Primi in regione per crescita nei servizi a +5,7%. Rallentano industria e costruzioni. Cautela per il 2023 con stime a +0,1%
La Camera di commercio di Parma informa che, a partire dalla seduta straordinaria di mercoledì 11 gennaio, la Borsa Merci avrà la sua nuova sede in via dei Mercati 9/d.
Congiuntura del settore costruzioni: continua il recupero del settore e Parma registra il secondo miglior volume d’affari provinciale in regione, con variazione a +13,7% rispetto allo stesso valore del secondo trimestre 2020. Il dato medio regionale a +11,9%
Contributi a fondo perduto e percorsi di empowerment per l’imprenditoria femminile: a Parma un incontro di presentazione
La Camera di commercio di Parma, insieme al Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile di Parma, Officine On/Off e SheTech, organizza un incontro di presentazione di due interessanti opportunità di finanziamento ed empowerment rivolte a imprenditrici emergenti e consolidate della Regione Emilia Romagna.
Torna la fiducia e la voglia di intraprendere. Le imprese attive a Parma crescono nel secondo trimestre dello 0,54%, rispetto al medesimo periodo del 2020
Scenari di previsione 2021 sull'economia locale. Parma si conferma terza provincia a trainare l’economia regionale con valore aggiunto a +6,4%
Calano le assunzioni nell'industria e crescono nei servizi. Aumenta il ricorso al contratto a tempo indeterminato e cresce la domanda di diplomati e di personale con qualifica di formazione professionale o diploma professionale. Ancora debole la domanda di giovani. -
Parma, 13 novembre 2015 -
Il mercato del lavoro in provincia di Parma si contrae ancora: il saldo occupazionale risulta infatti negativo per 780 unità. Il dato è però meno pesante di quello del 2014.
Le assunzioni programmate sono 6.150, lo stesso numero previsto lo scorso anno. Complessivamente verranno assunte 89 persone ogni 100 in uscita. Solo il 18,8% delle imprese prevede di assumere personale e la riduzione della base occupazionale sarà maggiore nelle micro imprese. In aumento il ricorso al contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato non stagionale; le forme contrattuali flessibili (contratto a tempo determinato non stagionale e a carattere stagionale) vengono utilizzate in quasi 6 casi su 10. Cresce la domanda di diplomati mentre è in lieve flessione quella di laureati. Sempre in calo la domanda di professioni tecniche e di impiegati mentre cresce quella di professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dal Rapporto Excelsior 2015, elaborato dall'Ufficio studi della Camera di Commercio, presentato oggi dal presidente Andrea Zanlari da Giordana Olivieri, con un intervento conclusivo di Guido Caselli, responsabile del Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna. Il Rapporto è basato sui dati forniti dall'indagine Excelsior, giunta quest'anno alla sua 18esima edizione e realizzata da Unioncamere e da tutte le Camere di commercio ital in accordo con il Ministero del Lavoro. Circa 100.000 le imprese dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente intervistate in tutta Italia.
PARMA: I DATI
I movimenti nel mercato del lavoro (entrate, uscite e saldi)
In provincia di Parma, a fronte di 6.510 assunzioni (di cui 5.120 non stagionali), sono previste 7.290 uscite con un saldo negativo di 780 unità, pari ad una flessione dello 0,7%, uguale al calo medio regionale e nazionale (-0,7%). Va meglio rispetto al 2014 (quando si era registrato una contrazione dello 0,8% su Parma, pari a 920 posti di lavoro persi) e al 2013 (quando la contrazione era stata del 2%, con 2.260 posti di lavoro persi).
A livello nazionale lo scenario occupazionale si presenta con saldi negativi per 99 province e Parma figura al ventiduesimo posto. In regione si colloca al quarto posto insieme a Reggio Emilia, preceduta da Piacenza (-0,2%), Bologna (-0,5%) e Modena (-0,6%). Rimini ultima con -1,5%. A livello nazionale si menzionano in crescita Milano (+0,2%) e Catania (+0,5%). Fanalino di coda, Crotone con –2,5%.
Sul versante delle entrate crescono quelle di carattere non stagionale (+17,7%) mentre le assunzioni stagionali calano del 35,3%. Il 78,6% delle 6.510 assunzioni previste nel 2015 sarà rappresentato da lavoratori non stagionali. Le assunzioni crescono dell'8,6% nei servizi mentre calano del 13,9% nell'industria.
Le dimensioni d'impresa
La diminuzione di posti di lavoro si concentra nelle piccolissime imprese, quelle cioè con meno di 10 dipendenti (-440 unità, quindi -1,7%) che rappresenta quindi il 56% del saldo occupazionale negativo della provincia di Parma. Nelle imprese di maggiori dimensioni il saldo risulta negativo di 190 unità (rispetto a +30 dell'anno scorso, quindi -0,3%), mentre le aziende da 10 a 49 dipendenti passano da -270 dell'anno scorso a -140 (-0,5%).
I settori economici
Sul versante delle entrate il 32,3% delle nuove assunzioni è riconducibile alla domanda proveniente dal manifatturiero e dall'edilizia, mentre per il 67,9% dal terziario.
Il comparto dell'industria evidenzia una flessione del tasso di crescita occupazionale pari allo 0,5%, meno pesante del dato medio provinciale. Rimane particolarmente critico l'andamento del settore delle costruzioni (-250 unità) che continua a registrare cali occupazionali dal 2009. All'interno del comparto manifatturiero spicca il saldo occupazionale ampiamente positivo di +110 unità delle industrie meccaniche.
Complessivamente i servizi segnano una flessione occupazionale dello 0,8%, leggermente superiore al dato provinciale. Il calo è determinato dai settori del commercio, trasporti e logistica, tempo libero/servizi alle persone. Una conferma di come la crisi riducendo i consumi, abbia pesantemente inciso sul versante occupazionale. All'interno dei servizi, solo il settore della sanità e assistenza sociale esprime un saldo positivo (+10), mentre il quadro occupazionale nei servizi operativi appare stabile: entrate ed uscite si eguagliano.
Le imprese che assumono
Le imprese che prevedono assunzioni nel corso dell'anno sono il 18,8%, dato di poco superiore al 2014 ma comunque superiore a quello regionale e nazionale. Le assunzioni si concentrano tra le aziende con oltre 50 dipendenti. La motivazione principale per la ricerca di lavoratori è la sostituzione di lavoratori temporaneamente non disponibili, ma si assume anche per prepararsi a una crescita della domanda del mercato.
L'altra faccia della medaglia è un 81,2% di imprese che esclude qualsiasi assunzione. Si tratta di imprese molto piccole (fino a 9 dipendenti) che ritengono di possedere un organico già adeguato (7 risposte su 10).
Le forme contrattuali
Crescono soprattutto i contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato non stagionale, netta contrazione invece dello stagionale. Indeterminato al 36,3% (+6,1%), soprattutto nel settore dell'industria (41%). Il determinato stagionale è in netto calo del 35,3% (da 2.150 previsioni di assunzione nel 2014 a 1.390 nel 2015). Il determinato non stagionale invece rappresenta la seconda modalità di assunzione, con quote che vanno dal 35,5% per Parma (rispetto al 30,5% del 2014), al 32,2% per l'Emilia-Romagna e al 28,4% per l'Italia.
Il contratto a tempo determinato, nel complesso, aggregando quelli a carattere stagionale con quelli legati ad altre esigenze, rappresenta quasi 6 casi su 10, sia a livello provinciale che regionale e nazionale.
I titoli di studio
Si registra una lieve flessione di personale laureato al 16,1% (contro il 19,2% del 2014) e una crescita di diplomati (37% contro il 34,6% del 2014). Anche quest'anno però a Parma la percentuale di assunzioni con laurea supera la media regionale (14,0%) e nazionale (15,4%) e nel confronto con le altre province italiane si piazza al sedicesimo posto con il 16,1%. In regione è al secondo posto dopo Bologna (18,2%).
Cresce di quasi 5 punti percentuali la quota di lavoratori con qualifica professionale (16,9% rispetto al 12% del 2014), mentre si riduce la quota di personale con nessuna formazione specifica (30% rispetto al 34,2% del 2014).
La richiesta si orienta verso laureati in ingegneria (240 unità) per il 29,3% (contro il 28,6% del 2014); in particolare sono ricercati laureati a indirizzo ingegneria elettronica e dell'informazione (110), ingegneria industriale (100), altri indirizzi d'ingegneria (30). Decisamente in aumento i laureati a indirizzo economico (250 unità, pari al 30,5% del totale) contro le 100 unità del 2014 (pari all'11,9%). Seguono in misura minore gli altri indirizzi, tra cui chimico-farmaceutico (40), sanitario-paramedico e insegnamento-formazione (30 ciascuno).
Le professioni
L'intensificazione della domanda di lavoro che le imprese prevedono nel corso del 2015 ha rafforzato la richiesta di "medium skills" (cioè professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi) e "low skills" (operai specializzati e conduttori di impianti).
Nella provincia di Parma si prevede che il 22,6% (contro il 27,2% del 2014) delle nuove assunzioni rientri nel gruppo con maggiore specializzazione, ovvero dirigenti (0,4%), professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (7,4%) e professioni tecniche (14,8%).
Complessivamente la quota di assunzioni di professionalità maggiormente qualificate "high skills" (tecnici, impiegati con alta specializzazione, dirigenti) si riduce di quasi 5 punti percentuali rispetto al 2014.
I giovani
In flessione la propensione delle imprese ad assumere personale "giovane" (fino a 29 anni). E' un dato inferiore sia al valore medio regionale (27,5%) sia a quello nazinale (29,2%).
I canali
Relativamente ai canali di ricerca del personale oltre il 50% delle imprese ha scelto il personale da assumere nel 2014 partendo da una conoscenza diretta del candidato. La modalità maggiormente utilizzata dalle imprese per individuare e selezionare il personale risulta essere la conoscenza diretta, da intendere come la possibilità di "testare" attraverso contratti a termine o di collaborazione, tirocini o stage il candidato prima di procedere all'assunzione. Il 54,3% delle aziende provinciali nel 2014 ha effettuato un'assunzione per conoscenza diretta del candidato, in aumento rispetto all'anno precedente.
La seconda modalità di selezione è quella legata alle banche dati aziendali, dove vengono conservati i curriculum dei candidati: ad esse fanno riferimento il 27,4% delle aziende. Questi due canali coprono la quota dell'81,7% nella nostra provincia, dell'82,7% in Emilia-Romagna e 85,1% in Italia.
Diminuisce la rilevanza della segnalazione da parte di conoscenti e fornitori che passa dal 7,4% di utilizzo da parte delle imprese nel 2013 al 5,1% nel 2014.
Risulta in lieve flessione il ricorso ad intermediari privati, come le società di lavoro interinale (vi si è rivolto il 3,7% delle imprese nel 2014).
Ricoprono un ruolo residuale le società di selezione e associazioni di categoria e internet (3,1%). Solo l'1,5% delle imprese si sono rivolte ai Centri per l'impiego.
(Fonte: ufficio stampa Camera di commercio)
L'Europa rimane il primo mercato di sbocco ma le esportazioni aumentano in tutti i continenti con la sola eccezione dell'Africa. Exploit in Oceania, ottimi risultati in America e soprattutto negli Stati Uniti. -
Parma, 15 ottobre 2015 -
Nei primi sei mesi del 2015 il valore delle esportazioni parmensi è aumentato del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2014 e ha superato del 28,5% il valore del 2008, il più alto prima della crisi internazionale.
Sono cresciute le esportazioni dei prodotti farmaceutici (+21,2 per cento), alimentari (+4,1 per cento), chimici (+13,3 per cento), della lavorazione di minerali non metalliferi (+9,3 per cento), gli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+86,1 per cento) e i prodotti in metallo (+10,9 per cento).
E' cresciuto meno il settore dei macchinari ed apparecchiature, poco più di un punto percentuale. Diminuzioni anche per gli articoli di abbigliamento (-6,3 per cento), gli articoli in pelle (-23,8 per cento) e per le apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-9,5 per cento).
In valore assoluto Parma, tra gennaio e giugno 2015, ha esportato merci per oltre 3.096 milioni di euro, in gran parte provenienti dai settori di "macchinari ed apparecchiature" (28,5 per cento), dei "prodotti alimentari" (22,7 per cento), dei "prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici" (13,0 per cento), dei "prodotti chimici" (6,4 per cento), degli "altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi" (5,9 per cento), di "autoveicoli, rimorchi e semirimorchi" (3,9 per cento) dei "prodotti della metallurgia" (3,2 per cento), degli "articoli in gomma e materie plastiche" (3,0 per cento), dei "prodotti in metallo" (2,8 per cento) e di "articoli di abbigliamento" (2,2 per cento).
Le esportazioni sono aumentate in tutti i continenti ad eccezione dell'Africa. La crescita è stata trainata dall'ottimo risultato ottenuto verso il continente americano (+22,2 per cento), grazie soprattutto al successo delle nostre esportazioni negli Stati Uniti (+47,4 per cento). L'America assorbe il 13,2 per cento dell'export provinciale, gli USA l'8,3 per cento.
Significativo anche l'incremento verso l'Asia (+8,0 per cento) che, a sua volta, assorbe il 14,5 per cento dell'export parmense. Ottimi i risultati verso il Giappone (+32,5 per cento), la Cina (+10,8 per cento) e l'India (+93,2 per cento), per una quota sul totale provinciale che però supera di poco il mezzo punto percentuale.
Da segnalare l'eccezionale crescita delle esportazioni verso l'Oceania e altri territori (+134,8 per cento) che arrivano a rappresentare il 3,2 per cento delle esportazioni provinciali. Negative invece le vendite verso l'Africa (-4,8 per cento) dove si indirizza il 5,1 per cento del totale delle esportazioni.
In Europa l'aumento delle esportazioni è stato del 2,3 per cento. Il dato è inferiore al valore medio provinciale ma le vendite in questo mercato rappresentano il 64,1 per cento delle esportazioni provinciali. La tendenza positiva si accentua verso i paesi appartenenti all'Unione Europea che hanno segnato un incremento del 2,8 per cento: è qui che si è indirizzato il 55,9 per cento delle esportazioni provinciali.
Per quanto riguarda i principali partner europei, hanno segnato ottime performance le esportazioni verso la Spagna (+18,3 per cento) e il Regno Unito (+21,7 per cento), mentre risultano in flessione verso la Francia (-3,1 per cento) e la Germania (-3,8 per cento).
Al di fuori dell'Unione europea diminuiscono ancora le vendite sul mercato russo (-9,8 per cento), a causa delle difficoltà dell'economia russa e delle sanzioni conseguenza della crisi Ucraina.
(fonte: ufficio stampa Camera di commercio di Parma)
Industria a Parma: nel primo trimestre dell'anno segnali negativi per produzione, ordini ed esportazioni. Lieve aumento del fatturato. Migliorano le costruzioni e il commercio ma non l'artigianato. -
Parma, 1 settembre 2015 -
Nei primi tre mesi del 2015 la produzione industriale di Parma è diminuita tendenzialmente dello 0,7%, in peggioramento rispetto al trend, già negativo, dei dodici mesi precedenti. Tutti i settori industriali hanno accusato sofferenze, con l'eccezione delle industrie meccaniche-elettriche e mezzi di trasporto che hanno realizzato una crescita, lieve, dello 0,8%. La produzione è calata soprattutto nelle industrie da 10 a 49 dipendenti (-2,0%) mentre quelle più grandi (da 50 a 499 dipendenti) hanno limitato il calo allo 0,3%. In controtendenza le imprese fino a 9 dipendenti dove la produzione è aumentata dello 0,9%.
Risultati migliori per il fatturato iche nel primo trimestre è cresciuto dello 0,3%. Bene le imprese meccaniche-elettriche e mezzi di trasporto (+4,3%) ma anche, diversamente da quanto accaduto per la produzione, le industrie alimentari (+0,8%). Risultati negativi, invece, per le industrie del legno e del mobile (-4,0%), del trattamento metalli (-2,5%) e per le altre industrie manifatturiere tra cui chimica, carta-stampa-editoria e ceramica (-5,4%).
Battuta d'arresto per le esportazioni. La flessione tendenziale del fatturato estero provinciale è stata dello 0,7%, lieve ma comunque in controtendenza rispetto al trend positivo dei dodici mesi precedenti (+3,7%). Bene invece la Regione Emilia-Romagna dove le esportazioni hanno registrato una crescita tendenziale del 2,5%. Diminuiscono le esportazioni le industrie alimentari, -1,5%, e quelle del trattamento metalli, -5,1%. Andamento positivo per l'industria del legno, +2,5%, e per quelle meccaniche-elettriche e mezzi di trasporto (+2,3%).
Anche gli ordini dall'estero sono scesi dopo due anni di continua crescita, -0,3%. Quasi tutti i settori che esportano hanno accusato diminuzioni degli ordini esteri ad eccezione delle industrie alimentari e del legno e mobile dove la domanda è cresciuta più del 2%.
ARTIGIANATO MANIFATTURIERO
Il primo trimestre 2015 si è chiuso con un bilancio ancora negativo per produzione, fatturato, ordini ed esportazioni. La produzione è diminuita dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il fatturato ha replicato l'andamento in flessione della produzione (-1,6%) e anche le esportazioni hanno registrato una brusca frenata con un calo del 6,0%, in controtendenza rispetto ai dati tendenziali positivi del 2014 (+2,2%). Negativi anche gli ordini totali con una flessione del 2,5%.
COSTRUZIONI
Finalmente positivi i dati del settore edile, in ripresa dopo un lungo periodo di pesanti cali dell'attività: tra gennaio e marzo il volume d'affari è aumentato del 5,1%, in controtendenza rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-6,4%). Stesso andamento in Regione dove però la crescita è stata più lieve (+2,1%).
COMMERCIO AL DETTAGLIO
Bene anche il commercio al dettaglio: nel primo trimestre è ripresa la domanda interna e le vendite sono salite del 4% rispetto allo stesso periodo del 2014. Questa decisa svolta interrompe una recessione che aveva condotto a 7 anni di contrazione delle vendite. L'incremento maggiore riguarda i prodotti non alimentari, +4,4%, ma anche quelli alimentari sono cresciuti del 3%. Decisamente bene le vendite dei prodotti per casa ed elettrodomestici, +7,2%, mentre per abbigliamento e accessori la crescita si ferma al +3,6%. Svolta positiva anche per le vendite al dettaglio degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini che, con una variazione tendenziale del +4,1%, interrompono un trend negativo cominciato nell'estate 2012. I buoni risultati riguardano anche gli esercizi di piccole dimensioni, fino a 5 dipendenti, che mettono a segno un incremento delle vendite del 4.9%.
SISTEMA IMPRENDITORIALE PARMENSE: CONSISTENZA DELLE IMPRESE AL 30 GIUGNO 2015
Nel secondo trimestre 2015 sono nate 651 imprese e ne sono cessate 397. Il saldo positivo di 254 unità ha determinato un tasso di crescita imprenditoriale pari al +0,6%, superiore, sia pure di poco, a quello del secondo trimestre 2014 (+0,3%). Dopo il forte calo registrato a inizio anno il saldo iscrizioni/cessazioni, come solitamente accade, è ritornato positivo, senza però recuperare il calo accusato nei primi tre mesi dell'anno: la consistenza delle imprese al 30 giugno 2015 è infatti inferiore a quella di un anno fa di 248 unità.
Complessivamente, al 30 giugno, le imprese registrate alla Camera di Commercio di Parma sono 46.194, di cui 41.406 attive. Rispetto al primo trimestre dell'anno la loro consistenza è aumentata di 196 unità.
LE FORME GIURIDICHE
Tra aprile e giugno 2015 si sono iscritte al Registro Imprese 182 società di capitale, 52 società di persone, 398 imprese individuali e 19 imprese costituite in "altre forme". Sono invece cessate 54 società di capitale, 31 società di persone, 304 imprese individuali e 8 imprese costituite in "altre forme".
Le società di capitale, il cui peso sullo stock complessivo è pari al 26,4% con 12.189 imprese iscritte, hanno registrato un tasso di crescita ampiamente positivo (+1,1%, generato da una prevalenza delle iscrizioni sulle cessazioni pari a 128 unità). Le società di persone, il cui peso sullo stock complessivo è pari al 19,0% con 8.779 imprese iscritte, hanno messo a punto un tasso di crescita dello 0,2%, generato da un saldo positivo di 21 unità. La crescita delle imprese individuali è stata superiore rispetto a quella del secondo trimestre 2014 (+0,4%, pari a 96 imprese in più). Le imprese individuali, con 23.876 unità, rappresentano il 51,7% del totale provinciale.
I SETTORI DI ATTIVITA'
Nel secondo trimestre 2015 i settori numericamente più rilevanti a livello provinciale hanno avuto nel complesso un andamento positivo. I risultati migliori, in termini assoluti sono stati raggiunti dai settori delle attività di servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dell'agricoltura. L'aumento dello stock è stato rispettivamente pari a 32 per alberghi e ristorazione, 26 unità per le attività commerciali, 21 unità per l'agricoltura e 12 per le attività immobiliari. A seguire i settori delle attività manifatturiere e costruzioni che rimangono sostanzialmente stabili (+3 e -1 unità).
(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)
Al via il progetto della Camera di commercio in collaborazione con Google e Unioncamere. Due giovani digitalizzatori svolgeranno per 9 mesi attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. Il 23 luglio presentazione in Camera di commercio. -
Parma, 21 luglio 2015 -
Al via anche a Parma, grazie alla Camera di commercio, il progetto "Made in Italy, Eccellenze in digitale". L'iniziativa, promossa dall'ente di via Verdi in collaborazione con Google e Unioncamere, ha l'obiettivo di sensibilizzare le imprese locali ad un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali, così da sfruttarne in pieno tutte le potenzialità e incrementare presenza e vendite nel mercato nazionale e internazionale.
"Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, condotta con Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet - sottolinea il presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari - Tuttavia, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche. Il digitale può diventare un'ulteriore grande opportunità di crescita per le eccellenze del nostro Paese e della nostra provincia, ma non è ancora sfruttato in tutte le sue potenzialità. Il nostro progetto vuole invertire questa tendenza".
L'iniziativa verrà presentata in Camera di commercio giovedì 23 luglio alle ore 17. Con il presidente Andrea Zanlari interverranno i due giovani digital strategist selezionati dall'ente per affiancare le imprese nel percorso di crescita sul web: Riccardo Bonini, 26 anni, laureato in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università degli Studi di Parma e Francesca Morini, 22 anni, laureanda in Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Con loro, per una riflessione sulle potenzialità del digitale, anche il prof. Giorgio Triani, sociologo e direttore del master in "Web communication e social media" dell'Università degli Studi di Parma.
L'iniziativa della Camera di commercio è rivolta alle imprese dell'agroalimentare, del turismo e dell'artigianato di qualità. Le aziende che aderiranno al progetto verranno affiancate, per 9 mesi, dai due giovani digital strategist per creare o rafforzare la presenza on line tramite siti internet, e-commerce, presenza sulla mappe, creazione e gestione di profil social, analisi della qualità della presenza sul web, introduzione agli strumenti del web marketing, creazione e monitoraggio di una campagna promozionale on line.
Dettagli sul progetto sono disponibili sul sito www.eccellenzedindigitale.it e sul sito della Camera di commercio: www.pr.camcom.it
(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)
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