Di Francesco Graziano Bologna, 7 maggio 2024 - Sembra di essere tornati indietro a quel maledetto 1983 quando l’allora Presidente della Liguria, Teardo, un socialista con un passato nella Cgil, venne perquisito dalla finanza; addosso a lui piovvero accuse gravissime come quelle di sospetti rapporti con delle cosche mafiose.
Oggi la Liguria si è alzata con un nuovo Presidente posto agli arresti domiciliari. Giovanni Toti, ad un mese dalle elezioni europee è stato accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Sono venticinque gli indagati e una decina i destinatari di misure cautelari.
Tra di loro il capo di Gabinetto di Toti, Cozzani sul cui capo pende un’accusa di corruzione elettorale aggravata perché commessa affinchè venisse agevolato un clan mafioso ( i Cammarata di Riesi sembrerebbe) e di corruzione per l’esercizio della funzione gli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli oltre all’amministratore delegato di Iren oltre che ex numero uno dell’Autorità portuale di Genova Paolo Emilio Signorini: per lui si sono spalancate le porte dell’istituto penitenziario con l’accusa di corruzione.
Sono oltre 600 le pagine dell’ordinanza emessa dal Gip che contengono le accuse e che sono giunte dopo le indagini della GdF.
L’inchiesta è una costola di quella condotta dalla procura della Spezia che ha fatto partire una decina di ordinanze di custodia cautelare, una delle quali sempre contro l’ex capo di Gabinetto del governatore, Matteo Cozzani accusato, quando era primo cittadino di Portovenere, di corruzione di corruzione e turbata libertà degli incanti .
Secondo gli inquirenti, dunque, Toti, avrebbe ricevuto dagli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli “ promesse di vari finanziamenti e incassato 74.000 euro all’incirca “ per il tramite del Comitato Giovanni Toti. In cambio del denaro – secondo l’accusa- Toti si sarebbe impegnato a sistemare Spinelli proprio in concomitanza con le competizioni elettorali.