L’incredibile episodio si è verificato nei pressi della vecchia stazione di Piazzale Marconi, a Reggio Emilia. L’uomo, un 28 enne di colore, ma con passaporto finlandese si aggirava in evidente stato di turbamento. Fermato per le procedure di accertamento, ha prima palpeggiato al seno l’agente in servizio, poi si è esibito davanti a lei.
REGGIO EMILIA –
Indossare una divisa, evidentemente, non mette al riparo le donne dalle molestie sessuali sul posto di lavoro. Ne sa qualcosa l’agente della Polfer in servizio sabato pomeriggio nei pressi della vecchia stazione di Piazzale Marconi, che è stata oggetto delle attenzioni indesiderate di un cittadino straniero 28 enne, durante le procedure di accertamento e di identificazione.
La zona attorno alla vecchia stazione è da tempo “monitorata” dalle Forze dell’Ordine in quanto luogo degradato e frequentato da persone poco raccomandabili. Proprio qui è stato notato un giovane uomo di colore che si aggirava nervosamente nell’area tra l’atrio e l’area della vecchia stazione, in evidente stato di alterazione psico fisica.
L’uomo, un 28 enne di colore, ma con passaporto finlandese, era già noto alle Forze dell’Ordine. Gli agenti lo hanno quindi fermato per procedere ai controlli di rito. A questo punto, il 28 ebbe ha cominciato ad agitarsi e a dare in escandescenze. È stato quindi accompagnato nei locali della Polfer per le operazioni di identificazione. Ed è qui che, all’improvviso, l’uomo a cominciato a palpeggiare il seno di un’agente in servizio. Non pago, ha messo ha cominciato anche a praticare atti di autoerotismo davanti alla donna sbigottita.
Immediata la reazione dei colleghi della poliziotta, che hanno subito bloccato l’uomo. Per lui sono scattate quindi le manette con l’accusa di violenza sessuale. Dovrà comparire presto davanti al giudice per la convalida dell’arresto.
Impegnati una cinquantina di agenti e funzionari della Polizia di Stato. Per consentire le operazioni è stata chiusa al traffico via Sinistra Tresinaro. I metal detector hanno rilevato una scatola di preziosi nascosta in un controsoffitto. Non risulta nessun fermo o arresto.
CORREGGIO (RE) –
Maxi operazione della Polizia questa mattina al campo nomadi di via Sinistra Tresinaro, dove vivono ufficialmente cinquanta persone e da tempo al centro di polemiche sul tema della legalità, non ultima una sparatoria che sarebbe finita con il ferimento di un uomo.
Per consentire le operazioni la strada è stata chiusa al traffico. Secondo quanto si apprende, il blitz, che ha visto impegnati nelle azioni di controllo cinquanta tra agenti e funzionari della Polizia di Stato, era finalizzato alla ricerca di armi. Per questo gli agenti si sono avvalsi di appositi rilevatori per monitorare sia l’area esterna che quella interna.
Se, al termine, non sono state trovate armi, i metal detector hanno tuttavia consentito di rinvenire, nascosta in un controsoffitto, una scatola con diversi preziosi. I gioielli sono stati sequestrati in attesa di capire la loro provenienza. Il sospetto, infatti, è che si tratti di proventi di furti. Le indagini sono in corso.
L’iniziativa è stata ideata e sostenuta dall’Associazione Angela Serra con il contributo del regista Orazio Giannone che ha donato all’associazione i proventi del libro e del film “Modena, la Piccola Venezia”.
MODENA –
Chi si ammala di tumore non solo deve fare i conti con la paura, l’ansia, le terapie spesso pesanti e invasive, ma anche con gli effetti collaterali, primo tra tutti la perdita dei capelli. Proprio questo aspetto, in particolare per le donne, rappresenta uno dei momenti di maggiore difficoltà nel percorso di cura. Un segno “visibile” della malattia con risvolti psicologici ed emotivi che possono portare la persona a identificarsi con la patologia stessa.
Per questo l’Associazione “Angela Serra” ha messo a disposizione presso il centro oncologico del Policlinico di Modena un vero e proprio “atelier” dove le donne sottoposte alle terapie oncologiche possono scegliere tra parrucche, foulard e turbanti. In un ambiente tranquillo e familiare, le pazienti possono essere ascoltare e consigliate sulla soluzione più adatta alle loro esigenze. La parrucca, il turbante o il foulard vengono poi concesse in uso gratuito per tutto il tempo necessario.
Il progetto, chiamato “Vanity Care” è già attivo e può contare su una scelta di 55 turbanti e foulard di diversi motivi, colori e fantasie e 30 parrucche in stile e colori differenti per andare incontro alle esigenze delle donne. Alcune delle parrucche sono state donate dalle stesse donne che nella loro vita hanno dovuto affrontare questo non facile passaggio. Al momento, sono quindici le pazienti che hanno deciso di provare il servizio.
Vanity Care è stato reso possibile, oltre che dal costante impegno dell’Associazione Angela Serra nella ricerca contro il cancro, anche dalla generosità del regista modenese Orazio Giannone, che ha deciso di devolvere i diritti del libro e del suo film “Modena, la piccola Venezia” all’associazione. Il film, che è stato proiettato per la seconda volta questa mattina al Cinema Victoria di Modena, racconta la storia della città dal Medioevo al Novecento attraverso la ricostruzione della vita quotidiane e l’interpretazione e testimonianza di diversi personaggi modenesi.
I militari dei Nas hanno eseguito un controllo a sorpresa in un noto studio odontoiatrico di Formigine. Riscontrate diverse irregolarità, tra cui personale sprovvisto di abilitazione, macchinari non a norma. Gli approfondimenti continuano.
FORMIGINE –
Andare dal dentista può costare caro. In questo caso al dentista stesso. È il caso di un noto studio odontoiatrico di Formigine, oggetto di un blitz dei militari dei Nas, in seguito alla denuncia di una paziente.
Secondo la donna, infatti, lo studio avrebbe utilizzato per la realizzazione di protesi dentarie materiale decisamente scadente, spacciato per “innovativo” e pagato dalla paziente stessa come se fosse di alta qualità. Alla denuncia della donna, ne sarebbero poi seguite altre da parte di altri pazienti, che segnalavano presunte irregolarità all’interno dello studio. A questo punto sono scattati i controlli.
Le verifiche all’interno dello studio medico hanno consentito di rilevare, oltre all’utilizzo di materiale diverso da quello dichiarato per la realizzazione delle protesi, anche la presenza di dipendenti risultati sprovvisti di abilitazione per esercitare la professione di odontoiatra. Anche nei loro confronti sono quindi scattate le denunce per esercizio abusivo della professione sanitaria.
Sono poi emerse irregolarità su alcuni macchinari in uso nello studio e sono al vaglio dei militari le verifiche a livello amministrativo.
L’episodio a Pontenure, alle 7.20 di questa mattina. L’uomo ha attraversato i binari conducendo a mano una bicicletta. Ritardi fino a 60 minuti e quattro treni regionali parzialmente cancellati.
Pontenure (PC) –
Un gesto non solo pericoloso per la sua incolumità e quella dei passeggeri dei convogli, ma che ha causato ritardi e treni regionali parzialmente cancellati sulla linea ferroviaria Bologna – Milano.
Il responsabile è un uomo che, attorno alle 7.20 di questa mattina, ha attraversato a piedi i binari conducendo una bicicletta a mano in una zona di campagna nei dintorni di Pontenure. Il macchinista di un treno in arrivo, vedendo l’uomo sui binari, ha dovuto azionare il freno di emergenza. Ha poi dichiarato di avere sentito un urto ma, una volta effettuate le verifiche, l’uomo con la bicicletta si era letteralmente volatilizzato, probabilmente incolume e consapevole del “guaio” che aveva appena combinato.
A causa del suo gesto, infatti, otto treni hanno accumulato ritardi fino a 60 minuti, mentre quattro regionali sono stati parzialmente cancellati, con evidenti difficoltà per i viaggiatori. La circolazione è ripresa attorno alle 8.45, inizialmente su un solo binario e a senso unico alternato. E solo verso le 9 tutto è tornato alla normalità. Intanto, la Polfer è intervenuta per gli accertamenti e per tentare di rintracciare l’uomo che, se identificato, potrebbe venire denunciato per interruzione di pubblico servizio.
Poco prima delle 12 di oggi, un uomo si è lanciato sotto un convoglio della linea Modena-Sassuolo nella zona di Strada delle Fornaci. L’auto è stata ritrovata parcheggiata poco lontano.
MODENA –
Un uomo di cui non sono state ancora rese note le generalità è stato investito e ucciso, attorno alle 12 di oggi, da un convoglio della linea Modena – Sassuolo all’altezza di Strada delle Fornaci, all’incrocio con via Contrada.
Sul posto è intervenuto il personale del 118, che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. I rilievi sono stati effettuati dalla Polizia di Stato, mentre la Municipale ha chiuso al traffico Strada delle Fornaci per consentire le operazioni. Anche la circolazione di “Gigetto”, come viene chiamato il trenino che collega Modena a Sassuolo, è stata temporaneamente sospesa in attesa delle indagini e della decisione del magistrato di turno.
Da una prima ricostruzione, tuttavia, pare si sia trattato di un gesto volontario. L’uomo sarebbe salito sulla massicciata in un punto sprovvisto di barriere e all’arrivo del treno vi si sarebbe gettato sotto. La sua auto è stata ritrovata parcheggiata poco distante il luogo del suicidio.
Nella tarda serata di ieri, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino ucraino di 32 anni responsabile del reato di tentato furto in abitazione aggravato.
Intorno alle ore 23.00, gli agenti sono intervenuti presso una palazzina di via Verdi a seguito di segnalazione da parte di alcuni residenti che avevano bloccato, con non poca fatica, un uomo che insieme ad un complice, datosi alla fuga, stava tentando di rubare una bicicletta dal cortile condominiale.
Il malvivente è stato trovato in possesso di un tronchese di 48 cm, di sei chiavi inglesi e di un personal computer portatile contenuto in uno zainetto.
L’ucraino è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi numerosi precedenti specifici a suo carico. Trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo, come disposto dal Magistrato di turno, il 32enne è stato denunciato anche per il reato di ricettazione poiché non è stato in grado di giustificare la provenienza del computer.
Nella serata di sabato scorso, la Squadra Volante di Modena è intervenuta in via Sgarzeria. Una residente aveva segnalato alla Centrale Operativa che due uomini, dopo aver infranto il vetro di una autovettura in sosta, stavano asportando dal baule alcune valigie.
Grazie alla descrizione fornta dalla donna, gli agenti sono riusciti ad individuare i due ladri in via Sant’Orsola. Alla vista della Polizia, uno dei due ha cercato di liberarsi di una tronchese lasciandola cadere per terra.
Immediatamente bloccati, sono stati accompagnati in Questura per più approfonditi accertamenti. Entrambi di nazionalità italiana, l’uno di 23, l’altro di 46 anni, risultano avere a proprio carico numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio.
Tratti in arresto per il reato di furto aggravato in concorso, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
I due malviventi sono stati anche denunciati in stato di libertà per possesso ingiustificato della tronchese con la quale avevano infranto il finestrino dell’autovettura.
Uno terribile scontro si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri, poco dopo le 18, tra un camion e una vettura su cui viaggiavano le tre vittime, residenti a Sassuolo, nel Modenese. L’incidente stradale si è verificato sull’A1 al km 183, tra Modena Sud e Valsamoggia direzione Bologna.
Il mezzo pesante ha tamponato violentemente l’auto, per cause al vaglio della Polizia Stradale. Sul posto sono arrivati prontamente i soccorsi. Gli operatori dei Vigili del Fuoco hanno liberato quattro persone rimaste incastrate tra le lamiere e le hanno affidate alle cure del 118. L’intervento ha richiesto la chiusura completa della carreggiata sud dell’Autosole.
Purtroppo per le tre donne non c’è stato nulla da fare. Ferita in modo grave una quarta donna a bordo dell’auto. Illeso invece, il conducente del mezzo pesante che ha tamponato.
Dipartimento geriatrico riabilitativo, promosso dai pazienti. Coinvolti 257 pazienti ricoverati nei reparti di Medicina Riabilitativa, Medicina interna e lungodegenza critica, Geriatria e Clinica geriatrica del padiglione Barbieri.
Parma -
Dall’accoglienza ricevuta in reparto alla disponibilità dei medici e del personale sanitario; dalla qualità degli ambienti a quella del servizio di ristorazione, passando per l’utilità del materiale informativo. Diciotto le domande sottoposte ai pazienti del dipartimento Geriatrico-Riabilitativo durante il loro ricovero. E a conclusione del questionario una domanda riassuntiva per conoscere come il paziente valutava complessivamente il livello della qualità delle cure ricevute. In collaborazione con Federconsumatori, oltre al questionario è stata proposta anche una cartolina con la possibilità di esprimere un giudizio da 1 a 3 accompagnata dalle classiche 3 faccine colorate.
Positivi e in alcuni casi molto lusinghieri i giudizi espressi dai 257 pazienti del dipartimento, di cui il 54% donne e il 46% uomini, con un’età media di quasi 79 anni. L’85% degli intervistati ha valutato in maniera adeguata la qualità delle cure nel periodo di ricovero (48% molto adeguata; 37% adeguata) il 3% ha espresso un giudizio negativo (inadeguato 2% e molto inadeguato1%), mentre il restante 12 % non ha risposto.
“Siamo partiti – precisa Giovanna Campaniello responsabile Governo clinico e Qualità dell’Ospedale Maggiore - dalla percezione di chi ha appena vissuto l’esperienza del ricovero e ci ha potuto dunque restituire un’idea personale. Questo ci ha permesso di scattare una fotografia della realtà che ci aiuta a migliorare l’accoglienza e la qualità dei nostri servizi. Ora il prossimo obiettivo è di proseguire con il questionario in tutto il dipartimento chirurgico”.
Risultati simili anche per la cartolina proposta da Federconusmatori a 244 pazienti con un giudizio che andava da uno a 3. Il 77% (199) ha espresso il voto massimo, il 16% il voto intermedio e solo 3 pazienti l’1% hanno dato il voto più basso. Il restante 6% pazienti non ha invece espresso alcun giudizio. "Quando abbiamo progettato l'indagine - spiega Fabrizio Ghidini, Presidente di Federconsumatori Parma - volevamo uno strumento semplice ed efficace per i pazienti e utile per intraprendere azioni di miglioramento sui punti maggiormente critici attraverso interventi di carattere organizzativo. Sono soddisfatto dei risultati e va dato atto all'Azienda Ospedaliero-Universitaria di avere accettato questo tipo di analisi non autoreferenziale ma che si confronta con altri soggetti."
L'analisi delle risposte ha evidenziato come punti di forza la gentilezza, disponibilità, informazioni e il tempo dedicato da parte del personale medico ed infermieristico. Significativa a questo proposito è la soddisfazione riguardo all’accoglienza, dove viene ritenuta da adeguata a molto adeguata da 245 pazienti (95% dei casi). Molto buono il giudizio sul personale con giudizi positivi per circa il 95% dei pazienti. Positivi anche se non con percentuali così alte anche il giudizio su servizi alberghieri con il 62% dei voti favorevoli.
“Le nostre - spiega Tiziana Meschi, direttore del dipartimento - sono strutture caratterizzate da tempi di ricovero lunghi con pazienti anziani, oltre gli 80 anni di età e pluripatologici. I risultati ci fanno molto piacere e sono frutto dell’impegno del lavoro quotidiano di tutto il personale del nostro dipartimento che voglio ringraziare. Ovviamente ci spingono ad andare avanti. Con la direzione e i vari servizi aziendali stiamo infatti procedendo per introdurre alcuni generi alimentari, diciamo fuori menu, dal miele alla marmellata, fino al gelato per andare incontro ancora di più alle necessità dei nostri pazienti”.
Il questionario ha già dato i primi frutti concreti. “Abbiamo stilato – aggiunge Campaniello - un progetto, preparato dalla dottoressa Maria Puddu del settore Qualità, e avviato un tavolo di lavoro. L’introduzione di alcuni generi extra è solo la prima di una serie di azioni che stiamo mettendo in campo”.
“Abbiamo intrapreso questa iniziativa – ha concluso Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – mettendoci in gioco con la volontà di aumentare il livello di partecipazione dei cittadini. Il giudizio conclusivo che riassume l’opinione generale dei nostri pazienti è sicuramente lusinghiero ma l’aspetto più importante per noi è proporre azioni di miglioramento. Anche in quei servizi che vanno già bene. Siamo partiti con l’obiettivo di farci fare le pulci e direi che abbiamo raggiunto lo scopo”.
L’indagine ha coinvolto i reparti di Medicina interna e Lungodegenza critica, Clinica Geriatrica, Geriatria e Medicina riabilitativa ed è stata svolta dalla struttura Governo Clinico, Gestione del Rischio, Qualità e Accreditamento e Ufficio Relazioni con il Pubblico, in collaborazione con l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale della Regione Emilia-Romagna, Comitato Consultivo Misto aziendale e Federconsumatori Parma.