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Di Daniele Trabucco Belluno, 18 dicembre 2022 - Alcuni giorni fa mi sono trovato a discutere sulla differenza tra pensiero ed ideologia. Personalmente ritengo che l'ideologia perda pressoché per intero il senso della Verità.

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Di Redazione 26 novembre 2022 - Tre giorni intensi e ricchi di emozioni e grande umanità quelli trascorsi dal prof. Daniele Trabucco in Sardegna, in Provincia di Oristano, per un seminario sul rapporto tra diritto naturale e diritto positivo alla luce dell'emergenza sanitaria.

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Di Daniele Trabucco (*) Belluno 11 novembre 2022 - Che cosa differenzia Nicolò Machiavelli (1469-1527) ed Aristotele (384 a.C. -322 a.C.)?

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Giovedì, 10 Novembre 2022 05:50

L'aporia del positivismo

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 10 novembre 2022 -  In linea generale una aporia indica un problema le cui possibilità di soluzione risultano annullate in partenza per la presenza di una contraddizione.

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Martedì, 08 Novembre 2022 06:20

Qual è il bene per l'uomo?

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 7 novembre 2022 - In una società non più liquida, per riprendere un'espressione cara al noto sociologo polacco Bauman (1925-2017), ma sempre più in evaporazione, qual è il bene per l'uomo?

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Lunedì, 07 Novembre 2022 06:52

Sui temi etici...ci vuole coraggio, pensiero e fede

Le questioni etiche rappresentano uno dei temi più importanti dell'indirizzo politico di un Governo.

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“Disincantami o Musa” è un monologo sull’arte dedicato a Bernardo Cinquettti con accompagnamento musicale dal vivo di che avrà luogo venerdì 14 ottobre dalle 21.00 a Parma Lirica in via Gorizia 2. L’evento è promosso da Abc – Associazione Bernardo Cinquetti e dedicato all’artista parmigiano prematuramente scomparso nel 2018.

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Di Daniele Trabucco Belluno, 25 settembre 2022 - L’uomo, scoprendo il senso dell’essere, ossia il principio di Parmenide per cui "l'essere è e non è possibile che non sia" (cfr. "De natura"), coglie le basi sulle quali poggia la sua esistenza: quell’infinito precipitare nel nulla è solo apparenza e doxa.

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Domenica, 24 Luglio 2022 07:00

Aristotele, il divenire e la lezione bontadiniana

Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 24 luglio 2022 - Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.), nel I e nel III libro della "Fisica", ha cercato, attraverso la dimostrazione dell'Atto puro, di rimuovere la contraddizione del non-essere dell'essere inerente al divenire dell'esperienza. In particolare, non potendo il divenire costituire un passaggio dal non-essere all'essere in quanto "ex nihilo nihil fit", il fondatore del Liceo introduce i noti concetti di potenza ed atto: il divenire, in altri termini, presuppone che da un "ente in potenza" si arrivi ad un "ente in atto", ossia da un certo essere si passi ad un altro essere. Tuttavia, nella struttura aristotelica del divenire rimane un residuo di non-essere, di nihil, dal momento che ciò che diviene prima non era ciò che è divenuto.

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(Gustavo Bontadini)

Ora, Aristotele, "il Maestro di coloro che sanno" come lo chiama Dante (1265-1321) nella Commedia, perviene all'Atto puro (ciò che muove, ma che non viene mosso) quale causa della realtà diveniente, affermando in questo modo il primato dell'atto sulla potenza. Ora, il principio del primato richiede, però, di essere giustificato. Detto diversamente, se c'è una realtà che sorge, che inizia, deve anche esserci una causa che la fa essere, ma questa causa non può essere il nulla che non è. È necessario, dunque, afferma Gustavo Bontadini (1903-1990) nella sua opera "Discussione sul principio della metafisica", fondare lo stesso principio di causa. Questo fondamento è quello che il Maestro di Emanuele Severino (1929-2020) definisce il "Principio di Parmenide", cioè la permanenza assoluta dell'essere.

Questo implica che se il divenire fosse originario, si dovrebbe giungere alla conclusione che, nel divenire medesimo, il non-essere limiterebbe originariamente l'essere con l'esito contraddittorio che conosciamo. Pertanto, il divenire deve discendere dall'Immobile, dall'Atto puro di cui parla Aristotele, da ciò che è e che non è possibile che non sia, altrimenti ci troveremmo a sostenere l'assurdo per cui si farebbe del nulla un positivo.

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(*) Professore Daniele Trabucco – Costituzionalista

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/UNIB (Svizzera)-Centro Studi Superiori INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto di Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisé Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione del Centro Consorzi di Belluno)

Pubblicato in Politica Emilia
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