Un arrestato e due denunciati: continua l’attività di prevenzione e repressione della Squadra Volante della Questura di Parma. .
Parma 16 maggio 2020 – Nella giornata del 15 Maggio 2020, gli Operatori in forza presso la Squadra Volante della Questura di Parma hanno svolto una eccezionale attività di prevenzione generale e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattina odierna, personale della Squadra Mobile di Modena, grazie alla collaborazione del Commissariato di Tivoli, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del tribunale di Modena, nei confronti del trentenne T. M. ed il ventinovenne N. P. M. , entrambi di origine iraniana irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, della rapina aggravata perpetrata lo scorso 9 novembre presso l’esercizio commerciale Euronics sito in questa via Lamborghini.
Nello specifico, il 9 novembre 2019, due uomini, entrano all’interno dell’esercizio commerciale Euronics simulando di dover fare un banale acquisto. Mentre uno dei due resta nei pressi dell’entrata, evidentemente con la funzione di “palo”, l’altro, si avvicina al punto informazioni del negozio e gesticolando, cerca di catturare l’attenzione della commessa che, tuttavia, inizialmente non cade nella trappola e prosegue nella sua attività dirigendosi alla postazione cassa.
Di lì a poco, i due uomini, raggiungono le casse e mentre il “palo” guadagna la via mediante l’uscita “senza acquisti”, evidentemente per poter monitorare l’eventuale intervento di terzi soggetti, il complice, si avvicina alla donna ed inizia a parlarle gesticolando, cercando di carpirne lo sguardo tanto da distogliere la sua attenzione per il tempo necessario ad avventarsi sulla cassa e ad asportare la somma di 650 €.
Acquisita la notizia, sono partite le indagini della Squadra Mobile di Modena, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, Dott. Luca Guerzoni, che hanno consentito di individuare i due malfattori, risultati pluripregiudicati per reati predatori analoghi a quello in commento.
Dagli accertamenti esperiti è emerso trattarsi di veri e propri “trasfertisti”, che si muovono sull’intero territorio ed anche all’estero, dotati di una tecnica altamente professionale, evidentemente frutto di doti manuali acquisite nel corso del tempo.
Pertanto, per addivenire al loro rintraccio, sono state predisposte stringenti attività investigative che hanno consentito di localizzare i due uomini a Tivoli, dove sono stati catturati e tradotti presso la Casa Circondariale di Regina Coeli di Roma, al termine delle incombenze di rito.
I carabinieri della stazione di Parma centro hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla corte d’appello di Roma terza sezione penale nei confronti di un cittadino italiano nato a Roma classe 92 residente a Parma celibe censurato.
Lo stesso sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia veniva tradotto presso la casa circondariale di Parma.
Il soggetto che vanta numerosi precedenti sia per reati contro il patrimonio (rapina, furto) che reati In materia di stupefacenti, si è reso più volte responsabile dal 2015 ad oggi di resistenza a pubblico ufficiale e di maltrattamenti in famiglia.
In particolare il primo episodio risale al 7 dicembre 2015 quando a Milano aveva aggredito e minacciato di morte l’allora compagna ,dopo averla sbattuta violentemente contro il muro e ferita ad una mano con il collo di una bottiglia veniva tratto in arresto.
Il 27 ottobre 2017 solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e del nucleo operativo di Vimercate-Milano si riusciva a liberare l’allora compagna trattenuta contro la propria volontà all’interno dell’abitazione. Il soggetto veniva tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale sequestro di persona.
Il 13 gennaio 2019 si rendeva nuovamente responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori ,Che di fronte all’ennesimo episodio non potevano far altro che denunciarlo. Veniva nuovamente arrestato e condannato a scontare la pena nel carcere di Regina Coeli.
Attualmente ristretto in Parma nel regime degli arresti domiciliari, A causa di sopraggiunte esigenze della famiglia che l’ospitava, veniva su disposizione della corte di appello di Roma condotto presso la casa circondariale di Parma.
La Polizia di Stato arresta residente a Mirandola per il reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale. Un tunisino invece rapina un marocchino e viene arrestato.
Verso le ore 23:40 del 28 febbraio u.s., personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mirandola ha tratto in arresto per il reato di Resistenza a P.U. un cittadino italiano classe ’78.
Gli agenti sono intervenuti su segnalazione da parte di un ristoratore di Mirandola che riferiva di avere problemi con un avventore che in evidente stato di alterazione alcolica aveva tentato di pagare il conto con una carta di credito non valida e che al momento non aveva contanti per farlo.
L’uomo sentito in merito alla vicenda immediatamente poneva un atteggiamento ostile verso gli operatori e veniva accompagnato presso il commissariato per procedere all’identificazione.
All’arrivo in ufficio l’uomo sferrava un colpo ad uno degli agenti ed un calcio all’altro prima di essere bloccato definitivamente. Durante le suddette fasi l’uomo continuava ad offendere ripetutamente con frasi ingiuriose e minacciose gli agenti che alla luce dei comportamenti messi in atto procedevano all’arresto per i reati di cui sopra.
Nella mattinata odierna al termine del giudizio effettuato con rito direttissimo l’uomo è stato condannato alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Un tunisino rapina un marocchini, arrestato.
Nella serata del 28 febbraio, invece, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 34 anni, sedicente e clandestino, per il reato di rapina ai danni di un cittadino marocchino.
Gli agenti sono intervenuti in via Emilia Centro angolo Corso Duomo su segnalazione di una rapina consumata in zona centro ai danni di un cittadino nordafricano che in contatto con la sala operativa stava inseguendo il malfattore.
La perfetta sinergia tra gli operatori delle due volanti intervenute sul posto consentiva di bloccare il malvivente che, visto l’orario e il contesto del centro cittadino, aveva cercato di mescolarsi tra la gente al fine di evitare il fermo, senza però riuscirci.
Dai racconti della vittima si accertava che due cittadini nordafricani gli avevano strappato il telefono e lo avevano percosso e spintonato per poi allontanarsi in direzioni opposte, uno a piedi e l’altro con la bicicletta di proprietà della vittima.
L’uomo è stato medicato da personale medico del 118, con prognosi di giorni 4, mentre l’autore della rapina è stato tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno associato presso la locale casa circondariale.
Molesta la titolare, distrugge il bar più volte e più volte fermato dalle forze dell'ordine, torna a minacciare e forzare l'abitazione anche del padre. La settimana di L.M., un "vivace" trentenne tutto parmigiano.
Parma 28 febbraio 2020 - Era il 25 febbraio quando (L.M.) venne tratto in arresto per aver distrutto un bar ed essere risultato molesto verso la titolare dell'esercizio, dopo che già la sera precedente era stato denunciato per atteggiamenti analoghi.
Il 26 febbraio, per direttissima, gli viene dato il divieto di dimora a Parma ma già nel pomeriggio dello stesso giorno si ripresenta nei pressi del bar di via Savani da dove è stato richiesto l'ennesimo intervento, questa volta da parte dei carabinieri.
Nella mattinata del 27 febbraio, dal medesimo bar, partono di nuovo diverse chiamate al 113 per segnalare la presenza dell'uomo. Sul posto giunge la volante ma nel frattempo il trentenne si era presentato in Questura sostenendo che con "gli angeli verdi" doveva preparare una sostanza psico farmaceutica per una nota azienda parmense del settore.
Dalla Questura è stato immediatamente attivata la procedura per un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) e quindi il soggetto viene trasferito al pronto soccorso. Il medico psichiatra lo rileverà, per la seconda volta, privo di patologie psichiatriche e perciò rimesso in libertà.
In men che non si dica torna a farsi vedere nei pressi del bar e dell'abitazione del padre, poco distante dall'esercizio commerciale più volte preso di mira, dove tenta di scardinare la porta costringendo il genitore, su suggerimento della polizia che nel frattempo era intervenuta, a esporre denuncia. Dopo pochi minuti una nuova chiamata segnala al 113 che il L.M. era stato segnalato nel poggiolo dell'abitazione del padre sfondando la porta finestra per entrare nella abitazione del genitore minacciandolo di morte e costringendolo alla fuga.
Il pronto intervento della volante intercetta il reo che stava uscendo dall'abitazione del padre, quindi preso in flagranza di reato, bloccandolo ma per tutta risposta reagisce con calci e pugni agli operanti intervenuti e per questo motivo è stato tratto in arresto per i reati di violazione di domicilio aggravata, e per resistenza aggravata. Intorno alle 18,30, su disposizione del Pubblico Ministero, visto anche il pericolo di incolumità anche dello stesso arrestato, verrà accompagnato alla casa circondariale di Parma in attesa del processo per direttissima.
Il Bar la Gustosa, oggetto delle attenzioni del trentenne, ha esposto su facebook il suo inopportuno disappunto verso l'operato dello Stato a commento di un video che riprende il ragazzo durante uno dei momenti di intemperanza e aggressione al locale. https://www.facebook.com/2194185603958708/videos/500869867533315/
La Questura di Parma fa gioco di squadra. La Polizia arresta una borseggiatrice seriale, una rapinatrice e un noto pusher del quartiere San Leonardo.
Parma 20 febbraio 2020 – A seguito di un attento lavoro di analisi e di squadra, la Squadra Volanti e la Sezione Antidroga della Squadra Mobile, ciascuna negli ambiti di propria competenza, hanno tratto in arresto due soggetti noti alle forze dell’ordine in quanto atti a vivere di espedienti e dei proventi delle illecite attività che ponevano in essere.
In particolare, un equipaggio della Squadra Volante alle ore 12:30 indagava in stato di arresto una donna avente cittadinanza bulgara, classe 1971, per il reato di tentato furto aggravato ai danni di anziane Signore a bordo delle linea nr. 3 del pubblico trasporto. La donna, che voleva evidentemente approfittare delle circostanze di tempo e di luogo sicuramente favorevoli, considerato il sovraffollamento del mezzo, si muoveva con fare sospetto affiancandosi alle vittime selezionate, donne rigorosamente anziane, e con atteggiamento serafico, facendo passare la propria mano attraverso il proprio cappotto, la introduceva all’interno della borsa delle stesse. La donna veniva tuttavia colta in flagranza dal figlio di una delle vittime il quale ne seguiva i movimenti e la approcciava chiedendole spiegazioni circa le sue azioni. L’avveduto cittadino richiedeva quindi l’intervento delle forze dell’ordine le quali, dopo aver individuato e identificato la donna, la accompagnavano presso gli Uffici della Questura di Parma. Dagli accertamenti effettuati attraverso la banca dati interforze la cittadina moldava risultava avere a suo carico plurimi pregiudizi di polizia, circostanza che, unitamente alla condotta connotata da offensività e insidiosità, ha determinato l’arresto della donna. Il Pubblico Ministero ha disposto di trattenere la donna a sua disposizione nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio per direttissima.
E ancora, nella serata di ieri, sempre la Squadra Volante, poneva in arresto, per il reato di rapina impropria in concorso, una giovane donna di nazionalità bosniaca che all’interno del supermercato ALDI, unitamente ad un'altra donna poi datasi alla fuga, sottraeva della merce dagli scaffali e dopo averla riposta nel carrello faceva spingere lo stesso oltre una delle casse chiuse dal figlio minore con cui si accompagnava.
Il responsabile alla sicurezza, che aveva seguito l’intera azione delittuosa, avvicinatosi per chiedere spiegazioni veniva spinto contro la vetrata dell’attività commerciale. Frangente nel quale la donna perdeva la propria borsa e per il recupero della quale veniva fermata e bloccata dallo stesso addetto alla sicurezza. L’equipaggio giunto sul posto identificava la donna, pluripregiudicata per reati contro il patrimonio, e la poneva in arresto.
Quanto all’attività posta in essere dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile, nel pomeriggio di ieri è stato tratto in arresto un cittadino di origini nigeriane, classe 1996, in quanto intento a svolgere attività di spaccio nel lungo la via San Leonardo.
A seguito delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini ivi residenti, gli uomini della Squadra Mobile ponevano in essere una meticolosa operazione attraverso servizi di appostamento e controllo che hanno determinato l’individuazione del soggetto segnalato in tipico atteggiamento da pusher. In particolare, lo stesso veniva colto nell’atto di cedere della sostanza stupefacente a un avventore sopraggiunto a bordo della propria autovettura. Monitorati gli spostamenti e seguiti, gli Agenti bloccavano l’avventore automunito e procedevano alla sua identificazione e perquisizione che dava esito positivo. L’uomo veniva trovato in possesso di sostanza stupefacente , nel dettaglio una dose di tipo cocaina, proprio quella che aveva appena acquistato dal pusher.
Nella medesima circostanza un altro equipaggio procedeva a identificare il noto pusher che nel frattempo si era allontanato raggiungendo il gruppo a cui si accompagnava. Il medesimo, dopo un primo tentativo di fuga e dopo aver esercitato violenta resistenza nei confronti degli Agenti, veniva posto in arresto e sottoposto a perquisizione, che permetteva di sequestrare il provento del delitto, ovvero una banconota da euro 50.
Accompagnato presso gli Uffici della Questura veniva posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che in data odierna procederà nei suoi confronti con rito direttissimo.
Tenta il furto in Piazza Ghiaia - bloccato e arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate.
Parma 5 febbraio 2020 - Cittadino italiano, classe '96, è stato arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate nel corso del tardo pomeriggio di ieri, da parte dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma.
Il malvivente, con numerosi precedenti di polizia anche specifici, ha tentato di impossessarsi di alcuni generi alimentari all’interno del supermercato di piazza ghiaia. Scoperto dall’addetto alle vendite non esitava ad aggredirlo. Rincorso dall’addetto alla sicurezza gli scagliava contro oggetti contundenti al fine di guadagnarsi una via fuga, ma inutilmente. Prontamente bloccato e trattenuto sino all’arrivo della pattuglia dei carabinieri che provvedeva ad arrestarlo l'autore del crimine è attualmente detenuto presso le camere di sicurezza della stazione in attesa del rito per direttissima.
Pakistano con divieto di dimora trovato in possesso di droga e metadone: arrestato.
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma, ieri intorno alle 17,00 in via Farnese, fermavano un cittadino pakistano, classe '86 in Italia senza fissa dimora gravato dal divieto di dimora nella città di Parma. Per questa ragione veniva denunciato per non aver ottemperato all’ordine e arrestato in quanto trovato in possesso di 25 gr. di marijuana e di due flaconcini di metadone.
Nel tentativo di sottrarsi al controllo dei militari, l'uomo non esitava a scagliarsi contro di loro con calci e pugni, guadagnandosi anche la contestazione, oltre al reato di detenzione di sostanze stupefacenti, anche quello di resistenza pubblico ufficiale.
Attualmente è detenuto presso le camere di sicurezza in attesa di rito per direttissima.
Bologna, la droga del piacere dilaga in città. Sette trafficanti, 6 di Bologna e uno di Parma, arrestati dai carabinieri.
Bologna 25 gennaio 2020 - I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato sette trafficanti di droga durante un’attività investigativa complessa, avviata di recente e finalizzata a disarticolare il mercato bolognese delle sostanze stupefacenti chimiche (MEFEDRONE, GHB E METAMFETAMINA), spesso utilizzate nei festini a base di sesso e droga, comunemente conosciuti come “ChemSex”.
I trafficanti di droga finiti in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono italiani, di età compresa tra i 26 e i 49 anni e abitano tutti a Bologna, tranne uno, domiciliato in provincia di Parma.
Gli arresti sono stati eseguiti grazie alla collaborazione di alcuni cittadini virtuosi che, determinati a fermare la piaga sociale della droga, non hanno esitato ha segnalare ai Carabinieri i movimenti sospetti dei sette spacciatori che utilizzavano le proprie abitazioni come basi di scambio delle sostanze stupefacenti chimiche, la maggior parte MEFEDRONE e in alcuni casi anche il GHB che i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro sono riusciti a sequestrare durante le perquisizioni domiciliari a casa dei soggetti, che, essendo quasi tutti incensurati e avendo attività lavorative importanti, si ritenevano irraggiungibili.
Le operazioni antidroga continuano e i cittadini bolognesi che vogliono collaborare con le Forze di polizia, segnalando situazioni analoghe, possono rivolgersi ai Carabinieri della Stazione Bologna, presso la caserma di viale Enrico Panzacchi 14.
All. Foto di repertorio CC Bologna.
Parma 24 gennaio 2020 - nel corso della giornata di giovedi, durante i normali controlli orientati al contrasto dei reati predatori, la Squadra Volante ha tratto in arresto due soggetti.
Il primo è stato arrestato presso il Madia World in quanto responsabile di un tentato furto aggravato da destrezza. Infatti , al di sotto del giubbino, portava una borsa modificata per oscurare i blocchi antitaccheggio ai sistemi di controllo in entrata e uscita dalla spazio espositivo. All'interno della borsa, opportunamente modificata, aveva inserito diversi giochi di playstation e consolle per un valore di circa 400€. Il Media World, però essendo dotato di un sistema di controllo particolarmente sofisticato, ha segnalato l'anomalia della borsa schermata. Gli addetti alla sicurezza hanno perciò chiamato il 113 che ha mandato immediatamente una volante e preso così in carico il responsabile del tentato furto aggravato.
E' interessante rilevare che il medesimo soggetto, circa 10 giorni prima, era stato arrestato dai carabinieri di Bologna per il medesimo reato sempre ai danni di una altro supermercato specializzato nell'elettronica.
In quel caso gli fu dato il divieto di dimora a Bologna. Ieri invece è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria e verrà giudicato per direttissima. E' un cittadino irregolare del Bangladesh, classe 1991.
Sempre nella medesima giornata è stato tratto in arresto un soggetto che la rapina l'ha commessa ai danni di OVIESSE. L'addetto alla sicurezza ha notato la manovra e all'uscita ha tentato di fermare l'uomo, cittadino nordafricano del '92, che ha reagito spintonando l'addetto alla sicurezza per guadagnare la fuga ma con insuccesso perché bloccato dal medesimo addetto che poi ha chiamato le volanti. Il Marocchino era sconosciuto alle forze dell'ordine e totalmente irregolare sul territorio nazionale. Verrà perciò giudicato per direttissima.
E' grazie alla capillarità delle volanti distribuite sul territorio di Parma che gli agenti sono potuti intervenire con prontezza sui luoghi del reato.
Nella giornata di sabato, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. Mattia Fiorentini su richiesta del Sost. Proc. dr.ssa Emanuela Podda nei confronti di 4 cittadini nigeriani responsabili di spaccio di cocaina nella città e nell’hinterland di Parma.
Sono stati raggiunti da misura cautelare in carcere:
• ABUNENE Nelson Ukpebor, classe 1980;
• BALOGUN Innocent Inegbenedion, classe 1982;
entrambi domiciliati in Parma mentre, allo stato, altri due destinatari sono irreperibili.
L’attività di indagine è stata avviata nell’aprile del 2018, allorquando gli agenti della Squadra Mobile hanno iniziato a monitorare gli spostamenti di ABUNENE Nelson Ukpebor indicato come dedito all’attività di spaccio. I primi accertamenti operati hanno consentito di identificare alcuni clienti, sequestrando a loro carico la cocaina venduta da ABUNENE. Si accertava che il giovane spacciatore acquisiva la richiesta tramite telefonata o sms, per poi darsi appuntamento con gli acquirenti in varie zone della città (Botteghino, Campus, stadio) e nei comuni di Monticelli e San Polo di Torrile.
La successiva attività investigativa, supportata da presidi tecnologici ed inizialmente incentrata esclusivamente sull’ABUNENE, ha consentito di ricostruire la quotidiana attività di spaccio di cocaina condotta dall’uomo, documentare centinaia di cessioni ed identificare molti dei suoi clienti. La maggior parte di questi, in particolare, erano clienti “fidelizzati” con i quali, nel corso delle telefonate, non era necessaria alcuna specificazione per definire il luogo dell’appuntamento e la quantità di stupefacente richiesto.
L’attività tecnica ha inoltre consentito di accertare che ABUNENE si avvaleva della collaborazione di BALOGUN Innocente e di un terzo cittadino nigeriano ed altresì che i tre operavano in stretta sinergia tra di loro, condividendo lo stupefacente, tanto che i clienti, indipendentemente dal numero chiamato, venivano dirottati verso il sodale che fosse immediatamente disponibile o, semplicemente, più prossimo al luogo dell’appuntamento.
L’ultimo tassello dell’attività ha riguardato l’individuazione del fornitore dei tre, ovvero il quarto nigeriano. Questi, già noto agli agenti della Squadra Mobile in quanto tratto in arresto nel 2016 per traffico di sostanze stupefacenti, da una parte riforniva i tre della cocaina da loro spacciata e, dall’altra, aveva una fiorente attività di spaccio al “dettaglio” di cocaina e marijuana.
Dalla complessiva attività sono emersi gravi indizi relativamente alla cessione di centinaia di dosi di cocaina, che avrebbero fruttato agli indagati un ricavato non inferiore ad almeno 50.000 €, somma che forma oggetto del decreto di sequestro preventivo adottato dal GIP su richiesta del PM.
Nel corso della perquisizione presso le abitazioni dei due indagati arrestati, sono stati sequestrati beni di valore tra cui un TV 52 pollici di ultima generazione, un IPHONE 11 e monili in oro.
Un giro d’affari importante, certificato anche da un messaggio di uno dei clienti di ABUNENE che, arrabbiato per la scarsa qualità della cocaina datagli nell’ultima occasione e indispettito dai pretesti accampati dal nigeriano, gli dice “prima di andare a letto, una cosa ti giuro sulla tomba di mia madre, tu hai perso un cliente da 20000 € all’anno come minimo…bye bye, anzi fottiti”.