Le Ferrari potrebbero dominare ma consegnano la vittoria ad Hamilton. Il ritiro di Vettel, che litiga con il box e si nega agli ordini di squadra, priva Leclerc di una vittoria quasi scontata. A Maranello si scoprono autolesionisti e la Mercedes ne approfitta con una doppietta
di Matteo Landi
Due Rosse in testa alla prima curva. Dopo la strepitosa pole position, allo start Leclerc fornisce la scia a Vettel, il tedesco scattato dalla terza posizione ne approfitta e come da accordi pre-gara si difende da Hamilton. Visto che c'è, passa anche il compagno monegasco. Il quale non difende la posizione, consapevole che l'avrebbe avuta indietro. In poche centinaia di metri per la Ferrari sembra maturare un'altra doppietta, concretizzando quel gioco di squadra impostato la domenica mattina. Un sogno che porterebbe a quattro le vittorie consecutive tinte di Rosso. Ma è proprio quando si inizia ad essere abituati a trionfare che si può peccare di ingordigia. E a Maranello, stavolta, dimostrano di non saper vincere. Vettel si ribella ed imposta un ritmo massacrante per gli avversari. Leclerc, quasi incredulo, prima si tiene in scia, poi si accontenta di seguire più distanziato il compagno di team. Conscio che Binotto e compagni gli avrebbero restituito quel favore con la strategia. Così accade: Leclerc si ferma prima del team mate, guadagnando la posizione su Vettel quando questi effettua la sua sosta ai box. Poi avviene l'inaspettato: la Rossa n°5 si ammutolisce, Vettel la parcheggia nella via di fuga e la direzione gara, prudentemente (troppo?), pone la gara in regime di virtual safety car. La classica manna dal cielo per Hamilton e Bottas: il duo Mercedes effettua il cambio gomme perdendo pochi secondi ed Hamilton si ritrova, come d'incanto, al comando. Ferrari e Leclerc a quel punto perdono l'attimo per cambiare nuovamente le gomme e montare quelle più soffici. Lo faranno troppo tardi ed il monegasco si ritroverà solamente terzo. Matura così una delle doppiette meno meritate per Mercedes. Nel giorno in cui a Maranello scoppia definitivamente il "Caso Piloti": da oggi, al box, sono consepoli che gestire "il bene Ferrari" a loro piacimento sarà più difficile.
Ferrari: la coppia è scoppiata
Da una parte Leclerc: giovane, velocissimo ed affamato. Dall'altra Vettel: veterano, quattro volte campione del mondo, poco propenso a lasciare spazio al nuovo che avanza. E la Ferrari che ritrova i fantasmi del passato, con un'affidabilità che torna a vacillare. A Maranello dovranno esaminare attentamente che cosa abbia innescato il ritiro del tedesco, ma sembra evidente che sia venuta a mancare la parte ibrida. Certo, se Vettel fosse riuscito a portare la vettura almeno in corsia box adesso commenteremmo una bella vittoria di Leclerc. Sabato il monegasco ha riscritto la storia Ferrari, aggiundicandosi la quarta pole position consecutiva: l'ultimo ad esserci riuscito era un certo Michael Schumacher che ne siglò altrettante al termine del 2000, seguite da altre tre all'inizio del 2001. Il futuro Ferrari passerà attraverso Charles Leclerc. Questo è innegabile. Quello che preoccupa i fan del Cavallino è il presente, che avrà ripercussioni anche nella stagione 2020 se team e piloti non si chiariranno a dovere, visto che Vettel ha un contratto valido anche per la prossima stagione. Oggi hanno vinto Hamilton e Mercedes, abili ad approfittare della mano protesagli dalla dea bendata, dimostrando di essere ancora la squadra che più di tutte sa vincere. Proprio loro che in passato hanno subito il complicato dualismo Rosberg-Hamilton, adesso stanno benificiando della rassegnazione di Bottas al ruolo di seconda guida designata, mentre i rivali Rossi, tornati forti, dovranno farsi le ossa se vorranno la prossima stagione lottare per l'iride, senza danneggiarsi da soli.
Red Bull massimizza il risultato dopo le scelte Honda
Oltre alla squadra di Maranello, sembrano bisticciare con le strategie anche le squadre motorizzate Honda. I nipponici hanno preferito far scontare penalità importanti ai loro piloti pur di disporre di unità più fresche e potenti nella gara di casa fra due settimane. Tutto sommato non è andata troppo male in Red Bull: Verstappen ed Albon hanno conquistato la quarta e quinta posizione finale, dopo due belle rimonte. Anche se, viste le disavventure vissute da chi ha corso davanti, senza le penalità forse avrebbero potuto ottenere di più. L'anglo-thailandese ha vissuto un fine settimana controverso: a muro in qualifica, stupendo in gara quando ha compiuto sorpassi da urlo. Sembra evidente che stia subendo una pressione esagerata, soprattutto dopo che i vertici Red Bull hanno ribadito che il suo sedile sia assolutamente in discussione per la prossima stagione. Nessuna soddisfazione invece per Toro Rosso, con entrambi i piloti fuori dalla zona punti.
Alfa Romeo al passo del gambero
Gara da dimenticare anche per Alfa Romeo. Il Biscione non sta collezionando belle figure in questo finale di stagione. Raikkonen, il pilota di riferimento, ultimamente sembra aver perso bussola e motivazioni. Inspiegabile la sua falsa partenza, la cui conseguente penalità lo ha relegato ad una gara nelle retrovie. Poteva andare meglio a Giovinazzi, ultimamente più convincente del compagno di squadra, ma un incidente al via gli ha tarpato le ali. Purtroppo la squadra italo-elvetica sta procedendo al passo del gambero e la recente fuoriuscita di Simone Resta, tornato all'ovile Ferrari, sembra aver gettato scompiglio nel box.
Ultimo rush
Ancora cinque gare ci separano dal termine della stagione. Giappone, Messico, Stati Uniti, Brasile ed infine Abu Dhabi, saranno i paesi che ospiteranno le restanti gare. Considerando il passo tenuto dalle Ferrari nelle ultime due tutto sembra possibile e solo un mese fa sembrava impensabile. A Maranello hanno saputo lavorare sulla vettura e, finalmente, "capirla". Troppo tardi per ambire al titolo ma ci sono ancora buone possibilità di poter godere di una lotta non monocromatica al vertice. Adesso che la Ferrari è tornata nelle posizioni che merita i suoi uomini dovranno affrontare con successo nuove problematiche interne perchè, come dimostra Mercedes, bisogna saper vincere.