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La Besurica diventa il nuovo laboratorio di comunità per il progetto Guadagnare Salute sul Piacentino. Venerdì e sabato laboratorio per i cittadini -

Piacenza, 15 ottobre 2014 -

Promozione della salute: la Besurica diventa il nuovo laboratorio di comunità per il progetto Guadagnare Salute sul Piacentino. Si stanno muovendo, nel quartiere cittadino, i primi passi per programmare e realizzare percorsi di salute che possano favorire l'attività fisica e una corretta ed equilibrata alimentazione, prevenire e arginare il fumo e contrastare l'abuso di alcol.
Come già accaduto a Podenzano, il progetto si fonda sul coinvolgimento della popolazione, attraverso un "lavoro di comunità". Promossa dall'Ausl di Piacenza, l'iniziativa si svolgerà in collaborazione con il Comune di Piacenza e con l'Ausl di Parma, che ha attivato un percorso analogo nel Comune di Traversetolo.

"Quello che caratterizza il progetto Una Comunità che guadagna salute e lo differenzia dalle abituali campagne per contrastare sigarette, eccessi a tavola e mancanza di movimento – spiega la responsabile Elisabetta Borciani (Epidemiologia e Comunicazione del rischio, Ausl Piacenza) - è l'approccio ai fattori di rischio". L'obiettivo è quindi quello di fare in modo che sia la comunità stessa, nel suo insieme, a interrogarsi, a progettare e poi a realizzare le attività necessarie proprio per il quartiere stesso.
Attraverso incontri e contatti, si è già costituito un comitato promotore, che sta lavorando con impegno e passione per realizzare un Laboratorio di Comunità. Ne fanno parte una decina di cittadini, primi testimonial sul campo del progetto. Il comitato promotore ha voluto emblematicamente intitolare il primo incontro con tutta la popolazione come "Cantiere Besurica, miglioriamo insieme": "Siamo tutti chiamati – è il loro invito - a essere protagonisti in prima linea".

L'appuntamento è per venerdì e sabato all'oratorio, gentilmente messo a disposizione dalla parrocchia di San Vittore per ospitare i partecipanti.

Il programma

Si inizia venerdì alle ore 17.30, con un momento di accoglienza e conoscenza tra i presenti. Alle 20 è prevista una cena. Le attività proseguiranno fino alle ore 22.30 per far emergere i temi che più importano al quartiere. Sabato si riprende alle ore 9 per concludere alle 13: l'obiettivo della mattina è far nascere i gruppi che progetteranno le future attività.
La presenza all'evento può essere comunicata a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero 0523.317941. I cittadini hanno già attivato anche una pagina ad hoc su Facebook (Cantiere Besurica) attraverso la quale stanno diffondendo da qualche giorno l'invito al Laboratorio di Comunità di venerdì e sabato.

(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)

Sabato in occasione della XXI giornata mondiale dell'Alzheimer si è svolta la camminata "Ricordare il cammino della vita" all'interno delle iniziative per celebrare i primi 10 anni di attività dell'Ospedale di Vaio -

Parma, 6 ottobre 2014 -

Hanno partecipato in 150 alla camminata "Ricordare il cammino della vita", organizzata in occasione della XXI giornata mondiale dell'Alzheimer, dal Consultorio disturbi cognitivi del Distretto di Fidenza. Numerosi anche i ragazzi (in tutto una sessantina) delle scuole "Berenini", Magnaghi", "Paciolo D'Annunzio" e "Stanislao Solari", anche perché questa seconda edizione della camminata era dedicata all'importanza della prevenzione. Al termine del percorso, i podisti sono stati accolti nella Piazzetta delle Rose, all'Ospedale di Vaio, da alcuni alunni di 5 B – sala vendita - dell'Alberghiero, che hanno preparato un buffet.

Quattro ragazzi di 4 B dell'Agrario, in rappresentanza dell'istituto Solari, hanno invece piantato un carpino bianco nel giardino dell'hospiceBenedetta Reverberi, editore di Miraviglia Editore di Salsomaggiore ha donato 260 libri, consegnati ai degenti dell'Ospedale, oltre ad alcuni pupazzi, per gli utenti più piccoli, con l'iniziativa "Un libro aiuta a guarire".

La camminata è stata realizzata in collaborazione con Gruppo Sostegno Alzheimer Fidenza e Auser e con la partecipazione di: Comitato Consultivo Misto Distretto di Fidenza, Gruppo Sportivo Atletica Casone e Cral Bormioli Luigi. Questi eventi rientrano tra le iniziative proposte dall'Azienda USL per celebrare i primi 10 anni di attività dell'Ospedale di Vaio.

(Fonte: Ufficio stampa AUSL di Parma)

Pubblicato in Cronaca Parma
Lunedì, 29 Settembre 2014 17:54

Modena - In 1.176 a "Una Corsa verso casa"

La manifestazione è stata promossa da ASEOP per promuovere la costruzione della "Casa di Fausta". Un grazie a tutti i partecipanti da parte del Policlinico e di ASEOP.

Modena, 29 settembre 2014 -

Grande successo, venerdì scorso 26 settembre per "Una corsa verso casa", la manifestazione podistica non competitiva organizzata da ASEOP (Associazione Sostegno Ematologia e Oncologia Pediatrica), per sensibilizzare l'opinione pubblica sul progetto La Casa di Fausta, una moderna struttura che sorgerà nei pressi del Policlinico, in via Campi, destinata ad accogliere i piccoli ricoverati in Oncoematologia pediatrica e i loro familiari. Sono stati, infatti, 1.176 i partecipanti che si sono schierati ai blocchi di partenza della corsa nell'area all'ingresso del Policlinico che ha permesso di raccogliere oltre 2.000 euro e che è stata trasmessa anche in diretta nelle televisioni a disposizione dei degenti.

La camminata ludico-motoria, patrocinata dal Comune, dal Policlinico di Modena e da "Trenta Ore per la Vita" aveva l'obiettivo di far conoscere il progetto e raccogliere ulteriori fondi per arrivare alla sua apertura entro la fine dell'anno prossimo. La "Casa di Fausta", che prende il nome dalla compianta professoressa Fausta Massolo, avrà 15 appartamenti con biblioteca, spazio ludico interno, giardino, palestra per la riabilitazione, uffici e magazzino. Il costo complessivo del progetto, arredi inclusi, è di 2 milioni di euro. Se tutto andrà secondo i piani, i lavori partiranno nel novembre 2014 e termineranno entro la fine del 2015.

È stato un bel pomeriggio di sport e solidarietà, al quale hanno partecipato tutte le principali realtà podistiche della Provincia, favorito anche da una bellissima giornata, a detta di tutti, "ideale per correre". Dei 1.176 partecipanti, infatti, 739 appartenevano alle diverse polisportive e gruppi podistici: Cittanova (146 iscritti), Madonnina (79), DLF Modena (50), Interforze (47), Sport Insieme Formigine (39), Ass. Un Cuore per la Vita (39), CNH New Holland (38), Atletica Ghirlandina (35), San Donnino (34), Podistica Sassolese (27), Rocca Formigine (26), San Damaso (24), ART Torrazzo (23), Podistica Modenese (22), Podistica Formiginese (17), RCM Casinalbo (14), Forese Nord (12), S. C. Guastalla (12), La Guglia di Sassuolo (11), Saliceta San Giuliano (11), Castelfranco Emilia (8), Castelnuovo Rangone (7), MDS Panaria Group (5), Yoy Runner Murandola (3), Podistica fioranese (2), La Patria Carpi (2), Mud e Snow (2), Sportissima Modena (2), Tetrapack Modena (2). Tra i 437 "indipendenti" spicca il dato di 150 dipendenti del Policlinico che hanno risposto alla grande all'invito di ASEOP, il reparto più rappresentato è stata l'Anatomia patologica con 30 iscritti.

Guidati dallo speaker Roberto Brighenti, voce storica del podismo modenese, i partecipanti si sono cimentati, secondo le proprie possibilità, in uno dei due percorsi: il primo di due chilometri di fatto ha girato intorno al Policlinico, il secondo di sei chilometri si è snodato sino al Parco della Resistenza per poi ritornare al Policlinico. E' stato molto apprezzato dai podisti che intervistati dalla TV interna del Policlinico hanno gradito la corsa immersa nel verde.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

L'Azienda Usl di Parma e la Casa di cura Città di Parma hanno sottoscritto un protocollo di intesa, destinato a migliorare l'offerta di prestazioni negli ambiti in cui è maggiore la necessità di risposta a specifici bisogni sanitari dei cittadini del territorio provinciale -

Parma, 29 settembre 2014 -

L'Azienda Usl di Parma e la Casa di cura Città di Parma hanno sottoscritto un protocollo di intesa, a decorrere dal 1° ottobre 2014, destinato a migliorare l'offerta di prestazioni negli ambiti in cui è maggiore la necessità di risposta a specifici bisogni sanitari dei cittadini del territorio provinciale. Fulcro dell'accordo è il graduale potenziamento delle attività specialistiche della Casa di Cura Città di Parma in area ginecologica, ortopedica e di chirurgia generale. L'obiettivo è quello di soddisfare una serie di bisogni di salute che oggi trovano risposta presso altre strutture extra-provinciali.

La specializzazione delle funzioni di ginecologia, ortopedia e chirurgia generale della Casa di Cura Città di Parma comporterà un più specifico e appropriato orientamento delle funzioni sia mediche che assistenziali, consentendo un maggior numero di interventi nell'area della prevenzione e promozione della salute della donna, nonché nell'ambito della chirurgia a minore complessità (ad es. coloproctologia, ernie, varici) e della chirurgia ortopedica.

Questa importante riorganizzazione dei servizi comporta anche il superamento di una attività storica svolta dalla Casa di Cura Città di Parma quale il Punto Nascita. I parti effettuati presso la citata Struttura in favore prevalentemente dei residenti in provincia di Parma e di Reggio Emilia verranno opportunamente espletati presso le rispettive Strutture Pubbliche Provinciali. Anche le prestazioni ambulatoriali saranno potenziate, in particolare quelle di endoscopia digestiva, i pap test e i corsi di preparazione al parto.

Siamo, pertanto, in un'ottica di integrazioni tra Istituzioni Pubbliche e Strutture Private Accreditate al fine di rafforzare il sistema di rete dei servizi che sia il più possibile coerente con i bisogni della popolazione di riferimento al fine di una crescente appropriatezza dell'offerta e qualificazione della stessa.

(Fonte: Ufficio stampa Azienda USL di Parma)

Pubblicato in Cronaca Parma

La ristrutturazione e riqualificazione completa del complesso del Regina Margherita supererà i 7 milioni di euro. Previsto il potenziamento delle sinergie con il Policlinico e Baggiovara. Già dalle prossime settimane aumenteranno le prestazioni specialistiche fornite -

Modena, 26 settembre 2014 -

Distretto sanitario di Castelfranco Emilia, si cambia. Un cambiamento decisamente rilevante che porterà quest'importante territorio – 6 comuni, 75.310 abitanti, circa il 10% della provincia - ad aggiornare e migliorare i servizi di assistenza sanitaria partendo dalle esigenze delle persone ed applicando le soluzioni organizzative più adeguate.

Un percorso articolato, elaborato in coerenza con le indicazioni della Regione Emilia-Romagna, che si svilupperà nell'arco di circa tre anni e già iniziato, grazie anche agli importanti finanziamenti, oltre 7 milioni di euro, che consentiranno di ristrutturare e riqualificare completamente il complesso del Regina Margherita. Il percorso punta allo sviluppo di strutture intermedie tra ospedali e territorio, in grado di sostenere la domiciliarità e di soddisfare la maggior parte delle richieste d'assistenza: soluzioni cioè che prevedono luoghi sanitari e socio-sanitari collocati vicini alle persone e quindi più facilmente accessibili.

A presentare le novità durante una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Comune di Castelfranco sono stati i Sindaci Reggianini e Gozzoli, rispettivamente di Castelfranco e San Cesario, Nadia Manni assessore politiche sociali e salute del Comune di Castelfranco Emilia e i direttori generali delle Aziende sanitarie modenesi, Mariella Martini per l'Ausl e Licia Petropulacos per il Policlinico, affiancati da Cristina Marchesi, direttore sanitario dell'Ausl, Ann Marie Pietrantonio, direttore dell'Ospedale di Castelfranco Emilia, Davide Milani, Direttore Assistenza Infermieristica dell'Azienda Usl, Giovanni Peressotti, Responsabile area progettazione e manutenzione del Servizio Tecnico. Punto cardine di questa evoluzione è la completa ristrutturazione e riqualificazione del complesso del Regina Margherita che porterà al potenziamento delle prestazioni ambulatoriali, specialistiche e chirurgiche, e alla creazione di una Casa della salute di tipologia grande che ospiterà un Ospedale di Comunità e un Hospice.

Il progetto prevede che già a partire dalle prossime settimane i residenti nel distretto di Castelfranco Emilia potranno contare su un progressivo incremento delle prestazioni ambulatoriali, sia sul piano qualitativo che quantitativo. Per qualificare ulteriormente le competenze del personale è stato predisposto un programma di aggiornamento e formazione per tutti gli operatori che opereranno all'interno delle strutture presenti nel distretto. "Abbiamo studiato il consumo di prestazioni e i tempi di attesa. Questo ci ha permesso di agire in tempi rapidi facendo scelte che da subito avranno una ricaduta positiva sui cittadini. Ad esempio le prestazioni specialistiche di ortopedia, urologia e pneumologia saranno più che raddoppiate, mentre quelle otorinolaringoiatriche aumenteranno del 22%" aggiunge Cristina Marchesi, direttore sanitario dell'Azienda Usl di Modena.

Un'altra importante novità sarà il potenziamento dell'attività di chirurgia ambulatoriale. Per alcune specialità sarà una vera e propria novità come per la chirurgia della mano, l'artroscopia della spalla e quella vascolare mentre in altri casi si aumenterà il numero delle sedute come nel caso della dermatologia, dell'oculistica e della ginecologia.

Significativo è anche l'incremento nell'ambito della specialistica ambulatoriale. L'aumento interessa l'ortopedia, l'oculistica, l'urologia, la neurologia, l'otorinolaringoiatria, la pneumologia, la fisiatria, la chirurgia generale e vascolare

Ad essere rivista sarà anche la sinergia con gli altri punti provinciali della rete. Se in passato era soprattutto quello di Vignola l'Ospedale di riferimento per tutta una serie di attività chirurgiche, con il nuovo piano il Policlinico, già oggi molto utilizzato dai residenti nel distretto assumerà un ruolo ancora più centrale mettendo a disposizione le proprie competenze di alto livello. "Esemplare - spiega Licia Petropulacos, direttore generale del Policlinico, - è la chirurgia della mano. In questo caso fra l'altro i maggiori posti a disposizione serviranno anche per ridurre le liste di attesa effettuando un intervento mirato, nel rispetto dei principi di equità, sui cittadini residenti in uno dei sei comuni del distretto."

Il rafforzamento e potenziamento del legame con gli altri ospedali dell'area centro coinvolge anche il Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense che ad esempio, diverrà punto di riferimento e di scambio per l'ortopedia e la chirurgia vascolare.

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

Pubblicato in Cronaca Modena

Giunta alla sua ventunesima edizione, torna anche quest'anno, la campagna "Nastro Rosa" per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al seno: dal 1 ottobre il Battistero di Parma sarà illuminato di rosa. Tra gli eventi culturali e ricreativi, il programma prevede quattro importanti appuntamenti -

Parma, 24 settembre 2014 -

Sono state presentate ieri le iniziative in città e in numerose località della provincia, organizzate dalla Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) sezione provinciale di Parma, in collaborazione con Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria, Comune di Parma, Provincia di Parma e con il patrocinio di Ordine dei Medici e Università di Parma.

OBIETTIVO

Sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull'importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile sugli stili di vita corretti e sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare. Il tumore al seno, infatti, resta il "big killer" per la donna. La sua incidenza è in costante aumento. Un incremento dovuto all'allungamento dell'età media della popolazione femminile e all'aumento dei fattori di rischio.

IL PROGRAMMA

Come da tradizione da mercoledì 1 ottobre e fino alla fine del mese, il Battistero di Parma è illuminato di rosa in contemporanea con altri monumenti significativi nelle principali città d'Italia e nel resto del mondo.

Si rinnova poi l'appuntamento con le mammografie gratuite all'Ospedale Maggiore, il 4 e 18 ottobre al Centro Screening "V. Bagnasco" di Azienda USL, il 16 e 30 ottobre al Centro Senologico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria. Prenotazioni al numero 0521.988886. Mammografie gratuite anche a Borgotaro il 16 ottobre all'Ospedale Santa Maria dell'Azienda USL. Prenotazioni al numero 0525.970202. Le mammografie sono riservate a donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni che non abbiano effettuato l'esame negli ultimi due anni.
Visite senologiche gratuite sono eseguite dai professionisti dell'Azienda USL a: Fidenza il 7 e il 21 ottobre all'ambulatorio senologico di via Don Tincati 5, Vaio (ingresso Poliambulatori distrettuali, corpo "O" primo piano) e a San Secondo il 22 e 29 ottobre all'ambulatorio senologico della Casa della Salute. Prenotazioni al numero 0524.515407 da lunedì a venerdì dalle 15 alle 17. Queste visite rientrano anche tra le iniziative realizzate in occasione dei primi 10 anni di attività dell'Ospedale di Vaio.

Tra gli eventi culturali e ricreativi, il programma "Nastro Rosa" quest'anno prevede quattro importanti appuntamenti.

Il primo, la giornata "in rosa" realizzata in collaborazione con il Comitato ZetaTiElle fissata per sabato 4 ottobre, occasione anche per dare avvio ufficiale al "mese rosa". L'appuntamento è per le 18,30 davanti al Battistero. A seguire aperitivi nei bar di b.go San Biagio, b.go XX Marzo, in p.le Battisti e p.le della Macina e passeggiata alla scoperta delle iniziative "in rosa" proposte dai negozi aderenti all'iniziativa.
Il secondo è per sabato 11 ottobre al Teatro Regio con un concerto della soprano Mariella Devia accompagnata dal pianista Giulio Zappa in un repertorio di musiche di Giuseppe Verdi. Un nastro rosa è consegnato a tutti gli spettatori e la stessa soprano ne indosserà uno in segno di solidarietà. Domenica 19 ottobre, LILT insieme ad ANDOS e Centro Antiviolenza di Parma organizza "Donne in Corsa... verso il ben-essere e la tutela dei diritti", maratona non competitiva e camminata al femminile (aperta anche agli uomini) con partenza e arrivo in p.zza Duomo. L'evento si propone di sensibilizzare la cittadinanza sul tema trasversale della salute della donna, che non passa solo attraverso la cura del proprio corpo ma anche attraverso la tutela dei suoi diritti. Per informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e tel. 0521.988886.

Il ciclo di eventi si conclude con uno spettacolo di cabaret che vede protagonisti tre attori di Zelig: giovedì 30 ottobre al Cinema Astra si esibiscono Claudio Batta, Leonardo Manera e Diego Parassole. Costo del biglietto: € 18,00 (intero) e € 12,00 (ridotto fino a 23 anni e over 65). Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e tel. 0521.988886.
In provincia da non perdere l'appuntamento di sabato 11 ottobre in piazza Manara a Borgo Val di Taro, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 con l'iniziativa Pane e Salute promossa dalla sezione LILT locale in collaborazione con gli studenti dell'istituto Zappa-Fermi.
Il programma completo della campagna "Nastro Rosa" è disponibile sui siti: www.liltparma.org  http://nastrorosaparma.wordpress.com  www.ausl.pr.it e www.ao.pr.it

ALCUNI NUMERI

Il tumore della mammella continua ad essere il "big kil­ler n.1" del genere femminile. Nonostante la costante cre­scente anomala incidenza di questa patologia si registra tuttavia una sia pur lenta ma continua diminuzione del­la mortalità. E questo grazie ad una sempre più corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi preco­ce, che si è rivelata strategicamente determinante e vin­cente per il successo in termini di guaribilità. Si stima che in Italia (dati LILT nazionale) siano oltre 45.000 i nuovi casi di cancro della mammella. L'aumento dell'incidenza del tu­more al seno è stata pari circa al 15% negli ultimi sei anni.

Complessivamente a Parma e provincia, dagli ultimi dati utili forniti dal Registro Tumori (anno 2012) i nuovi casi di neoplasie mammarie sono stati 477.

A Parma e provincia – su un totale di 48.926 donne invitate nel 2013 nella fascia di età 45-74 anni - il 69% (33700 circa) ha aderito allo screening promosso dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato dall'AUSL. E' un risultato importante ma non basta: esiste ancora una parte di popolazione femminile che non si sottopone a esami per la diagnosi precoce del tumore al seno. Ogni esame viene letto da due radiologi senologi dedicati ed eventualmente da un terzo lettore in caso di discordanza. Gli approfondimenti eseguiti in caso di richiamo sono stati 1585 (visita, ecografia, proiezioni mammografiche supplementari), cui hanno fatto seguito 852 agoaspirati, 103 risonanze magnetiche mammarie, e 182 agobiopsie
Nel 2013, sono stati diagnosticati 196 tumori. Il 95% delle pazienti ha subito un trattamento chirurgico conservativo (quadrantectomia), in quanto – grazie alla diagnosi precoce - i tumori erano o in situ (n=38, 20%) o di piccole dimensioni (con un diametro inferiore ai 2 cm); di questi l'82% era con linfonodo sentinella negativo. Solo 11 pazienti sono state sottoposte a mastectomia.
Il Centro di Screening di Parma ha la percentuale più bassa a livello Regionale di tumori di grosse dimensioni con diametro >2 cm (9,8%).

L'attività di screening realizzata dall'Azienda USL è svolta, oltre che nel centro di Parma, anche a Fidenza, San Secondo, Borgotaro, Fornovo, Langhirano.

L'esame è gratuito e non richiede alcuna prescrizione medica: ogni donna residente nella provincia di Parma riceve dall'Azienda USL - ogni anno se di età compresa tra i 45 e i 49 anni, ogni due se fra i 50 e i 74 anni - una lettera di invito a effettuare la mammografia. Al momento dell'esame è sufficiente presentarsi con la lettera di invito. Anche tutti gli eventuali approfondimenti diagnostici (visita, ecografia, risonanza magnetica, etc.) sono gratuiti. Aderire al programma di screening per la diagnosi precoce dei tumori alla mammella è importante, così come anche il corretto approccio diagnostico-terapeutico e la gestione multidisciplinare della malattia creano le premesse per raggiungere buoni risultati. Tutte le donne che si presentano all'invito vengono sottoposte al questionario per la valutazione del rischio eredo familiare del carcinoma della mammella, come da percorso Regionale.

A Parma, l'attività del Centro Senologico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria ha permesso di migliorare notevolmente l'accesso e i servizi alle donne. E' stato infatti creato un percorso unitario in una sola sede, con un'equipe multidisciplinare che ha a disposizione strumenti diagnostici all'avanguardia (microbiopsie e RMN) e accompagna la donna in tutta la fase di diagnosi e cura seguendola nel successivo follow up, con un'attenzione rivolta anche alla fisioterapia riabilitativa e al supporto psicologico. Recentemente, l'alto livello di attenzione verso le patologie femminili è stato premiato con i tre bollini Rosa, il massimo riconoscimento assegnato dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna.
Nel corso del 2013 i pazienti seguiti dal Centro sono stati 15079, oltre 16200 gli accessi complessivi, e 16361 le prestazione erogate.
Tra queste 9424 mammografie, 730 Ago Aspirati ecoguidati, 328 VABB (Vacuum Assisted Breast Biopsy), 127 risonanze magnetiche e 161 microbiopsie ecoguidate. Per quanto riguarda invece i trattamenti chirurgici, sempre nel 2013, sono stati eseguiti al Maggiore, 407 interventi con diagnosi principale di neoplasia mammaria, di questi 366 sono state quadrantectomie e mastectomie.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

La manifestazione è promossa da ASEOP per far conoscere alla comunità il progetto per la costruzione di una moderna struttura che sorgerà in via Campi, destinata ad accogliere i familiari dei bambini ricoverati in Oncoematologia pediatrica -

Modena, 22 settembre 2014 -

Una lunga camminata nelle vie di Modena per far conoscere e raccogliere fondi a favore di un ambizioso progetto a sostegno dei bambini che devono sottoporsi a lunghe cure oncologiche. "Una corsa verso casa", così gli organizzatori hanno voluto chiamare la manifestazione podistica non competitiva che si terrà a Modena il 26 settembre, per sottolineare che lo scopo della gara è contribuire alla costruzione di una moderna struttura che sorgerà nei pressi del Policlinico, in via Campi, destinata ad accogliere i piccoli ricoverati in Oncoematologia pediatrica e i loro familiari.

L'iniziativa, una camminata ludico-motoria, è promossa da ASEOP, Associazione Sostegno Ematologia e Oncologia Pediatrica, col patrocinio di Comune e Policlinico di Modena e di "Trenta Ore per la Vita". L'obiettivo è prima di tutto far conoscere il progetto, farne apprezzare il valore e raccogliere ulteriori fondi per arrivare alla sua apertura entro la fine dell'anno prossimo. La nuova "Casa di Fausta", che prende il nome dalla compianta professoressa Fausta Massolo, avrà 15 appartamenti con biblioteca, spazio ludico interno, giardino, palestra per la riabilitazione, uffici e magazzino.

"Spesso il bambino e la sua famiglia alternano momenti di ricovero con momenti di controllo e terapie ambulatoriali ed in day hospital – spiega il prof. Paolo Paolucci, Direttore dell'Oncoematologia Pediatrica - Molti dei bambini in cura provengono da zone lontane da Modena, pertanto non è loro possibile tornare presso le proprie abitazioni durante i periodi che intercorrono fra un controllo e un ricovero. Sarebbe altamente dannoso per il bambino in terapia affrontare lunghi viaggi in quanto facilmente affaticabile e soggetto a infezioni". Da qui l'importanza anche dal punto di vista clinico del progetto assistenziale di ASEOP.

In questi anni l'affluenza di pazienti provenienti da fuori città e dall'estero è aumentata e ha reso inadeguata la struttura inaugurata nel 2008. "Per questo motivo – aggiunge Erio Bagni, Presidente di ASEOP – abbiamo deciso di lanciare la raccolta fondi per costruire la nuova Casa di Fausta, più grande e attrezzata che sorgerà nei pressi del Policlinico. Per realizzare questo sogno è necessario l'apporto di tutti, da qui l'idea di istituire questa camminata non competitiva per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo nuovo progetto. Desidero ringraziare in anticipo il socio Filippo Franchini per il grande lavoro organizzativo, tutti i volontari e i partecipanti alla corsa che, in entrambi i suoi percorsi, passerà davanti al luogo in cui sorgerà la Casa di Fausta." Il diritto di superficie del terreno, appartenente ad ACER, è stato donato ad ASEOP dalla Provincia, mentre la nuda proprietà è passata al Comune. Il costo complessivo del progetto, arredi inclusi, è di 2 milioni di euro. Se tutto andrà secondo i piani, i lavori partiranno nel novembre 2014 e termineranno entro la fine del 2015.

"L'inaugurazione non porrà termine al progetto – conclude Bagni – Come già avviene per gli attuali appartamenti, infatti, ASEOP vuole offrire gratuitamente gli alloggi alle famiglie bisognose e quindi occorrerà finanziare la gestione dell'edificio con altre donazioni".

"Il 50% dei pazienti seguiti dall'Oncoematologia Pediatrica del Policlinico proviene da fuori provincia – spiega Licia Petropulacos, Direttore Generale del Policlinico – questo dato da una parte dimostra l'importanza a livello nazionale del nostro Centro, dall'altro pone problematiche di accoglienza che esistono però anche per le famiglie che abitano in provincia ed anche nel comune, in relazione ai bisogni peculiari che possono verificarsi. ASEOP con la sensibilità che da sempre l'ha contraddistinta ha saputo cogliere da tempo queste necessità. Per questo motivo, quando l'Associazione ci ha proposto di sostenere questa iniziativa e il progetto Casa di Fausta ho subito aderito con entusiasmo. Ringrazio sin da ora gli organizzatori e i partecipanti".

I percorsi
Il ritrovo è fissato nell'area d'ingresso del Policlinico il 26 settembre alle 17.30 (la partenza è in programma per le 18.30). Sono previsti due percorsi, entrambi non competitivi quindi aperti a tutti. Il primo di due chilometri di fatto girerà intorno al Policlinico, il secondo di sei chilometri si snoderà sino al Parco della Resistenza per poi ritornare al Policlinico.

Per partecipare
Per iscriversi sarà sufficiente versare 1,5 euro che danno diritto al pettorale di gara, al premio individuale di partecipazione, al ristoro finale e all'assistenza medica lungo il percorso. È possibile iscriversi presso la Sede di ASEOP del Policlinico sino alle ore 15 di venerdì oppure presso le tende delle società sportive e dei gruppi podistici il giorno stesso della manifestazione.

Come nasce il progetto della "Casa di Fausta"
Nel 2008, in occasione del proprio ventennale, ASEOP inaugurò la prima Casa di Fausta, intitolata alla fondatrice dell'oncoematologia pediatrica modenese e cofondatrice di ASEOP Fausta Massolo: sei appartamenti in via Campi per ospitare i bambini e le loro famiglie non residenti in città che necessitano di cure a lungo termine presso la Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico. Da maggio 2008 a dicembre 2013 sono state ospitate 69 famiglie, di cui 51 per più di 50 giorni. Pazienti di diversa provenienza, alcuni da centri della provincia di Modena (Finale Emilia, Pievepelago, Pavullo, Rio Lunato, Marano, Sassuolo, Vignola), altri da fuori Regione (Brindisi, Crotone, Messina), e dall'estero (Albania, Cina, Burkina Faso, Eritrea, Marocco, India, Paraguay, Pakistan, Russia, Bielorussia, Ucraina).

La Nuova Casa di Fausta
La nuova struttura verrà realizzata in via Campi, vicino al Policlinico di Modena. Avrà 15 appartamenti (12 destinati a dimissioni protette, 3 destinati ai soli famigliari in visita), una biblioteca, uno spazio ludico interno, un giardino, una palestra per la riabilitazione, due uffici, un magazzino. "Gli alloggi potranno ospitare il bambino con uno o entrambi i genitori allo scopo di creare un ambiente famigliare che aiuti il bambino e la famiglia a trascorre nel modo migliore il lungo periodo di permanenza presso la nostra città. Negli alloggi inoltre le famiglie hanno a disposizione la propria cucina, un piccolo soggiorno e il bagno oltre ad una stanza da letto, il tutto ad uso individuale. L'idea dell'autonomia assoluta di ogni alloggio è maturata per limitare al massimo il contatto del bambino con persone potenzialmente infette" spiega Rita Malavolta di ASEOP. La struttura verrà dotata di sistemi informatici in rete con l'ospedale ed in particolare con lo Spazio scuola per consentire al bambino di proseguire il proprio percorso scolastico in diretta relazione con le insegnanti.

ASEOP: una breve carta di identità
L'Associazione per il Sostegno di Ematologia e Oncologia Pediatrica è oggi il punto di riferimento nella provincia di Modena per tante famiglie e uno stimolante interlocutore per medici e ricercatori, con obiettivi che nel tempo sono rimasti immutati:

- Aiutare i bambini affetti da patologie oncoematologiche e le loro famiglie anche offrendo strutture di accoglienza come, appunto, "La Casa di Fausta"

- Sensibilizzare e diffondere la conoscenza di tematiche specifiche quali le patologie, oncoematologiche e non, in età pediatrica.

- Estendere la conoscenza scientifica a personale medico ed infermieristico italiano e non, operante in ambito oncoematologico.

- Organizzare incontri aperti ai genitori, ai soci, ai medici di base, al personale infermieristico al fine di interagire a livello territoriale in modo concertato e collaborativo.

- Promuovere e sostenere la ricerca in ambito oncoematologico.

Chi era Fausta Massolo
Fausta Massolo (Arquata Scrivia (AL) 1935 – Modena 1999) si può considerare la fondatrice dell'Oncoematologia pediatrica a Modena e uno dei pionieri di questa disciplina a livello nazionale. Giunta a Modena nel 1963, nella Pediatria allora diretta da Renato Pachioli, nel 1968 registrò il primo successo terapeutico a Modena per un bambino affetto da tumore del sangue che aveva superato la fase acuta grazie a una cura farmacologica, allora, pionieristica. Lottò tutta la vita per ottenere cure migliori e per rendere il reparto adatto a quell'umanizzazione della cura che oggi è un concetto assodato ma che all'epoca era ancora una conquista da ottenere con grandi sforzi.

(Fonte: Ufficio Stampa Ausl Modena)

Il direttore Gioachino Coppi, invitato come relatore al Convegno organizzato dalla prestigiosa università di Oxford. Baggiovara è tra i pochi centri che applicano con gli stessi positivi risultati sia la chirurgia tradizionale sia quella endovascolare -

Modena, 18 settembre 2014 -

Importante riconoscimento per la Chirurgia Vascolare del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense diretta dal prof. Gioachino Coppi che è stato invitato come relatore al Convegno organizzato dall'Università di Oxford (UK) presso il Pembroke College, che si svolgerà oggi. L'evento, promosso dalla prof.ssa Allison Halliday, ha lo scopo di fare il punto sullo Studio internazionale ACST 2 - coordinato proprio dalla struttura britannica con la partecipazione dei più importanti centri italiani ed europei tra cui Modena e Reggio Emilia – che sta confrontando i risultati di due diverse metodiche di trattamento della stenosi carotidea: la chirurgia tradizionale e la chirurgia endovascolare mediante stent. La stenosi carotidea è dovuta all'arteriosclerosi, e si verifica soprattutto nella popolazione oltre i 55-60 anni ed aumenta con l'avanzare dell'età. Essa è la singola causa più frequente di ictus che è la causa di mortalità e disabilità più alta in assoluto. E' dovuta alla formazione di placche nella carotide determinandone il restringimento.

"Il nostro centro vanta un'esperienza ultraventennale è tra i pochi al mondo che applicano sia la chirurgia tradizionale, sia quella endovascolare con gli stessi lusinghieri risultati – spiega Gioachino Coppi –. Questo risultato è frutto del grande lavoro di tutta la nostra equipe tra cui vorrei ricordare il dott. Roberto Moratto, il dott. Roberto Silingardi, il dott. Emanuele Nicolosi. A questo va aggiunta la collaborazione con tutti i professionisti coinvolti in questo intervento: anestesisti, radiologi, neurologi e neuroradiologi. Grazie alla loro professionalità siamo riusciti a raggiungere questi risultati." Coppi relazionerà dell'esperienza che ha permesso a Baggiovara di operare con entrambe le metodiche grazie anche alla capacità di sviluppare pratiche innovative che hanno fatto scuola a livello internazionale.

Una volta diagnosticata, questa patologia, può essere trattata con la chirurgia tradizionale, che accede alla carotide in anestesia del plesso cervicale (endoarterectomia) oppure con la chirurgia endovascolare (Stenting carotideo o CAS), cioè una procedura mininvasiva con accesso dall'arteria femorale, che viene effettuata dilatando la stenosi con un pallone (angioplastica) e posizionando uno stent per il rimodellamento del vaso. In entrambi i campi, il Centro modenese ha sviluppato tecniche innovative. Nel campo della chirurgia aperta spicca l'introduzione della pratica che permette di operare i pazienti intubati ma coscienti per evitare danni al cervello durante l'intervento; per chirurgia endovascolare Modena ha sviluppato cateteri, prodotti in Italia, che consentono di eseguire il trattamento della placca carotidea (CAS) in maniera meno invasiva, con un numero basso di complicanze.

UN DISPOSITIVO ALL'AVANGUARDIA CHE RICORDA LA CITTA' DI MODENA

Tra i cateteri per la chirurgia endovascolare spicca il dispositivo Mo.Ma. (la sigla è una dedica a MOdena e a MAriangela, la moglie del prof. Coppi) di protezione del cervello nel corso degli interventi di angioplastica. "Il problema – continua Coppi - è che durante l'inserimento dello stent possono staccarsi alcuni frammenti della placca che viene rimossa. Se questi entrano nel circolo sanguigno possono causare, ad esempio, embolie. Il nostro catetere, invece, grazie ad alcuni palloncini applicati alla sua estremità, blocca il flusso sanguigno nella zona da trattare impedendo che gli eventuali detriti possano immettersi nel flusso sanguigno." Grazie a questa capacità di innovare Modena è riuscita a ottenere i grandi risultati che verranno presentati domani a Oxford, davanti ai più importanti specialisti del settore. Basti pensare che proprio il MO.Ma., sviluppato nel 2003, si sta affermando in tutto il mondo quale sistema di protezione più sicuro dopo avere avuto anche l'approvazione della Food and Drugs Administration americana.

L'Unità Operativa di Chirurgia Vascolare fa parte del Dipartimento interaziendale integrato della cura delle malattie cardiache e vascolari, diretto dal prof. Gioachino Coppi, che riunisce tutte le unità operative di cardiologia, cardiologia riabilitativa e chirurgia vascolare presenti negli ospedali dell'Azienda USL e dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. Ogni anno sono circa 200-250, i pazienti trattati per stenosi carotidea.

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

Pubblicato in Cronaca Modena
Martedì, 16 Settembre 2014 16:47

Reggio Emilia - L'Ausl su Facebook, Twitter e Youtube

L'Azienda USL di Reggio Emilia ha aperto i propri canali con un profilo su tre dei social network più conosciuti ed usati -

Reggio Emilia, 16 settembre 2014 -

Per rafforzare e rendere ancora più diretta la relazione online con i reggiani e le reggiane, da alcuni mesi l'Azienda Usl di Reggio Emilia è presente con un profilo su tre dei social network più conosciuti ed usati, in Italia e all'estero: Facebook, il più celebre degli ambienti web 2.0 con il suo miliardo abbondante di iscritti, Twitter, la piattaforma di micro-blogging sempre più utilizzata anche da giornalisti e addetti ai lavori nei media e Youtube, il portale per i contenuti video.
Questi canali saranno da un lato strumenti per rilanciare i contenuti che riguardano direttamente l'Azienda Usl (notizie, campagne, immagini, eventi), e dall'altro diverranno un sistema per condividere e commentare informazioni generali sui temi della sanità e della salute nella nostra Regione, in Italia e nel mondo.
Per mantenersi aggiornati sulle ultime novità aziendali e non, invitiamo quindi tutti i cittadini a mettere "Mi piace" sulla pagina Facebook aziendale (facebook.com/AulRE), seguire il nostro profilo Twitter (@Ausl_RE) o guardare qualcuno dei video caricati sul nostro canale YouTube (youtube.com/user/AuslReggioEmilia).
Prima di lasciare commenti o fare domande, invitiamo gli interessati a leggere la Social Media Policy aziendale (ausl.re.it/comunicazione/social-media-policy-aziendale.html), dove si spiega brevemente come gestiremo i canali e come ci aspettiamo che siano usati.
L'Azienda Usl di Reggio Emilia è presente su Internet dal 2004 con il portale www.ausl.re.it, che nel corso degli anni ha visto aumentare costantemente il numero di accessi ed è stato sottoposto a diversi aggiornamenti, l'ultimo dei quali terminato a marzo 2013.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda USL)

Politiche per la salute - Siglato un accordo tra Regione Emilia-Romagna e 'Cooperativa San Patrignano' Onlus. L'assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti: "L'integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire il diritto di persone in difficoltà" -

Parma, 9 settembre 2014 -

Il Centro medico della Comunità di San Patrignano entrerà nel sistema sanitario dell'Emilia-Romagna come struttura privata accreditata. È questo quanto prevede l'accordo quadro firmato ieri nella sede della Comunità dal presidente della Cooperativa San Patrignano Onlus Antonio Tinelli, dal direttore sanitario Antonio Boschini e dall'assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti per la Regione Emilia-Romagna.

«Tre elementi sono la cornice di questo accordo. Una condivisione forte - ha sottolineato l'assessore regionale Carlo Lusenti - di valori comuni, la prospettiva che di fronte alla perdita delle capacità di salute e di costruirsi un futuro ci debba essere chi si assume la responsabilità di aiutare queste persone a rimettersi in piedi. Il tutto lo si deve fare - e questo è il terzo elemento - mettendo insieme le migliori forze e le migliori esperienze nell'ottica della massima integrazione possibile. L'integrazione in un periodo non facile come questo è indispensabile per riuscire a garantire al meglio il diritto delle persone in difficoltà. E questa capacità di lavorare insieme è anche una necessità ed è possibile perché si basa su un elemento che è imprescindibile. Qui ci sono due soggetti diversi che decidono di lavorare assieme, perché condividono valori e prospettive, integrando competenze ed esperienze in una condizione di fiducia reciproca».

Nel dettaglio, l'intesa prevede: l'integrazione del "Poliambulatorio-Centro Medico Polivalente San Patrignano" nella rete dei servizi assistenziali della Regione Emilia-Romagna procedendo all'accreditamento della struttura, per migliorare il percorso assistenziale e di presa in carico dei pazienti tossicodipendenti; la riconversione di 8 posti letto attualmente utilizzati per l'assistenza residenziale extra-ospedaliera per i malati di AIDS, per l'attivazione di un hospice territoriale rivolto anche ai pazienti in fase terminale per patologie correlate all'abuso di sostanze; la costituzione di un comitato consultivo per proporre, valutare e monitorare i progetti rilevanti per l'assistenza alle persone affette da dipendenze patologiche e da patologie ad esse correlate. Il Comitato sarà composto dai rappresentanti dei servizi di Assistenza distrettuale e Salute mentale della Regione Emilia-Romagna, dalla Direzione sanitaria e Direzione di Distretto dell'Azienda Usl della Romagna e da due rappresentanti della "Cooperativa San Patrignano" Onlus.

Con l'accordo, che ha durata triennale, verrà dunque potenziata la collaborazione e l'interazione tra la Comunità e il sistema sanitario regionale, tenendo conto della disponibilità della Comunità anche a riorganizzare le proprie strutture sanitarie, se necessario, in base al cambiamento del quadro epidemiologico specifico. L'accordo si ispira alle indicazioni del Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 che individuava come obiettivi prioritari la tutela e la cura delle persone più deboli, l'equità di trattamento e di accesso ai servizi e la diffusione delle cure palliative, riconoscendo inoltre l'importante ruolo del volontariato e del terzo settore nell'ambito della tutela della salute e del sistema integrato dei servizi sociali, con particolare attenzione all'umanizzazione dei servizi assistenziali.

San patriniano rid

Inoltre, l'intesa è in linea con il Programma dipendenze della Regione Emilia-Romagna, che rafforza l'integrazione dei Dipartimenti salute mentale e dipendenze patologiche e tutti i soggetti del sistema di cura: servizi delle cure primarie, Enti locali, volontariato, privato accreditato, come previsto anche dal Piano sociale e sanitario regionale 2011-2013.
Un ulteriore traguardo, dunque, grazie all'accordo viene raggiunto dal Centro medico di San Patrignano, che è ospitato in un edificio sorto nel 1994, all'interno della Comunità, finanziato per il 25% con fondi pubblici (allora 2 miliardi di lire) stanziati in base alla legge sull'Aids del 1990, e per il 75% con fondi privati.

«L'accordo tra la Regione e la Comunità è per noi motivo di grande soddisfazione. Sin dalle origini il centro medico di San Patrignano ha costruito ottimi rapporti di collaborazione con le strutture ospedaliere di Rimini e oggi la "casa alloggio" all'interno del centro, ospita malati che provengono dal territorio - spiega Antonio Boschini, direttore sanitario del centro medico -. La nostra attività di assistenza ai malati richiama i valori storici della comunità, oltre a rivestire un ruolo educativo nel percorso dei ragazzi che scelgono di assistere e aiutare i degenti. Con l'accreditamento del centro nel sistema sanitario della regione apriamo un nuovo capitolo, con la piena volontà di aprirci al territorio, offrendo assistenza ai nostri vicini di casa. Per San Patrignano è sempre bello fare del bene ed è ancora più bello se questo può essere fatto in collaborazione con il pubblico e in sinergia con altri attori».

La scelta di creare una struttura sanitaria polivalente all'interno della Comunità fu determinata da molteplici necessità: poter accogliere anche tossicodipendenti in gravi condizioni di salute (Aids, cirrosi, tumori, etc.), garantire prestazioni sanitarie in tempi rapidi, senza dovere spostare ogni giorno decine di persone dalla Comunità alle strutture ospedaliere pubbliche, non gravare di lavoro le strutture sanitarie pubbliche locali, ed infine rendere possibile un'efficace attività di prevenzione, garantendo agli ospiti che la permanenza in Comunità non costituisse a sua volta un fattore di rischio per contrarre malattie.
Il Centro medico costituisce un'esperienza probabilmente unica in Italia, in quanto nessun'altra Comunità terapeutica è dotata di una struttura sanitaria così complessa.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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