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Origo il primo forum internazionale dedicato ai prodotti Dop e Igp ha aperto i battenti oggi a Parma anticipando il "Cibus Connect", la fiera del food made in Italy.

di Virgilio, Parma 11 aprile 2017 - Da oggi fino al 13 aprile Parma ospiterà produttori e consorzi provenienti da tutto il mondo. Opportunità anche di incontri commerciali in collegamento con Cibus Connect. A fine 2016 sono 2.959 i prodotti riconosciuti. Italia ed Emilia-Romagna leader in Europa. Un comparto che rappresenta un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso del territorio.

20170411-INFOGRAFICHE SCENARIO-L'Italia, leader mondiale per numero di DOP IGP con 814 prodotti Food e Wine, raggiunge i 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015, per una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale. Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all'export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%.

In questo scenario d'eccellenza nazionale però spiccano su tute le tre province emiliane sorte sulla Via Emilia che, come Parma, quest'anno festeggerà il 2.200esimo anno di vita.

Parma, Reggio Emilia e Modena infatti confermano l'importanza della Food Valley emiliana, grazie al numero di filiere DOP IGP (34)
che insistono nel territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico delle produzioni maggiori (Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Aceto Balsamico di Modena IGP, in primis).

Ecco quindi che non è un caso che sia stata scelta la città ducale per accogliere il primo forum dedicato alle produzioni di eccellenza internazionale inaugurato questa mattina alla presenza 300 ospiti provenienti da tutto il mondo. 

"Origo non poteva che aver luogo in Emilia-Romagna, una regione che in tutto il mondo è conosciuta e apprezzata per l'eccellenza delle sue produzioni alimentari e che detiene il record di prodotti a Indicazione d'origine con ben 44 specialità- ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini aprendo i lavori- le nostre esportazioni valgono quasi 6 miliardi di euro e prodotti come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l'Aceto Balsamico di Modena, la Mortadella Bologna per citarne solo alcuni tra i tanti, ne rappresentano una voce importante. Origo Global Forum è un'occasione preziosa di confronto, per far crescere ulteriormente questo importante comparto, creando sviluppo e occupazione".

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20170411-ORIGO-AUDITORIUM-PAGANINI-079-BonacciniPromosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal ministero delle Politiche agricole, insieme all'Unione parmense degli industriali e a Fiere Parma, con il patrocinio e il supporto della Commissione e del Parlamento europeo e del Comune di Parma, Origo, in collegamento con Cibus Connect, da oggi al 13 aprile, offrirà ai produttori e ai consorzi anche l'opportunità di incontri con i grandi buyer internazionali. In particolare la Regione Emilia-Romagna ha a disposizione un'area dedicata per presentazioni e degustazioni, cui hanno dato la loro adesione tutti i principali Consorzi di prodotti Dop e Igp emiliano-romagnoli.

"In una fase in cui l'agricoltura nel mondo è sempre più sottoposta ai meccanismi delle commodity, siamo di fronte a un settore che mette al centro la qualità delle materie prime, l'irrinunciabile legame con il territorio, il rispetto di rigorosi disciplinari di produzione, il contenuto fortemente identitario- ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli partecipando alla tavola rotonda dedicata al futuro delle Indicazioni geografiche e alle sfide aperte - anche per questo è importante promuoverne la diffusione e sostenerne il posizionamento sui mercati." .

Apre domani mercoledì 12 aprile a Parma la fiera "Cibus Connect", organizzata da Federalimentare e Fiere di Parma, che rimarrà allestita fino a giovedì 12 aprile. Cibus Connect è un nuovo format di fiera light, una due giorni con un mix di esposizione, forum internazionali, workshop e incontri d'affari con migliaia di buyer italiani ed internazionali.
Le aziende espositrici sono 400, selezionate tra quelle maggiormente vocate all'export. Presenti anche 45 espositori selezionati da Slow Food. In esposizione i nuovi prodotti del food and beverage made in Italy destinati al mercato interno ed estero. Gli chef più accreditati saranno impegnati in numerosi show cooking per far conoscere i nuovi prodotti.

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(Foto Francesca Bocchia)

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Il mercato di Chicago continua a mostrare andamenti altalenanti, con modesti ridimensionamenti dei valori alternati da modesti tentativi di ripresa, peraltro sempre più frequenti e consistenti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2017
Il seme è alla soglia dei 950 punti, per la farina scesa sotto i 310 dollari alla tonnellata corta la soglia dei 300 dollari vicina ma sembra irraggiungibile e la soglia di resistenza 305 è molto forte. Mais e grano restano al palo schiacciati dalle immani quantità mondiali.

Nel mercato interno continua a regnare una costante calma e stabilità, i consumi languono, comunque mais stabile, praticamente fermo sul vicino, in aumento sul medio periodo, sospinto dai rischi e dalle paure dovute alla scarsità di riserve idriche. Grano ed orzo in calo contenuto. I proteici si sono ben ridimensionati ma su soglie di resistenza significative, come sopra descritto .

Ancora in aumento i cascami di grano tenero e duro, ben tenute le polpe e le buccette di soya.
Star del mercato ancora il seme di soya nazionale che sta vivendo il suo momento di gloria.

Difficile poter fare delle previsioni attendibili sulla base delle incertezze dettate dai "venti di guerra", dalla crisi idrica sempre più concreta e da un mercato che continua a mostrarsi dormiente.
Per il mercato delle bioenergie è quasi certo che realizzeranno fughe in avanti dei valori perché agli aumentati consumi si è opposto lo svuotamento delle trincee di pastoni e trinciati. inoltre, se la prossima campagna maidicola dovesse essere meno generosa di massa verde della scorsa campagna il mercato reagirebbe con netti rialzi.

Indicatori internazionali 11 aprile 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1231 punti, il petrolio è fermo a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,05898.

 

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Domenica 9 aprile, con il consueto bagno di folla, si è aperta l'edizione 2017 del Vinitaly di Verona (in svolgimento fino al 12) e il Padiglione 1 dell'Emilia Romagna ha registrato un afflusso di pubblico da "tutto esaurito" con la presenza di alcuni illustri ospiti, tra i quali il giornalista Bruno Vespa che ha ricevuto il Premio Internazionale Enogà.

Verona, 10 aprile 2017

La giornata dei vini emiliano romagnoli si era già aperta sotto i migliori auspici, grazie allo speciale Vinitaly uscito sulla Gazzetta dello Sport, a firma di Luca Gardini, che riporta a commento della lista dei 50 migliori vini italiani sotto i 15 euro: "L'Emilia Romagna di Lambrusco e Sangiovese batte il Veneto del Prosecco".

«È la diversità e la complessità dei vini che accompagnano la via Emilia la forza che presentiamo anche quest'anno al Vinitaly e che sempre di più ci viene riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Sottolineano il presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna, Pierluigi Sciolette, e il Direttore Ambrogio Manzi - Lo facciamo proponendo un racconto basato sulla grande varietà dei suoli che permettono ai differenti vitigni di poter offrire vini di assoluto spessore qualitativo con personalità eterogenee che da Piacenza, con il Gutturnio, arrivano al Sangiovese di Romagna. Differenze che sono la forza della nostra enologia e che raccontano un'antica, ma insieme contemporanea, cultura enologica e legame delle aziende produttrici con il proprio territorio».

«All'edizione di quest'anno del Vinitaly - afferma l'Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli intervenuta al convegno inaugurale del Padiglione 1 - dimostriamo come la nostra enologia stia andando nella direzione giusta. Ci sono i contenuti, c'è la qualità ma ci sono anche le testimonianze concrete del saper innovare un settore antico ma ancora così preponderante nella cultura e nell'economia nazionale. La scelta di puntare sul tema della diversità dei terreni e dei territori, con i conseguenti riflessi nei vini proposti sul mercato, presenta al grande pubblico un simbolo di come l'agricoltura emiliano romagnola ha saputo e sappia ancora tutelare e valorizzare bene il territorio».

La prima giornata del Padiglione 1 Emilia Romagna è dunque stata caratterizzata dall'incontro "PROFUMI DALLA TERRA, in viaggio lungo la via Emilia". «La via Emilia "dal 187 A.C. un viaggio nel buon gusto" è quella linea che dà continuità e unità a tutta la regione, abbracciando al contempo le peculiarità dei diversi territori che, man mano, attraversa: cultura, gastronomia, paesaggi, tradizioni e naturalmente i vini», prosegue il Presidente Sciolette. Per meglio spiegare da dove nasce questa unicità primordiale, i visitatori del Vinitaly possono osservare su un grande pannello all'interno del Padiglione 1 (circa 6x4 metri) delle originali "sculture di terra", realizzate da I.TER di Bologna.

Vinitaly2017-SculturediTerra

 

Si tratta di rappresentazioni artistico-scientifiche dei principali suoli che ospitano la pianta della vite in Emilia Romagna e che si trovano percorrendo la via Emilia da Sud a Nord, partendo quindi dalla provincia di Rimini per arrivare fino a quella di Piacenza (con una sola piccola deviazione nel territorio ferrarese). Diversi tipi di terreno che corrispondono ai 7 vitigni principali della regione, da dove nascono i nostri vini a denominazione: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino. Per ogni vitigno c'è poi la rappresentazione grafica dei profumi e dei sapori principali che connotano i vari vini (attraverso immagini di fiori, frutti, ecc.) per aiutare i visitatori nella ricerca di quelle determinate caratteristiche anche nel momento della degustazione.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Inaugurata la 51ª edizione di Vinitaly, in programma fino a mercoledì 12, insieme a Enolitech e Sol&Agrifood. Maurizio Danese, presidente di Veronafiere: "Il modello Vinitaly è unico al mondo" e Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, annuncia: "Entro fine luglio codice agricolo unico".

Verona, 10 aprile 2017

«Vinitaly ha segnato l'agenda di governo sull'agricoltura del Paese e continuerà a farlo. E come avevo fatto in passato proprio qui, da dove insieme ai vertici di Veronafiere e al mondo agricolo e del vino ci ponemmo il tema del Testo Unico del Vino, della dematerializzazione dei registri digitali, del piano sull'internazionalizzazione e dell'agenda digitale, oggi mi prendo l'impegno, annunciando che entro la fine di luglio avremo la prima bozza del testo del Codice agricolo unico».
Così annuncia il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, inaugurando Vinitaly 2017, alla presenza del presidente di Veronafiere Maurizio Danese, del commissario europeo all'Agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan, del sindaco di Verona Flavio Tosi, del presidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello, del presidente della Regione Luca Zaia e del presidente di ICE-Agenzia Michele Scannavini e Robert Yang, presidente e ad di 1919, il più grande operatore cinese della distribuzione online e offline in Cina.
Vinitaly si conferma così un appuntamento che va oltre la manifestazione fieristica, che pure è la prima al mondo per superficie espositiva e numero di visitatori, per essere uno dei momenti in cui si discute del futuro del vino e dell'agricoltura in ottica europea (ieri a OperaWine si sono celebrati i 60 anni dell'Europa Unita e la presenza del commissario Ue Hogan anche oggi va letta in questa direzione), di internazionalizzazione dei mercati, di innovazione e di crescita della qualità.

Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi8

Sarebbe la 51ª edizione per Vinitaly, ma Veronafiere la considera, come spiega il presidente Danese, «l'edizione 50+1; per noi, infatti, questo è il primo dei prossimi 50, durante i quali vogliamo progettare il nuovo inizio, quindi i futuri cinquant'anni». Il salone si svolge in contemporanea a Sol&Agrifood, manifestazione sull'olio extravergine di oliva e l'agroalimentare di qualità (che sarà inaugurata domani dal ministro Maurizio Martina, dal presidente del Fooi David Granieri, dal direttore generale di ICE-Agenzia Piergiorgio Borgogelli, e dal presidente di Veronafiere Maurizio Danese alle ore 11 al Padiglione C – Sala Polifunzionale) e a Enolitech, rassegna sulle tecnologie per cantina e frantoio.
La sfida è quella dell'internazionalizzazione, dell'innovazione e della Digital Trasformation. «Abbiamo inventato una fiera e dei servizi che sono stati unici al mondo – prosegue Danese -. Già nel 1998 siamo andati in Cina e nel 2001 negli Stati Uniti, per promuovere il vino italiano e creare una rete di contatti. E abbiamo realizzato rapporti che nel tempo ci hanno permesso di portare un numero di buyer sempre più importante a Verona da entrambi questi mercati».

Il filo conduttore rimane la qualità, anche per la Politica agricola comune (Pac) post-2020, sulla quale nelle scorse settimane si è aperto il dialogo fra i Paesi comunitari. «Ho avuto modo di parlare con il ministro Martina – dice il commissario Ue all'Agricoltura, Phil Hogan - e sulla Pac continueremo a porre la qualità del cibo e del vino al centro delle politiche future».
Vinitaly ha anche l'obiettivo di formare esperti che, di fatto, rappresentano una comunità di ambasciatori del vino made in Italy. E questo grazie a Vinitaly International Academy e a format originali come OperaWine, Wine2Wine, Enolitech, Vinitaly&TheCity, Vinitaly Wine Club, 5 star Wines "The Book", Sol & Agrifood.

Vinitaly2017 VeronaFiere FotoEnnevi9

«Il risultato è un modello originale di fiera basato su tre dimensioni: internazionalizzazione, formazione, innovazione – specifica Danese -. Elementi determinanti per assecondare il trend di crescita del vino italiano sui mercati internazionali». Solo nel 2016, come ricorda il presidente di ICE-Agenzia, Michele Scannavini, «le esportazioni hanno raggiunto i 5,6 miliardi di euro, con un incremento del 4,4% sul 2015».
Quest'anno, gli obiettivi principali dell'internazionalizzazione si concentrano su Stati Uniti e Cina, nell'ambito comunque di un incoming che nel 2016 ha visto a Vinitaly la presenza di buyer da 140 Paesi.

All'inaugurazione i produttori incassano una promessa da Robert Yang, presidente e ad di 1919: «Puntiamo a raggiungere grazie al commercio online e offline almeno 500 milioni di renmimbi per il vino italiano, con non meno di 2 milioni di bottiglie vendute, delle quali almeno un milione di vino di alta gamma».
Nel 2016 Vinitaly aveva accreditato 50mila buyer esteri e quest'anno, grazie all'attività di incoming condotta insieme a ICE-Agenzia c'è stato un incremento sensibile di nuovi operatori esteri, per la prima volta presenti al Salone internazionale del vino e dei distillati di Verona.
Vinitaly, Sol&Agrifood e Enolitech quest'anno vedono la presenza di 4.768 aziende. Vinitaly, da solo, conta 4.272 espositori da 30 Paesi, con un incremento del 4% sull'anno precedente e una crescente importanza di presenze estere.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 09 Aprile 2017 14:42

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 14 9 aprile 2017

Editoriale: Ipocrisia mondiale. - Grana e Parmigiano, listini in flessione. - ORIGO, Geographical Indications' Global Forum. - Vinitaly: oltre 50.000 operatori esteri attesi. - Parmigiano Reggiano: nominato il nuovo consiglio. Ok al bilancio.- Di che rinnovabili parliamo. - .Ismea, parte la Campagna "Baseline" per la Rete Rurale Nazionale.

SOMMARIO Anno 16 - n° 14 9 aprile 2017

1.1 editoriale
Ipocrisia mondiale
2.1 lattiero caseario
Grana e Parmigiano, listini in flessione
3.1 eventi DOP IGP
ORIGO, Geographical Indications' Global Forum
4.1 Vinitaly
Vinitaly: oltre 50.000 operatori esteri attesi
4.2 parmigiano reggiano
Parmigiano Reggiano: nominato il nuovo consiglio. Ok al bilancio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità ma preoccupazioni per i "venti di guerra"
6.1 questioni energetiche Di che rinnovabili parliamo
6.2 Ambiente eventi Ekoclub International alla Fiera della Campania.

7.1 Parmigiano Reggiano nomine - E' Nicola bertinelli il nuovo presidente del Consorzio
8.1 finanziamenti Psr Ismea, parte la Campagna "Baseline" per la Rete Rurale Nazionale
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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 20170409-COP

 

Reggio Emilia, 5 aprile 2017 - Approvato dall'Assemblea il bilancio 2016 del Consorzio del Parmigiano Reggiano, nell'ambito del quale spicca un investimento di 10,6 milioni in comunicazione al consumo, cui si sono aggiunti 2,47 milioni di progetti specifici per l'incentivazione delle esportazioni. Due voci che, insieme, hanno inciso per il 60% sulle azioni condotte dall'Ente di tutela nel corso di un'annata che, dopo due anni di crisi delle quotazioni, ha registrato un incremento del 12% dei prezzi all'origine, una crescita dei consumi sul mercato interno pari allo 0,3% e un incremento dell'export del 5,8%.
L'Assemblea del Consorzio ha proceduto anche al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'Ente, composto da 28 membri con diritto di voto e 4 designati dagli enti pubblici d'Emilia-Romagna e Lombardia senza diritto di voto. Nel primo Consiglio avverrà l'elezione di presidente e vice.

I NOMI DEI NUOVI CONSIGLIERI
L'Assemblea del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha proceduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione dell'Ente.
Questi i componenti: Francesco Bertacchini, Nicola Bertinelli, Arnaldo Bertozzi, Vanni Binacchi, Emilio Braghin, Andrea Bonati (presidente sezione Parma) Giuseppe Cobianchi, Luca Cotti, Sergio Frignani (presidente sezione di Mantova), Guglielmo Garagnani (presidente sezione di Modena), Roberto Gelfi, Mario Gualazzi, Luciano Labadini, Ivan Magliani, Kristian Minelli, Ermanno Mora, Enrico Bruno Mori, Andrea Nascimbeni, Cristian Odini, Pier Antonio Pelosi, Lorenzo Pinetti (presidente sezione Reggio Emilia), Angelo Romagnoli (presidente sezione di Bologna), Roberto Rondini, Ugo Scalabrini, Giuseppe Scarica, Renato Torricelli, Alberto Viappiani e Vincenzo Zanichelli.

Del Consiglio, senza diritto di voto, fanno inoltre parte Paolo Carra (Unioncamere Lombardia), Andrea Zanlari (Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Benedusi (assessorato Agricoltura Regione Lombardia), Maria Cristina Zarri (assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna).

I CONSIGLIERI SUDDIVISI PER PROVINCIA
Questa la suddivisione dei 28 consiglieri con diritto di voto, così come indicati dalle assemblee sezionali.
Parma: Nicola BertinellI, Arnaldo Bertozzi, Andrea Bonati (presidente di Sezione), Giuseppe Cobianchi, Luca Cotti, Roberto Gelfi, Mario Gualazzi, Luciano Labadini, Ermanno Mora, Giuseppe Scarica.
Reggio Emilia: Ivan Magliani, Enrico Bruno Mori, Pier Antonio Pelosi, Lorenzo Pinetti (presidente di Sezione), Roberto Rondini, Ugo Scalabrini, Renato Torricelli, Alberto Viappiani, Vincenzo Zanichelli.
Modena: Francesco Bertacchini, Emilio Braghin, Guglielmo Garagnani, Kristian Minelli, Andrea Nascimbeni.
Mantova: Vanni Binacchi, Sergio Frignani presidente di Sezione), Cristian Odini.
Bologna: Angelo Romagnoli (presidente di Sezione).

20170405-PRRE-Nuovo-Consiglio

E' da oggi (5 aprile 2017) online la campagna di comunicazione "Baseline" realizzata da Ismea nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, una campagna che ha l'obiettivo di facilitare il rapporto fra Pubblica Amministrazione e agricoltori, grazie al "toolkit" che mette a disposizione per comprendere le "Baseline" cioè i criteri, norme e requisiti di base per chi aderisce alle misure dello sviluppo rurale.

Per ottenere, grazie ai PSR regionali, i finanziamenti delle misure dello sviluppo rurale connesse alla superficie o agli animali (secondo pilastro della Politica Agricola Comune), gli agricoltori aderiscono infatti ad una serie di impegni volontari che vanno al di là delle "Baseline".

Ma avere chiaro il cosiddetto "punto di partenza", cioè le "Baseline", è il presupposto fondamentale per gli agricoltori per non incorrere in errori e sanzioni nel momento in cui fanno domanda per le misure dello sviluppo rurale e per gli impegni volontari ad esse connesse. Per questo la "Campagna Baseline" prevede la realizzazione di una campagna di inserzioni facebook profilata sul target agricoltori, con atterraggio su una sezione dedicata all'interno del portale Rete Rurale Nazionale, una serie di webinar per formare i tecnici agronomi e la distribuzione di 10.000 poster e di 110.000 brochure dallo stile infografico innovativo presso circa 1300 Centri di assistenza Agricola su tutto il territorio nazionale anche grazie alla collaborazione con le Confederazioni. Coinvolti anche gli Assessorati regionali all'agricoltura e gli Organismi Pagatori. Una campagna crossmediale per raggiungere gli agricoltori nei luoghi che più frequentano, sia online che offline.

La campagna è online su www.reterurale.it/baseline 

20170405-Ismea-BaseLine2

(Fonte Ismea 5 aprile 2017 - Roma)

Settimana contrassegnata da un mercato di Chicago che ha alternato modesti ridimensionamenti con altrettanti modesti tentativi di ripresa. A portare apprensione sono i venti di guerra.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 aprile 2017
Questa settimana è stata contrassegnata da un mercato di Chicago che ha alternato modesti ridimensionamenti dei valori con altrettanto modesti tentativi di ripresa, che del resto dopo quasi 50 giorni tendenza in calo si possono considerare fisiologici.

Per il seme, sceso sotto quota 1000 punti, la soglia del 950 punti tiene fatta eccezione per il maggio a 939, per la farina invece, scesa sotto i 310 dollari alla tonnellata corta, la soglia dei 300 dollari per quanto vicina sembra irraggiungibile. Mais e grano sono quasi senza storia, schiacciati dalle immani consistenze mondiali.
Tutto sembra andare bene, dal meteo alle rese, alle scorte, e le vendite/consumi mondiali tengono il loro passo costante. Occorre vedere se i "venti di guerra" avranno un seguito e quindi conseguenze sui prezzi internazionali.

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

Nel mercato italiano regna una costante calma e stabilità, i consumi languono. Il mais stabile sul vicino, in aumento sul medio periodo, grano ed orzo in calo contenuto, i proteici si sono ben ridimensionati ma ancora non si avvertono i desideri di ricoperture che ci si attendeva. In forte ripresa i cascami di grano tenero e duro che potrebbero continuare il loro trend di crescita per tutto il mese di aprile. Già si ipotizza il farinaccio oltre i 150 euro e i cruscami a 140 euro. Ben tenute le polpe e le buccette di soya. Star del mercato il seme di soya nazionale che sta vivendo il suo momento di gloria, è ricercato perché ogm free, e sta assistendo a due mercati quello degli oleari che sono costretti a comperare per produrre farine ogm free, disposti a pagare prezzi fuori mercato, quella dei tostatori che vendono il prodotto nazionale e girano le loro produzioni sul geneticamente modificato approfittando del differenziale di prezzo ormai sensibile.
Le rinnovate tensioni sui fronti di guerra potrebbero stravolgere ogni ipotesi plausibile di tendenza dei mercati. Quindi avanti passo dopo passo ma pronti a cambiare velocemente il proprio atteggiamento sui vari segmenti.

Il mercato delle bioenergie cerca alternative ai cascami di grano ma ha il solo sbocco delle farinette di mais, e della farina di mais tossinata, resta sempre più difficile da trovare il mais tal quale tossinato, altra alternativa sono i sottoprodotti industriali che logicamente adeguano il prezzo al rialzo.
E in questo settore potremmo vedere delle fughe in avanti dei valori perché i consumi sono aumentati di pari passo allo svuotamento delle varie trincee di pastone, e trinciati. E se la prossima campagna maidicola dovesse essere meno generosa di massa verde della scorsa campagna il mercato reagirebbe con netti rialzi.

Indicatori internazionali 07 aprile 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1215 punti, il petrolio è risalito a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,06491.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Buone notizie dal CAE. A poco più di trenta giorni dalle consultazioni per il rinnovo delle cariche sociali il presidente del CAE Cristofori fa l'analisi aggiornata dell'attuazione del Piano Industriale e della riorganizzazione aziendale per lo sviluppo. Cristofori: "Nessuna dismissione di attività, potenziamento dei settori strategici, mantenuti i livelli occupazionali dopo le fusioni".

S. Giorgio in Piano (Bo) 7 aprile 2017

Fusioni ultimate e per lo più riassorbite, consolidamento delle attività e miglioramento delle performances in un'area particolarmente estesa nonostante la pesante influenza rappresentata dai drastici cali dei prezzi degli ultimi anni. Il Consorzio Agrario dell'Emilia (a poco più di un mese dall'avvio delle procedure statutarie che condurranno alle consultazioni democratiche per il rinnovo delle cariche sociali) presenta oggi un'attualità fatta di stabilità economico-finanziaria ed equilibrio sui mercati in cui opera, mercati sempre più impegnativi che il CAE sta affrontando con una strategia manageriale aggregante, alla ricerca costante di un incremento delle dimensioni operative del gruppo: più strumenti, più qualità nei servizi, più competizione e maggiore capacità negoziale per un contesto generale in cui tutte queste componenti sono diventate in breve tempo un vero e proprio antidoto non solo commerciale ma anche valoriale rappresentato dai sistemi produttivi a filiera corta che si sono dimostrati robusto collante nel lavoro quotidiano di Consorzio, imprese agricole associate e svariati portatori di interesse del comparto fino al consumatore finale.

Nei prossimi giorni i vertici dirigenziali del Consorzio presenteranno agli associati il dettagliato Piano Industriale triennale iniziato nel 2016 e via via modificato anche in modo funzionale agli andamenti globali. Un piano che, giunto al giro di boa, caratterizzerà direttamente le prossime azioni gestionali del management e i provvedimenti economico-produttivi-industriali; le linee guida che hanno portato alla stesura della nuova strategica programmazione sono state rese note e sono positive. Il CAE - che tra attività diretta del Consorzio, società controllate e partecipate può contare su un giro di affari che si aggira attorno ai 500 milioni di euro– nonostante le numerose fusioni operate in questi anni e l'andamento oscillante della maggior parte dei mercati su cui è presente proseguirà la sua attività in tutti i rami di azienda. In questo modo il CAE, in un percorso riorganizzativo complessivo di maggiore efficienza ed ottimizzazione della propria rete, consentirà il mantenimento dei livelli occupazionali. In quest'ottica va rimarcato come questo si sia reso possibile grazie al consolidamento concreto delle attività più performanti come la mangimistica (EMILCAP-completamente rivoluzionata con il passaggio epocale al Non Ogm), la sementiera (SIS) , l'assistenza tecnica dei mezzi e le forniture legate al settore carbo-lubrificante (EUROCAP PETROLI), consolidamento della collaborazione con il Pastificio Ghigi. Altri rami di azienda come il garden e la fertirrigazzione - per citarne alcuni - che potevano essere inizialmente ridimensionati nella loro complessità potranno invece trovare nuovo sviluppo grazie alla riprogrammazione strutturale e organizzativa del CAE.

Anche dal punto di vista finanziario si segnala un generale e progressivo riassorbimento delle operazioni di fusioni e questo rappresenta una garanzia di solidità per il futuro. Un futuro in cui CAE crede fermamente ed in egual modo vuole anticipare le possibili introduzioni delle applicazioni tecnologiche più innovative e potenziare la ricerca scientifica di laboratorio per creare modelli virtuosi e replicabili anche in previsione export (vedi per esempio la stretta collaborazione con l'eccellenza Bonifiche Ferraresi o le molteplici richieste provenienti da paesi esteri per il riso "nostrano" selezionato da SIS). "La strada intrapresa che è quella della multifunzionalità per aree vaste – ha affermato il presidente del CAE Gabriele Cristofori - imprenditore agricolo imolese – è strettamente connessa a quella che è la nostra idea del domani, un domani in cui i soci del CAE, sempre più numerosi, possano trovare nel Consorzio , con soddisfazione rinnovata, un compagno di viaggio inseparabile per il loro operare quotidiano che li porti fino al traguardo naturale della loro mission di impresa ovvero generare reddito contribuendo da protagonisti al miglioramento del territorio in cui lavorano con qualità e impegno".

(Fonte:Ufficio Stampa Cae)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 06 Aprile 2017 09:10

ORIGO, Geographical Indications’ Global Forum

ORIGO, Geographical Indications' Global Forum. Il Forum europeo ed internazionale dedicato alle DOP e IGP si svolge martedì 11 aprile 2017, presso l'Auditorium Paganini di Parma. Tra gli ospiti interverrà anche il Ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina.

Parma, 6 aprile 2017

Il Ministero Italiano delle Politiche Agricole, Regione Emilia-Romagna, Unione Parmense per gli Industriali e Fiere di Parma, con il patrocinio della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Comune di Parma, promuovono la prima edizione di Origo Global Forum, un evento europeo ed internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione Europea.
ORIGO, il Global Forum che nasce dalla necessità di creare una nuova consapevolezza del valore strategico delle produzioni di qualità sia all'interno del contesto europeo sia nei mercati internazionali. I principali partner sono le reti europee ed internazionali del settore: oriGIn, AREPO, A.R.E.F.L.H., Fondazione Qualivita, AICIG.

L'agenda della giornata scientifica dell'11 aprile apre con una sessione dedicata alla policy europea, per discutere del presente e del futuro delle IG in Europa, senza dimenticare che le IG non rientrano solo nella Politica agricola (primo e secondo pilastro della Politica agricola comunitaria), ma anche nella Politica ambientale (agro-ambientale) e in quella commerciale, e che anche i consumatori guardano con grande interesse alla qualità e alla varietà del cibo. L'obiettivo della seconda sessione sarà dimostrare come i prodotti IG siano sostenibili e possano esserlo ancora di più attraverso interventi e politiche mirati.

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Saranno infine posti in evidenza l'esigenza di realizzare una sostenibilità non solo ambientale ma anche economica e sociale, illustrando in che modo questi prodotti possono rappresentare una svolta per molte aree geografiche. Oggi, i temi della sostenibilità sociale, dell'impiego e della resilienza del sistema agroalimentare locale sono particolarmente attuali e lo saranno ancora di più nel prossimo futuro e nella nuova Politica agricola comunitaria post-2020.

ORIGO è realizzato in sharing con Cibus Connect, l'importante fiera internazionale dell'alimentazione di Fiere di Parma, dedicata in particolare nel 2017 alla promozione di relazioni di business B2B con i principali top buyers internazionali. Durante le giornate del 12 e 13 aprile saranno promosse le relazioni B2B tra DOP e IGP europee ed extraeuropee ed i top buyers internazionali che saranno presenti a Cibus Connect 2017. Origine, territorio, valore, diversità, natura, tutela e identità sono i tratti distintivi tipici delle produzioni oggetto di questo innovativo Forum, che sceglie Parma: capitale della food valley italiana, città creativa della gastronomia UNESCO, riferimento mondiale per il cibo.
Le nuove sfide globali impongono a tutti i produttori e gli esperti del settore UE di unire le energie e creare nuove modalità di relazioni culturali ed economiche.

(Fonte: Ufficio stampa ORIGO)

Pubblicato in Agroalimentare Parma
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