Dietro alle due Mercedes, ancora imbattibili, arriva Vettel. Prima gara in rosso del tedesco, primo podio. Sfortunato ma velocissimo Raikkonen. -
Parma, 16 marzo 2015 - di Matteo Landi -
Prima gara dell'anno, prima doppietta Mercedes. Eppure, senza nulla togliere alla prestazione delle due frecce d'argento e del vincitore Lewis Hamilton, autore di una gara impeccabile che ha ammutolito il compagno di squadra Rosberg, questa gara non sarà ricordata per l'ennesima cavalcata vincente delle due vetture tedesche. Il Gran Premio d'Australia 2015 passerà alla storia come la prima gara ed il primo podio del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel al volante della Ferrari. Gli uomini di Maranello hanno dimostrato che nei test invernali non fingevano affatto, anzi.
La Ferrari avrebbe potuto ottenere più del terzo posto del tedesco staccato di oltre trenta secondi dal vincitore. La musica quest'anno è cambiata. Lo dimostra soprattutto il passo tenuto da Kimi Raikkonen. Scattato bene dalla quinta posizione ha subito dopo pochi metri una tamponata ad opera del veloce debuttante e figlio d'arte Carlos Sainz Jr., poi una ruotata da Felipe Nasr, che lo hanno relegato nelle prime fasi di gara ad un'immeritata ottava posizione dalla quale il finlandese è riuscito a risalire con un passo molto veloce. Peccato per i due cambi gomme sfortunati. Il primo lo ha costretto ad una nuova feroce rimonta condita da tanti giri veloci, mostrando in questa circostanza un passo analogo a quello delle due Mercedes. Il secondo alla resa, quando è stato fatto ripartire dal box senza che i meccanici avessero fissato a dovere la ruota posteriore sinistra.
Un inizio veramente positivo per la Ferrari in termini di velocità, costanza di rendimento ed affidabilità. Mentre è da rivedere la gestione dei pit stop. E' invece andato tutto per il meglio a Vettel. Una gara impeccabile la sua: concreto, costante e veloce. I più di trenta secondi di distacco da Hamilton sono dovuti soprattutto al tempo perso dal tedesco dietro a Massa nelle prime fasi di gara. Il brasiliano, buon quarto alla fine, si è reso autore di una gara positiva e la sua Williams ha dimostrato di essere fra le principali inseguitrici della Mercedes.
La gara degli altri: rivelazione Sauber
Ci fosse però un premio per la squadra che ha mostrato i maggiori progressi rispetto all'anno precedente questo sarebbe conteso fra Ferrari e Sauber. La squadra svizzera ha realizzato una vettura veramente performante che ha portato i suoi piloti Nasr ed Ericcson rispettivamente al quinto ed all'ottavo posto. La prestazione delle vetture giallo-blu confermano il netto miglioramento della power unit Ferrari che, appunto, equipaggia le due auto.
Prima della gara la Sauber è rimasta coinvolta in una diatriba giuridica con protagonisti l'ex pilota collaudatore Van Der Garde e la gestione alquanto "allegra" dei contratti dei piloti da parte della squadra di Hinwil. Sarebbero addirittura quattro i piloti con in mano un contratto da titolare per la stagione in corso: Van Der Garde e l'ex titolare Sutil avevano ottenuto, lo scorso anno, un contratto da titolare per il 2015 prima di vedersi soffiare il posto da Nasr ed Ericsson, i quali portano in dote munifici sponsor necessari alla sopravvivenza della squadra. Per adesso la vicenda si è risolta con un passo indietro di Sutil e Van Der Garde. Vedremo se si accontenteranno di un semplice indennizzo economico.
Disastro Honda
Il trofeo riservato alla squadra che ha subito la peggiore involuzione spetterebbe di diritto alla McLaren-Honda: ultimissima e staccata di due giri con Button, neanche partita con Magnussen. I problemi sono principalmente da ascrivere al livello di preparazione della power unit giapponese: poca potenza, quasi 20 km/h più lenti in rettilineo rispetto ai migliori e scarsa affidabilità. Un disastro insomma. Non disastrosa ma comunque sottotono la gara della Red Bull: solo sesta la rivelazione dello scorso anno Ricciardo, neanche partito il compagno Kvyat per problemi tecnici già nel giro di schieramento. Chissà che Vettel non abbia fatto la scelta più opportuna al momento giusto lasciando gli austriaci per la Ferrari. Il tedesco ha mostrato un gran sorriso sul podio ed il suo "Forza Ferrari" rilasciato alla radio appena tagliato il traguardo dimostra la voglia di rivincita sua e della squadra Rossa.
Dopo un 2014 di sofferenze, per la Ferrari un podio che è quasi un trionfo. Ha ragione, tuttavia, Arrivabene a ricordare che è giusto gioire ma l'obiettivo per la Ferrari non può che essere la vittoria. Avanti così quindi, pronti ad approfittare di un'eventuale debacle Mercedes. Fra due weekend in Malesia avremo altre risposte.