Di Andrea Caldart Cagliari, 24 luglio 2022 (Quotidianoweb.it) -
Parliamo della sentenza del Tribunale di Firenze emessa dal Giudice, Dottoressa Susanna Zanda che prevede il reintegro di una Psicologa sospesa dal suo Ordine 8 mesi fa.
È un decreto per il quale non servirebbe nessun commento, perché ha sancito con inequivocabile precisione il riconoscimento pubblico dei diritti costituzionali di ogni cittadino italiano, abilmente evirati in questi ultimi due anni, da una politica che non rappresenta il nostro Paese.
Nella sua sentenza la dottoressa Zanda pone il suo sigillo di Giudice Super Partes in questo passaggio fondamentale: “Rilevato che l’Art, 32 della Costituzione all’interno della Carta Costituzionale “personocentrica” dopo l’esperienza del nazi-fascismo non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo, vero o supposto, e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il suo consenso libero e informato; considerando che un consenso informato non è ipotizzabile allorquando i sieri e il meccanismo del loro funzionamento è, come in questo caso, coperto non solo da segreto industriale, ma anche, incomprensibilmente, da segreto militare”.
È la prima volta che in Italia una sentenza urla tutta la sua forza di verità e finalmente fa il suo giusto clamore perché pochissimi giudici finora hanno avuto il coraggio di andare contro un lavaggio del cervello sistematico.
Passa un niente di tempo e subito immediata la teleconferenza di Speranza che in un programma de La7 giovedì scorso ha così commentato: “Per cultura politica rispetto sempre il lavoro dei magistrati, ma questa sentenza è assolutamente irricevibile e priva di ogni evidenza scientifica. È una sentenza di cui dobbiamo vergognarci”.
Probabilmente se c’è qualcuno di cui dobbiamo vergognarci è proprio lei Sig. Speranza e il governo del “vile affarista” Draghi, come lo definì Francesco Cossiga, fatto di lobbysmo e affari in danno al popolo italiano che, siamo certi, tornerà ad essere sovrano.
Dobbiamo insegnare a voi politicanti de l’1% che l’Art. 32 della Costituzione e i vari trattati internazionali, che il nostro Paese prima di lei ha sottoscritto, vietano l’imposizione di trattamenti senza il consenso dell’interessato.
E possiamo anche aggiungere che un buon medico e, ce ne sono tanti, in scienza e coscienza nel rispetto del codice deontologico, prima di ogni vaccinazione, dovrebbe prescrivere esami clinici mirati.
Forse alla Dottoressa Zanda sarebbe stato più facile emettere una sentenza che richiamasse la “normativa vigente”, lei di sicuro non si sarebbe scomodato a fare una diretta televisiva senza peraltro la controparte in diritto di contradditorio, perché nel giudicare senza preconcetti o supposizioni varie, ha solo dimostrato il valore che questo Giudice ripone nel suo lavoro di esaminatore e applicatore della Legge.
Quando un qualsiasi operatore della legge, ma anche un cittadino qualsiasi scopre un danno, ha l’obbligo morale e giuridico di impedirlo, altrimenti ne è complice.
Il Valore di questo dispositivo, ha iniziato a destare una gran parte del Popolo Italiano che si era assopito “prigioniero dell’informazione” del “pensiero unico”, e la vergognosa macchina del fango che è stata subito abilmente attivata, non servirà ad addomesticare ancora una volta le scimmiette inebetite.
Il vero scandalo è vedere un ministro della Repubblica o forse, di quel che resta, precipitarsi in tv esclusivamente per contestare una decisione giurisdizionale, continuando invece a sentirla predicare sulla necessità di infilarci aghi per dosi di sieri acquistati precedentemente e che oggi, non solo sono scaduti, ma probabilmente di nessuna efficacia evolutiva aggiornata.
É difficile caro ministro, difendere l’indifendibile senza argomentazioni mentre la sentenza mette nero su bianco anche questo: “a tutt'oggi dopo due anni ancora non si conoscono i componenti dei sieri e gli effetti a medio e lungo termine come scritto dalle stesse case produttrici mentre si sa che nel breve termine hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi".
Vivendo in una società la cui velocità dell’imbambolamento di una foto su Instagram, passa direttamente ad un commento su Facebook per dire che è la foto è una fake news, ci vuole davvero poco e così non riusciamo più a distinguere una verità giuridica da un’immagine pubblicitaria.
La vera fake news che stiamo continuamente ascoltando è la lingua del potere, vaga, nebulosa, altisonante, il cui unico scopo è solo quello di confondere, terrorizzare e manipolare l’ascoltatore.
Siamo stati creati come cervelli pensanti capaci di distinguere e fortunatamente, abbiamo Giudici, come la Dottoressa Susanna Zanda, capace di avere tutta la forza della dignità di persona e giurista in grado di capire il contrasto tra Costituzione e il dilagare del fenomeno delle reazioni avverse e, come riporta la sentenza: “il prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi”.
La sentenza ha anche dimostrato la discriminazione subita da questa Psicologa per non aver ceduto al ricatto, era stata sospesa, ribadendo che i suoi colleghi, pur continuando a lavorare vaccinati, continuano ampiamente a infettarsi e comunque prima di tutto, viene la tutela delle libertà personali, quale unico valore umano riconosciuto universalmente.
Caro ministro Speranza a lei sono sfuggite le ormai innumerevoli e quasi giornaliere sentenze di reintegro di molti professionisti illegittimamente sospesi e arriverà il giorno in cui dovrà dimostrare come mai dilagano, contagi, ricoveri e i decessi soprattutto tra i vaccinati, mentre noi ringraziamo la Dottoressa Susanna Zanda un Giudice leale, coraggioso in nome della libertà e giustizia.