Un documento importante, volto a portare le relazioni tra i due Paesi a un nuovo livello, stabilendo un quadro giuridico per l'ulteriore sviluppo della collaborazione a lungo termine.
L’intesa è stata siglata al termine di una cerimonia che si è tenuta a Mosca, in seguito ai colloqui bilaterali durati tre ore e dopo che il Presidente iraniano ha deposto una corona di fiori presso la tomba del milite ignoto, ai piedi delle mura del Cremlino. I funzionari di entrambe le parti riferiscono che questo accordo copre diversi ambiti, tra cui la difesa, l'antiterrorismo, l'energia, la finanza, i trasporti, l'industria, l'agricoltura, la cultura, la scienza e l'ingegneria.
Il nuovo patto ventennale di "partnership strategica globale", darà "nuovo impulso a tutte le aree della cooperazione tra i due Paesi", ha dichiarato con soddisfazione il leader russo.
"Sono convinto che la firma odierna del nostro grande trattato darà un grande impulso allo sviluppo delle nostre relazioni e costituirà una solida base per andare avanti", ha sottolineato Pezeshkian, che incontra il suo omologo russo per la terza volta da quando è stato eletto lo scorso luglio, in seguito all'incidente - probabile attentato - che ha coinvolto il suo predecessore, Ebrahim Raisi, il cui elicottero è precipitato in circostanze poco chiare.
Il settore energetico è sicuramente il punto forte della partnership e il Presidente Putin ha annunciato la realizzazione del progetto congiunto per la costruzione di due nuovi reattori della centrale nucleare iraniana di Bushehr da parte dell'azienda pubblica moscovita Rosatom, attiva proprio nel settore dell'energia nucleare. Questo porterà a un rafforzamento della sicurezza energetica dell'Iran, oltre a stimolare l'ulteriore crescita dell'economia nazionale e a fornire alle famiglie e alle imprese industriali iraniane elettricità a basso costo e rispettosa dell'ambiente.
La fratellanza tra Mosca e Teheran stigmatizza fortemente le ingerenze straniere e il Presidente russo ci tiene a sottolinearlo con chiarezza: "I nostri Paesi sostengono fermamente i principi del primato del diritto internazionale, i principi di sovranità e di non ingerenza negli affari interni e si oppongono risolutamente a qualsiasi diktat esterno". Aggiunge poi che le relazioni tra i due Stati "si basano sui principi di uguaglianza, rispetto e considerazione degli interessi reciproci, assistenza e sostegno reciproci, che sono costantemente incarnati in atti concreti. La multiforme partnership bilaterale si è progressivamente sviluppata di anno in anno", confermando così le parole del suo omologo iraniano che ha dichiarato di considerare la Russia "un Paese amico e fraterno".
Questa collaborazione è il risultato di precedenti intese risalenti al 2021 tra Putin e Raisi, e non è solo un accordo strategico per i contraenti, ma rappresenta anche un forte segnale politico ad un corrotto occidente - che li ha stoltamente sanzionati entrambi - ormai in decadenza; tra l'altro, fornirà una spinta in più all'ascesa dell'alleanza BRICS+, le cui potenzialità economico-politiche sono in grado di mettere definitivamente al tappeto il sistema finanziario euro-atlantico, basato sull'egemonia del Dollaro, autoritario padrone dei mercati, almeno fino ad oggi.
I due Presidenti siglano un accordo di cooperazione contro i diktat esterni, che porta le relazioni tra Mosca e Teheran a un nuovo livello e copre numerosi settori strategici.
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