Lunedì, 09 Marzo 2015 10:04

Formula 1, l'anno che verrà: dubbi, certezze e misteri. In evidenza

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Sebastian Vettel Ferrari 2015 Sebastian Vettel Ferrari 2015 Di Alberto-g-rovi (Opera propria) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], attraverso Wikimedia Commons

Il prossimo weekend in Australia al via il mondiale di F1 2015: nuovo regolamento tecnico, vetture più rapide, scala dei valori in campo -

Parma, 9 marzo 2015 - di Matteo Landi -

Mancano pochi giorni al Gran Premio d'Australia che con le libere di questo venerdì darà inizio al mondiale 2015 di Formula 1. Un anno dopo la più grande svolta tecnica degli ultimi decenni, avvenuta con l'abbandono dei motori aspirati a vantaggio di power unit composte da motore turbo ed un complesso sistema di recupero d'energia, la Formula 1 trova nuove certezze ed un diverso appeal. Basta con musi inguardabili che richiamavano proboscidi e zanne di tricheco, il nuovo regolamento tecnico garantisce un avantreno più bello ma soprattutto più sicuro, tale da ridurre al minimo il rischio di decollo in caso di urto tra monoposto.

Ma la novità più importante è il prepotente ritorno alla velocità delle monoposto che devono rappresentare la massima espressione della tecnologia automobilistica. Le prime gare dello scorso anno avevano visto al via vetture ben più lente rispetto al 2013, a loro volta non dei fulmini se paragonate alle monoposto del 2004 che ancora detengono la maggior parte dei record sul giro. Quest'anno gli ultimi test invernali evidenziano vetture più rapide anche di 3 secondi rispetto a quelle della passata stagione: le squadre hanno ormai compreso quel che serve per ottimizzare l'immenso potenziale della tecnologia ibrida e nonostante un regolamento tecnico che in tema di aerodinamica resta penalizzante rispetto a quello dei primi anni 2000, i tecnici sono riusciti a trovare quel carico aerodinamico che serve per rendere più prevedibili e facili da guidare le nuove vetture.

La scala dei valori in campo

Quella che non sembra cambiata è la scala dei valori in campo, almeno per quanto riguarda la lotta al vertice: la Mercedes ha passato tutto l'inverno a giocare a nascondino coi rivali non mostrando il vero valore velocistico fino agli ultimissimi giorni quando gli sono "scappati" dei tempi sul giro per tutti gli altri inavvicinabili. Dietro di loro ci saranno ancora le Red Bull, in mano quest'anno a Ricciardo ed all'ex Toro Rosso Kvyat, le Williams di Massa e Bottas e soprattutto la Ferrari. Le prove invernali hanno mostrato l'apparente rinascita della rossa: Vettel ed un sorridente Raikkonen hanno girato con regolarità e la vettura di Maranello è parsa ai livelli di Red Bull e Williams. Rimane indubbiamente lontana dalle prestazioni Mercedes ma ad approfittare, durante il lungo campionato, di un eventuale falla tecnica delle forti vetture tedesche potrebbero esserci proprio le rosse. Non una cosa da poco considerando quanto in basso erano arrivati a Maranello nella scorsa stagione. La Honda? Tanto attesa al rientro come motorista della McLaren, andando fra l'altro a riformare il binomio che fra il 1988 ed il 1992 vinse quasi tutto, per adesso ha dovuto fare i conti coi tanti problemi di gioventù che hanno afflitto circa un anno fa gli altri motoristi Ferrari, Renault ed, in misura ridotta, Mercedes. Sarà un miracolo se a Melbourne riuscirà a vedere il traguardo con entrambe le vetture che avranno alla guida Button e Magnussen. Quest'ultimo sostituirà solo per la gara australiana, a meno di altre sorprese, Alonso.

L'inusuale incidente di Alonso 

L'ex ferrarista, protagonista lo scorso 22 febbraio sul circuito di Montmelò di un incidente dalla dinamica misteriosa, starà a riposo ancora qualche giorno evitando di correre il rischio che un altro possibile incidente possa mettere a rischio più seriamente la sua salute che, al momento, non si sa in che situazione si trovi. Quello dell'asturiano è stato un incidente inusuale: scontratosi lateralmente, e non violentemente, contro un muro a bordo pista è stato subito trasportato all'ospedale di Barcellona dove è stato trattenuto per tre giorni. Il pilota spagnolo sta bene ma rimangono un mistero sia le cause che le conseguenze dell'incidente. L'ipotesi della scossa elettrica appare fantasiosa, visti i quattro gommoni che isolano la vettura che in quel punto della pista non aveva motivi per toccare l'asfalto col fondo. Intanto la Federazione Internazionale ha aperto un'indagine per capire cosa sia accaduto quel giorno sulla pista spagnola. Nell'attesa di rivedere Fernando Alonso al volante i motivi d'interesse verso questo primo gran premio stagionale restano tanti.

Mercedes, Red Bull, Williams, Ferrari, McLaren, Force India, Toro Rosso, Lotus, Sauber e Manor Marussia saranno le animatrici di questo mondiale. Quest'ultima scuderia, dalla solidità finanziaria tutta da verificare, risulta iscritta al campionato 2015, al quale dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, partecipare. Questo grazie in parte a Ferrari, che nonostante i pesanti debiti accumulati nei suoi confronti dalla precedente gestione Marussia ha deciso lo stesso di fornirle la power unit, ed in parte ai soldi derivanti dalla nona posizione in campionato ottenuta lo scorso anno da Marussia in virtù dei punti conquistati a Monaco da Bianchi. Quest'ultimo sta ancora lottando per tornare ad avere una vita "normale" dopo il terribile schianto di Suzuka. Come il francese, sebbene in misura diversa, anche Michael Schumacher continua nella sua battaglia alla ricerca dell'uomo che era. Intanto sulle Mercedes, favorite per il titolo, campeggia ancora la scritta che lo incita a continuare a lottare.