I volti, i luoghi e le personalità degli studenti di Parma catturati negli scatti di Chiara Samugheo, celebre fotografa delle star del cinema. La mostra rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne nel Palazzo centrale di via Università.
Parma, 19 aprile 2016
40 immagini che ritraggono gli studenti dell'Università di Parma in situazioni e ambientazioni diverse: l'occhio esperto e attento di Chiara Samugheo, fotografa dei divi e delle dive del cinema come Liz Taylor, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, si è posato sui ragazzi dell'Ateneo. Volti, atteggiamenti, personalità, luoghi d'incontro catturati in un anno di lavoro e illustrati con maestria.
All'inaugurazione di oggi hanno partecipato il Rettore Loris Borghi, Daniela Ciriello nipote e aiutante di Chiara Samugheo - assente per motivi personali - e i curatori Luigi Allegri e Manuela Vico.
La mostra è promossa dal Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo – CAPAS dell'Università di Parma (struttura che raccoglie, organizza e supporta le attività para ed extracurricolari degli studenti negli ambiti artistici, comunicativi, culturali) in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, che possiede pressoché l'intero archivio delle immagini della grande fotografa pugliese.
Il Palazzo centrale di via Università, luogo simbolico dell'Ateneo, è la sede della mostra che rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne.
Foto di Francesca Bocchia
Dal 6 maggio al 3 giugno 2016 a Parma partirà il progetto di Biblioteca Itinerante promossa da Parmakids: "Libri con le Ruote", un modo nuovo di vivere le emozioni raccontate dai libri e promuovere le biblioteche comunali.
Parma, 25 aprile 2016
Le storie sono viaggi dell'immaginazione in giro per il mondo, alla scoperta di situazioni, epoche e terre lontane. Ma, nell'era dei social network, ovvero degli stimoli che distraggono più che catturare l'attenzione, le storie corrono il pericolo di rimanere ingabbiate in quelle prigioni d'oro che sono le biblioteche.
Ma cosa succederebbe se i libri prendessero vita e decidessero di saltare giù dagli scaffali e uscire per strada alla ricerca di qualcuno che li meriti sul serio?
Questa è l'idea da cui parte "Libri con le ruote" – progetto immaginato da Andrea Saccon, meglio conosciuto come "La Sajetta", e realizzato da Parmakids con il contributo di Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma e Comune di Parma – è una vera e propria biblioteca itinerante su due ruote e ad impatto zero che, con un carico di libri per bambini da 2 a 10 anni - sia in italiano che in lingua straniera – intende diffondere e difendere la lettura, ponendosi come ponte di collegamento tra le biblioteche comunali di Parma e i parchi cittadini, luogo d'incontro e di aggregazione per le famiglie della città.
Lo scopo è quello di valorizzare le biblioteche pubbliche comunali con una formula nuova e attiva, con la partecipazione degli abitanti, nella convinzione che la cultura si fa insieme, andando a cercare le persone - in questo caso i piccoli lettori - là dove si trovano.
Chi parteciperà agli appuntamenti potrà subito prendere in prestito un libro, per poi restituirlo nell'occasione successiva, e sottoscrivere gratuitamente la tessera delle biblioteche comunali di Parma. Ospite d'onore sarà ogni volta un bibliotecario, affinché i bambini prendano confidenza con una figura in grado di orientarli nella scelta del libro "che fa per loro".
"Libri con le ruote" è anche una biblioteca parlante, che promuove la lettura ad alta voce, protagonista di un appuntamento fisso – a cura del "leggendario" Andrea Saccon dedicato ai bambini dai 3 agli 8 anni che amano soprattutto ascoltare.
Cinque gli appuntamenti in programma tra maggio e giugno 2016 in vari parchi della città, sia centrali che periferici. Il tour, con una tappa alla settimana, ogni venerdì dal 6 maggio al 3 giugno, a partire dalle 17.00, toccherà Parco Ferrari (Biblioteca di riferimento: Pavese), Via Pellicelli (Biblioteca di riferimento: Pavese), Piazzale Pablo (Biblioteca di riferimento: @lice), Via Argonne (Biblioteca di riferimento: @lice), Parco Nord (Biblioteca di riferimento: Internazionale/Guanda).
Ai bambini che parteciperanno alle letture nei parchi previste dal calendario della Biblioteca viaggiante sarà consegnato uno speciale passaporto: a chi collezionerà 5 timbri corrispondenti ai cinque appuntamenti con la Biblioteca viaggiante, completando il passaporto, sarà regalato un buono acquisto libri offerto dalla libreria Libri e Formiche, la Libreria dei ragazzi di Parma.
Ogni componente è il tassello unico e prezioso che porta alla completezza, al "Puzzle" appunto capace di dare vita ad un insieme senza uguali. Ogni tassello, essenziale, trova la giusta collocazione solo nel gruppo, in un orizzonte comune di creazione.
Sabato al Teatro Regio di Parma questa alchimia perfetta, frutto di un lungo percorso che scommette sulle singole idee, è stata portata in scena entusiasmando tutti i presenti.
La compagnia Kataklò ha travolto il pubblico italiano ed estero con la sua ondata di freschezza, raccogliendo un grandissimo successo di pubblico e di critica in quasi vent'anni di attività.
"Puzzle" è una composizione corale e poliedrica, realizzata attraverso l'accostamento di coreografie storiche che hanno fatto grande la compagnia. I danzatori stessi hanno avuto "licenza di fantasia" da Giulia Staccioli, che ne firma la regia e la supervisione artistica, divenendo "danzautori".
Danza, atletismo acrobatico, mimica, humor, suoni, luci e costumi si fondono per uno spettacolo unico ed emozionante.
Foto di Francesca Bocchia
Tutte le foto nella galleria in fondo alla pagina
Torniamo alla tradizione del weekend di FlashOn Mag dedicata alla proposta di lettura. Il libro proposto da CECILIA NOVEMBRI è una novità editoriale di grande fascino e molto "fantasy" per lasciarsi trasportare in un magico weekend!
Di Cecilia Novembri
Con "L'Eleganza del Riccio" del 2007 Muriel Barbery ha sbancato le librerie di tutto il mondo e le ha regalato la fama internazionale.
Torna con un nuovo romanzo che potrebbe essere il primo volume di una serie, un'epica battaglia tra il bene e il male.
Dalla parte dei buoni stanno i contadini e un'aristocratica popolazione di elfi misteriosamente insediata nei palazzi della Roma patrizia.
Con "La vita degli elfi" la scrittrice francese sconfina nel fantasy, un romanzo onirico che è una riflessione sull'incanto della bellezza minacciata dalle miserie umane, è una meditazione poetica sull'arte, la natura, i sogni e il ruolo dell'immaginazione.
Protagoniste due bambine: Maria vive in uno sperduto villaggio in Borgogna, dove scopre di avere il dono di saper comunicare con la natura. In Italia, Clara scopre di possedere uno straordinario genio musicale e si trasferisce dalla campagna a Roma per sviluppare queste sue meravigliose abilità.
Le due ragazzine conducono vite parallele accomunate però dal contatto con mondi magici e forze maligne grazie ai loro straordinari talenti.
Se, a dispetto di tutti gli ostacoli, riusciranno a unire i loro destini, questo incontro potrebbe cambiare il corso della storia.
Il profondo legame con la natura renderanno possibile l'unione degli umani con il regno del soprannaturale? Per chi ama la penna fantasiosa di questa autrice, potrà godere le sue pagine senza preoccuparsi della trama bizzarra, un commovente e sensibile omaggio al potere della natura e dell'arte di una delle autrici più amate al mondo.
CREDITS www.lexpress.fr www.bookrepublic.it – girodelmondoattraversoilibri.wordpress.com – deabyday.tv – youtube.com
Ecco come da un viaggio impervio una giovanissima promessa della fotografia fa nascere 'The man in Amazonas'. Un omaggio all'Amazzonia, ma anche un modo per aiutare chi ha più bisogno.
di Alexa Kuhne
Parma, 16 aprile 2016
Se tutti i diciassettenni fossero come Lorenzo si potrebbe tirare un sospiro di sollievo e immaginare un mondo più bello.
Perché i suoi occhi sensibili e attenti, spinti dal desiderio di vedere e di andare oltre, sono stati capaci di cogliere quello a cui spesso gli adulti non fanno caso...
Ne è nato un lavoro fotografico di grande bellezza e forza: "THE MAN IN AMAZONAS", una photogallery che scopre l'Amazzonia brasiliana lungo le rive del Rio Negro e che verrà presentata il 5 maggio a Brescia, al Centro Congressi Auditorium "Capretti" in via Piamarta.
L' intento, dice Lorenzo, bresciano, studente del liceo scientifico Copernico, sostenuto, in questa sua passione, da mamma e papà, viaggiatori appassionati e instancabili, è benefico.
Perché questo giovane talento vuol tradurre il suo amore per gli scatti in contributo alle popolazioni brasiliane più bisognose.
Lorenzo si è sentito motivato da una bella responsabilità e ha messo tutta la sua creatività e la sua capacità tecnica in modo autentico nel suo obiettivo, senza alcun condizionamento, ma con il massimo impegno per fermare momenti di vita indigena e fotogrammi di natura reali e spettacolari.
Ha accantonato sovrastrutture e pregiudizi che ci si porta inevitabilmente addosso quando si viene dall'Occidente e si è vestito della sua passione e della sua inseparabile 'macchina da lavoro'. Solo così ha potuto dare libero sfogo alla sua sensibilità e, indipendentemente dalle condizioni di luce diurna e notturna, ha fotografato bambini, animali, scenari di natura sconfinata e immensa, lasciando trasparire ogni volta il suo stato d'animo, stupito o sorpreso, intenerito o commosso, con l'avidità del viaggiatore che si vuol gustare i ricordi di quelle emozioni per sempre.
"L'Amazzonia – racconta Lorenzo Viscardi, con una maturità che stupisce - fa questo effetto a tutti: fa tornare alle origini, all'essenza della vita, al soddisfacimento dei bisogni primari, conferendo all'anima uno stato di appagamento unico, che vorresti fosse eterno. Le popolazioni indigene custodiscono alla perfezione questi luoghi incontaminati integrandosi con foresta, fauna e acqua ".
Lorenzo si è educatamente mescolato alle popolazioni indigene, con animo aperto, per carpire la loro spiritualità. Ed è quello che esce prepotentemente fuori dai suoi scatti.
In questa esperienza unica c'è la lezione che lo ha fatto riflettere e, probabilmente, cambiato: "Ho capito il valore della conservazione della foresta pluviale amazzonica, il polmone del mondo, un patrimonio universale che assicura la maggior parte di biodiversità terrestre in cui vivono migliaia di specie arboree, pesci e uccelli rari, anche in pericolo di estinzione.
Queste fotografie ci fanno riflettere e pensare che tutti hanno il dovere di contribuire a preservare il pianeta, l'Amazzonia ed i suoi indios e ciascuno lo può fare a suo modo, con grandi o con piccoli gesti quotidiani".
Il giovane fotoreporter che non è la prima volta che visita il Brasile, racconta: "Rispetto alla prima mi accorgo di essere cambiato. Ogni volta che viaggio mi rendo conto di vedere il mondo in maniera diversa sviluppando e migliorando man mano tecnica e idee.
Queste fotografie sono frutto di emozioni passeggere, indescrivibili e di sentimenti difficili da ricordare. Rimangono invece perfettamente nitide nella mente le esperienze che ho vissuto e fotografato. Tutt'ora mi sembra di rivedere il colore del Rio Negro, la natura incontaminata, la magica Via Lattea, ma soprattutto gli uomini, le donne e i bambini che vivono nel mezzo dell'Amazzonia, gli indios. Nel nostro viaggio siamo entrati in contatto con varie popolazioni, alcune più evolute altre meno, ma tutte accomunate dall'attaccamento alla propria terra e alla natura selvaggia".
Infine, c'è il messaggio più bello e universale, quello che induce alla riflessione e che, detto da un diciassettenne, ti fa sentire un essere piccolo e immaturo: "Nella foresta amazzonica l'uomo, nonostante viva così lontano dal resto della civiltà, si dimostra molto più rilassato di qualsiasi cittadino che goda del benessere offerto dalla vita in città. Ho impressi nella memoria visi così sereni e felici di uomini che vivono senza schemi, che cercano soltanto di sfruttare al meglio quello che la natura ed ogni singola giornata può offrire...".
Tutte queste riflessioni si completano e hanno un significato ancora più forte con la finalità che questo inviato speciale vuol raggiungere. Un obiettivo pratico, di aiuto effettivo: "La photogallery vuole offrire la possibilità di migliorare le situazioni precarie di vita di molte persone, specialmente dei bambini, a cui verrà devoluto il ricavato della vendita di questo volume".
Il sostegno è per i progetti benefici in Brasile di: SCAIP , Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Casa Arte da Criança (Lagoa Encantada, Bahia).
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Lorenzo Viscardi classe 1998, frequenta il Liceo Scientifico "N.Copernico" di Brescia e da alcuni anni fa della fotografia uno dei suoi hobby preferiti. Ricerca creativa e tecnica fotografica sono le sue passioni, interessi che sono stati recentemente apprezzati nella Maratona Fotografica Brescia 2014 in cui ha vinto il primo premio della sezione "Brescia, patrimonio dell'Unesco". www.facebook.com/LorenzoViscardiPh
In allegato l'invito digitale alla mostra
Con "Stasera sono in vena", monologo ironico ed amaro, Oscar De Summa racconta e canta la Puglia della sua adolescenza: tra droghe, gioventù allo sbando e mafia, la tenace lotta per restare padroni della propria vita.
Di Cristina Pedretti
Parma, 8 aprile 2016
Sarà Oscar De Summa il mattatore della serata di sabato 9 aprile 2016 al Teatro del Cerchio: con il suo "Stasera sono in vena", l'attore, autore e regista pugliese ha già collezionato importanti riconoscimenti (premio Cassino Off 2015, finalista premio Ubu 2015 come migliore novità, finalista premio Rete Critica come miglior produzione del 2015) e continua a riscuotere consensi. Uno spettacolo divertente e amaro, un monologo che si tinge di blues e affida alla musica il ruolo di co-protagonista, per dipingere una storia dagli spunti autobiografici: la Puglia degli anni '80, quelli in cui De Summa viveva il tormentato periodo dell'adolescenza, reso ancora più tormentato dalla nascita e affermazione dell'organizzazione mafiosa della Sacra Corona Unita e dove, nel diffondersi del disagio giovanile, a vincere su tutto era la droga. La droga: la "panacea per tutti i mali", la "medicina che toglie dall'imbarazzo di vivere" e soprattutto quel qualcosa che "ci toglie a noi stessi sottolineando la necessità di appartenerci". E l'urlo coraggioso e deciso del protagonista "Io sono qui! Sono vivo!" scava nelle coscienze e ricorda, tra i momenti di comicità, che si sta parlando di vita vera e di fatti reali, di esistenze segnate, di chi riconquista se stesso "dopo aver passato una stagione all'inferno". Per citare la motivazione del premio Cassino Off, questo è "un tema difficile cui serve la luce di un attore, oggi, che se ne carichi il peso ma lo vada a misurare con l'astuzia delle immagini, con il colore della musica". "Stasera sono in vena", di e con Oscar De Summa, va in scena sul palco di via Pini alle 21.00.
Per informazioni e prenotazioni: 3318978682 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
David Bowie è un'icona musicale e la sua arte continua a farci compagnia in varie forme. Non tutti sanno che prima di lasciarci ha voluto dare sostegno ad una importante iniziativa benefica legata all'Unicef.
Di Cecilia Novembri
Il Duca Bianco ha colpito ancora, quando il 10 gennaio scorso è stata annunciata la morte di David Bowie, il mondo non solo ha improvvisamente perso uno dei più grandi geni musicali degli ultimi sessant'anni, ma anche una vera icona del suo tempo!
La sua morte ha portato a un'impennata nelle vendite del suo ultimo album "Blackstar" (oltre che del suo intero repertorio), inaspettatamente, la Bowie-mania ha contagiato anche il mondo degli estimatori di vino. Infatti su iniziativa di una cantina valenciana, David Bowie insieme ad altri 130 personaggi dello spettacolo, tra cui Coldplay, Charlize Theron, Pierce Brosnan e Penelope Cruz, avevano preso parte al progetto benefico "Whatever it Takes", a sostegno dell'Unicef.
Ad ognuno era stato chiesto di ideare un simbolo di speranza e di accompagnarlo con un messaggio che sarebbe stato riprodotto sulle bottiglie di differenti tipologie di vino.
I proventi sarebbero andati a sostegno dello sviluppo rurale ed educativo dei paesi del Sud del mondo.
Per il progetto, Bowie aveva realizzato un artwork raffigurante una maglietta che richiamava la copertina del suo album "Aladdin Sane".
Il "suo" vino, uno Shiraz prodotto in edizione limitata dalla cantina Vicente Gandia nel 2014, era stato messo in vendita al prezzo di 11 dollari, ma solo in pochissimi paesi.
Andato subito e rapidamente esaurito appena commercializzato, il vino è poi caduto rapidamente nel dimenticatoio, fino alla sua morte.
Ora, tra i collezionisti sempre alla ricerca di pezzi rari, si è scatenata una vera e propria caccia alla bottiglia e il vino sta aumentando esponenzialmente di valore, al punto che parla di un vero e proprio oggetto di culto. Per chi desidera trovarlo sono pochi i posti dove è possibile acquistarlo: bisogna andare in Taiwan, Colombia o Filippine, mentre in Europa è possibile reperirlo a Malta nella catena gdo Pavi.
CREDITS photo: www.gqitalia.com www.indipendent.co.uk www.pixabay.com Repubblica.it – indie-eye.it – winenews.it
Cento vetture d'epoca percorreranno le incantevoli strade di Emilia, Liguria e Toscana, partendo dal centro di Parma. Una miscela di sport, passione, paesaggi, cultura e serate indimenticabili. Ecco tappe e programma
Di Alexa Kuhne
Parma, 9 aprile 2016
Ci sono due date da appuntare assolutamente: quelle del 14 e 17 aprile prossimi.
Perché la sesta edizione del Terre di Canossa International Classic Car Challenge parte da Parma, il 14 aprile, per 'abbracciare' un territorio che, nel XII secolo, si estendeva da Brescia a Viterbo e da La Spezia a Ferrara.
La gara che impegna un massimo di 100 spettacolari vetture percorrerà le strade di Emilia, Liguria e Toscana. Sarà una sfida fra motori ma anche un itinerario che stuzzicherà tutti i sensi perché, oltre allo sport e alla passione, chi vorrà seguire l'evento potrà ammirare i paesaggi di un territorio che ha da offrire cultura e cibo, da gustare nel corso di serate cariche di sorprese.
L'edizione di quest'anno del Terre di Canossa è in particolare dedicata al 70° Anniversario della Repubblica Italiana e al 970° Anniversario della nascita di Matilde di Canossa, Regina d'Italia nel XII Secolo e "madrina dell'evento", certamente una delle figure chiave della storia medievale, donna progressista e indipendente, nobile e guerriera che svolse un ruolo fondamentale negli equilibri politici e storici dell'epoca.
La città e la provincia di Parma saranno le protagoniste di questa sesta edizione e daranno il via alla prima tappa, con tanto di serata di gala che si svolgerà nella suggestiva Abbazia di Valserena. Firma eccellente per la cena che sarà creata dallo chef stellato Massimo Spigaroli, "portavoce" della cucina parmense e indiscusso "re" del culatello.
Ma le Terre di Canossa sono anche Terre Verdiane e, come da tradizione, la prima serata delizierà non solo i "palati", ma anche le "orecchie" degli ospiti con un concerto sorpresa, realizzato in esclusiva per l'evento.
Motori ai posti di partenza venerdì 15 aprile, quando le auto si schiereranno nel centro storico della Città Ducale per essere ammirate dalla cittadinanza. Il via è previsto per le 9.00 da Piazza della Pilotta in direzione Autodromo di Varano de' Melegari per un gruppo di prove a cronometro sulla famosa pista. Da lì, lungo le strade dell'Appennino, giungeranno a Borgotaro, "capitale" del fungo porcino e, attraverso il Passo di Cento Croci, al Golfo della Spezia.
Dopo una sosta ristoratrice all'Arsenale della Marina Militare, il percorso si svolgerà lungo tutta la costa della Provincia di La Spezia, attraverso le Cinque Terre per terminare con un piacevole aperitivo al cospetto del Castello di Lerici e con la cena a Bocca di Magra alla Capannina da Ciccio, ristorante ben noto ai navigatori della zona.
Il percorso del sabato sarà dedicato come di consueto alla Toscana, con gli spettacolari passaggi in alcune delle città d'arte più famose d'Italia. Suggestivo il passaggio nel centro di Pisa, la sfilata sulle antiche mura di Lucca, l'arrivo di tappa del sabato al cospetto del Duomo di Pietrasanta, la città di Botero e di tanti altri grandi artisti. La serata avrà come sempre il suo culmine a partire dal tramonto all'imperdibile Beach Party al tramonto con musica dal vivo sulla spiaggia del Bambaissa, per una notte indimenticabile.
Domenica 17, infine, i partecipanti affronteranno le sfidanti strade delle Alpi Apuane e gli impegnativi tornanti del Passo delle Radici, per giungere a pranzo al Castello di Montefiorino, quindi all'arrivo finale in Piazza del Duomo a Reggio Emilia, dove l'evocativa Sala del Tricolore ospiterà come da tradizione le premiazioni.
Città d'arte, paesaggi meravigliosi, antichi castelli, dolci colline e impegnativi passi di montagna faranno da scenario ad una gara tra le più importanti nel panorama internazionale degli eventi per auto storiche.
Confermate per questa sesta edizione alcune delle proposte più gradite delle edizioni passate: il Trofeo Eberhard& Co., main sponsor dell'evento, che segnerà il tempo dell'evento e metterà come sempre in palio alcuni splendidi orologi, la "Pre-War Cup" dedicata alle auto anteguerra e il Trofeo Tricolore, riservato ai piloti non "professionisti", che sono sempre i benvenuti a questa splendida gara.
Confermato anche il consueto "omaggio" alla Marina Militareche ha l'obiettivo di presentare, soprattutto ai tanti equipaggi stranieri, le più interessanti eccellenze del nostro Paese.
Tra le novità invece dell'edizione 2016, la partenza da Parma, città culturalmente vivace, ben nota per la sua architettura erede del Ducato e per le sue tradizioni gastronomiche, culturali e musicali fin dai tempi dei Farnese.
La gara si svolgerà su un percorso di circa 650 km e prevede ben 85impegnative prove a cronometro, studiate anche nel rispetto delle auto meno recenti e meno manovrabili e di chi compete col vecchio cronometro meccanico. È prevista ancheuna prova di media, con un premio speciale, separato dalla classifica principale.
Ma Terre di Canossa non è solo una gara impegnativa: è soprattutto un'occasione unica per passare un'indimenticabile vacanza tra passione, cultura e serate sempre diverse. Quattro giorni intensi da vivere in una miscela perfetta di splendide auto, competizione, turismo, gastronomia, musica e relax. Un "Grande Evento" curato in ogni dettaglio con la passione e la determinazione della gente dell'Emilia, terra di motori.
"Terre di Canossa è ormai riconosciuto come un evento di riferimento tra le grandi gare di regolarità nel mondo - spiega Luigi Orlandini, presidente della Scuderia Tricolore -. Il nostro obiettivo è offrire a chi partecipa una gara impegnativa sul piano tecnico, ma allo stesso tempo anche un'esperienza memorabile, capace di regalare emozioni anche nei momenti conviviali, studiando al meglio l'equilibrio tra i tempi della gara e quelli del relax. Ovviamente tutto questo è possibile grazie all'entusiasmo degli equipaggi, a un team unico e al coinvolgimento di partner d'eccellenza, ingredienti che ogni anno rendono speciale il Terre di Canossa".
Terre di Canossa si conferma inoltre il primo e l'unico evento del settore a porre grande attenzione al rispetto per l'ambiente. L'organizzazione ha infatti volontariamente adottato il protocollo CarbonZero, tramite il quale vengono adottate misure eco-responsabili e di azzeramento totale delle emissioni di CO2 grazie alla piantumazione di alberi in territorio Italiano.
Sarà presentato sabato 16 aprile, presso la libreria Emily Bookshop di Modena l'antologia di racconti dell'autore pugliese. Sette racconti apparentemente diversi tra loro, ma legati da un fil rouge che li presenta al lettore come artefici dei loro..."Destini".
Di Manuela Fiorini
Modena, 9 aprile 2016
Ognuno di noi ha un destino oppure ne è l'artefice? Martino Sgobba, classe 1957, pugliese, ex insegnate di filosofia e ora preside, dà la sua risposta letteraria nel libro Destini, che sarà presentato sabato 16 aprile, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop, di via Fonte d'Abisso, a Modena. Si tratta di un'antologia di sette racconti, apparentemente molto diversi tra oro per tematiche, contesti e complessità culturale. Eppure l'avvocato di successo, il nano con prestigio sociale, l'attrice famosa, l'uomo senza radici, l'ex terrorista, l'anziana signora di popolo e gli altri protagonisti delle storie sono legati da un fil rouge che li offre al lettore come artefici dei loro destini. Ne abbiamo parlato con l'autore.
L'antologia raccoglie sette racconti molto diversi tra loro, che cosa li accomuna?
"La convinzione che le esistenze si determinano mediante un complesso incrocio di decisioni e casuali circostanze. Li accomuna anche la scrittura che cerca sembra di mostrare più che raccontare o descrivere".
I protagonisti sono personaggi con vissuti molto differenti: c'è chi ha un passato problematico, chi vive un disagio esistenziale con radici profonde, chi una curiosa solitudine. A che cosa ti sei ispirato per descrivere personaggi così introspettivi e complessi?
"Le mie storie nascono senza un progetto ben definito, prendendo spunto da persone conosciute molto tempo prima o semplicemente incontrate in qualche particolare occasione. Nel racconto poi le persone reali diventano esistenze diverse, quelle dei protagonisti, a cui, attraverso la forza della scrittura, trasferiscono anche la loro problematicità".
I protagonisti sono tutti esseri umani, tranne uno, il bicchiere dell'ultimo racconto. Come mai hai scelto di dare voce a questo oggetto?
"Nella mia scrittura c'è la costante tendenza a dar voce agli oggetti, intesi come capaci di svelare la vita delle persone. In questo caso, un bicchiere è diventato il protagonista unico del racconto e riflette sulla sua nuova condizione assimilabile alla soggettività umana".
Tu hai insegnato filosofia e nella tua prosa di tanto in tanto emerge qualche citazione filosofica, se non proprio qualche riflessione stessa dell'autore sulla vita. Quando ha influito la tua formazione e la tua professione nella stesura dei racconti di "Destini"?
"Ho insegnato filosofia per diciotto anni e ho anche fatto ricerca filosofica; è evidente che tutto ciò non può non lasciare traccia nei miei racconti. Più in generale, credo che ogni narrazione non superficiale debba avere momenti di riflessione o mediante la voce narrante o mediante quella dei protagonisti".
C'è un personaggio o un racconto al quale sei più affezionato e perché?
Il racconto Crucifero. E' un tentativo di coniugare la riflessione sul linguaggio con la sperimentazione della potenza espressiva delle parole. Crucifero poi è un personaggio complesso, la cui costruzione mi ha impegnato e coinvolto molto".
Martino Sgobba è nato nel 1957 a Monopoli (BA). Laureato in Filosofia ha insegnato la materia per diciotto anni, prima a Belluno, poi nella sua Puglia. Dal 2003 è dirigente scolastico del polo liceale "Majorana-Laterza" di Putignano (BA). Dopo essersi dedicato alla scrittura saggistica, approda a quella narrativa. Ha pubblicato le raccolte di racconti "Le parole restano" e "Il mare è soltanto acqua" per Giovane Holden Edizioni e il romanzo noir "Un liceo da suicidio" per Robin. Ha vinto diversi premi letterari ed è membro dell'associazione di scrittori "I Semi Neri" (www.semineri.it ) con sede a Modena.
INFO
Destini
Edizioni iRobin&Sons
Pag 167 - € 12
Presentazione sabato 16 aprile, ore 17.30 c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso9/11, Modena
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.emilybookshop.it
Ingresso gratuito.
La mostra personale della fotografa parmigiana Francesca Bocchia, “Ci facciamo in 4” inaugurerà sabato 9 aprile, dalle ore 17, presso il bar Marvisi food & bakery di via Dante 4 a Parma.Un viaggio nel mondo del volontariato per sensibilizzare e far conoscere più da vicino queste preziose realtà.
Di Chiara Marando -
Parma 06 Aprile 2016 -
La vita è fatta di scelte, di cammini che si intraprendono e seguono degli obiettivi a volte personali, altre volte indirizzati a scopi comuni e nobili. C'è chi promuove lo sport, quello tra persone con disabilità intellettive; chi regala momenti di gioia e sorrisi attraverso intrattenimento e sostegno; e chi, ancora, supporta l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, finanziando progetti di ricerca e assistenza per pazienti affetti da malattie oncoematologiche.
Loro sono volontari, uomini e donne che hanno deciso di impegnarsi in prima persona, scendendo in campo con passione, coraggio e generosità per aiutare il prossimo, per arricchire la società e migliorare la città sensibilizzandola e rendendola più sicura e solidale.
Eccoli: Asd San Severina onlus, Vip Parma onlus, Grade onlus con Serena Ballerini make up artist (gruppo amici dell’Ematologia) e i City Angels Parma. Saranno loro i «protagonisti» del progetto fotografico «Ci facciamo in 4» nato dal desiderio della fotografa parmigiana Francesca Bocchia di far conoscere più da vicino il mondo del volontariato, mettendone in risalto i particolari e le caratteristiche di unicità.
«Ho deciso per questo di seguire queste quattro associazioni - spiega Francesca Bocchia in una nota - e di intitolare la mostra con questo modo di dire spesso usato quando si vuole intendere “aver fatto davvero tanto” durante le loro attività, molto diverse tra loro ma con l’obbiettivo comune di portare aiuto e sostegno a chi si trova in difficoltà per i motivi più svariati. Persone che decidono di sottrarre tempo libero alle famiglie piuttosto che agli interessi personali per condividere l’aiuto e per portare un po’ di sollievo, per ritrovare un po’ di allegria e spensieratezza. Il mio focus – continua Francesca - è volto a delineare le attività dei volontari figure insostituibili in queste associazioni. Associazioni che si compongono di ragazzi giovanissimi e meno giovani, uomini, donne, pensionati o lavoratori, perché il volontariato è un valore che si porta dentro.
In questo percorso ho raccolto i loro valori, l’orgoglio di far parte delle loro associazioni, la stima reciproca, l’aiuto reciproco. Questo progetto si è rivelato un’esperienza che mi ha arricchito moralmente, che mi ha ogni volta coinvolto in modo diverso, permettendomi di conoscere persone davvero grandi e auspico con questo mio impegno di aver reso a loro in minima parte ciò che loro fanno per tanti».
L'appuntamento con l'inaugurazione della personale di Francesca Bocchia «Ci facciamo in 4» è per sabato 9 aprile, a partire dalle 17, presso il bar Marvisi food & bakery di via Dante 4 a Parma.
La mostra rientra nel circuito Off mostre Parma60 e sarà visibile negli orari di apertura del locale fino al prossimo 15 maggio.