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Un giovane su dieci è povero assoluto, nel 2007 era uno su 50. Monsignor Galantino: dati straordinariamente negativi.

di LGC - Parma 19 novembre 2017 - 
Sollecitato dall'impietoso dossier sulla povertà giovanile, diffuso dalla CARITAS nei giorni scorsi, ho provato a ricercare una correlazione tra crisi e suicidi per verificare se vi fossero analogie. Un'ipotesi purtroppo pienamente verificata.

Partiamo dal rapporto Caritas.
Un giovane su dieci è povero assoluto, nel 2007 era uno su 50. Monsignor Galantino: dati straordinariamente negativi, non si tratta solo dei clochard. Oltre 200mila persone hanno chiesto aiuto.

I figli stanno peggio dei genitori, i nipoti peggio dei nonni: in Italia la povertà cresce al diminuire dell'età quella. I capifamiglia sotto i 34 anni sono sempre più in difficoltà, i tassi di disoccupazione giovanile (37,8% nel 2016) sono tra i più alti d'Europa (18,7%), l'ascensore sociale è bloccato e si registra un record di Neet (26%). Nel corso del 2016 205.090 persone si sono rivolte ai Centri di ascolto in rete (Cda) della Caritas: tra questi il 22,7% ha meno di 34 anni. I dati arrivano dal Rapporto su povertà giovanile ed esclusione sociale 2017 "Futuro anteriore", presentato lo scorso 17 novembre a Roma dalla Caritas italiana.

Il 42,8% è italiano.
L'età media è di 43,6 anni, il 64,4% è disoccupato. C'è una una sostanziale parità tra uomini (49,2%) e donne (50,8%). I senza dimora sono il 17,8% (in crescita rispetto al 2015): circa 26 mila persone. Il problema più frequente anche nel 2016 è la povertà economica (76,7%), seguita da problemi occupazionali (56,8%), abitativi (24,1%) e familiari (14,0%).
Le richieste più frequenti riguardano beni e servizi materiali (60,6%), sussidi economici (25,7%) e richieste per lavoro (14,0%) o alloggio (7,7%).

La situazione dei giovani è più critica degli anziani. Da 5 anni è "più allarmante di quella vissuta un decennio fa dagli over 65", scrive il rapporto: nel nostro Paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta; nel 2007 era appena uno su 50.
Dal 1995 il divario di ricchezza tra giovani e anziani si è ampliato: la ricchezza media delle famiglie con capofamiglia di 18-34 anni è meno della metà, mentre quella delle famiglie con capofamiglia con almeno 65 anni è aumentata di circa il 60%.

Il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, commentando i risultati del rapporto Caritas alla presentazione alla Stampa Estera a Roma ha detto che sbaglieremmo noi se identificassimo i poveri soltanto con i clochard, con l'immigrato che sbarca sulle nostre coste, dovremmo allargare un pò lo sguardo alle tante donne prive di dignità. C'è una povertà straordinaria e straordinariamente negativa, soprattutto oggi abbiamo bisogno di aprire il nostro sguardo, il nostro cuore alla povertà dei nostri giovani, una povertà non tanto fatta di mezzi materiali ma una povertà ancora più grossa cioè quella di non poter progettare il proprio futuro e crearsi delle alternative a una vita di dipendenza".
Galantino ha anche osservato come l'Italia si trovi dietro a molti Paesi europei nelle classifiche sulla crescita economica. "I dati che abbiamo dal nostro rapporto ci dicono che la nostra situazione non è di quelle buone, non siamo nell'alta classifica per aver superato il problema della povertà, anzi".

Veniamo ora a fare un'incursione nel terrificante mondo dei suicidi.
Ogni anno in Italia sono circa 4 mila le persone che si tolgono la vita. La maggior parte sono uomini (77%). Negli ultimi anni, infatti, a causa della crisi economica, c'e' stato un aumento del 12 per cento di suicidi nella fascia d'eta' tra i 25 e i 69 anni. Ma in Italia il suicidio e' la seconda causa di morte nella fascia d'eta' dai 15 ai 29 anni.

E si registrano casi di ragazzini tra i 10 e i 14 anni. "Questi rappresentano qualcosa di terribile- spiega, in un'intervista con l'agenzia Dire alla fine di febbraio scorso, il direttore del Servizio per la Prevenzione del Suicidio dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, Maurizio Pompili- Dal 1970 al 2008 in quella fascia d'eta' si sono suicidati 354 bambini, ma la cifra in questi restanti nove anni e' aumentata".
Secondo Pompili "mentre la mortalita' si e' ridotta in tutte le altre cause, dagli incidenti stradali alle malattie, nel suicidio non sono state messe in atto misure preventive, come il riconoscimento precoce dei soggetti a rischio o la formazione nelle scuole e nelle famiglie".

Stando all'infografica dell'ISTAT, realizzata per la giornata mondiale per la prevenzione dei suicidi, il numero dei suicidi è inferiore del -14% rispetto al 1995.

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Non tragga però, in inganno il dato temporale.
Infatti il 1995 è l'anno in cui comincia a dipanarsi la pesantissima crisi del 1992-1993. "L'attuale crisi economica mondiale, - come scriveva Pasquale Tridico -il 17 aprile 2013 su "Economia e Politica" - in cui anche l'Italia è precipitata nel 2008, rappresenta per il nostro Paese solo l'ultimo stadio di un lungo declino che ha avuto inizio negli anni 90, o per essere più precisi nel biennio 1992/1993. In particolare, sostengono che le ragioni che spiegano il declino italiano, e in parte anche la recessione di oggi, così come la mancata ripresa dalla crisi, si possono trovare nelle riforme del mercato del lavoro. In particolare, la flessibilità del lavoro introdotta negli ultimi 15 anni, insieme ad altre politiche introdotte in parallelo fin dal 1992/93, hanno avuto conseguenze cumulative negative sulla disuguaglianza, sui consumi, sulla domanda aggregata, sulla produttività del lavoro e sulla dinamica del PIL."
"Le riforme del mercato del lavoro, - prosegue Tridico - sono state accompagnate, negli anni 90, da una liberalizzazione incompleta e da un processo di privatizzazione che ha favorito l'aumento delle rendite e complessivamente una redistribuzione a danno dei salari."

Ecco quindi che dal 1992 a oggi gli elementi di criticità non sono stati rimossi anzi sono andati a peggiorare e a confermare che lo stato attuale non è solo il risultato negativo di 10 anni di crisi, ma l'effetto di quasi trent'anni di crisi. E una crisi di tale periodo deve essere etichettata come normalità.

Infine, a ben guardare, il nodo dolente è sempre il lavoro. Lavoro inteso come ordinativi d'impresa, competitività perduta a causa dell'elevato costo che si traduce in disoccupazione e bassa occupazione.

Per migliorare la situazione occorre un salto di qualità delle politiche economiche e del lavoro per mettere le imprese nelle condizioni di competere e generare nuova occupazione e conseguentemente stabilità economica in un maggior numero di famiglie.

Non è un caso infatti che la Sardegna stia chiedendo di creare una "Zona Franca" sull'isola, proprio per creare nuovo lavoro. E guarda caso, è proprio la Sardegna che detiene il maggior tasso di suicidi in Italia (leggi ANSA 13 settembre 2017).
"In Sardegna sono in aumento i casi di depressione, ne è colpito il 13% della popolazione, mentre la regione è al primo posto in Italia per numero di suicidi. Lo ha detto Bernardo Carpiniello, che dirige la Struttura complessa di Psichiatria della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e presiede la Società italiana di Psichiatria."

Con l'incremento del tasso di occupazione e di stabilità economica delle famiglie non si guarirà dalla piaga dei suicidi, ma si contribuirà, e molto, alla riduzione del tasso depressivo, che è l'anticamera dell'estrema soluzione.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 12 Novembre 2017 07:44

Giovani. l'Inps si ricrede sulla decontribuzione.

Finalmente l'Inps si ricrede e applica nel giusto modo la decontribuzione per i giovani agricoltori.

Reggio Emilia 6 novembre 2017 - Agevolazioni Inps più ampie per i giovani agricoltori: lo sgravio contributivo per under 40 riconosciuto anche a chi è stato iscritto come coadiutore e per chi ha variato l'attività d'impresa. "E' notizia di questi giorni, e ne prendiamo atto positivamente" afferma Arianna Alberici, vice presidente CIA – Agricoltori Italiani della provincia di Reggio Emilia e coordinatrice dei giovani reggiani di Agia-CIA.

"Ciò non toglie – aggiunge - che non si debba rilevare da parte nostra che questa era fin dall'inizio l'intenzione del legislatore, che inizialmente era stata 'tradita' da un'interpretazione restrittiva dell'ente previdenziale, che aveva riservato il beneficio ai soli giovani agricoltori di nuova iscrizione, escludendo chi subentrava nella titolarità d'impresa ma era già coadiutore iscritto nel nucleo familiare, riducendo ai minimi quindi il numero di chi ne aveva diritto, che diventava solo chi arrivasse a fare l'agricoltore provenendo da altre attività, realtà che esiste ma è largamente minoritaria tra i giovani neo imprenditori agricoli".

"E' stata quindi necessaria – afferma Alberici – una riscrittura della norma per 'costringere' Inps a ricredersi ed a concedere questo importante beneficio ad un numero più ampio di giovani nuovi imprenditori. Questo in effetti era lo spirito della norma, intesa ad agevolare l'ingresso di giovani alla guida delle imprese agricole, cosa quanto mai necessaria per dare un futuro al settore primario ed alle sue produzioni tipiche e di qualità, che nonostante aumentino i nuovi ingressi, soffre ancora ampiamente di senescenza".

"Ricordiamo – conclude la responsabile Agia – che l'esonero di cui si parla consiste nella dispensa dal versamento del 100% dell'accredito contributivo presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti, ed è riconosciuto per un periodo massimo di 36 mesi, decorsi i quali viene riconosciuto in una percentuale minore per altri 24 mesi: 66% per i successivi 12 mesi e al 50% per ulteriori 12 mesi".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Lunedì, 23 Ottobre 2017 10:08

Bando UniCredit Carta E edizione 2017

Giovani e lavoro al centro dell'intervento di UniCredit Foundation. 500mila Euro a sostegno delle organizzazioni non profit che promuovono l'occupazione giovanile in Italia

UniCredit Foundation lancia la nuova edizione del Bando UniCredit Carta E per sostenere le organizzazioni non profit che promuovono l'occupazione giovanile in Italia attraverso attività di imprenditorialità sociale.

Come nella precedente edizione (che ha visto sul podio anche la Semìno - Pictor Coop. Soc. di Bologna), torna la collaborazione con l'incubatore Make a Cube3 dedicando ai team selezionati un periodo di accompagnamento per valorizzarsi sul mercato.

L'investimento previsto dal bando è di 500mila euro che saranno erogati sotto forma di contributo, mentoring e incubazione. I fondi sono messi a disposizione grazie a UniCreditCard Flexia Classic Etica, la carta di credito che, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare, accantona il 2 per mille di ogni spesa effettuata per sostenere progetti di solidarietà.

Le candidature possono essere presentate, attraverso la piattaforma IdeaTRE60 promossa dalla Fondazione Accenture Italia partner tecnico del Bando, dall'11 ottobre al 20 dicembre 2017 compilando il form e raccontando la propria idea di cambiamento sociale per combattere la disoccupazione che riguarda soprattutto i giovani italiani (www.unicreditfoundation.org/bando2017) .

Saranno selezionate le 20 realtà capaci di interpretare il contesto territoriale in cui il progetto imprenditoriale deve nascere e crescere. In pole position si troveranno le proposte che avranno come priorità la realizzazione di un programma duraturo, sostenibile e affidabile sia per i lavoratori assunti che per l'impresa stessa. I 20 finalisti avranno accesso a una fase di pre-incubazione.

L'incubazione e l'erogazione dei contributi, pari a 42.500 Euro ciascuno, è destinata invece ai 10 vincitori: 7 di questi progetti dovranno dimostrare di avere un impatto diretto, cioè creare occupazione nell'ambito del programma imprenditoriale sostenuto nelle 7 aree territoriali di intervento di UniCredit in Italia; gli altri 3, invece, dovranno essere capaci di generare un impatto indiretto, in grado di sviluppare azioni, infrastrutture e reti che possano rafforzare la capacità, di una o più realtà imprenditoriali sociali, a raggiungere risultati su scala nazionale: si tratta, ad esempio, di attività di assistenza e incubazione dell'impresa sociale, di formazione/sviluppo di network di imprese sociali, di franchising sociale.

"Vogliamo dare ai giovani la possibilità di esprimere la propria idea di lavoro - ha dichiarato Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation - valorizzando i progetti imprenditoriali capaci di creare occupazione. I ragazzi rappresentano il nostro futuro e, grazie al loro entusiasmo e alle loro capacità, possono trovare da soli la soluzione alla sfida dell'occupazione giovanile del nostro Paese coniugando, nella stessa figura, sia il ruolo di datore che di lavoratore".

Per maggiori informazioni e per iscriversi al bando, visitare la pagina www.unicreditfoundation.org/bando2017 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Bando UniCredit Carta E edizione 2017 - Giovani e lavoro al centro dell'intervento di UniCredit Foundation: 500mila Euro a sostegno delle organizzazioni non profit che promuovono l'occupazione giovanile in Italia. 

UniCredit Foundation lancia la nuova edizione del Bando UniCredit Carta E per sostenere le organizzazioni non profit che promuovono l'occupazione giovanile in Italia attraverso attività di imprenditorialità sociale. Come nella precedente edizione (che ha visto sul podio anche la Semìno - Pictor Coop. Soc. di Bologna), torna la collaborazione con l'incubatore Make a Cube3 dedicando ai team selezionati un periodo di accompagnamento per valorizzarsi sul mercato.

L'investimento previsto dal bando è di 500mila euro che saranno erogati sotto forma di contributo, mentoring e incubazione. I fondi sono messi a disposizione grazie a UniCreditCard Flexia Classic Etica, la carta di credito che, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare, accantona il 2 per mille di ogni spesa effettuata per sostenere progetti di solidarietà.

Le candidature possono essere presentate, attraverso la piattaforma IdeaTRE60 promossa dalla Fondazione Accenture Italia partner tecnico del Bando, dall'11 ottobre al 20 dicembre 2017 compilando il form e raccontando la propria idea di cambiamento sociale per combattere la disoccupazione che riguarda soprattutto i giovani italiani www.unicreditfoundation.org/bando2017 

Saranno selezionate le 20 realtà capaci di interpretare il contesto territoriale in cui il progetto imprenditoriale deve nascere e crescere. In pole position si troveranno le proposte che avranno come priorità la realizzazione di un programma duraturo, sostenibile e affidabile sia per i lavoratori assunti che per l'impresa stessa. I 20 finalisti avranno accesso a una fase di pre-incubazione.

L'incubazione e l'erogazione dei contributi, pari a 42.500 Euro ciascuno, è destinata invece ai 10 vincitori: 7 di questi progetti dovranno dimostrare di avere un impatto diretto, cioè creare occupazione nell'ambito del programma imprenditoriale sostenuto nelle 7 aree territoriali di intervento di UniCredit in Italia; gli altri 3, invece, dovranno essere capaci di generare un impatto indiretto, in grado di sviluppare azioni, infrastrutture e reti che possano rafforzare la capacità, di una o più realtà imprenditoriali sociali, a raggiungere risultati su scala nazionale: si tratta, ad esempio, di attività di assistenza e incubazione dell'impresa sociale, di formazione/sviluppo di network di imprese sociali, di franchising sociale.

"Vogliamo dare ai giovani la possibilità di esprimere la propria idea di lavoro - ha dichiarato Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation - valorizzando i progetti imprenditoriali capaci di creare occupazione. I ragazzi rappresentano il nostro futuro e, grazie al loro entusiasmo e alle loro capacità, possono trovare da soli la soluzione alla sfida dell'occupazione giovanile del nostro Paese coniugando, nella stessa figura, sia il ruolo di datore che di lavoratore".

Per maggiori informazioni e per iscriversi al bando, visitare la pagina www.unicreditfoundation.org/bando2017 

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Dirigenti, specialisti e tecnici: una nuova assunzione su cinque previste in provincia di Reggio Emilia nel trimestre agosto-ottobre sarà destinata a questi profili professionali "high skill".

Sono 1.760 i lavoratori chiamati a ricoprire, nelle imprese reggiane, questi profili altamente qualificati, che richiedono elevate competenze e conoscenze e che dovranno occuparsi prevalentemente di progettazione e di ricerca e sviluppo, o di attività commerciale, di marketing, di comunicazione e pubbliche relazioni, ma anche di controllo di gestione, sistemi informativi, certificazione e controllo di qualità, sicurezza e ambiente.

E' quanto emerge dall'analisi, effettuata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, dei dati del sistema informativo Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell'industria e dei servizi, realizzata da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio.

Dalla stessa indagine emerge non solo l'elevato numero di profili altamente qualificati ricercati dalle aziende reggiane, ma un generale orientamento all'alta formazione dei candidati (laureati e diplomati, da soli, rappresentano il 54% dei destinatari delle assunzioni) e ai percorsi di formazione professionale (25% dei candidati alle assunzioni).

Quali sono, allora, i titoli di studio che, nel breve periodo, daranno più chance di lavoro a Reggio Emilia?
Il 15% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato, e la laurea ad indirizzo economico si colloca in vetta alla classifica dei titoli universitari più richiesti. Sono infatti ben 290 gli ingressi in azienda previsti per gli economisti, pari al 23% delle nuove entrate complessive di laureati.

Seguono, a breve distanza, insegnanti e formatori (280 unità, pari al 22% degli ingressi di laureati), ingegneri industriali (140) e laureati in indirizzo giuridico (100). Non mancano richieste di traduttori e interpreti, ingegneri elettrotecnici e dell'informazione, laureati in indirizzo sanitario e paramedico, per citare i principali.

Tra coloro che hanno conseguito un livello di studi secondario o post-secondario, che saranno il 39% dei nuovi ingressi previsti nelle aziende reggiane nel trimestre agosto-ottobre prossimi, i diplomati nell'indirizzo meccanica, meccatronica ed energia occupano il gradino più alto del podio; le assunzioni programmate per questo titolo di studio raggiungono le 560 unità, il 16,4% delle entrate di diplomati.

Avrà ottime possibilità di trovare un lavoro anche chi ha una formazione ad indirizzo amministrativo, finanza e marketing (510 le posizioni previste, il 15% delle entrate di diplomati), in elettronica ed elettrotecnica (400), nel turismo, enogastronomia e ospitalità (200) e in informatica e telecomunicazioni (130).

Le assunzioni di chi ha ottenuto la qualifica di formazione o diploma professionale rappresentano il 25% degli ingressi programmati. L'indirizzo meccanico, con 540 entrate previste (una su quattro per questo livello di istruzione), è il più richiesto dalle imprese della nostra provincia; seguono l'indirizzo ristorazione (350), benessere (280) ed elettrico (140).

 

20170818-assunzioni-titoli-studio

Lunedì, 07 Agosto 2017 18:06

Le imprese reggiane aprono le porte ai giovani

Tante le imprese disponibili ad accogliere i giovani studenti. Domande per i finanziamenti camerali (200.000 euro) entro il 31 agosto.

Le imprese reggiane aprono le porte ai giovani, consentendo al nostro territorio di volare nelle zone alte della graduatoria nazionale e di aggiudicarsi il primo posto regionale nella classifica delle province con il più alto numero di aziende iscritte al "Registro nazionale per l'alternanza scuola-lavoro", che raccoglie le imprese disponibili ad ospitare i giovani studenti nell'alternanza tra formazione in aula e quella sul lavoro.

Gestito dalle Camere di Commercio, il Registro – al quale possono iscriversi imprese, liberi professionisti ed enti sia privati che pubblici - vede Reggio Emilia al quarto posto a livello nazionale con 197 soggetti iscritti (in testa Verona, con 254, subito seguita da Vicenza, con 246, ed Avellino, con 217), cifra che vale al nostro territorio il primo posto assoluto in Emilia-Romagna, con 36 iscrizioni in più rispetto a Ravenna, 112 in più rispetto a Parma, che a sua volta precede Rimini (73), Modena (62), Bologna (49), Piacenza (21), Forlì-Cesena (19) e Ferrara, ferma a 6 iscrizioni.

"La disponibilità delle imprese reggiane rispetto alla formazione dei giovani in azienda - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - non è un dato nuovo: tutte le iniziative che negli anni sono state lanciate in tal senso dalla Camera di Commercio, così come dalle strutture di formazione presenti nel territorio, hanno ottenuto buoni riscontri anche in passato".
"Il dato nuovo - prosegue Landi - è da una parte la stabile disponibilità che si manifesta attraverso l'iscrizione al Registro e, contemporaneamente, il consolidarsi di una virtuosa relazione che vede in campo istituzioni, imprese e mondo della scuola".

A questo proposito, Landi esprime "un ringraziamento sentito alle imprese e ai dirigenti scolastici delle scuole reggiane, che si sono da subito resi disponibili ad affiancare la Camera in questo nuovo ed importante percorso di alternanza scuola-lavoro, sostenendo i giovani in un nuovo percorso di approccio alla formazione più strettamente legato al mondo dell'impresa e alle sue esigenze".

"A sottolineare il valore di questa importante alleanza tra imprese e scuola - osserva Landi - bastano alcuni dati. La disoccupazione giovanile nel nostro territorio è pari al 27%, ma contemporaneamente il 26% dei profili richiesti dalle imprese resta di difficile reperimento, con particolare riferimento, come emerge dalle nostre analisi, a specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, discipline artistiche e scienze umane e sociali, operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie".
Proprio per questo, conclude Landi, "l'aver reso l'alternanza in azienda parte integrante del percorso formativo è stata sicuramente una importante scelta, alla quale siamo soddisfatti corrisponda l'alta adesione e disponibilità di un sistema di imprese che, come Camera di Commercio, abbiamo deciso di sostenere con 200.000 euro per il 2017, agevolando così l'ingresso dei giovani e, soprattutto, il loro impegno in mansioni strettamente correlate alla loro formazione scolastica".

Il bando - ricorda la Camera di Commercio - prevede una modulazione economia differente a seconda del numero di studenti ospitati, e cioè 600,00 euro per l'impresa che coinvolge in percorsi di alternanza da 1 a 3 studenti e 1.100,00 euro per il coinvolgimento di 4 o più studenti.

La scadenza delle domande è fissata al 31 agosto.

(Fonte CCIAA REGGIO EMILIA)

OWIO - museum's residency, Bando di concorso per giovani artisti: in palio tre Borse di Ricerca e ospitalità gratuita per una Residenza al Museo Ettore Guatelli. C'è tempo fino al 6 giugno.

Parma, 16 maggio 2017

Il Bando di concorso OWIO - museum's residency, attraverso tre Borse di Ricerca (di un totale di 3.000,00 euro), promuove e sostiene momenti di studio e sperimentazione dedicati a giovani Artisti under 35. Con la scopo di innescare riflessioni e attivare nuove interpretazioni in una direzione di analisi meta-artistica, sarà possibile vivere una Residenza negli spazi del Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro (Parma). Questo luogo si prefigura come enigmatica opera d'arte totale, aperta alle più disparate linee interpretative, ponendosi così come stimolante spunto per la nascita di opere e progetti, a cui saranno chiamati a lavorare i tre Artisti vincitori della Residenza. Il frutto di questo percorso, seguito da Franco Ferrero degli Eredi Brancusi, verrà presentato attraverso un'esposizione finale negli spazi del Museo Guatelli e pubblicato in un catalogo.

Durante il periodo di Residenza, che andrà dal 3 al 9 luglio 2017, le spese di vitto e alloggio dei tre vincitori verranno direttamente coperte dall'Organizzazione; mentre tre Borse di Ricerca, pari a 1.000,00 euro per ogni Artista vincitore, costituiranno il riconoscimento e il sostegno per la realizzazione del progetto definito durante il periodo di Residenza. Gli Artisti, oltre a vivere un importante momento di studio e approfondimento della loro ricerca, potranno confrontarsi con il Master Artist Franco Ferrero degli Eredi Brancusi e numerose altre figure del mondo dell'arte contemporanea, progettando e realizzando una mostra finale che inaugurerà sabato 23 settembre 2017 negli spazi del Museo Ettore Guatelli. A testimoniare la ricerca condotta sarà anche un catalogo che verrà pubblicato e presentato nel marzo 2018, in occasione della Giornata dei Guatelliani.

Il Bando di Residenza (scaricabile dal sito www.museoguatelli.it/bando)
è aperto a tutti gli Artisti italiani e stranieri operanti nel campo delle arti visive che abbiano un'età compresa tra i 19 e 35 anni. Non ci sono limitazioni riguardanti le tecniche che potranno essere utilizzate per presentare il progetto finale (sono ad esempio da considerare pertinenti lavori che utilizzeranno installazioni, performance, video, suono...). La partecipazione al Bando è gratuita e non prevede costi di iscrizione. Per presentare la propria candidatura alle selezioni del Bando è necessario compilare il modulo di partecipazione online sul sito www.museoguatelli.it/partecipa, dove sarà richiesto di allegare, entro e non oltre le ore 15:00 di martedì 6 giugno 2017: Lettera Motivazionale, Portfolio e Documento d'identità.
Una Commissione di esperti, appositamente costituita per OWIO, valuterà le specifiche motivazioni e competenze degli Artisti, in coerenza con le finalità espresse dal presente bando. La suddetta commissione vedrà coinvolti: Franco Ferrero degli Eredi Brancusi (Master Artist - prima edizione del progetto Guatelli Contemporaneo), Claudia Losi (Artista), Samuele Menin (Curatore e Critico d'arte, già caporedattore di Flash Art), Mario Turci (Direttore della Fondazione Museo Ettore Guatelli) e Michela Zanetti (Assessore alla Cultura del Comune di Collecchio). I nomi dei tre Artisti selezionati saranno resi pubblici entro lunedì 12 giugno 2017.

OWIO è stato ideato dall'Associazione Culturale spazio entropia e curato da Stefani Cognata all'interno del progetto culturale Guatelli Contemporaneo, vincitore della III edizione del Bando Giovani per il territorio indetto dall'IBC - Emilia Romagna. Il concorso è promosso dalla Fondazione Museo Ettore Guatelli e dal Comune di Collecchio, con il patrocinio del Comune di Parma, Comune di Sala Baganza, ICOM - Italia, Università degli Studi di Parma, SIMBDEA; in collaborazione con BAM! Strategie Culturali e Made in Art.

Informazioni
www.museoguatelli.it/bando 
www.facebook.com/GUATELLIcontemporaneo 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale n.36 del 27 marzo 2017 è stato pubblicato l'avviso di Bando per l'insediamento di giovani in agricoltura in versione integrale.

di Virgilio Parma, 30 Marzo 2017
Il 29 di marzo sono stati pubblicati anche i chiarimenti e le le domande più frequenti (FAQ) utili a una più agevole interpretazione del bando e per produrre una domanda che rientri nell'ambito dei criteri previsti.
Il Bando è articolato in tre lotti in base alla localizzazione geografica delle operazioni fondiarie:
a. LOTTO 1 comprende le Regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,
Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto,
Lazio, Marche, Toscana e Umbria. La dotazione destinata a finanziare le
operazioni del LOTTO 1 è pari a euro 30.000.000,00.
b. LOTTO 2 comprende le Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La dotazione destinata a finanziare le
operazioni del LOTTO 2 è pari a euro 30.000.000,00.
c. LOTTO 3 comprende i Comuni indicati negli allegati 1 e 2 al D.L. 17 ottobre
2016, n. 189 , convertito, con modificazioni, dalla L. 15 dicembre 2016, n.
229. La dotazione destinata a finanziare le operazioni del LOTTO 3 è pari a
euro 5.000.000,00

Le domande di partecipazione potranno essere presentate mediante lo sportello telematico a partire dalle ore 12:00 del giorno 28 marzo 2017 fino alle ore 12:00 del giorno 12 maggio 2017.

- In allegato i documenti scaricabili -
(Fonti Ismea)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Si inizia così, con una semplice puntata fatta con gli amici per scherzare un po’. Magari una schedina in compagnia, passare qualche istante insieme sfidandosi a chi ne azzecca di più. Senza accorgersi che poi, piano piano, diventa un’abitudine. Una di quelle difficili da gestire, a livello emotivo e finanziario. Ma la prima schedina è un po’ come il primo bacio per i veri appassionati di calcio: non si scorda mai.

Una ricerca dell’Osservatorio “Young Millennials Monitor Giovani e Gioco d’Azzardo” è andata a indagare su un campione di circa 11.000 studenti di scuole superiori, di età quindi compresa tra i 14 e i 19 anni. Già questo è un dato singolare, essendo la maggiore età indispensabile, almeno a norma di legge, per scommettere. Una questione legale ignorata, spesso per troppa fiducia nei giovani clienti, a volte per consapevole bisogno di un piccolo incasso, in alcuni casi perché comunque l’amico maggiorenne o il signore che gioca la schedina si trova senza difficoltà. In ogni caso è accertato che nel 2016 1.240.000 studenti italiani hanno tentato la fortuna con il gioco d’azzardo. Il trend è in leggera discesa: nel 2015 erano stati 1.300.000. Il calo tra i giovani in tutto è del 4,6%, forse risultato della sensibilizzazione al problema attuata con una forte campagna mediatica.

Diminuzione non significa annullamento del problema. Interessante osservare come le specialità preferite siano diverse dalle altre fasce d’età. Se nell’intera Italia il primo posto è saldamente tenuto dalle slot machine, il 56% del settore gambling, tra i ragazzi sono i “Gratta e Vinci” a ottenere più consensi, con un sorprendente 35%. In realtà il primato spetterebbe alle scommesse sportive, per le quali però è necessario contare anche il settore online, non presente nella rivale. Quelle in agenzia infatti raggiungono appena il 23% dei giocatori, e solo sommate a online e Totocalcio arrivano a toccare il 48%. Delle slot machine nemmeno l’ombra, a conferma di quanto sia un gioco per un altro tipo di esperienza. Magari dopo una pesante giornata di lavoro per scaricare la tensione, non certo per cercare il brivido della schedina vincente.

Pur riconoscendo in buona parte dei casi che il gioco d’azzardo nel lungo periodo porta alla perdita di denaro (32% degli intervistati), è difficile che i giovani smettano di scommettere in modo definitivo poco dopo essere stati teenager. Sono anzi in aumento i casi di ragazzi che non riescono a mantenere il controllo delle loro giocate, finendo nel vortice della ludopatia. L’approccio problematico si verifica su un adolescente ogni venti, e con il passare degli anni la percentuale sale al 9%. Gli effetti sono visibili nel carattere, che diventa spesso irascibile, e nelle relazioni, con la tendenza a isolarsi. L’incidenza del gioco d’azzardo aumenta con l’online, che porta al limite fino al 31% degli utenti, contro il 24% del live gaming. Altro fattore da tenere in considerazione per chi si affaccia per la prima volta al mondo del betting.

La soluzione per continuare il trend in leggera discesa è affrontare il problema nelle scuole presentando le gravi conseguenze a cui può portare. E proseguire sulla strada del distanziometro, che può allontanare i centri di gioco di almeno mezzo chilometro. Può sembrare poco, ma spesso le idee più semplici sono le più efficaci.

UniCredit Foundation investe 500.000 euro 
per promuovere l'occupazione giovanile in Italia
 e offre, in collaborazione con Make a Cube3,
un percorso di incubazione imprenditoriale.

Bologna, 22 novembre 2016

UniCredit Foundation presenta l'edizione 2016 del bando UniCredit Carta E, dedicato all'occupazione e all'occupabilità dei ragazzi d'età compresa tra i 15 e i 29 anni, che metterà a disposizione 500.000 euro per il loro futuro lavorativo.
Per candidarsi al bando le organizzazioni devono presentare progetti caratterizzati da un alto tasso di innovazione, anche rispetto alla propria storia, e avere come obiettivo la creazione di opportunità di lavoro reali e concrete per i giovani che coinvolgeranno nel percorso.
Per realizzare questo risultato, UniCredit Foundation si impegna a fare un investimento economico, a fondo perduto, sulle idee presentate e mette a disposizione un'esperienza di incubazione per rafforzare le competenze manageriali delle realtà selezionate, dando loro gli strumenti necessari per la sostenibilità dei loro progetti.

Partner di questa sfida è Make a Cube3: primo incubatore e acceleratore in Italia, specializzato in imprese ad alto valore sociale, ambientale e culturale. Affiancherà le organizzazioni vincitrici con una consulenza ad hoc.
Il bando UniCredit Carta E vede inoltre la collaborazione di Fondazione Italiana Accenture, in qualità di partner tecnico, che ha realizzato la piattaforma digitale ideaTRE60 attraverso cui sono gestiti il bando e la raccolta delle candidature.

Fino al 31 gennaio 2017 sarà possibile presentare i progetti per accedere ai fondi del Bando, messi a disposizione grazie a UniCreditCard Flexia Classic Etica, la carta di credito che senza costi aggiuntivi per il titolare, accantona il 2 per mille di ogni spesa effettuata per sostenere progetti di solidarietà.
Per maggiori informazioni e per iscriversi al bando, visitare la pagina www.unicreditfoundation.org/bando2016. 
20 finalisti avranno accesso a una fase di pre-incubazione. L'incubazione e l'erogazione dei contributi sarà destinata ai 10 progetti vincitori: 7 dovranno avere un impatto diretto, cioè creare occupazione, in Italia; 3 dovranno invece essere capaci di generare un impatto indiretto attraverso azioni trasversali e di infrastrutturazione che migliorino il potenziale di occupabilità dei giovani, ad esempio con progetti di formazione, alternanza scuola lavoro, assistenza all'imprenditorialità, creazione/sviluppo di network.

"La disoccupazione giovanile è tutt'ora un grave problema – dichiara Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation. Vogliamo contribuire alla sua risoluzione dando luce a quei modelli di inserimento lavorativo che possono essere presi ad esempio. Non solo elargendo fondi ma accompagnando queste realtà con le competenze necessarie per emergere. In questi anni, all'interno dei territori in cui la Fondazione opera, abbiamo contribuito all'assunzione di circa 400 giovani, grazie al finanziamento ad associazioni, cooperative e imprese sociali. Attraverso il Bando UniCredit Carta E crediamo che il settore del non profit, in Italia, possa avere uno strumento in più per dare ancora più spazio alle capacità dei ragazzi".

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(Fonte: ufficio stampa Uncredit)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia