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Sono 11, dall'inizio dell'anno, i mezzi sequestrati dalla Polizia Municipale di Piacenza, perché privi di assicurazione o revisione, di cui diversi veicoli individuati nella zona compresa tra il Quartiere Roma e via Colombo.

"Controlli mirati in tal senso – sottolinea l'assessore alla Sicurezza Luca Zandonella – proseguiranno anche nelle prossime settimane, accanto alla consueta attività riguardante la sicurezza stradale".

In quest'ambito, negli ultimi dieci giorni sono stati effettuati 14 posti di controllo, cui se ne aggiungono 3 per il rilevamento della velocità con telelaser, altrettanti per il contrasto alla prostituzione su strada e 4 servizi antidegrado, inerenti alle attività di accattonaggio e parcheggiatori abusivi. Cinque i pattugliamenti nelle frazioni cittadine. In totale, sono 97 i veicoli controllati, 36 le sanzioni per violazioni al Codice della Strada e 6 per il mancato rispetto del Regolamento di Polizia urbana, oltre a due sequestri di mezzi.

"Il 2018 – prosegue l'assessore Zandonella – ha registrato sinora un'intensa attività dei diversi nuclei della Polizia Municipale. Grazie al lavoro degli agenti abbiamo potuto garantire un pattugliamento capillare della città, sia nel centro storico (sempre presidiato, non solo durante i giorni di mercato), ma anche nelle frazioni. Senza dimenticare il servizio giornaliero, dalle 16 in poi, nel Quartiere Roma: un impegno che ci siamo assunti e che stiamo portando avanti in modo costante nel tempo".

Anche il Nucleo operativo Nost ha effettuato controlli su 219 veicoli (rilevando 57 violazioni al Codice della Strada e sequestrando 9 mezzi), 12 accertamenti su persone nell'ambito dell'attività antidegrado e antiabusivismo, un'indagine riguardante una presunta occupazione abusiva. Due i reati denunciati. La Sezione di Polizia Giudiziaria, oltre ai controlli antiprostituzione condotti con i colleghi della Sicurezza Stradale, che hanno portato all'identificazione di sei persone e alla notifica di 3 violazioni al Regolamento di Polizia Urbana, hanno effettuato verifiche sul permanere dei requisiti per l'assegnazione di alloggi popolari e raccolto 5 denunce per diverse tipologie di reati. Tre, infine, le ispezioni congiunte con il personale Ausl (in una tintoria-lavanderia e in due abitazioni) per la Sezione Ambientale, chiamata a riscontrare segnalazioni di esalazioni moleste. Otto gli esercizi di vicinato oggetto di ispezione nel periodo dei saldi insieme agli agenti della Sezione Commercio, che hanno garantito la presenza nei mercati.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

I fatti risalgono al giugno 2016 quando la madre del piccolo, alla 38° settimana di gravidanza, si presentò al nosocomio in seguito alla rottura delle acque. Nonostante il cesareo d'urgenza, il bimbo morì a causa del distacco della placenta.

SASSUOLO (MO) –

"Imprudenza, negligenza e imperizia", sono queste i capi di imputazione con cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per due ginecologhe dell'Ospedale di Sassuolo in seguito alla morte di un neonato dopo un parto cesareo d'urgenza.

I fatti risalgono al giugno del 2016, quando una trentottenne alla 38° settimana di gravidanza si presentò al Pronto Soccorso del nosocomio sassolese in seguito alla "rottura delle acque". Si decise di intervenire con un taglio cesareo, ma, secondo le indagini della Procura, coordinate dal PM Lucia De Santis, passò più di un'ora tra la constatazione dell'emergenza e l'intervento chirurgico.

Il distacco della placenta, tuttavia, creò una condizione di ipossia ischemica nel neonato, che non sopravvisse. Il piccolo soffriva anche di bradicardia fetale e alle due dottoresse è stata contestata anche la terapia somministratagli, oltre alle scelte e ai tempi di intervento adottate durante il travaglio e il parto della madre.

Una delle due ginecologhe è stata quindi indagata per il reato di omicidio colposo. Inoltre, insieme alla collega, è indagata anche per lesioni personali colpose nei confronti della 38 enne, che venne sottoposta a una errata profilassi antibiotica che la costrinse a tornare in ospedale altre due volte dopo il tragico parto per essere sottoposta a un drenaggio pelvico con un nuovo intervento chirurgico.

È stato quindi richiesto il rinvio a giudizio per le due ginecologhe, mentre per le altre nove persone, tra medici e ostetriche, coinvolte nell'inchiesta, è stata chiesta l'archiviazione.

Pubblicato in Cronaca Modena

La Guardia di Finanza ha individuato la frode fiscale di una società di Reggio Emilia da 6 milioni di euro e denunciato 3 persone per reati tributari, fra cui un modenese.

Reggio Emilia, 11 gennaio 2018

Società di Reggio Emilia dapprima froda il fisco facendo uso di fatture false, poi diventa evasore totale, Società di Reggio Emilia dapprima froda il fisco facendo uso di fatture false, poi diventa evasore totale La Guardia di Finanza reggiana ha individuato una frode fiscale da 6 milioni di euro e denunciato 3 persone per reati tributari.

Nell'ambito di indagini di polizia economico-finanziaria svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, è stata individuata e sottoposta a verifica fiscale una società di Reggio Emilia, operante nel settore dell'installazione di impianti elettrici, che nel periodo dal 2012 al 2016 ha posto in essere gravi forme di frode ed evasione fiscale. La società ha fatto uso di  fatture per operazioni inesistenti emesse da altri soggetti economici compiacenti, al fine di frodare l'IVA e ridurre artificiosamente la base imponibile da sottoporre a tassazione, quindi, negli anni 2015 e 2016, ha omesso di presentare le dichiarazioni obbligatorie ai fini fiscali e successivamente ha occultato le scritture contabili, frapponendo così concreto ostacolo alla ricostruzione della sua posizione fiscale a cura della Guardia di Finanza.

Complessivamente la base imponibile sottratta a tassazione è risultata pari a 5 milioni di euro, oltre a 1 milione di euro di violazioni in materia IVA, cui si aggiungono le connesse violazioni penal-tributarie, che hanno portato alla denuncia degli amministratori della società che si sono succeduti in questi anni.

Il Gruppo Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha pertanto denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, in stato di libertà, tre persone di 32, 44 e 65 anni, rispettivamente di origini calabresi, modenesi e venezuelane, ma tutti residenti nella provincia di Reggio Emilia, per i reati di "dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti", "omessa dichiarazione" e "occultamento o distruzione di documenti contabili".

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

La Guardia di Finanza di Parma hanno rinvenuto e sequestrato 400 capi di abbigliamento irregolari (felpe, magliette e pantaloni) in vendita presso un esercizio commerciale del centro città.

Un noto marchio di streetstyle, molto popolare tra i giovani, è stato indebitamente apposto su numerosi articoli similari a quelli effettivamente prodotti dalla società autorizzata, tanto da poter, a tutti gli effetti, confondere gli acquirenti, ignari di trovarsi di fronte a capi non originali.

Il titolare del pubblico esercizio è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria di Parma per il reato di frode in commercio, per avere posto in vendita prodotti con marchi esteri che ingannavano il compratore sull'origine del prodotto. L'operazione si inserisce nell'ambito del costante impegno del Corpo ai fini della tutela del mercato, a garanzia sia dei consumatori, per la salvaguardia della genuinità, della sicurezza e dell'affidabilità degli articoli acquistati, sia dei produttori e dei commercianti, per il leale e corretto svolgimento di tali attività, nel pieno rispetto delle norme sulla libera concorrenza.

Pubblicato in Cronaca Parma

Controlli straordinari della Polizia di Stato a Carpi. Denunciato un tunisino per detenzione abusiva di armi e di munizioni.

La scorsa settimana a Carpi, personale del Commissariato di P.S. cittadino e della Squadra Mobile, nel corso di una perquisizione presso il domicilio di un noto pregiudicato tunisino 31enne, ha rinvenuto modiche quantità di sostanza stupefacente del tipo hashish ed alcune cartucce per fucile. Denunciato in stato di libertà per detenzione abusiva di munizioni d'arma da fuoco e segnalato alla Prefettura per detenzione di sostanza stupefacente ad uso personale, gli uomini del Commissariato hanno continuato a monitorare il tunisino, ritendo plausibile che detenesse un fucile. Così, ieri mattina durante una perquisizione domiciliare gli agenti hanno rinvenuto all'interno della abitazione, opportunamente occultato, un fucile da caccia. L'arma, sottoposta a sequestro, è risultata oggetto di furto. L'uomo è stato deferito alla A.G. per detenzione abusiva di armi.

Controlli straordinari

Nella mattinata di oggi, personale del Commissariato di P.S. di Carpi unitamente al Reparto Prevenzione e Crimine di Reggio Emilia ha effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati.
Il servizio ha interessato in particolare la zona centrale e sud della città, i parchi e le aree verdi.
Sono stati effettuati anche dei posti di controllo su strada, nel corso dei quali sono state effettuate verifiche su 19 veicoli in transito e identificate 57 persone, di cui 20 straniere. Grazie all'utilizzo del sistema di videosorveglianza in mobilità, denominato "Mercurio", sono state controllate le targhe di altri 50 veicoli.
Sempre nel corso del servizio gli agenti hanno identificato gli avventori di alcune sale scommesse e di altri esercizi pubblici, nonché i clienti dei bar nella zona della Stazione Ferroviaria e delle Autocorriere.
Particolare attenzione è stata riservata al campo nomadi ubicato nella zona delle piscine, all'interno del quale sono stati identificati i componenti delle famiglie residenti e controllati i veicoli presenti.

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Sul posto è intervenuta la Polizia per gli accertamenti. 
Non risulta nessun furto né danno alle apparecchiature.

Parma, 8 gennaio 2018

Questa mattina, con la ripresa delle attività mediche ambulatoriali, è stato scoperto che nel corso del fine settimana, qualcuno ha cercato di introdursi nei locali del direzionale di Oculistica dell'Ospedale Maggiore e in due studi universitari di Otorinolaringoiatria forzando le serrature e danneggiando le porte di accesso.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia per i rilievi del caso e comunque non risulta alcuna sottrazione né di beni né di apparecchiature. La direzione aziendale ha sporto denuncia alle autorità competenti.

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Nella mattinata del primo gennaio il Prefetto Paba, accompagnato dal Questore Santarelli e dal Sindaco Muzzarelli, ha fatto visita agli operatori di polizia in servizio presso la Sala Operativa della Questura.

La visita è stata circostanza per rinnovare gli auguri di buon anno e complimentarsi per il lavoro svolto dai poliziotti modenesi al fine di garantire alla cittadinanza una tranquilla giornata di festa.
Il Prefetto, sempre nel corso della mattinata, ha visitato le altre Sale Operative del capoluogo.
Nella notte di capodanno, sottolinea il Questore, tutti i dispositivi messi in campo hanno garantito la regolarità delle manifestazioni in piazza e non si sono manifestate criticità particolari.

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Il 21 dicembre scorso sono stati consegnati dalla Polizia Stradale di Modena Nord, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Modena, al Centro Caritas della Parrocchia Madonnina, diverse confezioni di parmigiano, tonno in scatola, cofanetti di cioccolatini e caffè.

Gli alimenti, il cui valore si aggira a qualche migliaia di euro, erano stati sequestrati ad un cittadino rumeno denunciato per ricettazione.

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Tre minorenni italiani ma di origine magrebina sono stati individuati dalla squadra Mobile perchè autori della rapina impropria avvenuta, il 27 dicembre scorso, presso il Centro Commerciale La Rotonda di Modena.

Due ragazzi di sedici anni e uno di quattordici, ma con già diversi precedenti, nel pomeriggio del 27 hanno rapinato una signora, portandole via la borsetta per poi fuggire a bordo di un'auto rubata.
L'auto, un Fiat Punto di colore rosso, segnalata da un testimone è stata intercettata da un equipaggio della Squadra Mobile parcheggiata nei pressi del Bowling SOTTOSOPRA e dopo un servizio di appostamento i 3 sono risaliti a bordo dell'autovettura.

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Solo dopo un rocambolesco inseguimento conclusosi con la collisione del veicolo, in via D'Avia Nord, dapprima con una panchina e successivamente contro un palo dell'illuminazione i tre minorenni sono stati bloccati.
I giovani, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica dei Minorenni di Bologna ed affidati ai genitori.

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Bancarotte fraudolente e riciclaggio: sgominata vasta associazione a delinquere. Dopo due anni di indagini, eseguita misura cautelare in carcere nei confronti del socio occulto, 38enne di Parma.

28 dicembre 2017

Prima il consulente finanziario che offriva ai suoi clienti la possibilità di trasferire le aziende in crisi all'estero, dopo averle spogliate di quanto ancora fosse presente nel patrimonio, per sfuggire alle conseguenze penali del fallimento (operazione "Barqueiro"). Poi l'imprenditore rampante che acquistava le aziende emiliane in difficoltà finanziarie e le utilizzava per ottenere dalle banche la liquidità necessaria a foraggiare lusso e bella vita, lasciando al loro destino i creditori insoddisfatti (operazione "Last Drink").

Infine, il mandante e socio occulto grazie al quale il meccanismo illecito poteva essere messo in moto, che solo apparentemente poteva offrire investimenti di denaro, ma in realtà ne otteneva solo utilità come in una normale impresa e non, invece, una articolata associazione a delinquere.

È con il recente arresto di quest'ultimo che le Fiamme Gialle di Modena hanno inferto un altro duro colpo all'associazione a delinquere già sgominata nel luglio scorso, quando i finanzieri eseguirono 12 ordinanze di misure cautelari nei confronti di L.P. - originario di Reggio Emilia e fittiziamente residente in Portogallo - e degli appartenenti al sodalizio criminale a lui riconducibile specializzato nell'acquisizione di realtà imprenditoriali operanti a livello locale e nazionale e nella successiva distrazione del patrimonio in danno dei creditori.

Risale a qualche giorno fa, infatti, la cattura di F.C., 38enne di Parma anch'egli con residenza fittizia all'estero, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Modena su richiesta del Procuratore del capoluogo geminano – Dott.ssa Lucia MUSTI – e del P.M. Dott. Marco IMPERATO. Come si ricorderà, le indagini condotte dai militari del Nucleo di polizia tributaria modenese, nelle quali risultavano già indagati a vario titolo tredici responsabili, avevano permesso di accertare le responsabilità di L.P. che, avvalendosi di una fitta rete di prestanome, era riuscito a penetrare il sano tessuto economico, non solo locale, tramite l'acquisizione di diversificate attività lecite – operanti, principalmente, nel settore della telefonia e dell'hi-tech – impiegate per il riciclaggio del denaro derivante dalle bancarotte fraudolente di imprese attive nei più svariati settori e, una volta esaurito il loro compito, strumentalmente trasferite all'estero per sfuggire alle azioni di fallimento.

Le condotte illecite avevano riguardato, tra le altre, due società modenesi dalle quali l'associazione criminale, attraverso il ricorso al massiccio uso di fatture per operazioni inesistenti e cessioni simulate, era riuscita a distrarre l'intero patrimonio, tanto da determinarne il fallimento con passivi, in entrambi i casi, di oltre 45 milioni di euro, di cui gran parte vantati dallo Stato a titolo di imposte evase. Nonostante il significativo risultato raggiunto con gli arresti del luglio scorso ed il contestuale azzeramento della struttura associativa, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno continuato ad approfondire i rapporti tra L.P. ed altri imprenditori, con l'obiettivo di individuare la fonte delle ingenti disponibilità finanziarie necessarie all'acquisizione delle aziende sfruttate dall'organizzazione criminale per arricchirsi.

Sono stati, dunque, passati al setaccio migliaia di documenti sequestrati e conti correnti, acquisite informazioni dai dipendenti di tutte le società rientranti nel perimetro dell'associazione, effettuati pedinamenti e riscontri nelle province di Reggio Emilia e Parma. Le puntuali attività di indagine coordinate dall'A.G. modenese hanno permesso, alla fine, di individuare colui che può essere a pieno titolo ritenuto il "socio occulto" e reale mandante dell'associazione, il parmense (ma con residenza formalmente dichiarata in Austria) F.C., il cui ruolo di referente economico – al pari di L.P., "socio operativo" – è stato, tra l'altro, confermato dalla natura dei benefit che si concedeva (nel periodo oggetto di indagini, è stata accertata anche la disponibilità di una autovettura Bentley ed altri veicoli di lusso intestati alle società a lui riconducibili). In effetti, F.C. compare in diversi organigrammi di società italiane ed estere, attive nei più svariati settori economici, che vanno dall'immobiliare al trasporto aereo, passando per la locazione di autovetture di lusso e barche. Proprio nel settore del trasporto aereo, lo stesso F.C. risulta Presidente di una compagnia con sede in Malta interessata dall'acquisizione delle tratte aeree da e per un aeroporto di un capoluogo di Regione del centro Italia. Ed è proprio grazie a questa apparenza imprenditoriale che l'associazione riusciva ad acquisire le partecipazioni di controllo delle società da "spolpare", da cui poi F.C. riceveva, con modalità evidentemente illecite, i profitti necessari a mantenere il suo elevatissimo tenore di vita, fatto di agi e vacanze di lusso. A conferma di ciò, qualche giorno fa, egli era pronto per partire dall'aeroporto di Bologna con un volo business che lo avrebbe portato negli Emirati Arabi per qualche giorno di relax, ma, al momento di lasciare l'albergo per recarsi al checkin, ha trovato ad "accoglierlo" i finanzieri di Modena che gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere; ordinanza confermata, pochi giorni prima di Natale, nella bontà probatoria anche in sede di riesame dal Tribunale della Libertà del capoluogo emiliano.

Si conclude così, per il momento, con l'operazione "Last Ring", la serie di indagini (autonome ma indissolubilmente legate tra loro) con le quali, negli ultimi mesi, i Finanzieri di Modena hanno assestato alla criminalità economico-finanziaria emiliana un durissimo colpo. In circa due anni di indagini, l'intero filone investigativo ha registrato 19 destinatari di misure cautelari personali, 48 indagati, 67 perquisizioni locali (in Italia e all'estero), distrazioni patrimoniali dalle aziende in dissesto per circa 35 milioni di euro, danno all'Erario per imposte non versate per 30 milioni di euro, 80.280 ore di conversazioni telefoniche captate e oltre 2.500 ore di intercettazioni telematiche, quale testimonianza dell'impegno e della consolidata sinergia operativa tra la Procura della Repubblica ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena nella diuturna lotta al riciclaggio ed alla criminalità economica condotta dal Corpo in forma integrata.

In tal senso, l'impegno delle Fiamme Gialle nel garantire la collettività, assicurando alla giustizia i colpevoli di gravi reati economici particolarmente dannosi per le imprese sane, vero volano dell'economia del Paese, è segno tangibile della sempre più marcata connotazione sociale che la funzione di Polizia Economico-Finanziaria del Corpo assume nella tutela dell'economia legale e del sano funzionamento del tessuto produttivo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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