Più di 300 agenti hanno eseguito questa mattina all'alba le misure di custodia cautelare. Tra i destinatari tre componenti della famiglia Grandi Aracri di Cutro e il presidente del Consiglio Comunale di Piacenza Giuseppe Caruso. (a seguire n° 3 video)
Di Manuela Fiorini Bologna, 25 giugno 2019 – Associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Sono queste le accuse che hanno portato all'arresto di sedici persone, presunte appartenenti alle cosche legate alla famiglia calabrese Grande Aracri di Cutro e operante da tempo in tutta l'Emilia Romagna.
La maxi operazione contro la "Ndrangheta, denominata "Grimilde" è stata coordinata dal Servizio centrale operativa della Polizia, mentre le indagini sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Bologna, in collaborazione con i colleghi di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Per eseguire le misure di custodia cautelare, emesse dal gip di Bologna su richiesta della Dda, sono stati impegnati questa mattina all'alba più di 300 agenti appartenenti a tutti gli Uffici Investigativi dell'Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto Volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine e alle Unità Cinofile.
Tra o destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono anche nomi "eccellenti" e figure di primo piano della rete della "Ndrangheta emiliana. Tra questi Francesco Grande Aracri e i due figli Salvatore e Paolo, ritenuti a capo del clan che opera nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Francesco Grande Aracri, che ha sulle spalle un'altra condanna per associazione mafiosa, viveva insieme ai figli a Brescello, nel reggiano, noto per essere stato il primo Comune in Emilia Romagna la cui Giunta è stata sciolta per infiltrazioni mafiose nel 2017.
Un altro nome eccellente è quello del Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza Giuseppe Caruso, esponente di Fratelli d'Italia. Secondo le accuse, avrebbe favorito la cosca in una truffa ai danni dell'Unione Europea mentre era funzionario dell'Agenzia delle Dogane.
Sempre nell'ambito dell'Operazione Grimilde, è in corso di esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Dda di Bologna nei confronti dei principali esponenti del gruppo criminale tra società, beni mobili e immobili e conti correnti.
Soddisfatto il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:
"La giornata inizia bene! Maxi operazione contro la 'ndrangheta in Emilia: 300 agenti sul campo per un centinaio di perquisizioni in tutta Italia e arresti per associazione di stampo mafioso, estorsione, danneggiamento, truffa. Grazie alle Forze dell'Ordine e in particolare al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, alla Squadra Mobile di Bologna e agli inquirenti. Nessuna tregua e TOLLERANZA ZERO per boss e delinquenti della malavita. Avanti tutta.
#lamafiamifaschifo
I video dell'operazione
Operazione: https://youtu.be/R0LlUFhlSJE
Indagini: https://youtu.be/aHLiR99-zdY
Arresto Francesco Grandi Aracri https://youtu.be/cLEbiQP9yjg
appendice
"Attraverso incessanti, comunica la Polizia di Stato - numerose e continue attività tecniche durante circa tre anni gli investigatori sono riusciti ad avere la prova dell´esistenza di un gruppo criminale di stampo mafioso operante nella regione Emilia Romagna che utilizzando metodi tipicamente mafiosi effettuava una serie di investimenti, apriva e chiudeva società di comodo faceva affari anche con imprenditori di primissimo livello nazionale.
Tra i vari "affari" avviati dall´organizzazione due sicuramente dimostrano la capacità imprenditoriale e criminale dell´organizzazione.
Era il giugno del 2017 quando Salvatore GRANDE ARACRI ed il padre Francesco, tramite una società edile a loro riferibile, avviano un progetto di costruzione di 350 appartamenti a Bruxelles; i due si sono occupati di individuare gli operai che avrebbero provveduto ad eseguire i lavori facendoli, pero´, lavorare in condizioni di assoluto sfruttamento imponendo loro una paga di 8 .00-9.00 euro l´ora, turni di lavoro anche di 15 ore giornaliere, talvolta senza concedere loro neanche il riposo settimanale.
Contemporaneamente, il gruppo criminale inganna i referenti della società Riso Roncaia, che a sua volta aveva vinto un bando europeo per la fornitura di riso, facendo loro credere di poter far loro ottenere una linea di credito di 5 milioni di euro e l´apertura di conti correnti bancari presso banche compiacenti.
L´operazione, ancora in corso, fatta scattare questa mattina dalla Squadra Mobile di Bologna ha permesso anche di verificare che i sodali dell´organizzazione non sempre si limitavano ad usare metodi ortodossi nella conduzione dei loro affari ma quando incappavano in qualcuno che poteva essere loro di ostacolo oppure vi era qualcuno che metteva il naso nei loro affari ricorrevano tranquillamente alla violenza ed alla forza di intimidazione.
Tipico il caso di una distributore di pizza che ha avuto soltanto l´ardire di "invadere" la zona controllata dall´organizzazione ricevendo subito un esplicito avvertimento se non avesse obbedito "qua non hai capito... che ti spariamo"
Oppure quando una troupe del Tg 2 della RAI stava effettuando un servizio nei pressi dell´abitazione dei GRANDE ARACRI a Brescello ed il giornalista subisce il lancio di una pietra da parte di Francesco Grande Aracri che va colpire il vetro dell´autovettura utilizzata dal giornalista."
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Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Polizia di Stato contro la mafia calabrese figurano elementi di primo piano del sodalizio 'ndranghetistico emiliano, tra i quali Salvatore GRANDE ARACRI, Francesco GRANDE ARACRI e Paolo GRANDE ARACRI ritenuti ai vertici del clan operante nelle Province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Tra i destinatari del provvedimento restrittivo figura Giuseppe CARUSO attuale Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, ritenuto appartenente al gruppo mafioso capeggiato dagli altri.
Nell'ambito della stessa operazione è in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Dda di Bologna nei confronti dei principali appartenenti al gruppo criminale riguardante società, beni mobili ed immobili, conti correnti.
La Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sta eseguendo una vasta operazione nei confronti del sodalizio 'ndranghetistico operante in Emilia, storicamente legato alla nota famiglia mafiosa dei GRANDE ARACRI di Cutro.
I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Bologna su richiesta della Dda sono eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza in varie province dell'Emilia Romagna
Nell'ambito dell'operazione, denominata Grimilde, sono impegnati circa 300 tra donne e uomini della Polizia di Stato appartenenti a tutti gli Uffici investigativi dell'Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, alle Unità Cinofile della Polizia di Stato.
Sono in corso di esecuzione, in varie città d'Italia, anche 100 perquisizioni nei confronti di coloro che pur non essendo direttamente destinatari del provvedimento restrittivo emesso dall'Autorità Giudiziaria di Bologna sono risultati, nel corso dell'indagine, collegati al gruppo 'ndranghetistico operante in Emilia Romagna.
I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalita' mafiose.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 10.30 presso la Questura di Bologna alla quale parteciperanno il Procuratore di Bologna Giuseppe Amato, il Direttore della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia Francesco Messina il Direttore dello Sco Fausto Lamparelli.
Sequestrate: Una pistola semiautomatica priva di matricola, di marca Walther PPQ, di fabbricazione tedesca, calibro 9x19, Parabellum, dotata di caricatore bifilare contenente 15 cartucce calibro 9x19 ( arma clandestina con munizionamento da guerra); una pistola semiautomatica con matricola abrasa, di marca sconosciuta calibro 7,65 dotata di un caricatore monofilare , contenente 4 cartucce calibro 7,65 (arma clandestina); una scatola per cartucce di marca fiocchi contenente trenta cartucce calibro 357 Magnum.
Nell'ambito dell'attività investigativa gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Parma, venivano a conoscenza che il cittadino albanese KERCUKU Armand classe 1987, già conosciuto dagli investigatori, deteneva nella propria abitazione armi e munizioni.
Pertanto, in data 10 giugno veniva perquisita l'abitazione dell'albanese, in via Martinella. L'atto permetteva di rinvenire all'interno del'abitazione trenta proiettili di pistola calibro 357 magnum.
L'ttività investigativa, permetteva di accertare anche che il soggetto aveva in uso un capannone adibito a officina meccanica, ubicato in un quartiere artigianale nella zona di via Paradigna, pertanto la perquisizione effettuata anche con l'ausilio di due unità cinofile anti esplosivo, veniva estesa anche in quella direzione. L'atto permetteva di rinvenire, all'interno di un cassetto di una scrivania, le due pistole sopra descritte, nonché un rilevatore di frequenze spesso utilizzato da persone dedite a traffici illeciti, al fine di individuare la presenza di eventuali captatori ambientali.
Al termine delle operazioni, l'uomo veniva tratto in arresto per aver detenuto armi clandestine con relativo munizionamento da guerra, ed associato presso la locale Casa Circondariale così come disposto dalla Dott.ssa Emanuela PODDA Sost,. Proc.a disposizione della A.G.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, grazie anche alle competenze tecniche della Polizia Scientifica, per capire da dove provengano le armi poste sotto sequestro e se queste possano essere state usate in una qualche scena del crimine.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un ghanese incensurato e regolare sul territorio italiano ed un nigeriano pregiudicato, sedicente e senza fissa dimora, rispettivamente di anni 29 e 32, responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
In tarda serata, gli agenti durante un controllo d'iniziativa all'interno del parco Pertini hanno notato tre stranieri aggirarsi nell'area verde con atteggiamento sospetto; il nigeriano, in particolare, aveva nascosto sotto una panchina una busta di plastica verde, ove erano contenuti, come accertato successivamente, 14,5 grammi di infiorescenze e foglie di marijuana.
Alla vista della Polizia, uno dei tre è riuscito a scappare, mentre gli altri due sono stati fermati. Anche la perquisizione a carico del ghanese ha dato esito positivo, in quanto sono stati rinvenuti, occultati nella biancheria intima, 3 involucri in cellophane bianco termosaldati contenenti marijuana e un parallelepipedo di hashish, oltre alla somma di 145 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio.
Dopo gli accertamenti di rito, i due sono stati trattenuti presso le celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
Due marocchini, ubriachi e molesti, denunciati e espulsi. Uno espulso con allontanamento fisico dallo Stato, uno allontanato da Parma con foglio di via.
Nella mattinata di ieri 3 volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Parma, sono state inviate presso un Bar di Parma per la segnalazione di due soggetti molesti ed ubriachi.
Giunti sul posto, uno dei due era molto agitato e palesemente ubriaco, intento nel disturbare tutti gli avventori.
Al controllo di Polizia hanno risposto proferendo testualmente "MAIALI MALEDETTI, IO NON HO PAURA DI VOI, SE NON MI LASCIATE STARE IO VI UCCIDO TUTTI", esprimendosi anche con disprezzo nei confronti del Ministro dell'Interno.
Il soggetto privo di documenti è stato accompagnato in Questura, è risultato essere un Marocchino del 1989, residente a Reggio Emilia sprovvisto di documenti gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona.
Il soggetto è stato denunciato in stato di libertà per i reati di resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, vilipendio della repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate e sanzionato per ubriachezza ai sensi dell'art.688 C.P.
Infine, è stato altresì allontanato da Parma con un foglio di via obbligatorio dal Comune di Parma.
Il soggetto in sua compagnia, dai controlli è risultato essere un marocchino classe 88, irregolare sul Territorio nazionale., gravato già da precedenti espulsioni, nonché precedenti di polizia per furti aggravati, danneggiamenti e minacce. Per tutti questi motivi, quest'ultimo è stato espulso dal territorio nazionale, verrà accompagnato in frontiera e fisicamente allontanato dal suolo italiano ponendolo su un volo di sola andata per il Marocco.
Anche questa volta lo scambio informativo e la tempestività d'intervento ha dato i suoi frutti, permettendo, appunto, un allontanamento coatto dal territorio nazionale.
Legalità, Bullismo, Cyberbullismo e informazioni per il contrasto all'uso di sostanze stupefacenti: La Polizia di Stato incontra i giovani alunni dell' I.C. Fontanellato
Dopo Fidenza e Borgotaro, proseguono gli incontri in Provincia, questa volta a Fontanellato, nell'ambito degli incontri in materia di educazione alla legalità promossi dalla Polizia di Stato. Il Commissario Capo Federico Mastorci, e il Medico Principale della Polizia di Stato Valerio Bruti, hanno incontrato circa 150 giovani studenti delle quinte elementari e delle medie dell' I.C. Fontanellato.
Durante l'incontro sono stati affrontati diversi argomenti su fenomeni criminali gravi, che avvengono anche mediante l'uso della rete.
Tra gli argomenti trattati vi sono il bullismo, il cyberbullismo, l'adescamento, ma non solo, si è parlato anche di come utilizzare in maniera corretta il web e gli strumenti tecnologici connessi alla rete, anche e soprattutto dal punto di vista della propria privacy.
I ragazzi, sono stati informati, anche attraverso esempi, sulla gravità delle conseguenze che possono subire le vittime e le ripercussioni nella sfera giuridica dell'autore di condotte criminose(il bullo) e dei suoi familiari.
Sono state illustrate delle semplici, ma efficaci, regole di comportamento sia per la convivenza nella vita reale sia per ridurre i rischi collegati alla vita digitale.
L'incontro ha permesso di riflettere sul ruolo svolto dalle Istituzioni, dalla Scuola e da ogni persona nelle azioni di contrasto al bullo o al cyberbullo.
Riscontrando da parte dei ragazzi una grande partecipazione ed un notevole interesse sul tema, gli esperti della Polizia di Stato hanno messo in guardia i giovanissimi anche su un altro tema, anch'esso oggetto dell'incontro, che è il rischio proveniente dall'adescamento.
Grazie alla presenza del Medico Principale, il dott. Bruti, sono state date fornite diverse nozioni tecniche sulle conseguenze derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti. Invitando tutti i giovani presenti a non avvicinarsi nemmeno per scherzo alle predette sostanze. Sul tema gli studenti hanno fatto diverse domande e sono stati particolarmente interessati.
Il personale della Polizia di Stato proseguirà nell'iniziativa, che ha avuto molto successo, già nel mese di Aprile, presso altri istituti scolastici di Parma e soprattutto in Provincia ove insistono diversi istituti scolastici che hanno richiesto il nostro intervento.
Prosegue l'attività di controllo svolta dalle forze di Polizia, in collaborazione con altri Enti, finalizzata a verificare la correttezza nella conduzione di attività economiche ed altro.
In tale ottica, sempre su disposizione del Questore, nella notte tra il 12 ed il 13 APRILE 19 sono stati effettuati controlli ai quali hanno partecipato, oltre al personale della Questura, anche personale della Polizia Municipale e dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro.
I controlli hanno riguardato pubblici esercizi cittadini, uno ubicato in via M. D'Azeglio, oggetto di esposti da parte dei cittadini residenti a causa del disturbo provocato dagli avventori ed un circolo privato.
L'attività ha portato all'accertamento ed alla contestazione di violazioni amministrative da parte della P.M. (mancata esposizione delle tabelle che descrivono gli effetti dell'alcol, diffusione di musica senza autorizzazione o non in conformità alle prescrizioni, ampliamento abusivo dell'area di somministrazione).
Nel corso di detto servizio sono state identificate e controllate 32 persone, controllati 4 pubblici esercizi ed un circolo privato, accertate 13 violazioni con sanzioni per complessivi 4.000 €.
La Divisione di Polizia Amministrativa, inoltre, ha denunciato all'Autorità Giudiziaria la titolare di una sala VLT di Langhirano, per aver violato le prescrizioni imposte dal Questore per la conduzione dell'esercizio, con successiva sospensione dell'attività per 3 giorni.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile e della locale Polizia Municipale ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di anni 27, clandestino sul territorio nazionale.
Il 10 aprile scorso, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di viale Gramsci, via Canaletto e parco XXII aprile, gli agenti hanno assistito ad una cessione di droga tra il nigeriano e dei clienti che lo stavano aspettando in auto proprio in viale Gramsci. Non essendo stato possibile fermarlo nell'immediatezza, gli operatori lo hanno seguito fino a quando non è entrato in un palazzo in prossimità di viale Storchi, individuandone così la dimora.
L'indomani mattina, gli agenti hanno proceduto alla perquisizione del domicilio. Il nigeriano, che divide l'appartamento con altre persone, ha in uso esclusivo una stanza, dove sono stati rinvenuti all'interno delle tasche di un giaccone, risposto in un armadio, tre involucri di plastica trasparente termosaldata contenenti 16 dosi di sostanza stupefacente del tipo eroina per un peso complessivo di 5,1 grammi, nonché la somma in contanti pari a 2.175 euro, suddivisa in vari tagli.
Il malvivente è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti ed ivi trattenuto in attesa del processo con rito direttissimo.
Nella serata di giovedi, le volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e le pattuglie del Reparto Prevenzione Criminale di Reggio Emilia, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, un uomo di 28 anni originario del reggiano per il reato di tentata rapina e di rapina aggravata in danno di anziane donne cui tentava di strappare – per la prima - e strappava – per la seconda - con violenza, trascinandole a terra, le proprie borse personali.
Verso le ore 16.45, gli agenti venivano inviati in Via Trento angolo Via Monte Altissimo per una tentata rapina in danno di una donna. Nello specifico si accertava che poco prima, un individuo di circa 30 anni, cui venivano fornite dettagliate descrizioni sull'aspetto fisico e sull'abbigliamento, aveva tentato di strappare la borsetta ad una passante facendola rovinare a terra ma senza riuscire nel proprio intento.
Le pattuglie impegnate in zona nella ricerca del malvivente ricevevano, alle ore 17.00 circa, altra segnalazione di donna rapinata e caduta a terra nella vicina Via Venezia angolo Via Valenti. L'autore della rapina veniva descritto esattamente come quello che poco prima aveva tentato analogo reato in Via Trento.
I controlli a tappeto effettuati nella zona interessata, permettevano dopo pochi minuti il rintraccio dell'autore dei gravi fatti delittuosi sopra descritti, perfettamente corrispondente per aspetto fisico e per abbigliamento all'autore della tentata rapina e della rapina, nonché trovato in possesso dell'intera refurtiva sottratta alla seconda vittima.
Alla luce di quanto sopra si provvedeva a trarre in arresto l'uomo per i reati sopra indicati e ad associarlo presso la locale Casa Circondariale a disposizione della competente A.G..
I beni sottratti alla vittima della rapina consumata, sono stati tutti restituiti alla legittima proprietaria.
Controlli Straordinari del territorio da parte della Polizia di Stato nelle zone calde di Parma.
Nel corso della settimana sono state condotte diverse attività di controllo straordinario del territorio volte alla prevenzione dei reati predatori, tra cui i furti in abitazione, e dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono state messe in campo diverse pattuglie in più sul territorio rispetto all'ordinario, 3 della Squadra volante della Questura, 10 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia, e 3 della Polizia Municipale.
Con un impiego importante di uomini, 36 della Polizia di Stato e 9 della Polizia Municipale.
I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un'attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.
I controlli si sono concentrati nel quartiere Oltretorrente, dove grazie ad una segnalazione sono stati sequestrai 37 grammi di Marijuana pronta e suddivisa per lo smercio.
Gli altri quartieri interessati sono stati quelli dell'Oltretorrente, del quartiere Pablo, di S.leonardo ma anche Cittadella e S. Martino, e più in generale nella zona sud della città, con particolare attenzione alle vie di ingresso e di uscita delle città, ove sono stati adibiti diversi posti di controllo.
Ecco i risultati delle attività:
• 109 persone controllate
• 112 veicoli controllati
• 2 contravvenzioni al cds
• 37 grammi di Marijuana
Le evidenze ci dicono che l'attività di prevenzione svolte dagli Agenti della Polizia di Stato sul territorio sta dando ottimi risultati, infatti, Xlaw, ci dice che il PCrime si è attestato ad un valore di 3, rispetto al dato iniziale su cui si attestava all'inizio del suo utilizzo, che era 7.
Ricordo che il PCrime è l'indice di pressione criminale che insiste sul territorio di Parma. I servizi proseguiranno nel corso dei prossimi giorni.