La partita geopolitica e financo politica, da sempre, ma oggi più che mai, si gioca su un unico e solo punto: la posizione su Israele. Quando Orban oggi invita Netanyahu in Ungheria, in spregio alla decisione della Corte Penale Internazionale che lo ha accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, o Salvinidella Lega si permette di dire chiaramente che “se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri” ci troviamo di fronte ad affermazioni gravissime, pericolose. Sia Orban che Salvini gettano benzina sul fuoco, sfidando la Corte Penale Internazionale che per la prima volta mette sotto accusa un governo filo occidentale, giustificando in questo modo l’atteggiamento violento e genocida di Israele. Quindi per questi signori, e per tutta la cricca filosionista europea, Netanyahu è evidentemente un buon governatore e se uccide 40mila persone, tra cui migliaia e migliaia di bambini, non è un criminale. Mentre, nel cortocircuito mentale di questa politica, è importante fermare Putin che si sta difendendo da una guerra procurata dai poteri forti degli Stati Uniti.
Due sono le questioni da analizzare: da una parte la follia della cosiddetta “destra”, apparentemente, (spesso per convenienza), vicina al pensiero della corrente rivoluzionaria su certi temi, viene in mente l’immigrazione o il ruolo della famiglia naturale, ma al contrario distante poichè estremamente filosionista, accondiscendente al potere e totalmente lontana dal popolo. Vi è un’enorme differenza ideologica di fondo che discosta da sempre questa cosiddetta, ripetiamo, “destra”, o il cosiddetto “centrodestra” moderato, conservatore, liberale e quella che viene comunemente definita estrema destra ma che in realtà è, appunto, un movimento nazional rivoluzionario. Non tratteremo di Casapound, ormai politicamente assenti, o altri gruppi “patrioti” minori, privi di qualsiasi forza. Ma se vogliamo vedere oggi le differenze tra partiti quali Fratelli d’Italia, Lega e, ad esempio, Forza Nuova notiamo un abisso. Le prime sono funzionali al potere, nascono in seno ad esso e sono infiltrate anche da rapporti, spesso commerciali, con le lobby di turno, che siano delle armi o altro. Non hanno base ideologica, sono zeppi di burocrati, infiltrati, professionisti della politica che lavorano in modo aziendale portando a termine il lavoro che viene loro ordinato. Conservano lo status quo, cambiano al massimo le virgole e sono complici del marcio che avanza.
Per questi la tradizione cristiana è solo un’etichetta mentre per il movimento fondato da Roberto Fiore è una conditio sine qua non, che imposta la realtà politica a partire dalla condanna di Gesù Cristo nel sinedrio fino ad arrivare ai giorni nostri. Non è irrilevante la lettura spirituale o religiosa: l’impostazione cattolica o ortodossa è molto distante da quella protestante che pervade gli eventi di oggi. Molti che si dicono di “destra” oggi sono caduti nella trappola e sono pesantemente condizionati, appunto, da una strategia della tensione, che impedisce “per forza” (vedasi le numerose repressioni politiche) l’emergere di certe idee, o da un conservatorismo che impedisce loro di andare oltre il progetto del padrone. Con la Seconda Repubblica il potere, il Deep State, infiltrò ulteriormente pesantemente la politica, in Italia largamente filoaraba, portando a un’ondata di filosionismo. Per Forza Nuova impossibile, per ideologia e radice cristiana, accettare Israele sionista e suprematista, la cui “vocazione” include quella di fare tabula rasa. Impossibile legittimare un genocidio perpetuo, perpetrato in modo arbitrario fin dall’inizio dalle lobby sioniste che si sono imposte a suon di soldoni e con la forza in Terra Santa. Oggi poi che lo stesso Papa mette in discussione quanto accade ai danni di Gaza, parlando anche lui apertamente proprio di genocidio, le farneticazioni di certi politicanti sono ancora più intollerabili. La destra ci cade, ci crede, asseconda il peggior padrone. Asseconda un nazionalismo sbagliato, lontano da logiche cristiane, da radici sane; un nazionalismo suprematista che pretendere di battersi per un’idea di nazione simile alla sola volontà di potenza.
L’altra è la questione legittimazione. Questi due personaggi, insieme ad altri di quella destra liberale che ci sta portando alla rovina alla pari della sinistra, stanno legittimando la morte di migliaia di persone e migliaia di bambini, finendo per legittimare allo stesso modo dunque l’odio, il sangue. Anzichè impegnarsi per una pacificazione del conflitto difendono gli atteggiamenti criminali di Israele, comportandosi loro stessi come criminali. Salvini si rende conto dei bambini ammazzati a Gaza? Un atteggiamento folle, pericoloso, diabolico anche per noi italiani. Che porta l’odio nei popoli.
Che le persone si ricordino di questo quando la prossima volta andranno alle urne: che si rendano conto che votando il cosiddetto “meno peggio”, magari schifando movimenti più decisi e più coerenti, siamo arrivati alle soglie della Terza Guerra Mondiale.
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