Provincia di Reggio Emilia

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La Protezione civile ha confermato l'imminente stanziamento della terza tranche, primi lavori a Fratta di San Polo e tra Minozzo e Sologno. Dall'Stb ulteriori interventi per 1,4 mln a Baiso, Ligonchio e Ramiseto. Il presidente Manghi e i sindaci: investire sulla prevenzione. -

Reggio Emilia, 13 ottobre 2015 -

Gli 11 milioni assegnati all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia sono già in Banca d'Italia. Nei prossimi giorni verranno girati nelle casse della Regione che ne destinerà 2 alla Provincia di Reggio Emilia, che con queste risorse conta di realizzare ben 11 interventi.

E' una delle buone notizie emerse dal summit istituzionale sulla messa in sicurezza del nostro territorio che si è tenuto ieri mattina nella Sala del Consiglio comunale di San Polo d'Enza alla presenza del presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, del consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini con il dirigente Valerio Bussei, dei responsabili regionale e provinciale della Protezione civile, Maurizio Mainetti e Federica Manenti, e del direttore del Servizio tecnico di bacino. Proprio da Francesco Capuano – con la conferma di ulteriori 1,4 milioni destinati dal Servizio tecnico di bacino a Baiso, Montecagno di Ligonchio e Taviano di Ramiseto – è arrivata un'altra buona notizia "che si unisce a quella relativa all'ottimo lavoro di squadra che Provincia di Reggio Emilia e Comuni hanno saputo realizzare e che ci ha permesso di affrontare al meglio le tante emergenze che dal 2013 hanno colpito il nostro territorio, come ci è stato riconosciuto dallo stesso direttore della Protezione civile regionale", sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. "Devo farvi i complimenti per il metodo che in questi tre anni avete adottato, che è il migliore anche in questa prospettiva di riordino che sta coinvolgendo la Provincia, i Comuni con unioni e fusioni, ma anche la stessa Protezione civile regionale – ha detto il direttore dell'Agenzia regionale Maurizio Mainetti - L'obiettivo è quello di dare il miglior servizio possibile ai cittadini e lo si raggiunge solo con strutture tecniche efficienti e amministratori che, come nel vostro caso, fanno il loro lavoro".

"Altri aiuti importanti potrebbero arrivare dal Piano nazionale gestito dall'apposita Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico varata dal Governo, che prevede in tre anni 56 milioni di contributi e che, proprio nei prossimi giorni, dovrà essere aggiornato – aggiunge il presidente Manghi – Perché, come anche tanti sindaci hanno evidenziato, vogliamo dimostrare di essere capaci non solo di gestire le emergenze, ma anche di provvedere alla prevenzione e alla manutenzione di un territorio così fragile e purtroppo sempre più esposto a eventi meteo estremi come il nostro Appennino".

Gli 11 nuovi interventi finanziati

Intanto, il nostro territorio potrà contrare su questi ulteriori 2 milioni di fondi europei che la Regione trasferirà nei prossimi giorni per opere che dovranno essere realizzate (e pagate) entro 18 mesi. A gestirli sarà la Provincia di Reggio Emilia, che conta di avviare 11 cantieri. "Grazie alla disponibilità confermataci oggi dal direttore Mainetti di anticipo immediato delle risorse - spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – partiremo subito con gli interventi previsti sulla Sp 73 a La Fratta di San Polo, almeno con il primo di due stralci che prevedono la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e ripristino della sede stradale, e con interventi analoghi sulla Sp 5 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno".

Questi gli altri nove interventi che la Provincia realizzerà grazie ai fondi europei: sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (565.000 euro in tre lotti); sulla Sp 103 a Taviano di Ramiseto per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (200.000); sulla Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (70.000); sulla Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano a Ramiseto per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (230.000); sulla Sp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (75.000); sulla Sp 7 a Montefaraone di Carpineti per il ripristino della scarpata di monte con pulizia del materiale instabile, la posa di geostuoia e la realizzazione di opera di contenimento alla base (50.000); sulla Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (95.000); sulla Sp 76 a Carpineti nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (75.000); sulla Sp 61 a Gazzano di Villa Minozzo per la realizzazione di opere di sostegno della scarpata di valle e sistemazione del piano viabile (90.000).

Questi interventi si aggiungono ai 103 già in corso nella nostra provincia grazie alle prime due tranche di finanziamenti nazionali e regionali per poco più di 3 milioni di euro, come hanno illustrato in avvio di lavori la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti e, per i cantieri gestiti direttamente dalla Provincia, il dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei.
Al summit di ieri mattina sono intervenuti – esponendo le principali criticità dei rispettivi territori - i sindaci di San Polo, Carpineti, Vetto, Baiso, Toano, Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Ramiseto, Viano, Canossa, Vezzano, Casina, Ligonchio, Albinea, Bibbiano e Ramiseto.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

San Polo, oggi Provincia e Comuni incontrano la Protezione civile in vista della terza tranche di finanziamenti regionali. Manghi: "La messa in sicurezza del nostro territorio è una priorità". L' elenco delle opere già finanziate e il dettaglio dei lavori gestiti dalla Provincia. -

Reggio Emilia, 12 ottobre 2015 -

La messa in sicurezza del nostro territorio, nell'approssimarsi di una stagione solitamente problematica, sarà al centro del confronto tra i Provincia, sindaci e Protezione civile regionale di oggi, lunedì 12 ottobre, nella Sala del Consiglio comunale di San Polo d'Enza. Vi partecipano, oltre ai primi cittadini dei numerosi comuni interessati da dissesti, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, con il consigliere delegato Andrea Tagliavini e il dirigente alle Infrastrutture Valerio Bussei, i responsabili regionale e provinciale della Protezione civile, Maurizio Mainetti e Federica Manenti, e il direttore del Servizio tecnico di bacino Francesco Capuano.

"Un'occasione importante per fare il punto, insieme ai sindaci, sullo stato di attuazione degli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio finanziati dalla Regione, in vista dell'imminente assegnazione della terza tranche di contributi", spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi.

A metà giugno, infatti, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato per il territorio reggiano oltre 3 milioni di euro, con due distinti provvedimenti: 1,8 milioni sono arrivati dalla Protezione civile grazie ai 13,8 milioni assegnati dal Governo per lo stato di emergenza nazionale dichiarato in seguito alla nevicata e al black-out di febbraio, mentre altri 1.243.200 euro sono stati stanziati direttamente dalla Giunta attraverso l'articolo 10 (interventi indifferibili ed urgenti) della Legge regionale 1/2005. "Somme importanti, che confermano l'ottimo lavoro di concertazione tra le istituzioni che, grazie in particolare all'attenzione e alla sensibilità della Regione Emilia-Romagna, ha assicurato in tempi solitamente impensati per la politica un impegno economico di grande rilevanza a difesa di un territorio come quello reggiano, per sua natura estremamente fragile e bisognoso di una serie di interventi strutturali di messa in sicurezza", commenta il presidente Manghi.

Ora resta l'ultima delle tre tranche di finanziamenti annunciati dallo stesso governatore Stefano Bonaccini lo scorso 23 aprile proprio nella sede della Provincia di Reggio, quella relativa agli 11 milioni di euro assegnati all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione, insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia. "Alla nostra provincia dovrebbero arrivare altri 2 milioni di euro e l'incontro di lunedì servirà proprio a valutare insieme ai sindaci le priorità di intervento", spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini. Tra queste – come anticipato nei giorni scorsi dallo stesso Tagliavini e come lascia presagire la scelta di ospitare il vertice proprio a San Polo - la frana di Fratta, oltre a quelle che interessano i comuni di Baiso, Carpineti, Viano e Villa Minozzo.

Gli oltre 100 interventi già avviati

Sono oltre cento, esattamente 103, gli interventi già finanziati nella nostra provincia grazie agli oltre 3 milioni stanziati dalla Regione direttamente o attraverso le risorse stanziate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile.
"Grazie ai fondi nazionali per l'emergenza neve e black-out, sono stati finanziati ben 85 interventi finalizzati al ripristino della viabilità e dei servizi pubblici, come municipi e scuole, interrotti; alla difesa degli abitati al fine di far rientrare il prima possibile gli sfollati, nonché alla sistemazione di impianti e infrastrutture danneggiati e al rimborso delle spese sostenute nell'assistenza alla popolazione – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti – mentre i finanziamenti regionali sono stati destinati a ulteriori 18 interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici e di ripristino della viabilità provinciale e comunale interrotta da frane".
Nel dettaglio, gli 85 interventi finanziati dalla Protezione civile sono gestiti in massima parte direttamente dai Comuni, alcuni dalla Provincia ed altri ancora dal Servizio tecnico di bacino e dal Consorzio di bonifica Emilia centrale: "Come Provincia stiamo seguendo direttamente i lavori sulla Sp8 a Toano, sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso e sulla Sp 54 a Canossa, per un importo complessivo di 250.000 euro, mentre altri 200.00 euro sono stati destinati al Comune di Castelnovo Monti per il consolidamento della Pietra di Bismantova", dice il consigliere delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini. Tra gli interventi principali, quelli gestiti dal Servizio tecnico di bacino a Mazzalino di Scandiano (80.000 euro) e dal Consorzio di bonifica a Vronco di Viano (50.000) e dai Comuni a La Vecchia e in via Roma Sud a Vezzano (100.000), a Serra di Sotto di Baiso (80.000), in via Monte Gesso a Scandiano (55.000), ad Amattone-Panigale di Viano (37.000 ), Rontano di Castellarano (30.000) e Semiago di Casina (30.000).
I 18 interventi coperti dalla Legge regionale, e pure gestiti da Comuni e Provincia, riguardano invece la messa in sicurezza di edifici pubblici come il Centro Servizi comunali di Busana ed il Palaghiaccio di Collagna, nonché interventi urgenti di ripristino della viabilità comunale interrotta da frane a Albinea, Baiso, Canossa, Carpineti, Casina, Quattro Castella, Ramiseto, San Polo d'Enza e Toano. "Per quanto riguarda la viabilità provinciale sono stati invece finanziati interventi sulla Sp 9 a Castelnovo Monti, sulla Sp 63 ad Albinea, sulla Sp 72 a Bibbiano, sulla Sp 74 a Vezzano sul Crostolo, sulla Sp 107 a Baiso e sulla S 513R a San Polo", conclude Tagliavini.

80 i dissesti che coinvolgono strade provinciali

Sono circa 80 i dissesti che coinvolgono la viabilità provinciale, "19 dei quali - spiega il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia Valerio Bussei - ritenuti prioritari e riconducibili principalmente all'ondata di maltempo dell'ottobre e novembre scorsi e aggravatisi a seguito della nevicata di febbraio. Con i fondi già anticipati dalla Regione Emilia-Romagna la Provincia sta effettuando 8 di questi interventi prioritari di messa in sicurezza di tratti stradali, interessati in vario modo da movimenti franosi di monte o di valle rispetto, per un ammontare complessivo di 905.000 euro".
Per la maggior parte dei casi i lavori risultano già appaltati od avviati e riguardano le strutture di fondazione del ponte della Sp 513R tra San Polo e Traversetolo (265.000 euro), la Sp 27 a Fontanelle di Baiso (90.000 euro), la Sp 9 in prossimità dell'incrocio con la Statale 63 a Castelnovo Monti (25.000 euro), la Sp 63 al Cavazzone di Albinea (90.000 euro), la Sp 74 a Vronco di Vezzano (90.000 euro), la Sp 72 a Ghiardo di Bibbiano (50.000 euro), la Sp 107 a Baiso (170.000 euro) e la Sp 7 tra Carpineti e Felina (125.000 euro).

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Cavallaro invitato dalla Provincia a illustrare all'Assemblea il Ciar: "Oggi è possibile utilizzare anche i droni nel monitoraggio". Manghi: "Strumento importante, mi auguro venga adottato da altri Comuni". -

Reggio Emilia, 30 settembre 2015 -

Il progetto-pilota del Comune di Rubiera - che dal 2009 ha avviato un programma di "verifica a tappeto" delle coperture degli immobili per far rimuovere o mettere in sicurezza quelli contenenti amianto - potrebbe diventare buona prassi per tutte le amministrazioni reggiane. Con questo obiettivo il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha invitato nei giorni scorsi il sindaco Emanuele Cavallaro a illustrare all'Assemblea dei sindaci il Catasto Immobili Amianto Rubiera (Ciar). Nato sulla base della drammatica esperienza maturata con la vicenda Eternit, il Ciar ha permesso di censire ben 227.175 metri quadri di coperture contenenti amianto in edifici privati (quelli pubblici, a Rubiera, sono tutti da tempo a norma), 108.825 dei quali già bonificati, 43.000 messi in sicurezza ed altri 75.350 attualmente oggetto di procedure aperte.

Confermando l'impegno preso lo scorso aprile proprio a Rubiera al convegno promosso da Comune, Cgil e Associazione dei familiari in occasione della Giornata mondiale delle vittime del lavoro e dell'amianto, il presidente Giammaria Manghi ha quindi invitato il sindaco Cavallaro a illustrare agli altri primi cittadini il funzionamento, e gli importanti risultati ottenuti, del Ciar, perché possa essere adottato anche dagli altri Comuni: "Uno dei "nuovi" ruoli della Provincia è proprio quello di coordinare e supportare amministrativamente i Comuni, valorizzando e cercando di condividere le tante buone pratiche che le pubbliche amministrazioni reggiane hanno messo in campo nel tempo – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia – Il Catasto Immobili Amianto Rubiera è certamente uno strumento importante per superare gli attuali limiti gestionali nella eliminazione dell'amianto dal nostro territorio, ha prodotto risultati preziosi e mi auguro possa essere esteso anche ad altre realtà".

Il sindaco Emanuele Cavallaro ha illustrato agli altri primi cittadini il funzionamento del Ciar, mettendo a loro disposizione un vero e proprio kit, completo di allegati con le "lettere-tipo" da inviare ai proprietari per avviare il procedimento amministrativo finalizzato alla bonifica. "La sensibilità della comunità su questi temi è comunque fondamentale e a Rubiera la collaborazione dei cittadini è stata preziosa, basti dire che su 258 procedimenti avviati, non abbiamo riportato nessun ricorso ed abbiamo dovuto procedere a solo 5 segnalazioni alla Procura per inadempienza", ha sottolineato Cavallaro. Realizzato "senza incaricare tecnici o consulenti esterni, grazie ad uno straordinario lavoro anche dei nostri funzionari e del nostro dirigente, e senza attendere nuove leggi o finanziamenti", il Catasto ha comportato nella prima fase una attenta ricognizione del territorio per individuare le coperture realizzate in cemento amianto: "Abbiamo utilizzato le foto satellitari o l'aerofotogrammetria – ha spiegato il sindaco di Rubiera – ma oggi la tecnologia consente di ridurre sensibilmente i tempi del monitoraggio attraverso i droni ed in particolare grazie a un progetto che si basa sull'applicazione di un algoritmo sull'analisi di immagini multi spettrali, originalmente sviluppato dall'Università di Chieti e perfezionato da AeroDron".

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(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)