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Il Viaggio della Memoria di ben 186 ragazzi di sei istituti superiori di Parma al confine orientale fra Italia e Slovenia. Le emozioni e le riflessioni racchiuse nel volume "Letture di un ritorno. Viaggio al confine orientale" presentato ieri alla Casa della Musica.

Parma, 12 febbraio 2016 

Tutte le foto nella galleria in fondo al testo ph. Francesca Bocchia

E' stato presentato ieri, presso la Casa della Musica di Parma, il volume "Letture di un ritorno. Viaggio al confine orientale", parte del progetto formativo promosso dagli Istituti Storici della Resistenza di Parma e Modena, che ha visto coinvolti ben 186 ragazzi.
L'incontro di ieri è stato promosso dall'ISREC Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea, con il patrocinio del Comune di Parma, in occasione del Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio a commemorazione di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Nodo storiografico ancora aperto, il "confine orientale" viene definito "confine mobile" per segnalare la complessa dinamica di conflitti e contese nazionali che, a partire dall'Impero austro-ungarico e attraverso la Grande guerra, si intrecciano poi con il fascismo, nazismo e comunismo jugoslavo.

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Un'iniziativa che non poteva non rivolgersi alle scuole e quindi ai giovani per far conoscere questa terribile pagina della nostra storia, far crescere in loro il senso doveroso del rispetto e renderli più consapevoli. Gli studenti presenti ieri alla Casa della Musica, hanno letto brani e ricordi della loro esperienza, che li ha portati a visitare la Risiera di san Sabba a Trieste, il castello prigione di Begunje, le foibe di Basovizza, misurandosi con la stessa violenza, pur proveniente da parti opposte. Intensa la loro partecipazione alle dolorose vicende narrate e unanime il riconoscimento che il viaggio, preparato da incontri con storici esperti di quel periodo e di quei luoghi, ha fornito loro nuovi strumenti per capire la complessità della storia e raggiungere una maggiore coscienza critica.

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A prendere parte al progetto gli studenti di sei scuole superiori che tra ottobre e novembre 2015 hanno affrontato il complesso tema con i loro insegnanti, attraversando i luoghi della memoria, incontrando storici, visitando musei e percorrendo le strade di Trieste e di Lubiana.
Il volume, che è stato presentato ieri, raccoglie le emozioni, le riflessioni e il contributo degli storici che hanno accompagnato nelle diverse fasi il progetto.

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All'incontro erano presenti il prefetto di Parma Forlani, la consigliera regionale Barbara Lori in rappresentanza dell'Assemblea legislativa, il presidente del Consiglio comunale di Parma Vagnozzi, il direttore dell'Istituto storico della Resistenza di Parma Minardi, i dirigenti scolastici dei due istituti capofila del progetto Campanini del liceo classico Romagnosi e Cappellini del liceo scientifico Marconi di Parma. Da tutti parole di apprezzamento per il lavoro svolto dai ragazzi e per la preziosa collaborazione degli insegnanti. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna per i Viaggi della Memoria 2015 , mentre il libro è stato pubblicato grazie al sostegno dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione.

Pubblicato in Cultura Parma

Sarà presentato a BUK, festival del piccola e media editoria, a Modena, oggi, sabato 20 febbraio alle 17. "Lettere di Corsa" (Damster Edizioni) un libro che attraverso le lettere che Bruno Solmi, tecnico della Ferrari, inviava alla sua famiglia, dipinge il ritratto di un'epoca. L'autore è Enrico Solmi, figlio di Bruno.

Di Manuela Fiorini – foto Enrico Solmi

Modena, 13 febbraio 2016

Ferrari è un brand conosciuto in tutto il mondo. Le auto, la velocità, le gare, i piloti, ora anche i parchi tematici. Dietro al successo del Cavallino Rampante, tuttavia, ci sono uomini e donne che hanno lavorato e lavorano "dietro le quinte", dando il loro indispensabile contributo alla fama della celebre casa di Maranello. Tra di loro c'era anche Bruno Solmi, che per vent'anni ha seguito le corse delle "rosse", sia in Formula Uno che in altre categorie, come cambista per la prima squadra. Era stato assunto da Enzo Ferrari a 16 anni, nel 1943, durante la guerra, quando la allora Auto Avio Costruzioni si era trasferita a Maranello. Aveva poi frequentato una scuola di professionale, che poi sarebbe diventato l'Istituto Ferrari e si era specializzato meccanico. Nel 1945, era sfuggito a un rastrellamento, grazie alla misericordia di un sergente di origini polacche, che si era impietosito vedendo sua madre pregare per il figlio con in mano un crocifisso, era riuscito a fuggire sugli Appennini, dove si era unito alle Brigate Partigiane. Dopo la fine della Guerra, era tornato a lavorare alla Ferrari per iniziare la sua carriera di meccanico da corsa sempre in giro per il mondo. Dalle città in cui si svolgevano le gare, Bruno Solmi inviava lettere alla famiglia lontana. Erano missive piene di sogni, speranza, passione, umanità, nostalgia di casa, che si mescolavano alla cronaca degli avvenimenti sportivi.

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Quelle lettere rivivono oggi nel volume "Lettere di Corsa. Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari", pubblicato da Damster Edizioni e scritto dal figlio di Bruno, Enrico Solmi. Il volume, che sarà presentato a BUK, festival della piccola e media editoria, sabato 20 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Longo Samuele Chimisso, è diviso in capitoli, uno per ogni anno e i ordine cronologico, secondo la data della lettera. All'inizio di ogni capitolo, una breve introduzione aiuta il lettore a inquadrare meglio le lettere nel loro contesto storico. "Lettere di Corsa" non è un libro sulla Ferrari, anzi è "anche" un libro sulla Ferrari, ma il mito del Cavallino Rampante cede qui il passo alla storia familiare di un uomo che ha vissuto con passione e sacrificio il suo lavoro, che lo ha tenuto spesso lontano dalla famiglie e dagli affetti. E' anche l'omaggio di un figlio al padre, scomparso troppo presto e un affresco che descrive la vita di quegli uomini umili, fortemente legati alla loro terra.

Ne abbiamo parlato con l'autore.

Enrico Solmi autore

Come nasce Lettere di Corsa e perché hai deciso di raccogliere in questo libro le lettere di tuo padre Bruno?

"Il plico di lettere mi è stato consegnato da mia madre che le conservava gelosamente. Me le consegnò poco prima di morire qualche anno fa, raccomandandosi di averne cura dicendomi «leggile e ricordaci, perché è tutto quello che resterà di noi dopo che me ne sarò andata». Non ebbi il coraggio di leggerle subito e le misi da parte per riprenderle solo qualche tempo dopo. La spinta alla pubblicazione è arrivata per diversi motivi: far conoscere la storia di mio padre, uomo umile e schivo ma pieno di passione e di fame di conoscenza; dare uno sguardo al mondo Ferrari negli anni eroici, uno sguardo da dietro le quinte dei riflettori; infine, e soprattutto, il mio istinto di scrittore mi aveva fatto intravedere in questa raccolta di lettere, un vero e proprio romanzo di formazione, una storia esemplare di un ragazzo italiano nell'immediato dopoguerra, che partendo dal nulla si costruiva una vita anche grazie a un mestiere molto particolare come quello del meccanico da corsa di un mito mondiale come Ferrari, che portò lavoro in una zona dove la guerra civile era stata particolarmente cruenta".

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Cos'hai provato rileggendo le lettere di tuo padre?

"Certamente una forte emozione: stavo rileggendo la storia della mia famiglia, narrata da mio padre e da mia madre. Quelle parole erano talmente vivide che quasi potevo sentire la loro presenza al mio fianco.
Alcuni episodi mi erano noti, molti altri no. Ho potuto inoltre capire diverse cose, all'interno delle
dinamiche famigliari, a cui non avevo fatto caso in passato".

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La lettura della corrispondenza tra i tuoi genitori ti ha aiutato a conoscere meglio tuo padre o ha rivelato aspetti del suo carattere che non conoscevi?

"Diciamo che in parte hanno confermato la persona che mi ricordavo fosse. Una persona sensibile, molto legata alla famiglia. Ha sempre dimostrato una grande passione per il suo lavoro. Ricordo il suo orgoglio e la sua soddisfazione quando raccontava aneddoti dei suoi viaggi. Una cosa però traspare dalle lettere e che non avevo percepito: la grande sofferenza nello stare lontano da casa e della frammentarietà delle notizie che riusciva ad avere. Ricordiamoci che la lettera era un mezzo piuttosto precario. Spesso arrivavano in ritardo, magari quando si era già spostato. Poteva passare un mese senza che ricevesse notizie. Direi che il ritratto che ne esce rispetto a come lo ricordo è di una persona combattuta tra la passione e la necessità del lavoro, un lavoro importante che dava soddisfazione, e la nostalgia della famiglia".

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Tra i documenti storici riportati nel libro, c'è anche il telegramma che Enzo Ferrari scrisse alla tua famiglia per fare le condoglianze in seguito alla scomparsa di tuo papà. Un gesto che sottolinea l'importanza di ogni lavoratore aveva allora per l'azienda per cui lavorava. Approccio che oggi, è venuto meno.

"Il periodo in cui padre iniziò a lavorare in Ferrari era proprio l'inizio dell'avventura, erano tempi eroici, terribili, difficili, incoscienti ma indubbiamente pieni di fascino e più ingenui o genuini. I rapporti umani erano molto più stretti, anche perché l'elemento umano era fondamentale e indispensabile. Come ho detto si trattava solo di una piccola officina all'inizio, basta confrontare le foto dei meccanici di allora con quelle di adesso. Certo le condizioni di lavoro erano più dure e la sicurezza lasciava a desiderare. Credo che quello che si possa recuperare di quei tempi sia lo spirito, l'amicizia e i valori in cui quegli uomini credevano. Oggi tutto è migliorato, ma è tutto più asettico, complici anche gli enormi interessi in ballo".

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Che cosa ti auguri per "Lettere di corsa"?

"Innanzitutto spero possa piacere a un pubblico il più vasto possibile e non solo ai semplici appassionati. Libri sulla Ferrari ne sono stati pubblicati migliaia e non sentivo il bisogno di farne un altro. La mia intenzione era di parlare di un uomo, di un ragazzo uscito dalla guerra senza nulla tranne la sua voglia di fare e di imparare. Un ragazzo che ha contribuito, per la sua parte, a creare il mito che è la Ferrari oggi. Una storia italiana esemplare direi, piena di emozioni, sentimenti genuini, dolori, amori, delusioni, gioia. Il tutto senza nessuna retorica e assolutamente vero, realmente accaduto. Il messaggio che vorrei lasciare al lettore è che l'esempio di mio padre possa far riflettere su come si possa vivere facendo qualcosa di grande continuando ad amare le cose semplici e fondamentali della vita, con umiltà e senza l'arroganza di volerlo mostrare".

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Info
Enrico Solmi
Lettere di corsa.Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari
Damster Edizioni 2016, 190 pag, € 14

Pubblicato in Cultura Modena

Un percorso tematico attraverso luoghi, argomenti e pratiche della vita dei soldati. Nel corso dell'inaugurazione di oggi sarà possibile assistere a una visita guidata, a interventi musicali e alla proiezione del classico "Charlot soldato". "Trincea", dal 13 febbraio al Centro Mavarta di Sant'Ilario d'Enza.

Reggio Emilia, 13 febbraio 2016

La mostra "Trincea", dal 13 febbraio al Centro Mavarta, esplora l'esperienza di milioni persone coinvolte in un evento estremo. Si tratta del secondo capitolo, dopo la mostra "Prigionieri dimenticati", di un percorso ideato dal "Centro Studi Musica e Grande Guerra" insieme all'associazione culturale "Obiettivo Storia" e al museo "Il nemico siamo noi" con il sostegno del Comune di Bibbiano e il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un grande lavoro, ancora in corso di svolgimento, che ha visto protagonisti Marco Formentini, Maria Neroni, Luca Silingardi, James Garimberti e i santilariesi Mariuccia Capelli e Carlo Perucchetti.
La mostra sviluppa un percorso tematico attraverso luoghi, argomenti e pratiche della vita dei soldati: l'assalto, le retrovie, la corrispondenza, l'igiene e sanità, l'artigianato e l'arte. Ad arricchire l'allestimento i reperti originali provenienti dal museo "Il nemico siamo noi" di Bibbiano.
Nel corso dell'inaugurazione di oggi, 13 febbraio (ore 16.00) sarà possibile assistere a una visita guidata, a interventi musicali e alla proiezione del classico "Charlot soldato". Un film girato in contemporanea al conflitto in cui il genio di Charlie Chaplin riuscì a cogliere gli aspetti pregnanti di una situazione inedita per il mezzo dell'ironia, dell'invenzione e di un linguaggio universale. Il percorso ideale nel mondo dell'arte che sarà completato dal concerto del 20 febbraio "Fuoco e mitragliatrici. Canti dei soldati nella Grande Guerra" con l'ensemble Musica e Grande Guerra, il coro giovanile Respiro della Scuola di Musica di S. Ilario e il Coro Mavarta.
La mostra, organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Sant'Ilario d'Enza, sarà aperta fino all'11 marzo (orari di visita: lunedì, mercoledì e venerdì 15-19).
Info: Centro Culturale Mavarta, via Piave 2 – Sant'Ilario d'Enza (RE). Tel. 0522 671858 – www.mavarta.it 


(Fonte: Ufficio Stampa - Comune di Sant'Ilario d'Enza
Tel. 0522 902861 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Mostre, installazioni, fotografia, architettura e design, video arte, realtà virtuale, food design, musica: uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente: Festival della Creatività Contemporanea a Parma dal 2 aprile al 15 maggio.

Tutte le foto della presentazione nella galleria in fondo alla pagina ph. Francesca Bocchia

Parma, 10 febbraio 2016

E' stato presentato ieri, presso il Teatro Agorà della Triennale di Milano, "Parma 360", Festival della Creatività Contemporanea che si terrà a Parma dal 2 Aprile al 15 Maggio. Mostre, conferenze, installazioni, conferenze, workshop: un evento unico, senza precedenti sta per coinvolgere la nostra città.

Uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente. Mostre, installazioni, fotografia, architettura e design, video arte, realtà virtuale, food design, musica. Un grande evento culturale che di snoderà fra mostre disseminate in tutta la città, conferenze, workshop e circuiti off.
Anche i negozi del centro storico, grazie al supporto di Ascom Parma Confcommercio Imprese per l'Italia, per tutto il periodo del Festival ospiteranno la creatività e le opere di numerosi artisti che si metteranno "in mostra" attraverso le vetrine dei negozi.

Spazio anche alla didattica. In occasione del Festiavl, le associazioni KONTAINER e 360° Creativity Events, con il contributo di Funder35, hanno ideato PARMA 360 CREATIVITY LAB una piattaforma di servizi per la formazione specializzata delle professioni dell'arte e della creatività in cui si incontrano patrimonio storico, cultura e nuove tecnologie per promuovere l'occupazione dei giovani, cercando di favorire e creare nuovi sbocchi professionali promuovendo la cultura e la creatività nei diversi settori (fotografia, design, new media, web digital) come leva di sviluppo socio-economico, motivo per il quale anche Cariparma Crédit Agricole e Chiesi hanno trovato una profonda unione di intenti con questa prima edizione del Festival Parma 360.

Tra le attività formative in programma: il workshop Fotografare con i Fotografi, il workshop Food Design e Food Stylist, un Forum Internazionale sulla "Rigenerazione Urbana", con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto e la collaborazione di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Ordine degli Architetti e Pianificatori di Parma. Un corso per curatori "Young Curator", impostato attraverso la metodologia del "learning by doing".

Fra i tanti eventi in programma, in Piazzale della Pace, insieme al maggiore artista contemporaneo, Michelangelo Pistoletto e a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, con il coordinamento dell'associazione parmigiana Manifattura Urbana, verrà realizzato il simbolo del Terzo Paradiso, con l'intento di avviare un processo di rinascita e rigenerazione urbana in un'area monumentale della città che sta subendo negli anni un processo di incuria e abbandono.

Palazzetto Eucherio Sanvitale, prezioso gioiello dell'architettura tardo-quattrocentesca nel cuore del Parco Ducale, ospiterà Maurizio Galimberti. L'Instant Artist presenterà a Parma una serie inedita intitolata AriDadaKali 2012-2015, a cura di Benedetta Donato. Attraverso il corpo, lo studio del nudo femminile e un intreccio di riferimenti e citazioni, da Giacomo Balla ai fotogrammi di Man Ray e Moholy-Nagy, Galimberti fa parlare la propria immaginazione.

A Palazzo Pigorini, in strada Repubblica, rivivrà l'archivio del designer e architetto Vico Magistretti con la mostra Archivio in viaggio realizzata in collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti e Berni Studio di Parma. Schizzi, appunti, fotografie e oggetti d'arredo illustreranno gli storici sodalizi professionali di Magistretti con alcune delle più importanti aziende italiane di design.

Sempre Palazzo Pigorini ospiterà The art of food valley a cura di Chiara Canali: un tour attraverso le forme, i sapori e i colori del distretto territoriale della Food Valley emiliana, un percorso di intersezione tra artisti e cibo in omaggio a Parma recentemente eletta dall'Unesco "Città Creativa per la Gastronomia". Ventitré artisti rifletteranno su venti prodotti tipici DOP e IGP compresi nel territorio della Food Valley utilizzando tutte le forme e le tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dall'installazione alla fotografia.

La Chiesa sconsacrata di San Ludovico in via Cavour ospiterà la video-installazione OPUS del visual artist C999 e le fotografie di ERRESULLALUNA. Opus, ispirandosi alle cromie e all'estetica manierista, "affrescherà" simbolicamente le pareti con un'opera tra la video arte ed il vjing. Uno spettacolo immersivo, proiettato ogni ora per tutta la durata del festival amplificato ulteriormente grazie alla piattaforma cloud Fullmmersion che consentirà una navigazione virtuale a 360°. L'installazione è accompagnata da 17 opere fotografiche a sfondo sacro di grandi dimensioni realizzate da Erresullaluna e Chuli Paquin De Poulpiquet.

The Strange Days – cose dell'altro mondo, da venerdì 1 aprile sino a domenica 3 aprile, animerà gli spazi dell'Ex-Manzini-WoPA (a cura di Federica Bianconi in collaborazione con Associazione Workout Pasubio, Solaris, spazio entropia, CNA, CACCA, Sequence e spazioborgoriccio e con il contributo di Paolo Schianchi, Gianluigi Ricuperati, Elisa Barbieri, Otto Grozni, Marco Scotti e Valentina Rossi).
72 ore di creatività dirompente, irregolare e fuori dal coro, The Strange Days condivide spensieratezza, bizzarria, divertimento, in un contesto multidisciplinare che coinvolgerà cittadini irregolari e non, artisti, scrittori, attori.

L'iniziativa è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer, con il contributo del Comune di Parma, la direzione artistica di Camilla Mineo, Chiara Canali, Simona Manfredi, Federica Bianconi e un'ampia rete di partner pubblici e privati.
L'obiettivo della manifestazione, alla sua prima edizione, è quello di recuperare la naturale vocazione culturale e artistica della città, facendo vivere in modo nuovo e sinergico gli spazi espositivi, valorizzando la comunità creativa sul territorio e coinvolgendo in maniera attiva la cittadinanza.

Tutte le info su www.parma360festival.it 

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Maria Lucia Girometta, presidente della Commissione delle Elette, presenta la nuova iniziativa rivolta a tutti i cittadini, invitando "a scrivere una poesia o un breve elaborato che valorizzi l'impegno delle donne" per l'8 marzo, Festa della donna e 70° anniversario del voto alle donne.

Piacenza, 10 febbraio 2016

"Non solo festa e mimose, ma un'opportunità di riflessione e approfondimento, in concomitanza con il 70° anniversario del voto alle donne": così Maria Lucia Girometta, presidente della Commissione delle Elette, presenta la nuova iniziativa rivolta a tutti i cittadini, invitando "a scrivere una poesia o un breve elaborato che valorizzi l'impegno delle donne".
Il termine ultimo per l'invio, all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., è il 29 febbraio prossimo.

"I componimenti – spiega – verranno esposti in sala Cattivelli. Inoltre, l'8 marzo sarà convocata una seduta speciale della Commissione, cui saranno invitate a partecipare non solo le consigliere che attualmente ne sono componenti, ma anche le esponenti delle precedenti Amministrazioni, insieme a tutti gli autori dei brani che riceveremo. L'intento, come sempre, è quello di promuovere un'occasione di confronto e dibattito, che andrà a comporre un tassello nel mosaico delle diverse iniziative per la Festa della donna, che verranno presentate prossimamente".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Il Duca Bianco ha rivoluzionato e influenzato ogni sfera del mondo artistico. Le grandi maison si sono ispirate a lui per colori, forme e materiali. Ogni sua trasformazione è stata accompagnata da uno stile specifico ripreso dal modo della moda.

Di Veronica Volpi

"Ho sempre voluto essere un istigatore di nuove idee, ho cercato di provare tutto ciò che potesse essere uno strumento artistico, ho cercato di essere una rivoluzione fatta uomo".

Così David Bowie amava descrivere la sua vita, definendosi rivoluzionario e influencer di ogni sfera del mondo artistico. E così è stato, lasciando dietro di sé una grande eredità in materia di musica, cinema arte e moda.
Enigmatico, eclettico, rivoluzionario e trasformista, durante la sua esistenza è stato un vero e proprio "camaleonte del rock" in grado di personificare diversi ruoli e personaggi ognuno dei quali mentori di un movimento artistico, culturale e ideologico.
Ogni sua trasformazione è stata accompagnata da uno stile specifico dotato di una forza tale da influenzare più di ogni altro il modo della moda e il lavoro di stilisti classici e innovatori, che vedevano in lui una vera e propria fonte di ispirazione da cui trarre continuamente spunto in tema di colori, forme e materiali.

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Primo fra tutti, Jean Paul Gaultier ha annoverato in varie sfilate il Duca Bianco attraverso pettinature rosso fuoco, make-up "infiammati" e pantaloni sixties: emblematica fra tutti è stata la passerella con Ziggy Stardust di modelle uscite con la famosa tuta a fantasia stellare e pettinatura "a cresta" rosso fuoco.
Più avanti con gli anni, la maison Gucci, sotto la guida di Frida Giannini, ha portato nelle boutique l'iconica giacca con spallotte di pailettes, il tailleur dorato e il bolerino con le frange, reinterpretando questi capi in una chiave contemporanea, moderna idonea al confort dello street style.
Anche Chanel ha omaggiato più volte lo stilista, come nel caso della creazione dei mocassini dorati con triplo fondo, oppure Alexander McQueen, con la creazione del cappotto con la stampa della bandiera inglese riportato sulla copertina dell'album album "Earthling" del 1997.

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Non da meno sono state le grandi redazioni giornalistiche di moda: da Vogue che più volte ha immortalato nelle sue pagine modelle truccate con l'emblematico fulmine sul viso, tra cui Kate Moss, a Elle, Marie Claire e quant'altro.
Una vera e propria stella, quindi, la cui impronta rimarrà indelebile nell'arte e nella cultura per i secoli a venire.

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Images With Courtesy of: DavidBowie.org – Vogue.it

Martedì, 09 Febbraio 2016 09:48

"L'uomo di paglia" di Feydeau a Teatro Due

La folle borghesia parigina della Belle Époque è protagonista de "L'uomo di paglia", commedia di Georges Feydeau a Teatro Due fino al 14 febbraio. Lo spettacolo, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia", tre monologhi anticipazione del Teatro dell'Assurdo. 

Di Cristina Pedretti

Parma, 9 febbraio 2016

Un tuffo nella scatenata Parigi della Belle Époque vista con l'occhio critico ed ironico di Georges Feydeau: ecco cosa si potrà gustare a Teatro Due con lo spettacolo "L'uomo di paglia", in programma fino al 14 febbraio. Una "soirée Feydeau" in realtà, ossia una serata intera dedicata al genio di Georges Feydeau, maestro della commedia e del "vaudeville" (commedia leggera in cui si mischiano parti in prosa e parti musicate, antenata dello spettacolo di varietà).

Nato a Parigi nel 1862, Feydeau fu celebre regista e autore di opere teatrali caratterizzate dal ritmo incalzante, da spassosi e imprevisti scambi di identità ed equivoci, da ingegnose e complicate scenografie, in un vortice di comico delirio in cui sempre spicca la forte satira alla borghesia parigina dell'epoca. Tra i suoi vaudeville più rappresentati figurano "La pulce nell'orecchio", "Sarto per signora" e "L'albergo del libero scambio". Lo spettacolo proposto a Teatro Due, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia" del 1885, tre monologhi composti da Feydeau tra il 1881 e il 1883, e cioè "Agli antipodi", "Patta all'aria" e "Un signore che non ama i monologhi", che contribuiscono a creare quell'atmosfera di folle spaesamento che costituisce, secondo il biografo di Feydeau, Henry Gidel, un'anticipazione del Teatro dell'Assurdo. Gli interpreti sul palco sono Paola De Crescenzo, Luca Nucera, Sergio Filippa, Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen ed Emanuele Vezzoli.

Lo spettacolo andrà in scena il 9, 10, 11, 12 e 13 febbraio alle ore 21 e domenica 14 febbraio alle ore 16. Per informazioni: www.teatrodue.org 

Pubblicato in Cultura Parma

E' diventato ancora più concreto il sodalizio tra la città di Parma e quella di Alba, candidata a futuro membro delle "Unesco Creative Cities of Gastronomy". Nuove sinergie sono state messe in campo dopo l'incontro avvenuto nella città piemontese.

Di Chiara Marando 

Parma 08 Febbraio 2016 

Un sodalizio gastronomico è quello che il 6 febbraio scorso è stato sancito dalla città di Alba e Parma, fresca di nomina a "City of Gastronomy" UNESCO. All'interno della sala consigliare "Teodoro Bubbio" del Palazzo comunale di Alba, il Sindaco Maurizio Marello e l'Assessore alla Cultura e Turismo Fabio Tripaldi hanno accolto il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l'Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Parma Cristiano Casa, nell'ambito delle iniziative volte a promuovere la candidatura di Alba al network internazionale Unesco Creative Cities of Gastronomy.
E sarà proprio Parma a sostenere con forza questa candidatura consolidando, in tal modo, l'unione tra questi due punti di riferimento nel panorama food italiano. Lo scopo è quello di valorizzare quanto più possibile tutto il valore e l'eccellenza del patrimonio enogastronomico nazionale, un unicum nel mondo che tutti apprezzano e ricercano.
Proprio per questo, durante l'incontro, è stato presentato un particolare protocollo d'intesa che sancisce i cardini di questa collaborazione tra Alba e Parma.
«Siamo contenti di avervi accanto in questo percorso al network internazionale Unesco Creative Cities of Gastronomy – ha dichiarato Sindaco Maurizio Marello – in cui abbiamo deciso di provare ad entrare. L'anno scorso abbiamo saputo di essere candidate insieme a Parma vivendo questo momento con collaborazione. Poi, il ministero ha scelto Parma e noi siamo contenti di questo risultato. Contemporaneamente gli amici della città emiliana ci hanno detto che sosterranno la nostra candidatura per il 2017. Questa è stata un'occasione davvero importante per far incontrare i nostri due territori. Al di là della candidatura, che è comunque importante, si vuole iniziare a lavorare assieme su una serie di progetti che metteremo in pista per fare del turismo il motore più forte della nostra economia».
Anche il sindaco Federico Pizzarotti ha espresso il suo favore nei confronti di questa iniziativa che lega le due città: «L'idea di creare un circuito dei territori enogastronomici fa sistema inglobando particolarità e peculiarità, comunicandole insieme e meglio all'estero. Da qui si sviluppano e crescono i rapporti tra le due città ma anche con il mondo internazionale. Il protocollo d'intesa permetterà la partecipazione di Parma alle iniziative di Alba e la partecipazione di Alba e del suo territorio agli eventi di Parma».
Un'operazione che certamente porterà ad una maggior ricchezza di offerta e, di conseguenza, ad una sempre più alta appetibilità nei confronti dell'estero attraverso la realizzazione di specifiche attività turistiche.
«Rinnovo la nostra disponibilità a sostenere Alba sulla redazione del dossier ma anche su altre attività – ha promesso l'Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Parma Cristiano Casa – Importante cercare di far sì che anche Alba entri nell'albo delle città creative Unesco. Questo riconoscimento ci ha dato un'eccellente risonanza mediatica sulla stampa internazionale e spero ci farà raggiungere presto l'obiettivo dell'incremento flussi turistici sul nostro territorio».

Pubblicato in Cronaca Parma

Una novità assoluta per il pubblico italiano: il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima. "La bella addormentata on ice" fino al 14 febbraio al Teatro Arcimboldi di Milano. 

Di Pietro Razzini

Parma, 8 febbraio 2016

Un mix di pattinaggio acrobatico e romantica avventura capace di stupire e incantare un pubblico di tutte le età: fino al 14 febbraio, il Teatro Arcimboldi di Milano sarà trasformato in una grande pista ghiacciata sulla quale si esibiranno gli artisti di "The imperial Ice Stars", protagonisti dello show "La bella addormentata on ice". Il tour della compagnia proseguirà poi a Roma, al Teatro Sistina dal 17 al 24 gennaio. "The Imperial Ice Stars" tornano in Italia dopo il successo ottenuto lo scorso febbraio, sempre al Teatro degli Arcimboldi, con "Il Lago dei Cigni On Ice": oltre 16.000 spettatori, allora, ammirarono la magia dello spettacolo. Anche per La Bella Addormentata, a giudicare dall'entusiasmo che circondava la prima, si attendono riscontri importanti.

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LE ORIGINI - Il punto di partenza è la partitura di Tchaikovsky: da questa base il direttore artistico Tony Mercer, universalmente riconosciuto come il principale creatore al mondo di questo genere di spettacoli, ha dato vita a un piccolo capolavoro sui pattini. "La bella addormentata on Ice" è una novità assoluta per il pubblico italiano e racconta la dolce storia d'amore fra la principessa Aurora e il principe Desiré. Una compagnia di 26 pattinatori (tra cui ci sono alcuni campioni olimpici e mondiali) ha reso ancora più sublime ciò che era stato disegnato nella mente del direttore artistico e portato in pista dall'allenatrice del team olimpico russo Tatiana Tarasova.

LE CARATTERISTICHE - Nello spettacolo, il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima, alcuni dei quali mai classificati precedentemente. Morbide coreografie, salti estremi ad alta velocità, stupefacenti piroette e strabilianti acrobazie aeree meravigliano il pubblico, catturato dalle sontuose scenografie, dagli effetti visivi e dai costumi sfarzosi.

CURIOSITA' - E per chi fosse ancora in dubbio se acquistare o meno il ticket per "La Bella Addormentata On Ice", ecco alcuni numeri che esaltano lo show: The Imperial Ice Stars si è esibita davanti a quasi quattro milioni di persone nei cinque continenti. Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Singapore, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Principato di Monaco, Sud Africa e Canada sono solo alcune tappe di un tour dove hanno riscosso ovunque applausi a scena aperta. I performer della compagnia hanno vinto più di 250 medaglie in competizioni varie: si sono allenati 9 ore al giorno, 6 giorni alla settimana per 7 settimane durante il periodo di allestimento dello show. Tre ore al giorno durante il tour. Il risultato sarà sotto i vostri occhi... se vorrete vivere un happy ending fiabesco.

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Pubblicato in Cultura Emilia

Dall'11 al 13 febbraio il festival "Via Libera" farà tappa a Montechiarugolo, Traversetolo e Roccabianca. Ospite d'onore Tiberio Bentivoglio, imprenditore calabrese che ha detto "no" alla 'ndrangheta. Una tre giorni di incontri, spettacoli, reading per diffondere i valori di giustizia, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Parma, 6 febbraio 2016 

E' la parola "legalità" il filo conduttore da cui prende le mosse l'idea del Festival "Via Libera", un evento che si ispira al caso dell'inchiesta "Aemilia" che ha gettato preoccupanti ombre sul territorio emiliano e non solo.
Ed è proprio dal processo che ha chiamato alla sbarra oltre 200 imputati, e dal rischio di infiltrazioni mafiose, in provincia che i Comuni di Montechiarugolo, Traversetolo e Roccabianca, con la collaborazione di "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", il patrocinio della Regione Emilia Romagna e il sostegno di Coop Alleanza 3.0, hanno deciso di promuovere "Via Libera – testimonianze, musiche e narrazioni per la legalità": una tre giorni di incontri, spettacoli, reading per diffondere i valori di giustizia, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Ma che cos'è "Via Libera"?
La risposta della società civile a quel mondo di corruzione e silenzio, il tentativo di porre le basi per sviluppare un presidio vigile di cittadinanza attiva e condivisione di momenti informativi.
Un festival itinerante che dall'11 al 13 febbraio attraverserà il parmense, grazie allo speciale contributo di Tiberio Bentivoglio, vittima di mafia che dal 1992 ha deciso di ribellarsi alla 'ndrangheta e dire "no" al pizzo, pagando pesanti conseguenze anche in termini economici.
Il festival si apre giovedì 11 febbraio a Montechiarugolo con l'aperitivo inaugurale organizzato al Circolo Arci La Ricreativa di Tortiano, dove alle 19.30 è in programma la presentazione del libro "Come un uomo" di Alberto Bertoli, intervistato dal giornalista Salvo Taranto. Nel libro Bertoli ripercorre la storia di famiglia, fatta di aneddoti e musica, in un chiaro omaggio al padre Pierangelo e alle sue canzoni.
La serata proseguirà con una cena conviviale realizzata con i prodotti di Libera Terra, sulle note delle canzoni di Pierangelo Bertoli, interpretate da Alberto. Il ricavato della cena - prenotazione obbligatoria - sarà devoluto al Comitato "Un seme per Enza e Tiberio Bentivoglio", per permettere alla coppia di aprire un nuovo negozio e riprendere così la propria attività lavorativa.
Il secondo appuntamento è venerdì 12, alle 21, alla Corte Agresti di Traversetolo, con lo spettacolo degli studenti dell'Istituto Mainetti, preparati dalla Scuola civica di teatro "Carmi". I ragazzi porteranno in scena un reading teatrale ispirato al libro "Colpito – La vera storia di Tiberio Bentivoglio", accompagnati dal musicista Rocco Rosignoli. Al reading sarà presente il protagonista del libro, con cui il pubblico potrà intrattenersi per scambiare opinioni e riflessioni.
Anche il programma di sabato 13 è interamente dedicato a Tiberio. Al mattino la vittima di mafia incontrerà gli studenti dell'Itis Galileo Galilei di San Secondo, in un appuntamento riservato alla scuola. Alle ore 21 Bentivoglio salirà invece sul palco del Teatro di Ragazzola di Roccabianca in una serata pubblica, di dialogo e testimonianza. L'imprenditore calabrese spiegherà, grazie all'intervista del giornalista Rai Luca Ponzi, cosa significa opporsi alla 'ndrangheta ed essere "vittima di mafia".
La chiusura ufficiale della manifestazione è invece lasciata alla musica e al concerto della folk band "Mé, Pék e Barba" che ha abbracciato la causa di Tiberio, portando sui palchi italiani la sua storia di legalità.
Gli spettacoli, tranne la cena, sono tutti a ingresso libero con offerta a favore di Libera - Comitato "Un seme per Enza e Tiberio Bentivoglio".

Via Libera locandina 2016 rid

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Per "A cena di legalità" info e prenotazioni: tel. 0521 686467 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pubblicato in Cultura Parma
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