In attesa del responso della Camera di Consiglio, dopo l'interminabile sequenza di udienze del rito ordinario celebrato a Reggio Emilia (195 udienze), nel frattempo, la Corte di Cassazione, per gli imputati che avevano optato per il rito abbreviato, ha confermato 40 condanne, ridotta la pena a due imputati e per altri 4 ha sentenziato che ci sarà da rifare il processo d'appello.
Per l'ex consigliere comunale di Forza Italia a Reggio Emilia Giuseppe Pagliani, quindi per Michele Colacino, Francesco Frontera e Francesco Lamanna si dovrà celebrare un nuovo processo d'appello.
L'esponente politico reggiano, avvocato Giuseppe Pagliani, era stato assolto in primo grado ma condannato in appello, attraverso il proprio profilo Facebook ha così commentato:
"La Corte di Cassazione ha annullato ieri notte la sentenza strampalata ed ingiusta di condanna pronunciata nei miei confronti nel settembre dello scorso anno, ora si rifarà il processo in Corte di Appello a Bologna, grazie al cielo si riparte da due pronunce di completa assoluzione di Tribunale del Riesame e del giudice di Primo Grado di Bologna, continua un supplizio inaudito e folle, l'innocenza totale ed ormai palese non dovrebbe permettere a nessuno di vivere una gogna giudiziaria di questo genere. Ringrazio però di vero cuore la mia famiglia ed i tanti amici, colleghi, conoscenti che mi hanno sostenuto in questa difficile e lunga battaglia. Io non ho mai mollato un solo istante e di certo non mollerò adesso, l'estraneità alle accuse verrà ribadita un'altra volta in Corte di Appello. Io non mollo e non mi piego alle ingiustizie, non l'ho mai fatto e mai lo farò, pertanto con determinazione assoluta continuo a combattere sino alla sentenza di assoluzione finale che ritengo prossima."
(avvocato Giuseppe Pagliani)
Un tempo certi tipi di reato li ascoltavi alla televisione. Raramente Parma saliva alle cronache nazionali per fatti criminosi da primato. Certo c'era stato il delitto Mazza e l'assassinio della giovanissima Virgy, il sequestro di Mirella Silocchi, la lenzuolata di piazzale della Pace che nel 1975 espose lo scandalo urbanistico, per esempio. L'elenco potrebbe essere ampliato di qualche unità ma il numero resterebbe comunque molto basso, soprattutto a quanto si sta assistendo, impotenti, in questi ultimi anni, dove la crisi economica si è immediatamente alleata con una crisi sociale e di costumi impressionante.
di Lamberto Colla 24 ottobre 2018 - Il terremoto giudiziario che ha travolto il Comune di Polesine Zibello esploso nella giornata di ieri, era da poche ore stato preceduto dal sequestro del cantiere del più grande centro commerciale d'Italia in costruzione a fianco dell'Ente Fiera di Parma. Ma il mese di ottobre si era inaugurato con l'arresto del professor Franco Aversa, direttore della struttura complessa di Ematologia e del centro trapianti midollo osseo dell'azienda ospedaliera di Parma, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Conquibus" per la quale in tutto sono stati 36 gli indagati con le accuse di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, comparaggio farmaceutico, abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa aggravata.
Un fatto che fa pandan con lo scandalo, sempre ospedaliero, che ha visto coinvolto il professor Guido Fanelli, 62 anni, direttore della seconda Anestesia dell'ospedale Maggiore di Parma e docente universitario, nell'ambito dell'operazione "Pasifami" del Nas di Parma emersa ai primi di maggio del 2017. Una "bomba" che sembrava isolata la cui deflagrazione ha probabilmente contribuito a destabilizzare l'equilibrio del Rettore Loris Borghi, trovato privo di vita sotto un ponte di Baganzola, a ridosso delle "Idi di Marzo" di quest'anno.
Per non dimenticare i numerosi omicidi e i femminicidi che, senza tornare troppo indietro nel tempo, tra l'estate 2016 e i primi giorni l'agosto del 2018, hanno sconvolto e commosso l'intera comunità provinciale. L'ultima in ordine di tempo è stata la povera Filomena Cataldi, la 44enne di San Polo di Torrile massacrata da un vicino di casa, a pochi giorni di distanza dal femminicidio di Rita Pissarotti, 60 anni, di Collecchio, uccisa dal marito Paolo Zoni, 64 anni, mentre erano in vacanza in Val Gardena. In precedenza è stato l'omicidio suicidio di Paolo Cocconi e Arianna Rivara che inaugurarono il 2017 di cronaca nera parmense in continuità con un 2016 che a settembre vide l'omicidio della 39enne Elisa Pavarani, mentre a Santo Stefano furono due le vittime, Luca Manici in arte Kelly, e Gabriella Altamirano. Un 2017 che vide però anche il duplice omicidio di San Leonardo a opera della promessa del calcio Solomon Nyantakyi che l'11 luglio massacrò a coltellate la madre a la sorella.
Ma la scia di sangue che ha segnato le terre Ducali negli ultimi 12 anni è lunghissima.
Fatti eclatanti di assoluta gravità che rimangono fissi nella memoria della comunità quasi per sempre e che troppo frequentemente i ricordi vengono rinverditi dal nuovo fatto di cronaca nera.
All'appello manca solo l'infiltrazione di stampo mafioso e le sue regole. Ma c'è poco da stare allegri, i segnali di una radicata rete di affiliati alle potentissime e pericolosissime famiglie della 'Ndragheta calabrese è ormai conclamata e i processi "Pesci" e "Aemilia" ne sono la punta di un iceberg che copre tutto il ricco nord Italia.
"Secondo i dati dell'Ufficio studi della CGIA - segnala il consigliere regionale Sassi - gli incrementi percentuali più importanti del fenomeno dell'estorsione, che ha interessato in particolar modo le regioni del Nordest con l'Emilia Romagna in testa alla classifica, vi è una variazione negli ultimi 10 anni del numero delle denunce per estorsione del più 179.7%, che riguarda la nostra Regione, oltre alla crescente criticità rappresentata dal fenomeno dell'usura"
E Parma infatti svetta nella speciale classifica di denunce per usura, nonostante un calo del -71% rispetto la precedente rilevazione pubblicata dal sole24ore lo scorso 22 ottobre, il primo segnale di una mano mafiosa che sta prendendo possesso dell'economia reale del territorio.
La conferma di una escalation criminale emiliano romagnola, perciò anche parmense, viene dalla analisi del Sole 24 Ore che pone Parma al 13° posto nazionale, con un incremento del 7% dei reati rispetto all'anno precedente, con Rimini sul podio d'onore appena dietro a Milano ma davanti al capoluogo di regione Bologna che completa il ben poco onorevole podio dell'indice di criminalità 2018.
I piccoli reati invece non sono nemmeno contabilizzati, quelli rappresentano solo il termometro della insicurezza percepita dalla cittadinanza che, secondo voci di corridoio, sembra essere molto elevata.
Chi può, faccia qualcosa. A quanto pare i cittadini non sono né visionari e tantomeno inutilmente apprensivi per la propria e altrui sicurezza.
Quasi 1.000 anni è il conto delle condanne chieste dal pubblico ministero per i 148 imputati di mafia nel processo Aemilia che ha visto concludersi con la 195esima udienza proprio lo scorso 16 ottobre.
I Giudici Francesco Maria Caruso, Cristina Beretti e Andrea Rat si sono chiusi in isolamento in camera di consiglio all'interno della questura di Reggio Emilia, per scrivere la sentenza, attesa non prima di due settimane.
Le accuse ruotano attorno ai legami con il clan 'ndranghetista di Cutro (Crotone), capeggiato dal boss Nicolino Grande Aracri, ai vertici di un famiglia non ancora "accolta" tra i numerosissimi mandamenti calabresi. L'operazione Aemilia scattò all'alba del 28 gennaio 2015. In quell'occasione scattarono le manette per 117 persone e 224 furono gli indagati. Al processo in abbreviato hanno ricorso 60 imputati con 54 condanne già giunte al secondo grado di giudizio e le sentenze di Cassazione sono attese per la prossima settimana.
Il dibattoimento, invece, terminato con l 195esima udienza dello scorso 16 ottobre, era iniziato il 23 marzo 2016./Lgc
Ammonta ad almeno 10 milioni di euro la richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali avanzata dagli avvocati Salvatore Tesoriero e Federico Fischer per conto della Provincia di Reggio Emilia e dei Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, costituisi parte civile al processo Aemilia che – nell'aula bunker appositamente allestita nel cortile del Palazzo di giustizia di Reggio – si sta avviando a conclusione.
Nel dettaglio, per i soli capi di imputazione di associazione per delinquere di stampo mafioso, è stata chiesta la condanna di 13 imputati al pagamento, in solido tra di loro, di 500.000 euro sia alla Provincia sia al Comune di Brescello e di 300.000 euro per ognuno dei Comuni di Bibbiano, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo. In più, per ognuno dei delitti del corposo capo d'imputazione per i quali è stata pure prevista l'aggravante mafiosa (poco più di un centinaio, tra estorsioni, usure, danneggiamenti, frodi fiscali, reati finanziari e armi) sono stati richiesti risarcimenti tra i 25.000 e i 100.000 euro a seconda della gravità.
"Le richieste avanzate in aula evidenziano l'entità dell'ingente danno che è stato arrecato al nostro territorio ed in particolare ai valori e alla dignità di una comunità che è stata profondamente oltraggiata da chi ha cercato di radicare nella nostra provincia metodi e azioni che non ci appartengono", commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi definendo pertanto "doverosa la scelta, non scontata, che gli enti locali reggiani ed emiliani hanno compiuto decidendo di costituirsi parte civile in un procedimento così complesso e delicato". "Se le nostre richieste, nella misura che il Tribunale riterrà opportuna, verranno accolte, anche queste somme saranno destinate a sostenere e implementare le tante iniziative per la legalità che da tempo stiamo realizzando e che continueremo a promuovere, ribadendo il nostro impegno comune nel tenere alta la guardia contro ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nel nostro territorio", aggiunge il presidente Manghi ricordando come "già nel procedimento con rito abbreviato, sia stato riconosciuto, anche in appello, alla Provincia e ai Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo un risarcimento, sotto il profilo giuridico e morale, di 850.000 euro per i danni subiti dalle comunità che rappresentiamo".
Con la parola d'ordine "consapevolezza" quale antidoto, per usare le parole del capo della Polizia Franco Gabrielli, "da inculcare nei tessuti sani della nostra società come si sta facendo qui a Reggio", si è chiuso questa mattina (ieri ndr) "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per l'ottavo anno dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con i Comuni e la Corte Ospitale di Rubiera.
Un gran finale che ha portato in città i vertici nazionali della lotta alla criminalità organizzata: oltre a Gabrielli, un altro "caro amico" di Reggio come il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri e i comandanti dei reparti speciali di Carabinieri, il generale Pasquale Angelosanto che guida il Raggruppamento operativo speciale (Ros), e Guardia di Finanza, il generale Alessandro Barbera, al vertice del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico).
Per oltre due ore si è fatto il punto della situazione nel contrasto alla criminalità da parte di istituzioni e cittadini.
Lo si è fatto insieme a loro - a partire dai tanti amministratori pubblici e soprattutto dai tanti studenti che hanno gremito l'Auditorium del Credem – e lo si è fatto proprio qui a Reggio Emilia, a tre anni di distanza dall'indagine Aemilia. E alla consapevolezza che cosa nostra, 'ndrangheta e camorra non sono un fenomeno circoscritto al Sud Italia, può oggi unirsi anche la consapevolezza che questa città e questa provincia hanno saputo reagire, nel modo giusto, al ciclone Aemilia.
Lo ha certificato, chiudendo la mattina, proprio il capo della Polizia (che tra l'altro, dal 2010 al 2015, ha guidato anche la Protezione civile italiana): "Quando si passerà dalla cronaca alla storia, si dirà che qui in Emilia, nel secondo decennio del nuovo millennio, ci sono stati due terremoti - uno naturale ed uno antropico – ma che ad entrambi avete saputo reagire con l'atteggiamento giusto". Ed eliminando, per l'appunto, quella "non consapevolezza che è elemento di debolezza in ogni azione di contrasto".
"Nel 2012 non eravate consapevoli di essere un territorio sismicamente delicato e il maggior numero di vittime si verificò perché molti capannoni erano stati costruiti in maniera non adeguata: ma avete fatto tesoro di quella esperienza, c'è stata una generale presa di coscienza del fenomeno e avete saputo costruire un percorso che oggi vi rende più sicuri. E in questo stesso modo avete reagito all'inchiesta che nel 2015 vi ha dato contezza dell'infiltrazione della 'ndrangheta in questa terra", ha aggiunto il capo della Polizia invitando i reggiani a "proseguire su questa strada perché i tentativi delle mafie di infiltrarsi al Nord non avranno comunque mai fine: quello che dobbiamo fare è evitare che rimanga una patologia e non si trasformi in fisiologia".
Quello di Gabrielli è stato l'ultimo di una lunga e qualificata serie di interventi aperta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, che ha spiegato come "siano ormai 40.000 gli studenti che abbiamo coinvolto in questi otto anni sui temi della legalità". "Questo costante impegno sul fronte culturale per sviluppare la formazione e la conoscenza della generazione che cresce è uno dei pilastri fondamentali sui quali si regge la nostra azione di contrasto alle mafie - ha proseguito – Poi ci sono le istituzioni, a partire dal quotidiano lavoro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica; dalla decisione, non scontata, di far comunque celebrare il processo Aemilia a Reggio facendo scendere direttamente in campo tanti amministratori pubblici, attraverso la costituzione di parte civile, per chiedere il ristoro dei danni anche morali patiti dalle nostre comunità; dalla lunga e proficua stagione dei protocolli antimafia che nessun altro territorio può vantare e che rende oggi le pubbliche amministrazioni più solide nell'evitare i rischi di infiltrazione mafiosa".
Dopo i saluti del prefetto Maria Forte – che ha tra l'altro ricordato "i 108 provvedimenti interdittivi antimafia emessi in questi ultimi anni" e sottolineato "la speciale sinergia tra istituzioni e società civile che hanno saputo fare fronte compatto" - del sindaco Luca Vecchi e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, è stato il direttore scientifico di "Noicontrolemafie", il saggista e storico dei fenomeni criminali Antonio Nicaso, ad introdurre i relatori sottolineando a sua volta l'importanza della consapevolezza. "Anche negli Stati Uniti la lotta alla mafia fece il decisivo salto di qualità quando Robert Francis Kennedy, dopo anni di negazionismo, fece capire al Paese che non si era davanti ad una cospirazione aliena, riconoscendo per la prima volta che il fenomeno era interno e non esogeno – ha detto – Finalmente anche in Italia abbiamo smesso di dare la colpa al soggiorno obbligato, ma abbiamo compreso che la criminalità organizzata si radica al Nord perché c'è una reciprocità funzionale tra imprenditori, certi politici e mafiosi: come ci ricordano le intercettazioni "se vengono da noi, significa che hanno bisogno di noi"...".
Dal generale Pasquale Angelosanto, comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri è quindi arrivato un invito a "non generalizzare – sarebbe un errore, perché se tutto è mafia alla fine nulla è mafia" e a prestare particolare attenzione alla 'ndrangheta, "perché quella calabrese è oggi la punta più avanzata delle mafie, quella dall'agire più evoluto e sofisticato e rappresenta, dunque, la minaccia maggiore". Cosa può fare la società civile? "Atti concreti, perché la legalità va praticata, non può essere solo pronunciata e tanto meno delegata" e dunque – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi – "bisogna osservare sempre non solo le leggi, ma anche le regole organizzative della scuola, dei concorsi, del codice stradale: e non chiedere mai favori a nessuno, perché finireste per doverli ringraziare per tutta la vita rinunciando alla vostra dignità e libertà".
Anche il generale Alessandro Barbera, comandante del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza, ha voluto "approfittare di questa bellissima occasione per parlare con il cuore al vostro cuore: la mafia è il cancro della società, ma possiamo sconfiggerlo facendo anche noi rete come loro e comprendendo il fenomeno, perché conoscere significa poter prendere le necessarie precauzioni". "Oggi la priorità è il contrasto all'economia illegale, agli enormi patrimoni illeciti che vengono riciclati e abbiamo bisogno di voi, dell'apporto delle scuole e delle istituzioni, e che siate consapevoli del pericolo che la mafia rappresenta – ha concluso – Per fortuna in Italia abbiamo il sistema giuridico di contrasto più avanzato al mondo contro il crimine organizzato, un patrimonio che tutti ci invidiano che è frutto della nostra esperienza e anche del sacrificio di molte persone che hanno dato la vita nella lotta alla mafia: ed è soprattutto per loro che dobbiamo avere questa consapevolezza".
Come sempre estremamente coinvolgente per i ragazzi, ma anche denso di proposte operative, l'intervento del procuratore Nicola Gratteri, una delle presenze storiche del Festival della legalità reggiano. "Purtroppo prevedo che aumenteranno sensibilmente i Comuni sciolti per mafia, a causa della sempre più forte commistione tra criminalità organizzata e politica e al ribaltamento dei ruoli che si è verificato: oggi sempre più candidati vanno a cercare i mafiosi perché purtroppo il politico, sul territorio, si vede il mese prima delle elezioni, poi per 4 anni sparisce, e così è la mafia ad occupare sistematicamente una città o una provincia e a dare, a modo suo, risposte ai cittadini", ha esordito. "Però oggi il commissario prefettizio viene percepito come una sorta di congelamento della vita amministrativa del paese e noi uomini delle istituzioni non dobbiamo dare questa impressione – ha aggiunto - Servono prefetti che stiano in Comune sette giorni su sette, non a scavalco, e abbiano pieni poteri pieni, compreso quello di annullare le delibere, gli atti, anche le assunzioni compiuti da quella amministrazione, perché il comandante dei vigili urbani potrebbe essere anche la figlia del capomafia del paese".
Dopo essersi detto "molto confortato dal livello qualitativo della nostra polizia giudiziaria, perché nella loro testa è rimasta la cultura del controllo e della conoscenza del territorio, ed è un patrimonio che dobbiamo tenerci e insistere a potenziarlo", Gratteri ha rivolto un accorato appello ai ragazzi: "State lontani dalla mafia, anche perché delinquere non conviene: la ricchezza è tutta nelle mani dei capimafia, dinastie che si comportano come i regnanti del Settecento, tutti gli altri sono utili idioti morti di fame...".
Modifiche alla viabilità per la manifestazione regionale a Parma in occasione della XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
Parma, 20 marzo 2018. Di seguito le modifiche alla viabilità previste per mercoledì 21 marzo 2018, in occasione della XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la cui manifestazione regionale quest'anno si terrà a Parma:
Dalle ore 06:00 alle ore 13:00:
Borgo San Vitale – per circa 10 metri dall'accesso carrabile del Portici del Grano in direzione sud – Destituzione stalli ciclomotori e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata
Dalle ore 09:30 alle ore 13:00 e comunque sino a cessate esigenze:
Istituzione del divieto di circolazione per tutti i veicoli con esclusione dei mezzi di soccorso, di emergenza, per i tratti stradali di seguito elencati con contestuale istituzione del senso unico alternato nelle relative strade afferenti:
Strada Mazzini – da intersezione via Cavestro a piazza Garibaldi;
Piazza Garibaldi;
Strada della Repubblica – da piazza Garibaldi a strada XXII Luglio esclusa;
Strada Cavour tratto adiacente Piazza Garibaldi;
Strada dell'Università, tratto da strada Cavestro a piazza Garibaldi: istituzione del divieto di circolazione eccetto ciclomotori e motocicli condotti a mano.
Sarà consentito il transito dei soli residenti in strada della Repubblica da via Cairoli a Borgo S.Vitale.
Destituzione della corsia preferenziale di strada della Repubblica e del sistema di rilevamento elettronico dei transiti.
Dalle ore 08:00 alle ore 13:00:
Strada Mazzini: destituzione stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata compreso Taxi. Spostamento dell'attuale area di stazionamento Taxi di strada Mazzini in Strada alla Pilotta
Strada alla Pilotta:
Istituzione del divieto di fermata eccetto Taxi ed invalidi.
Dalle ore 07:30 alle ore 10:00:
Viale Toschi – lato est:
Istituzione del divieto di sosta 0-24 eccetto pullmann Organizzazione "Libera" e Taxi.
Ponte Europa
Istituzione del divieto di circolazione eccetto pullmann Organizzazione "Libera" e Taxi.
Istituzione del senso unico con direzione ESTOvest e della circolazione per file parallele.
Viale Pasini
Restringimento della carreggiata ad una corsia di marcia per lo stazionamento temporaneo di pullmann Organizzazione "Libera" e contestuale destituzione del divieto di sosta sul lato Est.
Dalle ore 08:15 sino a cessate esigenze:
Ponte Verdi
Istituzione del divieto di circolazione.
Strada delle Fonderie
Via dei Farnese da Borgo Tanzi ad intersezione con Ponte Verdi
Istituzione del divieto di circolazione eccetto residenti in senso unico alternato.
Dalle ore 9:00 alle ore 11:00 circa e comunque fino a cessata manifestazione, al transito del Corteo Commemorativo:
Istituzione del divieto di circolazione nelle sotto elencate strade e piazze ad eccezione dei mezzi di soccorso e d'emergenza: (concentramento Parco Ducale) Ponte Verdi, Viale Mariotti, Ponte di Mezzo, Strada Bixio, Via Benassi, Piazzale Rondani, Ponte Caprazucca, Viale Toscanini, Strada Mazzini, Strada Garibaldi, Via Pisacane, Via Cavour, Piazza Garibaldi (arrivo);
Istituzione del senso unico alternato per i Residenti titolari di ZTL1 per i seguenti tratti stradali: via Pigorini, borgo della Cavallerizza, borgo Paggeria, via Copelli
Destituzione delle corsie preferenziali di viale Mariotti, viale Toscanini, strada Bixio, strada D'Azeglio.
Dalle ore 11:30 alle ore 15:00 e comunque fino a cessate esigenze:
restringimento di carreggiata pari ad una corsia eccetto pullman accreditati alla manifestazione "Libera" per i seguenti tratti stradali:
Corsia ovest di viale Toschi, tratto compreso da Viale IV Novembre alla rotatoria con ponte Verdi;
Corsia Est di viale Toschi, tratto compreso dalla rotatoria con ponte Verdi alla rotatoria con viale Bottego;
Viale Mentana, tratto compreso tra Strada Garibaldi e piazzale Allende;
Viale Fratti, tratto compreso tra piazzale Allende e via Trento
I veicoli di trasporto pubblico saranno deviati su percorsi che verranno resi noti da Azienda tep SpA.
Il Corpo di Polizia Municipale potrà rilasciare permessi temporanei ed adottare provvedimenti in deroga alla presente ordinanza per le situazioni di emergenza ed effettiva necessità.
I provvedimenti di cui alla presente ordinanza possono essere suscettibili di variazioni temporali e di modifiche all'estensione/localizzazione sulla base delle disposizioni dei Responsabili Servizio di Polizia Municipale – unitamente ai soggetti individuati dall'art. 12 del Codice della Strada – in particolare al transito in sicurezza di residenti verso e dalle abitazioni e relativamente alla progressiva riapertura delle strade a seguito del termine effettivo della manifestazione.
Questa mattina il sindaco Federico Pizzarotti ha portato il suo saluto a Palazzo del Governatore all'evento "Contro le mafie: dalla parte delle vittime", organizzato dalla Prefettura di Parma, in collaborazione con Libera Parma.
"La riconoscibilità del fenomeno delle infiltrazioni mafiose - ha esordito il sindaco Pizzarotti - cambia a seconda del contesto territoriale in cui avviene: incontri come questo sono importanti per approfondire queste tematiche e non abbassare mai la guardia anche quando i segnali non sono così evidenti e manifesti".
Il convegno si inserisce nell'ambito delle iniziative previste per la "XXIII Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", la cui manifestazione regionale si svolge quest'anno a Parma, organizzata dalle associazioni Libera e Avviso pubblico.
Dopo l'introduzione del Sindaco e l'intervento del Prefetto di Parma Giuseppe Forlani sono seguiti gli approfondimenti del Prefetto Vincenzo Panico, Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati internazionali violenti, di Elena Buccoliero, direttrice Fondazione Emiliano-Romagnola per le vittime dei reati, e di Chiara Scivoletto, professoressa dell'Università di Parma. L'incontro è stato moderato dal giornalista Marco Balestrazzi.
Fonte: Comune di Parma
Il saluto del presidente della Provincia Manghi al presidente del Senato In Sala del Tricolore in occasione del Festival della legalità. Domani gran finale con Gratteri, Conte e De Francisci.
Reggio Emilia, 7 aprile 2017
"Avere per la seconda volta in un anno la seconda carica dello Stato, dopo la visita del 7 gennaio del Presidente Mattarella e alla vigilia di quella del presidente del Consiglio Gentiloni, deve riempire di orgoglio i reggiani, che devono cogliere la non ritualità, ma la eccezionalità, di questo forte legame con le istituzioni che rappresentano l'architrave del nostro vivere insieme". Così il presidente Giammaria Manghi, ha portato questa mattina in Sala del Tricolore il saluto della Provincia di Reggio Emilia al presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di uno dei tanti incontri con gli studenti sulla legalità promossi nell'ambito della settima edizione di "Noiconrolemafie".
Riprendendo un concetto già espresso ieri nel corso del dialogo diretto con gli studenti, Manghi ha ribadito come "la cultura delle istituzioni sia un punto inderogabile di ogni impegno a favore della legalità da parte di una società matura e coesa, perché senza di esse ci sono solo caos e disordine".
"Altrettanto importante è la formazione in particolare di voi giovani, a favore della quale la Provincia - al di là delle proprie specifiche competenze delineate dal cammino di riforma - ha comunque deciso di continuare ad investire come dimostra questa settima edizione del Festival della legalità perché l'impegno formativo e culturale è uno dei pilastri sui quali si costruisce una comunità e fa capire chiaramente dove vogliamo andare", ha aggiunto il presidente Manghi.
Infine, è fondamentale "la testimonianza diretta, per dimostrare coerenza tra quello che si dice e quello che si fa". "L'altro giorno come amministratori siamo stato vicini all'ex prefetto De Miro, ovvero a una istituzione dello Stato che ha fortemente segnato in positivo questa comunità, e nei prossimi giorni io e alcuni sindaci andremo a nostra volta a deporre al processo Aemilia per spiegare perché ci siamo costituiti parte civile considerando danneggiato, da questi episodi di violenza, intimidazione e infiltrazione, l'inviolabile perimetro di valori di libertà, uguaglianza e democrazia nei quali questa città e questa provincia si riconoscono", ha concluso il presidente Manghi.
Domani gran finale di "Noicontrolemafie"
Domani, sabato, la settima edizione di "Noicontrolemafie" si chiuderà con un doppio appuntamento. Alla mattina nell'Aula magna Manodori dell'Università in viale Allegri (ore 10) il convegno su "Criminalità, mafie e terrorismi: una sfida globale" con il prefetto Ruberto, il presidente Manghi, il sindaco Vecchi e un pool di magistrati di rilievo: il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bologna Ignazio De Francisci, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, la sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo Giorgia Spiri e il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte. Nel pomeriggio (Auditorium del Credem in via Emilia San Pietro, ore 17.30) il dibattito promosso in collaborazione con l'Ordine dei commercialisti su "Il consulente nel mondo economico" che, oltre allo stesso Gratteri, vedrà intervenire il professore di Etica delle Professioni dell'Università Luiss di Roma Samuele Sangalli e il presidente dell'Odec di Reggio Emilia Corrado Baldini.
Completano il programma dell'ultima giornata l'incontro sul tema " Lo sport: luogo di incontro, di regole e passioni" con il giornalista Flavio Tranquillo alla scuola media Balletti di Quattro Castella (ore 9); il dibattito su "Regole per lo sport, regole per la vita" con il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte e lo stesso Tranquillo al centro culturale Mavarta di Sant'Ilario (ore 15) e le premiazioni del VII concorso letterario "Ginetto Tosi" con la giornalista e scrittrice Angela Iantosca nella Sala Antico portico al Palazzo ducale di Guastalla (ore 18). Ai tre appuntamenti porteranno il loro saluto i sindaci Andrea Tagliavini, Marcello Moretti e Camilla Verona.
Provincia di Reggio Emilia
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Con la targa 'Legalità militante a scuola-Laboratori per crescere' per il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità.
Reggio Emilia, 5 aprile 2017
Sei scuole superiori hanno ricevuto ieri mattina nell'Aula magna dell'Università – nel corso della seconda giornata di "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per il settimo anno dalla Provincia e dai Comuni reggiani – la targa "Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere". Il riconoscimento, che premia il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità e mafia, è andato ai licei Ariosto-Spallanzani e Matilde di Canossa, al liceo artistico "Chierici", all'istituto professionale "Galvani-Iodi", allo "Zanelli" e al Convitto nazionale "Corso" di Correggio.
La cerimonia di premiazione è avvenuta al termine del convegno "Etica, professioni & responsabilità sociale: una coniugazione possibile?" al quale hanno preso parte Corrado Baldini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei commercialisti di Reggio; il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso; Ignazio De Francisci, procuratore generale presso la Corte d'Appello Di Bologna; Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica dell'Università di Palermo; il commercialista reggiano e Ifac Global Ambassador Giancarlo Attolini e la coordinatrice della Commissione Scuola dell'Anpi provinciale Fiorella Ferrarini. A consegnare le targhe lo stesso presidente Baldini insieme a Nicaso e alla responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Presenti circa 160 studenti, compresa una classe della Filippo Re.
Il programma di mercoledì 5 aprile
La terza giornata di "Noicontrolemafie" propone al mattino al cinema Cristallo di Reggio (ore 10) il convegno "Cos'è la mentalità mafiosa? E la pedagogia criminale? Pedagogia della responsabilità & falsi miti": dopo l'introduzione di Antonio Nicaso, interverranno don Giacomo Panizza, sacerdote, scrittore e fondatore della Comunità Progetto Sud; Mariarosa Russo, preside dell'istituto superiore Piria di Rosarno di Reggio Calabria; Antonello De Oto, docente di Diritto delle Religioni presso l'Università di Bologna e la responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Nell'occasione il presidente della cooperativa sociale L'Ovile e del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti, premierà con la biblioteca "Legalità & Cittadinanza consapevole" le scuole "Filippo Re", "Aldo Moro", "Scaruffi-Levi-Tricolore", "Secchi"e "D'Arzo" di Montecchio.
Sempre alle 10 al teatro Herberia di Rubiera Laboratorio di pedagogia teatrale con gli studenti della scuola media Fermi a cura di Alessandro Gallo e "Io pretendo la mia felicità", laboratorio di pedagogia teatrale con dieci studenti del liceo Margherita di Palermo.
"Valori di comunità e libera impresa. La resistenza alle mafie: imprenditori, associazioni categoria, credito bancario e imprenditoria giovanile" è invece il tema del confronto che si terrà invece domani pomeriggio alle 17 nella sala convegni di Confcooperative Reggio Emilia, in largo Gerra 1. Al confronto interverranno Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà/Confcooperative (che parlerà delle buone prassi cooperative in ordine alla mutualità, presenza sul territorio e bene comune), Antonio Nicaso della Queen's University nonché direttore scientifico del Festival della legalità, Stefania Pellegrini, direttore del Master sulla gestione e riutilizzo dei beni confiscati della Università Alma Mater di Bologna, Stefano Cerrato, dirigente per il terzo settore del Banco BPM (che tratterà i temi legati all'etica negli investimenti per il Terzo settore) e Vincenzo Linarello, presidente e fondatore del Consorzio Goel di Roccella Jonica, cooperatore e testimone, attraverso l'attività imprenditoriale nella Locride, della possibilità di contrasto e alternativa alla malavita organizzata.
Alle 18 al Palazzo dei Principi di Correggio dibattito "Sport, regole, comportamenti, rischi" con il capitano Gianfranco Di Sario, comandante dei Carabinieri Nas di Parma, mentre alle 21 nella Sala Consigliare di Rubiera in via Emilia Est 5 "Quando i mafiosi offrono 'protezione'", con l'analisi di Antonio Nicaso e il racconto di Ignazio Cutrò, imprenditore e presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia
Sempre oggi secondo dei tre seminari con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti: nella Sala delle colonne del liceo artistico Chierici in via Nobili a Reggio (ore 15) si parlerà di "Giovani che costruiscono futuro: la scuola come laboratorio di riscatto" con Mariarosaria Russo, preside della scuola Piria di Rosarno affidataria della gestione di beni confiscati alla 'ndrangheta.
Comunicazione e Informazione
Provincia di Reggio Emilia
Corso Garibaldi, 59
42121 Reggio Emilia
TEL. 0522444.134
Web: www.provincia.re.it
Twitter: @ProvinciadiRe
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Youtube: www.youtube.com/user/ProvinciadiReggioE
Il Festival della legalità promosso dalla Provincia in collaborazione con diversi Comuni e con la direzione scientifica di Antonio Nicaso. Sei giorni di spettacoli e laboratori, ma soprattutto esperti e testimoni della lotta alla mafia: magistrati, giornalisti, studiosi.
Reggio Emilia, 11 aprile 2016
Arte e crescita civile, si apre "Noicontrolemafie". Oggi prende il via la sesta edizione del Festival della legalità promosso dalla Provincia in collaborazione con diversi Comuni e con la direzione scientifica di Antonio Nicaso.
Il contributo di letteratura, cinema e teatro a favore della legalità e contro le mafie è il tema che apre oggi la sesta edizione di "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con diversi Comuni e Rosa Frammartino e con la direzione scientifica dello scrittore e studioso di mafie Antonio Nicaso. Da lunedì 11 a sabato 16 aprile la manifestazione porterà a Reggio Emilia – ma anche ad Albinea, Bibbiano, Bagnolo in Piano, Campagnola Emilia, Castelnovo Monti, Correggio, Guastalla, Poviglio, Rubiera, Sant'Ilario d'Enza e Scandiano – spettacoli e laboratori, ma soprattutto esperti e testimoni della lotta alla mafia: magistrati, giornalisti, studiosi.
Al convegno di oggi su "Linguaggi dell'arte & crescita civile" a Reggio Emilia interverranno, oltre allo stesso Nicaso, il presidente della Provincia Giammaria Manghi, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Reggio Emilia Antimo Ponticiello e i relatori Donato Santeramo, ordinario di letteratura italiana e di teatro e spettacolo dell'Università di Queen's del Canada; FrancescoMariaGallo, mass-mediologo director Public affairs di @Publivideo2; Stefano Tè, regista e direttore art ist ico Teatro dei Vent i, e il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro.
"Questa sesta edizione di "Noicontrolemafie" non è la semplice reiterazione di una positiva esperienza del passato, ma una nuova importante occasione per riflettere – ancor più alla luce degli ultimi avvenimenti di storia locale – circa la necessità di riaffermare il nostro convinto rifiuto a ogni tentativo di prevaricazione e di infiltrazione mafiosa – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Una riflessione che riguarderà tutta la nostra comunità, dalle istituzioni ai cittadini ed in particolare le scuole superiori, da sempre riferimento privilegiato della Provincia in questo Festival della legalità, nella convinzione che una società sana si costruisca proprio partendo dai più giovani e che, come ci ha insegnatoPaolo Borsellino, 'se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo'".
Sempre lunedì, altre iniziative sono in programma a Guastalla e a Gattatico, dove dalle15 all'Istituto Cervi siterrà uno scambio di esperienze didatticamente innovative per la diffusione della cultura della legalità democratica. In serata (ore 21) alla biblioteca comunale di Campagnola incontro con la giornalista e scrittrice Angela Iantosca, autrice di "Bambini a metà. I bambini della 'ndrangheta", mentre nella biblioteca di Scandiano lo studioso delle organizzazioni criminali e scrittore Antonio Nicaso, racconterà la 'ndrangheta dal suo ultimo libro "Mafia" (previsto anche il monologo di Ada Roncone "L'invisibile faccia della luna").

Il programma di lunedì 11 aprile
REGGIO EMILIA
ORE 10.00/12.45 Aula Manodori UNIMORE Viale Allegri 9
LINGUAGGI DELL'ARTE & CRESCITA CIVILE
Il contributo di letteratura, cinema e teatro
INTRODUCE
ANTONIO NICASO
Scrittore e studioso delle mafie. Direttore Sc. Noicontrolemafie
SALUTO DELLE ISTITUZIONI
GIAMMARIA MANGHI
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
ANTIMO PONTICIELLO
Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Emilia
INTERVENTI
DONATO SANTERAMO
Ordinario di letteratura italiana e di teatro e spettacolo. Univ. di Queen's CANADA
EMANUELE CAVALLARO
Sindaco di Rubiera - Reggio Emilia
FRANCESCO MARIA GALLO
Mass-mediologo Director Public Affairs @Publivideo2
STEFANO TÈ
Regista e direttore artistico Teatro dei Venti
GUASTALLA
ORE 10.00/12.00 Istituto B. Russel Via Sacco e Vanzetti 1
L'USO DISTORTO DELLA RELIGIONE NELLA 'NDRANGHETA
SALUTO DI CAMILLA VERONA Sindaco di Guastalla
INCONTRO CON
Università della Calabria
SALVO OGNIBENE
Autore del libro L'EUCARISTIA MAFIOSA. LA VOCE DEI PRETI Ed. Navarra
GATTATICO
ORE 15.00/17.30 Istituto A. Cervi, Via Fratelli Cervi, 9
GLI STUDENTI RACCONTANO
LA COSTITUZIONE E LA LEGALITÀ
Scambio di esperienze didatticamente innovative per la diffusione
della cultura della legalità democratica
SALUTO DELLE ISTITUZIONI
INTRODUCE
ALBERTINA SOLIANI
Presidente dell'Istituto Alcide Cervi e Senatrice della Repubblica
COORDINA
FRANCESCA MONTANARI
Presidente dell'associazione antimafia CORTOCIRCUITO di Reggio E.
INTERVENTI
DONATELLA LOPRIENO
Costituzionalista UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA
MARCO IMPERATO
Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Modena
ESPERIENZE EDUCATIVE PER LA LEGALITÀ
SEGNI DI RISCATTO Concorso video in memoria di Mara Marmiroli
DON EUGENIO MORLINI progetto promosso da Ass. COLORE, Libera RE, Cortocircuito, Movimento Agende Rosse RE
LEGALITÀ... CHE BEL QUEL ... percorso educativo partecipante a Concittadini, Associazione BEL QUEL di Sala Bolognese BO
RADICI NEL FUTURO (IV annualità)
FIORELLA FERRARINI, STEFANO AICARDI, STUDENTESSE
in GIULLARESCENTI del Liceo "M. Di Canossa" di Reggio Emilia
Progetto partecipante a Concittadini, promosso dall'Ass. Leg. Regione ER,
con Anpi, Ass.ne Papa Giovanni XXIII, Istituto Alcide Cervi
E-LABORIamo la legalità Progetto Noicontrolemafie 2016
ROSA FRAMMARTINO Caracò Education
COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA
Laboratori con scuole del territorio provinciale RE
E SE QUEL GIORNO...
Percorso di scrittura creativa
PREMIO G. AMBROSOLI studenti dell'Istituto Zanelli RE
TERRA DEI FUOCHI
Cortometraggio a cura degli studenti dell'Istituto Galvani-Iodi RE
CONCLUSIONI
MIRCO ZANONI Coordinatore Culturale dell'Istituto Alcide Cervi
CAMPAGNOLA EMILIA
ORE 21.00 Biblioteca comunale Piazza Roma 9
OGGI BAMBINI SOLDATI
DOMANI BOSS DI 'NDRANGHETA?
SALUTO DI
ALESSANDRO SANTACHIARA Sindaco di Campagnola Emilia
INCONTRO CON ANGELA IANTOSCA
Giornalista e Scrittrice. Autrice di BAMBINI A METÀ. I BAMBINI DELLA 'NDRANGHETA Ed. Perrone
SCANDIANO
ORE 21.00 Biblioteca comunale Via Vittorio Veneto 2/a
'NDRANGHETA, SOCIETÀ DEL DISONORE
SALUTO DI ALESSIO MAMMI Sindaco di Scandiano
INCONTRO CON ANTONIO NICASO
Studioso delle organizzazioni criminali e scrittore, ci racconta la 'ndrangheta dal suo ultimo libro MAFIA Ed. Bollati Boringhieri 2016
L'invisibile faccia della luna
Monologo di ADA RONCONE
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
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