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Lunedì, 29 Ottobre 2018 15:07

EIMA 2018, un evento "globale"

La rassegna della meccanica agricola prevede visitatori da 150 Paesi e delegazioni ufficiali da 70 Paesi, organizzate da FederUnacoma e Agenzia ICE. Oltre 400 operatori appartenenti alle delegazioni daranno vita agli incontri "business-to-business" con le industrie espositrici, organizzati in base ai diversi interessi merceologici e con focus particolari su Africa Sub-sahariana, Asia e America.

L'edizione 2018 dell'EIMA, la grande rassegna della meccanica per l'agricoltura, la forestazione, la zootecnia, la cura del verde e la relativa componentistica, che si tiene a Bologna dal 7 all'11 novembre, conferma la sua forte impronta internazionale. Le industrie espositrici provengono da 49 Paesi, e visitatori sono attesi da ogni parte del mondo (nell'edizione 2016 sono stati presenti operatori da 150 Paesi).

Per accogliere la vasta platea dei visitatori (285 mila nell'edizione 2016) FederUnacoma - l'associazione italiana dei costruttori che è organizzatrice diretta dell'evento - ha predisposto servizi di interpretariato e di assistenza per gli incontri d'affari, nonché cataloghi, comunicati e note informative in italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, russo ed arabo.

In questo contesto, particolare importanza riveste il programma speciale riservato alle delegazioni estere che FederUnacoma organizza insieme con l'Agenza ICE e che prevede la presenza a Bologna di oltre 400 operatori economici selezionati dagli uffici ICE, in rappresentanza di 70 Paesi (il continente più rappresentato è l'Asia con 20 Paesi, dal Giappone all'Arabia Saudita, dall'Indonesia al Pakistan).

Il programma – spiega l'Ufficio Internazionalità di FederUnacoma – prevede un fitto calendario di incontri "business-to-business" degli operatori con le aziende espositrici, così da favorire il confronto fra la domanda e l'offerta di prodotti. Gli incontri d'affari si svolgono sulla base dell'interesse espresso dagli operatori a trattare macchinari appartenenti a precise merceologie ed è quindi concepito per ottimizzare il lavoro di acquirenti e venditori. Gli incontri "B2B" (nell'edizione 2016 sono stati 3000) si svolgono nella vasta hall appositamente allestita all'interno del quartiere fieristico nell'ammezzato del Padiglione 25-26, e prevedono anche giornate focalizzate su alcuni particolari mercati: martedì 6 sui Balcani, mercoledì 7 focalizzata sull' Asia e giovedì 8 centrata sull'Africa Sub-sahariana. La "full immersion" delle delegazioni estere comprende anche momenti di approfondimento e di accoglienza, fra i quali la cena appositamente organizzata nella prestigiosa cornice di Palazzo Re Enzo, nel centro Storico di Bologna.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 25 Ottobre 2018 08:35

"Il Gandolfi dimezzato" a Palazzo Magnani

Da Parigi a Bologna mostra e racconto di un'opera d'arte ricomposta in Quadreria: la grande pala con San Camillo de Lellis in adorazione del Sacro Cuore di Gesù con la Vergine e un angelo. L'esposizione, a cura di Marco Riccòmini, dal 25 ottobre al 19 gennaio nell'ambito del progetto artistico di UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Divisa in due pezzi alla fine del Settecento, torna opera unica a Palazzo Magnani. È la grande pala d'altare con San Camillo de Lellis in adorazione del Sacro Cuore di Gesù con la Vergine e un angelo a firma di Ubaldo Gandolfi, in mostra dal 25 ottobre 2018 al 19 gennaio 2019 in Quadreria, nell'ambito delle iniziative promosse da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per valorizzare il patrimonio artistico di Palazzo Magnani.

Marco Riccòmini, storico dell'arte e art advisor per grandi collezionisti europei, è il curatore della mostra "Il Gandolfi dimezzato". Attraverso le sue ricerche ha permesso di ricostruire il dipinto che venne scomposto oltre due secoli fa. "Tra i tanti tagli che opere anche famose hanno subìto nel corso dei secoli – spiega –, da quanto mi risulta, quello relativo alla pala del Gandolfi è l'unico caso al mondo di cui siano stati individuati gli elementi principali. Quello che non sappiamo è quando con precisione il taglio sia accaduto, anche se possiamo immaginarne il motivo: vendere la pala come due dipinti distinti".

L'indagine di Riccòmini sulle tracce della pala inizia nel 2017, quando – ricevuto l'incarico di curatore della collezione antica della Quadreria di Palazzo Magnani – ammira tra i dipinti della Collezione UniCredit il San Camillo de Lellis di Ubaldo Gandolfi. È un'opera che gliene ricorda un'altra, vista trent'anni prima presso un mercante a Londra, poi finita a un collezionista francese. Le due tele apparvero allo storico dell'arte non soltanto simili nella forma, ma quasi un'unica opera.

Passando per archivi e contatti londinesi, Riccòmini rintraccia a Parigi la parte inferiore della tela. "L'idea di ricongiungerle – spiega Riccòmini – nasce spontanea e l'emozione della reunion coinvolge tanto il collezionista francese quanto UniCredit e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna", che decidono di inserire la mostra tra le iniziative del progetto artistico condotto in sinergia per promuovere il patrimonio dello storico edificio bolognese.

La mostra sarà inaugurata giovedì 25 ottobre alle 19; e dal 26 ottobre 2018 al 19 gennaio 2019 - tutti i mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, e ogni secondo sabato del mese dalle 10 alle 13 - sarà possibile ammirare il "Gandolfi dimezzato", presentato per la prima volta al pubblico nella sua integrità, in un allestimento particolare che ricompone l'opera all'interno della Quadreria e ricrea virtualmente l'idea della sua possibile collocazione originaria come pala d'altare.

La mostra è accompagnata da un breve catalogo, sempre a cura di Marco Riccòmini, che suggerisce, in forma narrativa, una tra le possibili maniere in cui si svolsero i fatti in merito alla tela del Gandolfi, ripercorrendo anche le vicende di altri quadri divisi, in una sorta di raccolta di "storie di separazione".

La Quadreria di Palazzo Magnani è in via Zamboni, 20 a Bologna. L'ingresso alla mostra è gratuito.

Info e prenotazioni:
Tel. 051.2962508, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , sito http://quadreriapalazzomagnani.it 

 

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Contatti
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Comunicazione e Relazioni con la Stampa
Manfredi Liparoti
Tel. +39 0514382244
cell. +39 3475027432
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Molinella (BO) 23 ottobre 2018 - Il successo non viene, quasi mai, per caso. Un'equazione che calza alla perfezione alla NOBILI SpA di Molinella, che sin dalla sua fondazione ha avuto la "fortuna" di incappare in capitani d'azienda geniali e lungimiranti. Un'evoluzione continua senza soluzioni di continuità che hanno permesso di superare, senza scossoni anzi mantenendo un positivo trend di crescita, i diversi momenti di crisi intercettati dal 1945 a oggi.

Efrem Nobili, il fondatore, istrionico e geniale figlio di agricoltori locali, è stato capace di fondare ben due realtà industriali, fisicamente l'una a fianco all'altra, distanti nel core business ma affiancate nell'innovazione.

Da buon visionario e appassionato di meccanica e di aeromodellismo, Efrem dopo avere applicato motori a aria compressa agli aeromodellini, inventato una "Gelatiera Automatica", diede vita all'avventura industriale iniziando a produrre "Tacchi" da scarpa in legno, poi sughero, quindi metallo leggero e la sua ITE (Industria Tacchi Emilia), ricca delle attrezzature meccaniche d'avanguardia, da lui stesso pensate e realizzate, giunse a dare lavoro a oltre 150 dipendenti.

Come anticipato, Nobili non si è fermato ai tacchi e arrivò così a fondare la Officine Nobili Efrem e iniziò la produzione delle prime pompe a membrana e in seguito il primo atomizzatore a cisterna in legno, idee pensate e sviluppate con l'obiettivo di agevolare il lavoro dei propri genitori contadini.

Un anno prima del decesso di Efrem, avvenuto nel 1963, in azienda entrò un giovane e talentuoso tecnico, un certo Mario Rossi, che analogamente a Efrem era dotato di genialità e intraprendenza. Così, quando la famiglia Nobili decise, nel 1968, di cedere l'azienda ecco lo spirito imprenditoriale e pragmatico di Mario Rossi emergere. Riuscì a convincere un paio di fidati e storici fornitori a entrare in società per fondare la Nobili SpA nella cui compagine sociale, ancora oggi, sono le famiglie Rossi e Sabattini.

Dal 1969 quindi venne a cambiare il "manico" ma non la genialità e l'orientamento a stupire, in qualità e innovazione, mettendo nel proprio carnet ben oltre 20 Brevetti, frutto del pensiero e del lavoro di Mario, e la conquista dell'estero. "E' più semplice elencare dove non siamo" come ama dire Mario Rossi, modestamente ma orgoglioso della sua azienda, che ora conduce con i due figli, Giancarlo e Guido, e un nipote, Giacomo, giovane di laurea in ingegneria e quasi pronto a saltare sul carro.

"La nostra filosofia - commenta Mario Rossi - è di andare in loco a intercettare le problematiche di quella specifica area del mondo e pensare a come risolverle". Infatti, ha continuato a narrare il deus ex machina di "Nobili", durante le dimostrazioni in Jugoslavia della trinciatrice dei residui dalle potature (Brevetto del 1966), venne richiesto di verificare la possibilità di applicazione del loro brevetto agli stocchi di mais. E, visto che ogni problema ha una soluzione, a seguito di quella soluzione, il Paese di Tito divenne il primo di un lungo elenco di Stati conquistati dalle macchine di "Nobili spa". Dal Sud America, al Sud Africa, dalla Russia all'Australia per giungere infine a conquistare anche una larga fetta della Cina, la vendita è quasi sempre stata seguita dalla proposta di soluzione di un problema specifico.

L'attenzione alle esigenze della clientela si è dimostrato un fattore vincente e un modello eccezionale di propensione allo sviluppo. Ma tutto parte da Molinella. E' lì, nella campagna bolognese che nasce, progredisce e si consolida il modello industriale di Nobili SpA.

A passeggio all'interno dello stabilimento salta all'occhio un ordine e una pulizia che in una azienda metalmeccanica non ti aspetteresti. Le linee di produzione sono combinate a aree, all'interno delle quali il componente viene assemblato in perfetta applicazione dei dettami del progetto Lean Production (una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System, che mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli) arricchita di specifici accordi sindacali attraverso i quali gli addetti alla produzione hanno la possibilità di interscambiarsi nelle diverse aree produttive e adattarsi a una flessibilità oraria che segue i cicli stagionali, tutto in favore dei diversi picchi produttivi.

Come è nella tradizione della Nobili, sin dal suo fondatore Efrem, le macchine operatrici, dalle più semplici alle più complesse sono state arricchite da personalizzazioni originali in grado di massimizzare l'efficienza e elevare la qualità a livelli eccelsi. Magazzini verticali automatizzati per la distribuzione dei manuali operativi (in tutte le lingue del mondo) fanno bella mostra al centro dei padiglioni così come altri, che apparentemente appaiono destinati alla medesima funzione, asserviscono all'assemblaggio proponendo all'operatore, in modo totalmente automatico e nella corretta sequenza, i diversi componenti destinati al montaggio delle macchine.
Intanto, l'ufficio tecnico, con vista sui reparti di produzione, continua a sfornare soluzioni sempre più avanzate, oggi anche con l'ausilio delle stampanti tridimensionali (3D Printing).

Insomma, tutto sembra funzionare in armonia con le nuove frontiere indicate da "Industria 4.0".
Che le cose procedono bene ci si accorge mentre incroci il personale e la cordialità con cui rispondono , in tono addirittura affettuoso, al signor Mario che ci accompagna in visita per l'azienda. Segnali che fanno riflettere sulla organizzazione d'impresa votata alla collaborazione condivisa che si è permeata in ogni settore aziendale. Tant'è che, se il cliente è il punto di riferimento della Nobili spa, i collaboratori sono il fulcro dello sviluppo costante e progressivo che ha portato a sfornare 5.000 attrezzature all'anno, tra trince, irroratori e elevatori, e un fatturato in costante salita che oggi ha superato la soglia dei 25 milioni di euro.

Non è un caso, infatti, che l'azienda di Molinella sia stata una delle prime imprese a introdurre, oltre vent'anni fa, i premi di produzione pari a una mensilità oltre a un "bonus" aggiuntivo di 100 euro per rimborso spese o benzina.

L'evoluzione e lo sviluppo di tutti i vari settori industriali, che si arricchirà di altri 2.000 mq di superficie coperta che verranno ufficialmente inaugurati durante il prossimo EIMA (7-11 novembre 2018), ha goduto dell'accordo di collaborazione, sottoscritta oltre trent'anni fa (1986), con la multinazionale francese KUHN.
"Dalla Kuhn ho appreso moltissimo - dichiara Mario Rossi - in fatto organizzativo e industriale. Ogni volta che tornavo dalla Francia mi sembrava di tornare da una lezione all'Università e cercavo di applicare gli insegnamenti acquisiti. Ho così tanto riversato nella Nobili Spa i modelli dei nostri partner che , in occasione dell'ultima vista a Molinella, l'Amministratore Delegato di Kuhn ha esclamato che gli sembrava di essere in una fabbrica del loro gruppo."

In conclusione la Nobili SpA somma i fattori positivi di un'azienda familiare con l'impostazione tipica delle multinazionali, attenta alla organizzazione, fortemente orientata alla ricerca (il 2% del fatturato è destinato alla Ricerca e Sviluppo) e il mondo come mercato di riferimento (il 80% del fatturato esce dai confini nazionali).

Arrivederci quindi all'EIMA, dal 7 all'11 di novembre, per incontrare le novità di "NOBILI" che anticiperemo nel prossimo articolo dedicato alla Nobili Spa.

 

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Riceviamo e pubblichiamo da Arcangelo Macedonio segretario di Radicali Bologna - 

Oggi 14 ottobre abbiamo organizzato un sit-in di Presidio nonviolento contro l'odio, a seguito dell'aggressione subita dalla sede di Radicali Italiani e sede del comitato per il sì per il referendum sul trasporto pubblico a Roma, in via Bargoni.

L'attacco, rivendicato da un gruppo studentesco chiamato "OSA", ci ha spinti a dimostrare per il rispetto, il dialogo e la nonviolenza.

Al nostro presidio, tuttavia, si è affiancata una contromanifestazione dell'organizzazione "Noi Restiamo", vicina ad OSA, che si è pretestuosamente avvicinata al nostro tavolo con slogan, insulti e attacchi verbali, rivendicando la negazione del nostro diritto di manifestare.

I fatti recenti, tra cui l'attacco alla sede della Lega a Trento, i manichini bruciati in piazza a Torino ci fanno riflettere sul clima d'odio crescente nel nostro paese, a prescindere dagli schieramenti politici e partitici.

Il nostro evento intendeva sottolineare proprio l'importanza della tolleranza, del dialogo nonviolento e del rispetto del dissenso politico.

Purtroppo abbiamo subito un'azione di disturbo della nostra libertà d'espressione con metodi a nostro avviso non rispettosi della normale dialettica democratica.

Un incontro per capire come il CER ha dato certezze all'economia e cambiato il nostro territorio  Venerdì 12 ottobre 2018 Ore 9.30-11.30 - 

Museo del Patrimonio Industriale Via della Beverara 123, Bologna

Nell'ambito di Diffuse. Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità, iniziativa della Regione per celebrare l'Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 e della Settimana di promozione della cultura in Emilia-Romagna (7-14 Ottobre) un incontro per raccontare il CER. Il Canale Emiliano Romagnolo assicura l'approvvigionamento idrico in un'area di oltre 3.000 Km2, caratterizzata dalla presenza di un'agricoltura idroesigente e da diffusi insediamenti civili ed industriali. Derivando acqua dal Po, nel ferrarese, e trasportandola per 135 Km sino alla Provincia di Rimini, è stato fondamentale per lo sviluppo e la trasformazione dell'economia. Enrico Pasquali dagli anni '50 ne ha documentato la costruzione, attraverso indimenticabili fotografie

di uomini al lavoro. Programma

Ore 9.00 | Registrazione partecipanti

Ore 9.30 | Saluti
Maura Grandi, Responsabile del Museo del patrimonio Industriale, Comune di Bologna
Massimiliano Pederzoli, Presidente del CER

Ore 9.45 | Intervento di apertura
Simona Caselli, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca, Regione Emilia-Romagna

Relazioni:
• Ore 10.00

Il CER, certezza e risorsa per gli usi produttivi

Paolo Mannini, Direttore generale del CER

• Ore 10.30
Acqua e cultura in Emilia-Romagna:
le trasformazioni economiche e sociali del territorio Roberto Fanfani, Presidente della Consulta Scientifica, Accademia Nazionale di Agricoltura

In chiusura:

• Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo
di Enrico Pasquali
Sonia Lenzi, Responsabile Comunicazione e Archivio CER

Modera: Andrea Gavazzoli, Giornalista
A seguire visita alla mostra fotografica, rientrante nel

calendario dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018

Iscrizioni su: https://agri.regione.emilia-romagna.it/giasapp/ agrievents/iscrizione/evento/182  

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Al via tra giochi, musica e letture le attività educative per i bimbi da 0 a 3 anni. L'iniziativa, avviata nel reparto di Oncoematologia dell'Unità operativa di Pediatria, fa parte del Programma educativo Intesa Sanpaolo rivolto ai bambini ricoverati per lunghi periodi.

Bologna - 

Aiutare i bambini, e le loro famiglie, in un momento particolarmente difficile della vita: quello in cui i più piccoli sono costretti a lunghi ricoveri in ospedale, a causa di gravi malattie o per la necessità di sottoporsi a cure pesanti. Nato con lo specifico obiettivo di superare il rischio di isolamento sociale e psicologico che può derivare dalla lungodegenza, questo progetto educativo e di socializzazione ideato da Intesa Sanpaolo, prende corpo anche in Emilia-Romagna, a Bologna, al reparto di Oncoematologia dell’Unità operativa diPediatria del Policlinico di Sant’Orsola. 

Dove, questa mattina, è stato inaugurato uno spazio appositamente allestito e ha preso il via il programma di attività. Presenti al taglio del nastro Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Emilia-Romagna, Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità e al Welfare del Comune di Bologna, Antonella Messori, direttore generale del Policlinico S. Orsola, Andrea Pession, direttore dell’Unità operativa Pediatria, Elena Jacobs, responsabile del settore “Valorizzazione del Sociale” di Intesa Sanpaolo e Michela Burattini,amministratore delegato della Cooperativa sociale Solco che gestisce il servizio.

Il progetto è destinato ai bambini, da 0 a 36 mesi, ricoverati per lunghi periodi ed è realizzato da personale specializzato: compatibilmente con le esigenze di cura e assistenza medico-infermieristica, i piccoli pazienti sono coinvolti per alcune ore al giorno in attività educative e di gioco che si svolgono o nello spazio allestito all’interno della struttura ospedaliera o nelle stanze di degenza.  

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“Tutte le iniziative che possono sostenere i bambini più piccoli e le loro famiglie, soprattutto nei momenti di grande difficoltà come una grave malattia e un lungo ricovero, sono importantissime e vanno guardate con il massimo interesse- sottolinea Gualmini-. Parliamo di bambini già gravemente provati sul piano fisico, che potrebbero risentire del ricovero prolungato anche dal punto di vista psicologico e dello sviluppo sociale. È essenziale dunque fornire costantemente a questi bambini stimoli e attenzioni che li rassicurino, ricreando anche all’interno dell’ospedale una dimensione di normalità. Va in questa direzione- conclude la vicepresidente- il progetto di Intesa Sanpaolo, che ringrazio a nome della Regione Emilia-Romagna”.

L'esperienza di Bologna segue quelle già avviate in altri ospedali a Padova, Torino, Napoli e Monza, realizzate nell’ambito del “Programma educativo Intesa Sanpaolo per bambini lungodegenti” attraverso il quale il Gruppo bancario, che ha fornito gli arredi, il materiale didattico, i giochi e il personale, intende contribuire al benessere dei bambini in condizioni di particolare fragilità. /Ti.Ga

 

Fonte: Regione ER

 

 

UniCredit partecipa anche quest'anno a "Invito a Palazzo", l'iniziativa promossa dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), giunta alla sua XVII edizione, che vede aperti gratuitamente al pubblico sabato 6 ottobre dalle 10 alle 19, alcuni fra i palazzi più prestigiosi per interesse storico e architettonico appartenenti a banche e a Fondazioni di origine bancaria operanti in Italia

Per l’occasione, saranno visitabili alcune delle sedi più rappresentative di UniCredit a conferma dell’impegno del Gruppo nella promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese. 

Nel dettaglio:

A Bologna, la banca apre le porte di Palazzo Magnani, via Zamboni, 20. Qui, in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, sono previste visite guidate ogni ora, senza prenotazione, a partire dalle 10,30; nel pomeriggio dalle 15. Il palazzo chiude alle 19.

Reggio Emilia, Palazzo Pratonieri, via Toschi, 9 - Visite guidate senza prenotazione a partire dalle 10 (il palazzo chiude alle 19).

L’edificio, che è stato oggetto di una recente e importante attività di restauro, attualmente è sede di una filiale UniCredit e ospita gli uffici dell’Area Reggio Emilia e del Private Banking della banca.

Milano, UniCredit Tower, Torre A, piazza Gae Aulenti, 3 – visite guidate con prenotazione obbligatoria al numero 02.88624385, dal lunedì al venerdì (9.00-13.30 e 14.30-17.30) fino al 5 ottobre. 

Roma, Palazzo de Carolis, via Lata, 3 – visite guidate senza prenotazione. Alle ore 11.00, in Sala Minerva, si terrà l’incontro con il Gen. Fabrizio Parrulli, Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Italiano. 

Udine, Palazzo Strassoldo, via Vittorio Veneto, 20 – visite guidate senza prenotazione.

Verona, sede UniCredit, viale dell’Agricoltura, 1 – Visite guidate con prenotazione via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Come di consueto, UniCredit, in collaborazione con Fondazione CRT a Torino e con Fondazione Sicilia a Palermo, contribuirà all’apertura dei seguenti edifici: 

Torino, Palazzo Perrone (Fondazione CRT), via XX Settembre, 31 (ingresso da Via Alfieri, 7) – visite guidate. Un unico percorso collega il Palazzo alla sede di UniManagement. 

Palermo, Palazzo Branciforte (Fondazione Sicilia), via Bara all’Olivella, 2 – visite guidate a partire dalle 9.30 (ultima visita alle 18.30). 

Alle ore 9.30 e alle ore 11.30, l’associazione Civita Sicilia organizza due laboratori rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie. 

Alle ore 18.30, presso la sala dei 99, si terrà il concerto del Coro Philarmonia.
Ingresso con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili al numero 091.7657621 oppure via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Palermo, Villa Zito (Fondazione Sicilia), viale della Libertà, 52 – Visite guidate gratuite a partire dalle ore 9.30 (ultima visita alle 18.30). Ingressi con prenotazione obbligatoria al numero 091.7782180 oppure +39 337.1655482 o via email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. fino a esaurimento posti disponibili. 

Maggiori informazioni su: http://palazzi.abi.it

 

 

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Cinquanta studenti alla scoperta delle nuove e avanzate tecnologie di irrigazione per apprendere la gestione sostenibile dell'acqua e mitigare i danni del climate change

Budrio (BO), 4 Ottobre 2018 – Risparmio idrico in agricoltura e nuove avanzate tecnologie che consentono di utilizzare meno acqua nel corso della stagione irrigua all'insegna di una gestione del campo più sostenibile per mitigare parte dei danni alle colture causati dalle sempre più frequenti ondate di calore e siccità.

Su questi temi una cinquantina di studenti dell'Itas F. Bocchialini-Galilei (del polo scolastico agro industriale di San Secondo), accompagnati dalle insegnanti e dalla coordinatrice del progetto professoressa Daniela Orzi, hanno preso parte alla visita di "Acqua Campus" il centro di ricerche agronomiche sul risparmio idrico in agricoltura ideato e realizzato dal Canale Emiliano Romagnolo in collaborazione con ANBI.

Grazie al Consorzio della Bonifica Parmense gli staff tecnici dei due enti rappresentati dai ricercatori Gioele Chiari (CER) e Luigi Arduini (Bonifica Parmense) hanno regalato agli allievi parmensi una ricca giornata di approfondimento attraverso le presentazioni di numerose innovazioni tecniche e progetti regionali e comunitari che recentemente hanno guadagnato valore, utilizzo e apprezzamento sia nel nostro paese che in Europa.

 

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L’iniziativa rientra nel programma di attività artistiche e culturali promosso dalla Fondazione del Monte e da UniCredit per valorizzare la Quadreria e i suoi capolavori.

Bologna -


Saranno gli Strumentisti della Filarmonica della Scala, a chiudere in bellezza il ciclo di appuntamenti in musica “I Concerti della Quadreria”. Il cortile di Palazzo Magnani, mercoledì 3 ottobre alle 18, risuonerà quindi delle composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart, Concerto per flauto e arpa K299 e Rondò per violino ed orchestra in do maggiore, K373; Niccolò  Paganini, Variazioni sulla quarta corda su tema del Mosè di Rossini; e Edward William Elgar, Serenade per orchestra d'archi op. 20. 


Ventidue gli strumentisti che si esibiranno in diverse formazioni nel corso della serata; tra questi, i solisti Marco Zoni (flauto), Luisa Prandina (arpa) e la bolognese Laura Marzadori (violino). 

Il concerto si inserisce nel programma di attività artistiche e culturali voluto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e da UniCredit per valorizzare la Quadreria e i suoi capolavori. 

L’ingresso è gratuito. A causa del numero limitato di posti è necessaria la prenotazione (massimo due posti) all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  

Le richieste verranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili. In caso di maltempo i concerti si terranno nella Sala dei Carracci, la cui capienza è inferiore rispetto al cortile. In tal caso, quindi,  l'assegnazione dei posti seguirà l’ordine di prenotazione.

 

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Sicurezza in Montagnola Centinaia di persone identificate dai carabinieri  anche Sana Dedi, il gambiano arrestato per droga.

I servizi di controllo al Parco della Montagnola da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna proseguono quotidianamente infondendo sicurezza a quei cittadini che amano frequentare le aree verdi della città. In molti hanno già espresso un apprezzamento ai militari impegnati sul campo, ottimo deterrente per spacciatori e malintenzionati.

Purtroppo, il mercato dello spaccio è ancora forte e molti delinquenti fanno di tutto per intrufolarsi nel parco e piazzare velocemente una dose a qualche disperato tossicodipendente. A conferma di ciò, c'è l'identificazione di SANA DEDI, il 22enne gambiano arrestato di recente per aver offerto della droga a un Carabiniere (v. comunicato stampa trasmesso lunedì 24 settembre 2018).

Su disposizione dell'Autorità giudiziaria, il giovane spacciatore era stato liberato e sottoposto al divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna, privilegio che non ha saputo cogliere, tornando nuovamente al Parco della Montagnola, centro privilegiato di interessi illeciti. I Carabinieri lo hanno identificato ieri mattina assieme ad altri malviventi, B.D., 31enne italiano, denunciato per il possesso di tre lime taglienti che aveva in tasca, J.T., 18enne gambiano, trovato in possesso di hashish e altri due italiani che bivaccavano in zona.

 

Il Comunicato del 24 settembre -

PARCO DELLA MONTAGNOLA PARTONO I SERVIZI ANTIDROGA DEI CARABINIERI GAMBIANO ARRESTATO PER SPACCIO DI MARIJUANA
Bologna 24 settembre 2018 I servizi antidroga in abiti civili dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro al Parco della Montagnola, hanno portato all'arresto di un altro spacciatore di sostanze stupefacenti, S.D., ventiduenne gambiano, disoccupato, senza fissa dimora e con precedenti di polizia.
L'arresto è stato eseguito davanti alla scalinata, ritrovo quotidiano di spacciatori di sostanze stupefacenti e tossico dipendenti che arrivano da ogni provincia d'Italia. Alla vista del Carabiniere che si stava avvicinando alla scalinata, il ventiduenne, credendo di avere di fronte l'ennesimo cliente in cerca di droga, si è avvicinato con aria spavalda dicendo: "Vieni da me che ho roba buona!...". Per ovvie opportunità investigative, il Carabiniere, monitorato a distanza da altri colleghi del Nucleo Operativo, ha accettato l'offerta e quando lo spacciatore si è fatto avanti con una dose di marijuana è finito in manette. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e inviata ai tecnici di laboratorio del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, mentre il giovane gambiano che è stato anche trovato in possesso di 175 euro in contanti, è stato rinchiuso in camera di sicurezza.
Questa mattina, in sede di Giudizio direttissimo, l'arresto è stato convalidato e, in attesa della sentenza posticipata per la richiesta dei termini a difesa,il giovane gambiano è stato liberato e sottoposto al divieto di dimora nella Città metropolitana di Bologna.

 

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