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La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. -

Parma, 29 dicembre 2015

La Casa in cui Giuseppe Verdi ha vissuto dai 10 ai 18 anni durante gli studi ginnasiali, apre al pubblico ogni domenica mattina, dalle ore 11,00 alle ore 13,00, la studiosa e ricercatrice di cose verdiane Meri Rizzi, autrice del libro il giovane Giuseppe Verdi, accoglierà e descriverà ai visitatori i documenti esposti. La Casa giovanile di Verdi, che fu di proprietà di Pietro Michiara, possidente e più volte "sindaco" di Busseto, è oggi un luogo che inebria di cultura. Dopo il restauro, realizzato autonomamente dall'attuale proprietaria Anna Sichel, l'importante sito storico dove il grande genio si esercitava componendo giorno e notte con la spinetta (e così infastidiva i gendarmi situati di fronte) è messo a disposizione gratuitamente per mostre, presentazione di libri e conferenze legate all'epopea verdiana ed al territorio. La Casa, con il patrocinio del comune di Busseto, si è trasformata in un Museo di documenti recuperati all'Archivio di Stato di Parma, all'Archivio Diocesano di Fidenza ed all''Archivio del Comune di Busseto relativi al periodo in cui il Maestro vi abitò. Un lavoro che è stato minuziosamente svolto da Meri Rizzi, Anna Sichel e Patrizia Verdi. "Con la Casa del giovane Verdi - afferma Anna Sichel - si fa conoscere la cultura e la musica di Verdi, in modo particolare ai giovani ed a coloro che non possono frequentare il Teatro." Anna Sichel ha inoltre donato alla biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma la Grande Enciclopedia della Musica Lirica, proprio ai fini della crescita della cultura nella terra di Verdi.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Professionisti ed imprenditori desiderosi di mettere a disposizione le proprie esperienze per valorizzare il tessuto sociale, il patrimonio culturale e fare buone azioni utili allo sviluppo, favorendo l'internazionalizzazione delle PMI italiane in vari paesi, europei ed extra europei. -

Parma, 29 dicembre 2015

Promuovere l'appartenenza alle origini italiane, la riscoperta e la salvaguardia dei valori umani, la valorizzazione dell'arte, della filosofia, della storia, delle tradizioni e della cultura italiana in genere; sono questi i caratteri distintivi della neonata associazione "IT IDENTITA' ITALIA" registrata lo scorso 23 dicembre presso l'agenzia delle entrate di Parma e composta da professionisti ed imprenditori desiderosi di mettere a disposizione le proprie esperienze per valorizzare il tessuto sociale, il patrimonio culturale e fare buone azioni utili allo sviluppo.
Il presidente dell'associazione, Roberto Castelli, dichiara che lavorerà per proporsi agli Italiani ed ai simpatizzanti, in Italia e nel mondo, come punto di riferimento nella costituzione di una rete di relazioni individuali e collettive, nazionali ed internazionali, per promuovere l'appartenenza alle origini italiane con etica ed urbanità, favorendo l'incontro, l'aggregazione e lo scambio di idee ed opinioni rivolte verso un cammino di crescita e sviluppo per il rilancio nel mondo dell'Italia dei valori, economica e di pensiero.
In quest'ottica, ribadiscono gli altri soci fondatori, tra i quali si annoverano il Vice Presidente dott. Paolo Cavezzali ed il segretario dott. Mario Vacca l'associazione sarà molto visibile sui social mentre, per un miglior funzionamento dell'attività, l'associazione nominerà commissioni permanenti di studio che, avranno il compito di approfondire le problematiche connesse alle materie ed ai settori facenti parte degli scopi dell'associazione.
IT Identità Italia favorirà l'internazionalizzazione delle PMI italiane in vari paesi, europei ed extra europei, sia grazie alla presenza di partner, spesso italiani che da anni operano in loco con successo sia, grazie ai rapporti stretti con Associazioni ed Enti Locali per facilitare lo sviluppo di rapporti istituzionali ed operativi volti alla valorizzazione dell'Italia ed offrendo la possibilità di sviluppare nuovi mercati anche tramite il web marketing.

Tutte le info su www.itidentitaitalia.it 

Pubblicato in Cultura Emilia

Contiene 18 brani della tradizione natalizia nordica riarrangiati in maniera originale e l’inedito “Invent a prayer”. Intervista con Lucia “Aine” De Carlo, voce e arpa celtica, per parlare di musica, amicizia e passione per la lingua gaelica e il mondo dei celti.

- Di Manuela Fiorini -

Modena, 24 dicembre 2015 -

Si chiama Light of Yule ed è il secondo album del gruppo modenese Belthane. Contiene 17 brani della tradizione natalizia nordica più un inedito, “Invent a prayer”. Una bella soddisfazione per i giovani musicisti che hanno in comune la passione per la musica e la tradizione celtica. Proprio i Celti, chiamati nella lingua latina Galli, occuparono il territorio modenese prima dei Romani e anche la nostra attuale cultura ne conserva ancora qualche influsso.

Abbiamo incontrato Lucia De Carlo, fondatrice, voce e arpa celtica dei Belthane, che ci racconta come è nata questa avventura musicale: “Il gruppo è nato nel 2009 da una idea mia e di Claudio Javier Polacchini. Nel corso degli anni, il progetto musicale si è consolidato e si è arricchito fino ad arrivare all'attuale formazione che include le arpiste Melanie Bruniaux, Stefania Oriente e le voci femminili di Federica Lanna, Silvia Panini e Letizia Brancolini.  A seconda poi della tipologia di spettacolo il gruppo collabora con ballerini e attori. 

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                                                                        La copertina dell'album 

Questo è il vostro secondo CD dopo tanti concerti dal vivo, come è nato Light of Yule?

“Il nostro primo album si intitola The Fairy's Love Songs ed è stato autoprodotto nel 2011. In poco tempo sono arrivati tantissimi riscontri positivi. Il pubblico iniziava a chiederci qualcosa di nuovo, ma noi abbiamo preferito aspettare per approfondire accuratamente lo studio della tradizione musicale e stilistica di tutta l'area celtica, che cerchiamo di trasmettere in ogni nostro lavoro. Per diversi motivi, poi,  il Natale è una data molto importante per tutto il gruppo. Allora, ci è venuta l'idea di raccogliere 17 brani della tradizione popolare nordica più un inedito, ben consapevoli  del rischio dovuto al fatto di non sfornare l'ennesimo CD natalizio commerciale”.

 Quali sono state le difficoltà e le soddisfazioni?

“Il CD è stato realizzato in soli tre mesi, un tempo record se si tiene conto che i brani tradizionali sono stati riarrangiati secondo un'ottica molto originale. La difficoltà maggiore è stata quella di incastrare in così poco tempo gli impegni personali di ogni membro  del gruppo con quelli del coro VoceInkanto di Parma presente in questo album.  Riguardo alle soddisfazioni, il riconoscimento più grande è arrivato da gente competente del settore oltre che dal pubblico.

Come avete scelto le canzoni?

“La tradizione natalizia italiana è piena di riferimenti provenienti dal nord Europa. Dopotutto i celti abitavano queste zone prima che venissero assorbiti dai romani ma l'attenzione era rivolta più alle celebrazioni dell'inverno che al Natale come lo intendiamo noi.  Abbiamo semplicemente scelto quei brani che secondo noi rappresentavano un punto di unione tra le tradizioni ancestrali e quelle attuali. L’ inedito Invent A Prayer è invece il frutto della collaborazione tra Daniele  Biagioni, autore del testo, e Claudio Javier Pollachini che ne ha curato gli arrangiamenti”.

Nel repertorio dei Belthane ci sono anche canzoni in gaelico. Quali sono state le difficoltà nell'imparare la lingua?

“Dal punto di vista fonetico e di impostazione della voce come la intendiamo noi, patria del Bel Canto, è stata una vera e propria sfida. Gli irlandesi cantano le "consonanti". Loro sono in grado di creare dei suoni su gruppi consonantici utilizzando altri punti di risonanza cranico-facciale diversamente da noi che viaggiamo di più sulle vocali. Un orecchio molto attento è basilare per ottenere un buon risultato oltre allo studio periodico con gli esperti in loco”. 

L'album si intitola "The Light of Yule", che cosa è "la luce di Yule"?

“Secondo la tradizione norrena, Yule è la festa della Luce, ricorrenza che possiamo trovare in tante altre culture dove viene venerato il Sole, dalle celebrazioni dell' antica Roma del Sol Invictus, a quelle nella Grecia classica dove si commemorava la vittoria di Kronos nelle sue battaglie contro i Titani, così come nella tradizione cristiana, dove il Natale è la luce del mondo. E' un delicato momento spirituale, un lasso di tempo dal significato intimo e profondo, dove la rinascita della luce porta a guardarsi dentro, desiderando una nuova crescita sia personale sia nel mondo esterno”. 

Il Cd si può acquistare contattando direttamente i Belthane sul loro sito www.belthane.it o sulla loro pagina Facebook. Un’idea originale da mettere sotto l’albero.

Pubblicato in Cultura Modena

Si tratta di Sara Ferraglia di Parma, Nazim Comunale di Reggio Emilia, Manuela Capri di Crevalcore (BO) e Valter Urbini di Rimini. Il tema della nuova edizione, intitolata "Il segreto delle fragole" è "essere generosi": 63 poesie selezionate tra le opere di autori italiani contemporanei e numerosi aforismi dei grandi scrittori del passato. -

- di Manuela Fiorini -

Modena, 25 dicembre 2015 

Nonostante la tecnologia, l'agenda cartacea resta ancora uno dei regali più graditi da trovare sotto l'albero. Il profumo della carta e dell'inchiostro esercita un fascino senza tempo ed evoca i ricordi dei diari dell'adolescenza, gonfi all'inverosimile tra le foto dell'attore preferito, pensieri e parole calcate con la biro fino a fare increspare le pagine. Ogni pagina un pensiero per accompagnare la giornata, cibo per la mente e per l'anima.
Con questo spirito, torna anche quest'anno l'edizione 2016 dell'Agenda Poetica dal titolo "Il segreto delle fragole", edita da Lieto Colle, dedicata al tema dell'essere generosi. Tra le sue pagine sono raccolte 63 poesie selezionate tra le opere di autori italiani contemporanei e numerosi aforismi dei grandi scrittori del passato sul tema della generosità.
Tra i poeti contemporanei che accompagneranno il lettore ci sono anche quattro autori emiliano romagnoli. Si tratta di Sara Ferraglia di Parma, Nazim Comunale di Reggio Emilia, Manuela Capri di Crevalcore (BO) e Valter Urbini di Rimini.
La poesia di Sara Ferraglia dal titolo "La parola non detta" è stata inclusa a fronte della pagina degli appuntamenti della seconda settimana di aprile. "Quasi un haiku" di Nazim Comunale, invece, nella pagina degli appuntamenti della terza settimana di novembre, mentre "La sepolta viva" di Manuela Capri è "la poesia in evidenza" del mese di luglio. Il componimento di Valter Urbini "Io amo, ma non sei tu che amo", infine, si trova a fronte della pagina degli appuntamenti della terza settimana di agosto.
L'Agenda Poetica 2016 è a tiratura limitata ed è curata da altri quattro giovani poeti italiani: Clery Celeste, Tommaso Di Dio, Giulia Rusconi e Giulio Viano.
L'Agenda Poetica 2016 "Il segreto delle Fragole" può essere acquistata al costo di 15 euro sul sito www.lietocolle.com o scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pubblicato in Cultura Emilia

Tutte le novità per il prossimo anno alla Biblioteca di Strada dell'Infrangibile: ogni giorno un appuntamento diverso. L'Amministrazione comunale rinnova, a tutti i cittadini interessati, l'invito non solo a frequentare la Biblioteca di Strada come luogo di cultura e libero accesso alla lettura, ma anche a dare una mano per animare questa nuova realtà. -

Piacenza, 23 dicembre 2015

Chiusura festiva per la Biblioteca di Strada dell'Infrangibile lunedì 28 dicembre e orario ridotto mercoledì 30, quando l'attività terminerà alle 16. Nelle altre date, resta in vigore il consueto orario invernale, valido sino al 31 marzo prossimo.
Il lunedì, dalle 10 alle 12, la struttura all'interno dei giardini "Vigili del Fuoco" tra via Tortona e via Serravalle Libarna è gestita dall'associazione Aperta-Mente, che a partire dal nuovo anno proietterà, una volta al mese, spezzoni di film che affrontano il tema del disagio psichico, con successivo dibattito. Il martedì, dalle 10 alle 12, il sodalizio "Amici della Biblioteca" è a disposizione per aiutare gli utenti nella scelta dei volumi, mentre dalle 16 alle 20 sono presenti gli Operatori per Strada (gruppo Ops), che propongono laboratori creativi e svolgono la loro attività di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani, per prevenire il disagio attraverso l'ascolto e il dialogo.
Ogni mercoledì, dalle 9 alle 11, la Banca del Tempo trasferisce all'Infrangibile il proprio sportello informativo, approfondendo il dibattito su un libro una volta al mese e proponendo una novità per gli appassionati di lingue straniere: dalle 9.30 alle 10.30, conversazione in francese con insegnanti madrelingua, per chiunque voglia passare in biblioteca. Dalle 16 alle 18, sempre il mercoledì, a garantire l'apertura è il Comitato Amici del Parco della Pertite. Il giovedì, dalle 13 alle 15 è ancora presente la Banca del Tempo e, dalle 15 alle 17, l'associazione "La voce della Gente".
Nuovo appuntamento, il venerdì mattina dalle 9 alle 12, con il Comitato Donne Spi-Cgil e il Comitato Amici della Cooperativa Infrangibile, cui ci si può rivolgere sia per informazioni sui più svariati argomentidalla pensione ai luoghi di cura sanitarianonché per una prima richiesta di contatto e aiuto in caso di violenza o abusi.
A tutte le iniziative collaborano anche la compagnia tetrale Quarta Parete e l'associazione 100x100 in movimento, impegnata per la legalità e la lotta alle mafie.
L'Amministrazione comunale rinnova, a tutti i cittadini interessati, l'invito non solo a frequentare la Biblioteca di Strada come luogo di cultura e libero accesso alla lettura (i volumi possono essere donati, portati a casa, scambiati con altri, il tutto gratuitamente), ma anche a dare una mano per animare questa nuova realtà. Per ulteriori dettagli, è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o telefonare allo 0523-492170. Nei giorni e orari in cui non è impegnata, la struttura può essere richiesta per eventi estemporanei. Tutti gli aggiornamenti sulle attività in calendario vengono pubblicati sia sulla bacheca esterna alla casetta, sia nella sezione PiacenzaPartecipa del sito web comunale.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Venerdì, 18 Dicembre 2015 16:45

Il Museo dei pensieri

Il polo fieristico di Parma sempre più ponte fra cultura e territorio. Fiere di Parma ha donato il progetto "Stelle e lucciole" di Franco Guerzoni allo CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). L'incontro con l'artista e la storia di quel "pensiero" incompiuto. -

- di Lamberto Colla - tutte le foto in galleria in fondo al testo ph. Francesca Bocchia - 

Parma 18 dicembre 2015

Con il progetto allestito da MoRE (Museum of REfused and unrealised art project) si è realizzato un museo dei pensieri degli artisti. Uno straordinario progetto, unico nel panorama museale che, a detta di Franco Guerzoni, artista modenese molto legato a Parma e ai suoi movimenti culturali, potrà contribuire a fare nuovamente emergere la città ducale nel panorama della cultura nazionale.

"Sono almeno una decina i progetti che un artista inizia e abbandona ogni giorno, spiega Franco Guerzoni, e per trattare questi piccoli pensieri occorre molta delicatezza e sensibilità". Infatti questi tentativi d'opera, o meglio di lavoro, non sempre rappresentano il modo in cui l'artista intende mostrarsi. Pezzi di intimità, idee e pensieri che a volte abortiscono sul nascere, altre volte rimangono sospesi per molto tempo prima di prendere la definitiva forma artistica.

"A mio parere loro (MoRE ndr) hanno tantissima responsabilità perché si sono incaricati di lavorare sui "pensieri" che è una operazione molto delicata - sottolinea Franco Guerzoni - I pensieri vanno trattati bene, perché non devono diventare un lavoro, non lo sono stati prima e non lo devono diventare dopo. Possono invece raccontare il laboratorio mentale dell'artista. Questo è secondo me la vostra sfida. Con delicatezza possono dire quali sono i pensieri che hanno attraversato lo studio mentale dell'artista, come sono passati questi pensieri. Poi alcuni sono caduti e allora bisogna capire perché sono caduti e qui ci deve stare un lavoro di indagine anche legato alla letteratura d'arte".

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E proprio uno dei tre "pensieri" di Franco Guerzoni, esposti in occasione della mostra MoRE Spaces, allestita nell'ottobre scorso a Palazzo Pigorini dal museo digitale MoRE, nell'ambito di Mercanteinfiera OFF 2015, a essere oggetto di donazione da parte di Ente Fiere di Parma allo CSAC. Un'operazione, come ha inteso sottolineare Ilaria Dazzi, Brand Manager di Mercanteinfiera, attraverso il quale "il nostro ente fieristico punta a consolidare il proprio ruolo di ponte fra la cultura ed il territorio, avvicinando e sensibilizzando una fetta sempre più ampia di pubblico all'arte ed ai suoi molteplici linguaggi espressivi. L'obiettivo è diventare un polo fieristico sempre più attrattivo che, al di là della qualità degli eventi realizzati all'interno dei nostri spazi, sappia stimolare, nei suoi visitatori e più in generale nei cittadini, l'interesse per la cultura". Con questa donazione l'Ente Fiere di Parma vuole lasciare una traccia concreta dell'evento digitalizzato.

"Questo gesto - sottolinea con soddisfazione Francesca Zanella Presidente dello CASC, è un segnale significativo di collaborazione tra Fiere di Parma e lo CSAC, che si apprezza particolarmente perché da un lato rafforza il legame tra i due archivi (CSAC e MoRE), espressione entrambi degli studi e della ricerca dell'Ateneo di Parma, e dall'altro consente di accrescere la collezione con un'opera di due artisti già legati al Centro Studi e Archivio della Comunicazione".

Il lavoro, come ama definirlo l'artista, "Stelle e Lucciole", oggetto di donazione da parte di Fiere di Parma allo CSAC, è nato dalla precisa volontà dei due artisti e amici Franco Guerzoni e Luigi Ghirri di raffigurare nello stesso istante, il cielo stellato e le lucciole, era stato inserita da MoRE Museum all'interno del suo vasto archivio digitale, ed oggi e possibile ammirarlo anche in formato analogico negli straordinari spazi, da poco recuperati dall'Università di Parma, all'interno della Abazia Valserena di Paradigna.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Modena, 18 dicembre 2015 - Concerto di tre corali domani - sabato 19 dicembre - alla Cantina Formigine Pedemontana (via Radici in Piano 228, Corlo di Formigine). Si esibiscono il coro La Fonte di Cognento, le Corali Unite Val Panaro (Guiglia) ed Ekos Vokal Ensemble (Vignola). Lo spettacolo, a ingresso gratuito, comincia alle 21. Non è la prima volta che la Cantina Formigine Pedemontana, aderente a Confcooperative Modena, ospita eventi musicali. Quest'anno ha suonato "tra le botti" il quartetto Saxofollia, l'anno scorso l'Orchestra di Villa Santagata, due anni fa "Le quattro belle stagioni di Vivaldi" (quartetto di violiniste).

(Fonte: ufficio stampa Confcoopertive MO)

Venerdì, 18 Dicembre 2015 15:18

A Colorno la Reggia ritrovata

Riallestite alcune sale del Palazzo con gli arredi storici che erano in Provincia. Il progetto di rilancio turistico e culturale della Reggia che fu di Maria Luigia parte da qui. Ne hanno parlato i "padroni di casa": il Presidente della Provincia Fritelli e la Sindaca di Colorno Canova. -

Parma, 18 dicembre 2015 -

Il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e la Sindaca di Colorno Michela Canova hanno presentato stamattina nella Sala del Trono il progetto di rilancio turistico e culturale della Reggia che coinvolge Comune di Colorno, Provincia (proprietaria dell'edificio) e Soprintendenza.
Fritelli e Canova hanno poi accompagnato ospiti e giornalisti in visita nelle sale che sono state di recente allestite con gli arredi storici provenienti dalle sedi della Provincia di Parma.

"Il progetto di trasferimento degli arredi risponde all'idea di valorizzare appieno questa dimora storica ridandole vitalità – spiega Il Presidente Fritelli - In questo grandioso Palazzo ci si è vissuto, cenato e dormito, non è solo un museo, e ora ci viene restituito nelle sue funzioni originarie. Il recupero della dimensione quotidiana delle persone che vi hanno abitato, persone che hanno fatto la storia, è una grande operazione culturale, con valenza anche turistica: solo grazie a questi manufatti si riesce a far rivivere appieno ai visitatori le atmosfere e le emozioni del passato."

Si tratta di mobili, vasi, suppellettili varie, quadri, arazzi, per un totale di 45 pezzi, tutti arredi originali documentati che storicamente facevano parte della dotazione della residenza ducale, ma anche arredi originali dell'epoca compatibili per qualità e caratteri formali con la Reggia, che sono stati trasferiti nelle scorse settimane dalla sedi di Piazza della Pace e di Palazzo Giordani.

Oggetto dell'intervento sono le cinque sale dell'Appartamento del Duca al piano nobile della Reggia. Si è seguito l'inventario del 1861 e precedenti e nella prima sala, vero fiore all'occhiello, sono stati posizionati oltre ai mobili della corte ducale e anche riproduzioni a grandezza naturale degli arazzi che ora sono al Quirinale a Roma.
Tutti i mobili sono stati periziati da parte dei restauratori e si procederà ai restauri con l'Art Bonus, il meccanismo che consente la detrazione dalle imposte fino al 65% dell'importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

Particolarmente soddisfatta la Sindaca di Colorno Michela Canova: "Ringraziamo la Provincia di Parma che, oltre all'impegnativo lavoro di restauro dell'edificio e del giardino durato vent'anni, ora ha anche messo a disposizione gli arredi di sua proprietà per valorizzare la Reggia e permetterne una migliore fruizione – afferma – Il Presidente Fritelli è stato determinante, ha compreso l'operazione, ha dato lo spunto iniziale per cominciare, rinunciando ad arredi importanti. Siamo sicuri che tutto ciò porterà a Colorno nuove e importanti opportunità di valorizzazione turistica".

Ringraziamenti anche per i prof. Buttarelli e Mambriani, Brai e Montanari, le Soprintendenze di Parma e Bologna, gli sponsor Fondazione Cariparma e la famiglia Incerti.

Ora parte la seconda fase, con l'obiettivo di riportare a Colorno anche gli altri arredi che vi erano stati in passato, già identificati, e che ora sono dispersi tra Torino, Firenze, Roma e Alessandria, quasi tutti in depositi non accessibili al pubblico.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

A 40 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, arriva a Teatro Due "Il Vantone", graffiante commedia sociale (traduzione in dialetto romanesco dal latino "Miles Gloriosus" di Plauto) con l'attore e grande amico di Pasolini, Ninetto Davoli. Spettacolo in scena venerdì 18 e sabato 19 dicembre alle ore 21. -

Parma, 18 dicembre 2015 

- di Cristina Pedretti -

Nel 1963 Pier Paolo Pasolini, su richiesta di Vittorio Gassman, si dedicò alla traduzione della commedia del III secolo a.C. "Miles Gloriosus" del commediografo latino Plauto: ne scaturì un testo in versi settenari a rima baciata in dialetto romanesco, intitolato "Il Vantone". Oggi, a quarant'anni dalla tragica scomparsa di Pasolini, "Il Vantone" va in scena sul palco del Teatro Due; a interpretarlo, l'attore feticcio e grande amico personale di Pasolini, Ninetto Davoli, insieme ad Edoardo Siravo, per la regia di Federico Vigorito.

Classe 1948, Giovanni detto Ninetto Davoli esordì come attore proprio scelto da Pier Paolo Pasolini che nel 1964 lo volle per una comparsata nel film "Il Vangelo secondo Matteo", per affidargli poi il ruolo di coprotagonista del grande Totò nel film "Uccellacci e uccellini" del 1966. La collaborazione tra i due proseguì ("Edipo Re", "Teorema", "Il Decameron", "I racconti di Canterbury", "Il fiore delle mille e una notte") e cementò il loro rapporto di amicizia. Nella giornata di oggi, venerdì 18 dicembre alle ore 18 Ninetto Davoli incontrerà il pubblico negli spazi del Teatro Due, e sarà poi in scena ne "Il Vantone", sia venerdì 18 che sabato 19 dicembre, alle ore 21. Sul palco con lui anche Edoardo Siravo, Gaetano Aronica, Paolo Gattini, Marco Paoli, Silvia Siravo, Enrica Costantini e Valerio Camelin. Per informazioni: www.teatrodue.org 

Pubblicato in Cultura Parma
Mercoledì, 16 Dicembre 2015 17:13

"La peste" di Camus al Teatro del Cerchio

Venerdì 18 e sabato 19 dicembre "La peste" di Albert Camus torna al Teatro del Cerchio: l'originale spettacolo per un solo spettatore alla volta, replicato ogni anno da ormai 15 anni, continua ad appassionare e incuriosire il pubblico, che entra in diretto e personale contatto coi personaggi dell'opera. Un'occasione da non perdere per vivere intensamente l'esperienza teatrale. -

Parma, 16 dicembre 2015

di Cristina Pedretti -

Fu subito un grande successo letterario il romanzo "La peste", scritto dal francese Albert Camus nel 1947: l'autore, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1957, è considerato uno dei padri dell'esistenzialismo, perché visse ed indagò i profondi tormenti esistenziali dell'uomo e della società nel difficile momento storico a cavallo delle due guerre mondiali. Tema cruciale della poetica di Camus è l'assurdità della vita: davanti a tanti destini inspiegabilmente crudeli, l'essere umano può reagire in modi diversi. Questo accade anche ne "La peste": un piccolo paese è colpito da un contagio mortale e viene bloccato e isolato dall'esterno con un cordone sanitario; gli abitanti, costretti a restare sul posto, affrontano come possono la situazione. C'è chi si rinchiude in casa terrorizzato, chi si dà a una ricerca egoistica del proprio piacere, chi si prodiga per aiutare i malati e cercare una cura. Ed è proprio la solidarietà, secondo Camus, l'unica arma con cui l'essere umano può affrontare l'assurdità della vita e reagire davanti alle sofferenze: perché se è vero che il dolore è inevitabile, è anche vero che nella condivisione lo si può lenire. Da questa intensa opera letteraria è tratto lo spettacolo teatrale "La peste" che andrà in scena al Teatro del Cerchio venerdì 18 e sabato 19 dicembre: uno spettacolo molto particolare e coinvolgente, pensato per un solo spettatore alla volta, che si troverà a diretto contatto con i personaggi in scena, in undici stanze diverse.

Come afferma il regista Mario Mascitelli: "Replichiamo "La peste" ogni anno, ormai da quindici anni, perché è uno spettacolo amatissimo dal pubblico e registriamo sempre il tutto esaurito. La prenotazione è obbligatoria perché formiamo gruppi di 10 spettatori e facciamo entrare uno spettatore ogni 3 minuti. In questo modo riusciamo a ripetere lo spettacolo, della durata di 33 minuti, in più turni". Venerdì 18 si inizia alle 19.30, mentre sabato 19 il primo turno è alle 15.30, con la possibilità di partecipare fino al turno delle 21.30. Sul palco, oltre al regista e attore Mascitelli, anche gli attori Gabriella Carrozza, Mario Aroldi, Martina Vissani, Licia Caroselli, Damiano Camarda, Pier Federici, Stefania Maceri, Andrea Faccioli, Simone Baroni, Sharon Tomberli, Martina Manzini, Silvia Nisci, Anna Lisa Cornelli, Antonella Prencipe, Giuseppe Piccione, Chiara Casoli e Dalila Reas. Prenotazione (obbligatoria) al 331 8978682. Per informazioni: www.teatrodelcerchio.it 

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