Nuovo regolamento sull'etichettatura dei prodotti alimentari che obbliga produttori e commercianti a diversi aggiornamenti -
Reggio Emilia, 9 dicembre 2014 -
Dal prossimo 13 dicembre entra in applicazione il nuovo regolamento sull'etichettatura dei prodotti alimentari. Un regolamento che obbliga produttori e commercianti a diversi aggiornamenti. Per fare un po' di chiarezza sul tema, Confcommercio organizza, giovedì 11 dicembre alle 15.30 presso la Sala della Rocca di Montecchio, un incontro con gli operatori del settore alimentare.
«Se chi produce prodotti confezionati –spiega Aurelio Trevisi, esperto di Sicurezza e igiene degli Alimenti ed etichettatura- ha già da tempo riferimenti chiari e individuati negli articoli del regolamento, per chi somministra alimenti e bevande o chi vende prodotti sfusi mancano ancora regole certe. Il legislatore italiano –continua Aurelio Trevisi- non ha ancora provveduto ad emanare un provvedimento legislativo che stabilisca regole chiare per la vendita al consumatore di questi prodotti così come richiesto dal regolamento. In questo modo, dettaglianti, ristoratori, albergatori, ambulanti e tanti altri si ritrovano ad avere un termine entro il quale dover aggiornare le informazioni relative ai prodotti alimentari senza sapere come».
«Negli ultimi giorni –aggiunge Francesco Bigliardi, Responsabile della Delegazione Confcommercio di Montecchio e Castelnovo di Sotto- sono circolate molte notizie che hanno prodotto un certo disorientamento negli operatori. Per fare chiarezza ed avere risposte e anche qualche strumento utile si può partecipare al convegno in programma per giovedì 11 dicembre a Montecchio dove verranno illustrate ai presenti le nuove regole dell'etichettatura e come poter adeguarsi alla nuova normativa in modo semplice. Fare chiarezza e tranquillizzare gli operatori -conclude Francesco Bigliardi-: dalla lettura della bozza di decreto si evince chiaramente che il legislatore ha introdotto solo gli elementi minimi indispensabili cercando di non oberare gli operatori. Vi sono comunque diverse novità che devono essere comunicate. Siamo ancora in attesa del testo definitivo ma già la bozza ci dà numerose informazioni e potrebbe essere inserito un apposito comma per la comunicazione verbale della presenza di eventuali allergeni nelle attività di ristorazione e somministrazione. Parleremo anche di questo».
(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio Reggio Emilia)
L'evoluzione dei consumi secondo il Presidente di Confcommercio giovani di Reggio Emilia
Reggio Emilia --
Quando anche l'attuale crisi verrà lasciata alle spalle, nulla sarà più come prima. Anche se ci dovesse essere una ripresa economica, i consumatori non tornerebbero più quelli di una volta. Le mutazioni socio/demografiche e le esperienze innescate dagli ultimi sei anni di ristrettezze e incertezze hanno lasciato un segno indelebile nei consumatori, secondo alcuni studi di Ipsos.
Più attento agli sprechi, alla spesa globale, al rapporto qualità prezzo e più digitale, il consumatore 2.0 si è ormai abituato a mangiare, vestire ed impiegare il proprio tempo libero. Curiosa è, ad esempio, l'inversione di tendenza recentissima sui prodotti alimentari già cucinati o semipronti: si acquistano meno i primi, a vantaggio degli ingredienti per farli in casa. Stessa cosa per il pane, le cui vendite di macchinari per produzione casalinga hanno avuto un incremento. Anche la piramide alimentare cambia: i legumi sostituiscono la carne, frutta e verdura fresche vengono consumate sempre meno. Tiene il cibo di qualità, mentre a farla da padrona sono da anni i prodotti tecnologici, ovviamente quasi tutti di importazione.
E' da sottolineare come se la gente si abitua a mangiare e a vestirsi (inteso in senso molto lato) in modo diverso difficilmente tornerà indietro.
Secondo Il Sole 24 Ore il reddito medio degli italiani si è ridotto mediamente di più di 2.500 Euro annui rispetto al 2007. Questa riduzione è stata ancora maggiore a Reggio Emilia, e in generale nelle aree più produttive del Paese
La politica dovrà tener conto di questa mutazione irreversibile, che costringerà i commercianti a fare i salti mortali ben oltre il 2015 per poter far sopravvivere le attività e cercare di dare un futuro meno plumbeo ai figli. Ma se obbiettivo del legislatore, non solo nazionale e non solo fiscale, è quello di rilanciare i consumi, anche commercianti e dettaglianti devono fare autocritica e cogliere i cambiamenti, intercettando i nuovi bisogni. Non è più un'opportunità, ma un dovere.
LUIGI ROCCA - Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Reggio Emilia - 17 ottobre 2014 -
L' intervento di Luigi Rocca, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio di Reggio Emilia sull' evoluzione dei consumi a causa della crisi -
Reggio Emilia, 21 ottobre 2014 -
Quando anche l'attuale crisi verrà lasciata alle spalle, nulla sarà più come prima.
Anche se ci dovesse essere una ripresa economica, i consumatori non tornerebbero più quelli di una volta.
Le mutazioni socio/demografiche e le esperienze innescate dagli ultimi sei anni di ristrettezze e incertezze hanno lasciato un segno indelebile nei consumatori, secondo alcuni studi di Ipsos.
Più attento agli sprechi, alla spesa globale, al rapporto qualità prezzo e più digitale, il consumatore 2.0 si è ormai abituato a mangiare, vestire ed impiegare il proprio tempo libero.
Curiosa è, ad esempio, l'inversione di tendenza recentissima sui prodotti alimentari già cucinati o semipronti: si acquistano meno i primi, a vantaggio degli ingredienti per farli in casa.
Stessa cosa per il pane, le cui vendite di macchinari per produzione casalinga hanno avuto un incremento.
Anche la piramide alimentare cambia: i legumi sostituiscono la carne, frutta e verdura fresche vengono consumate sempre meno.
Tiene il cibo di qualità, mentre a farla da padrona sono da anni i prodotti tecnologici, ovviamente quasi tutti di importazione.
E' da sottolineare come se la gente si abitua a mangiare e a vestirsi (inteso in senso molto lato) in modo diverso difficilmente tornerà indietro.
Secondo Il Sole 24 Ore il reddito medio degli italiani si è ridotto mediamente di più di 2.500 Euro annui rispetto al 2007.
Questa riduzione è stata ancora maggiore a Reggio Emilia, e in generale nelle aree più produttive del Paese.
La politica dovrà tener conto di questa mutazione irreversibile, che costringerà i commercianti a fare i salti mortali ben oltre il 2015 per poter far sopravvivere le attività e cercare di dare un futuro meno plumbeo ai figli.
Ma se obbiettivo del legislatore, non solo nazionale e non solo fiscale, è quello di rilanciare i consumi, anche commercianti e dettaglianti devono fare autocritica e cogliere i cambiamenti, intercettando i nuovi bisogni.
Non è più un'opportunità, ma un dovere.
LUIGI ROCCA
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori
(Fonte: ufficio stampa Confcommercio Reggio Emilia)
A fronte dei dati presentati ieri dal proprio Ufficio Studi nazionale, che mostrano il calo del reddito disponibile pro capite e della spesa delle famiglie ma anche l'aumento delle spese obbligate (abitazione, sanità, mobilità, ecc.), Confcommercio Reggio Emilia richiama la necessità di rilanciare la crescita valorizzando i servizi di mercato e riducendo le tasse a tutti i livelli di Governo -
Reggio Emilia, 12 settembre 2014 -
«Come evidenziato dai numeri che escono in queste settimane, in Italia la ripresa non c'è ancora e a soffrire sono soprattutto le aziende che vivono di mercato interno, come quelle del settore commercio e servizi»: è il commento di Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio Reggio Emilia, ai dati presentati ieri dall'Ufficio Studi nazionale dell'associazione.
In otto anni il reddito reale disponibile pro capite è calato del 13,1% e la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 7,6%. Nei consumi le diminuzioni più sensibili hanno interessato i pasti in casa e fuori casa (-4,1%), in particolare l'alimentazione domestica (-4,6%), i viaggi e le vacanze (-3,8%) e la cura del sé e la salute (-3,5%), al cui interno si è registrata la netta flessione della spesa per abbigliamento e calzature (-6,3%).
L'altro grande e preoccupante fenomeno che emerge è la crescita delle spese per consumi di beni e servizi obbligati, salita al 41% sul totale dei consumi (era al 32,3% nel 1992), mentre crolla l'acquisto di beni commercializzabili (dal 51,4% del 1992 al 39% del 2014). Tra gli obbligati, in poco più di 20 anni è cresciuta significativamente la spesa per l'abitazione, passata dal 17,1% al 23,9%, e per l'acquisto di carburanti e servizi per la gestione dei mezzi di trasporto. Tra i commercializzabili si conferma il progressivo ridimensionamento della spesa per alimentari e bevande, fenomeno che ha caratterizzato anche altri segmenti di consumo considerati "maturi" quali l'abbigliamento e le calzature, i mobili, e l'acquisto di autovetture. Tra il 1992 e il 2014, infine, i prezzi dei beni e dei servizi obbligati sono più che raddoppiati, a fronte di un aumento molto più contenuto dei beni e servizi commercializzabili. Mediamente e in ciascun anno tra il 1992 e il 2014 le dinamiche di prezzo degli obbligati sono state del 63% circa superiori a quelle osservate per l'area dei commercializzabili.
«Per ridare slancio all'economia –spiega Donatella Prampolini Manzini- bisogna puntare sulla crescita avendo ben chiaro quale sia la priorità assoluta: la riduzione delle tasse a tutti i livelli di governo. Anche la situazione reggiana non fa eccezione, i redditi sono ai livelli di 30 anni fa, le banche poco coraggiose nell'erogazione del credito e la complessità della burocrazia disincentiva anche i più coraggiosi. Un ulteriore freno alla ripresa dei consumi viene dall'aumento delle spese obbligate che hanno raggiunto il 41% del totale delle spese delle famiglie: un record assoluto. La strada per rilanciare la crescita è la valorizzazione dei servizi di mercato, con un occhio di riguardo al terziario, troppo spesso dimenticato nella nostra provincia, come fosse una Cenerentola.»
(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio Reggio Emilia)
Gli occhi del trade internazionale puntati sulla provincia di Reggio Emilia, grazie agli educational tour promossi, tra lunedì 28 e martedì 29 aprile, dalla 19a edizione del Buy Emilia Romagna, la Borsa del Turismo Regionale (Bologna, 27 aprile – 1 maggio), in collaborazione col Club di Prodotto Reggio Tricolore e Confcommercio Reggio Emilia –
Reggio Emilia, 28 aprile 2014 -
Sono oltre una ventina i tour operator internazionali che visiteranno oggi, lunedì 28 aprile Reggio Emilia e le Terre di Canossa, assaporando le specialità enogastronomiche del territorio e visitando i luoghi simbolo della tradizione culturale reggiana. Dopo gli educational, mercoledì 30 aprile a Palazzo Re Enzo a Bologna la consueta giornata dedicata ai workshop di incontro tra domanda e offerta.
Reggio Emilia con la sua ricca tradizione monumentale e le celebri fortezze delle Terre Matildiche saranno al centro di due educational tour bi-giornalieri organizzati tra lunedì 28 e martedì 29 aprile, in partnership col Club di Prodotto Reggio Tricolore e Confcommercio Reggio Emilia, nell’ambito della 19a edizione del Buy Emilia Romagna (Bologna, 27 aprile – 1 maggio), la Borsa del Turismo regionale promossa da Confcommercio-Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna in collaborazione con APT Servizi Emilia Romagna ed ENIT – Agenzia nazionale del Turismo.
Oggi, 10 tour operator (2 dalla Francia, 1 dalla Germania, 2 dall’Austria, 1 dal Regno Unito, 1 dall’Italia, 1 dal Giappone, 1 dalla Russia e 1 dalla Corea) andranno alla scoperta dell’arte e dei castelli del territorio reggiano, a partire dalle ricchezze monumentali del centro storico di Reggio Emilia, con la visita alla Fondazione Palazzo Magnani famosa per le sue collezioni di arte moderna e contemporanea, proseguendo poi con un suggestivo walking tour tra le piazze e le vie della città, da Piazza Prampolini con la Cattedrale e il Municipio, dove ancora oggi il Consiglio Comunale si riunisce nella storica Sala del Tricolore, a Piazza San Prospero con la Basilica e le sue botteghe storiche, fino a Piazza della Vittoria su cui si affacciano i tre teatri della città.
A seguire l’educational tour prosegue col trasferimento alle Terre Matildiche – nel 2015 si festeggia il 900esimo anniversario della morte di Matilde di Canossa – fino a raggiungere il Castello di Bianello, fortezza di origine medioevale appartenente al sistema difensivo matildico dalla cui torre si può gettare uno sguardo emozionante sull’intera pianura. A seguire l’educational prosegue con il trasferimento e la visita al territorio Piacentino.
Reggio Emilia è ancora protagonista nel pomeriggio nell’ambito di un secondo educational tour bi-giornaliero a cui prendono parte 14 tour operator (2 dal Regno Unito, 5 dagli Stati Uniti, 3 dalla Germania, 2 dalla Slovacchia, 1 dalla Spagna e 1 dalla Svizzera) alla scoperta dell’offerta enogastronomica d’eccellenza del reggiano, con visita ad un’acetaia posta nel cuore delle Terre di Canossa, rinomata per la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, prima del rientro a Bologna per il pernottamento.
Sono nel complesso 100 i tour operator, provenienti da Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, Giappone, Corea, Uruguay e tutta Europa che partecipano quest’anno (il 72% per la prima volta) al Buy Emilia Romagna. Dopo aver toccato con mano l’offerta di vacanza della Regione, i T.O. incontreranno, mercoledì 30 aprile a Palazzo Re Enzo di Bologna, un’ottantina di operatori dell’offerta, tra i quali il Club di Prodotto Reggio Tricolore, per i workshop di incontro tra domanda e offerta, uno dei quali dedicato in maniera specifica proprio all’enogastronomia, che generano ogni anno centinaia di contratti.
(Fonte: ufficio stampa Confcommercio Reggio Emilia)
Assunzioni flessibili, flessibilità dell'orario di lavoro, appalto di servizi, salario: questi i temi al centro dell'incontro aperto a tutti gli albergatori mercoledì 26 marzo alle 15.30 presso la sede provinciale di Confcommercio Reggio Emilia.
Reggio Emilia, 24 marzo 2014
A MARGINE PRESENTAZIONE DEI PRIMI DATI SU PERFORMANCE ECONOMICA E REPUTAZIONE ONLINE DEGLI HOTEL REGGIANI
Assunzioni flessibili, flessibilità dell’orario di lavoro, appalto di servizi, salario: questi i temi al centro dell'incontro aperto a tutti gli albergatori mercoledì 26 marzo alle 15.30 presso la sede provinciale di Confcommercio Reggio Emilia. Nella stessa occasione verranno presentati anche i primi dati su performance economica e reputazione online degli alberghi reggiani.
L'Associazione provinciale albergatori di Confcommercio Reggio Emilia organizza un incontro per illustrare le novità introdotte dall'accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del Turismo, siglato nel gennaio scorso. L'incontro avrà luogo mercoledì 26 marzo dalle ore 15.30 alle ore 18.30 presso la sede provinciale Confcommercio in Via Giglioli Valle 10 a Reggio Emilia.
Angelo Candido e Andrea Serra della Direzione nazionale Federalberghi illustreranno tutti i dettagli riguardanti assunzioni flessibili, flessibilità dell’orario di lavoro, appalto di servizi, salario e diversi altri istituti contrattuali piuttosto importanti per l'organizzazione dell'attività e la gestione dell'impresa alberghiera.
Marco Malacrida, fondatore di RES Hospitality Business Developers, presenterà poi i primi dati su Reggio Emilia del barometro alberghiero online che consente di misurare la performance economica e la reputazione online degli alberghi.
«Le importanti novità introdotte dal rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del turismo –spiega Francesca Lombardini, presidente Federalberghi - Associazione provinciale albergatori di Confcommercio Reggio Emilia- rendono necessario e doveroso da parte nostra dare un’informazione non solo agli associati ma a tutti gli alberghi perché tutti sono toccati da questi cambiamenti». «In questa occasione –prosegue Francesca Lombardini- forniremo anche i primi risultati di un importante strumento di cui ci siamo dotati a Reggio Emilia grazie al sostegno dell’Ente Bilaterale Unitario Regionale Turismo Emilia Romagna e del suo Centro Servizi Territoriali di Reggio Emilia. Uno strumento dal quale oggi non si può prescindere e che consente di monitorare la reputazione online, l’occupazione e la redditività degli alberghi e della destinazione per poter stare sul mercato coi prezzi più adeguati alla domanda e migliorare così la sostenibilità delle imprese e la loro capacità di garantire lavoro».
In allegato locandina scricabile con dettagli evento
(Fonte: ufficio stampa Confcommercio Reggio Emilia)
Alessandro Grande succede a Pier Paolo Occhiali che ha saputo guidare l'associazione in anni particolarmente complicati -
Reggio Emilia, 11 marzo 2014 -
Nella seduta del 26 febbraio 2014 la Giunta provinciale di Confcommercio – Imprese per l'Italia Reggio Emilia ha nominato Alessandro Grande nuovo direttore provinciale con decorrenza 3 marzo 2014.
Alessandro Grande ha 54 anni, è laureato in giurisprudenza, ha conseguito un master in diritto contrattuale. Lavora in Confcommercio Reggio Emilia dal 1985, dove ha ricoperto incarichi a vari livelli di responsabilità. Per oltre dieci anni ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione Lavoratori Autonomi del Commercio presso l'INPS di Reggio Emilia. Ha maturato anche un'importante esperienza a livello Comunitario, quale componente, dal 2004 al 2007, del CFR-net, organismo costituito presso la Commissione Europea con il compito di riordinare le direttive in materia di tutela dei consumatori. Alessandro Grande succede a Pier Paolo Occhiali, che ha lasciato l'incarico per raggiunti limiti di età.
«Un incarico che mi onora e di cui ringrazio la Giunta, la Presidenza e il caro amico Pier Paolo Occhiali -dice Alessandro Grande-. Mi accosto a questo nuovo compito con umiltà e spirito di servizio nei confronti di soci e colleghi, perfettamente conscio della difficoltà del momento, ma anche consapevole del valore della squadra che mi accompagnerà in questo percorso.»
«Desidero esprimere un sentito ringraziamento a Pierpaolo Occhiali –sottolinea la presidente provinciale Confcommercio Donatella Prampolini Manzini- il quale ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo in questi anni complicati, e un grande in bocca al lupo ad Alessandro Grande che si appresta ad assumere la direzione dell'associazione mentre gli effetti della crisi sono tutt'altro che passati».
«Alessandro Grande –conclude la presidente Prampolini Manzini- conosce molto bene le complicate dinamiche associative, per cui contribuirà da subito al percorso intrapreso dall'associazione per migliorare costantemente i servizi a favore degli associati.»
(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio RE)
Da Reggio Emilia centinaia di imprenditori associati a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI scenderanno in piazza per chiedere al Governo un cambio di rotta deciso e azioni concrete per la ripresa economica -
Reggio Emilia, 11 febbraio 2014 –
È arrivato il momento per le imprese reggiane di scendere in piazza. Stanche di vedersi "rubare" il futuro, di lavorare in condizioni di continua incertezza, strozzate da una fiscalità intollerabile, inascoltate dalla classe politica, esasperate di sentirsi raccontare che la crisi è ormai finita, le piccole e medie imprese della provincia reggiana associate a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI parteciperanno alla manifestazione nazionale "Senza imprese non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", organizzata da Rete Imprese Italia, per il 18 febbraio, a Roma.
Le quattro Associazioni di categoria provinciali, nella conferenza stampa indetta per spiegare le motivazioni alla base della manifestazione, hanno annunciato di aver mobilitato oltre 1000 imprese per un'iniziativa unica che unisce imprenditori, commercianti e artigiani, pronti a far sentire la loro voce per chiedere al Governo un'inversione di rotta e azioni immediate per affrontare una situazione che è diventata ormai insostenibile, determinando un profondo disagio nell'economia e sul piano sociale, anche a livello provinciale.
Le PMI costituiscono la spina dorsale dell'economia italiana essendo il 98% delle imprese attive sul territorio. Fisco, burocrazia, mancanza di credito, normative sul lavoro sono i temi cruciali che la politica deve affrontare per fronteggiare una crisi che rischia di decimarle con evidente danno per tutto il sistema Paese.
Ha aperto la conferenza il presidente di Confesercenti Dario Domenichini, Associazione che ha la presidenza di turno di R.E.T.E.: "Oggi in Italia le procedure burocratiche alle quali sono sottoposte le aziende costano il triplo del tempo e il triplo dei costi che negli altri paesi europei con una perdita stimata sul PIL del 2%. Occorrono provvedimenti straordinari per superare la crisi, a partire da una riforma seria e decisa della legislazione e della Pubblica Amministrazione che abbatta i costi e le lungaggini della burocrazia italiana, tra le ultime per efficienza a livello continentale. Per questo motivo chiediamo al Governo che la reale semplificazione delle procedure sia una priorità dell'azione politica, pena la definitiva deriva economica del Paese".
Il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari in merito al carico tributario nel nostro Paese ha sottolineato come: "Tra le cause del perdurare della crisi e della decrescita c'è proprio la pressione fiscale: 55% del PIL è un numero mostruoso soprattutto se considerata la qualità dei servizi forniti a cittadini ed imprese. Se vogliamo far ripartire il sistema paese e far investire nel nostro paese sia imprese/imprenditori stranieri sia italiani, una delle cose da fare è quella di ridurre la tassazione. Il Governo deve facilitare la vita a chi fa impresa: bisogna prima di tutto alleggerire il carico fiscale e per farlo bisogna da un lato intensificare la lotta all'evasione, ma dall'altro bisogna intervenire con determinazione anche sulla spesa pubblica improduttiva".
Donatella Prampolini Manzini, Presidente provinciale di Confcommercio, ha parlato di occupazione e deregolamentazione nel commercio: "Non ci può essere una vera ripresa, senza un intervento deciso in grado di correggere prima possibile le rigidità imposte dalla riforma Fornero, che hanno avuto gli unici effetti di aumentare i contenziosi e ridurre la possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Stessa cosa vale per la deregolamentazione dei giorni e degli orari di apertura dei negozi che ha portato all'aumento dei costi di gestione delle attività, al peggioramento delle condizioni contrattuali dei dipendenti e allo spostamento dei fatturati verso la grande distribuzione. Occorre ripensare velocemente ad alcune regole chiare che frenino la deriva di chi opera nel commercio".
Ivo Biagini, Presidente di Confartigianato Lapam Reggio Emilia, è, invece, intervenuto sulla difficoltà nell'accesso al credito da parte delle pmi: "Rispetto alla media nazionale (-6,4%) di erogazione del credito all'artigianato nell'ultimo anno, tranne Bologna (-6,1%) tutte le altre province dell'Emilia-Romagna registrano cali molto più marcati con punte massime a Ravenna (-12,4%) Reggio Emilia (-10,7%) Piacenza (-8,7%) Rimini (-8,3%) e Modena (-8,1%). È necessario trovare soluzioni che consentano un accesso al credito più facile per le nostre PMI e soprattutto a condizioni che non limitino la nostra competitività con il resto del mondo. I consorzi di garanzia sono uno strumento importante che la politica dovrebbe favorire con politiche di sostegno".
Nella manifestazione del 18 febbraio sarà presentato, inoltre, un manifesto contenente proposte concrete per un reale cambiamento economico e sociale per il rilancio di consumi e investimenti.
(Fonte: ufficio stampa RETE Imprese Italia)
Luigi Davoli, presidente provinciale FNAARC (Agenti e Rappresentanti di Commercio di Confcommercio), denuncia il gravissimo danno rappresentato dagli aumenti dei pedaggi autostradali -
Reggio Emilia, 3 febbraio 2014 -
«È una continua emorragia e tutti i settori ne sono toccati. Questa volta tra le imprese più di colpite, ma non certo le uniche, vi sono gli agenti e rappresentanti di commercio. Questo Paese va a fondo, ucciso dalle tasse, dalla burocrazia e da una classe politica inadeguata.» Luigi Davoli, presidente provinciale FNAARC (Agenti e Rappresentanti di Commercio di Confcommercio), denuncia così il gravissimo danno rappresentato dagli aumenti dei pedaggi autostradali, con cui si è aperto il 2014.
«La categoria –continua Luigi Davoli- è esasperata dall'ennesima stangata che si tramuterà per ogni agente in maggiori costi per 400/500 euro, a cui si devono sommare le oscillazioni del carburante, delle assicurazioni, della manutenzione dell'auto e 17 accise che gravano sui rifornimenti, tra cui quella per finanziare la guerra in Etiopia! Una stangata che andrà a colpire non solo questa categoria, ma che si ripercuoterà su tutta la filiera produttiva.»
«L'aumento dei costi previsto non è da sottovalutare –afferma il presidente provinciale FNAARC - Confcommercio- se consideriamo che i fatturati degli agenti di commercio non sono in crescita e quindi ogni aumento di costi riduce i margini di guadagno.»
«Le tariffe –continua Luigi Davoli– dovrebbero servire a ripagare gli investimenti non ad arricchire gli azionisti. L'anomalia è che le tariffe vengono elaborate con un sistema che tiene conto dell'inflazione, di obiettivi di efficienza, del traffico e della qualità dei servizi che sono tutti sbilanciati a favore dei concessionari.»
«La nostra proposta –conclude il presidente Davoli– è l'adozione del "Bollino" sul modello del contrassegno autostradale austriaco.»
(Fonte: Ufficio Stampa CONFCOMMERCIO REGGIO EMILIA)
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Redazione