Sabato, 22 Febbraio 2025 06:55

Ucrainizzare l’Europa: il grande inganno è smascherato In evidenza

Scritto da Andrea Caldart

Di Andrea Caldart (Quotidianoweb.it)  Cagliari, 20 febbraio 2025 - Le maschere sono finalmente cadute, rivelando il volto ipocrita e cinico di un’Europa che non vuole la pace, ma rincorre una guerra senza fine, come un’infame scommessa sulla pelle dei popoli.

"Far uscire il gatto dal sacco", così si è espressa Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca ormai al capolinea, durante l’incontro indetto da Macron. E quale sarebbe questo "gatto"? Nient’altro che il pretesto per stanziare oltre 700 miliardi di euro per riarmare l’Europa contro la Russia. Non un solo cenno alla diplomazia, nessun tentativo serio di risolvere il conflitto in Ucraina. La macchina bellica deve continuare a macinare, perché è su questo che si regge la sopravvivenza politica di certi leader fallimentari.

I soliti noti, Kaja Kallas in testa, si aggrappano disperatamente a una narrazione bellicista, incapaci di ammettere che le loro politiche hanno generato solo disastri. E così, nel silenzio assordante di chi ancora osa definirsi "progressista", si imbandisce un tavolo ristretto a Parigi, riservato a pochi intimi guerrafondai, con l’unico scopo di prolungare lo scontro con Mosca.

Nulla importa, se non tenere in piedi una crociata autolesionista, mentre l’Europa brucia economicamente e socialmente. I governi, schiavi della propaganda e dell’interesse di pochi, spingono il continente verso una crisi senza precedenti, incuranti delle conseguenze per milioni di cittadini.

L’aumento del costo della vita, la disoccupazione dilagante, la distruzione dell’equilibrio geopolitico: tutto viene sacrificato sull’altare di una guerra che non serve a nessuno, se non agli speculatori e ai venditori di armi. E qualcuno in Italia, Crosetto dice pure che è per: “il futuro bene dei nostri figli”.

L’Europa si sta suicidando, spinta da una cieca ostilità verso la Russia che non ha alcun fondamento storico né strategico. E mentre le economie si sgretolano, il tessuto sociale si lacera, rimangono i cittadini in balia dell’incertezza e della paura. Questa è la vera eredità di chi, con arroganza e miopia, ha deciso di ucrainizzare il continente.

Le sanzioni contro la Russia? Un’arma spuntata che ha colpito più i cittadini europei che il Cremlino. Prezzi alle stelle, economie nazionali zoppicanti e un’industria strangolata dalla miopia di chi, cieco di russofobia, non ha esitato a sacrificare interi settori strategici. La loro "terza guerra mondiale" è un affare d’oro per l’industria bellica e i loro burattinai d’oltreoceano, mentre noi siamo ridotti a semplici comparse nel disegno di un suicidio collettivo.

E non si pensi che questo delirio sia limitato alle alte sfere della politica. Persino Mattarella sembra aver dimenticato la storia, assecondando senza riserve questa follia. Non sarebbe la prima volta: quando era vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa, insieme a D’Alema, non esitò a coinvolgere l’Italia nella guerra del Kosovo, facendo partire le bombe italiane in un conflitto che ben poco aveva a che fare con la nostra sicurezza nazionale, anche perché non vi era una risoluzione dell’ONU e con buona pace dell’Art. 11 della Costituzione che consente soltanto la guerra difensiva.

Oggi, come allora, tace e acconsente, sacrificando la memoria storica e l’interesse del popolo italiano sull’altare dell’obbedienza agli interessi atlantici. È questo il destino dell’Europa? Farsi marionetta dei piani geopolitici altrui, ripetendo gli errori del passato con ancora più cecità e servilismo?

Ma chi pagherà il conto di tutto ciò? Noi, cittadini europei, trascinati nel baratro senza che nessuno ci abbia mai chiesto un’opinione. "Ucrainizzare l’Europa" è il mantra di questi avventurieri senza scrupoli, ma non si tratta della lotta tra buoni e cattivi.

È la storia di un golpe silenzioso, messo in atto da un manipolo di incoscienti asserviti a organismi sovranazionali che si sono rivelati per ciò che realmente sono: semplici marionette di interessi estranei ai popoli che dicono di rappresentare.

Ora che le maschere sono cadute, resta solo una domanda: quanto ancora l’Europa continuerà ad assecondare questa follia?

Foto copertina: credits dal web

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