Le primarie del PD avevano rilanciato il partito e lo stesso Bersani alla poltrona di Premier creando un distacco quasi incolmabile. Ma è bastato che “il gladiatore B.” entrasse nell’arena di Santoro per incrinare le certezze Bersaniane e obbligare il “terzo incomodo” a modificare la sua strategia comunicativa. Si dice che sia andato a lezione dal guru di Obama, fatto sta che l’aplombe del professore ha lasciato il posto, dalla sera alla mattina, al “nuovo Monti” trasformato in un leone, aggressivo e populista.
- - I Partiti o meglio i “dipartiti” -
Altra novità di questa “strampalata” corsa allo scranno di Presidente del Consiglio, o premier è la quasi totale assenza dei partiti. Solo il PD è rimasto, seppure con una miriade di correnti e fratture. Il PDL è solo “temporaneamente” risorto per la nuova discesa in campo di Berlusconi e le sue performance televisive, per il resto, il partito, sta vivendo una crisi di contenuti mai vista. Il vuoto pneumatico attorno al leader. La “società civile” non è altro che un “sindacato” (nel senso anglosassone del termine) di soggetti inclini a ritenersi (con una dose di autoreferenzialità impressionante) non già i moderati d’Italia ma i veri “riformisti” del Paese.
Insomma, tre i simboli che dovrebbero raccogliere il maggior consenso, ma centinaia i simboli presentati e tra questi ultimi è doveroso richiamare l’attenzione su due e mezzo. Il Movimento 5 stelle, l’Ingroia con la sua “rivoluzione civile” e “fare per fermare il declino” di Oscar Giannino.
Del Partito, in quanto tale, ossia il contenitore di idee comuni e condivise: NESSUNA TRACCIA!
- Il WEB come outsider -
E sì, il WEB sarà l’ago della bilancia di questa contesa alla poltrona. Già sperimentato a Parma e in Sicilia, il movimento 5 stelle riesce a catalizzare l’attenzione e a fare convergere le crocette sul simbolo grazie a due fattori importanti: la sempre più ampia “comunità WEB” e la capacità comunicativa sul palcoscenico di Beppe Grillo che, in questo ruolo di mattatore, ha solo un competitor alla sua altezza; il cavaliere.
Ed il web sarà lo strumento che probabilmente orienterà buona parte dell’elettorato - i sondaggi indicano il 40% - che ancora non ha deciso e, molto probabilmente, chi ne gioverà maggiormente saranno i tre outsider: Grillo, Ingroia e Giannino.
- I contenuti -
Perbacco, mi sono dilungato in quisquiglie e non ho parlato dei contenuti dei tre pretendenti. Poco male, sono tutti d’accordo a togliere l’IMU.
- conclusione -
E’ sconsolante ma è così. Bersani vuole “sbranare”, Monti in sostanza dice “poi ci penso io” e Mister B. è tornato: “the illusionist”, “la grande magia” (conduce Silvio Berlusconi non Teo Mammuccari). E noi staremo solo a guardare?