Sul luogo dello scontro, per i rilievi di legge e per regolare il traffico, gli agenti della Polizia municipale di Modena che devono accertare l’esatta dinamica dell’incidente in cui sono rimaste coinvolte anche due automobili.
L’incidente è avvenuto verso le 7.45 della mattinata di lunedì 8 luglio in via Emilia Ovest, a Modena, poco prima della nuova rotatoria con via Viazza di Cittanova Nord. Tutti i veicoli coinvolti procedevano dalla periferia verso il centro città quando una delle due vetture, condotte entrambe da uomini sui 30anni, un’Audi A3 ha tamponato la Mercedes che la precedeva che è andata a sua volta ad urtare la motocicletta facendo cadere a terra il conducente; illesi i due automobilisti. Il traffico, intenso a quell’ora, ha subito alcuni rallentamenti, per ritornare a scorrere regolarmente terminati i rilievi di legge.
La vittima è Salvatore Serpentino, originario di Sesso. Stava tornando a casa dopo aver partecipato alla Notte Bianca di Cadelbosco di Sopra. Sotto accusa l’illuminazione mancante nel tratto dove è avvenuto l’incidente. Ma anche la bici del giovane sembra essere stata priva di luci segnaletiche.
REGGIO EMILIA –
Stava tornando a casa in bicicletta alle 2,30 della notte di domenica, dopo aver partecipato alla Notte Bianca di Cadelbosco Sopra e, mentre pedalava verso Sesso, dove risiede, stava parlando al telefono con la fidanzatina, una 18 enne di Sassuolo. All’altezza dell’incrocio tra via Dante Alighieri e via Grisendi, Salvatore Serpentino, 17 anni, è stato travolto da un’auto, una Mercedes Classe A condotta da un 22 enne originario di Gattatico che procedeva in direzione opposta.
L’impatto è stato devastante e per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Proprio la fidanzatina, che al momento dell’incidente era al telefono con lui, ha assistito in diretta alla tragedia. È stato un passante, tra i primi ad accorrere sul posto, a raccogliere il telefonino del ragazzo, rimasto beffardamente intatto, a proseguire la conversazione e a dare alla ragazza la terribile notizia. È stata poi lei ad avvisare la famiglia di Salvatore, i genitori e due fratelli, attraverso un’altra sorella di 15 anni.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio della Polizia Municipale. Il conducente dell’auto è risultato negativo all’alcool test. Sotto accusa, invece, la scarsa, se non nulla visibilità del tratto di strada dove Salvatore è stato investito. Sul luogo dell’impatto non ci sono infatti segni di frenata mentre l’unico lampione presente è risultato essere spento, al punto che i Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, hanno dovuto affiancare i sanitari illuminando la zona. Il particolare è stato confermato dalla Municipale. A ciò si aggiunge il fatto che, a quanto riportano gli amici della vittima, la bici di Salvatore sarebbe stata priva di luci segnaletiche e il ragazzo non indossava il giubbino catarifrangente.
E’ nella camera mortuaria del cimitero di Coviolo il corpo di Salvatore Serpentino. La famiglia attende il nulla osta del magistrato per fissare le esequie che si dovrebbero svolgere domani o al massimo mercoledì. Del caso si sta occupando il sostituto procuratore Maria Rita Pantani.
Salvatore era un grande appassionato di calcio e giocava nel Progetto Intesa, comparto di Cadelbosco Sopra. I genitori hanno espresso il desiderio di far vestire Salvatore con la divisa da gioco quando la salma sarà preparata per il funerale.
Inaugurato sabato il via Farini 48, a due passi dal Palazzo Ducale, è suddiviso su due piani. Al secondo piano si possono prenotare i trattamenti personalizzati scegliendo persino la musica. E l’arredamento, curato da Maletti Group, consente di vivere un’esperienza di completo relax, sentendosi come a casa o in una suite di un Grand Hotel.
MODENA -
Luci soffuse, atmosfere vintage abbinate a un design moderno, studiato nei minimi dettagli per far sentire il cliente, o meglio, l’ospite, a proprio agio, in completo relax, coccolato come se fosse a casa propria, o persino al Grand Hotel, mentre personale specializzato si prende cura della sua immagine.
È questa la filosofia di Identity Mood, il salone che ha inaugurato lo scorso sabato a Modena, in via Farini 48, a pochi passi dal Palazzo Ducale e da Piazza Roma, tra i luoghi più belli della città.
Il concept è completamente nuovo e innovativo, come ci ha raccontato Rino Matta, fondatore di Identity Mood, che ha studiato per undici anni a Londra e che proprio dalla capitale inglese ha “importato” sotto la Ghirlandina un nuovo concetto di bellezza.
“Identity Mood, che è un marchio registrato, è nato nel 2011 in via Campanella. Allora, era un salottino molto intimo, dove volevamo dare però il nostro imprinting fin da subito”. Nel 2014, Rino Matta entra in società con Andrea Stefanelli, e inizia a prendere forma il loro sogno.
“Volevamo realizzare qualcosa di più grande, con spazi dedicati all’estetica e più aree, con personale specializzato e qualificato per ogni zona. Un anno e mezzo fa abbiamo avuto la fortuna di trovare questo immobile, che è stato prima oggetto di un restauro conservativo. E oggi, finalmente, il sogno si realizza”.
Identity Mood non offre solamente un servizio per i capelli, ma una vera e propria consulenza d’immagine, che può guidare il cliente in un’esperienza di relax affidandosi alle mani esperte e al gusto degli operatori del salone. Un’attenta analisi del capello e della pelle precede il lavoro che viene svolto dagli esperti, attenti a ogni esigenza di stile e di look.
“Il valore aggiunto è l’ambiente, che è unico e speciale, perché a Identity Mood non si tagliano solo i capelli, ma si fa moda, arte, stile. E il cliente deve sentirsi a casa. Abbiamo suddiviso gli spazi su due piani. Al primo ci sono la reception e le postazioni per i servizi da parrucchiere, al secondo ci sono spazi dedicati e personalizzati, dalle postazioni business ai servizi esclusivi della Suite Spa, che è un privé con servizio bar e possibilità di scegliere anche la musica”.
UN AMBIENTE TRA DESIGN E RICERCATEZZA
Il valore aggiunto all’esperienza di benessere è dato proprio dall’ambiente progettato sia a livello estetico che di comfort all’insegna del design e della ricercatezza. I due piani di Identity Mood sono stati progettati da dall’interior designer Chiara Silvetri e arredato da Maletti Group, leader internazionale nella produzione di arredi per hair stylist.
Sono stati creati ad hoc i piani di lavoro in marmo e ottone, il mobile retrolavaggio e la colour bar nell’area lavaggio. Al primo piano, dopo la reception, spiccano le nove poltrone Green Hug progettate da Giovannoni Design, girevoli e con lo schienale in legno multistrato e struttura in poliuretano espanso e rivestimento in skay per esaltarne il comfort.
La zona uomo, invece, include due poltrone Elvis firmate Beauty Star, reclinabili e girevoli, con poggiatesta e poggiapiedi. Nella zona lavaggio spicca invece il lavatesta Noa dell’esclusiva linea Maison Sarah Lavoine, presentata per la prima volta da Maletti Group al Cosmoprof 2019. Di colore verde con bordatura oro, è caratterizzato da rifiniture eleganti che donano un tocco raffinato all’area lavaggio.
IL SECONDO PIANO E LA SUITE SPA
Salendo al secondo piano, si entra invece nella zona più esclusiva, dove i clienti possono ricevere i trattamenti personalizzati in completa privacy, acquistando gli spazi per un’esperienza di benessere esclusiva e distaccata dal resto del salone.
C’è, per esempio, la cabina Eden con una seduta con massaggio integrato e alza gambe elettrico e sistema Vapomist, grazie al quale il vapore regala un’esperienza di relax impareggiabile. Il tutto con la possibilità di scegliere musica personalizzata e di guardare serie TV da un tablet.
Accanto alla cabina Eden si può vivere la stessa esperienza nell’area arredata da poltrone Musette, firmate Maletti e progettate da Elisa Giovannoni. Nell’area “privé” troviamo anche il lettino All in one, multifunzione e a tre motori per i trattamenti di viso, corpo, massaggi, manicure, pedicure e riflessologia. Infine, il lettino Iris Luxury, multifunzione e a quattro motori, rende ancora più rilassante i massaggi.
La vicenda ha preso avvio con la denuncia da parte del dirigente del settore Sviluppo Organizzativo e controllo strategico del Comune di Parma, da cui sono partite le indagini congiunte con la Guardia di Finanza che ha permesso di riscontrare che il dipendente incriminato, un esecutore amministrativo, si assentava dal lavoro a vario titolo, usufruendo di congedi per malattia dipendente da causa di servizio, infortunio sul lavoro, malattia comune, permessi retribuiti per motivi personali, cure fisiatriche e ferie, in definitiva non prestando mai regolare attività lavorativa.
“L’operazione della Guardia di Finanza, a cui voglio esprimere un grandissimo ringraziamento, è partita a seguito di alcuni controlli all’interno del Comune, in cui abbiamo rilevato un lungo e sospetto periodo di malattia. Dagli accertamenti effettuati è risultato che in alcune delle visite di controllo a casa il dipendente non era presente. Abbiamo aperto diversi procedimenti disciplinari e abbiamo segnalato la cosa alla Guardia di Finanza. Le accurate indagini degli uomini delle fiamme gialle hanno dimostrato che i nostri sospetti erano fondati. Se da un lato non possiamo che essere soddisfatti di aver scoperto questa truffa, dall’altro resta una grandissima rabbia per il comportamento recidivo messo in atto da questo dipendente. Truffare lo Stato significa truffare tutte le persone che vivono intorno a noi, significa rendere gli Enti Pubblici inefficienti e pregiudicare la qualità dei servizi erogati. Per questo penso che le pene in questi casi debbano essere significative. L’intenzione è di tenere altissima l’attenzione su questi comportamenti, a tutela di tutti i parmigiani, ma anche di quella maggioranza di dipendenti comunali che si dedicano anima e corpo al proprio ente e ai propri concittadini. Lavorare per un Ente Pubblico è prima di tutto una missione ed è nei loro confronti che mi sento in dovere di far sì che questi episodi cessino, perché non è giusto che la furbizia di pochi infanghi il lavoro di tanti”. Questo il commento di Marco Bosi, vice sindaco con delega al Personale del Comune di Parma, sulla vicenda del dipendente comunale fraudolento che dal 2009 al 2011 avrebbe truffato il Comune, con lunghe assenze.
Le Fiamme Gialle hanno eseguito, due giorni fa, un provvedimento di sequestro di 57 mila euro nei confronti del lavoratore e di 3 mila euro nei confronti della sua convivente, accusata di essere stata complice, sfruttando anche il suo mestiere di psicologa in varie occasioni.
La scorsa settimana, presso la sede dell’Assistenza Pubblica Parma Onlus, si è svolto il corso BLSD (Basic Life Support and Defribillation) per gli operatori della Federazione Sindacale della Polizia di Stato della provincia di Parma, con l’obiettivo di far apprendere ai partecipanti la sequenza di rianimazione di base, nell’adulto in arresto cardiaco o respiratorio, e le manovre da eseguire in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, permettendo di acquisire anche le conoscenze e le abilità relative all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Il corso ha interessato tanti operatori della Polizia di Stato della provincia parmense, a testimonianza della volontà, da parte della Segreteria Provinciale di Parma del Sindacato FSP Polizia di Stato, di favorire il proficuo confronto professionale tra i diversi soggetti che, per fini istituzionali, sono costantemente impegnati per il benessere sociale. Come l’Assistenza Pubblica Parma, anch’essa crede che la continua formazione sia la risposta più efficace per garantire la sicurezza dei cittadini.
«L'incontro con i referenti della Polizia di Stato per organizzare questo corso – afferma Cristiana Madoni, direttore sanitario dell’Assistenza Pubblica – ci ha visto da subito concordi nell'obiettivo di offrire qualcosa d’interessante e utile. La formazione BLSD dovrebbe essere nel bagaglio culturale di tutti noi, e sono convinta che iniziative come questa costituiscano le basi per una più capillare diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare. Ringrazio l’FSP Polizia di Stato per la disponibilità e spero di collaborare ancora in futuro per altre iniziative».
«Chi salva una vita - conclude Davide Grossi, segretario provinciale vicario dell’FSP Polizia di Stato di Parma - salva il mondo intero, ma bisogna saperlo fare. È per questo che continuamente organizziamo corsi finalizzati ad allargare la formazione del personale, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio e il sostegno delle Segreterie Nazionale e Regionale FSP Polizia di Stato, nonché del Questore di Parma e del dirigente della Sezione Polizia Stradale di Parma, che doverosamente ringraziamo. Grazie all’Assistenza Pubblica di Parma, è stato possibile organizzare questo corso BLSD che, con la professionalità dei formatori, ha suscitato vivo interesse e nuovi stimoli tra i partecipanti».
Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Salsomaggiore Terme hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto, gravemente indiziato del reato di atti persecutori e lesioni personali.
L’ordinanza è stata emessa dal GIP in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica di Parma. L’attività nasce da una denuncia presentata nel mese di febbraio.
Molestie, insulti, minacce di morte anche armato di coltello, numerosi messaggi vocali, diffamazioni, scenate pubbliche e percosse, sfociate in un episodio molto grave avvenuto nei primissimi giorni del mese di febbraio.
Tutto perché non voleva convincersi dei rifiuti della donna, sino ad arrivare a picchiarla sul posto di lavoro. La donna si trovava all’interno di un bar di Salsomaggiore Terme, quando all’ennesimo rifiuto nei confronti dell’uomo, lui ha sferrato un pugno e successivamente l’ha afferrava dalla schiena scaraventandola in terra.
A causa dell’aggressione la donna aveva subito la frattura di una vertebra. Anche dopo la denuncia, l’uomo ha continuato a rendersi protagonista di atti diffamatori e molestie che portavano la vittima ad integrare la denuncia nei mesi di maggio e di giugno.
Una vita da incubo, per lei e la figlia ventenne costrette a cambiare le proprie abitudini di vita per evitare l’uomo. A seguito della denunce ricevute i militari hanno raccolto le dichiarazioni delle persone che avevano assistito ai fatti e informato l’Autorità Giudiziaria.
La Procura della Repubblica, vista la gravità di fatti, ha richiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare in carcere, accolta dal GIP del Tribunale di Parma.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto ed accompagnato presso la casa circondariale di Parma.
Nato come temporary, dopo quattro anni di attività i parmigiani si erano però abituati a frequentarlo scordando fosse un'attività temporanea. Un luogo divenuto presto punto di riferimento per il quartiere San Leonardo e anche per la città, grazie al grande numero di eventi e attività svolte presso gli spazi dell’ex-Manzini di via Catania.
Ieri, una grande festa aperta a tutti, ha segnato la conclusione del WoPa Temporary di Parma. Una serata conviviale con protagonisti alcuni artisti e associazioni che in questi anni hanno contribuito al suo successo. La serata è iniziata con attività ludiche rivolte ai più piccoli con Girocla e performance di circo teatro grazie a Teatro Necessario.
Poi una divertente asta e la vendita benefica di tantissimi arredi e oggetti del WoPa: quadri, lampade, decorazioni, tavoli poltrone e divani di ogni sorta, il cui ricavato andrà interamente al progetto “Insieme Con Te” per il nuovo Centro Oncologico di Parma, tramite gli amici de “Il Bello di essere del San Leonardo”.
La serata è proseguita con un’alternanza di performance, musica, proiezioni ed esibizioni a cura di: Il Rumore del Lutto, Parma Lindy Hoppers, l’ABC, mercatino RE POP, 3Dproduction, Marco Pipitone e Mattatoio Culture Club.
Momento culmine della serata, a mezzanotte con la performance musicale di Huru e visual di C999, creata appositamente per valorizzare l’imponenza del Padiglione Nervi. A seguire, i dj che hanno accompagnato le serate del WoPa in questi anni: Davidino Schmid, il collettivo ALT e Faulty Kru.
Foto a cura di Francesca Bocchia
La discoteca Dadaumpa di Parma ha inaugurato una nuova console e un privè accessibile a persone portatrici di disabilità. L'associazione Frega Project ha tagliato il nastro inaugurale con un dj set del suo presidente.
Ben 13 DJ per una maratona di 13 ore di musica elettronica; tra i presenti anche il famoso dj internazionale Luca Agnelli.
L’associazione Frega Project ha sostenuto l'accessibilità della console esterna del locale Dadaumpa, che ora è fornito di rampe e pedane accessibili. Tutti potranno esibirsi, ragazzi disabili e non.
Foto a cura di Francesca Bocchia
L’associazione no profit Frega Project nasce per promuovere e sostenere l’inclusione nella società e nella vita di tutti i giorni a persone con disabilità e problematiche varie, anche lievi e passeggere. L’attività principale dell’associazione è la realizzazione di desideri particolari a persone con disabilità e storie di vita particolari, nello specifico si occupa anche di: ricerca e sviluppo di ausili, progetti editoriali, incontri con le istituzioni pubbliche, scambi culturali con associazioni europee e dell’organizzazione di una serie di eventi di musica elettronica “for charity”, volti a sostenere economicamente il progetto di creazione di una sala di registrazione completamente accessibile a persone con disabilità.
L’associazione nasce un anno fa, a giugno 2018, portando un messaggio d'inclusione tra i festival musicali italiani, raccogliendo materiale foto-video da condividere su un account instagram dedicato (@frega_project).
Ad ottobre 2018, dopo il tam tam positivo che la loro azione ha creato, sono stati depositati i documenti necessari per far nascere ufficialmente la Frega Project Associazione di Promozione Sociale.
Una guida, un numero di telefono e una mail dedicata. Sono gli strumenti messi a disposizione dei consumatori coinvolti nel fallimento della Mercatone Uno. L’iniziativa è di Adiconsum, l’associazione consumatori della Cisl che ha lanciato una campagna per stilare un elenco dei crediti vantati da sottoporre al governo alla ricerca di possibili soluzioni.
«A fronte delle numerose richieste di assistenza giunte alle nostre sedi territoriali, ci siamo attrezzati per venire incontro ai consumatori colpiti dalla vicenda Mercatone Uno – spiega la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini – A livello nazionale Adiconsum ha lanciato una campagna, realizzato una guida dedicata, attivato un servizio telefonico e una mail. Questo perché le tutele per i consumatori sono diverse e variano in base alle modalità di pagamento effettuate».
La guida di Adiconsum è la prima realizzata ad hoc per gestire il caso di un’azienda che ha arrecato danni a una collettività di consumatori. Nella guida il consumatore trova tutte le istruzioni a seconda del proprio caso: pagamento con finanziamento; pagamento con carta di credito; domanda di insinuazione al passivo.
Adiconsum ha lanciato, inoltre, una campagna con l’obiettivo di stilare un elenco dei crediti che le verranno segnalati e sottoporlo all’attenzione del governo, per trovare le soluzioni possibili. Tutte le strutture territoriali Adiconsum sono pronte a fornire l’assistenza necessaria.
I consumatori sono invitati a recarsi presso la sede Adiconsum più vicina, portando con sé tutte le carte relative all’ordinazione della merce.
Per saperne di più, i consumatori possono telefonare dal lunedì al venerdì allo 0522357412, oppure scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Nel pomeriggio di sabato scorso, a Modena, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 32 anni, responsabile dei reati di violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e lesione personale aggravata.
A seguito di diverse segnalazioni alla linea di emergenza 112 NUE, la Centrale Operativa ha allertato le Volanti sul territorio perchè all’interno del Parco Novi Sad, lato viale Molza, due persone stavano litigando ed una risultava armata di coltello.
All’arrivo della Polizia, i due si erano spostati nei pressi dell’ingresso della biglietteria della stazione delle autocorriere e il 32enne stava inseguendo l’altro uomo, un cittadino marocchino, brandendo un coltello di medie dimensioni.
Entrambi i soggetti sono stati immediatamente bloccati dagli agenti. Il tunisino, disarmato con non poca difficoltà, ha opposto strenua resistenza, colpendo con calci e proferendo ingiurie ed offese nei confronti degli operatori.
Sono stati fatti intervenire i sanitari del 118 per prestare soccorso al marocchino, che presentava delle lesioni ad una gamba. Accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Baggiovara è stato dimesso con una prognosi di 3 giorni per ferita da arma bianca.
Il litigio sembrerebbe scaturito da alcuni apprezzamenti mossi dal 32enne nei confronti di una conoscente della vittima, che si trovava in sua compagnia.
Lo straniero, irregolare sul territorio nazionale, gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia per svariati reati quali furto, rapina, ricettazione, atti persecutori, minaccia, oltraggio e resistenza a P.U., stupefacenti, porto d’armi, immigrazione clandestina, lesioni personali e violenza privata, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno.
Processato con rito direttissimo, il G.I.P. presso il Tribunale di Modena ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.