Di Lamberto Colla Parma, 26 agosto 2022 – Sul palcoscenico del Meeting di Rimini si sono sempre alternati i grandi del Paese. Intellettuali ma soprattutto politici, che nella grande kermesse romagnola trovavano l’occasione e il pubblico ideale per mostrarsi, lanciare i nuovi programmi, discutere di società e politica e delle interrelazioni che scaturiscono e si modellano col trascorrere del tempo e il variare dei costumi.
Un evento, quindi, con molto seguito e perciò gradito ai grandi marchi industriali che, attraverso questa visibilità, possono riaffermare il loro valore mostrandosi in un contesto aulico dall’apparente levatura etica e sociale.
Anche quest’anno il l’evento riminese è stato al centro delle attenzioni mediatiche, celebrato nel “tempo di mezzo” tra la caduta del “Governo dei migliori a guida Draghi” e le attese elezioni politiche di fine settembre, mentre la guerra e la speculazione stanno massacrando imprese e famiglie, già ferite da due anni e mezzo di pandemia.
Un appuntamento che ha visto tutti i leader dei partiti e dei movimenti politici italiani calpestare il palcoscenico mettendo in bella mostra le colorate piume, come pavoni innamorati, alla ricerca di quel consenso che li porterà a guadagnare scranni nel prossimo menomato parlamento.
E mentre le parole, più o meno vuote, più o meno sincere, strabordavano dall’elettrodomestico più influente, presente in ogni abitazione e luogo pubblico, dietro di loro, i “commedianti” di turno, scorrevano i marchi d’impresa e tra di essi, primeggiava, proprio dietro la testa dell’uomo del momento, Luigi di Maio, quello di una multinazionale del fumo.
La Philip Morris da alcuni anni sta seguendo eventi d’attualità e di politica, forse un modo per rinnovare l’immagine. Rimini è stata perciò l’occasione per promuovere i nuovi pilastri della multinazionale. Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, che ha recentemente aperto nel quartier generale di Crespellano l’Academy per attrarre e formare talenti, a margine del meeting ha inteso sottolineare, attraverso l’agenzia Askanews, sulla necessità di dare continuità alla formazione e investire sul rapporto tra università e imprese.
Parole, parole, parole! Insomma, un meeting intriso di promesse e buone intenzioni che andranno in fumo già il prossimo 26 settembre?
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https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/25738-la-cultura-%C3%A8-di-sinistra,-di-destra,-di-tutti-o-da-mandare-%E2%80%A6-in-fumo
https://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/25693-con-la-cultura-si-cresce