizzata, aveva ricominciato a farsi la pipì addosso e mostrava lividi per i pizzicotti che “le aveva fatto la maestra”, hanno consentito di documentare, attraverso intercettazioni ambientali e telecamere, decine di episodi, tra maltrattamenti, vessazioni, minacce ai danni di piccoli di 4 anni, rilevati tra settembre 2017 e giugno 2018. 

Come riportato dai capi di accusa, la 56 enne strattonava violentemente i bambini, li afferrava per il collo e li tirava per i capelli. Inoltre, “li rovesciava dalla brandina sulla quale erano sdraiati per il riposino, li stringeva con forza per le braccia e dava loro pizzicotti alle braccia e alle gambe causando lividi”. La donna, in più di un’occasione, ha anche “strappato i peluche dalle mani dei bambini e li ha schiaffeggiati all’altezza di gambe e natiche”, incutendo in loro paura e disagio”.

Di fronte a queste prove ritenute “inconfutabili”, per l’insegnante, che era già stata sospesa dall’insegnamento per sei mesi nello scorso mese di settembre, è stato chiesto e ottenuto il decreto di giudizio immediato, cioè senza udienza preliminare, con l’accusa di maltrattamenti verso otto bambini. 

Diverse famiglie, assistite dagli avvocati Marco e Marcello Fornaciari, hanno poi deciso di costituirsi parte civile e di chiedere i danni alla maestra. Per quanto riguarda invece la scuola, durante un incontro con i genitori l’assessore comunale all’educazione Raffaella Curioni ha annunciato un’indagine interna e l’avvio di un percorso per promuovere il dialogo tra la scuola e le famiglie.

 

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I Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro per controllare gli ultimi focolai del vasto incendio divampato, ieri pomeriggio, in un fienile di un'azienda agricola di Medesano, in provincia di Parma.

Le fiamme, altissime, hanno arso circa 300 mq di fienile sito in Strada Cervo 38 e hanno coinvolto anche un escavatore gommato. 

Non si conoscono ancora le cause dell'incendio.

A questo link le foto dell'incendio e il video trasmesso dai Vigili del Fuoco

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Pubblicato in Cronaca Parma

L’incidente oggi alle 14 in via Bellaria, a Modena, nei pressi di un distributore. Il mezzo pubblico è finito con due ruote nel fossato. Sul posto una decina di ambulanze, l’elisoccorso, mezzi dei Vigili del Fuoco e pattuglie dei Carabinieri.

MODENA – 

Un’autovettura, due camion e un autobus di Seta con a bordo decine di studenti di ritorno da diversi istituti scolastici di Modena sono stati coinvolti in un incidente accaduto oggi, attorno alle 14in via Bellaria, all’altezza del distributore Beyfin.

Secondo la ricostruzione, un’auto avrebbe frenato all’improvviso per svoltare a sinistra ed entrare nell’area di servizio. L’autista del mezzo pesante che la seguiva, tuttavia, non è riuscito a frenare in tempo e ha tamponato la vettura.  Dietro al camion viaggiava a sua volta una corriera di Seta con a bordo decine di studenti di ritorno dalle lezioni. L’autista del mezzo pubblico è riuscito invece a frenare, evitando di travolgere i mezzi che lo precedevano. Lo stesso, purtroppo, non è riuscito a fare l’autista dell’altro mezzo pesante, che invece seguiva l’autobus. 

Quest’ultimo ha quindi tamponato la corriera, che a questo punto è finita contro il cassone del camion che la precedeva ed è capitolata con due ruote nel fossato che costeggia la carreggiata, rimanendo con le altre due sollevate in aria e a rischio ribaltamento. Al suo interno, incastrato nell’abitacolo, è rimasto il conducente e gli studenti, di cui una ventina feriti o doloranti. 

Immediati i soccorsi, che sono intervenuti sul posto con diverse ambulanze del 118 e una pattuglia della Polizia Municipale. Successivamente, sono sopraggiunti anche i Vigili del Fuoco, che hanno puntellato l’autobus per far scendere gli studenti dal lunotto posteriore, pattuglie dei Carabinieri e l’elisoccorso. Accanto al luogo del sinistro è stato allestito un campo di primo soccorso con medici e infermieri, che si sono occupati dei feriti. Un primo bilancio parla di qualche ferito lieve, altri studenti hanno riportato invece contusioni e lesioni. 

L’autista, le cui condizioni sono apparse più serie, e alcuni feriti un po’ più gravi sono stati caricati sulle ambulanze e trasferiti in ospedale per ulteriori accertamenti. Chi è rimasto illeso è invece potuto tornare a casa con i familiari, che nel frattempo erano giunti sul posto. Chi era da solo ha potuto contare sul un pulmino messo a disposizione della Protezione Civile per fare rientro a casa. La strada è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di soccorso. Tanta paura, ma poteva andare molto peggio. 

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Nella giornata di ieri, sin dalle prime ore della mattina, gli agenti della Squadra Volante della Questura, hanno iniziato una serie di controlli volti al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone calde di Parma.

 

CONTROLLI IN PIAZZALE SALVO D'ACQUISTO

Alle ore 11, durante un controllo d'iniziativa su un cittadino nigeriano, all'altezza di Pz.le Salvo D'Acquisto, è stato rinvenuto, nascosto nella giacca dell'uomo, un involucro contenente 6,2 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana. Il soggetto è stato denunciato a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti.

 

10 SPACCIATORI IN PIAZZALE SANTA CROCE

I controlli sono proseguiti durante l'arco di tutta la giornata, quando intorno alle ore 21, grazie ad una segnalazione da parte di rappresentanti del quartiere Pablo, che segnalavano la presenza di una decina di spacciatori, in Pz.le Santa Croce, tre volanti vi si sono portate precipitosamente.
La segnalazione, frutto di una stretta collaborazione tra la Polizia di Stato e i rappresentanti dei vari quartieri cittadini, ha permesso di sequestrare, a carico d'ignoti, 21grammi di Marijuana e 1 grammo di cocaina. Sostanza debitamente nascoste lungo traverse di via D'azeglio, dove gli spacciatori sono riusciti a guadagnarsi la fuga.

 

CONTROLLI IN OLTRETORRENTE

I controlli sono proseguiti nel corso della notte e della mattinata odierna, grazie anche all'ausilio da parte del Reparto Mobile di Bologna.
Durante la mattinata di oggi, nel controllare la zona Oltretorrente, in particolare Viale Vittoria, Via dei Mille e le vie limitrofe, sono stati recuperati 35 grammi di Marijuana, ben nascosta dagli spacciatori nei cespugli.

 

ANCORA IN CORSO I CONTROLLI DELLA POLIZIA

 

Il lavoro della Polizia di Stato, finalizzato a contrastare lo spaccio di stupefacenti, sta proseguendo da oltre 24 ore, e proseguirà anche nel corso della sera e della notte.

Pubblicato in Cronaca Parma

Nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio, nella giornata di ieri gli agenti del Commissariato di P.S. di Sassuolo, unitamente a quattro equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, un’unità cinofila della Questura di Bologna e personale della Polizia Municipale di Sassuolo, hanno effettuato un servizio straordinario volto al contrasto dell’immigrazione clandestina e dello spaccio di stupefacenti nei parchi cittadini e nella zona delle stazioni ferroviarie.

Nel corso dell’attività sono stati effettuati 7 posti di controllo che hanno permesso di identificare 73 persone, di cui 27 con precedenti di Polizia

All’interno del Parco “Ex Edil Carani” sono stati rintracciati 4 cittadini stranieri, tutti con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e di immigrazione clandestina, nei confronti dei quali sono stati emessi altrettanti decreti di espulsione dal territorio dello Stato.

Un cittadino marocchino, di 48 anni, irregolare sul territorio nazionale, pregiudicato, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di gr. 27 di sostanza stupefacente del tipo hashish e di alcune banconote per un totale di 245 euro. L’uomo è stato trattenuto all’interno delle camere di sicurezza per essere sottoposto nella giornata odierna a giudizio direttissimo.

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Il 25 enne tunisino, clandestino e con una lunga lista di precedenti, è stato sorpreso all’interno della pizzeria “I Dissonanti” di via Berengario. Intercettato dagli agenti, aveva addosso un cutter e 15,50 euro in monetine. Ma a suo carico pendeva anche un provvedimento di allontanamento. 

MODENA –

Un bottino davvero magro: 15,50 euro in monetine, rubate dalla cassa della pizzeria “I Dissonanti” di via Berengario, ha messo fine alla “carriera” criminale di un 25 enne tunisino, pluripregiudicato e con diverse condanne a suo carico per reati contro la persona e il patrimonio, in materia di stupefacenti, nonché per immigrazione clandestina.

Attorno alle 23 di ieri sera, la Sala Operativa della Questura ha ricevuto una richiesta di intervento per l’intrusione di un soggetto all’interno della pizzeria. Il ladro era riuscito a introdursi nel locale piegando le grate di protezione con un tubo di ferro, ricavato da un cartello stradale, ritrovato nelle vicinanze dell’entrata, per poi infrangere la vetrata della porta di accesso. Scoperto, si era poi dato alla fuga, inseguito dal titolare. 

Una Volante lo ha poi intercettato all’altezza di via Cavour. Un agente lo ha inseguito a piedi ed è riuscito a bloccarlo e ad assicurarlo all’interno di un’auto di servizio, grazie anche all’ausilio di un secondo equipaggio intervenuto sul posto.

Nella tasca destra del giubbotto l’uomo aveva un cutter con una lama di 11 cm, per la detenzione del quale è stato denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti a offendere. Inoltre, sono state recuperate anche le monetine (ben 15,50 euro di bottino!) oggetto del furto appena commesso. 

Una volta in Questura, è emersa la lunga lista di precedenti e condanne a carico dell’uomo, che è risultato clandestino ed è stato anche denunciato per inottemperanza all’ordine del Questore di abbandonare il territorio nazionale. Il tunisino è stato quindi trattenuto all’interno delle celle di sicurezza in attesa di essere sottoposto a processo per direttissima. 

 

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Arrestato il terzo componente della banda. Dallo scorso luglio i “pendolari del crimine” avevano messo a segno rapine particolarmente violenti ai danni di esercizi commerciali, minacciando e malmenando i titolari. L’ultimo componente della banda ancora in libertà è stato arrestato ieri. Si tratta di un 54 enne casertano pluripregiudicato.  

CARPI (MO) –

Con l’arresto dell’ultimo componente, un pluripregiudicato di 54 anni di origine casertana, i Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno sgominato la banda di “pendolari del crimine” che nello scorso mese di luglio aveva messo a punto diverse rapine a mano armata, caratterizzate da particolare violenza.

La prima era avvenuta ai danni di un distributore di benzina di Medolla. Il quell’occasione, il titolare era stato immobilizzato e colpito alla testa con il calcio di una pistola, riportando traumi multipli. Il secondo colpo era stato messo a segno presso il supermercato Eurospin di Cavezzo e, anche in quel caso, un dipendente era stato minacciato con una pistola puntata alla testa, mentre un altro con un coltello alla gola. 

Dopo entrambe le rapine, tuttavia, la banda era fuggita a bordo di un’auto risultata rubata. Proprio il suo ritrovamento aveva consentito, nello scorso mese di ottobre, di identificare due dei tre componenti. Rimaneva da acciuffare il terzo, considerato pericoloso. Per questo le indagini si sono fatte sempre più serrate, fino a giungere alla sua localizzazione. 

Questa mattina il 54 enne è stato individuato e arrestato con l’accusa di rapina aggravata e continuata, lesioni personali gravi e ricettazione. È stato quindi trasferito per la detenzione presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

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Servizi finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio a Modena, in particolare nelle zone ricomprese tra via Vignolese, via Marzabotto, viale Monreali e piazzale Manzoni. Nella serata di sabato, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto due fratelli nigeriani di anni 31 e 34.

Modena -

Gli agenti hanno fermato un 31enne, i cui movimenti avevano destato sospetti, mentre percorreva via Paolo Ferrari in bicicletta; al momento del controllo il nigeriano ha cercato di disfarsi di tre confezioni termosaldate contenenti 19 grammi di cocaina, immediatamente recuperate dagli operatori.

La perquisizione sulla sua persona ha permesso di rinvenire la somma in contanti pari a 90 euro e un mazzo di chiavi. Poiché l’uomo era stato visto uscire da un palazzo in zona, gli agenti hanno ritenuto verosimile che le chiavi potessero permettere l’accesso ad un’abitazione all’interno di detto edificio. Proprio mentre aprivano il portone del palazzo, un altro cittadino nigeriano – che successivamente è stato accertato essere il fratello del 31enne, stava uscendo con in mano un grosso borsone. 

Gli operatori hanno proceduto al suo controllo, rinvenendo in una tasca un bilancino di precisione, mentre nel borsone erano contenuti 142,4 grammi di eroina e 230,5 grammi di cocaina. 

La perquisizione domiciliare ha dato ulteriore esito positivo. Infatti, all’interno di una stanza a loro esclusivo uso e chiusa a chiave di un appartamento che i due fratelli condividevano con un altro connazionale, sono stati recuperati altri 250.8 grammi di eroina, 68.6 grammi di cocaina e 280 grammi di sostanza da taglio, oltre alla somma contante di 2.520 euro, probabile provento di spaccio.

I due nigeriani, dopo le formalità di rito, sono stati associati alla locale Casa Circondariale a disposizione della Autorità Giudiziaria.

Pubblicato in Cronaca Modena
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