Lunedì, 13 Marzo 2023 06:33

Gli elettrodomestici diventano spioni In evidenza

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La cultura della tecnologia e dello sviluppo ci inebriano al punto tale che non siamo più in grado di separare l’essere con l’apparire.

Di Andrea Caldart Cagliari, 12 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Dovremmo un pochino guardarci dentro e non solo, ma anche oltre il nostro corpo, perché è in atto una disgregazione valoriale a favore di una repricabilità tecnologica.

Le nostre case si stanno riempiendo di elettrodomestici che si sostituiscono nelle nostre decisioni di come condurre la casa, spiando e osservando le nostre abitudini.

Il pericolo a cui potremmo andare incontro è quello che gli elettrodomestici ci spodesteranno di ciò che siamo, in nome e per conto di una legge “commerciale” in favore di una vita, dicono loro, “più dignitosa”.

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Ma questa è evoluzione o controllo?

Non ce ne vogliano quelli della generazione Y, i millennials, ma ascoltandoli e osservandoli scopri che, la loro dipendenza dalle App in tutto, li porta ad essere persone senza nessuna abilità, spirito critico e capacità di sopravvivenza.

Senza la dipendenza dalla tecnologia questi giovani padri e madri non sono capaci di costruirsi un futuro e nemmeno una giornata da passare in famiglia.

Però sono anche quelli che, mettendo a frutto queste conoscenze tecnologiche, stanno progettando gli elettrodomestici spioni del futuro.

Una casa iperconnessa dove l’intelligenza artificiale, ti scavalca nel pensare, nell’agire, nel prendere decisioni.

Sia chiaro, non temiamo l’estensione naturale della tecnologia come evoluzione per l’uomo, ma ci sembra che queste macchine, progettate da chi nutre le proprie conoscenze attraverso una App, abusino nell’intromissione familiare.

Se pensiamo ad “Alexa”, un potente dispositivo di ascolto, a cui molti hanno aperto la loro casa a dei veri e propri “guardoni”.

Una video sorveglianza di ascolto, una potente geolocalizzazione dei nostri comportamenti, che possono essere sfruttati in qualsiasi momento, perché, pagandola, l’abbiamo portata in casa e dato l’accesso ad Amazon.

E infatti la stessa Amazon è stata scoperta più volte a “nutrirsi” di questi dati, immagazzinando enormi quantità di “sapere altrui” ai quali avevano accesso i propri dipendenti.

Pensiamo a cosa può fare un contatore elettrico digitale che oggi è già installato in molte delle nostre case, potrebbe dare accesso ad una vera e propria “sorveglianza governativa elettrica”.

Basterà una nuova sacerdotessa alla Greta Thumberg che si inventerà un’altra profezia climatistica che a distanza, potrebbero intervenire con la scusa di ridurre l’inquinamento di CO2 e tu non hai armi per difenderti e rimarrai al buio.

Il disinteresse per il dubbio è la ghigliottina che ci sta portando a non definire più a che punto è arrivata la dimensione dell’idolatria tecnologica che chiamiamo, cultura del progresso.

Dobbiamo chiederci il perché di molte di queste innovazioni vengano progettate da agenzie governative come la NSA e finanziate da banche come la JP Morgan e la Glodman Sachs.

Se non ci scolleghiamo dal virus della dipendenza, quello che rischiamo è di non poter più sapere cosa produrre realmente per la nostra sopravvivenza.

E qui nessuna App può deinfantilizzare la zona confort della schiavitù tecnologica.

 

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