Di Lamberto Colla Parma, 12 luglio 142esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 123° pandemico - domenica-
"Abbiamo condiviso entrambi, dichiara Conte al termine della cena con il primo ministro olandese Mark Rutte all'Aja dello scorso 10 luglio, - ultimo appuntamento del tour europeo che l'ha portato a Madrid, Lisbona e infine, dopo avere assistito alle prove generali delle paratie del MOSE di Venezia, all'Aja - la opportunità che possa essere finalizzato quanto prima (il negoziato europeo in corso. Ndr). Non è opportuno che la risposta europea sia ritardata. Ovviamente non posso dire che ci sia una piena convergenza. C'è convergenza sul fatto che ci sia una risposta europea, solida e coordinata, però ci sono degli aspetti, alcuni dettagli, alcune divergenze ma su cui possiamo lavorare. Siamo rimasti che ci terremo in contatto nei prossimi giorni in modo da poter arrivare al prossimo Consiglio Europeo in modo da poter dare un contributo, non all'Italia, all'Olanda, ma a tutta l'Europa per una soluzione rapida."
Insomma, come era prevedibile, gli olandesi sembra restino della loro opinione e non si trovino d'accordo sul fatto di una contribuzione solidale a fondo perduto per i paesi in maggiore difficoltà a causa del COVID-19, preoccupati di dover pagare con i "soldi" dei cittadini del regno dei Paesi Bassi, piuttosto che austriaci, svedesi, finlandesi e danesi il maggior debito italiano.
In discussione quindi il Recovery Fund con una quota consistente a Fondo Perduto e soprattutto il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) che l'Italia vorrebbe ma senza alcuna condizionalità, cosa che invece non è prevista dai regolamenti dell'UE e che per la sua modifica, anche parziale, necessita della approvazione di tutti i singoli Parlamenti degli Stati dell'Unione.
Seppure si continui a predicare che l'attuale negoziato, per cui i 37 miliardi destinati all'Italia non sarebbero soggetti a condizioni, in realtà, in qualsiasi momento l'Unione Europea potrebbe incaricare la "Troika" di "commissariare" l'Italia, come fece per la Grecia alcuni anni fa.
Il Meccanismo Europeo di Stabilità prevede, infatti, che i prestiti debbano essere restituiti alle scadenze con puntualità e che le risorse siano destinate a oggetti concordati e non possano essere utilizzate altrimenti.
Nel caso dell'Italia la destinazione sarebbe verso la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale.
E’ pure previsto dai regolamenti che la Commissione Europea, cioè l’Esecutivo, abbia il dovere di controllare sia la destinazione del finanziamento che il rimborso del prestito.
Tali condizioni, come si diceva, sono oggetto di un apposito regolamento che, equivale a una legge di livello europeo, che prevale sulle leggi nazionali dei singoli Stati.
La Commissione, per tacitare le pressanti richieste del Governo italiano, ha inviato una propria lettera con cui si impegna a non controllare l’osservanza di tali indicazioni, altresì note come “condizionalità”.
Si tratta di un impegno veramente formale, perché l’Esecutivo non può non osservare la legge e in buona sostanza questo non è fattibile.
Infine, cosa non certo marginale, nel caso venisse accolto il prestito e, posto che 36 o 37 miliardi destinati alla Sanità sarebbero comunque eccessivi, si dovessero dirottare a favore di settori adiacenti, ad esempio ai trasporti destinati al sistema sanitario, questo spostamento non consentito potrebbe giustificare il richiamo verso l'Italia e di conseguenza la applicazione delle condizioni di cui sopra.
Insomma, seppure il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, aveva reso una dichiarazione secondo cui l’Italia e gli altri Paesi possono accedere al Mes “senza condizionalità”, motivando ciò con la lettera di impegno della Commissione di cui prima si accennava, di fatto la spada di Damocle della condizionalità è, e resterà, sulle nostre teste sino a modifica legale del regolamento che comunque appare improbabile.
Chi è senza peccati scagli la prima pietra, verrebbe da dire, ma di immacolati, in Unione Europea, ve ne sono ben pochi.
Infatti, se da un lato, osserviamo come a rotazione i nostri partner, soci o alleati che dir si voglia ma pur sempre ben poco solidali con l'Italia, siano pronti a criticare, travisare e cercare di mettere i bastoni tra le ruote al Bel Paese, come se non fossimo già sufficientemente buoni "tafazzisti", gli stessi operano le loro porcate con disinvoltura e spudorato menefreghismo come se agli altri, Italia compresa, non debba interessare nulla.
Così abbiamo visto i francesi nazionalizzare Stx France, la società che controlla i cantieri navali di Saint-Nazaire, facendo saltare l’accordo preliminare che prevedeva la vendita del 66 per cento delle quote all’italiana Fincantieri, giusto per rammentare una delle operazioni dei cugini transalpini, ma non dimentichiamo gli sconfinamenti a Bardonecchia di poliziotti armati che riportavano immigrati a "casa nostra".
Vogliamo forse dimenticare della sleale concorrenza in fatto di regimi fiscali di Lussemburgo e Irlanda, in buona compagnia con Austria e Olanda, capaci perciò di attrarre imprese dall'estero per la loro bassissima imposizione?
Dei tedeschi occorre ricordare che hanno avuto l'impunità quando hanno esentato le banche popolari dal crash test nel tentativo di far apparire maggior solidità del loro sistema bancario che invece fa acqua da tutte le parti e rischia di far saltare l'intera Europa". La sola DEUTSCHE BANK pare che abbia in pancia titoli tossici per 43.000 miliardi pari a 16 volte il PIL della stessa Germania e senza contare quelli di Commerzbank (seconda banca tedesca) e delle popolari.
Per concludere questa breve panoramica delle avventure dei nostri "Splendidi alleati" vogliamo richiamare l'attenzione su Belgio, Olanda e Austria per le quali la Commissione UE avrebbe chiesto sanzioni per riciclaggio. "I tre Paesi - come si legge su Milano Finanza del 2 luglio scorso - sono accusati di non aver recepito completamente la legge comunitaria in materia di gioco d'azzardo, scambio di informazioni finanziarie e sull'effettiva proprietà in capo alle persone giuridiche. Tutti gli Stati erano chiamati ad attuare le suddette norme entro il 26 giugno 2017".
Imparassero tutti a essere costantemente europeisti nel cuore, non solo a cicli alterni quando fa comodo, e tutto forse tornerà a essere come i padri fondatori dell'Unione sognavano; non certo quello che è oggi, una colonia dell'antidemocratico neo liberismo dominante.
LINK:
https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/26772-tafazzi-gongola-col-covinps-19-e-dimentica-il-referendum-costituzionale-del-29-marzo.html
https://www.tempi.it/fincantieri-stx-la-malfa-svolta-europeista-di-macron-illusione/
https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/crucchi-combinaguai-tanto-ci-pensa-mamma-merkel-banche-tedesche-241782.htm
https://www.gazzettadellemilia.it/component/search/?searchword=splendidi%20alleati&searchphrase=all&Itemid=375
https://www.milanofinanza.it/amp/news/la-commissione-ue-chiede-sanzioni-su-austria-olanda-e-belgio-per-riciclaggio-202007021247569361?__twitter_impression=true
(Video Governo Palazzo Chigi .Giuseppe Conte dopo incontro con Rutte: https://youtu.be/Bxdl-St2Uyc
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