Controllo del territorio e contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina di soggetti pericolosi
Durante uno dei continui servizi di controllo del territorio che si sviluppano nell’arco delle 24 ore, 7 giorni su 7, una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, ha fermato un’auto sospetta, con quattro persone a bordo. Fermo avvenuto nel quartiere Lubiana, zona dove in passato si sono verificati furti in abitazione e che vedono da parte della Questura il massimo della concentrazione dei controlli.
Il conducente è risultato essere un cittadino Pakistano, in possesso di patente di guida e di permesso di soggiorno inglesi, entrambi risultati essere falsi. Per questo motivo, l’uomo, è stato denunciato per i reati di false attestazioni a pubblico ufficiale, falsità materiale e sostituzione di persona; ovviamente, i documenti sono stati posti sotto sequestro.
Altri due soggetti presenti a bordo sono risultati essere cittadini stranieri ed irregolari. Nel dettaglio, uno dei due, un tunisino classe 93’, particolarmente pericoloso per la sicurezza del nostro territorio, in quanto gravato da numerosi precedenti per spaccio, è stato posto immediatamente all’attenzione dell’Ufficio Immigrazione e dopo aver svolto le pratiche necessarie per l’espulsione, il soggetto è stato accompagnato nella mattinata odierna al C.P.R. di Trapani per la sua effettiva espulsione dal territorio nazionale nei prossimi giorni. Lo stesso iter è stato seguito per il cittadino indiano, anch’esso irregolare.
Nel corso della giornata odierna, inoltre, la Questura ha notificato l’accompagnamento in frontiera ad un cittadino Tunisino, classe 71, gravato da numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, fermato da personale dell’Arma dei Carabinieri a Sala Baganza.
Grazie alla forte collaborazione che vi è stata con i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, questa mattina, personale dell’Arma, ha accompagnato il soggetto presso la frontiera di Milano, dove è stato poi fatto salire su di un volo aereo diretto per la Tunisia.
Sempre grazie al mirato controllo del territorio delle volanti dell’Upgsp, nella decorsa nottata, gli Agenti hanno fermato un soggetto Tunisino classe 86’, nel Quartiere San Leonardo, per la precisione in Via Trento, e poiché particolarmente pericoloso, in quanto gravato da condanne per stupefacenti e spaccio, è stato sottoposto all’Ufficio Immigrazione. Personale di quest’ultimo ufficio ha quindi notificato al soggetto un’espulsione per pericolosità sociale con accompagnamento, disposto dal Questore, presso il C.p.r. di Roma, dove in attesa della concreta espulsione dal territorio nazionale, non sarà in grado di delinquere.
Sempre nel corso della settimana, l’Ufficio Immigrazione della Questura, nell’ambito della strategia di allontanare dal territorio nazionale i soggetti stranieri pericolosi, lunedì e mercoledì, a seguito della loro scarcerazione, ha allontanato con accompagnamento in frontiera due soggetti molto pericolosi.
Nel dettaglio, due albanesi, entrambi con condanne per spaccio, la cui espulsione è stata eseguita in applicazione dell’espulsione sostitutiva alla detenzione disposta dall’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia.
"Il tempo scorre inesorabile come un fiume in piena, travolgendo qualsiasi cosa si trovi davanti". E' questa la frase che ci viene in mente quando pensiamo e ripensiamo all'attuale situazione del ponte sul PO tra Colorno e Casalmaggiore.
Abbiamo ormai ripetuto fino allo sfinimento che si tratta di un'infrastruttura essenziale per due interi territori. Abbiamo ricordato molte e molte volte di quei 21 mesi di calvario che a causa dell'impossibilità di attraversare il fiume, hanno ridotto allo stremo attività commerciali e cittadini. Difficoltà che Amo Colorno ha vissuto e contrastato fin dalle sue origini, con la complicità anche del pessimo servizio ferroviario di Trenord sulla tratta del rimpianto, “Parma - Brescia”. Una tratta che quotidianamente continua a far parlare male di se. Come questa mattina, quando diversi treni sono stati soppressi a causa di un guasto collettivo.
Da tempo, per tale ragione abbiamo continuato a chiedere a gran voce la tutela del ponte "rattoppato" in attesa del nuovo ponte, di cui ad oggi non si sa assolutamente niente, se non ipotetiche dichiarazioni sbandierate sulla carta stampata.
Il tempo scorre inesorabile e noi cittadini non possiamo vivere di speranza. Dalla "festa" di riapertura del 5 giugno 2019 non si è fatto nulla per la prevenzione. Sulla struttura continuano ogni giorno a passare mezzi pesanti e centinaia di altri veicoli, senza che vi sia la reale consapevolezza di chi rispetta davvero le regole imposte sul limite di peso. Sistemi di controllo oggi non esistono e solo le forze di polizia fanno il possibile per farle rispettare, pur non potendo rimanere sul posto h24. Una situazione inconcepibile che mette a rischio sia la sicurezza del ponte, ma anche di chi lo percorre. Sarà una similitudine forte, ma in tanti abbiamo ancora in mente “il disastro del ponte Morandi” e non vorremmo mai dover ritrovarci a commentare un simile accadimento.
Le due province (Parma e Cremona) devono entrare nell'ottica del rischio che corrono, e fino a quando Anas non prenderà il “comando”, a loro verrà addebitata ogni eventuale responsabilità. Certo è che noi riteniamo impensabile dormire su 4 cuscini e il solo ricordare che il ponte danneggiato è stato chiuso grazie all'occhio vigile di un accorto cittadino e non della scrupolosa vigilanza da parte degli enti preposti, ci preoccupa non poco.
Ribadiamo per l’ennesima volta la necessità di impegno e fatti da parte della politica. Le parole ormai sono state troppe, e il fiume non si ferma con le parole. Ci si impegni per il ponte e per il nostro servizio ferroviario che con ben 3 guasti in un’ora, tanto è riuscito a fare oggi, da superare ogni guinness world record.
Il gruppo Amo Colorno
A Parma un'aggressione a un agente e ad un ispettore.
“Bisogna smetterla con le continue aggressioni alla Polizia Penitenziaria, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede intervenga prima che sia troppo tardi” è quanto invoca Giuseppe Moretti, Presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (U.S.P.P.) in riferimento all’ennesimo episodio di deliberata violenza stavolta accaduto nel carcere di Parma messo in atto da un detenuto nei confronti di un ispettore e di un agente per futili motivi.
“Un atto che destabilizza l’intero personale del Corpo e non solo dell’istituto emiliano” tuona il sindacalista che ammette che “prendere a schiaffi e aggredire se non beffeggiare il personale di Polizia Penitenziaria sembra sia diventato ormai lo sport preferito dalla popolazione detenuta e il nostro personale è stanco di subire passivamente situazioni del genere”.
“L’USPP da lungo tempo ormai sta denunciando la deriva delle aggressioni” prosegue Moretti, che invoca al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria soluzioni non più rinviabili, misure tangibili che devono essere adottate prima che accada l’irreparabile o che qualche collega venga accusato ingiustamente di reazioni necessarie a sedare comportamenti altrimenti non gestibili”.
In conclusione per il rappresentante dell’USPP “occorre definire protocollo operativi omogenei di intervento, trovare una collocazione idonea per i detenuti con problemi psichiatrici, dotare la Polizia Penitenziaria di strumenti adeguati a contrastare comportamenti illegali che spesso restano impuniti se non sotto l’aspetto disciplinare con esiti in questo caso del tutto ininfluenti rispetto al livello delinquenziale espresso da chi li commette”.
È con la piena solidarietà ai colleghi colpiti cui l’USPP augura una pronta guarigione che si conclude il comunicato stampa dell'organizzazione sindacale.
L'ennesimo e obiettivamente troppo frequente, episodio di aggressione è stato denunciato ieri dal sindacato nazionale degli agenti di polizia penitenziaria (Si,N.A.P.Pe.):
"Nella mattinata di oggi, 11/11/19, un detenuto italiano, del circuito Alta Sicurezza, mentre si recava al passeggio avrebbe sferrato un violento schiaffo all'agente di Reparto, che a seguito dell'aggressione veniva condotto al pronto soccorso del nosocomio cittadino per le cure del caso.
Il detenuto sarebbe stato successivamente accompagnato nella sua camera di pernottamento dove, in preda alla rabbia, avrebbe distrutto i sanitari presenti nel bagno.
Successivamente sarebbe stato condotto ad udienza dal responsabile dell'Unità Operativa Alta Sicurezza, ove avrebbe dato ulteriori segni di squilibrio, rompendo con un pugno il PC in dotazione all'ufficio. Per fermare la furia del detenuto sarebbe intervenuto personale ivi presente, tra cui un ispettore che subiva un trauma alla schiena, giudicato guaribile in 5 giorni s.c. dal personale medico del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore.
Solo una settimana fa avevamo denunciato una nuova aggressione al personale da parte dei detenuti del carcere ducale; crediamo che la situazione debba essere affrontata senza più indugi per evitare che possa degenerare ed avere conseguenze irrimediabili.
Il SiNAPPe, chiede inoltre l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del DAP.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Il Segreterio Nazionale Si.N.A.P.Pe
Antonio FELLONE"
La Polizia di Stato arresta mendicante molesto presso il discount Dpiù di via Emilia Ovest.
La Squadra Mobile ha tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Modena il 7 novembre scorso, un cittadino del Gambia di 35 anni.
Lo straniero, regolare sul territorio italiano, pluripregiudicato, senza fissa dimora, è solito stazionare e bivaccare nella zona di via Emilia Ovest nei pressi del discount Dpiù, infastidendo la clientela e il personale dell’esercizio commerciale.
Il 35enne era stato arrestato dalla Squadra Volante il 30 ottobre scorso per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale: gli agenti erano intervenuti presso il discount su segnalazione di un addetto alla vigilanza in quanto lo straniero, in evidente stato di alterazione psicofisica da assunzione di alcool, stava disturbando con atteggiamenti molesti dipendenti e clienti. In quell’occasione il gambiano si era opposto ai controlli, spintonando e sputando in faccia agli operatori. Per tale motivo era stato arrestato e, in esito al processo con rito direttissimo, sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Modena in attesa di nuova udienza.
Nei giorni successivi, in violazione della suddetta misura cautelare, lo straniero era stato nuovamente sorpreso dagli agenti davanti al supermercato ancora una volta in evidente stato di ubriachezza, motivo per il quale il G.I.P. ha ritenuto opportuno disporre l’aggravamento della misura cautelare.
Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno intercettato proprio ieri sera nei pressi del discount di via Emilia Ovest e lo hanno tratto in arresto. Al termine degli accertamenti di rito, è stato associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Al poliziotto aggredito è stato diagnosticato un trauma contrattivo al radiche cervicale con una prognosi di 10 giorni.
Parma 3 novembre 2019 - Nel tardo pomeriggio di oggi, 03/11/19, un detenuto magrebino, durante le operazioni di ritiro della spazzatura, avrebbe aggredito un Poliziotto Penitenziario, prendendolo da dietro ed afferrandolo per il collo.
Solo grazie all'intervento dei detenuti lavoranti si sarebbe evitato il peggio, considerando che il detenuto autore del gesto sarebbe lo stesso resosi già responsabile di altre due aggressioni ai danni della Polizia Penitenziaria e responsabile dell'incendio della sua camera di pernottamento.
Il malcapitato collega sarebbe stato successivamente trasportato presso il pronto soccorso del nosocomio cittadino dove si starebbe sottoponendo alle cure del caso.
Purtroppo, simili episodi stanno diventando sempre più frequenti presso gli II.PP. di Parma e, più in generale, negli Istituti di Pena della regione.
Il SiNAPPe, oltre a sollecitare l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, continua a chiedere ai Superiori Uffici di farsi carico della problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e/o psichiatrici che stanno mettendo a soqquadro gli Istituti della Regione, compromettendone seriamente l'ordine e la sicurezza interna.
F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti
Arrestato dalle volanti 19enne di origini russe per rapina aggravata ai danni di una donna filippina di 53 anni.
Parma 2 novembre 2019 - Ha cercato di far perdere le proprie tracce a bordo di una bicicletta un ragazzo 19enne di origini russe che nel pomeriggio del 31 ottobre ha rapinato una donna di origini Filippine di 53 anni.
Nel dettaglio, il giovane, mentre si trovava in bici in via Pontasso rubava la borsa ad una donna cogliendola di sorpresa e strappandogliela di dosso per poi darsi repentinamente alla fuga. La vittima, che ha provato per qualche istante a resistere e, solo per fortuna ,non è caduta a terra, ha iniziato ad urlare chiedendo aiuto ad un uomo che a bordo della propria auto stava transitando in quella via.
L'uomo ha quindi iniziato a seguire il giovane comunicando tutti gli spostamenti al 113 della polizia di stato e dando descrizione dell'abbigliamento del giovane. Il rapinatore veniva pertanto segnalato dapprima in via La Spezia e poi in direzione via Chiavari dove però riusciva a far perdere le proprie tracce.
In base alla segnalazione degli spostamenti ed alle descrizioni ricevute gli agenti delle volanti riuscivano ad individuare il 19enne al capolinea dell'autobus n. 5 di via Chiavari. Il giovane dopo essersi in un primo momento dichiarato estraneo ai fatti ha ammesso la propria responsabilità davanti agli operatori di polizia intervenuti dichiarando di essersi disfatto della borsa buttandola in un cestino della spazzatura.
A seguito di perquisizione è stato trovato in possesso della refurtiva vale a dire di 2 telefoni cellulari, un modem portatile, e un paio di occhiali da sole. Il tutto è stato riconsegnato alla vittima compreso la borsa recuperata dagli Agenti. Il giovane dopo gli accertamenti di rito è stato tratto in arresto per rapina aggravata.
Di Nicola Comparato Modena 31 ottobre 2019 - Internet spesso è un'arma a doppio taglio. Il paradiso delle informazioni può trasformarsi di colpo in un inferno per i più piccoli, inconsapevoli dei rischi che si possono correre.
Recentemente in rete si è venuti a conoscenza di un caso di pedofilia ai danni di un bambino, contattato con messaggi e videochiamate da un uomo adulto sull'applicazione denominata "Tik Tok". Dai messaggi ricevuti dal piccolo erano evidenti le avances dell'uomo: "ti voglio bene, sei il mio fratellino, voglio essere il tuo papà, ti voglio conoscere, mettiti sotto le coperte così nessuno ci ascolta, ora metto la foto di un bambino sul mio profilo così nessuno si insospettisce......". Il padre del bambino dopo essersi reso conto della situazione, ha sporto immediatamente denuncia presso i carabinieri di Modena, contattando anche i genitori dei bambini amici di suo figlio per evitare che casi simili si ripetano.
Ora non resta che aspettare l'esito delle verifiche dei carabinieri che stanno controllando la posizione di una persona sottoposta a indagine.
Nonostante l’extra impegno in occasione della partita di calcio, sono proseguiti i controlli in città da parte dei carabinieri.
Ieri pomeriggio intorno alle 17,00 è stato arrestato, dai militari dell'Arma del nucleo operativo e radiomobile, un cittadino nigeriano (classe 89), in Italia senza fissa dimora con precedenti specifici, per resistenza a pubblico principale detenzione ai fini di spaccio.
Mentre si trovava in Viale Barilla, nei pressi del centro commerciale, nel tentativo di sottrarsi al controllo si dava a una precipitosa fuga. Prontamente raggiunto e bloccato, questi reagiva e aggrediva fisicamente con calci e pugni i militari intervenuti. Presumibilmente nel tentativo di non farsi ritrovare con della sostanza stupefacente del tipo hashish di cui si era disfatto durante la breve fuga. Il giovane veniva quindi arrestato e trattenuto presso le celle di sicurezza della caserma di Strada delle Fonderie in attesa del rito per direttissima .
Contestualmente i carabinieri di Parma centro sono riusciti a bloccare, mentre tentava di oltrepassare i varchi d'uscita dal negozio del centro commerciale sito in piazzale Balestrieri, una cittadina rumena classe '94 e residente a Milano censurata, che si era impadronita di un iPad, del valore economico di 489 €, refurtiva immediatamente restituita ai titolari dell'esercizio.
Siamo al paradosso e ben presto la società civile si trasferirà in carcere e gli irriducibili mafiosi e terroristi in libertà a gongolarsi dell’impunità da gaudenti feudatari.
di Lamberto Colla Parma 27 ottobre 2019 -
Siamo arrivati al capolinea. La Corte Costituzionale ha aperto ai permessi premio agli ergastolani anche in assenza di collaborazione e amplia il potere discrezionale dei giudici che dovranno decidere caso per caso. Il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, a margine di un convegno organizzato dalla Camera Penale a Catanzaro si è così esposto: “Vanificato il sangue di grandi magistrati e uomini di forze dell’ordine.” Una sentenza “inevitabile” dopo quanto deciso dalla Corte di Strasburgo poco più di 15 giorni fa. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha infatti respinto il ricorso dell'Italia sull'ergastolo ostativo e ha ordinato che venga riformata la legge che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. L'Italia aveva fatto ricorso contro una sentenza di condanna del 13 giugno che ora diventa definitiva.
“957 condannati all’ergastolo - scrive il sole 24 ore del 24 ottobre scorso a firma di Ivan Cimmarusti - ostativo per mafia (1.250 il totale degli ergastolani in regime ostativo). Potranno accedere ai permessi premio anche chi sta scontando pene minori per mafia, terrorismo, violenza sessuale aggravata, corruzione e in generale i reati contro la pubblica amministrazione. Tutti reati che sino ad oggi impedivano la concessione di qualunque beneficio penitenziario nel presupposto della pericolosità sociale del condannato. Questo il senso della sentenza con cui la Consulta ha ritenuto incostituzionale l’articolo 4 bis dell’Ordinamento penitenziario.”
E se da un lato la Corte di Strasburgo apre le porte agli ergastolani, dall’altra il nostro governo spalanca le porte del carcere per chi non arriva a fine mese, altro che fine pena mai!
Da oltre un mese infatti, ovvero da quando il governo giallo rosso è entrato in carica, si sente solo parlare di manette.
Di manette per gli evasori (fiscali ovviamente) e di misure per arginare la piaga dell’evasione. Dal POS obbligatorio all’incentivo (vedremo quale sarà) all’utilizzo delle carte elettroniche. In contropartita a tutti questi irrinunciabili premi la mano forte e implacabile dello Stato si abbatterà sugli evasori.
Ma quali? Quelli piccoli, quelli che per errore o per impossibilità non riescono a pagare allo Stato quello che presumibilmente avevano. onestamente o “stupidamente” dichiarato e quindi facilmente rintracciabile dai segugi del fisco.
Peccato però che con le nuove norme fiscali, che presumibilmente verranno introdotte nei prossimi mesi, sarà più semplice commettere reati per chiunque. Saranno infatti abbassate le soglie di punibilità e aumentate le pene. Intercettazioni e confische per gli evasori.
Il ritocco della legge tributaria sarà una delle priorità della nuova legge di bilancio per il 2020: verranno abbassate le soglie di punibilità e aumentate le pene per tutti gli evasori, anche per coloro che si trovano nell’impossibilità economica di poter pagare le tasse. e con introiti molto ridotti.
I Grandi evasori invece niente. Delle multinazionali, del gioco e le compagnie digitali in genere ormai è chiara la loro evasione quasi totale anche in forza dei miseri accordi che alcune di queste hanno stabilito con gli stati europei. Ma oggi si scopre che anche le banche ci hanno messo del loro. Più di 55 miliardi di euro sarebbero stati sottratti al Fisco di diversi paesi europei (4,5 miliardi sarebbero ascrivibili all’Italia). E’ quanto emerge da una inchiesta riportata dal giornale tedesco Zeit Online. Decine di banche, broker, studi legali e società di revisione sarebbero coinvolti in un'indagine avviata in Germania dalla procura di Colonia insieme ai magistrati di Monaco e di Francoforte (sole 24 ore 18 ottobre 2019).
Già le banche, quelle che sarebbero certamente avvantaggiate dall’uso di carte di credito anche per i piccoli importi. Loro che da ogni 100 euro ne incassano uno senza colpo ferire, mentre al contrario chi acquista paga di più del prezzo esposto in vetrina e chi vende riceve di meno, mentre con l’uso del contante questa distorsione, tutta a vantaggio esclusivo degli istituti di credito non v’é, salvo la commissione lasciata per il prelievo al bancomat.
Per cui, ecco che tra tasse, balzelli, manette e abbassamento della soglia di punibilità degli evasori, torna di attualità un post pubblicato nel recente passato da Lino Ricchiuti, Presidente Nazionale Movimento Popolo Partite Iva, che riporta il commento di un piccolo imprenditore costretto a abbandonare il gioco (L’impresa).
Vero o falso che possa essere il racconto, la descrizione degli impegni che gravano sulle partite iva è reale e dovrebbe far riflettere sulla necessità di una radicale revisione e semplificazione.
.
"LO STATO HA VINTO , CHIUDO LA PARTITA IVA E .. "
1.non dovrò più umiliarmi in banca per spiegare che il mio bilancio fa schifo, non perché non so lavorare ma perché i clienti non pagano
2. non dovrò più essere costretto ad usare i fidi bancari a tassi osceni
3. non dovrò più pagare quote associative ad associazioni che alla fine dei conti ti aiutano solo ad adempiere agli obblighi
4. non dovrò piu pagare il commercialista e il consulente del lavoro
5. non dovrò mai più pagare avvocati
6. non dovrò piu comprare marche da bollo da 14,62 e poi da 16,00 per il libro giornale e il libro inventari
7. non dovrò piu pagare il canone per le licenze dei software
8. non farò più la comunicazione dati iva
9. non farò piu la dichiarazione modello unico e non pagherò più l’irpef
10. non farò piu la dichiarazione irap e non pagherò più l’irap
11. non pagherò piu gli f24 per l’inps e l’inail
12. non dovrò mai più richiedere un durc
13. non dovrò mai più pagare la cassa edile
14. non farò piu lo spesometro
15. non farò piu gli studi di settore
16. non dovrò più mandare lettere per la tutela della privacy e redigere il documento programmatico
17. non dovrò più andare a fare il corso pronto soccorso e corso antincendio
18. non dovrò mai più sentire parlare di sistri e di registro rifiuti
19. non avrò più bisogno di pagare manutenzioni di stampanti e computer
20. non dovrò più chiedere la fattura quando vado a mangiare una pizza
21. non dovrò più tenere tutti gli scontrini di qualsiasi acquisto
22. non dovrò più andare all’agenzia entrate
23. non dovrò più lottare contro l'agenzia dell'entrate riscossioni
24. non dovrò più svenarmi per pagare i finanziamenti
25. non dovrò più passare notti in bianco per pensare come fare per pagare i miei dipendenti perché grazie a voi li ho dovuti tutti licenziare ed ora tocca a te stato dargli un posto di lavoro visto che hanno famiglia e mutui da pagare
26. non dovrò più subire la gogna di processi penali con il giudice di fronte e la gabbia a destra , solo perché a volte ho dovuto decidere se pagare gli stipendi o i contributi perché non avevo alternativa
27. non dovrò vivere più con l’ansia giornaliera del postino che mi stava distruggendo la salute o aprire la pec che è diventata la nostra roulette russa ... oggi sarò vivo o affondato ?
Ora venite tutti a prendere gli immobili, venite pure la porta è aperta !
Lo Stato e le banche vogliono i muri ?? Che se li prendano. Vendete all’asta quello che volete, la porta è aperta !
Decreti ingiuntivi, atti di precetto, ipoteche, sequestri, pignoramenti, fate pure ! La porta è aperta.
PORTATE VIA TUTTO, SVENDETE TUTTO ne avete diritto con i titoli esecutivi e non dimenticate di dare ai miei dipendenti che per me era come una famiglia il reddito di cittadinanza perché hanno mutui da pagare, figli da crescere e far studiare. Io mi fermo qua.
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(Per leggere i precedenti editoriali clicca qui)
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Parma 26 ottobre 2019 - La Polizia di Stato, nel pomeriggio e nella serata di ieri, con pattuglie della Questura, del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, con due unità cinofile di Bologna e con una pattuglia della Polizia Locale, ha effettuato diversi controlli antidroga.
Contemporaneamente si sono svolti attenti controlli amministrativi, scaturiti, anche questi, a seguito di un’attenta attività di analisi da parte della Questura. Questi ultimi controlli hanno visto sul territorio una pattuglia della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che ha coordinato il servizio, una della Polizia Locale (c.d. annona), uomini dell’Ispettorato del Lavoro e dell’A.s.l..
Durante tutti i servizi svolti sono state identificate 64 persone di cui 23 straniere, nonché controllati 16 veicoli.
I controlli amministrativi hanno portato ad ispezioni all’interno di 3 esercizi commerciali in zona Via Argini e in Strada d’Azeglio. La Polizia Locale ha comminato in un locale 1600 euro di sanzioni amministrative per mancate esposizioni(scia, divieti di fumo e prezzi), mentre l’ispettorato del lavoro avendo colto un lavoratore in nero ha contestato una sanzione di 500 euro, ed intimato la regolarizzazione entro 48ore, pena la sospensione dell’attività.
I controlli antidroga, invece, ci hanno visto impegnati nel Quartiere S. Leonardo, con particolare attenzione a Via Venezia e al Parco del Naviglio alto, dove sono stati sottoposti a controlli diversi cittadini stranieri. Nel frangente le unità cinofile hanno trovato diverse dosi di hashish e marijuana pronte allo smercio, che sono state conseguentemente sequestrate.
I controlli sono poi proseguiti presso il Parco Ducale e nei viali Vittoria e dei Mille, comprese le strade che insistono all’interno dei viali in direzione piazza Picelli e Matteotti.
Nel corso del servizio sono stati sequestrati 100 grammi di Marijuana e 20 di hashish.
Parallelamente, due stranieri bloccati nel corso dei controlli, entrambi con precedenti e quindi ritenuti pericolosi per la sicurezza, sono stati posti all’attenzione dell’Ufficio Immigrazione. Quest’ultimo ufficio ha sottoposto entrambi al provvedimento dell’espulsione dal territorio nazionale. I due erano un cittadino senegalese classe 87’ ed un palestinese classe 90.
Le attività descritte rispondono alla strategia della Questura, ovvero operare parallelamente attraverso una massiva presenza sul territorio al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati nonché verificare le presenze all’interno dei locali, per far si che anche le attività delittuose che si spostano dalla strada all’interno dei locali vengano appunto prevenute e represse.
Tutto ciò operando simultaneamente attraverso l’espulsione di soggetti pericolosi dal territorio nazionale.
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17-12-2023 Salute e Benessere
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